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Curse of the Crimson Throne - Edge of Anarchy


Zengar

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Inviato

Sabina lancia uno sguardo a Kruger molto minaccioso, ma si limita a rispondere. 

Esattamente. Non mi piace che sua Maestà abbia dato una simile disposizione, ma non sono io a dover discutere gli ordini della regina. 

Dice la donna, anche se dal tono della frase intuite che molto probabilmente la discussione c'è stata.  Fortunatamente ad alleggerire i toni ci pensa Arthur, che con diplomazia sposta il discorso sull'argomento spilla. 

Conosco la spilla di cui parlate, è stata sottratta qualche tempo fa, mostratemela.


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Inviato

Shal

Quando Kruger apre la bocca sento che qualcosa di brutto potrebbe succedere, ma fortunatamente Arthur riesce a riportare il discorso su termini più amichevoli, ma la cosa mi ha fatto provare un brivido freddo.

"Ecco, questa è la spilla che abbiamo recuperato, siamo felici di poter riconsegnare a sua Maestà la regina Ileosa questo oggetto, sperando che questo possa alleviare almeno un po' la sua pena in questo momento tragico, dopo la perdita del nostro amato sovrano."

Dico, mentre consegnamo la spilla a Sabina

Inviato

Gavino

Silenzioso, e speranzoso che Kruger faccia altrettanto, osservo la restituzione della spilla, mentre inizio a pensare al significato di ciò che abbiamo sentito finora.

La regina cerca degli avventurieri...e la sua damigella del corpo non sembra gradire..

Rimanendo in silenzio, guardo Arthur e gli altri, per vedere se anche a loro la cosa appare strana, dato che il Re è appena morto e la città è in subbuglio, mentre un'espressione preoccupata si dipinge sul mio volto

Spero solo che Sua Signoria non cerchi dei mercenari..per un lavoro di coltello, contro i suoi sudditi meno fedeli.

DM

Avendo frequentato molte osterie di Korvosa nell'ultimo periodo, in cerca di informazioni su Gaedren, ho sentito niente su questa ricerca di avventurieri da parte della regina, o è una cosa dell'ultimo momento? Se servisse, Conoscenze Locali +0.
 

 

 

 

DM

Inviato

X Gavino

No, non hai sentito nulla al riguardo

Non appena riceve la spilla, Sabina la osserva attentamente. Forse grazie alla spilla, forse alle parole di Arthur e Shal, la donna ora sorride, mentre si rivolge a voi.

"Si, questo è il gioiello che era stato sottratto, non ci sono dubbi. Voi, potete andare, queste persone non costituiscono un pericolo per sua maestà"

Dice, rivolgendosi alle guardie che vi scortavano.

"Dovete scusare la mia diffidenza iniziale, ma  la morte del re e i disordini in città hanno reso tutti molto sospettosi e prudenti. Sono contenta che invece ci siano persone come voi, che desiderano servire la regina, e le riportano quello che le è stato tolto. La nostra regina ha bisogno di tutto il supporto possibile da parte degli onesti cittadini fedeli alla corona. Ma ditemi, come siete entrati in possesso del gioiello, e che ne è stato del ladro?"

Inviato

Kruger

Afferrando i segnali dei compagni che mi invitano a stare zitto, accetto di buon grado, conscio di aver azzardato troppo con La guardia reale. Alla nuova domanda accenno con gli occhi verso Shal e Arthur, come a dire, parla con loro.

Inviato

Shal

Mi rilasso un po' quando Sabina cambia il tono, e sembra apprezzare quello che stiamo facendo.

In fondo la capisco, sono successe molte cose e lei è responsabile della sicurezza della regina, non dubito che sia una impegno molto stressante.

Lo sguardo di Kruger, che per fortuna evita altre uscite poco opportune, mi incita a continuare il discorso.

"Beh, non sappiamo se la persona da cui lo abbiamo recuperato fosse il ladro stesso, o se lo avesse ottenuto in seguito, ma si trattava di un ben noto criminale, Gaedren Lamm, forse ne ha sentito parlare. Abbiamo avuto uno scontro con questa persona, che abbiamo scoperto gestiva una rete di rapimenti di bambini, che poi addestrava come ladri. Abbiamo cercato di liberare i bambini dalla schiavitù cui erano sottoposti, ma Lamm e suoi scagnozzi ci hanno aggredito, e cosi ci siamo difesi, e loro hanno avuto la peggio. Potete trovare prove di quello che sto dicendo se controllate la vecchia pescheria lungo il fiume. E proprio li abbiamo trovato questo oggetto, e non appena abbiamo scoperto apparteneva a sua Maestà, siamo accorsi per restituirlo alla legittima proprietaria."

Finisco di raccontare gli avvenimenti, rimanendo abbastanza sincera, ma cambiano un po' alcuni punti, evitando di parlare di vendette personali e del tentavo di vendere la spilla, ne tantomeno del fatto che siamo venuti qui solo per la ricompensa.

 

Inviato

Sabina ascolta con attenzione le parole di Shal, annuendo di tanto in tanto.

"Gaedren Lamm, certo che conosco questo nome. Manderò qualcuno a verificare alla pescheria, ma non credo abbiate motivo di mentire. Se davvero avete eliminato quel criminale avete fatto un favore alla comunità, era ricercato da anni, ma è sempre sfuggito alla giustizia in qualche modo. Questo dimostra anche che siete dotati di notevole abilità ed acume, molto bene."

Dice Sabina, che pare avervi preso in simpatia, nonostante l'approccio iniziale non dei migliori.

"Venite, vi condurrò al cospetto di sua Maestà, ditemi i vostri nomi, in maniera che possa annunciarvi in maniera appropriata."

Inviato

Gavino

"io sono Gavino, Gavino Giuppelleschi"

rispondo alla richiesta di Sabil, sentendomi lusingato dalle sue osservazioni sulle nostre capacità, ma soprattutto, tirando un sincero sospiro si sollievo, quando non veniamo accusati ne di furto, ne di esserci fatti giustizia da soli.

Mentre percorriamo il tragitto verso le stanze della regina, meno timoroso e preoccupato,  mi lascio sfuggire qualche parola, continuando ad osservare la sfarzosità degli arredi.

"le guardie all'ingresso,  hanno detto che la regina cerca degli avventurieri, posso chiedere a quale scopo?"

 

 

 

Inviato

Arthur

Le parole di Shal sono sensate e mi limito a rimanere in silenzio, annuendo. Con piacere noto il cambiamento nel comportamento di Sabina e il suo apprezzamento nei nostri confronti.

"Il mio nome è Arthur Bones" rispondo, poi mi metto in ascolto della risposta alla domanda di Gavino

 

 

Inviato

Shal

Beh non è cosi male questa Sabina, dopotutto.

"Si, dunque....il mio nome è Shallanthia, e questa è la mia compagna Fang. E sarà un grande onore incontrare di persona sua maestà la regina"

Dico, in risposta alla domanda di Sabina, che sebbene sia risultata ben disposta nei nostri confronti, mi mette un po' in agitazione nel dirci che la regina vuole vederci di persona, mentre personalmente avrei preferito che prendesse la spilla e ci desse la ricompensa. Fang, che non ha ancora aperto bocca da quando diamo entrati, si limita ad annuire.

 

Inviato

Kruger

Borbotto appena il mio nome, quello vero, che nessuno al porto conosce, a parte i miei parenti ovviamente Snorri del clan Steinmauer figlio di Rora Tor'Trach Gar e Berel Steinmauer caccio un profondo sospiro di rassegnazione dopo la lunga presentazione. Seppur sia infastidito all'idea dei commenti degli altri, mi sento costretto a dare le mie generalità in un simile contesto. Ma tutti hanno imparato a chiamarmi Kruger... cerco di recuperare all'ultimo guardando storto il primo che si azzarda a dire qualcosa al riguardo.

Inviato

"Molto bene, seguitemi."

Vi dice Sabina mentre vi conduce lungo un lungo corridoio che termina con una grande doppia porta finemente decorata con fregi in oro e i simboli della monarchia di Korvosa. Le guardie davanti alla porta la aprono e Sabina si ferma sulla soglia, con voi alle sue spalle, poi inizia ad annunciare a voce alta.

"Sono qui presenti i seguenti ospiti! Gavino Giuppelleschi, Arthur Bones, Shallanthia e la sua compagna Fang e infine Snorri del clan Steinmauer, conosciuto anche come Kruger."

Finito di annunciare i vostri nomi, Sabina si scosta di lato per farvi passare e vi fa cenno di avanzare all'interno della sala del trono.

Entrate dunque nella stanza più importante e più protetta di tutta Korvosa, ma stranamente non cosi riccamente arredata come vi sareste aspettati, ed anzi piuttosto vuota e dall'aspetto più funzionale. Ci sono comunque preziosi tendaggi e drappeggi di color cremisi alle pareti, che si alternano a grandi finestre con vetri istoriati rappresentati passati sovrani, re e regine che guardano dall'alto in basso chiunque sia nella stanza. Il centro della stanza è a cupola, da cui pendono preziosi lampadari. Un immenso camino fornisce calore ed ulteriore illuminazione alla stanza, mentre un tappeto di seta si stende per formare un percorso fino alla base trono.
E sull'alto trono di velluto cremisi, simbolo di Korvosa, siede la regina Ileosa Arabasti, maestosa nella sua bellezza, nonostante la giovane età. Gli abiti neri e il velo funebre che porta davanti al viso, a causa del lutto, fanno poco per nascondere i perfetti lineamenti del viso, i brillanti ed espressivi occhi dal taglio acuto, il fisico dotato di morbidi fianchi ben proporzionati e un generoso decoltè. Sul grembo della regina poggia uno scrigno di argento su cui tiene posate le mani.

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"Venite avanti, miei fedeli sudditi."

Vi dice la regina, rivolgendosi a voi con una voce musicale, ma dotata del tono di chi è ormai abitutato a comandare. Nel frattempo Sabina vi ha superati e raggiunge la regina, consegnandogli la spilla e bisbigliandogli delle cose all'orecchio, poi si mette in piedi di fianco al trono.

La regina osserva per un attimo il gioiello, poi si rivolge a voi.

"Questa spilla mi è stata sottratta qualche tempo addietro, e non mi sarei mai aspettata di rivederla, a onor del vero. Eppure, ora nel mio giorno più infausto, voi venite da me con questa gentilezza. Riportarmi questo gioiello è molto più che un onorevole dovere. E' ispirazione. E' speranza. 
Io amo Korvosa, come mio marito la amava prima di me. La sua dipartita ha sconvolto la città, come ha fatto con me, ma non lascerò che il suo lascito sia distrutto con la sua morte., e non lascerò che la città sia lacerata. Tutta Korvosa è sull'orlo del disastro, sull'orlo dell'anarchia, portato dai suoi stessi cittadini, i quali movimenti di insurrezione non possono e non devono continuare. Voi avete già dato un grande sollievo al mio cuore riportando questo gioiello, a cui ero molto affezionata, in questo oscuro giorno, e nel farlo avete anche affrontato pericolosi criminali e salvato dei bambini innocenti. 
Eppure, forse potete servire la città ancora una volta. Se cosi doveste scegliere, farò in modo che Sabina vi faccia avere una scorta fino alla Cittadella Volshyenek. Manderò parola di voi al Gran Maresciallo Cressidia Kroft per farle sapere che state arrivando. La guardia di Korvosa è molto carente di personale, e può certamente trovare un valido aiuto in eroi quali voi siete. 
Ora devo ritirarmi nei miei alloggi, il mio dolore mi sta togliendo le forze. Di nuovo, vi ringrazio per la vostra gentilezza, e spero che i vostri giorni al servizio del trono siano solo all'inizio."

La regina consegna lo scrigno d'argento a Sabina, che lo consegna a voi, come ricompensa per aver restituito la spilla. 

Fatto ciò, la regina si alza dal trono, con movenze eleganti e suadenti, e facendo vorticare l'orlo del suo lungo vestito nero del lutto, si volta e lascia la stanza del trono.

Una rapida occhiata all'interno dello scrigno, tappezzato di velluto cremisi all'interno,  rivela una serie di piccoli lingotti d'oro con inciso il sigillo reale di Korvosa, e valgono sicuramente i 2000 pezzi d'oro che erano stati promessi.

Inviato

Gavino

Le cose sembrano andare per il meglio, e quando veniamo introdotti nella stanza del trono, in presenza della regina stessa, sento un po di emozione salirmi alla gola.
Il momento di ansia e trepidazione, viene spazzato via dalle parole di Sabina che ci annuncia  ad alta voce i nostri nomi, e quando arriva a quello del nano, sentendolo pronunciare per la seconda volta in pochi minuti, devo mordermi la lingua per trattenere una battutaccia.
...non vedo l'ora di avere l'occasione...... mastro Snorri del clan Steimauer figlio di Rora Tor'Trach e Barel Steinmauer...

L'ilarità interiore, per fortuna, passa veloce, e quando la regina prende la parola e descrive le nostre azioni, pronunciando il suo ringraziamento, mi sento investito di un tale onore che mi fa chinare il capo.
L'aspetto della regnante, e il tono profondo ed elegante con cui si rivolge a noi, mi colpiscono facendomi provare il desiderio di inginocchiarmi, come penso sia consuetudine di fronte ad una persona così importante, e lo farei, se conoscessi un minimo l'etichetta e non avessi paura di fare la figura del bifolco, cosa assai rara per me.

Quando la regina si allontana, e mi riprendo un attimo dal turbinio di sensazioni appena provate, osservo il baule con i lingotti d'oro, e poi i miei nuovi compagni
"sembra che potremmo continuare la nostra collaborazione...finora è andata piuttosto bene...che ne dite?"

Inviato

Arthur

L'occhiataccia del nano e il contesto impediscono qualsiasi commento sul suo nome sciorinato con così tanto fastidio. La questione del vero nome di Kruger però passa in secondo piano quando ci viene concesso il privilegio di entrare nella sala reale. La stanza è fatta in modo che l'attenzione dell'occhio non si posi sullo sfarzo, ma sulla figura al centro, vestita a lutto e seduta sul trono cremisi. Veniamo annunciati, quando viene pronunciato il mio nome trasalisco appena, un brivido mi attraversa la spina dorsale. Sebbene quella che abbiamo di fronte è la regina Ileosa, sovrana di Korvosa, non posso fare a meno di notare che è bellissima e che, soprattutto, veste la sua nobiltà come un abito, ogni suo gesto o tono di voce sembra poter comandare la realtà secondo le sue esigenze. quello che dice riesce a lusingarmi e affascinarmi, facendomi accendere nel petto la sensazione che il nostro gesto è stato apprezzato e che siamo ben considerati dalla regina. Sensazione che in gran parte si spegne quando arriva la parte sull'arruolarsi nella guarnigione di Korvosa.

Guardie?...
Chino il capo mentre la regina con il suo andare elegante esce dalla stanza, fissando lo scrigno con i lingotti. Per adesso non rispondo alla domanda di Gavino, rimanendo in silenzio.

 

 

Inviato

Shal

Quando veniamo portati nella stanza del trono, a parte la forte sensazione di disagio per trovarmi in quel luogo, centro del potere di tutta Korvosa, la prima cosa è ammirare la magnificenza della regina Ileosa, stupenda anche nei suoi abiti a lutto. Non posso non provare una certa invidia nei suoi confronto, nonostante tutti mi dicano che sono carina, non posso certo competere nemmeno lontanamente con la perfetta bellezza della regina, e mi trovo ad ammirarla con stupore.

Quando inizia a parlare ascolto attentamente, rigida per la tensione, nonostante le parole che dice sono solo di elogio verso di noi, e in gran parte immeritate, a mio avviso. La regina sembra sinceramente preoccupata per la situazione in cui versa Korvosa, e capisco il motivo per cui era in cerca di avventurieri capaci quando ci propone di collaborare con la guardia cittadina per ripristinare l'ordine i città.

Ed io che volevo solo ottenere la ricompensa e tornare al tempio a condurre la vita di prima....

E la ricompensa in effetti arriva, scintillanti lingotti d'oro con lo stemma reale. Quando la regina se ne va, senza nemmeno voler sapere la nostra risposta in merito alla possibile collaborazione, sospetto che sebbene ci abbia dato la possibilità di scegliere, rimarrebbe parecchio contrariata se decidessimo di rifiutare.

Rimasti soli, a parte Sabina, lancio un'occhiata agli altri, e l'unico che finora esprime la sua opinione è Gavino, che sembra intenzionato ad accettare.

"Beh, se le ricompense saranno sempre cosi..."

Dico, facendo riferimento allo scrigno pieno d'oro

"..penso che sarebbe una collaborazione proficua. Inoltre credo che un rifiuto potrebbe contrariare sua Maestà, e non sono sicura di volere questo."

Rimango un attimo in silenzio, poi continuo

"E poi Korvosa è la mia città, e mi piacerebbe fare qualcosa per essa, in un momento come questo di crisi."

 

Inviato

Kruger

L'unica cosa che interrompe il mio silenzio sono i passi che rimbombano nelle grandi sale del palazzo. Le placche di metallo delle suole schioccano sul pavimento marmoreo riempiendomi di orgoglio ogni metro di più. Di fronte alla regina, abbozzo il tradizionale saluto nanico di Montagna dei Cinque Re, con il pugno sinistro dentro il palmo della mano destra messi all'altezza della fronte, pronunciando poi il motto della città Trosker ep Styrk, mia sovrana. L'unico gesto che conosco per rivolgermi con rispetto ad un nobile.

Intanto prendo quanto mi spetta e senza che nessuno possa controbattere afferro uno dei lingotti. Inaspettatamente d'accordo con il discorso della regina, alla fine mi sorprendo ad accettare in toto la proposta. Sapete che vi dico? Che esser una guardia mi farebbe comodo... le teste quadre di quelli del Chiodo, riferendomi agli Hellknighte ci penserebbero due volte prima di venirmi a rompere le scatole.

Inviato

Sabina sorride soddisfatta

"Molto bene, quindi avete deciso di accettare l'incarico di sua maestà, mi fa piacere. Sappiate che non sarete ufficialmente parte della guardia cittadina, a meno che in futuro non vorrete arruolarvi, ma solo dei collaboratori temporanei. Ora venite, vi farò scortare alla cittadella."

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La cittadella Volshyenek è situata nel Midland, e si affaccia su Jeggare Harbor, dove serve come base delle operazioni della guardia Korvosiana.

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La cittadella al momento opera con un personale ridotto al minimo, perchè tutte le guardie disponibili sono al lavoro nella città, cercando disperatamente di mantenere l'ordine. Due nervose guardie sono all'entrata del cortile interno, ma come promesso dalla regina, avevano avuto informazioni del vostro arrivo.  Vi fanno rapidamente cenno di entrare ed una guardia vi scorta fino al mastio centrale, dove una donna dai capelli neri e con indosso un'armatura rossa, si alza dalla sua scrivania per accoglievi. La donna è piuttosto attraente, ma ha l'aria stanca e tormentata, e dall'aspetto pare che non abbia dormito affatto questa notte.

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"Benvenuti. Io sono in gran maresciallo Kressidia Croft. Mi era stato comunicato il vostro arrivo, prego sedetevi."

Si presenta la donna, indicando delle sedie davanti alla sua scrivania.

"Come dicevo, la regina ha comunicato il vostro arrivo, e la ragione della sua scelta. Eroi del vostro calibro sono quello che serve a Korvosa in questo momento. Sapete meglio di me quanto vadano male le cose la fuori. Mi spezza il cuore vedere Korvosa cadere a pezzi in questa maniera. Ogni piccolo aiuto possiamo ottenere da volonterosi cittadini come voi può fare la differenza. Se sarete disposti, avrei desiderio di ottenere i vostri servigi come agenti della Guardia. Non c'è bisogno di dirlo, che sarete lautamente compensati per il vostro lavoro."

 

 

Inviato

Gavino

Presa la decisione di collaborare, veniamo accompagnati nel Midland, in presenza di una donna che a tutta l'aria di comandare le operazioni militari della guardia cittadina, perlomeno nella zona; il maresciallo, che appare evidentemente molto stanca, si presenta e ci accoglie cordialmente.

"Andiamoci piano con questo "eroi", o qualcuno qui, finirà con il montarsi la testa"
le rispondo, girandomi verso Arthur e Shal, dopo essermi presentato.

lascio passare qualche secondo, per vedere se gli altri hanno qualcosa da dire,  prima di proseguire
"la regina ci ha chiesto di dare una mano alla guardia cittadina, questo è vero, ma...come dire....non è entrata nei dettagli..ecco,...abbiamo avuto modo di vedere che la situazione in città è abbastanza caotica....e...pericolosa....ma cosa dovremmo fare di preciso? "
Termino la frase con un'espressione di incertezza, anche se il pensiero della lauta paga, smorza un po i miei dubbi.
 

Inviato

Shal

Come Gavino, anche io non ritengo che tutto questo paragonarci ad eroi sia affatto meritato, e tuttavia mi sento lusingata nel sentirlo dire. Il gran maresciallo sembra essere una donna che tiene veramente al bene della città, e a giudicare dal suo aspetto stanco e provato sta facendo il possibile, dando fondo alle sue energie per ripristinare l'ordine.

"Io penso....penso che accetterò l'offerta, gran maresciallo. In un momento come questo sento il dovere di fare qualcosa per la città dove sono nata e cresciuta."

Dico, pensando realmente quello che le mie parole intendono, anche se evito di aggiungere che il parlare di lauta paga ha fatto pendere molto l'ago della bilancia verso questa decisione.

 

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