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Visto sabato sera (figata), si era nove persone in sala (figata), film tratto da solito fumetto Marvel (figata), interprete femminile Eva Mendes (figata, davvero un gran bel pezzo di) regia e sceneggiatura Steven Johnson ( quello di Daredevil ), protagonista Nicolas Cage (orrrore).

Cominciamo a fare una premessa: il fumetto NON l'ho mai letto. Indi il mio commento sarà indipendente dalla produzione cartacea.

Trama:

Spoiler:  
Un giovinotto acrobata motociclista, viene a sapere che il padre è gravemente malato; per salvarlo stringe un patto col diavolo che verrà una ventina di anni dopo a reclamare quanto gli spetta. E ritorna lo stesso giorno in cui lui, ormai diventato famoso per le sua acrobazie da centauro, ha ritrovato la ragazzina ( ora gnoc..ehm...giornalista) con cui si faceva le storie da piccolo. Lui si rovina la storia con lei perchè diventa il "cacciatore di taglie del diavolo", il quale è interessato a riprendere un vecchio contratto in cui un fracco di persone si erano vendute l'anima. Però a tale contratto è interessato anche il figlio del diavolo (...pater semper certo est, mater nunquam), il quale, aiutato dai demoni più stupidi del multiverso, decide di rapire la ragazza per farsi consegnare il contratto e diventare ipermegaultrapotente. Ghost non riesce a fermarlo, allora gli dà il contratto (ed il diavolo in un gesto di demoniaca pietà [se mai possa esistere] libera la tipa); il figlio del diavolo diventa ipermegaultrapotente, e solo a questo punto Ghost riesce a sconfiggerlo. Ma come...prima che è fesso no, e poi che è ipermegaultrapotente si?

Si!

Se la trama sembra essere scritta da un bambino mooooooolto povero di fantasia, la sua realizzazione sullo schermo è a dir poco irritante. Il tutto risulta essere ingenuo, banale e prevedibile. Non mi riferisco al fatto che dopo dieci minuti di film si sa già praticamente come andrà a finire e quale singolo ruolo svolgeranno i personaggi (perchè sono tutti degli stereotipi ipertelefonati), ma anche i dialoghi, le riprese e tutto quanto fa film era a dir poco prevedibile. Scene al limite del ridicolo e discorsi a metà tra il nulla ed il già sentito occupano due ore di pellicola. Il tutto sullo sfondo di un episodio di Walker texas ranger. Anche le musiche sono tratte dal telefilm, solo che per farle più fighe le hanno suonate con la chitarra elettrica.

Poi viene...il peggio. Nicolas Cage. Cominciamo col dire Che Nicola Sgabbiotto era la persona più lontana da quel personaggi dopo Claudia Schiffer. Hanno scelto lui. Gli hanno messo un gatto morto in testa così che sembra Gianni Morandi e gli hanno detto: Tu devi fare un personaggio figo, massiccio, 'ncazzato, che spacca il mondo, che si spara delle pose da eroe dei fumetti qual'è, e fa il mazzo a tutti quanti guardandoli negli occhi. Lo sai fare?

R: No!

Perfetto. E' l'uomo per noi!

E così vediamo sullo schermo una delle figure più ridicole della storia del cinema, inadatto a fare quel ruolo, a pretendersi serio e massiccio quando due secondi prima aveva, e due secondi dopo avrà, ripreso quella espressione da cane bastonato che lo distingue. Per fortuna che in parte del film il suo faccino è coperto da un teschi fiammeggiante. Falso! In effetti la parte i Ghost Rider è ben poca ed arrangiata alla buona: sconfigge gli stupidi-demoni-stupidi in maniera squallida, in epici scontri che durano una manciata di secondi e sempre secondo lo stesso schema: attacco di Ghost, a vuoto, perchè il demone ridacchia e gli fa "no, io sono il demone alfa e tu non mi fai nulla" al che Ghost fa beta e lo uccide.Tutto il film poteva tranquillamente chiamarsi: Storia di un bimbo stupido che fa il motociclista e si spara le storie con una tipa. Nel tempo libero lavora (a nero) per il diavolo.

E per chiunque lo andasse a vedere: povero camaleonte!


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Visto venerdì scorso.

Lo so, è uno dei titoloni della stagione e dare una recensione equilibrata non è facile, ma cercherò di farlo.

Sequel annunciato di Tre metri sopra il cielo, riprende la storia del primo film a un anno (o più, nel film non viene specificato) dalla fine del primo. Step (Riccardo Scamarcio) ritorna dall'America, dove era andato a vivere dopo essersi lasciato con Babi (Katy Saunders). Assediato dai ricordi, incontrerà però una ragazza che cercherà di fregarlo, Gin (Laura Chiatti). Ma si innamorerà di lei...

Il film, seguito di un cult fra i giovanissimi, mi ha lasciato con un'ottima impressione. L'interpretazione di Scamarcio è ottima, un po' meno quella di Laura Chiatti che però risulta comunque sopra la media. Fra gli altri attori spiccano Katy Saunders e Caterina Vertova, bravissima nell'interpretazione della madre di Step.

La trama scorre piuttosto bene, con molte emozioni adolescenziali e scene sentimentali. Apprezzabile la nuova versione di Step più "bravo ragazzo" e meno "bulletto", che fa risaltare maggiormente la storia d'amore.

Unico grosso neo del film: spicca forse un po' troppo la pubblicità ai vari prodotti usati nel film, che però sono tipici dello scrittore (molti prodotti vengono descritti dall'autore anche nel libro).

Un ottimo film ma non troppo impegnativo, da guardare con chi si ama.

Voto: 7

Premetto di non aver visto Tre metri sopra il cielo (cosa che a posteriori non rimpiango)

Mi permetto di scrivere una recensione alternativa per due motivi:

- avendo visto il film, sono di pareri diametricalmente opposti a quelli della recensione precedente

- vi voglio bene e so quanto ci teniate a risparmiare qualche soldino...

Spoiler:  

Step (lo scamarcio) torna dopo 2 anni da New York e viene senza alcun motivo apparente incanalato in un appartamento con il fratello, in un lavoro che rifiutava, in un incontro "forzato" con Gin (la chiatti), una storia con la stessa Gin e un paio di scappatelle, di cui una con la sua ex, che gli fa capire che la vita continua (poveri cornuti...).

Il film è riuscito a deludermi nonostante le mie poche attese a riguardo, 2 ore e 6 euro buttati nello sciacquone (rosso e allucinogeno).

Scamarcio è un attore monoespressione: si picchia, tro**a questa e quella, picchia gente, fa l'occhiolino a motociclisti, fa il felice, il triste e il sorpreso tutto con la stessa espressione facciale. Almeno cambia il tono di voce.

La Saunders e la Chatti hanno ancora meno espressività dello scamarcio.

ah dimenticavo: il finale non poteva essere tanto scontato...

Un film da dimenticare al più presto...

voto 3, ma anche meno e senza esagerare...

Spoiler:  
spero che per dimenticare sia sufficinte lui

ghost_rider.gif

  • 2 settimane dopo...
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Questa considerazione è fatta da un NON-LETTORE del fumetto, ma solo da uno spettatore cinematogradico.

Se cercate combattimenti, potenza, orgoglio, gloria e un po' di sana pazzia, questo è il vostro film. La scenografia e la regia sono degne di nota, molto particolari e a mio modesto avviso assai piacevoli. La storia è piuttosto semplice e lineare, nulla di particolare, ma comunque non intacca la piacevolezza del film.

Frasi d'effetto e situazioni di "uno-su-mille-ce-la-fa" sono all'ordine del giorno e per quanto posso dire la mia su questo aspetto, è stato gradevole.

Il film riesce bene nell'introduzione a rievocare la sensazione della crescita del vero guerriero e di come la patria sia unica e incedibile. Alcune scene sono assolutamente stra-pompose e la filosofia di "esagerato è bello" non manca mai.

L'aspetto negativo che ho da dire è che non mi è sembrato un film da cinema, meritano parecchio gli effetti speciali e i combattimenti sono notevolmente accurati, ma non mi è sembrato degno del grande schermo.

Voto: 7

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Mi sono recato al cinema con qualche scetticismo, ma il film è stato una sorpresa davvero piacevole. Sinceramente ero partito con l'idea che avrei visto un clone de "Le cronache di Narnia". Ovvero un altro fantasy per ragazzi piuttosto piatto e scontato.

Sta di fatto che mi sono completamente ricreduto: cercare di circoscrivere "Un ponte per Therabitia" nella semplice definizione di "fantasy per ragazzi" è un errore, o quantomeno davvero riduttivo.

Il film racconta di due compagni di scuola, Jesse e Leslie, e della loro amicizia nel delicato periodo di passaggio tra infanzia e adolescenza.

Nel farlo affronta svariate tematiche ( bullismo scolastico, isolamento familiare, povertà e discriminazione per citarne alcuni) e in questo contesto l'immaginazione dei due protagonisti fornisce loro un rifugio dove crescere insieme.

Il "fantasy" fa da cornice alla narrazione diventando molto spesso metafora della realtà, e i due ragazzi si troveranno a dover affrontare gli "stessi mostri" che la vita gli propone.

Da rilevare anche l'utilizzo sapiente degli effetti speciali, che non abbondano inutilmente seguendo una moda molto comune, ma compaiono quando necessari e di ottima qualità.

E' un film che tocca e commuove senza mai scadere in facili pateticismi (nemmeno nei momenti più drammatici) che a tratti diverte e fa sognare ma senza mai essere banale.

Voto: 8

  • 2 settimane dopo...
Inviato

Visto ieri sera. (con un amico ubriaco che si era preso anche un bel lancio di spritz addosso dalla ex :lol:)

Il film è bello, non mi ha annoiato quasi mai.

E' indubbiamente lento, però.

La storia è articolata e difficilmente prevedibile, ma non per le grandi invenzioni di intrecci, ma semplicemente perchè vengono tenuti nascosti dei particolari nella trama e rivelati pian piano.

Comunque la storia è interessante e ben pensata e la naturale passione da investigatore che è in ognuno di noi mantiene viva l'attenzione per tutto il film. :-)

Per quando riguarda la recitazione devo dire che se la cavano tutti egregiamente. Su Edward Norton non avevo nessun dubbio, ma anche il commissario capo (Paul Giamatti) e la ragazza (Jessica Biel) vengono interpretati benissimo dai due attori.

L'unico che non mi soddisfa appieno è il Principe ereditario (Rufus Sewell) ma non si vede tantissimo è comunque non fa schifo.

il film secondo me merita un 6.5/7, ma ho la vaga impressione che chi dovesse aver già visto The Prestige (io non l'ho visto) rimarrà un po' più deluso di me.

  • 5 mesi dopo...
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Film erroneamente catalogato come fantascienza da botteghino alla "The core" (sia chiaro, "The core" l'avevo trovato carino, mi aveva fatto ridere, ma niente di fenomenale), si è invece rivelato molto particolare, soprattutto per lo stile (del resto il regista non è un novellino! Danny Boyle :mrgreen:).

A un inizio abbastanza classico per il genere di film è subentrata presto un'atmosfera inquietante, accompagnata da una colonna sonora minimale, che mimava i rumori dell'astronave senza irrompere prepotente e senza cercare la tensione eclatante.

L'inquietudine poi si trasforma lentamente in sudore freddo (almeno, per le persone impressionabili come me! :mrgree:) e il film procede sino al finale lasciando tutto, o quasi, all'immaginazione dello spettatore. Soltanto nel finale vengono esplicitati alcuni elementi, con una conclusione in cui regna l'azione e il caos.

Insomma, un film "strano", che ha saputo stupirmi, nonostante il mio forte scetticismo iniziale. Forse la trama non sarà particolarmente originale, ma riesce a prendere lo spettatore e, magari, a farlo anche tremare un po' di paura. ;-)

Voto: 7

  • 3 mesi dopo...
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I Am Legend

http://www.imdb.com/title/tt0480249/

Film che doveva segnare il ritorno di Will Smith sulle scene dopo qualche anno passato a caccia di farfalle con la moglie, in realtà grida ad ogni attimo "perchè Will, perchè non sei tornato a fare il principe di Bel Air e non hai rifiutato questo orrore?"

ATTENZIONE! CONTIENE SPOILER!

La trama:

Will Smith e il suo cane Sam(antha - si, l'unico colpo di scena del film è stato scoprire che il cane in realtà è una femmina) sono gli ultimi sopravvissuti "civilizzati" di Manhattan, e probabilmente di gran parte del mondo intero; nel 2009 un gruppo di ricercatori, per trovare una cura al cancro, mette a punto una mutazione del virus del morbillo pressochè miracolosa: 10009 persone malate, 10009 persone curate, 10009 persone senza più il cancro. Peccato che questi saranno anche i primi 10009 esseri umani che rimarranno a breve senza vita per la mutazione inaspettata del virus...

Come in ogni buon film apocalittico che si rispetti, l'epidemia si diffonde ovunque, muoion tutti, il nostro eroe "Willy", un tenente colonnello dell'esercito, ricercatore a caccia di una cura per il nuovo super-virus, rimane l'unico sopravvissuto in una manhattan deserta, ormai ridotta ad una giungla tropicale, abitata da leoni, gazzelle e terribili zombi assetati di sangue, un gruppo di esseri umani che, invece di essere morto per il virus, è mutato geneticamente e ora è ridotto ad uno stato selvaggio, passa le giornate nel buio dato che i raggi del sole gli sono letali e le notti a caccia del poco cibo rimasto.

Ce la farà il nostro eroe, che di giorno vaga nella città deserta in cerca di cibo e di cavie per i suoi esperimenti, e di notte si barrica in casa sperando di non venire ammazzato, a sopravvivere all'apocalisse e a far rifiorire un mondo già morto?

La risposta nella recensione:

No, Willy non tornerà più a Bel Air con Jazz e Jeffrey, non salverà il mondo, si farà ammazzare nel modo più stupido possibile, e probabilmente di sua volontà: si vergognava troppo di aver patecipato ad un film tanto orribile!

Chiariamo subito, il sottoscritto non ha letto il libro da cui è tratto il film nè il film originale (ambientato tra l'altro a Roma, all'Eur), ma questo si sarebbe volentieri risparmiato di vederlo:

- innanzitutto gli enormi problemi di realismo: certo, il film è in parte un horror, e comunque appartiene anche a quel genere catastrofico popolato da ciofeche inguardabili, ma quando è troppo è troppo; Resident Evil Extinction? è più credibile di Io sono leggenda... forse addirittura quell'orrore inguardabile di 28 giorni dopo ha più senso di questo film: un virus così letale che si diffonde in un attimo e muoiono tutti? possibile, ma allora come mai il mondo non è pieno di ammalati di Ebola? leoni e Gazzelle a New York? davvero? come hanno fatto ad arrivarci? tutti dallo zoo? un cane idiota che sopravvive per 3 lunghi anni senza mai farsi mordere nei suoi vari giretti nei luoghi bui infestati dagli zombi contaminati? Il protagonista che è riuscito a costruirsi un laboratorio sotterraneo tutto da solo, con l'elettricità (mabbè...), macchinari all'avanguardia, vagonate di materiali usa e getta (avran tenute aperte le fabbriche solo per lui...)...

- gli effetti speciali: mio dio, i vari zombi son veramente peggiori di quelli di REExtinction, persino gli animali vivi che girano per la città sembrano un pò finti... siamo a livello di Buffy, the Vampire Slayer

- il fatto di voler "strafare": il regista non decide mai se vuole un horror, un thriller psicologico, un film sull'alienazione umana, un film sulla speranza... a tratti cerca di farti paura con i mostri (ridicoli), l'attimo dopo ti piazza Smith che torna al negozio di DVD per riportare un film e prenderne un altro (situazione grottesca, dato che a nessuno frega più nulla se i dvd se li intasca) e ti trova tutto un branco di manichini che lui stesso ha posizionato nel negozio per far finta di essere meno solo (grande idea, se magari non la sprecavano così e la sviluppavano un pochino...), l'attimo dopo cerca di intenerirti col cane morto, o con il sacrificio di Will Smith... Insomma, questo film vorrebbe essere troppe cose allo stesso tempo e non ne è nessuna, solo un'accozzagolia si scene che talvolta sembrano totalmente slegate fra loro (e ripeto, è un vero peccato perchè se battevano il chiodo sul fatto che Will smith era solo, disperato e mezzo matto in una città fantasma, poteva uscirne qualcosa di incredibilmente interessante).

- la totala mancanza di ritmo e di tensione: dopo i primi 5 minuti capisci già che il film sarà noioso, le scene di "terrore" e quelle con più suspence sembrano una puntata dei teletubbies, sono lente e non suscitano gran paura, anzi, ti viene da mandare avanti il film tanto annoiano

- il solito cameo di Will Smith mezzo nudo che si allena: ho capito che sarà pure un gran fico, ma che c'entra? no veramente, regista/sceneggiatore/autore incapace... che c'entra? già la tensione è ai minimi, piazzaci pure lo spogliarello secondo te crediamo ancora che sei una persona che sa fare il suo lavoro?

- la salvezza finale (che giustamente arriva per tutti tranne che per il protagonista... un pò di sano eroismo americano ci sta sempre bene) che sembra così posticcia, ma così posticcia da lasciare allibito (e incavolato per aver perso un'ora e mezza) lo spettatore.

Insomma, il consiglio che vi dò io è di stare lontani da questo film, non spenderci soldi, non spenderci tempo, occhi, interesse e quant'altro. Se qualcuno vuole per forza guardarsi Will Smith nudo si guardi I Robot che almeno era fatto decentemente, se qualcuno vuole guardarsi un brutto horror di serie B si guardi i critters (che almeno fan ridere) e se qualcuno vuole guardarsi un film impegnato sull'incomunicabilità... beh, forse Io sono leggenda a quel punto va bene, è il film perfetto sull'incomunicabilità di un regista terribile....

Voto: 5

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Notturno Bus

(Ho già cercato nel forum ma non ho trovato niente a riguardo)

Visto ieri sera.

Bel noir all'italiana.

Storia abbastanza intricata, ma non troppo, molti passaggi son prevedibili.

L'atmosfera è perfetta, per un film di questo tipo italiano, con l'ironia e la suspence ideali a non far annoiare lo spettatore.

Valerio Mastandrea mi piace sempre un casino ed è perfetto quella parte.

Anche la Mezzogiorno mi ha stupito, la recitazione è coinvolgente e concreta.

Ennio Fantastichini sta diventando sempre più il mio idolo, ha quella faccia alla De Niro espressiva e di saggezza e durezza che mi appassionano.

E poi c'è questo Francesco Pannofino, mai visto prima e che credo fosse un doppiatore, che stupisce e diverte.

Nel complesso non è un capolavoro di film che rimarrà negli annali, ma è sicuramente diverso da quello che si vede normalmente in giro ed è un'ottima boccata d'aria.

  • 2 settimane dopo...
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Cast:Fabio Volo, Ambra Angiolini, Aïssa Maïga

Attenzione: qualche spoiler.

Fabio Volo e l'Angiolini non sono certo i migliori attori italiani in circolazione.

Però Volo ha il pregio di non voler strafare, di non rischiarsi in parti troppo ardite. Anche in questo film ci riesce, il ruolo che deve interpretare lo copre tutto senza far sentir la mancanza d'attori più seri.

La Angiolini non se la cava male, fino a quando non le si chiede di esprimere qualche emozione in più: ci son delle scene in cui si vede che non è attrice nata.

La vera rivelazione per me è Aïssa Maïga.

Donna dalla bellezza sconvolgente e naturale, e che recita anche molto bene in tutto il film. Certo, la parte non le richiede certo prestazioni da diva, ma quello che deve fare lo fa egregiamente.

Il film si concentra su due temi in particolare: il tradimento e la crisi familiare, e il rapporto ancora contrastato tra bianchi e neri (negri?), mischiandoli tra loro.

Il primo tema lo affronta abbastanza bene: fa capire il conflitto interno, la passione incontenibile che travolge nonostante la razionalità, le scelte difficili, il confronto con i propri familiari (tutti).

Fa anche capire le differenze ma anche le molte similitudini nell'affrontare un tema del genere in ambienti e culture completamente diverse.

Alla fine secondo me non da una risposta su cosa sia meglio fare, ma come potrebbe?

Il tema del "razzismo" è delicato da affrontare, e in alcuni tratti langue un po' di idee e iniziative, ma ho apprezzato alcune trovate non banali e d'effetto.

Direi che fa pensare,se si ha voglia, su questo.

E fa sperare in un futuro più incolore.

Non dico altro, per non spoilerare troppo.

Comunque l'ho apprezzato: un 6.5 per recitazione e regia, un 7/8 per temi.

  • 4 settimane dopo...
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Visto giovedì sera.

Di per sè, vale un sei, sei e mezzo forse.

Aspetti vari.

La trama: di per sè, l'idea di base è molto semplice, sviluppata in maniera interessante tuttavia.

attenzione, rivelo in tutto o in parte la trama dell'opera.

Spoiler:  

lui incontra lei, si piacciono a prima vista ma hanno bisogno di un ora e 44 di film per rendersene conto.

Bella l'idea di lui che impara a conoscere lei più "profondamente" perchè lei gli da "lezioni di seduzione". La seduzione però non conosce regole universali, quindi per interpolazione del fruitore si capisce che lei spiega come ESSERE conquistata, inconsciamente però.

in mezzo il solito "epos" dell'eroe classico: la distrazione, il'problema centrale, chiamiamolo pure il nemico o la cosa brutta e cattiva... La forma che questo acquisisce è generico: può essere l'infatuazione per la fihetta di turno, può essere il parente/amico cocainomane, il senso di colpa per essere sopravissuto alla morte per droga della sua famiglia.. insomma, tutto il mondo che gira intorno a lui (sasha, protagonista maschile della vicenda) è un continuo intoppo.

Si deve tenere comunque conto che il film è tratto da un libro, dal quale si discosta in maniera approssimativa per alcuni aspetti. Personaggi e situazioni più importanti che nel libro ci sono nel film non ci sono

fotografia: anche qui, il problema di ispirarsi ad un libro è "come rendo lo stile di chi lo ha scritto? Fedeltà o interpretazione?". Per chi non lo avesse letto, il libro è un alternarsi di pensieri, di lui e di lei, come se fossero i protagonisti stessi a raccontare la loro vita. Il film invece nò, è sempre la telecamera che inquadra delle persona che vivono la loro vita.

Certo, il regista è un esordiente, quindi non possiamo certo aspettarci l'idea sconvolgente, rivoluzioanria, o il masterpiece che lo celebra come un grandissimo. Ma non è nemmeno la terribile ciofeca di Halloween.

Le inquadrature sono molto didattiche, statiche diciamo. Alcune buone idee del regista, altre senza infamia nè lode, altre ancora sbaglaitissime. Manca di personalità come regia.

perchè parlo di lentezza del film? perchè con la scusa di dare profondità a certi personaggi, o per cercare di trasmettere emozioni, le scene diventano statiche, pesanti, i personaggi sono appoggiati sullo sfondo ma lo sfondo non fa parte del film. Certo, non è sempre evidente, ma più di una volta si fà notare la cosa.

Un pò esagerato il personaggio della ragazza:

Spoiler:  

cocainomane, ubriacona, trota all'inverosimile e la dà a chi più e forte a poker.

diciamo che dipinge una "roma bene" non così tanto bene, con la gioventù dedita solo ai rave party, alle partite di poker e al sesso alcoolico.

Bella invece la partita di poker finale.

insufficenza per shasha: sempre la stessa espressione idiota in ogni inquadratura, ci sono addirittura scene "drammatiche" in cui lui sembra stia per scoppiare a ridere.

Buona l'interpretazione dell'"amico" riccone di shasha. Pur non avendo una parte eccessivamente significativa (poche le inquadrature su di lui) le regge bene.

Inviato

Sceneggiatura: Dani Levy

Fotografia: Carl-F Koschnick

Montaggio: Peter R. Adam

Musiche: Niki Reiser

Scenografia: Christian Eisele

Costumi: Nicole Fischnaller

Interpreti: Hege Schneider, Ulrich Mühe, Sylvester Groth, Adriana Altaras, Stefan Kurt

Produzione: Y Filme in co-produzione con X Filme, WDR, BR e Arte - Peter Hartwig

Distribuzione: Videa-CDE

Nazionalità ed anno: Germania, 2007

Durata: 89'

Data di uscita: 23 novembre 2007

Titolo originale: Mein Führer - Die wirklich wahrste Wahrheit über Adolf Hitler.

Un film che illumina a giorno paure, debolezze e ridicole abitudini dell'uomo che ha fatto tremare il mondo sessant'anni orsono desta scalpore. Indignazione, talvolta. Anche se a farlo è un regista ebreo. Anche se è soltanto un film di fantasia. Che fa sorridere, anche se non certo in maniera "gioiosa".

Piccolo spoiler con la trama, in soldoni, del film:

Spoiler:  
Berlino, 25 dicembre 1944. La città è ridotta ad un cumulo di macerie e la guerra sembra ormai persa. Per risollevare le sorti del paese niente di meglio di un discorso infuocato del Führer il primo dell'anno, pensa il dottor Joseph Goebbels (Sylvester Groth), Ministro addetto alla Propaganda. Per risollevare l'umore di Adolf Hitler (Helge Schneider), demoralizzato dall'andamento della guerra, niente di meglio che l'attore e regista ebreo Adolf Grünbaum (Ulrich Mühe), prelevato dal campo di concentramento di Sachsenhausen e trasferito presso la Cancelleria del Reich - ma Grünbaum riuscirà ad estendere il privilegio all'intera famiglia - per preparare uno spaurito Führer ad affrontare e motivare una folla oceanica in pochissimi giorni. Ma forse Grünbaum ha altri programmi, e non è il solo.

Non è certo il solito film sul terzo reich. Questo sembra ovvio, come è ovvio il dovere di sottolinearlo.

Sembra un film sciocco, che scherza per sdrammatizzare, che fa della risata sibilante, quella che ti sorprende in mezzo ai denti, il suo unico punto forte.

Ma in realtà sarebbe davvero ingiusto ricamare le proprie attenzioni intorno alla sottile ilarità senza spaziare sul resto del contenuto di questo film.

Un film che sul finale ci lancia un bel pugno dritto in faccia, come succede in una determinata scena del film; un inizio apparentemente confusionale.

Un Himmler che si stagia nel campo di battaglia con il telefono in mano e con l'unica preoccupazione di intendere le parole dell'interlocutore.

Una burocrazia che sembra fare da padrone su tutto il reich tranne che sul Furer, che a volte non capisce proprio il bisogno di tutta questa burocrazia, e se ne disinteressa completamente; quasi che altri abbiano scritto sulla carta nel momento in cui lui era occupato solo a lucidare il proprio "impero".

Un Hitler trattato come un convalescente che pare non dover guarire mai; o per meglio dire: come un bambino che non riesca a crescere.

Parecchie citazioni della storia realte inframezzate da cali di tensione nei quali ci si sofferma sulla ridicola presenza di alcuni elementi militari della Germania Hitleriana. Sempre troppo occupati ad inserire un "Hile Hilter" qui e la, nei discorsi; senza quasi preoccuparsi di dire qualcosa, senza voler dire veramente qualcosa.

L'essere nel Reich fine a sé stesso; forse è questo il motore del film.

Per meglio dire, questo "essere fine a sé stesso" è proprio delle figure di contorno (e poche altre, le quali restano comunque come "eventi" di sfondo, anche se in primo piano) con l'unica eccezione delle due figure dei due Adolf.

Lo stesso nome per due personaggi completamente Antitetici.

Se si riesce a cogliere questo sin dall'inizio del film, sin da quando le prime citazioni alla storia che tutti conosciamo cominciano a dipingersi nella nostra mente, si potrà godere davvero in maniera profonda di questo film.

Profondamente "storico", non nel senso di oggettività storica (e quando mai, nella storia, assistiamo ad oggettività), ma nel versante della "storia introspettiva"; che ti permette di soffermare il pensiero su come sia stata davvero assurdo lo svolgimento della storicità in sé.

Di quella che consideriamo la Storia con la "S" maiuscola.

Tentando di capire, di chiederci come, perchè, quando e soprattutto chi. Senza accettare e ricordare per non ripetere; accanendoci sui perchè, ricadendo sempre negli stessi, terribili, errori.

è un film che fa riflettere.

Voto: 10++ (un "+" in più dei Polli Amadori:lol:)

  • 2 mesi dopo...
  • Amministratore
Inviato

Dopo il grande successo ai David di Donatello (10 statuette, tra cui miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista) questo film è tornato nelle sale, e ne ho approfittato per vederlo. Non è il genere di film che vedrei di solito, ma vediamo di farne una recensione.

Non tocco la trama in quanto si tratta, fondamentalmente, di un giallo. Una ragazza viene trovata uccisa in un paesino della montagna friulana; il film segue il commissario che si occupa delle indagini nella sua ricerca della verità.

Come spesso accade, il proseguimento della pellicola rivela pian piano che ci sono molte cose nascoste dietro l'apparente tranquillità della provincia, e ci mostra un Commissario Sanzio diviso la sua ricerca professionale e i drammi personali, quei demoni privati che fanno in un certo senso da filo conduttore del film.

In sintesi: il film è gradevole, ma in fin dei conti non è molto lontano da quella che può essere una buona fiction trasmessa in TV. E' un film lento, basato più sull'analisi dei personaggi che sulla storia, ma riesce a essere meno *noioso* di molti omologhi nazionali.

Una piccola nota: la cosa che ha colpito me, veramente, è il fatto di vedere una storia simile ambientata in luoghi che, più o meno, mi sono familiari; una " brutta storia" che potrebbe succedere qui a casa mia. Un po' campanilista, forse, ma sicuramente il film perde un po' del suo fascino per il resto della Nazione ;-)

Voto: 7

  • 10 mesi dopo...
Inviato

Premessa: dato il recente ritorno della mia passione cinematografica, grazie a cui ho trovato un'ulteriore via di perdizione, mi ritrovo a vededere anche tre film al giorno, e così non mi sembrava malaccio scrivere ogni tanto due righe qua, che possa o meno essere utile a qualcuno.

Non mi illudo di scrivere recensioni, non sono buono in quetse cose, i miei saranno brevi spezzoni di sensazioni provate.

(se qualcuno volesse scambiare idee, sono più che aperto, come sempre) ;)

a voi

=)

Vado con l'ultimo film che ho (ri)visto ieri sera, o meglio, stanotte.

London

Un film veramente atipico, una storia mista di problemi sentimentali e semplici riflessioni su vari temi più o meno profondi, il tutto in un insieme di pochi strambi individui.

La cornice è ciò più mi è piaciuto, fra flashback e racconti, una festa d'addio e il ristretto spazio di un bagno in cui si svolge gran parte del film, e non mancano accorgimenti cinematografici piacevoli e di ottimo gusto.

I dialoghi sono qualcosa di favoloso. Io ci ho trovato molto, senza chissà quali pretese di profondità o spessore.

Questo film rientra, a mio avviso, in quella schiera di produzioni artistiche che per qualche ignoto motivo non hanno colpito la critica nè hanno avuto successo con il pubblico.

Ci sono volte in cui l'atipicità può costituire un grande scoglio.

[paragone che non c'entra una fava, Fight Club, a modo suo, non aveva riscosso grande successo fra il pubblico al momento della sua uscita, ma è diventato un cult solo dopo qualche anno]

  • 2 settimane dopo...
Inviato

Ancora una volta, il mio istinto mi ha guidato verso una gran pellicola, questa volta del geniale Guy Ritchie (il regista di Snatch. per intenderci)

Un po' alla Snatch, la trama è il dinamico sovrapporsi delle vicende di diversi gruppi criminali, fra comicità surreale e coincidenze inverosimili ma che generano una storia che di intrattenimento ne sa veramente tanto; e l'intrigo è decisamente grosso, se non ci si sta attenti ci si perde fra i personaggi.

Ah, tra l'altro questo è il primo film in cui recita questo mitico uomo :mrgreen:

Nella visione ho più volte pensato: questo regista è una mente geniale! Per le storie contorte che tira fuori, per l'originalità che lo contraddistingue, senza scadere in qualcosa di goffo, per i personaggi-macchietta che presenta, per un certo stile di fondo che si manifesta a più livelli, dalle riprese ai dialoghi, che trovo immensamente bello.

Un pezzo di cinema degno di di essere visto, e rivisto. :-D

  • 2 settimane dopo...
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Quando sono andato a vedere questo film ero convinto che avrei visto il classico filmetto... la classica storiella, ed infatti è stato così. Questo film racconta una storia, una semplice storia, una storia che moltissime persone hanno avuto la fortuna di poter vivere, una storia d'amore... di vero amore... che parla di un legame indissolubile, eterno, indistruttibile. Parla di tutti noi, e di quelle stupende creature che con il loro semplice sguardo sanno raccontarsi in tutto il loro splendore.

Bhè, per quanto banale, scontata, prevedibile possa essere questa storia, in questo film posso avere la franchezza di dire che c'è stata solo sincerità, nessun fatto assurdo, nessuna missione impossibile, nessun salvataggio del mondo da parte di super- bambini, ed è questo che ha reso il film bellissimo. La sua sincerità e non c'è niente di meglio che raccontare una storia che riguarda tutti noi.

Sarà forse che in questo film ho visto parecchio di me stesso e di quello che ho vissuto e per quanto possa sembrare insensibile, non ho mai pianto vedendo un film e ieri mi è stato impossibile non farlo... e sono contento di questo.

Forse non esiste nulla di paragonabile all'affetto di un cane, alla sua fedeltà al fatto che questi ti proteggerà per tutta la SUA vita qualsiasi cosa accada, qualsiasi persona tu possa diventare, qualsiasi cosa tu gli possa fare... non esisterà nulla che potrà rompere questo legame, perchè il tuo cane non farà altro che aspettare una tua prossima carezza ed un tuo sorriso.

Voto: 10

  • 6 mesi dopo...
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Mi spiace scrivere qua di rado. A quest'ora avrei lasciato giù qualcosa su una marea di film. Ma così è, punto.

Fino ad oggi non mi era mai capitato di vedere quella grande pellicola che è Qualcuno volò sul nido del cuculo.

Che dire, c'è poco da dire forse, se non consigliarne la visione a tutti; perché auguro a tutti di fare il tipo di riflessioni che capitano durante la visione.

È un film vecchio, non ci piove, ma è incredibile come certi vecchi film conservino anche oggi il loro spessore. Forse perché parlano di cose che abbiamo bisogno di sentire anche oggi; forse perché nonostante le tecniche di ripresa "antiche" la regia è stata ottima e il film riesce comunque a trasmettere sopraffinamente quello che vuole dire.

La storia di Qualcuno volò sul nido del cuculo è atipica: fin dall'inizio non sai bene dove ti porterà, e se ad un certo punto hai delle intuizioni su come si svolgeranno gli eventi, ti capiterà di fare numerose ipotesi; perché alla fine non ti soffermerai più su come andrà a finire la storia, ma su spunti di riflessione che per tutto il film ti verranno dati. Dubbi, domande, parallelismi, critiche, e autocritiche, cambi di punti di vista.

ecco, "cambiare punto di vista". Sembrerà un clichè ma è detto con tutto il cuore: è qualcosa che serve a tutti.

  • 3 anni dopo...
Inviato

Torno da un lungo periodo di lurking per recensire l'attesissimo, almeno da me, film che ho visto ieri sera.

Non l'ho visto in 3D, non è una tecnica che apprezzo molto, ma devo dire che le scene palesemente realizzate per il tridimensionale non erano troppe: a posteriori sono facili da individuare, ma durante il film non disturbano e sono comunque riprese molto godibili, al contrario di quanto succede in altre pellicole (Resident Evil: uno fra i molti orrori cinematografici è proprio il 3D forzato).

A mio avviso è un film d'azione molto godibile, riesce a fare esattamente quello che dovrebbe, tenendo un ritmo vivo per tutta la durata, risultando comunque non troppo affrettato o sbrigativo. Pena le forzature inserite nella sceneggiatura: eventi improbabili, punti molto al limite, fatti ignorati. Non rovinano il film perché sono supportati da un'ottima azione, ma a posteriori saltano molto all'occhio.

In particolare:

Spoiler:  
Eventi improbabili:

-lo scienziato che si spara scivolando;

-Israele distrutta mentre l'azione si sta svolgendo lì;

-una bomba atomica mentre passano in aereo;

-"Amore, sono in riunione, ti richiamo";

-zombie nell'aereo che esce dal comparto dove è entrato chissà come proprio quando sono vicini al centro di ricerca;

-infezione giusta al momento giusto.

Punti molto al limite:

-un camion della nettezza urbana ha la forza motrice per fare quello che fa all'inizio?

-davvero mentre fuggono Gerry riesce a contare 12 secondi per la trasformazione in infetto pur non sapendo che il tizio morso (tra l'altro durante una scena concitata) si sarebbe trasformato?

-ma quel cellulare non manda SMS?

-ma il silenzioso?

-Ok, stai entrando in un ambiente chiuso e senza altri accessi che contiene solo fiale di infezione, ma perché devi lasciare fuori la tua unica arma?

-Avete un citofono, c'è una telecamera, hai un foglio e qualcosa per scrivere; devi scegliere l'infezione giusta per dimostrare la tua tesi e salvare il mondo ma senza morire e scrivi "Dite alla mia famiglia che li amo"? Ma qualcosa tipo "Vi scrivo i nomi che ci sono sulle fiale, suonate una volta il citofono per no e due volte per sì"?

-Davvero Gerry è sopravvissuto nelle zone più pericolose del pianeta (dove lo scienziato "non sarebbe durato una notte") lasciando fuori le armi e facendo l'emotivone invece di farsi furbo? Dai, minimo il virologo giocava a D&D (si vede che è nerd), alla considerazione sulla scelta dell'infezione sarebbe arrivato in 5 minuti!

Fatti ignorati, ovvero: bellissima l'idea degli infetti che attaccano solo persone sane, ma qui bisogna stabilire il livello di malattia!

-il soldato in Corea cos'ha, un ginocchio artrosico? Insomma, zoppica e basta! A questo livello nessun ospedale si accorge che i malati non vengono attaccati? Se basta un ginocchio messo male chissà cosa succede con una polmonite, un'insufficienza renale, un'amputazione e così via! E neanche i malati stessi fanno il collegamento? Nessuno nessuno in tutto il mondo?

-Va bene: chi ha un'infezione esprime dei segnali molecolari che non conosciamo, gli infetti li riconoscono e non li attaccano (almeno, questa è l'idea molto razionalizzata che mi sono fatto. E' molto razionalizzata, ma anche il film è molto razionalizzato, quindi è coerente). Bastano cinque minuti? Con infezioni che hanno giorni o settimane di incubazione, per quella dopo cinque minuti sei malato?

-Gerry nella scena, verso l'inizio, in cui devono raggiungere il tetto del palazzo, beve sangue infetto e non si infetta. Beh? Mi viene da pensare che sia immune, come gli altri che non vengono attaccati, ma poi si scopre che non sono immuni, solo non vengono attaccati perché malati. Quindi neanche lui è immune: beh?

-Il protagonista ha una figlia malata, asmatica, e nessuno ne approfitta per mostrare che gli infetti non la attaccano o mi sono perso io la scena?

Ultima considerazione: con un metodo del genere per diventare immuni, io mi inoculo la sifilide: curabilissima, si manifesta subito ma regredisce alla svelta, l'infezione rimane ma ci mette anni a diventare grave. E la via di contagio quasi esclusiva è per contatto sessuale. Avanti che vi immunizzo! XD

A proposito: dal trailer ero scettico per gli zombie come massa fluida, ma nel film non disturbano affatto, anzi le scene sono molto belle. Non andatelo a vedere se non sopportate l'idea degli zombie che corrono.

Tutto sommato ho passato due belle ore, se potessi tornare indietro lo guarderei di nuovo, sempre al cinema.

Voto: 7.5/10

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