Lothavier Inviato 25 Dicembre 2006 Segnala Inviato 25 Dicembre 2006 io invece mi scuso per l'oltraggioso ritardo con cui ho letto il secondo episodio (vabe, avrò letto 7 topic in tutto il mese, mea culpa) ma attendo con ansia il prossimo capitolo ps: complimenti, mi hai inquadrato bene
Black God Inviato 2 Gennaio 2007 Autore Segnala Inviato 2 Gennaio 2007 Ed ecco il tanto ritardatario TERZO EPISODIO della saga! Non mi dilungo troppo per non farvi aspettare ancora..ringrazio chi ha aspettato pazientemente^^ Spero non dia una delusione. A voi: CAPITOLO TERZO-LA MALEDIZIONE DELLA COLONNA- Ed ecco ancora queste mie piccole parole tornare su tanto grandi argomenti. Come Bardo mi ritengo onorato che mi sia concesso l’ardire di cotanto favellare, ma haimè la favella mia mi abbandona nei momenti più duri facendo somigliare tanto lontano quanto il sole da plutone il mio racconto dal raccontato. Mi perdoni il coraggioso lettore che voglia informarsi di cotanta leggendaria impresa, non tanto la mia, quanto quella che i molti ormai attendono di vedere terminata. Ma cioè che nemmeno è all’inizio non può certo ora terminare! Dunque.. È l’ora del falco e dell’aquila. È l’ora del drago e dell’intrepido cavaliere. È l’ora dell’Eroe e delle sue epiche gesta. Le nostre menti congelate nel tempo rimasero alla domanda del piccolo essere al raggiante Eroe che ancora rifletteva sulla natura dell’interlocutore a lui anteposto. “Senta..messer..Freppi come mi dice lei di definirsi. I miei passi mi portano dove s’abbisogna l’aiuto mio e alla ricerca del universale bene, pacifico, coesistere. Spero di averla soddisfatta con cotanta risposta..” Il basso interlocutore che scomparire sembrava al cospetto del biondo crine,annuì con vivacità ed in nuvoletta azzurra scomparì, senza fretta, senza parola alcuna, lasciando il nostro paladinico essere quasi sgomento. Con filosofia la prese e se ne andò. Le imprese eroiche contano più di piccoli enigmi come quello di dove si possa essere cacciato un personaggio secondario, si disse Godric in tutta convinzione. Ma ad un tratto un patatracchico suono rombò dinnanzi all’Eore che pronto si coprì gli occhi e la permanente da paladino pagata, la settimana prima, trecento Mo da un parrucchiere alla moda..ovviamente moda paladinica. E con l’elegante cuffietta sguainò l’acciaio il cui suono, però, si perdette nel colore scuro e nel romboreggiare della violacea apparizione infradimensionale che giganteggiava dinnanzi al paladinico sembiante. Non aveva paura, certo, era pur sempre un paladino...ma avrebbe voluto provarne proprio perché almeno avrebbe avuto una scusa..almeno, se non plausibile, molto credibile, per scappare a gambe levate.. Ma, come già detto, non aveva paura e dinnanzi all’apparizione, che ora sembrava assumere aspetti antropomorfici, urlò: “WE! O LA SMETTE CON TUTTO STò VENTO O QUANTO è VERO IL GID TI TRAPASSO DA PARTE A PARTE SENZA NEMMENO CHIEDERE CHI E PERCHè SI è PALESATO DINNANZI A ME..MA HO..SONO PUR SEMPRE IL PROTAGONISTA DELLA STORIA!!UN PO DI RISPETTO..DICO IO!!!..” . Il vento dunque smise.. d’altronde il contratto è contratto..ed il protagonista è pur sempre il protagonista.. Al posto del vento, quindi, si agiunsero suoni terribili come ringhi e sfrigolii tipo quelli sulla lavagna con le unghie che danno un dannato fastidio ad i timpani quasi da impazzire..ai timpani mortali, ovvio..non a timpani paladinici. La sembianza celata dalle violacee cortine però sembrò offesa di cotanto oltraggioso urlo, dunque tracciò dei segni sulla sabbia del deserto e sparì quasi nell’immediatezza. Il paladino si chinò a leggere..anche se le scritte erano larghe SOLO una decina di metri doveva appurarsi che non fossero scritte blasfeme. Sul terreno si presentò una delle cose che più inorridiva il paladino..una semplice scritta quasi innocua, ma troppo giovanile..e per di più niueig, ( o new age come si dovrebbe scrivere..), : “NTVPUKDB”. Non era una la lingua ormai scomparsa da secoli nel mondo, non era un linguaggio arcaico, non era un linguaggio scritto in codice, non erano simboli di antiche civiltà, non era un formila magica..bensì qualcosa di molto più spaventoso e terribile.. Il tutto dopo attenta analisi risultò significare, (e prego quindi il lettore sensibile ai colpi di scena di prepararsi con calma adeguata al seguente evento per non dover sentirmi colpevole di nessuna violenza nemmeno verbale..): "Non Ti Voglio Più Un Kasino Di Bene” Ed un urlo squarciò il sentiero che dava sul torrente. L’eroe cedette alla pressione del peso che gravava sulla sua pia coscienza e si accasciò, privo di sensi, e terra. Si risvegliò, ed una strana luce gli velò lo sguardo. Verdognola e dipanata, doveva essere l’alba pensò e si rialzò. Qualcosa di strano accadde, sentendo la stranezza si girò di scatto, si guardò di nuovo davanti ed ai lati; ma non scoprendo da dove potesse giungere si accorse con curioso sentimento che era proprio da lui che proveniva. Una musica, orecchiabile e con ritmo interessante,( per tutti riconoscibile come: “more than a feeling” dei Boston), ed espresse le paladiniche parole al cauto vento che tra gli alberi si insidiava di primo mattino: “La “maledizione della Colonna”!!!!!!!!!!!!” Urlò. Dunque, successo tutto ciò, mi vedo costretto ad interrompere per breve tempo la narrazione, (ma non temere caro lettore!l’eroe tornerà a garrire nel vento della leggenda!),per far comprendere a chi leggesse queste mie righe cosa sia mai questa”maledizione della Colonna”. Ebbene, questa è una maledizione che solo in pochi riescono a rifuggire e ad eliminare del tutto. Solo pochissimi e potenti maghi sanno pronunziare le parole che la compongono. E dunque in pochissimi ne sorbiscono l’effetto. Uno di questi è il nostro Eroe che, ad ogni passo, ogni movimento, ogni singolo respiro, si troverà ad avere una “musica di accompagnamento”. Dunque in momenti di azione la musica si farà più veloce e feroce. In momenti di tranquillità si farà flebile e melodiosa per meglio accompagnare i paladinici passi dell’eroe. E nei momenti di gloria questa si farà più regale e goliardica, celestiale. Per cui, il nostro eroe, accompagnato dal famoso motivo si rimise in viaggio, abituatosi già all’eroico fardello. Il tramonto giunse sul terreno che calpestava, e già cantava il motivo dei Boston come se ci fosse nato dentro. E, quasi senza accorgersene, preso dalle melodie della propria colonna sonora, si mise a rockeggiare per la via, non badando alla figura che gli stava innanzi. Appena se ne accorse si rimise in paladinica posa e, ricomposto si mise ad osservare il gigantesco essere che lo sovrastava. Il Gigantesco rettile a scaglie, di color verde, con velature che sfumavano in marroni autunnali, lo osservava con i cauti occhi mentre quello che doveva essere il suo dragoniere si muoveva convulsamente nelle vicinanze. Rockeggiando, contagiato dalla colonna paladinica. Il tutto si rimise nel proprio ordine in non meno di mezz’ora, e appena il dragoniere si fermò l’Eroe gli si rivolse con le proprie sante parole: “Ecco che incontro dunque un dragoniere, Godric è il nome che porto, paladino di Gid e servitore del bene universale. Posso sapere qual è il vostro nome?” E l’uomo in arme che gli si presentava innanzi rispose leggermente preso dalla canzone: “Il mio nome è..(rockegiatura)..è..(movenza rockeggiante)..si insomma..(rock..rock..rock..)mi chiamo..(parole della canzone..)RE..(movenza da batterista )..Re dei Draghi..piacere di conoscere un paladino tanto musicale!” E si rimise a suonare la propria chitarra d’aria al ritmo ormai plurifamoso. “Allora siete un sire!” Disse il paladino. “Ah..eh?..ah..beh si certo..cioè..si..avevo sentito di movimenti sospetti e sono venuto di persona, visto che stavo vagando per le mie contee”. In un batter d’occhio quell’uomo che si era dimostrato re fece comparire un servo che, già piegato in un inchino innaturale, sparì al cenno del suo sire. E ricomparve dopo mezzo secondo con un bianco destriero per il nostro eroe. Esso lo giudicò un ottimo cavallo, uno dei migliori che avesse mai visto, e convenne che sarebbe stato per lui comoda una cavalcatura per il suo lungo viaggio. “Seguitemi, amico mio paladino!”disse Re ”Sono ansioso di sentire la vostrastoria, e di ospitarvi nel mio palazzo”. Il paladino non oppose nessuna obiezione. Non voleva affatto sembrare scortese nei confronti di un ospite così generoso, e non voleva certo dormire un'altra notte al chiaro di luna, preferendo di gran lunga una stanza. Ed ecco dunque le trame del tempo richiudersi davanti agli occhi di comuni mortali, ancora una volta la leggenda farsi polvere e rientrare nel proprio corso d’acqua. Quando ancora il viaggiatore ci si ristorerà? Nessuno lo può sapere, solo il fato conserva in noi la speranza! Cadono ora i sipari sull’intricato percorso dell’intrepido viaggiatore. Quando dunque si rialzeranno? Lo vedremo..nelle trame del tempo. Alla prossima.. 1
Re dei draghi Inviato 2 Gennaio 2007 Segnala Inviato 2 Gennaio 2007 Ok....il nobel non posso ancora dartelo...che cosa potrei darti?...... Ogni volta la storia è sempre più bella e la maledizione della colonna è veramente spettacolare.....poi c'è quel tale, re dei draghi credo si chiami, che mi sta simpatico:-D....... Non trovo altre parole per farti i complimenti quindi ti dico...complimenti!....
Godric il Paladino Inviato 2 Gennaio 2007 Segnala Inviato 2 Gennaio 2007 L'attesa è stat ben ripagata,bravo BG!!!! come sempre sono in attesa con paladinica trepidazione del prossimo episodio:-D
Ferion vallas Inviato 2 Gennaio 2007 Segnala Inviato 2 Gennaio 2007 lollissima (aspetto la mia comparsa^^)
Strikeiron Inviato 18 Gennaio 2007 Segnala Inviato 18 Gennaio 2007 Black come sei messo con la continuazione?
Black God Inviato 18 Gennaio 2007 Autore Segnala Inviato 18 Gennaio 2007 Ebbene..abbastanza bene direi..ma rallento un po l'uscita a causa di alcune cose da mettere a posto..spero di poter "consegnare" nel corso della prossima settimana se non addirittura in questa..
Godric il Paladino Inviato 31 Gennaio 2007 Segnala Inviato 31 Gennaio 2007 Cavolo Black God qua stai tenendo sulle spine un forum intero...a quando la prossima parte? Sono ansioso di vedere come vado a finire:-D
Black God Inviato 4 Febbraio 2007 Autore Segnala Inviato 4 Febbraio 2007 imbarazzante è..(lo dico alla Yoda:lol:) Tenterò di postare al più presto il prossimo episodio..uff..scusate.,.
Lothavier Inviato 4 Febbraio 2007 Segnala Inviato 4 Febbraio 2007 beh guarda, se la fretta deve minare la qualità, prenditi pure il tempo
yadmill Inviato 22 Aprile 2007 Segnala Inviato 22 Aprile 2007 Accidenti mi sono intrippata anche io nella leggenda di Godric Paladino rockeggiante di Gid!!! Ho paura che crei dipendenza:drag: ....ragion per cui chiedo: "Sia gentile messer BG, non accresca l'ansia nei nostri cuori, dia un continuo alle paladiniche gesta...o l'animo mio ne soffrirà...":cry: - Richiesta di una disperata donzella errante nel forum - Complimentoni oni oni P.S.: la rappresentazione di Lothavier era a dir poco azzeccata.....
Black God Inviato 20 Luglio 2007 Autore Segnala Inviato 20 Luglio 2007 DOPO MESI... CHE DICO.. SECOLI! EONI! TREPIDE ATTESE E RICHIESTE AL SOTTOSCRITTO (che si vergogna del ritardo con cui posta questo scritto)... ECCOMI DI NUOVO A VOI CARI LETTORI DELLE GESTA DI QUELL'EROE CHE TUTTI VORREMMO ESSERE..(ok..non tutti..alcuni..).. Non voglio perdermi troppo nelle arzigogolate introduzioni.. ma vorrei scusarmi... Dedicare ciò che ho scritto a chi mi ha chiesto come andava avanti la storia e chi mi ha aiutato durante la mia permanenza nel forum della DL... Grazie a tutti.. E spero che il racconto vi piaccia..(anche se in verità non lo considero uno dei migliori..spero di fare di meglio in futuro!),e spero anche di poter postare con più costanza.. Grazie dell'attesa..aspetto numerosi commenti...(anche negativi..per carità..non mi aspetto solo plausi e rose dal pubblico..) Ed ora bando alle ciance e BASTA CON GLI INDUGI..CHE LA STORIA INIZI! buona lettura: CAPITOLO QUARTO-VERSO IL REGNO DI RE, NUOVI INCONTRI PER NUOVE IMPRESE.. Ed ecco, di nuovo, il ritorno della parola che tanto fu attesa. Come pellegrino di ritorno da un lungo viaggio queste mie poche parole si apprestano ad entrar nell’accogliente loco de li vostri occhi. Che le vostre orbite accolgano bene la povertà di codesto viandante il quale, vagando, si ritrova ora a campeggiar in epiche gesta ed in eroici personaggi di alta fattura. Fatti e luoghi si facciano immagini e nomi nelle vostre menti cari lettori; che’l mondo si faccia piccolo e le vostre menti titaniche nell’udir ciò che a mia volta ho udito. Mi congedo da li vostri pensieri quale introduttor scomodo e di fastidio per voi che altro non volete sentire : È l’ora del falco e dell’aquila. È l’ora del drago e dell’intrepido cavaliere. È l’ora dell’Eroe e delle sue epiche gesta. L’inverno e la polvere son calati nel tempo sui passi del nostro eroe che ora si dirigeva nel regno del neoconosciuto Re dei draghi, che per facilità di narrazione sarà, d’ora innanzi Re. Cavalcavan l’uno s’un destrier differente da l’altro, l’uno su di un drago e l’altro su di un bianco equino ben sellato e dal portamento fiero, portamento che non poteva mancare al destriero del nostro eroe! La Maledizione della Colonna gravava ancora sulle possenti spalle paladiniche che la sopportavano. O meglio, veniva sopportata più dagli orecchi che dall’altre parti del corpo. La quale si impegnava a far risuonar nelle verdi lande il suono della gentile “Clair de Lune”di Debussy—ispirata ovviamente non solo dalla paladinica eleganza, ma, al contempo, dal paesaggio che, gentile, si mostrava al fiero sguardo. “Beh…questi luoghi ispirano la sua suoneria messer paladino…ma detto tra noi..non sarebbe meglio rispondere??” Al che il nostro eroe assunse un espressione di sincero stupore..e rispose: “Hai quanto mi duole dover rispondere che da paladino quale sono…un malvagia maledizione mi ha donato la sorte…e non è un telefono a squillare ma la maledizione a continuare!” E la fiera espressione per un attimo si trasformò in una aurea maschera di rammarico.. “Amico mio! Credo di aver la soluzione al problema che ti assilla!” Al sentir codeste gentili parole il guerriero nostro rinsavì dalle cavernose profondità dei propri cupi sentimenti, (cupi per un paladino…diciamo una giornata di sole per gli altri..), ed ansioso aspettò la soluzione al suo tetro male.. E così il Re: “Si chiama Aulin![n.d.r. non vuole essere pubblicità occulta]...nel mio regno lo usano per tutto…mal di testa…problemi femminili…contro i draghi…per bruciori di stomaco…per curare il raffreddore…per la tisi…per la scuola…per volare…contro i lich…ed una volta ho sentito dire che un guerriero che non aveva più le braccia usò questo miracoloso elemento e ritornò in battaglia solamente un quarto d’ora dopo…da quel momento mi pare di non ricordare più nulla di lui…mah…sarà la mia solita memoria corta! COMUNQUE..dicevamo?----aah si! non disperare amico mio!Cavalchiamo ora più leggeri in questo giorno di sole, in questa giornata di Maggio!” Il paladino si sentì rinvigorito dalle affermazioni, e cavalcò davvero più leggero! Anche se sotto la pioggia ad Ottobre. Ma si sa, i paladini sopportano cose ben peggiori della pioggia, del vento, delle intemperie, e dei fastidi stagionali…per esempio sopportano le mosche…beh no…le mosche no…si ma quelle chi le sopporta? Non si può mica pretendere…beh…sopportano…sopportano…il caldo!...si si…il caldo lo sopportano eccome…beh…con l’armatura non troppo…e ma non potete mica biasimarli stì poveri paladini…devono salvare il mondo eccheddiamine! Se ogni tanto fanno qualche capriccio perché non attraversate sulle strisce pedonali, o vi impediscono di evadere di prigione perché state per morire perché il cattivissimo signore della città vi ha condannato anche se voi non avete fatto nulla…non è mica colpa loto…è che li disegnano così. Ma bando alle ciance! Dopo un oretta passata sotto la pioggia, e con l’aiuto di frate vento che spirava le proprie spirali fumose in opposizione dei due cavalieri, il nostro paladino e Re arrivarono finalmente nella contea di Rivobello… Ed entrando iniziò, pare ovvio a me come pare certamente a voi, la canzoncina allegata: -rivobello roooooooad rivobello rooooooad—[copyright: pomi d’ottone e manici di scopa] Non fecero a tempo a godersi l’ambiente che subito una voce li colse come il contadino coglie l’uva in un gelido mattino d'autunno: “Stolti viandanti!!!!!!! Siete caduti nella mia trappola infernale senza scampo!!!sarete morti ancor prima di capire chi io sia, e morirete con la curiosità che come una freccia vi trapassa la mente!!!” Ed una risata crudele seguitò a codesta terribile affermazione. “Non sopravvivrete mai alla furia della NOSTRA vendetta! Sarà atroce! Molto più atroce delle atrocità più atroci che voi possiate mai sognare nei vostri sogni più atroci!..si insomma..sarà atroce…UN SACCO ATROCE! WAHAHAHAHAHAHAHA… La vostra pelle non sarà più vostra…la farò in tanti pezzettini piccoli piccoli…se foste vivi dopo ciò che vi farò non riconoscereste più il vostro fuori dal vostro dentro…e le vostre narici dalle vostre orecchie! E anche la bocca dal c**o!!! WAHAHAH Come sono crudele.. MA SOPRATTUTTO…LA COSA Più TERRIBILE DI TUTTE…NON riuscireste più a fischiettare perché io vi toglierò le labbra!!!!wahahaha.. Ed ora crepate!!!!!” Ed il losco figuro alzò la mano coperta da un guanto di ferro artiglioso e la puntò contro il nostro eroe! O meglio… La puntò dove fino ad una mezz’oretta prima c’era il nostro eroe… che nel frattempo si era allontanato abbastanza dalla minaccia da non sentire nemmeno le prime due parole del malfamato essere. In realtà il malfamato essere non si era rivolto nemmeno dalla parte giusta dell’edificio dietro il quale si era appostato…oltretutto aveva minacciato un drow che, per caso, era capitato a Rivobello per comprare dei funghi per il soffritto…ed infine non solo non ebbe la sua misteriosa vendetta, ma si trovò incenerito da capo a piedi sotto la pioggia, con due funghi nel naso, insomma, non una bella esperienza. Il suo nome? Beh…ma che importa il suo nome, se il tempo mi concede un occhiata in ciò che deve essere e mi concede inoltre di rivelarlo a voi gentili lettori…posso dirvi che lo rivedremo ancora sulla strada dell’eroe… A proposito. Ed il nostro fiero paladino? Che ne è del suo fiero sembiante? Chissà quali emozionanti istanti vive in codesta avventura di dolci cavalcate nella pianura piovosa! “Non vorrei tediarti, amico mio, con ricorrenti domande…ma…siamo arrivati?” Ed il Re: “Placa il tuo fiero animo caro Godric, la tua fierezza di fa onore nel preoccuparti delle domande che mi poni, ma non porti ulteriori problemi…conosco la lontananza del mio regno e per chi non c’è mai stato so che può sembrare più lontano che ad un assetato nel deserto un oasi… Mi spiace dunque doverti dire che manca ancora qualche miglio all’arrivo… No, amico mio, non siamo ancora arrivati…” Pioveva, le gocce ricadevano e lisciavano l’ampio e lucente crine paladinico che, anche sotto le più nere coltri, risplende della pia gioia di far del bene, riflette la giustizia del bene supremo a cui il nostro eroe pensa sempre, rispecchia i volti che peccano per meglio far osservare i propri peccati a coloro che ne commettono. Quel fiero crine che incornicia un capo serio e mai dolente, che mai si lamenta…(tranne per i casi elencati prima…ma non fermate la poesia con congetture di poco conto suvvia!), che mai distoglie lo sguardo dalla malvagità del mondo e che, con fermezza, inchioda sempre con l’abile verbo paladinico il bugiardo e l’ipocrita: incantando sempre i buoni di spirito ed i sinceri. Il capo che guida il fiero braccio, che punisce ed elargisce generosità e speranza! Ecco chi bagnava col proprio pianto quel cielo autunnale dei primi di Ottobre, un uomo la cui fierezza gli impedisce di far cose stupide ed insensate, un uomo che non si smentisce mai, un uomo che non tedia mai, un uomo che mai, mai, e quando dico mai, (soprattutto se lo ripeto tre volte nel giro di una frase),intendo dire proprio mai mai..(e siamo già a cinque)..dicevo…che mai…mai… Si va beh… È un uomo che mai. Punto. Perché perdere tempo in codeste mere descrizioni che non rendono giustizia né al corso della narrazione, né a voi gentili lettori, e tantomeno al nostro eroe che ancora favella e pronunzia con fierezza e paladinica intelligenza: “Siamo arrivati?” Ed il Re ancora: [sottovoce]"aridaje" [a Godric] “o quanto dev’essere dura per te, amico mio, dover sopportare sì a lungo la maledizione che grava su di te, ma resisti ancora un poco…la pioggia con la sua musica allevierà il fardello de l’altra musica che ti costringe al continuo lamento degli orecchi…resisti amico mio, resisti per Gid!” E la pioggia batteva come incitata dal Re dei draghi che nulla voleva se non consolare il tediato amico e compagno di ventura. Non una mosca si sentiva ronzare nell’aree. Che si ruppe. “Siamo arrivati?” Ed il Re:[come prima]"ommaronnasantissima" [a Godric..come prima] “Non per offenderti caro amico mio paladino, conosco bene il lignaggio di voi umili e forti paladini,ma non è passato nemmeno un minuto dall’ultima volta che me lo chiedesti… No…non siamo arrivati…pazienta amico mio…pazienta” Fruscio tra le foglie.. “Siamo arrivati?” Ed il Re: [tra se e se] “Respira…è pur sempre un paladino…respira…è colpa della maledizione che l’ha rimbecillito…respira e stai calmo…uno…due…tre… [parlando ad alta voce] …Mio caro AMICO…NO NON SIAMO ANCORA GIUNTI AL TERMINE” Godric:“Ed ora?” Re:“NO” Godric:“E Adesso?” Re:“NO!” Godric:“Siamo arrivati?” Re[LEGGERMENTE ALTERATO]:“NO!NO!NO!” Godrc:“E adesso?” Re:“NO” God..:“ora?” Re:“NO” Go..:“E..” R:“NO!” G:“MA..”R: “NO!” Re:"no.." Ecco dunque che, purtroppo, qui in codesto istante la parola deve lasciar spazio alla nebbia dell’oblio che tutto copre e conserva nel tempo, immobile, come l’inverno fa col fiore. E così mi vedo costretto ad abbandonare ancora una volta le vostre menti, consapevole di avervi detto poco di ciò che ancora deve avvenire, ma conservo in cuor mio la speranza di avervi regalato un pezzo di storia che non delude, un pezzo di storia che coltivi la voglia di sentirne ancora, come l’appetito che torna solo col cibo. Cadono ora i sipari sull’intricato percorso dell’intrepido viaggiatore. Quando dunque si rialzeranno? Lo vedremo..nelle trame del tempo. Alla prossima..
Godric il Paladino Inviato 21 Luglio 2007 Segnala Inviato 21 Luglio 2007 Hahahahaha!!!bella BG!!!che ridere!!! A ogni puntata,ho come l'impressione di diventare sempre più imbecille... Vedo che hai premuto molto sul tasto comicità in questa puntata,spero che nella prossima mi posso distinguere in azioni un pò più paladiniche;-) Ma nonostante il tempo passato il tocco non l'hai perso;davvero bravo:-D:clap::clap:
Black God Inviato 21 Luglio 2007 Autore Segnala Inviato 21 Luglio 2007 Grazie God:-D Fa sempre piacere ricevere dei complimenti..soprattutto se è il protagonista a darli! Vedrò di portare il tutto almeno ad un livello di serietà decente per le prossime puntate..e vedremo cosa ne verrà fuori. Grazie ancora dei complimenti..
Strikeiron Inviato 21 Luglio 2007 Segnala Inviato 21 Luglio 2007 Muahahaha! Dove devono andare? Nel regno di Far Far Away?
Selvaggio Saky Inviato 21 Luglio 2007 Segnala Inviato 21 Luglio 2007 Dopo aver incontrato di persona il protagonista è ancora più divertente....bravo Black God
Ferion vallas Inviato 24 Luglio 2007 Segnala Inviato 24 Luglio 2007 LOL ho un sospetto su chi possa essere l'artiglioso incenerito
Black God Inviato 8 Novembre 2007 Autore Segnala Inviato 8 Novembre 2007 Eddai..stavolta vi ho fatto attendere meno rispetto all'altra.. spero di non aver perso il tocco, anche se questa personalmente la tropo meglio di quella dell'ultima volta.. ma i commenti non spettano certo all'autore! buona lettura! sperando siate in tanti;-) -CAPITOLO QUINTO-il fato, il rapimento ed il tempo bizzarro- Ordunque le lettere scorrono veloci nelle parole e tramite le falangi il pensiero si fa forte e duraturo. Lapidario nel suo feroce andare, ma nulla si conduce invano in codeste frasi che sembran sconnesse o poco appropriate al caso! Studiate e ripensate, forse la poca sincerità di un pensiero troppo pensato porterà il lettore a pensare che stia posando li occhi suoi su d’un testo poco appropriato a chi vuol sapere di leggende e di gesta eroiche, ma in quanto bardo non posso promettere verità, solo storie. È l’ora del falco e dell’aquila. È l’ora del drago e dell’intrepido cavaliere. È l’ora dell’Eroe e delle sue epiche gesta. Nonostante sembrasse una strada praticamente infinita, quella del nostro Eroe e del suo amico Re, dopo solamente un mese, due settimane, tre giorni, quattro ore venticinque minuti cinquantanove secondi più spicci riuscirono a raggiungere l’avamposto del castello del sovrano ormai amico di Godric. ‘Hei..siamo..siamo..SIAMO ARRIVATI?’ chiese con molto ritegno il paladino. ‘OOODDIOOOOOOOO..ODDIOOOOO..perchè non ho scelto la carriera..che ne so..di guardia nera?—ma andava bene anche nascere coboldo..orco..’ Da questo, la sagacia del nostro eroe dedusse che erano PRATICAMENTE arrivati.. Ma si sa. Il PRATICAMENTE non è l’ESSERE arrivati..quindi il nostro paladino preferito, che mai si toglie un obiettivo dal cervello prima di averlo raggiunto, preso, minacciato di farlo fuori perché ereticoservitoredelmaleupo’inombrapocoespostoallalucedellalegge, preso a botte e trascinato in tribunale dove immancabilmente i giudici parlavano con misteriose parole al nostro eroe.. Per intenderci qualcosa come: ‘Siii..braaaavo il nostro godric..anche oggi hai salvato la luce?..dai dai..del tuo obiettivo eretico ci prendiamo cura noi..faremo giustizia..traaaaanquillo.no..no NON PREOCCUPARTI NON CE N’è BISOGNO..traaaanquillo..sisi.. godrci.. ABBIAMO DETTO..TRANQUILLO.. MA PORCA..GODRIC..TRANUILLO! TRANQUILLO! A CUCCIA! DANNAZIONE SE NON LA SMETTI TI METTO IN CELLA TI SCOMUNICO SEDUTA STANTE!!!’ Ed ovviamente il nostro eroe affidava il suo obiettivo.. PRATICAMENTE subito alle mani della legge che sapeva molto migliori delle sue nel trattare i malvagi, anche senza spada..’saranno stregoni’ pensava il nostro eroe.. Comunque dicevamo che senza tutta stà cosa il nostro eroe non abbandonava mai un obiettivo, e quindi si ritrovò, diciamo per..l’infinitesima volta a chiedere a King: ‘maaaaa..non per fare il noioso..è che se poi lo raggiungo lo porto in carcere e tutto il resto..quindi..siamo arrivati?’ King, preso da un ratto d’astuzia disse, con la sagacia che solo un sovrano dal sangue blu può possedere; la stessa che solo un uomo allenato, un uomo che sempre deve sottrarsi tramite le parole dalle battaglie più difficili, un bardo avrebbe difficoltà ad eguagliarla, ed un dio verrebbe ingannato a tal punto da cotanta abilità che lascerebbe il suo trono al primo misero passante per la vergogna.. Con questa terribile sagacia, e sottigliezza di pensiero pronunciò le seguenti, dotte, profonde parole: ‘GUARDA! UNA GUARDIA NERA!DI Là..SISI Là’ Il nostro eroe girò il fiero crine e l’occhio guizzò immediatamente nella direzione indicata dal sovrano dito. Eppure non vide nulla, il suo occhio aquilino non vide nulla, per molte leghe a raggio visuale. Dunque come paladino non ebbe paura, rinfoderò la lucente spada che rifletteva fino a poco prima la luce del caldo sole Estivo (eh..le stagioni qui si susseguono in fretta!.. d'altronde non ci sono più le mezze stagioni…e non fanno più il vino di una volta..e del senno di poi son piene le fosse..eccetera eccetera). Si rigirò in direzione di Re e disse con parole tranquillizzanti, gentili, da vero tutore della legge e dell’ordine: ‘Non c’è un ca**o di nessuno’ Ed era vero. Non c’era proprio più nessuno. King era scomparso, insieme al drago, l’avamposto era sparito. Restavano solo LUI, il suo destriero, e la sua pia voglia di purificare il mondo in nome del bene supremo e la sua maledizione che suonava stranamente una sinfonia..’Toccata e FUGA in Dminore’… ‘DANNATA GUARDIA NERA!..mi deve aver aggirato con una magia fuori dal comune ed aver rapito tutti.. codardo! Senza lanciare nemmeno una sfida! Senza niente che mi facesse presagire la sua presenza! Ma com’è possibile? Non l’ho individuata nonostante la sua potenza?.. Deve di sicuro avere un armatura magica che la protegge dall’individuazione da parte del bene! DANNATO guascone! Ti ritroverai a marcire per dei secoli torturato fino a che sarai in fin di morte e poi ti strapperò tutti i peli del corpo uno per uno, e poi ti farò a pezzettini piccoli piccoli, e poi però ti farò bollire ancora vivo prima di farti a pezzi..e poi..e poi..e poi ti farò male..tanto male..TANTISSIMO MALE..TANTISSIMISSIMISSIMO MALE..In PRATICA morirai tra atroci sofferenze.. E ti è andata bene che io servo il bene supremo e la luce.. se no chissà che ti facevo..tsè..imparerai a rubare le persone così a caso..senza preavviso.’ E così si avviò nella notte (hei..ho già detto che qui il tempo è strano, mica l’ho deciso io) pensieroso, nell’aria il vento faceva muovere con leggero fruscio di foglie che cadevano al suolo nel loro tipico colore giallo, simbolo di malinconia spesso usato da molti poeti i quali si stupivano sempre che in estate cadessero le foglie.. e che in autunno ci fossero fiori ovunque..(hei..nemmeno questo l’ho decisio io.. prendetevela con il dio delle stagioni e tutto il resto..). Dunque l’atmosfera era piena dell’odore del sottobosco, e gli uccelli notturni dispiegavano i loro mugugni nella scura calotta stellare percossa da un battito. Un battito profondo, lento, elegante, quasi senza fretta il nostro paladino si fermò ad ascoltare quel suono tanto strano quanto affascinante. Sembravano battiti di un cuore immenso, come se il cielo si fosse preso la briga di rendersi mortale per soffrire con Godric il delitto appena compiuto. Ma da in alto, molto in alto, oltre le rischiarate nuvole pallide che rubavano un po’ del suo colore alla luna piena che si stagliava nel cielo, si sentì una fievole voce che in realtà doveva essere ben forte per farsi sentire in tutto quel frastuono. Quasi queste erano le parole che uscivano dalla bocca ben umana tra le zampe di un enorme drago verde: ‘HEI..mio sire!..crede che il suo drago riesca a portare TUTTO l’avamposto con sé?..lo vedo leggermente appesantito ed affaticato..’ In risposta: ‘TRAAAANQUILLO..è PRATICAMENTE impossibile che il mio drago precipiti’ ‘aah..quindi la terra che si avvicina è qualcosa tipo una terra volante, un rifugio segreto?’ ‘Terra?..quale terra?’ ‘quella dove il suo drago, sire, sta atterrando..con molta energia direi..’ ‘AAAh..quella..beh..mettiamola così..se non è la MONTAGNA ad andare da Maometto..’ ‘chi è maometto?’ ‘eh..un tizio..che andava in montagna..cioè..gli piaceva la montagna e da casa le chiamava sempre..ma quelle mai che venissero da lui’ ‘lei è dunque imparentato con maometto?’ ‘io?..no..perchè?’ ‘perché sta riuscendo nell’impresa che a lui non è mai riuscita’ ‘Ti permetto di uralre’ ‘OK..AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARRRGGGGGGHHH’ Un tuono, un rombo squassò la terra, ed al galoppo il nostro eroe si precipitò..o meglio..galoppò velocemente nella direzione in cui la figura nera era precipitata. Pensando fosse il suo nemico si protesse dal male e impugnò la sua fidata spada, che sempre l’aveva protetto e aiutato nella lotta contro il male. Non dubitava che l’avrebbe fatto anche ora. Il fato lo stava forse affacciando al nuovo nemico? O solo davanti ad un piccolo scherzo della vita mortale? In questo il nostro paladino sembrava dimentico della sua missione.. Ma spesso con le missioni applicava lo stesso procedimento applicato agli obiettivi,..carcere e tutto il resto. Quindi..cosa attende il nostro eroe? Epiche gesta? E’ PRATICAMENTE impossibile saperlo, le trame del tempo dovranno ancora sciogliersi per rivelarci il vero. Il padrone dei nostri anni si immobilizza e rimane sospeso, in attesa di parole e di occhi che lo sappiano far rifulgere nelle menti umane che passive si prostrano dinnanzi a gesta eroiche ed epici eventi. Ancora molto deve essere raccontato, eppure ora non è il tempo per farlo. Cadono ora i sipari sull’intricato percorso dell’intrepido viaggiatore. Quando dunque si rialzeranno? Lo vedremo..nelle trame del tempo. Alla prossima..
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