AndreaP Inviato 27 Novembre 2015 Segnala Inviato 27 Novembre 2015 Herald Assington Herald guardò Leonard con un fare perplesso all’affermazione sulla sua amata sigaretta. Quindi rispose “Direi di fare due passi e data l’ora di mangiare qualcosa, di cotto certo,” disse sorridendo “fuori. Ci dedicheremo ad una visita alla vera India domani” Guardò gli altri “Chi viene?” @all Spoiler Il master ha detto che è ora di pranzo quindi pensavo ci si potesse muovere. Se non siete d’accordo possiamo farla corta e passare a domani.
Rex92 Inviato 27 Novembre 2015 Segnala Inviato 27 Novembre 2015 Victor Lowley "Mi sembra un ottima idea, almeno avremo la possibilità di sgranchirci un po' le ossa. Io sono dei vostri. Anche perchè in questo modo avremo la possibilità di individuare alcuni punti di riferimento che ci possono essere utili. Se il mercato è abbastanza vicino potremo direttamente dirigerci lì per acquistare ciò che ci serve, così domani avremo più tempo per girovagare"
Pippomaster92 Inviato 28 Novembre 2015 Autore Segnala Inviato 28 Novembre 2015 Vi viene servito cibo inglese, con forse disappunto da parte di alcuni di voi. Probabilmente è quello che mangiano anche gli ufficiali, una specie di arrosto di montone freddo. Niente salse, niente condimento. Da bere, semplice acqua. Non è di sicuro il pranzo più saporito e sostanzioso della vostra vita, specialmente se vi tornano alla memoria i piatti assaggiati nel vostro ultimo periodo a Londra. Consumate il magro pasto in una sorta di mensa, lasciata esclusivamente ai membri della spedizione. Un giovane soldato inglese vi spiega che la truppa mangia in orari differenti, e che durante il vostro soggiorno avrete sempre questo locale tutto per voi nell'orario dei pasti. Vi vengono fornite poi da un sergente le generiche istruzioni per la vita nel campo: essendo civili non ci si aspetta molto da voi, salvo il rispetto ligio del coprifuoco alle nove di sera. Vi è anche vietato introdurre nel fortino qualsiasi individuo di qualsivoglia nazionalità. Lo stesso sergente vi spiega poi i pericoli della città indiana, ricalcando in pratica gli stessi avvisi di Mr. Fantine: attenti a dove andate, attenzione al portafoglio, non mangiare nulla che non sia stato cotto davanti a voi, attenzione a serpenti e scorpioni. Vi viene anche sconsigliato di avere avventure con le donne indiane; il sergente specifica che nelle strade attigue al fortino ci sono due bordelli e una dozzina di prostitute indipendenti. Tutti questi luoghi di svago hanno un contrassegno in ceralacca sullo stipite a segnalare che sono state esaminati da un medico militare della Royal Army. Dopo di che il sergente si disinteressa completamente a voi e ritorna ai propri compiti usuali. Se vi venissero dubbi, potete comunque chiedere a lui o ad un qualsiasi altro ufficiale di pari o superiore grado: sembra che i soldati siano ben disposti verso dei connazionali, anche se civili. Cominciate quindi il vostro giro per il quartiere occidentale. Molti negozietti sono stati costruiti o restaurati in modo artificioso, facendoli sembrare usciti da qualche racconto fantastico: i colori sono esageratamente accesi, le insegne ben dipinte e curate, i tappeti in ottime condizioni. Gli stessi commercianti per lo più non sono indiani: un buon numero ha origini pakistane e come Mr. Hofstadter e Mr. Miller sanno bene sono il frutto delle politiche coloniali inglesi. Per la strada incontrate molti più occidentali che autoctoni, siano essi turisti o soldati di pattuglia. Dopo pochi minuti anzi comprendete tutti che gli indiani che transitano tirano dritto senza fermarsi, oppure portano rifornimenti per i negozi, ma nessuno entra per fare acquisti. Ben presto trovate anche il primo dei bordelli, che all'esterno presenta una bizzarra lanterna rossa, simile forse a quelle usate in Indonesia o nella Cina meridionale, ma non certo di stampo indiano. Un uomo molto muscoloso e armato con un corto bastone ferrato controlla l'ingresso celato da una tenda di seta. Oltre al bordello, però, ci sono numerosi negozi. Un breve elenco di quelli che saltano all'occhio, ma non è un elenco completo e se siete alla ricerca di merci particolari sentitevi liberi di dedicare più tempo all'esplorazione. -Un fioraio -Tre sarti (uno maschile, uno femminile, uno vende solo abiti occidentali) -Due ciabattini (apparentemente identici) -Una venditrice di dolci -Un venditore di incensi, dalle suggestive piramidi di polvere vivacemente colorata in bella mostra. -Un armaiolo, vende e ripara solo armi da fuoco, approfittando della vicinanza del fortino -Una bancarella che vende oggetti di legno, per lo più piccole statue. -C'è infine un negozietto che vende animali in gabbia e animali impagliati
AndreaP Inviato 29 Novembre 2015 Segnala Inviato 29 Novembre 2015 Herald Assington Herald era felice di girare la città: iniziò a girare con i compagni per le vie, acquistando abiti locali e preparandosi alla visita più approfondita del giorno dopo. In questo si preoccupò anche di trovare un abito per la bella Jo Si fece guidare dagli amici che avevano etnia indiana per facilitare la cosa, ma non disdegnò di proporre dove recarsi “Beh, oltre agli abiti” disse ai compagni “dire di fare un salto dal venditore di incensi: vorrei comprarne di tipi particolari. Non vi nascondo che mi piacerebbe visitare il negozio di animali, e certo proporrei di chiudere il nostro giro con un salto al bordello” disse il giornalista Nel girare il suo libercolo nero si riempiva di appunti. Aveva per ora volontariamente lasciato in caserma la macchina fotografica, ma si riservava di scattare qualche foto prima di lasciare la città
Pentolino Inviato 30 Novembre 2015 Segnala Inviato 30 Novembre 2015 Leonard Leonard accompagno' i suoi colleghi nella loro prima passeggiata sul suolo indiano. Osservo' come tutto fosse in realta' artificioso e non rispecchiasse la tradizione ma non lo fece notare al gruppo, sembravano tutti molto emozionati e non voleva rovinare loro quei momenti, si sarebbero resi conto piu' avanti che la realta' era tutt altra. Sebbene i commercianti parlassero tutti inglese aiuto' il gruppo nelle trattative cercando di valutare con attenzione il rapporto costo qualita' di ogni oggetto che volevano acquistare e facendo notare ai commercianti che non avrebbero dovuto trattarli come turisti. Quando le compere furono terminate glisso' l invito di mr. Assington a visitare il bordello locale e fece ritorno alla caserma
Pippomaster92 Inviato 30 Novembre 2015 Autore Segnala Inviato 30 Novembre 2015 Trovate abiti adatti alla vostra taglia, di diversi stili: ci sono sia comodi completi "coloniali" che veri e propri pijami. Sono entrambi freschi e comodi, ma il modello indiano ha un che di esotico pur restando molto simile agli abiti che indossate di solito. Per i più intraprendenti ci sono anche cinture lavorate con maestria, che sapete essere uno dei vanti dell'India. Indossare questi abiti non vi permette di mescolarvi nella folla, ma rende il soggiorno decisamente più comodo. Anche chi di voi ha sangue indiano non riuscirebbe a passare ad un controllo minuzioso, perchè questi vestiti sono modellati per i turisti e riprendono i modelli originali solo in modo approssimativo. Lo stesso vale per l'incenso: c'è una grandissima varietà, e quelli di voi che conoscono l'India si rendono conto che è una varietà eccessiva. Nessuno si sognerebbe mai di comprare per casa propria venti tipi di incenso diverso, e molte varietà derivano da piante che non sono nemmeno originarie dell'India o della Penisola Arabica. Ma tant'è. Le varietà più vendute sono: Alloro, Aloe, Abete rosso, Anice, Canfora, Cannella, Cardamomo, Garofano, Coriandolo, Lavanda, Mirra, Menta, Patchouli e Sandalo. Il prezzo è davvero irrisorio, ed è possibile prendere sacchetti di incenso in polvere oppure piccoli coni da bruciare su un braciere. Fatto un breve giro, potete se lo desiderate già usufruire del bordello.
Rex92 Inviato 1 Dicembre 2015 Segnala Inviato 1 Dicembre 2015 Victor Lowley Victor si godette il giro, ma sapeva perfettamente che la realtà delle cose era ben diversa al di fuori della zona d'influenza inglese. Comunque ne approfittò comprando anche lui egli abiti tipici, ma non prese nient'altro al momento. Alla proposta di Mr.Assington rispose con un rifiuto, non voleva rischiare di cominciare la spedizione contraendo una qualche malattia venerea. Decise di tornare alla caserma con Hofstadter.
AndreaP Inviato 1 Dicembre 2015 Segnala Inviato 1 Dicembre 2015 Herald Assington Herald era molto contento del suo giro: aveva comprato un abito per lui e per Jo, e aveva completato gli acquisti con degli incensi. Poi si fermarono di fronte al bordello. “Beh io un giro me lo farei… Ma qualcuno viene?” chiese ai compagni con il fare dubbioso.
OcramGandish Inviato 1 Dicembre 2015 Segnala Inviato 1 Dicembre 2015 Ernest Miller Sebbene riluttante e stanco seguo i miei compagni traducendo e interpretando per loro. " ... meglio che li segua... " Compro i vestiti piu' semplici che trovo e mentre ci muoviamo tengo sempre alta l'attenzione. Alla domanda di fronte al bordello rimango perplesso. Se volete andate pure, vi attendero' qui fuori Mi siedo dove posso e mi rilasso nell'attesa se qualcuno decide di andarci. " ... non sfruttero' mai la mia terra ... L'India perdona i suoi figli ... "
AndreaP Inviato 3 Dicembre 2015 Segnala Inviato 3 Dicembre 2015 Herald Assington Il giornalista guardò perplesso i compagni “Mio Dio” disse “Siete un fulgido esempio della vitalità della nostra generazione. Va beh, diamoci all’astinenza” aggiunse tornando verso la caserma sconsolato, ma con in mano il regalo per la bella Jo.
Pippomaster92 Inviato 3 Dicembre 2015 Autore Segnala Inviato 3 Dicembre 2015 Tornate alla caserma più o meno soddisfatti da questo primo giro. Vi siete resi conto che non è esattamente la vera India, ma questo può anche avere un significato positivo: la zona è sicura per degli stranieri, non avete visto individui sospetti e nemmeno mendicanti. Sembra effettivamente un quartiere costruito su misura vittoriana, con numerose concessioni all'esotismo e al cattivo gusto. Degli altri membri della spedizione solo l'infermiere irlandese, l'Almond francese e Mr. Fantine hanno abbandonato il forte. Il primo ha fatto una visita al quartiere vicino al fortino, giungendo alle vostre stesse conclusioni e comprando bene o male le stesse cose, più alcune "medicine tradizionali" che sono spacciate come polvere di zanne di elefante, peli di scimmie sacre e altre diavolerie. Vi spiega ridendo che sa bene la dubbia origine di questi medicamenti ed è riusciti ad averli ad un prezzo stracciato sbugiardando il venditore; li ha presi come ironico souvenir. Jean-Pierre Almond si è recato al bordello; al riparo da orecchie femminili spiega con dovizia di particolari come sia rimasto inizialmente deluso ma poi sia stato grandemente soddisfatto. Per un prezzo misero infatti la merce è misera: pakistane o cinesi di dubbie capacità ginnico-erotiche. Pagando un forte sovrapprezzo, però, è possibile incontrare una donna indiana estremamente abile. Almond, da uomo di mondo, sostiene con sicumera che la gentildonna abbia letto in modo approfondito il Kamasutra. Mr. Fantine non è ancora rientrato, ma mancano un paio di ore al coprifuoco. Il resto del tardo pomeriggio viene impiegato dai più per rilassarsi, e poi per cenare in modo sempre un po' spartano. Se non avete desideri particolari, possiamo passare al giorno successivo.
OcramGandish Inviato 4 Dicembre 2015 Segnala Inviato 4 Dicembre 2015 Spoiler Per me si puo' pure passare la giorno successivo
Pippomaster92 Inviato 4 Dicembre 2015 Autore Segnala Inviato 4 Dicembre 2015 9 marzo 1895, Surat, India Vi svegliate freschi e riposati dopo una notte di buon sonno. Quando vi siete preparati per cominciare la giornata scoprite che la vita nel fortino è già cominciata da un pezzo e la sala da pranzo è libera e completamente a vostra disposizione. Vi viene servita una colazione a base di the, caffè forte e tramezzini con formaggio e cetriolo, poi vi viene portato il necessario per la toeletta mattutina e due giovanissimi indiani si offrono di radervi. Li avete già visti svolgere incombenze da poco nel fortino; sono due dei tanti autoctoni che racimolano qualche moneta lavorando per l'esercito di Sua Maestà. Finite le incombenze mattutine avete tutta la giornata libera e a disposizione per esplorare Surat. Poco dopo colazione, però, Herald viene chiamato da parte da Jo, che lo conduce dietro uno dei piccoli magazzini del fortino, dove occhi indiscreti non possono spiarli. Herald Spoiler Ti aspetti delle effusioni, e invece resti deluso. Jo infatti ti presenta ad Erika, la moglie di Jacobsen. "Herald, caro, non credi che Erika avrebbe proprio bisogno di un po' di distrazioni? Ha passato tutto il viaggio in cabina...sarebbe un problema se venisse con noi in città? Dovrebbe proprio allontanarsi dal marito, ogni tanto". L'altra donna fa per replicare, ma poi tace. Non ti guarda in volto, ma anche tenendo il viso basso non può nascondere un livido violaceo sulla mascella.
AndreaP Inviato 4 Dicembre 2015 Segnala Inviato 4 Dicembre 2015 Herald Assington @Narratore Spoiler Per un attimo il giornalista rimase interdetto, poi presa sottobraccio Jo disse “Ma certo mia cara. E’ un dovere per me.” Poi si rivolse alla donna “Erika sarà un piacere per noi scortarla in un giro della bella Surat. Da quel poco che ho visto ieri sarà un momento piacevole che ci permetterà di illuminare gli occhi e rinfrancare gli animi. Con noi verranno anche altri compagni quindi non c’è da temere” Detto questo le porse l’altro braccio per condurla all’esterno. @Narratore come giocatore Spoiler Proverei manipulation + empathy per convincerla a fidarsi. Manipulation in senso positivo
Pippomaster92 Inviato 5 Dicembre 2015 Autore Segnala Inviato 5 Dicembre 2015 Herald Spoiler Risultato nella norma, 2 successi. In ogni caso, sembrano sufficienti per convincerla. Erika Jacobsen ti porge il braccio e si fa accompagnare da te fuori dal fortino. Voi tutti vedete Herald tornare poco dopo, accompagnato da Jo Mihailiç ma anche, a sorpresa, dalla moglie di Jacobsen. La donna vi saluta tutti con un sorriso un po' timido, e sembra un po' restia ad uscire dal fortino in vostra compagnia, ma non fa storie e vi accompagna. Notate tutti che ha un livido ben visibile sulla mascella.
Pentolino Inviato 5 Dicembre 2015 Segnala Inviato 5 Dicembre 2015 Leonard giunse nella sala da pranzo ancora stordito dal viaggio e dal fuso orario, stava sorseggiando la sua seconda tazza di cffe' quando mr Assington torno' accompagnato due donne. La moglie di Jacobsen era per lui un mistero inrisolvibile, si era vista poco durante la traversata e quelle rare volte che appariva portava sempre gli 'amorevoli segni d affetto" del marito si alzo' per salutare le signore ed attendere che si sedessero come voleva l etichetta "signore benvenute, la bellezza della mia terra sbiadisce davanti a due perle come voi." disse abbozzando un leggero sorriso e chinando il capo "avete riposato bene? Spero di avere il piacere di godere della vostra compagnia oggi?" continuo' cortese
Pippomaster92 Inviato 6 Dicembre 2015 Autore Segnala Inviato 6 Dicembre 2015 Entrambe le donne sorridono ai complimenti di Leonard, e la Signorina Mihailiç risponde allegra."Certamente! Non vediamo l'ora di poter vedere un po' di India. Personalmente, ho sempre desiderato visitare queste terre". La Signorina Mihailiç indossa l'abito simil-sari che Herald le ha comprato il giorno prima, mentre la Signora Jacobsen indossa abiti occidentali, ma piuttosto pratici. Vi apprestate dunque a lasciare il fortino e visitare la zona meno colonizzata di Surat. Inizialmente camminate nel quartiere occidentale, e superate i vari negozietti che avete visitato ieri. Alcuni venditori vi salutano con un gesto della mano, riconoscendovi. Ma lasciate queste strade, il mondo cambia. Le case sono meno curate, più povere ma anche più belle. Mancano dell'artificioso orientalismo che avete già visto, e assumono invece un aspetto vissuto che ne valorizza la figura. Pezzi di muro rabberciati, tetti riparati, tendaggi lisi a coprire gli ingressi...segni di povertà ma anche di vitalità. Le abitazioni sono molto meno colorate, e l'intonaco spesso è screpolato e schiarito dal sole, eppure i vari colori si fondono, formando uno sfondo piacevole contro il quale si muove la folla. Uomini e donne di ogni età e ceto sociale camminano indaffarati, portando ceste o sacchi, oppure passeggiano parlando tra loro. Bambini sudici si inseguono ridendo e schiamazzando, mentre cani magri e spelacchiati corrono ora davanti ora dietro di loro. Una cosa che vi colpisce particolarmente, però, è l'odore nell'aria. Di primo acchito vi pare un odore sgradevole, di persone sporche e di fogne a cielo aperto: non troppo diverso dall'odore di Londra. Ma ben presto un aroma sottile si insinua nelle vostre narici, un odore di spezie e di fiori, anche se non riuscite ad identificare esattamente l'origine. Qualcosa in questo profumo vi fa capire che ora siete in India, nella vera India. Seguendo le indicazioni di un vecchio ciabattino, giungete infine al quartiere sud-occidentale, dove si trovano bancarelle e negozietti frequentati dalla popolazione autoctona. Non trovate un nesso logico nell'ordine delle merci esposte: è necessario esplorare a fondo il quartiere per trovare ciò che si cerca.
Rex92 Inviato 6 Dicembre 2015 Segnala Inviato 6 Dicembre 2015 Victor Lowley Victor godeva dell'atmosfera e dell'esplorazione dell'ambiente, era il suo momento preferito durante i viaggi al di fuori dall'inghilterra e una delle emozioni che gli mancavano di più. All'arrivo della signorina Mihailiç non si stupì, sospettava che ci fosse qualcosa tra lei e il giornalista, ma ciò non era un suo problema. Quello che lo faceva più arrabbiare era come Jacobsen trattava la moglie, e allo stesso tempo come lei sembrasse non reagire. Durante il percorso parlò con quest'ultima "Mrs Jacobsen, come trova questa fetta di India? Cosa ne dice?"
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