chradis Inviata 11 Novembre 2015 Segnala Inviata 11 Novembre 2015 Buongiorno ragazzi! sto facendo la mia prima campagna in Next e mi sto divertende un sacco a giocare un Nano chierico della vita di 180 anni con moglie e prole. Per varie vicissitudini ha visto molta sofferenza e molta morte, causata soprattutto dall'avidità e dalla cupidigia, portandolo a pensare di rinunciare alla violenza e all'avarizia. Per questa ragione tiene il minimo indispensabile come equipaggiamento e ha rinunciato al suo martello da battaglia. Detto ciò, esiste qualcosa come i voti sacri della 3.5? oppure continuo con questo comportamento senza caratterizzazione particolare a livello di talenti/abilità? Grazie a tutti per il supporto Chradis
The Stroy Inviato 11 Novembre 2015 Segnala Inviato 11 Novembre 2015 I voti non esistono in 5e (fortunatamente).Puoi continuare a giocare a questo modo senza troppe difficoltà, dato che in 5e gli oggetti magici non sono parte del bilanciamento del gioco, a differenza delle ultime due edizioni. Se vuoi minimizzare i problemi di bilanciamento rispetto al resto del gruppo, comunque, puoi chiedere al tuo DM se ti consente di infliggere danni e avere CA come se fossi equipaggiato, pur senza esserlo. Magari puoi usare un dado più piccolo rispetto a quello del martello e perdere un paio di punti CA, o calcolarla aggiungendo la Saggezza come un monaco, per compensare il fatto che comunque non dipendere da oggetti è vantaggioso. Se giocate con gli oggetti magici, il DM può potenziarti appena "incorporando" i poteri degli oggetti magici nel PG.Ad esempio, invece di darti una spada +1, potrebbe dirti che la tua divinità benedice il tuo personaggio, che ottiene un +1 ai tiri d'attacco o ai danni (non entrambi, per compensare la comodità) e considera le proprie armi come magiche. Insomma, il senso è che non c'è bisogno dei voti perché basta descrivere diversamente le tue capacità per compensare l'assenza di oggetti, senza bisogno di una meccanica apposita.(Si poteva fare anche in 3e, ma in 5e è più semplice).
MattoMatteo Inviato 11 Novembre 2015 Segnala Inviato 11 Novembre 2015 Per questa ragione tiene il minimo indispensabile come equipaggiamento e ha rinunciato al suo martello da battaglia. Ok, e allora con cosa combatte?
Zellvan Inviato 11 Novembre 2015 Segnala Inviato 11 Novembre 2015 Probabilmente a quanto ho capito non combatte in nessun modo, se ha rinunciato alla violenza. Ha il dominio della vita, quindi probabilmente si limita a supportare i compagni e a curarli mantenendoli in vita (immagino si comporti così se va all'avventura). Penso che la cosa migliore che puoi chiedere al tuo DM è di fornirti delle Blessing, come descritto a pagina 227 della DMG. In questo modo potresti riequilibrare le cose, rinunciando a ricchezze e oggetti materiali, se questo è quello che vuoi.
SilentWolf Inviato 13 Novembre 2015 Segnala Inviato 13 Novembre 2015 (modificato) Una cosa che puoi chiedre al tuo DM di usare sono i Punti Pietà (regola della Piety, pagina 23 della Guida del DM). La regola è pensata in particolare per i PG devoti a vere e proprie divinità, ma non ci vuole molto a modificare la regola per renderla adatta a un PG ciecamente fedele a un principio universale e assoluto.Da parte tua, però, serve che tu costruisca un po' più dettagliatamente il tuo PG, in modo di aiutare il tuo DM a definire chiaramente i confini del tuo credo, dunque i voti che hai prestato: In chi o cosa credi? Qual'è il codice di condotta imposto dalla tua divinità o ideale, dunque i voti che hai prestato? Quali sono i tabù/peccati che ti sono vietati? E così via. Se il tuo DM acconsente all'uso di questa regola, potete usare i Punti Pietà per: Rappresentare premi/punizioni riguardo al rispetto o alla violazione del codice/voti da parte del tuo PG. In base al numero di Punti Pietà accumulati, il tuo PG potrebbe fare delle richieste alla sua divinità o trovare dentro di sè il potere di realizzare l'impensabile grazie alla sua cieca fede nell'ideale. Il regolamento del manuale presenta un esempio molto stringato di utilizzo dei Punti Pietà, ma fai capire al tuo DM che non ci vuole niente a modificare la regola per consentirti di caratterizzare il tuo PG in maniera più significativa. Questo il mio personale suggerimento: in base ai Punti Pietà accumulati e al tuo livello, il DM potrebbe consentire al tuo PG di richiedere alla divinità di eseguire in aiuto di quest'ultimo un qualunque incantesimo (livello Pietà basso/medio/alto, a seconda dell'incantesimo richiesto; il DM potrebbe valutare di sua iniziativa l'incantesimo in base alla situazione, alla natura della divinità, in base ai suoi scopi e in base a ciò che è utile al tuo PG), un Charm (livello Pietà medio) o un Blessing (livello Pietà alto). In generale, non è il PG ad avere il controllo sull'effetto realizzato, considerando che viene da una forza esteriore o non controllabile. Il DM dovrebbe avere l'ultima parola riguardo la scelta dell'effetto, ma deve obbligatoriamente garantirti un effetto che corrisponda alla natura della divinità/ideale da te venerato e che risulti essere in qualche modo sempre utile alle tue necessità (il che, però, non nega il rischio di conseguenze indirette negative). Il giocatore può fornire un suggerimento sotto forma di preghiera rivolta alla divinità o di concentrazione su una necessità. Il DM decide se la richiesta del PG si applica alla circostanza e/o alle necessità della divinità. Se la risposta è sì, il DM deve tenere decisamente conto della possibilità di mettere in atto la richiesta fatta dal PG, a meno che quest'ultima violi gli interessi della divinità o il codice del PG. In questo modo avresti, più o meno, ricreato i Voti. Non la meccanica della 3.5, ma il concetto. Il tuo PG ha fatto dei voti in passato, voti oramai sacri, che richiedono di essere rispettati. IL rispetto di tali voti consente di ottenere l'assistenza di un potere supremo, o di scoprire in sè stessi una determinazione oppure dei doni che non si sapeva di possedere (determinazioni e doni che, tuttavia, sono prodotti dalla fede, non dal PG in sè). Se rispetta i voti, aumenta il sostegno garantitogli dalla sua fede. Se viola i voti, il sostegno garantitogli dalla sua fede si affievolisce e diventa pian piano un comune mortale. Potremmo dire che una regola simile rappresenta il potere della fede. Modificato 13 Novembre 2015 da SilentWolf 1
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