ithilden Inviata 27 Ottobre 2015 Segnala Inviata 27 Ottobre 2015 Hello boys.Giochiamo ad una variante high magic di Lex Arcana, dove i miei giocatori, due ragazze ed un ragazzo, fanno parte di un'organizzazione in stile SHIELD nell'antica Roma. Una delle giocatrici interpreta una britannica dai poteri magici abbastanza sviluppati, che per volontà della madre ha dovuto allontanarsi dalla sua terra. Arrivata a Roma è entrata a far parte di quest'organizzazione, dove è stata messa in squadra con gli altri due giocatori. Uno di questi ha interessi ad entrare in politica, sia per motivi personali (potere) sia perché a Roma i poteri magici, esclusi quelli di divinazione (unica magia ufficiale a Roma), come quelli degli auguri, sono perseguiti: essendo la britannica una maga dai poteri anche abbastanza vistosi, loro rischiano continuamente la carriera e forse la vita perché lei nasconde i poteri e credendo che la sua magia possa essere al servizio di Roma, il giocatore vorrebbe cambiare le leggi che regolano la magia. Ora, il personaggio della giocatrice, la maga, non vuole avere nulla a che fare con questa situazione, non vuole entrare in politica e non vuole che le cose cambino (o forse non pensa sia possibile), anche perché sospetta che alcuni politici romani abbiano assassinato il marito. Fin qui tutto bene, nel senso che se lei stessa non vuole impegnarsi perché le cose cambino allora ciccia. Però, recentemente, hanno incontrato altre due maghe, entrambe romane e anche loro in pericolo di essere scoperte e loro alleate. Lei di loro non si fida, soprattutto della più giovane in quanto risulta essere una ragazzina viziata che abusa della magia. A questo proposito, quello che vuole entrare in politica ha chiesto che la maga parli con entrambe e che le tenga sotto controllo, in particolare vorrebbe che lei facesse da maestra alla ragazza perché la sua avventatezza potrebbe costare la vita a lei e forse anche a loro, ma lei si rifiuta dicendo che di loro a lei non interessa nulla. Andando avanti con la discussione, è venuto fuori che a lei non interessa di nessuno di quelli come lei. Non le interessa cambiare le leggi per aiutare gli altri maghi, né le interessa se gli altri vengono scoperti e processati. Dato che in teoria lei è una specie di sacerdotessa, i cui poteri derivano dagli dèi e dalla terra, questo suo totale disinteresse nei confronti dei suoi "fratelli" mi è sembrato abbastanza duro. Durante la giocata, dopo che aveva pronunciato quelle parole, i suoi poteri le sono venuti meno e lei ha compreso che il suo discorso e la perdita dei poteri erano collegati. Tuttavia non ho voluto toglierglieli permanentemente, ma solo per pochissimo tempo, perché non mi piace "punire" i giocatori per l'interpretazione dei loro personaggi, piuttosto preferisco che si crei ulteriore storia. Quindi una delle maghe le ha ridato accesso ai poteri, dicendole però che avrebbe dovuto dimostrare di esserne degna. La domanda è: come dovrei comportarmi ora? Cosa posso inventarmi per andare avanti?
MattoMatteo Inviato 27 Ottobre 2015 Segnala Inviato 27 Ottobre 2015 Ok, come di dice, ora ti faccio una "domanda da 1 milione di dollari": perchè tu vuoi che la ragazza aiuti per forza le altre due maghe? Tra l'altro, sono tutte e tre seguaci della stessa divinità?E' il credo della pg (per scelta della giocatrice o per descrizione nel libro) che dice esplicitamente che deve aiutare gli altri maghi? O è una decisione tua?Perchè, nel secondo caso, stai obbligando la pg (e di conseguenza la sua giocatrice) a fare cose che non vuole. 1
SilentWolf Inviato 28 Ottobre 2015 Segnala Inviato 28 Ottobre 2015 (modificato) Allora, secondo me il problema è un po' spinoso perchè, per quello che mi pare di notare, tu e la tua giocatrice non vi siete accordati bene fin dall'inizio della campagna sui termini dei PG. Si tratta di un errore comune: si da per scontato che le cose sono chiare e semplici quando in realtà non lo sono e, non avendo chiarito bene i dettagli del PG, il gioco va nel pallone alla prima situazione imprevista. Nel tuo caso, mi sa che tu non hai chiarito bene con la tua giocatrice: Cosa significa essere una Maga nella tua campagna. Quali sono i privilegi e i rischi, quali sono le aspettative da parte della società dei maghi di quel mondo, quali sono le responsabilità che un mago deve affrontare (volente o nolente) per il fatto di essere un mago. Quali sono i rischi effettivi del mancare alle responsabilità di mago. Tu ora chiedi alla tua giocatrice di rispondere dell'atteggiamento indifferente della sua maga verso gli altri maghi, ma la tua giocatrice è stata avvertita delle responsabilità imposte dalla sua magia e/o dalla sua religione? Cosa significa appartenere al credo del PG. Come sopra, hai affrontato un chiaro discorso con la tua giocatrice riguardo al rapporto fra il suo credo, il suo ruolo di sacerdotessa e i suoi poteri magici? Se tu dovessi aver mancato di affrontare approfonditamente con la tua giocatrice questi elementi, il disguido creatosi durante il gioco non sarebbe solo sua responsabilità, ma anche tua. Bisogna sempre tenere presente la responsabilità del DM di chiarire bene ai giocatori le implicazioni di certi ruoli in una campagna, così come le implicazioni di certi fenomeni o situazioni per via delle caratteristiche dell'ambientazione.Se, invece, la giocatrice è stata messa al corrente di tutte le informazioni, beh, sicuramente è lei che sta giocanbdo male il PG. Certo, non la si potrebbe incolpare (dunque punire) se fin da subito lei ha messo in chiaro che avrebbe fatto un PG scostante e ribelle verso il resto della comunità magica. In soldoni, se tu e la tua giocatrice non vi siete accordati bene all'inizio della campagna, l'errore potrebbe essere di entrambi. Questo significa che non puoi punire la giocatrice per un errore di calcolo che hai fatto anche tu fin dall'inizio nello spiegarle che cosa l'ambientazione prevede. IN questo caso, evita una punizione permanente, prendi la tua giocatrice da parte, affrontate un discorso out of game e chiariscile in maniera tranquilla le info che prima non sono state chiarite (indifferentemente da chi ne ha colpa). Falle capire che nel mondo che hai creato la società magica si aspetta un certo trattamento, che i suoi poteri derivano da una divinità che si aspetta certi atteggiamenti e simili. lasciale, però, la libertà di interpretare un PG che si ribella alle convenzioni, se è quello che vuole fare. Se la giocatrice è stata fin da subito consapevole di tutte le questioni e ha scelto di sua iniziativa di andare contro ai dettami della società magica e delle divinità, allora una punizione è lecita. Ovviamente tieni sempre presente che nessuna punizione è divertente e utile, se fine a sè stessa. Le punizioni divertenti e utili sono quelle che non bloccano il divertimento, ma trasformano l'ostacolo in una nuova occasione di gioco. La Maga, dunque, non perderebbe i poteri permanentemente, ma si troverebbe a dover affrontare una quest con il rischio di sacrifici personali per poter recuperare ciò che ha perso. Detto questo, mi viene da chierderti: è davvero essenziale che i poteri della maga siano vincolati all'aiutare gli altri maghi? Se i suoi poteri derivnano dalla divinità, quali sono gli effettivi interessi di quest'ultima? Chiediti chi è la divinità e se davvero ha senso che per lei sia importante che la Maga aiuti altri maghi per garantirle i poteri. Una divinità considerà così essenziale l'aiuto verso altri maghi da togliere a una Maga i suoi poteri se non aiuta i suoi simili? Oppure la divinità concede i poteri per un obbiettivo diverso? Infine, occhio a non cadere nell'errore di attribuire a un PG punizioni per il fatto che la sua giocatrice non ha compiuto le azioni che tu DM avevi previsto per lei. Un DM non dovrebbe mai aspettarsi che un giocatore compia esattamente quello che ha previsto, altrimenti lo punisce. I giocatori devono sempre avere la libertà di decidere come fare agire i loro PG liberamente, in accordo o in contrasto con quanto previsto dal DM (è quest'ultimo, piuttosto, che deve sapere improvvisare nuove soluzioni, se i giocatori decidono di seguire una strada da lui non prevista). E' giusto far pagare ai propri giocatori il prezzo di scelte pericolose effettuate dai loro PG, ma la punizione non deve mai essere attribuita semplicemente perchè il giocatore ha scelto una strada diversa da quella prevista dal DM. Modificato 28 Ottobre 2015 da SilentWolf 3
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