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[D&D 3.5] La mano rossa del destino - parte 2


Dmitrij

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Barak

Al cospetto della Portavoce mi inchino leggermente in segno di rispetto per la sua carica; è Ekaterina a prendere la parola, spiegando come si sono svolte le nostre azioni e la morte di Trellara ed è un bene perchè io avrei avuto difficoltà a raccontare la sua caduta alla signora degli elfi delle paludi

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Nonostante la Portavoce mantenga un atteggiamento fiero, come si addice ad una persona del suo rango, mentre Ekaterina narra le gesta del gruppo alle rovine di Rhest, notate tutti la profonda tristezza nel profondo dei suoi occhi verdi, tristezza che solo un elfo può provare e trasmettere in questo modo. 
Quasi come fosse magia, al termine del discorso di Ekaterina, una musica soave invade l'aria, proveniente dall'esterno: alcuni musicisti intonano un canto malinconico, molto adatto alla situazione.

Le notizie che portate con voi sono assai positive, ma per me è difficile gioire. Trellara era una figlia per me, e la sua prematura scomparsa un duro colpo per la nostra tribù. Stanotte la dedicheremo a lei, ed i nostri canti saranno rivolti alle stelle, a cui gli dei avevano rubato l'antico fuoco per donarlo all'anima di Trellara Nightshadow, meravigliosa creatura, splendida artista, abile e coraggiosa combattente. 

Resta un minuto in silenzio col capo in alto, ed anche qui pare che la magia permei l'area.

Dopodiché, manterrò la mia parola: la minaccia di Rhest è ormai alle spalle, ed il mio popolo ha pagato col sangue la presenza della Mano Rossa nella Valle di Elsir. Aiuteremo gli uomini in questo scontro, dovesse anche significare la fine di questo splendido Colle.

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Jan "Fulmine" Pin

Mi vengono quasi le lacrime agli occhi quando ascolto le parole della portavoce degli elfi che ricorda Trellana perché mi vengono in mente tutte le immagini dell'avventura appena passata che è stata dura. Abbiamo rischiato la vita, ma sono con animo sereno ora che siamo tutti qui insieme a poter raccontare le nostre vicissitudini.

 

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Khastard

Le parole della Portavoce mi danno sollievo, la fatica fatta non sarà vana, gli elfi saranno al nostro fianco in questa guerra!

Durante la notte, partecipo ai festeggiamenti senza però prenderne davvero parte, la mia mente è altrove alla prossima battaglia, al prossimo nemico da abbattere.

Perciò appena il galateo me lo consente, mi dileguo nelle mie stanze, in cerca di un riposo e di una pace che so' tarderà ad arrivare.

 

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La sera e la notte trascorrono tra canti malinconici ed un banchetto in onore di Trellara Nighshadow, la Prima Corista del Colle del Canto alle Stelle. 
La mattina all'alba, il sacerdote di Corellon presenzia al funerale simbolico dell'elfa, non essendoci un corpo da bruciare come da tradizione dei Tiri Kitor. La pira funeraria è comunque presente, cosparsa qua e là da oggetti appartenuti alla defunta, tra cui alcuni bellissimi strumenti musicali.

Terminato anche questo rito funebre, il villaggio riprende lentamente le sue attività, e venite raggiunti da alcune guardie che vi scortano di nuovo dalla Portavoce Sellyria. 
Ho discusso con i miei, ed i nostri cacciatori si dirigeranno a Brindol non appena saranno pronti alla partenza: sarà lì che lo scontro sarà più duro, è lì che il martello della Mano Rossa colpirà forte. Voi cosa avete intenzione di fare ora? Quali sono i vostri piani se mi è permesso saperlo?

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Barak

Partecipo al dolore dei Tiri Kitor con alcune preghiere affinchè Bharrai possa scortare lo spirito di Ellara fino alla casa dei suoi padri; quando veniamo scortati nuovamente dalla Portavoce Sellyria, che ci domanda discretamente quali saranno i nostri piani, lascio che sia Ekaterina a rispondere Anche perchè, per il momento, non abbiamo pianificato niente..

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Ekaterina

D'ora in poi i nostri piani sono i vostri, mia Signora. Vi ringrazio a nome dell'intero gruppo dell'ospitalità. Approfitterò di questa pausa per ridare a me stessa un aspetto più decente, la palude è un luogo adatto a sorci e lucertole, non agli uomini.

Solo dopo che ho avuto modo di fare un bagno, avere vesti pulite, aver mangiato qualcosa ed esseri rimettessa in ordine posso tornare a preoccuparmi del futuro.

Bene signori miei, dobbiamo decidere i prossimi passi. Gli elfi finalmente scenderanno in campo e a Brindol sono certa che i lord si stiano preparando per la guerra. A noi che resta? Idee?

 

 

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Ekaterina

L'idea non è sbagliata, ma ci servono informazioni. non possiamo semplicemente attaccare pattuglie o obiettivi a caso. Dobbiamo scoprire dove possiamo fare più male, azioni mirate che possano indebolire concretamente la forza della Mano. 
Ma non non abbiamo informazioni di questo tipo. Potremmo tornare a Brindol e metterci al servizio dei signori, loro di certo staranno cercando di sapere tutto quel che possono sul nemico.

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Ekaterina

Magari saranno gli elfi a metterci su qualche pista giusta. Avranno degli incantatori di talento che possano dirci dove si trova la Mano, in che condizioni, o svelare parte dei loro piani. Un esercito non è facile da nascondere...
Poi un pensiero mi torna improvviso.
La lettera! Quella in goblin con il ciondolo con tratti felini e il cofanetto. Non sappiamo leggerla ma forse tra gli elfi qualcuno che sappia tradurla per noi c'è. Facciamola leggere a Sellarya.

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Ekaterina

La vostra solerzia e generosità non ci stupiscono più, ciò nondimeno vi porgiamo di nuovo i nostri ringraziamenti. Fortunatamente godo di ottima salute, a dispetto di quanto vicina sia stata a lasciare questo mondo. Se però alcuni dei miei compagni di viaggio vorranno beneficiare dei vostri talenti, sappiate che intendiamo metterci in marcia prima possibile, probabilmente già oggi.

Prima di questo vorrei però sottoporre alla vostra attenzione un'altra questione: alcuni ritrovamenti che potrebbero suggerirci le prossime mosse. Mastro Pin, vi prego, mostrate la lettera e il cofanetto a sua signoria.

 

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La Portavoce prende la lettera e con solerzia comincia a leggerla. Il cofanetto lo studia Illian, che subito lo lascia cadere, come se colpito da una scossa. Tremante, lo raccoglie, parlandovi in modo greve - avete portato qui al Colle un oggetto estremamente malvagio! 
Poi, rivolgendosi a Sellyria le domanda: è quello che penso che sia?
Si Illian, ma cosa possa significare per noi mi è oscuro. - risponde la Portavoce.

La lettera recita testuali parole: "Saarvith, conserva con grande cura il filatterio qui contenuto. Non occorre che io ti spieghi cosa farebbe il Signore dei Fantasmi se sapesse dove ho spedito questo gingillo per tenerlo al sicuro. Nascondilo da qualche parte, magari potrebbe prenderlo in custodia Regiarix. Tienilo nascosto fino alla caduta di Brindol. Se dovesse cadere nelle mani di qualcuno che lo riporterà al suo padrone, i nostri sforzi saranno stati vani".

Molti nella Valle conoscono la leggenda del Signore dei Fantasmi, ma narrerò ai qui presenti la vera storia, perché io ero presente a quei tempi per ricordarla nitidamente.
Urikel Zar è il suo vero nome, un tempo un potente druido a capo di un culto malvagio formato da cannibali che credevano di potersi trasformare in leoni dopo la loro morte. Urikel stesso aveva già abbandonato la natura per dedicarsi ad un'intera esistenza di non-vita quando i suoi cultisti si scontrarono violentemente con l'esercito di Rhest. Quella grande battaglia segnò la fine del culto, ma anche l'inizio della decadenza di Rhest. Se dell'antica nobile città umana rimangono solo rovine, delle verdeggianti pianure abitate dai cultisti del leone rimane solo la Steppa delle Spine, un luogo inospitale, minacciato dalla presenza del Signore dei Fantasmi. Urikel Zar viene così chiamato perché la leggenda degli uomini narra che l'esercito di Rhest, dopo aver vinto e banchettato sui cultisti, venne successivamente massacrato dai fantasmi dei leoni.
 

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Ekaterina

Finalmente questi elfi si dimostrano utili alla causa. Un po' mi viene da sorridere alla reazione del chierico, ma effettivamente un filatterio è un oggetto da maneggiare con estrema cura. Con il solito animo pragmatico, cerco di tirare le somme della situazione.

Quindi, se tutto quanto stiamo raccontando coincide con il vero, e non abbiamo motivo di dubitarne, ciò che abbiamo tra le mani è il filatterio di Urikel Zar. Se era in possesso della Mano, è possibile che lo stessero usando per ricattare e cooptare il non morto alla loro causa. Ora l'abbiamo noi e questo è senz'altro un bene.

Riprendo in mano il filatterio, sollevandolo davanti ai miei occhi. Mi soffermo un attimo a pensare, poi decido che sia il caso di affrontare la questione subito, pur conoscendo la reazione in anticipo dei presenti.

Inutile dire che ora abbiamo una direzione di gran lunga migliore di Brindol verso cui dirigerci. Qualcuno dovrà pur far sapere a questo Signore dei Fantasmi che il suo gingillo non è più nelle mani dei goblin.

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