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[Greyhawk - Sami] - Capitolo I: Il ritorno di Iuz


Samirah

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Inviata

L'arrivo a Kaidon

Imrod

20° di Alzamuro, anno 599 AC

Sei arrivato a Kaidon in tarda serata. Presentandoti al manipolo di soldati stanziati qui, ti è stata indicata la locanda “Il gatto di giada”. Essendo già tardi ti hanno detto che avresti avuto maggiori informazioni il giorno seguente, rivolgendoti alla caserma approntata nella parte ovest del paese (è comunque un centro abitato piccolo, per cui gli edifici sono tutti abbastanza vicini fra di loro).


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Inviato

La locanda è su due piani e costruita in legno. L'insegna raffigura la statuetta di un gatto di giada e, la statuetta stessa, è esposto di fianco all'ingresso, appoggiata su un piedistallo in legno. Una decina di tavoli e un tappeto circolare al centro della stanza completano il semplice arredamento.

Inviato

25° di Alzamuro, anno 599 AC

Sono passati ormai alcuni giorni dal tuo arrivo. Sei riuscito ad incontrare di sfuggita il Capitano Asand, una donna dalla robusta corporatura, ma dai lineamenti dolci e femminili, che non ti ha dato molte delucidazioni. Ti ha detto semplicemente di attendere l'arrivo dei tuoi “colleghi”.

E così, anche stasera stai aspettando che si faccia vivo qualcuno. E finalmente, qualcuno arriva.

In locanda entrano uno gnomo ed un halfling, una coppia decisamente ben assortita.

Inviato

Entro nella locanda dando una rapida occhiata in giro. Dopo aver chiuso la porta, mi "stiracchio" le braccia e do una lieve pacca sulla spalla al mio compagno di viaggio.

"Finalmente siamo arrivati, eh? [sottovoce] certo che per un viaggio così lungo mi aspettavo tutto un altro tipo di posto, ma non mi lamento..."

Cerco un possibile tavolo in cui poterci sedere "Ora concediamoci una bella cena calda... una bella birretta ... e perché no, magari anche della buona compagnia!" , concludo dando una delicata gomitata sul braccio dello gnomo e facendo l'occhiolino...

Inviato

Sospiro: "Halfling!"...

"Finalmente il nostro viaggio giunge a destinazione e tu pensi solo al cibo ed a cercare compagnia? Io mi procuro un letto, per prima cosa... Anches e in effetti una buona cena non guasterebbe!" e facendo l'occhiolino al mio compagno di viaggio, mi dirig verso il bancone in cerca dell'oste.

Nel frattempo mi guardo un po' in giro incuriosito...

Inviato

(per Imrod)

L'halfling ha un fisico esile ed i capelli di una particolare sfumatura di rosso, che contrasta con gli occhi scuri. I suoi abiti ricordano quelli dei guardiacaccia, come le armi (pugnale e arco) che porta con sé.

Lo gnomo che è con lui ha invece abiti da viaggiatore di buona fattura, ma sembra ugualmente ben armato.

(per Ped ed Eduard)

La locanda è praticamente vuota. Ad un tavolo siedono tre uomini di mezza età, intenti a cenare e a chiacchierare. Ad un altro tavolo, da solo, siede un giovane uomo di alta statura, dai lunghi capelli neri e dalla carnagione scura. E' magro, ma di buona corporatura ed è vestito con una tunica scura dalle rifiniture rosse.

Dietro al bancone, un robusto mezzelfo sta riempiendo dei boccali di birra, mentre dalle cucine proviene un delizioso profumo di arrosto.

Inviato

Non credo che quei de siano qui per caso, e spero proprio che non siano loro la forza bruta della nostra compagnia, altrimenti siamo a posto.

Mentre termino la mia cena li osservo per un pò in silenzio, senza dare troppo nell'occhio

Inviato

"Bene, direi che abbiamo solo l'imbarazzo della scelta... e siccome non voglio che si pensi che sono scortese, lascio scegliere a te il tavolo...E, se posso, scelgo io la cena..."

Mi do un ulteriore occhiata in giro, poi riguardo il mio compagno di viaggio

"Prego..."

Inviato

"E sia... Mio... buon amico" faccio fatica lo so... ma piano piano comincio ad essere meno diffidente, se non altro nei confronti del mio compagno di viaggio.

Cerco il tavolo che permetta la migliore visione del locale, o in alternativa, quello meno in vista.

Una volta indicatolo al mio compagni mi dirigo verso il bancone, a cheidere dove possiamo incontrare il soldato che ci ha mandati a chiamare.

Inviato

Il mezzelfo raccoglie i boccali, vi fa cenno di attendere qualche secondo e, dopo aver servito i tre uomini che stanno cenando, torna da voi.

"Buonasera! Che vi porto?", chiede distrattamente. Poi vi osserva meglio ed esclama:

"Ah, siete anche voi del gruppo richiesto dal Capitano Asand, giusto?".

Inviato

"Si, siamo noi..."

Osservo con attenzione la sa reazione e quella dell'uomo con la tunica nera (sense motive +3)...

"...e per quel che riguarda la cena, mi affido (sob) ciecamente al mio amicohalfling."

Inviato

Il mezzelfo tira fuori da sotto il bancone un pezzo di pergamena abbastanza stropicciato.

"I vostri nomi?", chiede, mentre scorre con gli occhi il biglietto che tiene in mano.

Inviato

Mi arrampico su uno sgabello, cercando di farla sembrare un impresa più difficile di quanto non sia in realtà, e rispondo all'oste, sottovoce.

"Uff... accidenti alla gente alta... Per cena direi che potreste portarci il vostro miglior arrosto e un boccale di birra... di quella buona, eh!" Faccio un occhiolino all'oste, sperando di evitare che si offenda sulla sua birra.

Inviato

Il mezzelfo tira fuori da sotto il bancone un pezzo di pergamena abbastanza stropicciato.

"I vostri nomi?", chiede, mentre scorre con gli occhi il biglietto che tiene in mano.

"Eduard Baltahzar Julius Bumperdingle Spikker Dais Terzo" Dico con orgoglio...

"E lui è ... Hmmmm... Ped!"

Inviato

L'oste alza un sopracciglio, evidentemente sorpreso dal fatto che i vostri nomi compaiano nella lista che ha sotto gli occhi.

"Bè, sicuramente avranno avuto i loro motivi...", borbotta sotto voce.

"Certo! Arrosto e birra! Accomodatevi pure dove volete", dice indicando i tavoli vuoti.

Nel frattempo sono entrate altre persone per la cena ed il locale si sta popolando, nonostante i toni sembrino smorzati e le facce decisamente cupe.

Inviato

Non capisco ogni parola dell'oste, ma intuendo il significato della frase; assumo istintivamente un espressione molto contrariata.

Borbotto a mia volta, sottovoce, in halfling "Tsk...guarda un po' tu con che razza di bifolchi superficialotti devo avere a che fare..."

Poi salto giù dallo sgabello, allontanandomi di un paio di metri col solo salto; mi dirigo con passo deciso verso il tavolo libero più distante, solo per far camminare di più l'oste, continuando a borbottare...

"...ma guarda te, al giorno d'oggi c'è gente che giudica male la gente solo perché non arriva al bancone della sua bettola...E per fortuna che sono uno simpatico e tranquillo, sennò...."

Una volta arrivato, mi siedo e con le braccia incrociate guardo verso il bancone...

Inviato

Le luci del tramonto si stanno ormai spegnendo oltre la Grande Foresta ed il lago è ormai soltanto un'enorme massa scura che si estende indefinitamente verso l'orizzonte.

Alran ti ha salutato da circa mezz'ora, indicandoti il piccolo paese di fronte a voi, per poi dirigersi verso ovest, verso la foresta. Dalle finestre delle case le luci filtrano pallide, ma ogni tanto un bagliore più intenso proviene dalla porta della locanda del paese, ogni volta che viene spalancata da qualche nuovo avventore.

Inviato

"Non sarà mia abitudine frequentare locande, ma quale posto migliore per saperne un po di più su ciò che mi aspetta?" penso mentre il paese ormai mi circonda. Fortunatamente non sembra essere troppo grande: sarebbe stato difficile abituarsi a quell'ambiente dopo tanto tempo se fosse stato troppo frenetico, come una grande città. Certo con Alran al mio fianco sarebbe stato tutto molto più semplice, ma non sarebbe stato giusto allontanarlo dai suoi impegni per una cosa così stupida.

Mi rassetto velocemente, mi ravvivo i capelli e a testa alta, ma non altezzosa, entro in locanda nel modo più semplice possibile, senza attirare troppo l'attenzione.

Inviato

Un altro viaggiatore sta entrando nella locanda. E' un uomo di circa quarant'anni, con i capelli brizzolati, in cui ancora si distinguono ciocche rossastre mescolate ad altre castane più scure.

Ha un pesante zaino sulle spalle e di fianco a lui, sull'ingresso, spunta il muso di un lupo.

Gli avventori sembrano non reagire con stupore o spavento.

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