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[CoC] Le Tre Bocche di Cerbero - Atto Primo


Servus Fati

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Inviato

Aaron Davis

Perdo coscienza di me per qualche secondo dopo l'impatto, mentre tutto gira velocemente intorno a me. Quando le cose rallentano abbastanza da poter connettere i pensieri, la prima cosa che vedo è la Chevrolet che si allontana, cosa a cui rispondo con niente più che un gemito. Improvvisamente, mi ricordo della presenza dei miei compagni di disavventura, quindi mi giro rapidamente a controllare il loro stato. Fortunatamente Ralph sembra tutto intero, ma l'assenza di Tom mi fa quasi avere un infarto, fino a che non sento la sua voce dall'esterno, che mi consola, perciò rispondo: Io tutto bene, un paio di graffietti ma niente di grave. Ne ho prese di peggio. Vista la mala parata, rimango fermo qualche secondo in più, riprendendo fiato, prima di rotolare fuori e dire, con tono depresso: La mia povera lucertolina... Era quasi nuova!


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Inviato

Ralph Connigor

Sfortunatamente la manovra di Aaron non va a buon termine: finiamo a slittare sull'asfalto fino a cappottarci. Per qualche istante, tutto si fa vorticoso e confuso. Veniamo sballottolati all'interno dell'abitacolo, fino a fermarci, sottosopra. Rimango un momento fermo, ancora terrorizzato, poi passo a controllare di non avere nulla di rotto. Miracolosamente, sono quasi illeso. Immediatamente controllo le condizioni di Aaron e Tom, ma a parte qualche ammaccatura sembrano stare bene.
Uscito dall'abitacolo, guardo nervosamente la Chevrolet allontanarsi. Dannazione! Mi volto verso i miei amici Io sto bene, voi piuttosto state sanguinando. Sarà meglio fare qualcosa per le vostre escoriazioni dico seccamente, ancora nervoso per l'incidente e rabbioso per la fuga di Flattenburg.

@custode

Spoiler

Mi guardo intorno per vedere dove siamo e cosa c'è nei paraggi. In particolare cercherei una farmacia, o anche solo un bar in cui farci dare del ghiaccio e un paio di stracci; inoltre, cerco un luogo per fare una telefonata al detective, per aggiornarlo sull'accaduto.
Individuare: 50, se trovo qualcosa per medicarci Pronto Soccorso 30 (oppure faccio fare la prova a Aaron)

 

Inviato

Una piccola folla di curiosi è assiepata tra la strada e l'aiuola, gli sguardi puntati su di voi. Appurato che state bene, discutono animatamente dell'incidente, quasi ignorandovi. 

La Ford fuma, le ruote che ancora girano a vuoto nell'aria.

@Hicks

Spoiler

Individuare (+20): 56 (50+20, 70%). Trovi un bar, ha sia la cassetta per il pronto soccorso che un telefono.

Ralph si guarda attorno e corre in un bar di fronte

.@Hicks

Spoiler

Poco più grande di uno sgabuzzino, il Blake's Cafè è una tavola calda nel tipico stile nordamericano. Gli avventori sono tutti usciti per curiosare, e il barman senza parlare ti porge una scatoletta bianca decorata da una croce rossa e ti indica il telefono. Alla centrale risponde un agente e a fatica riesci a farti passare Baczkowski. «Sono contento di sentire che state bene.» Nella voce del detective non c'è traccia di sollievo. Il tono si abbassa, quasi un sussurro: «Avevo detto a Davies di non provare a fare gli eroi, cosa non vi era chiaro del concetto?»  Sospira, senti il respiro pesante frusciare nella cornetta. «Davvero, Connigor, sono contento che non vi siate fatti nulla. Ma è pericoloso giocare a guardie e ladri con gente simile, non si fanno scrupoli. Andate a casa e cercate di rimanere tranquilli, vi farò sapere appena possibile cosa abbiamo scoperto.» una pausa, senti ancora il respiro pesante. «Un'ultima cosa: non vorrei spaventarvi troppo, ma vi consiglio di tenere un'arma con voi. Sanno chi siete, e questo vi rende un bersaglio. Appena sarete al sicuro fatemi sapere, manderò un paio di agenti a dare un'occhiata in giro.»

Dopo un paio di minuti ne esce e torna alla Model T; ha trovato una piccola cassetta del pronto soccorso. Con molta calma taglia la gamba del pantalone di Aaron, pulisce le ferite, le disinfetta e applica delle bende. Con la stessa tranquilla sicurezza sistema anche il sopracciglio di Tom. Per il bel soprabito nero c'è poco da fare, è da buttare.

@Hicks @Alessio @smite4life

Spoiler

Primo soccorso di Hicks a Aaron: 07 (30%). cura 2 punti ferita (1d3). A Tom: 22 (30%) cura 1 (1d3). A sè stesso 94 (30%). Niente cura (rischio fumble!).

 

Inviato

Ralph Connigor

Spoiler

Ha ragione detective, ma abbiamo pensato che seguendoli senza farci scoprire avremmo potuto risalire all'uomo della Packard, rispondo a Baczkowski ma purtroppo poi la situazione è degenerata. Grazie dei consigli aggiungo prima di riattaccare.

Dopo aver provveduto a medicare almeno sommariamente le ferite di Tom e Aaron, dò uno sguardo sconsolato alla ModelT. Mi dispiace amico, so che ci tenevi alla tua Tin Lizzie.
Poi aggiungo sottovoce ora che facciamo? Baczkowski mi ha consigliato di girare armati e di stare all'erta, stiamo giocando con gente pericolosa. Inoltre ci siamo esposti molto con Flattenburg... dico preoccupato.

Inviato

Aaron Davis

Quando Ralph mi rappezza, almeno sommariamente, mi schernisco dicendo: Dai ragazzi, non è niente! Voi non avete mai incontrato da vicino i motivi per cui Jhon "bullet" Michaelson lo chiamano bullet eh? Questo non è niente! Piuttosto, fammi vedere quel taglio... E cerco di ricambiare il favore, mantenendo comunque un tono scherzoso, per non sembrare preoccupato o arrabbiato. Quando ci racconta cosa gli ha detto il detective, mi acciglio brevemente, per poi alzare la voce con un tono autoritario e cominciare a gridare: Forza!!! Circolare!!! Non c'è niente da vedere qui!!! Non avete lavoro da fare? E si che mi avevano detto che Boston è una città di lavoratori! Su Su!!! e poi rispondo agli altri due, dando una pacca veloce al fianco destro, mentre abbasso il tono: Sono d'accordo, e io non giro mai senza Caterina... Dovreste procurarvene una anche voi...

Inviato

TOM DAVIES

Io penso solo che sia il caso di bere qualcosa ora...

Dico con lo sguardo perso, prima di riprendermi e cominciare a guardarmi intorno

L'abbiamo fatta grossa... accenno divertito, per sdrammatizzare, poi guardo l'auto ridotta male e dico ad Aaron Beh, la prossima comprala da Flattenburg..

 

Inviato

@Hicks @smite4life

Spoiler

Primo soccorso 57 (70%). Smite cura 1 pf a Hicks (1d3)

Seduti sul ciglio della strada, decidete il da farsi. Un dolore sordo vi si insinua tra gli occhi, preannunciando un'emicrania in piena regola. Mentre Aaron si occupa delle piccole escoriazioni di Ralph, Tom si tocca sconsolato le bende sul sopracciglio, desiderando uno scotch di malto, la migliore medicina del mondo.

La Model T, dopo un paio di minuti di agonia, emette un ultimo sbuffo di vapore prima di restare silenziosa e fumante.

Inviato

Aaron Davis

Maledizione ragazzi. Che diamine facciamo adesso? Dicevi che conoscevi qualcuno che possa aiutarci con quei vasi? Andiamo li? Maledizione, se prima ero solo curioso, adesso l'ho presa proprio sul personale! Quel dannato Flattenburg. Altro che comprarla da lui la macchina! Gli faccio saltare tutti i denti se solo lo prendo! Questa ultima parte non la dico, ma è abbastanza evidente dal modo in cui il pugno destro si stringe. Rimango quindi in silenzio per qualche secondo, come concentrato sull'immaginare uno scontro a sani pugni con il nostro nuovo amico, ma mi riscuoto alle parole dei miei compagni.

Inviato

TOM DAVIES

Prima passiamo da un medico e chiamiamo qualcuno che tolga la macchina da qui, me ne occupo io... dico sconsolato, mentre gioco con le pietre tra i piedi

Comunque sia, io non girerò con un arma, non è proprio nelle mie corde dico pensando alle parole del detective, guardando i miei amici

Ci siamo messi contro la criminalità, ci daranno la caccia... mi perdo nei pensieri e non è facile immaginare che torno con la testa al'agguato a quel poveraccio

Vorrei solo tornarmene a casa mia, ma se non facciamo qualcosa per far sbattere in galera questa gente, credo non dormirò più tranquillo. E poi quei cani...ma che diavolo sta succedendo? Mah... Vediamo cosa ci possono dire su quei vasi, magari tutto ruota intorno a una storia di vecchie reliquie, traffici di oggetti antichi...

Inviato

Passa quasi un'ora prima che qualcuno venga a spostare l'auto per portarla da un carrozziere, e un'altra per permettervi di indossare un cambio di abiti puliti.

Nuovamente presentabili vi recate in un ambulatorio medico, il cui titolare, prossimo alla pensione e con un'eterna sigaretta spenta tra le labbra, vi tasta il polso senza degnare di uno sguardo il misuratore di pressione, vi fa tirare fuori la lingua torturandola con una paletta di legno e scarabocchia una scheda, limitandosi a far cambiare le bende a un'infermiera dai modi spicci, poi sibillino vi propina la sua ricetta personale: «Calma, brodo di pollo e se il dolore è insopportabile un paio di iniezioni di morfina. La morfina fa miracoli.»

Ricuciti a dovere, un taxi vi scarrozza dal centro città oltre il fiume, a Cambridge. Una sosta per permettere a Ralph di recuperare la sua pistola e una veloce camminata vi portano alfine all'università. E' circa mezzogiorno. Il complesso di edifici in mattoni rossi di Harvard, il maggiore tempio del culto pagano del sapere in territorio statunitense, si erge in davanti a voi. Come un incrocio tra Congresso, Casa Bianca e Dipartimento della Guerra, governa i circoli culturali dell'intero New England dall'alto della sua fama. Ha un aspetto tetro sotto la pioggia, ma non sembrerebbe molto più allegro nemmeno col sole.

Memorial_Hall_de_Harvard.jpg

Ralph vi guida con sicurezza tra i vari edifici, diretto verso il Dipartimento di Archeologia. Al centro dell'Old Yard, un cortile erboso circondato da edifici dove si tiene la cerimonia del commencement, il conferimento delle lauree, un uomo gesticola con aria divertita appoggiato alla statua di John Harvard. Appena lo individua, Ralph si dirige verso di lui a passo di marcia. E' basso, a forma di pera, le basette grige e incolte e una barba se possibile ancora più incolta. Indossa un cappotto di tweed sgualcito sopra un maglione con scollo a V, a tracolla una pesante borsa di cuoio da cui spuntano rotoli di carta e angoli di fogli. Parlando tende a portare il mento al petto, cosicché la barba si apre a ventaglio.

James Altidore, ordinario di Archeologia, l'uomo che ha diretto gli scavi delle necropoli Mohawk.

Accanto a lui, un secondo uomo. Baffi impomatati alla Kaiser Guglielmo, aspetto distinto. Stringe con noncuranza il pomello d'argento di un bastone da passeggio. Tom lo riconosce: è un suo vicino di casa, un nobile tedesco a Boston da prima della guerra.

Inviato

LUDWIG VON WEBBER

descrizione

Spoiler

Ludwig è un uomo sulla quarantina, alto, snello, con i capelli biondi ed un paio di baffi arricciati a decorare le labbra piegate in un sorriso sprezzante. Gli occhi azzurro/grigio gli conferiscono uno sguardo sinistro ma allo stesso tempo affascinante. Indossa un completo ocra, un gillette marrone ed una camicia bianca. Al collo porta una cravatta rosso scuro che spicca particolarmente. Tra le mani tiene un bastone elegante di colore nero con un pomello d'argento.

[...] vedi James, io ritengo che le ragioni che hanno spinto... Mi interrompo quando noto tre persone avvicinarsi a noi con passo spedito, tra loro scorgo il mio vicino di casa: Tom! Che piacere! Ma che ti è successo? Sembra che tu sia stato investito da un treno! Dico facendo riferimento alle bende. Un attimo dopo mi ricordo delle altre due persone e rispolverando le buone maniere dico: Ma che maleducato! Non mi sono nemmeno presentato. Il mio nome è Ludwig Von Webber, al vostro servizio. Accenno un inchino accogliendo questi inattesi ospiti.

Inviato

TOM DAVIES

Herr Ludwig! dico entusiasta tendendo la mano all'uomo Che piacere, was fur ein vergnugen! Beh, purtroppo le mie conoscenze linguistiche finiscono qui...

continuo glissando sulla domanda relativa alle nostre bende.

Presento a Ludwig Ralph e Aaron, attendendo poi che il professore faccia lo stesso col suo collega


 
Inviato

Ralph Connigor

@descrizione

Spoiler

Ralph è un uomo di bell'aspetto, di chiare origini inglesi. Veste in maniera elegante ma comoda, alternando abiti marroni, grigi e neri. Ha un'espressione spesso distratta o sovrappensiero, come se la sua attenzione fosse rivolta altrove. I suoi modi sono tranquilli e cordiali.

Ci muoviamo rapidamente tra i vari edifici di Harvard. Sebbene il luogo non sia dei più allegri, passeggiare sui prati del campus mi rilassa, allentando la tensione della mattinata. In breve individuo l'uomo che forse potrà contribuire a snodare il mistero in cui ci siamo imbattuti. Buongiorno dico stringendo cordialmente la mano ai due uomini. Piacere di conoscerla. Io sono Ralph Connigor, docente di Antropologia Sociale. Indicando i miei amici, aggiungo loro sono Aaron Davis e Tom Davies, miei amici di lunga data. Esauriti i convenevoli, decido di andare dritto al sodo. Spero di non avervi disturbato. James, mi servirebbe una tua consulenza in merito alla tribù Mohawk. Durante una mia ricerca mi sono imbattuto in alcuni reperti in ceramica, dei vasi per la precisione. Mi chiedevo se potessi darmi qualche informazione in merito...sempre se hai tempo, naturalmente dico con un sorriso.

@Custode

Spoiler

Se necessario Convincere: 65

 

Inviato

Aaron Davis

Mentre camminiamo spediti attraverso i maestosi cortili di Harvard, mi sento decisamente estraneo: non è certo luogo per uomini come me, questo! All'avvicinarsi al nostro obiettivo, individuo subito la nazionalità del germanico, ho visto fin troppi baffi di quel genere in trincea. Più sporchi di sicuro, rovinati anche, ma lo stile è inconfondibile. Perciò, quando vengo presentato, rispondo con un sorriso tirato: "Sergente Aaron Davis, al vostro servizio. Ho incontrato numerosi suoi connazionali in passato, purtroppo mai in maniera amichevole! Speriamo di rimediare..." Rimango dunque in silenzio mentre Ralph spiega in ottimo modo il nostro problema al professore, senza spiegare troppo ma fornendo tutti i dati essenziali.

Descrizione

Spoiler

Aaron è un uomo sulla quarantina, dal fisico imponente e ancora in forma. Il naso spezzato in un paio di punti lo identifica come un pugile, o almeno come qualcuno che in passato si sia dilettato con la nobile arte, mentre la postura indica chiaramente la formazione militare. Lo sguardo duro, gli zigomi sporgenti e il viso pulito danno un impressione di severità confermata dagli abiti, un completo austero con panciotto e giacca, coperti da un lungo pastrano nero. Non porta un cappello, e i capelli ancora corvini sono tenuti accuratamente pettinati all'indietro.

 

Inviato

@Hicks

Spoiler

Convincere: 02 (65%). Successo critico - lo convinceresti a fare qualunque cosa.

«Ralph, sai meglio di me che parlare a un archeologo di reperti polverosi è molto pericoloso. Si rischia di essere investiti da ore di disquisizioni...» Altidore ride, gesticolando come un italiano. Prende Ludwig per un gomito e inizia a camminare, facendovi cenno di seguirlo. «Stavo giusto andando a pranzo all'hotel Commander con Ludwig per parlare un po' di storia. Andiamoci tutti assieme e sentiamo cosa hai trovato, sono certo che anche Ludwig sia d'accordo!»

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 L'atrio del Commander è arredato con poltrone e divani raggruppati intorno a grandi tappeti orientali, così da formare dei salottini. Lampade elettriche schermate da paralumi di pergamena e di vetro diffondono una luce calda, riflessa e moltiplicata dagli specchi con cornici dorate. L'aria odora di legno nuovo e pittura fresca. La maggior parte dei divani e delle poltrone sono occupati da ospiti dell'albergo intenti a leggere i giornali, o a sorseggiare aperitivi.

Dopo avervi fatto accomodare in sala da pranzo, un cameriere prende le vostre ordinazioni. Con la bocca piena di tartine al salmone e la barba irsuta cosparsa di briciole, Altidore ordina del salmone. «Allora, cos'ha trovato un antropologo per me sui Mohawk?»

Inviato

Tribù  Mohawk... Penso mentre vengo trascinato per un braccio da James. Il nome non mi è nuovo, forse ne ho letto qualcosa in uno dei volumi della mia biblioteca.

Entrati nel Commander prendo posto facendo attenzione a non dare le spalle alla porta d'ingresso. Quando arriva il cameriere ordino un'orata al forno e del vino bianco. Una volta che questo se n'è andato mi preparo a godermi la piacevole conversazione.

@Custode

Spoiler

Storia 40

 

Inviato

Aaron Davis

Seguo con calma gli altri invitati a pranzo, prendendo posto mentre mi guardo attorno con attenzione. Naturalmente, non mi siedo vicino al hun, preferendo tenerlo davanti a me da dove posso controllarlo. Aspetto che sia il professore ad ordinare, per poi dire al cameriere: Porti anche a me una porzione di salmone, signorina. Voglio fidarmi del gusto del professore! Per poi prendere anch'io una tartina di assaggio. Al primo morso, nonostante la colazione sostanziosa, mi rendo conto che l'adrenalina e l'azione mi hanno messo una fame incredibile, perciò comincio a mangiarne in modo ben più corposo, cercando comunque di mantenere il contegno che evidentemente manca al professore.

Inviato

Ralph Connigor

Il professore ci invita a pranzo e accetto di buon grado, nonostante avrei preferito non perdere tempo. Le parole di Baczkowski mi risuonano nelle orecchie, e non posso fare a meno di guardarmi attorno nervoso come se un sicario dovesse comparire da un momento all'altro. Arrivati all'hotel, il mio stomaco è praticamente chiuso, quindi ordino solo un'insalata. Sforzandomi di mantenere un'atmosfera rilassata, rispondo al professore Niente di eccezionale in realtà. Ho consultato questo diario, scritto in tedesco, a cui si accennava a questi vasi Mohawk: c'era persino un disegno. Purtroppo non mi hanno permesso di tenere con me il diario, altrimenti avrei potuto farti vedere le immagini. Non sembra strettamente connesso alla mia ricerca in realtà, ma la cosa mi incuriosiva e ho pensato di rubare un po' del tuo tempo per colmare le mie lacune in merito dico sorridendo.

@custode

Spoiler

Cerco di descrivergli il disegno, non so se è necessaria una prova

 

Inviato

@Fog

Spoiler

Storia: 33 (40%). Sai che i Mohawk sono uno dei principali popoli nativo-americani della costa orientale, tra USA e Canada, che fecero parte della Lega Irochese e che furono guerrieri temuti per la loro ferocia. Sono molto noti anche per la caratteristica capigliatura a cresta (come i Mohicani) che li distingueva. Nella guerra franco-indiana furono alleati degli inglesi.

Una scintilla di interesse si accende nelle pupille di Altidore. «Ho ben chiari gli oggetti di cui parli, Ralph. Li ho trovati io stesso, poche settimane fa.»

Rimane in silenzio qualche secondo, lo sguardo perso. Si riscuote, chiama con un cenno il cameriere e ordina bistecca con cipolle e vino rosso. «Scusatemi, ma devo prenderla un po' alla lontana, e parlare mi mette fame. Quei vasi provengono da una sepoltura a pochi chilometri da qui, appena fuori la cittadina di Kingsport, e fanno parte del corredo funerario di un importante membro di una tribù Mohawk.» Parlando, agita la forchetta come un direttore d'orchestra mentre divora rumorosamente la carne. «Attorno alla metà del '700, in queste zone vi furono alcuni scontri nell'ambito della guerra franco-indiana; le maggiori battaglie sono materia per i libri di storia ma ci furono anche combattimenti minori, la cui memoria è persa nelle nebbie del tempo. Uno di questi episodi coinvolse un gruppo di soldati inglesi, che cadde vittima di un'imboscata, organizzata da un'oscura tribù Mohawk la cui esistenza era nota finora solo da poche storie. Storie che si raccontavano di notte, attorno ai falò dei cacciatori di pellicce.»

Un lampo illumina l'esterno. Sta iniziando a piovere moto forte.

«Gli inglesi furono attirati nella foresta dagli indiani, di cui si fidavano in quanto alleati. Cosa successe non si sa, ma pare che un solo inglese tornò a casa, delirante.» Il tono di voce si abbassa, si arrochisce. Beve rumorosamente un bicchiere di vino. «Si racconta che questo gruppo adorasse strani spiriti, e che per questo fosse odiato e temuto dagli stessi nativi-americani. Erano così disprezzati che quando gli inglesi organizzarono una spedizione punitiva furono le altre tribù a indirizzarli verso l'obiettivo. Ci fu uno scontro, breve e feroce, che portò al pressoché completo sterminio dei Mohawk, diciamo così, eretici.»

Finita la carne, è il turno di un bourbon on the rocks. Fa roteare i cubetti di ghiaccio nel bicchiere. «Fino a pochi mesi fa i resoconti orali erano l'unica traccia nota dell'esistenza di questa tribù perduta. Erano mito. Ma tutte le leggende si basano su qualcosa di vero, e nessuno meglio di un antropologo come te, Ralph, lo sa. Dietro c'è sempre una verità, distorta e camuffata. Siamo vicini a trovare la verità dietro il velo: abbiamo trovato le tombe.»

Un tuono più forte degli altri fa tremare i vetri.

«Non mi capacito di una cosa: lo scavo non è stato ancora pubblicato – eppure qualcuno conosceva quei vasi abbastanza bene, se li ha disegnati.»

Inviato

Ralph Connigor

Shit! penso quando il professore pronuncia la sua ultima frase. Assumo un'espressione crucciata Questo è strano, in effetti. È possibile che qualcuno gli abbia scattato delle fotografie? O forse il diario è stato scritto da un tuo sottoposto; hai dei tedeschi nel tuo staff? 

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