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Lannet

CAVOLI CHE CAPITOMBOLO! Penso scrollandomi la polvere di dosso, subito inizio a guardarmi intorno per cercare una via di discesa dalla statua. Come si scende adesso?!

Modificato da zinco
Inviato

DM

+Lannet

Ti guardi attorno e l'occhio cade sulla schiena della gigantesca statua, lungo la quale noti delle barre probabilmente metalliche ripiegate a formare numerose anse, una sorta di piccoli scalini a pioli di servizio probabilmente utilizzati dai nani per la manutenzione della statua ma anche della soprastante grata di aerazione. Perlomeno per te non sarà difficile arrivare alla schiena della statua sfruttando il manico del martello prima, poi il braccio destro di Dwerfater per giungere infine alla parte posteriore del suo collo (dove iniziano gli scalini). Ma dovrai guidare i tuoi compagni, non altrettanto agili.

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(vista laterale e frontale degli scalini a pioli metallici)

Inviato

Corian si avvicina alla scala e la osserva criticamente: Vaaaaa bene.... Lannet, dovrai guidarci, o ci romperemo tutti il collo. C'è un modo per calare le corazze di sotto? Magari i nostri validi guerrieri rischieranno meno un pò alleggeriti...

Inviato

Malfurion

Dopo aver prestato le prime cure a Kain mi preparo per scendere da Dwerfather.

Speriamo sia qui in zona, non vorrei che abbiamo rischiato di sfracellarci per nulla...dannatissimo guru dove cavolo ti sei cacciato...

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 DM

Non disponete di corde o altra sorta di equipaggiamento per cui è impossibile calare le armature giù se non semplicemente lanciandole nel vuoto, cosa che fa storcere il naso ai guerrieri.

Lannet vi precede ed inizia a saltellare agilmente dalla piattaforma del grande martello di Dwerfater al braccio, giù giù fino ad arrivare alla spalla e allrgare le braccia sorridente: Visto, è un giochetto da halfling!

Luanor, prima di iniziare la discesa, tocca sulla spalla un Kain infermo e gli infonde energia curativa: Che la pietà di Nostra Signora Narrah risani il tuo corpo, giovane guerriero.

Kain, improvvisamente un'ondata di calore pervade tutto il tuo essere, il tuo cuore accellera il battito e respiri meglio, non più martoriato dai dolori delle fratture costali (curati 7 p.f., ora sei a 9 su 15).
Seguendo le indicazioni di Lannet, che da lontano vi dice dove mettere i piedi e come proseguire, riuscite a scendere dal martello della statua del dio nanico e, cautamente, a discendere fino all'altezza del gomito. Il tutto fra urla di imprecazione dei nani e la voce squillante dell'halfling a farvi da guida costante.

Mentre vi accingete a percorrere l'ultimo tratto del braccio una voce rauca vi raggiunge da di sotto. E' in una lingua incomprensibile tranne ai due nani (che sgranano gli occhi) e a Corian, che subito guarda giù.

Ma che accidenti avete da gridare lassù?!? Identificatevi o vi fulmino lì seduta stante! Umph, vabbè che state in piedi e non seduti...

A urlare è un nano con baffi e capelli bianchi di cui non distinguete altro, data l'altezza. Se ne sta giù, alla base della statua, con le braccia conserte ad osservarvi.

Nell'udire la voce burbera del nano, qualcos'altro si risveglia nella grande sala di Dwerfater: le voci lamentose che avevate udito mentre percorrevate il corridoio di aerazione principale. Dagli angoli bui della sala le ombre prendono vita in forma di silhouette basse, tozze, del tutto simili a nani. Ne contate almeno 4, tutte convergere verso la base della statua, verso di voi, verso il calore della vita.

Modificato da The Scarecrow
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Corian approfitta dell'esitazione dei nani: [Siamo amici, vecchio trombone!  Siamo qua con Jerin per liberare questa maledetta città dagli assalitori. Cosa sono quelle cose che si avvicinano alla statua? Robe tue?]

Modificato da Dracomilan
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DM

Dal basso vedete il vecchio nano portare la mano al petto e poi alzarla (forse impugna qualcosa...): Roba mia un corno! State lontane, creature dell'Oscurità: non proseguite oltre, è Dwerfater che ve lo comanda!

Con un urlo straziante le quattro ombre si ritirano immediatamente dalla base della statua, come spinte da una forza irresistibile che emana dal vecchio nano. Quest'ultimo avanza finchè l'ultima ombra malevola non viene ricacciata negli anfratti bui del tempio, cessando i penosi lamenti.

Torna quindi a parlare, questa volta in Comune: Jerin, sbrigati a scendere da lì. Non so quanto potrò tenerle ancora a bada quelle bestiacce. Nella mia stanza saremo più sicuri. Fa quindi per voltarsi ma poi ci ripensa, vedendovi scendere e distinguendovi bene uno per uno: A proposito, che diavolo ci fai in compagnia di un mezzuomo e di umani?!?

Quando finalmente posate il piede al suolo vedete bene questo vecchio, burbero nano:

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Anche lui indossa un grembiule in cuoio da fabbro ma, a differenza di Roax (il Mastro di Forgia) non ha la barba raccolta in un unico ciuffo con un anello ma ad essere conciati in tal guisa sono sia i lunghissimi e candidi baffi che la sottostante barba. E al collo porta, in bella vista, un medaglione metallico con incisi un martello e un incudine (i simboli di Dwerfater). Oltre alla vista del vecchio nano un altra sensazione vi assale: un odore nauseabondo di sangue ragrumito e di... carne in decomposizione. Persino sotto i vostri piedi avete la sensazione di scivolare e di schiacciare qualcosa di appiccicoso e, in effetti, guardando bene, c'è sangue ovunque e i segni di una furiosa battaglia anche qui: armi spezzate, pezzi di armatura, graffi sul pavimento e parti dei lastroni del pavimento spaccate... E' Jerin, però, a rompere l'osceno incantesimo salutando il misterioso personaggio: Karadin Stronghold, dunque sei vivo! Roax era in pena per te. Sei riuscito a sopravvivere all'orda?, aprendo leggermente le braccia, nel dire quest'ultima frase, e guardando per terra e tutto attorno lo sfacelo.

Karadin Stronghold, con sguardo mesto: A caro prezzo, Jerin, a caro prezzo... e ne sto pagando le conseguenze: le stiamo pagando tutti, invero. Tu piuttosto: che strana compagnia e... Grundar, da parecchio non ti si vedeva da queste parti. Il figlio di Grand'Ascia è tornato a casa: qualcosa di grave deve essere successo per averti fatto venire fin qui. Non intendo i coboldi, Grand'Ascia, ma qualcosa di ben più urgente... Vedete che legge nel profondo negli occhi di Grundar come se conoscesse già la risposta.

Grundar: Smettila di entrare nella mia testa, prete. La mia pattuglia è stata attaccata dall'Anello di Ferro, dannati loro, e questi umani, beh, mi hanno...

Corian, vedendo il nano in difficoltà e godendo della situazione, lo incalza con un pizzico di cattiveria: Ti hanno? Dillo, Grundar, dillo.

Grundar, con un tono di voce bassissimo: ... salvato...

Corian, incalzandolo senza pietà: Più forte, nano: il buon prete non ha capito.

Grundar, visibilmente nervoso: Mi hanno tolto da una brutta situazione, ecco! Non rompere le palle, mago, o te la farò pagare!

Corian allarga le braccia soddisfatto verso Karadin, che però non appare convinto della spiegazione di Grundar. Comunque prosegue: Venite dentro: parecchi di voi sono feriti e avete bisogno di cure. A dopo le domande.

Ora che potete ammirare la statua in tutta la sua grandezza, notate un particolare agghiacciante, che dal retro del monumento non era visibile: sulle ginocchia, ai piedi, appesi persino alla mano sinistra protesa in avanti, sono state attaccate o appese pelli scuoiate di creature umanoidi (probabilmente nani) insieme con budella e interiora. Una scena orribile e disgustosa, di vendetta e di ritorsione per la resistenza offerta dal fiero popolo di Boscodipietra all'inaspettata invasione. E chiazze di sangue ovunque, a perdita d'occhio ora che siete al pian terreno e potete vedere bene la scena illuminata dalle varie torce: il glorioso tempio di Dwerfater è stato profanato!

Modificato da The Scarecrow
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Corian, ben attento a non toccare nulla, neanche con un angolo della sua veste, avanza tra lo sfacelo. La soddisfazione per l'umiliazione di Grundar viene ridotta - ma non cancellata - dall'aspetto del tempio.

Non accenna a domande però prima di essere nella stanza che il chierico ritiene "sicura"

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DM

Karadin vi fa strada: alle spalle della statua di Dwerfater c'è un piccolo corridoio che termina davanti ad una porta in legno. Su di essa vedete incisi simboli runici che si continuano fin sulla soglia. Luanor, riconosci in essi simboli di protezione per tenere lontani gli spiriti malvagi: sono stati incisi con qualcosa di appuntito ed estremamente duro.

Dopo avervi fatto accomodare, il chierico di Dwerfater chiude la porta dietro di sè: la stanza è abbastanza grande per contenervi tutti senza stare stretti. Le pareti sono in muratura grezza, non elaborata come la Grande Forgia di Boscodipietra ma, a ben vedere, sembra una forgia in miniatura perchè vi trovate tutti gli elementi a voi ormai noti: una grossa incudine al centro della stanza, una vasca di raffreddamento colma d'acqua, un forno acceso con l'effige di un volto nanico, rastrelliere con attrezzi da fabbro, appunti, pozioni, barattoli con quelle che potrebbero essere erbe essiccate, impiastri, polveri, martelli... insomma, un caos ordinato e un miscuglio perfetto di sacro e profano, o probabilmente sacro e basta vista la dedizione quasi religiosa dei nani all'arte della creazione dal metallo e dalla nuda roccia.

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Mettetevi comodi e riposate, amici di Jerin, prosegue Karadin. Ho del cibo e acqua a disposizione: rinfrescatevi e sfamatevi. Lenirò il dolore delle vostre ferite, se necessario. E poi mi racconterete la vostra storia.

Modificato da The Scarecrow
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grazie Karadin dico chinando la testa in segno di rispetto.

siamo tutti molto stanchi e provati e quasi tutti feriti. Le prove che abbiamo dovuto superare per giungere sino a qui sono state molto impegnative per noi.

dopo di che mi accingo a bere e mangiare sedendomi poi per terra contro un armadio

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Corian si guarda attorno poi sorride al vecchio nano e si siede in un angolo: Lascerò che siano i tuoi amici nani a raccontare i dettagli di come siamo giunti fin qui. Noi siamo mercenari, avventurieri ed esploratori... siamo giunti qui su richiesta dei profughi in superficie. Ma forse abbiamo incontrato più di quanto ci aspettavamo. Sembra che Boscodipietra sia stata scelta come casa da un grosso verme. Più di quanto noi si possa sperare di affrontare. Si guarda le mani vuote. Soprattutto senza il nostro equipaggiamento.

Inviato

Lannet

Rimango in silenzio mentre camminiamo nel tempio profanato, sono a disagio e l'atmosfera tetra mi rabbuia.
Fortunatamente arriviamo alla sua "stanza" ma oltre a guardare in giro non mi azzardo a parlare Quello ha detto che ci fulminava... meglio stare zitti...

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DM

 

Mentre il vecchio chierico parla con voi, lo vedete versare spezie in polvere in una pentola in ferro nella quale bolle acqua. Vi offre del pane raffermo e versa nella pentola funghi essiccati che presto iniziano a diffondere nella stanza un buon odore di bollito. Già queste minime attenzioni, unite al tepore della piccola fornace e alla calda luce che da essa si diffonde vi fanno sentire un po' a casa risollevando il morale di tutti. Fra chi si siede spontaneamente a terra, chi su qualche sedia in legno trovata nella stanza, chi accostandosi alla fornace, sorseggiate il buon vino offertovi e gustate lo stufato di funghi offertovi da Karadin. Nel mentre, discutete quanto accaduto.

Karadin, rivolto a Corian: Quindi, mago, con i coboldi in Boscodipietra è entrato anche un drago. Presumo sia un lucertolone e non un verme purpureo, vista la natura rettiliana di quei piccoli bastardelli là fuori. E questo spiega perchè le nostre resistenze sono crollate. Il vostro arrivo è certo provvidenziale, mago: non pensare in modo lineare, a volte le nostre scelte sono guidate da un Bene superiore, anche se questo pensiero farà storcere il naso a non pochi di voi qui. Se Dwerfater vi ha condotti qui, non è certamente per prendere a calci nel sedere un vecchio drago e liberare una città sotterranea: magari sotto c'è altro o forse è proprio così è basta. Chissà, siete capitati nel posto giusto al momento giusto... almeno per noi Popolo di Sotto.

Si rivolge quindi a Malfurion: Custode della Terra, quelle ombre là fuori non appartengono a noi, non sono sotto il mio controllo. No... lo scempio e le nefandezze provocate dall'orda che ci ha invaso, il Male che ne è derivato, tutto questo le ha generate. Sono gli spiriti dei guerrieri trucidati nell'assalto, gli stessi le cui interiora ora lordano la statua del Padre, ritornati alla non-vita per urlare una inutile vendetta. Il loro tocco gelido porta la follia e poi la morte. Ho creato dei simboli di protezione per tenerli lontani da questa stanza e così poter rimanere a guardia del tempio e della Sacra Reliquia ma non posso rimanere rinchiuso qui per sempre. Quei piccoli deficienti là fuori hanno eretto una barricata non appena alcuni di loro sono stati consumati dai non-morti. Che stupidi se pensano di fermare così le ombre degli spiriti disincarnati dei guerrieri nani... Un amaro sorriso compare sulle sue labbra rugose e barbute.

Modificato da The Scarecrow
Inviato

dopo aver assaporato il cibo ed il vino offertoci dal nano e dopo aver ascoltato le sue parole dico:

Karadin, come dici tu molto probabilmente sotto c'è dell'altro. Ad esempio sembra molto strano che i coboldi e la lucertola siano entrati nella città senza l'aiuto o, permettimi l'ardire delle mie parole, il tradimento di qualcuno.

Ora abbiamo bisogno di riposarci e dormire, dopo di che dobbiamo coordinare al meglio le nostre azioni per poter cacciare il drago e i suoi servitori. E certo non sarà impresa semplice...

 

 

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