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Rise of the Runelords - The Hook Mountain Massacre


Zengar

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Emerald

Seguo Jakardoros nella chiesa di Cala Tortuga, osservando come tutti gli abitanti sembrano essere in salvo, e sebbene il loro villaggio sia un disastro, sembra che non ci siano state vittime, grazie anche al nostro intervento, e di questo ringrazio silenziosamente gli dei per avermi dato dei compagni tanto valorosi.

Ringrazio il vecchio sacerdote/sindaco della città per l'offerta di curarci, cosa di cui abbiamo sicuramente bisogno per poter affrontare l'impresa che ci aspetta, e a tal proposito Jakardoros ci espone il suo piano.

"Davvero la diga è cosi immensa? Se è come dici il suo crollo causerà una distruzione inimmaginabile, non possiamo permettere che accada. "

Dico, preoccupata per le parole del ranger.

"Sebbene non veda con piacere l'idea di dividerci, probabilmente hai ragione, Jakardoros, se riusciamo a neutralizzare solo una delle due minacce, e non l'altra, tutto potrebbe essere stato vano. Vediamo, ci sono 9 di noi al momento, possiamo fare un gruppo di 4 ed uno di 5, e immagino che quello più numeroso debba recarsi a Monte Artiglio, essendo la roccaforte degli ogre, troverà sicuramente più avversari da affrontare, anche se non credo che Guado del Teschio non sia controllato dalle forze nemiche. Direi di pensare ad una distribuzione dei gruppi a seconda delle abilità di ciascuno, Cain e Chaine possono fornire il loro apporto di magia arcana uno per gruppo, Rurgosh ed io possiamo curare, e quindi anche noi ci distribuiremo nei due gruppi. Iago, Shalelu, tu e Vale siete tutti ranger, quindi due per ciascun gruppo, direi. Infine Arkteus dovrebbe dar man forte al gruppo che si dirige a Monte Artiglio. Che ne pensate, può andare?"

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Arkteus

Ho ancora le orecchie, che mi ronzano, e la testa, che mi gira, dopo la botta ricevuta in combattimento, quindi devo usare  tutta la mia concentrazione per seguire i discorsi, ma forse avrei preferito non sentire, perchè la bella Emerald mi tratta come l'ultima ruota del carro, l'unico a cui dice cosa dover fare.

"Il piano mi può anche andare bene, ma come principio preferirei, che ognuno possa scegliere per sè, senza che gli si dica cosa fare, perchè tra noi non ci sono capi, quindi andrò nel gruppo del guado del teschio."

Giro i tacchi e esco dal tempio.

Modificato da rikkardo
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Cain Scouse

Siamo tutti un po provati dalle recenti fatiche, immagino! commento: per me entrambe le destinazioni sono buone: sono decisamente curioso di vedere questa opera thassilonica vero,,,,ma è probabile che una tribu di giganti possa conservare qualche tipo di tesoro, ma...hummm...probabilmente, le mie doti sarebbero piu utili contro i giganti. concludo.

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Arkteus

Esco dal tempio e vo a prendere il cavallo, camminando nell'acqua bassa; lo afferro per le briglie e torno indietro fino all'uscio con l'animale al seguito.

"Emerald ha ragione: sarei più utile in forze alla spedizione contro Barl Spezzapollici. Che aspettiamo a andare? Non avete ancora formato i gruppi?"

Legate le briglie alla porta, mi avvicino alla paladina e le parlo a bassa voce, mentre con una mano le sfioro la guancia.

"Tu, però, m'hai fatto arrabbiare di brutto prima col tuo modo di fare, quindi prossimamente dovrai farti perdonare: non credi?"

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iago

Non sono d'accordo. Dico, scrollando le spalle. Preferirei evitare divisioni. Shaleu, Jakardoros e Vale possono rimanere qui a controllare la situazione mentre noi andiamo prima alla diga. Una volta sistemata la situazione li possiamo andare a monte artiglio tutti assieme. Dividerci potrebbe sigificare dividere troppo le forze.

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"E' vero dividere le nostre forze è un rischio, ma il tempo è contro di noi, Iago."

Risponde Jakardoros.

"Ammettendo che sia possibile controllare la diga, nel momento in cui lo faremo, Lucrezia saprà che il suo piano è fallito, e farà marciare gli ogre sul villaggio, non avremo il tempo di impedirlo, penso che sia proprio quello che si aspetti. Invece attaccando simultaneamente i due obbiettivi li prenderemo di sorpresa, non si aspettano certo che andremo ad attaccarli proprio nella loro roccaforte."

 

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Emerald

Presa alla sprovvista dal repentino cambio di atteggiamento di Arkteus per ben due volte in pochi istanti, non so bene cosa controbattere quindi mi si avvicina e mi accarezza una guancia.

"Uh, farmi perdonare? Ehm, va bene, certo....."

Rispondo, abbastanza confusa, evidentemente senza aver capito il significato non troppo velato della frase del guerriero.

"Comunque, se dobbiamo decidere cosa fare, forse è meglio farlo per votazione, io sono del parere di dividerci come suggerisce Jakardoros, Iago di restare uniti. Gli altri?"

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Chaine Malvas

Tralasciando lo strano screzio tra Arkteus ed Emerald do' il mio parere su quanto proposto.

«Dividersi può essere utile... l'ideale sarebbe fare le cose tutti insieme, ma non abbiamo molto tempo, e dopotutto al momento siamo abbastanza tanti da poterci permettere di puntare a due obiettivi contemporaneamente...» dico esprimendomi non troppo felice di doverci dividere ma abbastanza convinto che sia utile farlo.

«Sul come dividerci, eventualmente, i ragionamenti di Emerald seguono una giusta logica... parlo per me: io e Cain dovremmo separarci in modo che entrambi i gruppi siano forniti di incantesimi... per quanto entrambi gli obiettivi mi interessino, Cain è l'unico qui che parla la lingua dei giganti, e quindi credo dovrebbe andare a Monte Artiglio (io potrei farlo magicamente, ma non sarebbe comodo uguale), e poi io sono venuto qui in Varisia proprio per visionare ed esplorare i grandi resti tassiloniani, per conoscere di più su questi miei antenati, perciò oltre al livello pratico vedo per me anche un interesse personale ad andare alla diga, se come dite si tratta di una delle imponenti strutture dell'Antico Impero...» spiego «Tuttavia secondo me alla diga potremmo bastare anche in 3... Temo che a Monte Artiglio sarà ben più dura e quindi sarebbe meglio mandare più gente possibile in quella direzione... o sbaglio?»

Poi mi rivolgo a Jakardos e Vale «Che distanze ci sono da qui alla diga? E da qui a Monte Artiglio?... I due punti sono in direzioni opposte?... Scusate le domande ma vorrei far due conti, perché se il gruppo della diga facesse presto potrebbe provare a raggiungere gli altri... con gli ogre c'è il rischio di trovare anche Lucrezia, e temo molto più questo rischio che tutto il resto degli ogre, a dire il vero...»

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Jakardoros prende la parola.

"Guado del Teschio e Monte Artiglio sono a svariate ore di cammino, se dovessero esserci dei contrattempi è possibile che un gruppo possa raggiungere l'altro, ma non sarebbe immediato. Sopratutto raggiungere la cima di Monte Artiglio richiede una certa scalata, quindi non è tanto la distanza quanto la difficoltà di arrivare in cima.
Il mio suggerimento per la divisione dei gruppo è la seguente: Emerald, Chaine, Shalelu e Vale andranno a Guado del Teschio, Io, Artkeus, Iago, Cain e Rurgosh ci dirigeremo a Monte Artiglio. Siete tutti d'accordo?"

Modificato da Zengar
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Emerald

"Nulla da eccepire da parte mia, Jakardoros, mi sembra un buon piano. Cain, conto su di te per capire come funziona la diga. Se siamo tutti d'accordo direi di partire non appena abbiamo recuperato le forze ed i nostri potermi magici."

Dico, ansiosa di lanciarmi in questa impresa, vista la minaccia che grava su tutta questa gente.

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Rurgosh Martellodipietra

Sono d'accordo anch'io col piano di Jakardoros. Si va su Monte Artiglio, ragazzone!, dando una pacca bella assestata sulla schiena di Arkteus. Datemi solo un quanrto d'ora per pregare in santa pace e recuperare le forze.

 

@ Master

Se mi danno tempo, memorizzo gli ultimi due slot rimasti liberi appositamente: Evoca Mostri II (liv. 2), Evoca Mostri IV (liv. 4).

Modificato da The Scarecrow
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Deciso il piano andate a riposare per recuperare le forze, valutando che avete qualche ora per farlo, chi studiando le proprie magie, chi pregando, chi semplicemente schiacciando un pisolino.

In quel mentre  Jakardoros si avvicina a Shalelu, che sta controllando la corda del suo arco,  con aria apprensiva.

"Stai bene, bambina mia?"

Dice, con affetto nella sua voce. Shalelu ha un fremito, e risponde senza alzare la testa dal suo arco.

"Ti ricordo che ho quasi 100 anni più di te, Jakardoros."

Il ranger fa un sospiro.

"Forse, ma sei ancora una ragazza giovane nei termini della tua razza. So che sei in gamba, e non dovrei preoccuparmi per te..."

Shalelu interrompe Jakardoros, voltando lo sguardo e fissandolo in faccia ora.

"Jakardoros.... finora ho voluto evitare il discorso, con tutto quello che sa succedendo, ma non posso più mentire a me stessa, ho bisogno di risposte. Perchè dopo la morte di mia madre sei sparito, senza nemmeno una parola?"

Chiede l'elfa, con uno sguardo che mostra una fragilità interiore che che finora non era mai emersa da sotto la scorza dure di efficiente esploratrice. Jakardoros quando risponde è cupo in volto, e sembra stia soffrendo.

"Sapevo che questa domanda sarebbe arrivata, Shalelu. Quando il drago verde attaccò per la seconda volta il villaggio di Foglia Piangente, non fui in grado di salvare la donna che amavo, tua madre Shanthia. Non fui in grado di affrontare il senso di colpa per questa cosa, per questo abbandonai il villaggio, senza nemmeno presenziare al suo funerale. Mi dispiace, Shalelu, il senso di colpa mi ha tormentato per molti anni, e solo unirmi alle frecce nere mi ha dato la sensazione di avere la possibilità di fare ammenda."

Shalelu lo fissa, con sguardo carico di tristezza.

"Ma non hai pensato a me? Sebbene all'inzio non capivo cosa mia madre trovava in te, col tempo ho imparato a conoscerti, e considerarti come un secondo padre! Dopo la perdita di mia madre, avrei avuto un disperato bisogno di te, ma tu hai preferito dare ascolto al tuo dolore e abbandonarmi."

Jakardoros rimane in silenzio, profondamente colpito dalle parole di Shalelu.

"Io....non sapevo che era cosi importante per te...ti prego di perdonarmi, se solo lo avessi saputo. Ah che stupido sono stato!"

Shalelu sembra profondamente commossa dalle parole di Jakardoros, e si getta tra le braccia dell'uomo, abbracciandolo.

"Anche tu perdonami, sono anni che sapevo che eri entrato nelle Frecce Nere, ma per risentimento nei tuoi confronti, non ti ho mai cercato. Solo ora, con il sospetto che forse eri morto, ho deciso di venire qui. Non sai quanto sono felice invece di averti rivisto."

Improvvisamente il piccolo dramma familiare viene interrotto, quando una vocina, tremolante ed impaurita, e sicuramente non umana, proviene dal basso.

"Ehm....scusatemi. Vi prego, potete aiutarmi?"

Osservate da dove proviene la voce e con stupore vi accorgete che a pochi passi da voi, nella chiesa dove state riposando, vi è un pixie maschio, una timida creatura delle foreste, che non dovrebbe assolutamente trovarsi qui in città!

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Iago

Dopo aver deciso un piando di battaglia ci riposiamo, sistemando l'equipaggiamento. Quando Shalelu e Jakardoros rimango in disparte per non intralciare quel ricongiungimento. Solo quando sento una voce diversa mi alzo ed osservo il Pixie. 

Che succede? Chiedo incuriosito. Avevo sentito parlare di loro, ma non ne avevo mai visto uno dal vivo

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Emerald 

Sebbene un po in imbarazzo nell'ascoltare i discorsi di Shalelu e Jakardoros, essi li fanno di fronte a noi per cui è impossibile non sentirli. La 

Veniamo a conoscenza di alcuni retroscena del passato dell'elfa, e ora mi è molto chiaro il motivo che l'ha spinta a venire con noi fino a questa landa remota. 

E così Jakardoros è il patrigno di Shalelu, non lo avrei mai immaginato. Sembra però che finalmente dopo molti anni so siano riconciliati,sono felice per loro. 

I miei pensieri sono interrotti dalla vocina che che chiede aiuto, e sono stupita di vedere che arriva da una piccola creatura della foresta. 

"Ciao piccolino. Aiutarti come? "

Chiedo, accovacciandomi vicino a lui. 

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Cain

Non serve una approfondita riflessione sulle mie proprie capacità di resistenza, per capire che l'annientamento di una famiglia di ogrmanni depravati, la liberazione di un forte occupato dai giganti e l'evacuazione di un villaggio a causa di un inondazione, siano il mio limite personale; e, non appena ce n'è la possibilità, mi cerco un giaciglio improvvisato (purchè asciutto) e mi metto a dormire della grossa: mi sveglieranno, quando sarà ora di partire. penso, mentre Ziggy, sembra decidere che il suo giaciglio improvvisato ed asciutto (relativamente), debba essere io.

Dormo ancora, quando si svolge la conversazione tra Shalelu e Jakardoros; pertanto non sono cosciente, alla rivelazione nota agli altri membri del gruppo. Dormo e sogno. Sogno di trovarmi in un luogo che non ho mai visitato, in un tempo che non è ancora arrivato o, forse, che è gia passato. Nel sogno, come spesso accade, non sono me stesso; eppure, sono proprio io: e io, allora, sono un elfo che parla con la sua spada: una spada nera come la notte ed antica come gli dei. C'è anche Shalelu nel sogno; e mi racconta di sua madre; di come sia stata uccisa da un drago verde. Shalelu è molto triste per questo ricordo che divide con me; ma io sono distratto perchè voglio uccidere degli altri elfi che odio...non so perchè. Come spesso accade nei sogni, è tutto nebuloso e vago.

*** "Ehm....scusatemi. Vi prego, potete aiutarmi?" ***

La vocina mi desta... Dannati drow! ...dico ancora nel dormiveglia: che sogno assurdo! Che succede?! domando sbadigliando e stiracchiandomi, mentre Ziggy, svegliato dal mio riveglio, mi anticipa nell realizzare la presenza del pixie, prendendo a svolazzargli intorno  eccitato e curioso, forse riconoscendo una creatura del suo stesso retaggio.

Modificato da RexCronos
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Arkteus

Le beghe di Jakardros e Shalelu interrompono il mio riposo e cerco di ignorarli, perchè non sono fatti miei, mentre la richiesta d'aiuto del pixie ci chiama in causa tutti direttamente. Mi alzo con lo sguardo truce e mi frappongo tra l'esserino e la luce, in modo da proiettagli la mia ombra coprendolo.

"Benvenuto, io sono Arkteus e stavamo aspettando te, perchè abbiamo fatto le squadre per un torneo di tiro alla fune e ci manca un giocatore di peso, vuoi partecipare?"

Poi sorrido in attesa della reazione della creatura fatata.

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Il piccolo pixie è alto appena due piedi, ha grandi occhi espressivi, lunghe orecchie a punta e ali da farfalla sulla schiena; tuttavia i suoi abiti sono sporchi e stroppicciati e i suoi occhi sono rossi e gonfi dal pianto. 
Alle parole di Arkteus la piccola creatura si spaventa e si rifugia dietro la schiena di Emeald, poi la testa fa capolino, e inizia a parlare, con un tono affannato e concitato, molto rapido.

"La mia Signora, lei è....molto malata. La morte sarebbe stata una gentilezza. La terra si ammala allo stesso modo del suo cuore, e non può essere sanata finchè la sua pena non sia placata. Vi prego dovete aiutarla! Vuoi siete amici del suo amante umano, si? Forse potete fare qualcosa per lei! Io ho provato di tutto per curare il suo cuore spezzato, senza risultati. Lei si lamenta e geme nella palude di Salice Bianco, e le piante e i nixie e le rane e tutto il resto sta morendo!"

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Iago

Do una spallata ad Arketus per la sua battuta e mi avvicino all'esserino. Calmati, e spiegaci meglio. Chi è la tua signora e chi sarebbe il suo amante umano? Domando per poi voltarmi verso Jakardros e Shalelu  per capire se loro sanno qulcosa di più. Ora siamo impegnati a salvare questo villaggio, ma poi sarò lieto di darti una mano e penso anche i miei amici

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