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Un Viaggio Fantastico


Pippomaster92

Messaggio consigliato

Inviato

@ Herald 

Mr. Jenknis annuisce seccato.

"Molto bene, Mr. Assington. Il mio...ehm...datore di lavoro mi ha abilitato a trattare con lei. Faccia una proposta, ma tenga presente che non le impediremo di pubblicare i suoi lavori in toto. Più probabilmente ci troveremo costretti a correggere alcune sue...ehm...imprecisioni. Capisce cosa intendiamo?"

Mentre il gallese resta imperturbabile, il tuo istinto da reporter ti suggerisce che il soldato americano è decisamente contrariato dall'atteggiamento di Mr. Jenkins: lo fissa con l'unico occhio pieno di sdegno.

Ciò nonostante, non sembra intenzionato ad appoggiarti.


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Inviato

Leonard

@ Narratore 

Leonard passo' il resto della mattina a scrivere, invio' una lettera all ufficio delle risorse umane dell ospedale di Londra informando della sua futura indisponibilita', una lettera ai suoi amici piu' cari, informandoli della sua prossima spedizione, promettondo che avrebbe fatto avere loro notizie al piu' presto ed una lettera formale di saluti al padre. Quand ebbe finito era ormai primo pomeriggio, consumo' un pasto frugale dopodiche'  inizio' a preparare i bagagli in vista del viaggio imminente.

Off 

Per me puoi passare al giorno successivo quando vuoi

Inviato

Victor Lowley

@narratore

Victor ponderò le parole dell'uomo, sapendo che avere delle informazioni in più poteva essere utile, e decise di accettare l'invito, anche perchè forse la sua diffidenza verso quell'uomo era sbagliata.

"Il mio nome Victor Lowley e sarei molto felice di incontrarla dopo il colloquio, se mi ammettono alla spedizione però sarò io ad offrire da bere, in quanto sarà necessario festeggiare."

Inviato


Herald Assington

@Narratore

“Di buone intenzioni sono lastricate… Va beh lasciamo stare. Condivido l’approccio, che deve essere win win” disse il londinese “quindi come detto nel viaggio non pubblicherò nulla. Al ritorno i miei scritti passeranno il visto della vostra censura, ma voglio 2 sterline per ogni frase che verrà censurata o modificata.” e guardò negli occhi il suo interlocutore

La cenere della sigaretta cadeva sul tappeto

@Narratore

Spero che 2 sterline sia equilibrato. 

Inviato

@ Herald 

NOTA: 2 sterline a frase è una cifra alta, ma considerando che i diritti esclusivi frutterebbero a te molto di più, non è affatto un'offerta esagerata. Ci sono in ballo molti soldi, i diritti d'autore funzionano più o meno come oggi, avresti in caso di firma del contratto la proprietà intellettuale di quello che scrivi.


Mr. Jenkins scambia una rapida occhiata con il sergente della Royal Army, poi annuisce e tende la mano per riavere indietro il contratto.
"Sapete far valere le vostre idee, Mr...ehm...Assington. Molto bene, venga domani e le faremo firmare il contratto. Sono sicuro che Mr. Marshall non avrà problemi a sborsare quelle due sterline per frase, se mai ce ne sarà...ehm..bisogno".

Solo l'americano ti saluta con calore, stringendoti la mano con forza ma sorridendo onestamente.
"Sono contento per la sua partecipazione! A costo, di ripetermi, è un onore averla con noi".

Sei libero di lasciare la stanza, conscio che bene o male il colloquio ha avuto esito positivo.

@ Victor  

Il rumeno sorride e ti saluta, lasciandoti con la promessa di vedervi il giorno dopo per festeggiare.
"Se domani voi esere parte di spedizione, noi incontrare qui, asieme ad altre cortesi persone per picola festa, si? Buona sorte!"

 

Devi aspettare ancora pochi minuti, poi un giovane uomo piuttosto basso esce dalla stanza, permettendoti di entrare a tua volta.

Come potevi aspettarti, la stanza dell’hotel è ben arredata, accogliente, pulita e lussuosa in un modo sobrio ed elegante. Un bel tavolo di mogano è stato spostato in centro al piccolo salotto, e sedie imbottite sono poste da ambo i lati lunghi. Una per te, le altre tre occupate da altrettanti individui. 
Il posto centrale è occupato da un uomo molto alto e magro, con corti capelli biondi, una vistosa stempiatura e una barba ben curata. Indossa abiti di buona fattura ma logori e indossati con poca cura.


Ai suoi lati sono seduti due individui molto più anziani, con grandi barbe bianche e occhiali spessi: uno ti è sconosciuto mentre l’altro lo riconosci immediatamente. È infatti il professor Johnathan Elsbury, studioso di Cambridge moderatamente famoso per i suoi studi sulla geologia. 

Tutti e tre si alzano in piedi e si presentano. Mentre l’altro attempato professore si presenta come Haron Sarkley, il più giovane ha un nome (e un accento) decisamente nordico. Hai davanti il controverso genio della meccanica e della chimica, Haakon Jacobsen. Come hai sentito dire, è un individuo freddo e asociale, un uomo che preferisce di gran lunga il metallo alla carne umana. Nonostante la situazione informale si dimostra tutt’altro che amichevole.

"Mentirei se dicessi di non conoscere bene i vostri lavori. Personalmente, non ho nulla da dire sulla vostra preparazione, ma questo colloquio ha ben altro scopo: ci dica perchè vuole partecipare a questa Spedizione. Soppesi bene le parole, Mr. Lowley".

I due anziani borbottano il loro assenso nelle barbe folte, scrutandoti come solo i professori di Oxbridge sanno fare.

Inviato

Victor Lowley

@narratore

Victor aveva il cuore in gola in quel momento, se non avesse dimostrato di voler veramente far parte della spedizione e di non avere la giusta motivazione sarebbe dovuto ritornare a casa con la coda tra le gambe. "Sarò completamente sincero con voi. Ho passato quasi tutta la mia vita a viaggiare con mio padre nelle colonie inglesi, ed è stato questa esperienza a portarmi verso la ricerca scientifica per poter capire il mondo che vedevo. L'unico motivo per cui mi sono fermato a Londra è perchè sapevo di necessitare di strumenti conoscitivi che non avrei potuto ottenere in altro modo, ma per me è giunto il momento di ricominciare a viaggiare poichè solo in questo modo potrò espandere veramente la mia comprensione e il soddisfare il mio desiderio di ricerca. Al momento il mio principale interesse è vedere se riesco ad individuare ulteriori prove che confermino o smentiscano la teoria proposta da Darwin.

Aveva il fiatone, non soppesò le parole ma andò di puro istinto. Quasi tremando Victor attese la replica dei suoi esaminatori.

 

@narratore come giocatore

Non sono sicuro su Darwin. Teoricamente all'epoca la sua teoria cominciava ad essere accettata da alcuni esponenti del mondo scientifico ma non vorrei avere piegato troppo l'ambiente a mio interesse. 

Inviato

@ Victor 

NOTA: Darwin è morto da un 12 anni, la sua teoria è ancora contestata da molti scienziati, ma viene già accettata da altri. Per farti un esempio, già contemporaneamente a Darwin in Italia ci si interessò molto al concetto di evoluzionismo, umano o meno. Quindi va bene.


Mr. Jacobsen non sembra colpito dalle tue parole. Dal tavolo prende un foglio e con una penna cancella una riga da quello che sembra una sorta di elenco.
"Non so nulla di Darwin, nè mi interessa particolarmente se discendiamo da scimmie o da lombrichi. Personalmente partecipo alla spedizione per mettere alla prova l'ingegno umano, e il mio ingegno in particolare. Le nostre visioni sono diverse, ma a me basta che lei partecipi con impegno e spirito di sacrificio.
Se i miei colleghi non hanno nulla da dire, lei farà parte di questa spedizione. Ma appunto, come viaggiatore spero che lei sappia bene a quali difficoltà andrà incontro".

I due anziani scienziati sembrano invece favorevoli al tuo spirito ardimentoso (almeno per quanto riguarda il tuo campo di studi).
"Un giovane così interessato ha il diritto di partecipare!" dice uno.
"Se ha viaggiato, è utile anche per l'esperienza che può aver accumulato" aggiunge l'altro.

L'ingegnere scandinavo ti stringe quindi la mano in un gesto automatico e privo di calore, ma anche di ostilità.
"Se non ha obiezioni, Mr. Lowley, si presenti domani mattina nella hall di questo palazzo. Discuteremo con Mr. Emerson il contratto e i dettagli della spedizione".

Inviato

@Narratore

Victor non credette alle sue orecchie; ci era riuscito, era parte della spedizione. Dopo aver stretto la mano e ringraziato i suoi futuri colleghi, uscì dall' hotel e solo allora esultò, attirandosi gli sguardi stupiti dei pochi londinesi presenti in strada.

Una volta calmatosi si diresse verso casa ragionando sulla figura di Jacobsen, in quanto aveva provato una sorta di repulsione durante il breve colloquio; non gli piaceva molto la sua linea di pensiero, in quanto gli sembrava egoista utilizzare una spedizione solo per mettere alla prova il proprio ingegno, ma ben presto mise da parte questi pensieri in quanto doveva assolutamente organizzare tutto il necessario per la partenza.

Inviato

Herald Assington

@Narratore

“E’ stato un piacere parlare con voi: ci vedremo domani” concluse il giornalista andando a stringere con un sorriso la mano all’americano e salutando gli altri con un gesto del capo

Uscito dalla stanza Herald tornò nella hall intenzionato a cercare gli altri assoldati per iniziare a conoscerli e prendere qualche appunto su di loro.

@Narratore come giocatore

Dimmi tu se e quando devo togliere lo spoiler o unificarlo con quello di qualche pg

Inviato

@ Harold 

[Per caso, sei l'unico che uscito dal colloquio è andato a dare un'occhiata alla hall...gli altri sono filati a casa festeggianti XD. Per ora resta in spoiler, ma spero di unificare tutto per il "domani"]

La hall del Savoy è ancora più affollata di quando sei entrato. Adesso ci sono anche dei gruppetti di persone che sembrano discutere tra loro, o aspettare assieme per il colloquio. Per alcuni è difficile comprendere se siano solo curiosi o futuri colleghi, ma alcuni spiccano decisamente. Distingui, a colpo d'occhio, i seguenti:

-Un vecchio con barba rossiccia e occhialetti, porta sotto braccio una scacchiera da viaggio. A braccetto con lui c'è una giovane ragazza con i capelli dello stesso bruno ramato. I due discutono amabilmente con una donna sui trent'anni dall'aspetto scandinavo.

-Tre soldati americani, anch'essi dal 12° Fanteria del Colorado, stanno facendo una foto in pose da smargiassi, assieme ad alcune cameriere dell'hotel. Non devono avere più di 25 anni.

-Un uomo allampanato con piccoli occhialetti e baffi a manubrio. Sarebbe piuttosto anonimo se non avesse una vistosa cicatrice che gli sfigura fronte e tempia destra.

-Infine, un uomo che tu conosci moderatamente bene di fama: è Jan Pierre Almond, ex giornalista della Normandia. Hai sentito dire che ultimamente si sia dato alla ricerca di oggetti d'arte antichi e preziosi. E non sempre in modo moralmente ineccepibile.

Inviato

Herald Assington

@Narratore

‘La curiosità è madre del buon giornalismo’ diceva un collega anziano di Herald ma sempre aggiungeva ‘speriamo non sia putt**na’

Harald decise quindi di farsi guidare da questa sua dote e si avvicinò ai soldati americani, che erano quasi suoi coetanei.

“Il fascino delle ragazze inglesi colpisce sempre” disse loro con un sorriso “permettetemi, sono Herald, anche voi qui per la spedizione?” chiese

@Narratore come giocatore

Proviamo un Presence+Socialize?

Inviato

@Herald 

E proviamo! 3 successi (risultato 4,7,10,10,8; ritiri 4 e 1).

"Sissignore, siamo membri effettivi della Spedizione Emerson-Marshall, ingaggiati da Mr. Marshall in persona".
I tre soldati ti rispondono sorridendo con aria esperta, come se fossero abituati a damigelle che cadono ai loro piedi e spedizioni in terre sconosciute. Ma il loro sorriso è anche molto amichevole, e prima che tu possa dire "Times" ti ritrovi in mezzo a loro, immortalato da un fotografo dilettante.
Dopo un paio di scatti i giovani si fanno irrequieti, e il più espansivo dei tre ti da una forte pacca sulla spalla.
"Herald, permetti a tre giovani delle ex-colonie di offrirti qualcosa di forte! Oggi festeggiamo l'ingaggio. Sei dei nostri?"

Inviato

Herald Assington

@Narratore

Ma certo” disse il londinese “stavo per proporlo io. E vi porterò in un paio di Pub che io conosco. Così inizieremo a conoscerci: con tutti i mesi di convivenza che avremo davanti è necessario” aggiunse con un sorriso

Detto questo spinse i tre verso l’uscita.

Herald non aveva alcuna intenzione per ora di parlare del Times, ma di farsi passare come narratore della spedizione in modo generico. Voleva tentare di capire cosa ci facessero dei soldati yankee in questa storia.

@Narratore come Giocatore

E proviamo un manipulation+socielize con specializzazione in Bar Hopping :-)

 

Inviato

@ Herald 

Tiro: 1 9 3 9 4 10. Ritiro: 8 (che culo) Totale 4 successi.
 

Li porti al Gray Hog, un pub di medio livello. Anche se i prezzi sono bassi e il locale vecchio, viene frequentato anche da impiegati e professionisti di piccolo calibro. L'atmosfera è allegra e accogliente, e l'ora presta ti permette di accomodarti insieme ai tre soldati in un tavolo vicino al focolare. Purtroppo, le tre giovani cameriere non hanno potuto seguirvi, ma un paio hanno sussurrato promesse nelle orecchie degli americani.

I tre giovani si presentano: Abel e Peter Scott, fratelli, e Abraham Torres. Quest'ultimo è un Second Lieutenant (Sottotenente) ed è anche il più ciarliero dei tre.
Le tue domande, poste con nonchalance, ricevono tutte pronta risposta.

Ti viene spiegato come la Spedizione Emerson-Marshall sia un ponte tra la Gran Bretagna e gli Stati Uniti d'America: Mr. Marshall infatti è di Detroit, ma ha sempre avuto una viva simpatia per la "vecchia corona". Sua è stata l'idea di un'unica spedizione internazionale, ed è per questo che vi parteciperanno anche francesi, svedesi, norvegesi, indiani e anche un paio di rumeni, o così Abraham ha sentito dire. 
La presenza dei soldati americani è dovuta alla condizione attuale del Nepal: fuori dalla giurisdizione di Sua Maestà lo stato è selvaggio e arretrato; ma soprattutto è prono alla nefasta influenza cinese. Per questo la spedizione verrà accompagnata da cinque soldati della USArmy e da cinque soldati della British Army. Questi ultimi dovrebbero unirsi alla spedizione in India, perchè sembra siano stati scelti tra i veterani delle truppe coloniali.
Dal canto suo, Abraham si vanta di esere un veterano delle sue guerre indiane, contro i selvaggi pellerossa. Il 12° del Colorado è stato più volte decorato per il suo valore in battaglia. 
"Ho anche sentito che Mr. Emerson ha assunto un gruppetto di ex soldati per della protezione extra...Buon Dio, mi chiedo cosa si aspetti di incontrare in quella terra dimenticata dagli uomini. Dal canto mio, nulla che non possa essere sistemato con un paio di schioppettate. Amico, ti racconto di quella volta che mi sono trovato da solo contro tre musirossi..."



Ovviamente puoi porre altre domande, ma in ogni caso "perdi" il resto della mattinata e parte del primo pomeriggio. Curiosamente, Abraham si offre di pagare per tutti, dimostrando una discreta disponibilità di denaro.

Inviato

Herald Assington

@Narratore

Herald passò un piacevole pomeriggio con gli yenkees che gli diede soddisfazione piena sia umana che lavorativa. Verso l’ora del te li salutò promettendosi che si sarebbero rivisti presto.

Tornato in albergo estrasse il libercolo per appunti che si era comprato e iniziò ad annotare quanto aveva detto il soldato.

@Narratore come giocatore

Per me possiamo andare agli eventi successivi

Inviato

Londra, 14 novembre 1894

La strada antistante il Savoy Hotel è ancora animata da curiosi, ma quella che ieri era una folla, oggi è poco più che una serie di piccoli capannelli, scoraggiati dal tempo inclemente. Una fredda corrente risale il Tamigi, ammantando Londra con una cappa di nuvole plumbee. Fa molto, molto freddo.
Non appena vi fate avanti verso l’ingresso, alcuni giornalisti provano a fermarvi per farvi delle domande, ma un gruppo di sei poliziotti li tiene a distanza sfoderando i manganelli. Non li adoperano, ma bastano da soli a tenere al largo curiosi e ficcanaso.

Una volta entrati, due membri dello staff in livrea vi accompagnano verso il piano superiore, mentre altri due attendono nella hall potenziali ritardatari. Dal numero di cappotti e ombrelli già presenti, stimate che siano arrivati dai dodici ai quindici “colleghi”.

Entrate in una delle suite dell’albergo, con annesso salone apparecchiato per un pranzo sontuoso. Nella sala centrale potete sedervi tutti comodamente lungo un bel tavolo di quercia.

Oltre a voi, sono seduti sette uomini e tre donne, ma un osservatore attento potrebbe notare che la sala da pranzo è apparecchiata per 24 posti.

A capotavola è seduto un uomo sulla quarantina con i capelli ingrigiti sulle tempie e una barba curata color del ferro. Non appena vi siete tutti seduti, si alza in piedi e prende la parola.

"Amici, sono lieto di avere davanti a me il fiore del mondo occidentale. Alcuni di voi forse mi conoscono di vista, ma tutti avete sentito parlare di me: sono Willis Emerson, il vostro Mecenate. Siamo qui per festeggiare questa magnifica esperienza, ma prima vorrei informarvi sui veri intenti di questa spedizione.

A questo punto, secondo i miei legali, dovrei presentarvi questo documento" estrae da una valigetta un paio di fogli "E dato che i miei legali sanno essere molto insistenti…vi prego di leggere e firmare".

Il documento è semplice: i contraenti si impegnano e non svelare nessuna notizia sulla Spedizione Emerson-Marshall dal momento della firma fino al ritorno della Spedizione a Londra. In caso di infrazione, anche di un solo firmatario, tutti verranno privati del loro compenso. Se invece il documento verrà rispettato, tutti i membri firmatari riceveranno un compenso di 100 sterline oltre al compenso concordato.

Alcuni borbottano un poco, ma spedizioni del genere hanno sempre questo genere di clausole, e mano a mano tutti firmano.
 

@ Leonard

Riconosci Haakon Jacobsen tra gli uomini seduti al tavolo, ma non ci sono gli altri due anziani scienziati.


@ Victor 

Riconosci Haakon Jacobsen tra gli uomini seduti al tavolo, ma non ci sono gli altri due anziani scienziati.

@ Herald

Riconosci alcuni degli uomini che hai visto ieri nella hall. Compreso Jan Pierre Almond, e due delle tre donne le hai viste sempre nella hall, erano quelle che parlavano tra loro.
Inoltre al tavolo è seduto anche il Capitano Holden del 12° Colorado, che ti fa un segno di saluto con il capo.

Il contratto è lo stesso che ti è stato proposto ieri. Noti che il tuo nome non è presente tra quelli dei firmatari, ma questo perchè hai firmato un tuo contratto separatamente.

Inviato

Leonard

La mattina giunse, sebbene il cielo fosse plumbeo ed un vento gelido spazzasse le strade Londinesi, a Leonard sembro' un giorno splendido. Indossati gli abiti migliori che aveva nel suo guardaroba si concesse un viaggio in carrozza per raggiungere l hotel Savoy senza dover affrontare di nuovo la folal che sicuramente avrebbe affolalto le strade anche quella mattina. Giunto all ingresso del prestigioso hotel si rese conto che la folla in realta' del giorno precedente si era trasformata in piccoli gruppi di curiosi che, avvolti in pesanti cappotti e spesse sciarpe di lana, sbirciava da lontano in cerca di qualcosa di eccitante da poter raccontare piu' tardi davanti ad una pinta di birra in qualche pub fumoso. 

Contrariamente al giorno precedente, un nutrito stuolo di giornalisti era assiepato ai lati delle porte girevoli che davano accesso alla lussuosa struttura, tenuti a debita distanza da un cordone di transenne e da poliziotti in assetto anti sommossa, cercavano invano di catturare qualche dichiarazione. Presentata la lettera di convocazione venne accompagnato all interno di una sala da pranzo dove una giovane cameriera in livrea gli porse un bicchiere di succo di mela e gli offri' alcuni biscotti al burro dal profumo delizioso. Passeggio' distrattamente nella sala osservando i presenti,riconobbe il professor Jacobsen, ma decise di non alimentare ulteriormente l ego del luminare nord europeo fermandosi a salutarlo. 

Quando finalmente tutti presero posto alla tavola riccamente imbandita, mr Emerson prese la parola e dopo una breve introduzione, chiese loro di firmare il contratto che li avrebbe vincolati legalmente alla spedizione. Il giovane medico lesse velocemente le clausole ed appose la sua firma dopodiche, vincendo la sua naturale timidezza:

"Mr Emerson, sono il dottor Leonard Hofstadter, e' un piacere fare finalmente la vostra conoscenza, perdonate la mia insolenza ma ho una terribile curiosita' che chiede di essere soddisfatta"

disse nel tono piu'simpatico di cui era capace

"Premesso che ho firmato e non avro' nessuna difficolta' a rispettare i termini che ci vengono imposti, ho preso parte a diverse spedizioni prima d ora e trovo questo contratto piuttosto .. particolare, cosa temete di trovare che possa essere tanto terribile da rivelare all opinione pubblica? Non e' forse lo scopo di questo genere di missioni raccontare le meraviglie che quotidianamente vengono scoperte, cosi da far sognare un po' di Nepal anche ai nostri concittadini a casa?"

Inviato

Mr. Emerson stringe con forza la mano del medico, concedendogli un rapido sorriso cordiale.

"Mr. Hofstadter, lei è quindi il medico della spedizione! Penso sia il caso di fare una presentazione generale, del resto sarete costretti a convivere per molto tempo.

Per quanto riguarda la vostra domanda, Mr. Hofstadter, una volta che avranno firmato tutti potrò rispondere con completezza. Tenete presente che si tratta di un divieto che verrà a cessare una volta tornati a Londra. Ritengo solo necessario evitare spiacevoli fughe di notizie".

Inviato

Herald Assington

Anche quella mattina Herald giunse in carrozza assaporando come sempre il freddo londinese sulla sua pelle.

Raggiungo il Savoy Hotel velocemente raggiunse la sala dove era atteso e si sedette al tavolo. Il suo sguardo passò veloce sui visi di tutti i presenti tentando di memorizzarli e provando a intuire, come in un gioco da bambini, chi fossero e che cosa facessero. Con piacere vide il Capitano Holden a cui dedicò un cenno di saluto. Accese una sigaretta.

Il discorso di mister Emerson non lo sorprese. Con leggerezza diede una lettura veloce al contratto e lo passò a chi gli stava alla destra ostentando il gesto di non  firmarlo in modo che tutti potessero vederlo: non lo riguardava e voleva che gli altri lo sapessero.

Poi l’intervento del dottor Hofstadter e la risposta di Emerson. Il dottore pareva una persona per bene e il giornalista si annotò di conoscerlo meglio in seguito. L’invito di presentarsi del padrone di casa sembrava ragionevole e quando venne il suo turno si alzò guardando i presenti “il mio nome è Herald Assington e sarò colui che narrerà le gesta di questa spedizione ai posteri.”  disse con un sorriso

Inviato

Diverse persone annuiscono sentendo il nome del giornalista. 
Lentamente, dopo aver firmato, alcuni dei presenti cominciano a presentarsi a loro volta. Nel frattempo Mr. Emerson sposta lo sguardo dal proprio orologio da panciotto alla porta della suite.

 

Il primo a presentarsi è un uomo alto, con baffi a manubrio, piccoli occhiali e una cicatrice vistosa sul volto. Indossa abiti civili, ma di taglio severo e pratico. Si alza in piedi e si rivolge a voi con voce arrochita dal tabacco.
"Molti di voi mi conoscono di fama, ma mi presento per buona educazione. Sono Fabrice Fantine, archeologo ed esperto di viaggi. Il mio apporto sarà semplice, ma fondamentale: ho maturato una grande esperienza dei paesi esotici, e sono senza modestia uno dei migliori organizzatori di spedizioni scientifiche. Sarò il vostro condottiero in questa impresa. Lui" e il francese indica l'uomo al suo fianco "Lui è Abdul, la mai guardia del corpo e il mio aiutante di campo. Sa colpire un uomo a cento metri con un solo colpo di fucile, conosce le cure per malattie e veleni e sa come vivere all'aperto in luoghi aridi e privi di fauna e flora".
Abdul, che indossa abiti inglesi ma è evidentemente nordafricano, non si alza ma vi sorride quel tanto che basta per la minima cortesia. 

Sedutosi Mesieur Fantine, si alza timidamente una giovane ragazza dai capelli ramati, che arrossisce un poco prima di riuscire a parlare.
"Mi chiamo Georghita Mihailiç e dubito che qualcuno di voi mi conosca. Ma mio padre è un famoso linguista di fama mondiale. L'età avanzata gli impedisce di partecipare, e io lo sostituirò. Non sono pratica di viaggi. Ma conosco molte lingue: oltre all'inglese e al francese conosco il rumeno, il tedesco, l'hindi e il sanscrito. Anche se il sanscrito è ancora piuttosto difficile per me...ehm, spero di non essere un peso, ma di potervi anzi aiutare".
Si siede di colpo, palesemente imbarazzata.

Dopo di lei prende parola un individuo rozzo, massiccio, con mani villose e mento rasato in modo sommario. indossa una bombetta, che non si è tolto, e un panciotto liso e rattoppato. Ai sui lati siedono un asiatico parimenti vestito e un colosso dal viso bovino, un occhio strabico e un tatuaggio da carcerato sulla mano destra.
"M'lady, 'gnori...sono Alan Chariots, londinese. Questi gentiluomini sono Mr. Almond e Mr. Quing. Siamo assunti come addetti alla vostra sicurezza. Non abbiate timore: con una pistola o un coltello in mano nessuno può pensare di batterci. Siamo uomini di mondo, non avremo problemi con indiani, nepaliani o altro".


 

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