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[TDG] Blood of Sigmar - L ascesa dell Oscurita'


Pentolino

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Inviata

10 Brauzeit Mattino

La compagnia di ventura era giunta ad Altdorf da 3 giorni. Dopo mesi passati a combattere sulle fredde e brulle rive del Sea of Claws la notizia del rientro nella capitale era stata accolta con grida di entusiasmo e preghiere innalzate alle varie divinita' come ringraziamento per aver salvato loro la vita. Le battaglie da sporadiche si erano fatte via via piu'frequenti, I barbari si erano dimostrati abili ed astuti avversari e piu' di una volta si erano trovati vicini a stabilire una testa di ponte sulle rive all ombra delle Middle Mountains, solo la caparbieta' degli uomini del nord unita alla sapiente guida dei capitani dell impero era riuscita ad evitare che I Predoni facessero breccia nelle terre civilizzate. Tra questi il capitano Hans Zintler ed I suoi “Secondi figli” erano stati tra I primi a lasciare il campo di battaglia.

La compagnia giunse a Middenheim e dopo poche ore di sosta venne imbarcata su un enorme chiatta in direzione della capitale. Il viaggio fu lungo, scomodo e deprimente, le campagne apparivano desolate a tratti abbandonate, durante la notte nei tratti di fiume costeggianti il bosco grida disumane e rumori di battaglia facevano saltare dalle brande con il cuore in gola anche I guerrieri piu' navigati.

Arrivati ad Altdorf la compagnia venne divisa, tutti gli ufficiali furono richiamati a palazzo e I guerrieri sistemati nei baraccamenti in attesa di ricevere istruzioni. Istruzioni che col passare dei giorni tardavano ad arrivare. La citta' era sotto regime marziale, messi provenienti da ogni angolo dell impero arrivavano con cadenza quasi quotidiana, per strade le pattuglie erano sempre meno frequenti, era come se ogni uomo in grado di combattere fosse stato coscritto e mandato altrove.

 

E' a meta' giornata che I 3 commilitoni si svegliarono pronti ad affrontare l ennesima noiosa giornata di attesa alleviata dalla possibilita' di usufruire finalmente di un giorno di libera uscita.

Uhlel , Ludovico e l elfo Fearil provenivano da estrazioni sociali completamente diverse ma I mesi passati insieme nel fango ghiacciato delle terre a nord erano riusciti a legarli piu' di qualunque altro rapporto di sangue. La stanza del baraccamento odorava di muffa, non vi erano mobili o suppellettili solo le loro brande, un baule ai piedi del letto ed un pitale per I bisogni corporale. Una lama di luce entrava dalle imposte semi divelte' ed illuminava le assi sul pavimento. L aria nella stanza era viziata, pregna degli odori della notte, all esterno I consueti rumori della citta' venero coperti dal suono delle campane della cattedrale di Sigmar che , poco distante, richiamava I fedeli alle celebrazioni di meta' giornata.


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Inviato

Uhler Wolfsen

Uhler si alzò stirandosi le membra anchilosate per la notte passata e bevve un sorso d’acqua per scacciare il pastone che sentiva in bocca per il vino della sera precedente. Uscito all’aperto respirò la fresca aria del mattino: non amava dormire così tanto, per indole e abitudine non ne era abituato.

Molto alto per un essere umano, più di un metro e ottanta, aveva folti capelli neri e una barba spesso incolta.
Da molti anni era mercenario, e prima di far parte dei zweite Kindern aveva combattuto in altre compagni di ventura. Anzi dai suoi racconti, che come per tutti i sergenti di queste Brigade servivano ad intrattenere le serate dei propri uomini ammonendoli su cosa potrebbe accadere, sembrava che la sua vita consistesse solo in questo: essere mercenario. 

Le campane del tempio di Sigmar suonavano. Uhler si voltò verso la vista della grandiosa cattedrale ed espletò i suoi bisogni. Come tutti i Middlelandiani non amava il Dio patrono dell’Impero.

Il sergente si voltò verso le barrack: era ora che anche i suoi compagni si svegliassero, per poi andare insieme a cercare qualcosa da mangiare.
Con questo pensiero si voltò per rientrare pronto a far tuonare la sua voce qualora fosse necessario per svegliarsi

@all

io sono un mercenari sergeant, che siete voi?

Inviato

Ludovico Carrer

La sveglia arrivo' con il suono delle campane. Ludovico fece quello che faceva spesso quando era troppo presto o non aveva voglia di alzarsi. Si stiracchio svogliatamente e sussurro tra se e se stesso

... si adesso ... 

Era un sospiro parlato, quasi emesso automaticamente. Senti il sergente che rientrava nella baracca, ma non voleva sentirlo urlare, non ne aveva voglia quella mattina, cosi' lo anticipo' e si sollevo con fatica dal letto mettendosi seduto e stropicciandosi gli occhi. Osservo' per un attimo il sergente sollevando il braccio

Buongiorno!

Per poi lasciarlo ricadere lungo il corpo.

Allora Sergente, abbiamo degli ordini?

Tutti

Ludovico possiede corporatura normale, con capelli corti di colore marrone chiaro, occhi blu intenso. Una rada peluria ricopre il mento. I lineamenti sono gentili, di chi non e' avezzo alla vita all'aperto, che l'ha intrapresa da poco. Ludovico,veste con abiti pratici ed e' affascinato da ogni avvenimento, fatto o situazione che si svolge negli spazi aperti e inesplorati.

Sono un cartografo!

Inviato

Fearil

 

Ormai tutti si erano abituati alla sua presenza e alla sua non necessità di dormire, compreso il sergente che al suo ingresso nei baraccamenti troò Fearil già in piedi e vestito. Al suo ingresso sollevò lo sguardo, occhi di un verde acceso che guizzavano curiosi osservando i compagni alzarsi e lamentarsi in alcuni casi.
Posò le mani sulle ginocchia alzandosi, era alto, molto più alto del più alto tra i commilitoni ma stranamente piazzato a differenza degli elfi che erano abituati a vedere. Anni tra gli uomini lo avevano reso decisamente più forte e il cibo imperiale in qualche modo aveva allargato le sue lunghe fibre. Si legò i capelli, non c'era ancora molta luce sembravano quasi bianchi, e calzò l'elmetto metallico. Il suo aspetto era alieno, le sue movenze lo erano altrettanto tuttavia era riuscito in qualche modo a farsi ben volere o quantomeno non odiare.
Quelle ripetute battaglie lo avevano allontanato dal suo principale obiettivo, non che gli dispiacesse, ma era ormai giunto il tempo di tornare a Ulthuan o quantomeno incontrare i suoi simili dove pattuito. Forse quello sarebbe stato un buon giorno per fare la richiesta di congedo.

 

tutti

soldato (di ventura)

Inviato

ALTDORF - 10 Brauzeit 2520 (Mattino)

@ Uhler

Infilatosi le braghe di pelle Uhler si alzo dal suo giaciglio, i soldati, complici il vino e le baldxxxcche della notte passata,  sembravano ancora addormentati. 

Gli anni al fronte gli avevano insegnato che motivare dei soldati era uno dei mestieri piu' complicati al mondo, motivare soldati annoiati era un lavoro quasi  peggiore. Varcata la soglia dei baraccamenti una sferzata di aria fredda lo riporto in sentimenti,le varie strutture costruite in gran fretta sul lato ovest della citta' apparivano ammassate e disordinate come un plotone indisciplinato, nonostante il gran numero di alloggi solo pochi soldati sembravano vagare tra le costruzioni .

Poco distante sullla collina, la cattedrale di Sigmar si stagliava su di un cielo senza nubi. Gli ultimi rintocchi di campane candenzaro i suoi passi fino al capanno delle latrine, espletati i bisogni corporali si volto e torno' sui suoi passi, varcata di nuovo la soglia si soffermo' ad osservare i suoi soldati rimuginando sulle parole giuste da usare con elementi cosi diversi tra loro, l accademico con la sua curiosita' vorace e l elfo  che sembrava provenire da un altro mondo. 

@ Ludovico e Fearil

La serata passata al Boccale Bucato era stata piacevole.

Dopo mesi passati a bere acqua e mangiare carne secca e pane nero, la birra annacquata e lo stufato di maiale e cipolle offerti da Konrad, l oste della bettola situata poco distante da una delle porte della citta', erano sembrate loro libagioni degne di un banchetto. Ad un certo punto della cena poi uno dei commensali, un uomo di mezza eta' dal ventre prominente ed il naso paonazzo aveva estratto un liuto ed iniziato ad intonare canzoni sconce e ballate da osteria portandoli ad indugiare fino a tarda sera tra facili signore ed alcol di scadente fattura. A differenza dell elfo, il cui fisico permetteva di non risentire di qualche leggero eccesso, Ludovico si sveglio' con le membra intorpidite ed un lieve mal di testa.  Messosi seduto sul letto osservo' il commilitone prepararsi alla giornata catturato dai movimenti cadenzati, quasi ipnotici che compiva nell indossare il suo equipaggiamento. Indugiava ancora seduto sul bordo della branda quando la porta della baracca si apri' e sulla soglia comparve la figura massiccia del Sergente Uhler. Il sottufficiale rimase fermo sulla soglia, con le spalle larghe e l altezza al di sopra della media occupava quasi tutto lo spazio delimitato dagli stipiti della vecchia porta

Inviato

Uhler Wolfsen

Giù dalle brande” urlò ai soldati il giovane sergente “cosa aspettate che la fatina del caxxo vi porti la colazione a letto. Cosa siete amebe paglierine che non riuscite ad alzarvi da una caxxo di branda. Muoversi di corsa: quando incontreremo i prossimi nemici non aspetteranno che voi abbiate fatto i vostri caxxo di comodi per sbudellarvi e appendere la vostra testa alla loro cintura. Muoversi!” disse girando fra i giacigli e mollando qualche calcio a chi non rispondeva.

Passato in fianco all’elfo senza dire nulla facendo solo un cenno di rispettoso saluto - Uhler era sempre stato inquietato dal non dormire della razza antica, ma Fearil in particolare modo a volte lo lasciava ancora più perplesso - si chinò sull’amico cartografo. “Forza, anche se non ci sono ancora ordini particolare non vuol dire che si debba riposare ad oltranza” concluse sorridendo.


@all

Ho immaginato che nella baracca ci fossero altri soldati oltre a noi tre.
Misto fra il sergente istruttore Hartman di Full Metal Jacket, il sergente Lo Russo di Mediterraneo, e un finale alla Cracco :-)

Inviato

Fearil

 

L'elfo non aveva bisogno di essere scalciato o richiamato, era già sull'attenti ai primi schiamazzi del sergente e subito dopo, quando quest ultimo era ancora impegnato con i più pigri, lui già si avviava all'esterno. Lo sguardo che si erano lanciati reciprocamente la diceva lunga sul loro rapporto: rispetto ma adeguatamente distaccato, forse più a causa delle loro origini che delle loro aspirazioni e ambizioni. Inspirò profondamente, i polmoni si riempirono di quell'aria malsana e puzzolente e le orecchie ancora venivano bombardate dalle parole scurrili di Uhler. L'umanità e quei luoghi erano un altro mondo, completamente diverso e ancora da scoprire. Per un istante sentì la nostalgia delle valli verdi e delle torri bianche di Saphery, presto sarebbe tornato o forse il suo destino era ancora quello di combattere in quel territorio umido e piovoso.

Inviato

Ludovico

Alle parole del capitano urlate mi scuoto come una foglia e comincio a prepararmi.

Si, giusto, adesso mi preparo.

Appena finisco di sistemare le mie cose mi do una lavata ed esco per andare a fare colazione.

Inviato

ALTDORF - 10 Brauzeit 2520 (Mattino)

Le grida del sergente destarono dal sonno gli ultimi due occupanti della baracca che fino a poco prima erano poco piu' che un fagotto di coperte ronfanti. Un cigolio stridulo di molle insieme allo scricchiolio delle vecchie assi di legno accompagnarono il risveglio di Piotr. L uomo si sollevo' seduto sul letto grattandosi vistosamente il cranio, i lunghi capelli biondo cenere erano un cespuglio senza forma che ricadeva su spalle e viso, dopo un sonoro sbadiglio si decise ad alzarsi ed inizo' a vestirsi. Il kislevita era un uomo enorme, piu alto di due metri e dalle spalle massicce parlava a stento il Reikspiel ma sul campo di battaglia sapeva come farsi capire. Suo esatto contrario era Nob, basso e dal fisico asciutto aveva piccoli occhi marroni ravvicinati ed un naso aquilino che davano al suo volto un aspetto da roditore. I quattro usciro dal capanno e raggiunsero l elfo Faeril che nel frattempo si era portato nel piazzale antistante la struttura per poi incamminarsi come nei giorni precedenti verso una delle porte a sud ovest della citta'.

La mensa per le truppe era stata adibita in quello che , in un recente passato doveva essere stato un magazzino appena dentro le mura cittadine. L ampia sala di forma rettangolare era stata disseminata di panche e tavolacci di legno, lampade ad olio appese ai muri bruciavano sollevando nell aria denso fumo nero. Su uno dei due lati corti un bancone con alle spalle due enormi camini fungevana, da passavivande due uomini rimestavano ciclicamente altrettanti calderoni per poi versarne il contenuto in ciotole di legno allineate sul bancone. Sebbene fosse mattino presto la fila di persone in attesa di ricevere il primo rancio era piuttosto breve, in pochi minuti gli venne servita una ciotola di porrige e latte di capra un tozzo di pane nero e due mele secche.

I cinque si ritovarono seduti al tavolo a mangiare sollevando gli occhi sporadicamente in attesa che qualcuno prendesse la parola

 

Inviato

Fearil

 

Si era abituato anche al cibo degli uomini, soprattutto quello imperiale seppur trovava molto più saporito e vario quello estaliano e tileano. Il cibo di Ulthuan era invece sempre meno abbondante ma incredibilmente più sostanzioso e nutriente, non mancava di varietà ma allo stesso tempo i sapori erano raramente speziati. Ne sentì ancora la mancanza. Nonostante ciò mangiò, poiché ne avrebbe avuto bisogno per l'intera mattinata e chissà se anche oltre.
Era di poche parole durante i pasti, invece si lasciava andare decisamente in altre situazioni. Questo era atipico per quelli della sua razza, ma gli altri non potevano saperlo. Lui era curioso ma detestava mangiare a bocca aperta parlando e indugiare a lungo a tavola.

Inviato

Uhler Wolfsen

La sbobba non era male per essere un rancio militare e Uhler si mise a mangiarla voracemente accompagnandola con del pane.
Un’altro giorno di attesa” disse “quando si decidono a farci muovere? Messi da fuori continuano ad arrivare: chiedo troppe per Kislev ed il Middenland” il rude sergente si fermò un attimo al pronunciare il nome della sua amata patria “E invece niente. Noi qui costretti a non lasciare la città” concluse in uno sfogo che in questi giorni spesso ripeteva mentre erano a tavola.

Inviato

Ludovico

Mi muovo seguendoi miei compagni guardando di tanto in tanto attorno a me. Soppeso le parole del comandante

... si, messi arrivano qui, ma nessuno sembra andarsene ... forse ci si prepara a qualcosa di grosso...

Ributto la testa sopra la scodella e continuo a mangiare la schifezza chiamata rancio....

Inviato

Altdorf 10 Brauzeit 2520 - Mattino

Piotr sollevo' lo sguardo per pochi istanti cercando di seguire le lamentele del sergente e di Ludovico, i profondi occhi verdi si strinsero nello sforzo di tradurre mentalmente le parole dei due commilitoni.

"Qualcosa di grosso? e come?"

disse Nob che, finita la sbobba, aveva preso a giocherellare con un paio di dadi d osso

"Vi siete guardati attorno? Ci sono piu' mele al mercato che uomini d arme in giro per la citta', pare che tutta la milizia regolare di Altdorf sia ancora su al nord a fare a testate con i predoni di Norsca. E' notizia di ieri che le stesse guardie imperiali stiano utilizzando le compagnie di ventura come guardia cittadina per far fronte alla criminalita' locale."

disse mentre faceva rotolare distrattamente i dadi sul tavolo, di una cosa si poteva essere certi, lasciare Nob per piu' di un giorno in un luogo voleva dire venire a conoscienza di tutte le chiacchiere in giro

"Finiremo a rincorrere rubagalline per i vicoli della capitale"

La mensa pian piano inizio' a svuotarsi dei pochi soldati che, finito il rancio, si avviavano ad espletare i servizi della giornata. I 5 soldati erano ancora  al tavolo quando le porte della sala si aprirono ed una figura a loro molto nota entro' accompagnata da 5 soldati in armatura, era il loro ex comandate Hans Zintler

Il suo ingresso li lascio' stupiti, non tanto perche' non avevano piu' notizie di Zintler da quando erano giunti in citta',  ma perche' il comandate di ventura indossava la divisa delle guardie del Reik. Il drappello si fermo' a pochi passi dalla soglia e Zintler inizio' ad osservare la sala. Il comandante di ventura aveva passato da poco le 40 primavere,  alto e prestante aveva lunghi capelli nero corvino che portava raccolti in una crocchia, era famoso tra i suoi uomini per essere un ufficiale fuori dagli standard, in battaglia non aveva mai lasciato uno sei suoi indietro, qualita' che gli aveva fatto guadagnare la stima e la lealta' di ogni soldato al suo comando.

Individuato il tavolo al quale il gruppo era seduto Zintler sorrise ed inizio' ad avvicinarsi seguito dalle guardie del Reik, giunto al tavolo osservo' i soldati uno ad uno 

"Signori.."

disse salutandoli

@ Andrea

Nei mesi passati al nord il tuo personaggio e Zintler hanno maturato una sincera amicizia, il capitano ha sempre ammirato la tua devozione alla compagnia e la tua saggezza, vi siete trovati spesso a discutere nella sua tenda su strategie da seguire e su come impostare le regole sulla disciplina. Discussioni formali che in seguito si trasformarono anche in chiacchiere tra amici

 

Inviato

Ludovico

Ascolto le parole dei miei commilitoni annuendo meccanicamente

" ... fame e disperazione stanno crescendo ... "

Attendo il lancio del dado per interloquire.

Potrebbe anche essere, ma pensa al lato positivo, correre dietro ai rubagalline e' molto piu' sicuro che fare a testate con i predoni di Norsca o con qualcosa di peggio. Non credo che li abbiano la possibilita' di prendere il rancio con calma e di potersi alzare col sole. Godiamocela finche' dura, anche se devo essere sincero vorrei muovermi un po'...

Alla vista dell'ufficiale sollevo lo sguardo e faccio silenzio salutandolo

Signore..

Inviato

Uhler Wolfsen

Il sergente squadrò Nob: aveva sempre apprezzato la capacità dell’uomo di raccogliere notizie ma quelle frasi non gli parevano appropriate. “Se necessario faremo anche quello. Gli ordini sono sempre ordini, che piacciano o no.” disse perentoreo. Poi il suo sguardo cadde sull’ingresso e dalle sua labbra uscì a bassa voce un nome “Zintler…”

Quando il comandante si avvicinò al tavolo, il middenlandese si alzò in piedi “Comandante Zintler. E’ un piacere rivederla, non sapevo fosse qui anche lei” disse con tono di voce stupito che nascondeva dei tratti di allegria.

Inviato

ALTDORF 10 Brauzeit 2520 - Mattino

L ufficiale si guardo' attorno dopodiche' prese una sedia da un tavolo vicino e si sedette con i 5 mercenari.

La sala era ormai semi deserta fatta eccezione per il personale di servizio impegnato a rassettare le stoviglie, sguardi distratti si posarono sugli avventori rimasti e sulle guardi del Reik, curiosita' che si dissolse dopo pochi istanti.

Il capitano raccolse una mela secca dal tavolo, la fece passare da una mano all altra diverse volte prima di proseguire 

"Sergente...vi vedo grassi e molto annoiati, congratulazioni, pochi giorni nella capitale vi hanno trasformato in perfetti soldati imperiali."

La voce aveva un sottile velo di bonaria ironia tra commilitoni

"Credo di avere un compito che fa al caso vostro...sempre che vi ricordiate ancora qual e' il vostro mestiere..."

disse con un leggero sorriso

 

Inviato

Uhler Wolfsen

Uhelr digrignò i denti al parlare ironico dell’Ufficiale. Conosceva l’uomo e proprio per questo non se la prese molto, ma l’osservazione pubblica lo aveva infastidito

“Direi che non attendiamo altro Signore” rispose forzando l’ultima parola. “E il mestiere ce lo ricordiamo sicuramente. Data l’ora tuttavia mi chiedo se riusciremo a sapere quale compito vuole affidarci prima di notte” concluse serio.

Inviato

Fearil

 

L'Asur aveva appena concluso di mangiare il suo rancio quando il Comandante fece il suo ingresso, le sue nuove vesti lo stupirono in parte ma tutto, da quella nuova divisa, al fatto che era lì e ovviamente che si stava avvicinando a loro fece presagire nulla di buono. Fearil poggiò le posate sul tavolo e si pulì le labbra e il mento. I suoi movimenti erano sempre lineari, fluidi ma asciutti. Non sarebbe più tornato ad Ulthuan, ma sperò almeno di potersi avvicinare ai suoi simili che si stavano radunando nell'impero. Con tutto questo non mostrò alcuno stupore né sembrò fremere all'idea della missione.
"Sono e sarò sempre ben lontano dal somigliare a un soldato imperiale Comandante." rispose atono dando però modo di far intendere che era in ascolto.

Inviato

ALTDORF 10 Brauzeit - Mattino

Il Capitano smise di giocherellare con la mela passo lo sguardo su ognuno degli occupanti del tavolo

"Siamo in una situazione al limite del ridicolo"

disse

"Le questioni su al nord si fanno ogni giorno piu' pressanti, chiunque si sente in diritto di mandare richieste di mezzi e uomini per contrastare i predoni di Norsca e delle vicine desolazioni del Caos. Karl Franz nel tentativo di accontentare tutti ha praticamente ridotto all osso le difese qui nella capitale."

Disse amaro

"Girano voci che persino la guarnigione di guardia alla torre di Ottone sia stata intaccata e ridotta pur di accontentare le richieste giunte da Kislev e dalla Bretonnia, se questo fosse vero non vorrei trovarmi nei panni dell ufficiale che ha dovuto eseguire quest' ordine"

Prosegui' fissando un punto non preciso nella sala

"A me e' stato chiesto di comandare la milizia cittadina, compito che all apparenza sembra decisamente piu' semplice ma...e vengo al punto, non ho uomini. In citta' sono rimasti solo vecchi con troppi inverni sulle spalle o ragazzini spaventati dalla loro stessa ombra. Ancora una volta amici miei ho bisogno di voi. Se accetterete, la paga sara' di 3 corone  piu' vitto ed alloggio garantiti. Se accetterete...e spero lo farete.. il servizio partira' da questa notte stessa."

L ufficiale guardo' di nuovo i cinque soldati, il viso era segnato da profonde occhiaie, fili grigi che non avevate mai notato in passato  iniziavano ad insinuarsi nel nero pece della sua chioma

 

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