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Pericolo a Phlan


Ricky Vee

Messaggio consigliato

Phlan. Sera.

Nelle ultime settimane, diversi eventi hanno scosso la regione del Mar della Luna.
Mai nella storia era capitato che cinque fazioni così diverse, si alleassero in nome di una battaglia contro un nemico comune. Le voci parlano di una setta che vuole disseminare il terrore nel Faerun servendosi in qualche modo delle sue creature più potenti: i draghi.
Avete già sentito notizie di alcuni disordini nelle zone circostanti e nelle ultime settimane le fazioni si sono mosse per riunire le forze e iniziare a combattere la minaccia. Il vostro gruppo è stato formato dai vostri superiori per presidiare una città che ultimamente ha avuto diversi problemi, ma che tutto sommato è abbastanza distante da quei disordini di cui si è parlato.

E così vi trovate riuniti intorno ad un tavolo, all'interno di una locanda accogliente chiamata "La Teiera".
La proprietaria è una certa Madame Freona, una halfling tarchiata e grassottella che si occupa del bancone, mentre le sue cinque figlie femmine servono ai tavoli.
E' la prima volta che avete occasione di parlarvi e non vi conoscete ancora. Alcuni di voi hanno casa qui, mentre altri sono arrivati da fuori ed è stato detto loro che possono usufruire delle stanze della locanda finché ne avranno l'esigenza. Nulla di che, poiché le stanze sono da 6 e si devono condividere con altri avventurieri, ma è pur sempre un posto gratis in cui poter riposare al sicuro.

Intorno a voi vedete molti avventori, ma al momento nessuno sembra interessato a voi.
"Che strano", pensate mentre una giovane halfling con i capelli neri e con un fare molto timido vi porta ciò che avete ordinato, vi era stato detto che qualcuno vi avrebbe aspettati qui.
Tanto vale presentarsi, durante l'attesa.

 

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Kale

La mia figura, tonica e composta, si mantiene ben dritta sulla sedia dove attendo l'arrivo degli altri. In maniera rigida, ma elegante, muovo il capo di tanto in tanto, in attesa dell'arrivo degli altri. A coprirmi le spalle c'è una corta mantellina dai colori scuri, chiusa sul petto. Il resto del busto è coperto da una canotta leggera e sporca di terriccio e fango. Le gambe sono ripiegate e incrociate sotto il bacino, sulla sedia, in un esercizio di meditazione ed elasticità delle "forme corporee". Dei calzoni un po' corti giungono alle ginocchia, o poco più in giù, lasciando scoperti i polpacci. I capelli scuri, rasati molto corti, coprono il capo, impedendogli di brillare nei riflessi della taverna.

Tengo un braccio adagiato su una gamba; la mano destra, coperta da un guanto che reca l'icona di Bahamut, fluttua davanti al petto completando la posa di meditazione.

Rimango in attesa di tutti gli altri.

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Bjorn

Bjorn siede appoggiando comodamente al tavolo i piedi che calzano pesanti stivali, mentre accarezza la punta di una sua freccia con sguardo assorto. Un lungo mantello scuro con l'aggiunta di un po' di pelliccia gli copre le spalle, ma il cappuccio abbassato rende visibile il volto dell'uomo e i suoi occhi azzurri. I suoi capelli biondi sono rasati ai lati e sono radunati in una lunga treccia che scende fino al collo. Una barba appuntita ma non lunghissima incornicia il suo viso. E' un uomo dalle spalle larghe e di alta statura, ormai maturo. Tutti possono vedere dal suo viso e dal suo aspetto che egli è stato segnato da diversi scontri nel corso della sua vita. Veste un'armatura di cuoio ricoperta di graffi e sul petto porta una piccola spilla, a forma di testa di lupo. E' di giada. 

All'improvviso, con uno scatto fluido Bjorn ritira la sua freccia nella faretra e si risiede in modo normale, prende una grande sorsata di birra dal suo boccale e lo riappoggia con decisione sul tavolo guardando gli astanti. Il suo sguardo è deciso e attento a ognuno dei presenti, ha un che di famelico. In tono provocatorio, mentre cerca che qualcuno incroci i suoi occhi:

-Allora... Per quanto tempo avete intenzione di guardarvi intorno?

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Ivelios

Un elfo dall'aspetto nobile siede al tavolo con aria assorta. I capelli lunghi fino alle spalle sono di colore del miele e gli occhi dal taglio esotico rispendono del verde di un prato dopo una pioggia primaverile. E' avvolto in una tunica rossa con delicati ricami che richiamano alcuni aspetti della natura. Foglie di varia foggia e dimensione, petali di fiori, stelle e lune. Per quanto ricco e ricercato, l'abito presenta vari segni di usura, sengo che l'elfo è uso a viaggiare e dormire all'aperto. Accanto alla sedia è poggiato un piccolo zaino e un bastone utilzzabile sia come arma che come strumento per lunghe camminate. Al dito porta un anello d'oro con una piccola gemma verde.

Ringrazio l'halfling con un piccolo cenno della testa e sorseggio un bicchiere di acqua fresca, lasciando la birra e il vino agli altri.

Fino a che non arriva il nostro contatto non abbiamo molto da fare, se non bere e mangiare... rispondo all'uomo che giocherellava con la freccia.

 

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Kale

- A parte, forse, salutarci e apprestarci a fare conoscenza... - dico, rompendo la meditazione con un gesto della mano che scorre davanti a me, in orizzontale, palmo all'insù.
- Il mio nome è Kale. Il vostro, gentili compagni...? -


 

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aradia

Seduta comoda sulla sedia, Aradia sorseggia la sua birra osservando con interesse i commensali. 

I suoi capelli lisci, color rame tagliati netti sotto al mento, incorniciano il viso di una giovanissima elfa dallo sguardo astuto e fiero.

Indossa abiti comuni da viaggio di colore nero ed un elegante corpetto di cuoio nero.

 

Cambio posizione sulla sedia protendendomi verso il tavolo per posare il boccale ormai vuoto, poi in risposta a Bjorn:

... Aradia.

 

 

 

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Rakharo

 

Sembro piuttosto fuori luogo in mezzo agli altri, do il fianco al tavolo per avere modo di appoggiare i gomiti alle ginocchia. La testa è bassa e si alza solamente quando la timida halfling porta da bere. Ascolto gli altri iniziare le loro presentazioni, solo la giovane elfa rimane silenziosa quasi attendesse riverenza e salamelecchi, roba che certamente non avrebbe ricevuto da me.
"Rakharo." mi limito a dire.

Sono un ragazzo giovane, l'aspetto è nella media se non fosse per l'atteggiamento piuttosto rude e poco incline alle relazioni e probabilmente dimostro più anni di quelli che in realtà ho. I muscoli sono ben definiti, la pelle scura e i capelli nerissimi sono raccolti in treccine. Ho tutto l'aspetto di un combattente, non fosse altro per il grande spadone che porto con me e l'armatura di maglia ormai logorata dal tempo e dal viaggio... probabilmente ottenuta dopo uno scontro, un bottino di guerra. Si mormora che la prateria ospiti varie tribù spesso definite da etnie diverse, ma chi conosce bene il continente può intuire che probabilmente vengo da quei luoghi.

Immagine
 

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Appena Bjorn rivolge la domanda al resto del gruppo, vedete riavvicinarsi la giovane halfling seguita da un tizio incappucciato con un lungo mantello grigio.

Scusate l'interruzione, signori..., si rivolge a voi con garbo, poi si volta verso il nuovo arrivato.
Ecco a lei, questo è il gruppo che sta cercando, prende una sedia da un tavolo vuoto e la aggiunge al vostro. Poi, con un cenno di cortesia, va a servire un altro gruppo di avventori.

L'uomo che si para davanti a voi non è molto alto, ha il viso completamente nascosto dal cappuccio e, nonostante il mantello e i vestiti larghi, vi sembra piuttosto magro.
Si siede lentamente, mentre aspettate che si accomodi in silenzio.
Infine, quando ha preso posto, inizia a parlare.

Benvenuti ragazzi.
Il tono della sua voce è molto basso, come se facesse attenzione a non farsi sentire dagli altri tavoli. Poi tira fuori da una tasca una piccola spilla, che riconoscete subito come il simbolo degli Arpisti.
Tempi duri si avvicinano, afferma con tono grave, in questa zona incombe una grande minaccia ed è compito di tutti noi fare il possibile per evitare il peggio. Non so cosa già sappiate, ma è ormai evidente che il Culto del Drago abbia ricominciato ad essere attivo nella nostra regione e non solo. Per chi non lo conoscesse, è un'antica setta che già in passato aveva dato diversi problemi con l'idea folle di creare dei drachilich. Non so se ora lo scopo sia lo stesso, ma in ogni caso non sarà qualcosa di positivo.
Prende una piccola pausa, poi ricomincia.
Tutto questo in realtà non vi riguarda molto da vicino, o meglio, mentre i membri più esperti ed autorevoli cercano un modo per affrontare direttamente la minaccia, le nuove leve come voi sono state riunite per presidiare diversi punti strategici. Non è un caso che ognuno di voi provenga da una fazione diversa, voi in questa città sarete individualmente gli occhi e le braccia della vostra fazione, e insieme comporrete una solida parte di un'alleanza che ha come scopo la difesa di ogni cittadino della Costa.
Mentre parla tiene sempre la testa bassa, come se non volesse mostrare il proprio viso.
Vi è stata assegnata una città non facile da gestire e la morte del precedente governatore non aiuta sicuramente. Il vostro primo scopo sarà quello di individuare, riportare alle varie fazioni e neutralizzare qualunque eventuale attività del Culto del Drago in città, ma non solo, vi chiediamo di cercare di mantenere il più possibile l'ordine a Phlan. Ci sono delle gilde che aspirano a prendere il potere e voi dovrete assicurarvi che nulla sia fatto in modo illegale; tra di loro si è rafforzata una gilda in particolare, composta da ladri e farabutti che si fanno chiamare Ospitanti: loro sono da distruggere.
In più pare che non tutti gli uomini del Pugno Nero, la guardia cittadina, si comportino molto bene con i propri abitanti.
Vi sentite di prendere in mano una situazione del genere?

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Kale

Con grande interesse, seguo l'intero discorso, tantopiù sentendo parlare dei draghi e di pericolosi drachilich.
Alla fine del discorso, annuisco e aggiungo: - Sono al vostro servizio. -
Mi alzo in piedi e chino il capo, in segno di reverenza, congiungendo le mani davanti al petto. Faccio avanti la sedia, smettendo di stare seduto.
- C'è altro che dovremmo sapere...? Da dove iniziamo? -
 

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Bjorn

Bjorn scruta l'uomo quasi a cercare di intravederne il volto. Poi prende una lunga sorsata di birra e risponde, deciso, ma con lo stesso tono basso dell'uomo.

Sono pronto.

Tirando un'occhiata a Kale che si è appena alzato e poi ritornando a guardare l'uomo ammantato, Bjorn appoggia un gomito al tavolo e si protende mentre chiede:

- Come dice il monaco, abbiamo un punto di partenza per le ricerche?

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Rakharo

 

Mi passo la manica del gambeson sulla bocca per ripulirla dalla schiuma della birra, tolgo i piedi dall'altra sedia e sollevo la testa osservando il tizio e accennando un saluto con la mano. Silenziosamente ascolto tutto quel che ha da dire e per sentirlo meglio mi accosto di qualche centimentro strusciando la sedia e causando un po' di rumore.
"Tutto molto bello, comprendo bene la gravità del problema per cui siamo stati chiamati." poso il boccale sul tavolo "Ma perché dovremmo occuparci anche di questa città. A chi serve?" mi avvicino a lui "Io non voglio fare favori a chicchessia."

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Aradia

Ascolto il discorso giocherellando distrattamente con la fibbia del mio corsetto di cuoio ma tenendo lo sguardo fisso sul misterioso interlocutore.

"Comprendo le perplessità di Rakharo, tuttavia per quanto mi riguarda non ci sono problemi a svolgere il mio compito insieme a tutti voi. Se la minaccia è realmente tale da mettere a rischio tutta Faerun non vedo quale differenza possa fare la città o il luogo in cui ci è chiesto di agire.

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Rakharo

 

"Non il luogo, ma chi." taglio secco. I presenti conoscono il pericolo reale ma è evidente che a me non va di essere tra quelli che decideranno quale uomo, famiglia o gilda controllerà Phlan "Ci sono uomini corrotti ovunque. Questi cosa hanno a che fare col Culto del drago?" osservo l'arpista alzando il mento, in attesa di una risposta esauriente.

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Bjorn

Bjorn si volge verso Rakharo con un aria seria ma interrogativa.

- Io sono un orfano di Phlan e farò tutto ciò che è in mio potere per difenderne le povere genti. Rakharo, se non ti interessa nemmeno salvare le vite delle persone comuni non vedo il motivo per cui tu sia qui.

L'uomo dagli occhi azzurri si accarezza la barba e risposta la sua attenzione verso l'Arpista, in attesa di un suo intervento.

 

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