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[CoC] Le Tre Bocche di Cerbero - Atto Primo


Servus Fati

Messaggio consigliato

Inviato

Lao si porta un fazzoletto alla bocca, per proteggersi dal fetore. Fissa per qualche secondo Aaron che gli porge la pistola - sembra di sentire il suono dei pensieri che gli passano in testa.

Prende una decisione. Scosta il fazzoletto dalla bocca e con pollice e indice, come fosse qualcosa che lo ripugna, afferra il calcio dell'arma. «Potete evitare altre scenate isteriche, sembrate donne sotto l'effetto delle fasi lunari. Niente manette, ora andiamo alle auto.»

@Hicks

Spoiler

Convincere: 44 (65%)

@Fog

Spoiler

Convincere: 78 (75%)

Un'occhiataccia a Ludwig. «Prima di proseguire: fate la voce grossa con me e vedrete quanto posso essere forte con i deboli» Si avvia. «ragazzi, voi restate qui, aggiornate i colleghi quando arriveranno, e chiamate in centrale per dire che siamo diretti là. Voglio un thè macha fumante sulla scrivania.»


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Inviato

TOM DAVIES

Questo pensa al tè...

Cerco di darmi un tono, mi calmo e seguo i poliziotti senza batter ciglio, sembra quasi che ci abbia fatto l'abitudine ad entrare e uscire dai commissariati di polizia di Boston. Do una sistemata alla giacca e ai capelli, tirando fuori un fazzoletto per asciugarmi e poggiarlo sulla testa per proteggermi da questa maledetta pioggia

Un galantuomo come me... Poi ci sono degli assassini in fuga e nessuno sembra occuparsene...

Nel frattempo guardo Altidore, nella sua reazione c'è qualcosa che mi fa dubitare.

Sembra di sapere più di quel che vuole darci a vedere il professore...

Inviato

Aaron Davis

Lancio un'occhiataccia al tedesco, prima di avviarmi verso l'auto. Questi impettiti galletti fra poco cominciano a beccarsi qui in pubblico. Bah! Non li addestrano più come una volta. 

Per tutto il tragitto in macchina rimango in silenzio, fino a che non raggiungiamo il commissariato, dove chiedo del detective che ci ha aiutato ieri: certo, potrebbero non avere nulla a che fare, ma se quello ucciso è proprio un aiutante del professore che ha ritrovato i vasi...

Inviato

Ralph Connigor

Fortunatamente riesco a convincere il poliziotto a non arrestarci: come promesso lo seguo docilmente fino alla volante. Mentre ci avviamo mi avvicino al mio collega del dipartimento di fisica Thomas...purtroppo ci rivediamo in questa brutta situazione dico ancora decisamente turbato dall'accaduto. Tento di parlare ancora, ma le parole mi muoiono nel petto. Salgo sulla macchina e appoggio la testa sul vetro del finestrino, osservando la città scorrere davanti ai miei occhi.

Inviato

Ludwig Von Weber

Sentendo quelle parole alzo le braccia in maniera condiscendente. In altre circostanze non la passeresti liscia arrogante bastardo!

Lo seguo fino alla volante pensando a come poter tornare poi a riprendere la mia automobile. Siedo in silenzio attendendo che lo sgradevole viaggio volga al termine. Dopo la deposizione sarà necessario controllare questi vasi. E' possibile che siano stati la causa di tutto questo? Se è così anche Altidore è in pericolo. Non riesco a capire però come sia potuto accadere. James diceva che chi voleva morto il suo aiutante desiderava spaventarlo ma questo non ha senso. Non è possibile utilizzare degli insetti per uccidere! Non in quel modo per lo meno! Non sono un'arma! Che abbiano utilizzato dei feromoni per attirarli? Sarebbe comunque insensato ed in più non spiegherebbe il perchè siano tutti morti dopo il decesso dell'uomo! E poi che fine hanno fatto quei maledetti corvi e perchè uno ha tentato di attaccarmi in quel modo?! Fottuto mal di testa...

Chiudo gli occhi e mi massaggio le tempie. Porto una sigaretta alla bocca ed aspetto di scendere per accenderla. Non vorrei mai rovinare, con il mio fumo, il sapore del thè che l'onorevole capitano gusterà a breve. Arrogante bastardo!

Inviato

Salite su due diverse pattuglie. Nella prima Altidore, Ralph e Thomas, in quella dietro Tom, Ludwig e Aaron. Lao siede sul sedile del passeggero della seconda. Gli uffici del commissariato di Harvard sono poco distanti dal complesso di archeologia, una zona anonima di edifici di cinque o sei piani, tutti costruiti a fini commerciali nell’ultimo mezzo secolo. Non c’è niente di ragguardevole nella strada né nelle persone che ci passano; il solito trambusto di agenti e operatori commerciali, giovanotti pieni di foruncoli, cappelli a cilindro, abiti della misura sbagliata e camicie dal colletto rigido. E’ una strada di assicuratori e agenti di commercio. Il palazzo dove siete diretti sfoggia una prestigiosa scalinata all'ingresso.

In cima alle scale, il mento infossato nel bavero dell’impermeabile spiegazzato e le braccia strette l’una all'altra, Baczkowski vi guarda con un misto di rabbia e solidarietà. «Finire nelle mani gialle di Lao è la pena per non avermi dato retta, signori.»

Socchiude gli occhi perché c’è un vento gelido, forte, che taglia la faccia. Al suo fianco Corban, in camicia aperta sul collo, i gradi di agente in bella mostra sulle spalline, sta eretto e sembra non avere freddo, tarchiato, maschio, irsuto e scuro, il naso schiacciato sulle labbra, con le narici larghe, da cinghiale. «Tenente, da ora me ne occupo io. Sto già indagando sul caso.»

Si inchina, Lao, un inchino appena accennato, giusto le spalle irrigidite e la schiena protesa in avanti. O forse un inchino teatrale, con il mento stretto sul petto e la schiena curva, a seguire in un semicerchio le mani che scorrono veloci lungo la linea delle gambe. «Sono tutti suoi, onorevole detective.»

L’ironia sulla parola “onorevole” gronda come sangue da una lama.

Seguite Baczkowski fino a un ufficio anonimo, nel cuore del palazzo. Dopo essersi accomodato, Baczkowski batte la punta delle dita sul giornale che ha sulla scrivania, senza guardarlo, poi fa scorrere il pollice lungo la catena che finisce nella tasca del panciotto, tira fuori l’orologio e ci lascia cadere una rapida occhiata.

«Non sarò un oratore da campagna elettorale, ma penso di esprimermi in un inglese passabile. Ieri sera...ieri sera, Dio onnipotente, vi avevo detto di non muovervi da casa. Cosa abbiamo da allora? Un cadavere esploso e divorato dalle larve, un gangster freddato in mezzo agli studenti di Harvard...ah, già. Un inseguimento a rotta di collo per le vie del centro, dopo il quale avevo ribadito il consiglio sullo stare tranquilli.» 

Torna a battere le dita sul giornale. E’ il Globe, edizione del mattino. Tamburella sulla fotografia della vittima di ieri sera. Koch è tagliato in due dalla piega del giornale, piegato in lungo in una striscia lunga e dritta come il manganello alla cintura di Corban. Da quella mezza foto fa sporgere un braccio puntato su un fianco, una gamba allargata e mezza faccia, con un solo occhio spalancato e sgranato dalla pasta della riproduzione tipografica. Passa lo sguardo su Altidore, Ludwig e Thomas. Corban rimane in piedi al suo fianco, rigido.

«E vedo che avete portato dei nuovi amici alla festa. Bravi! Birra e hamburger?»

Inviato

Aaron Davis

Un cenno con la testa è l'unico saluto che rivolgo al "tenente" Lao, dopo avergli ricordato allungando la mano che ha ancora la mia fedele S&W. Giunti in ufficio, fisso gli occhi in quelli del detective che ormai conosciamo fin troppo bene: Non me ne parli, detective: due completi da buttare in una sola giornata! E non è che un veterano come me abbia le risorse di gente come Tom! In ogni caso, se questa mattina devo ammettere che ce la siamo andata a cercare e per questo me ne assumo piena responsabilità, gli eventi di oggi sono stati del tutto fuori dalla nostra responsabilità! Con queste parole faccio un mezzo passo indietro, lasciando che siano gli altri a parlare.

Inviato

Ludwig Von Weber

Quando il detective menziona l'incidente stradale comincio a capire il perché delle bende che fasciano gli altri membri della mia allegra combriccola.

Birra e hamburger?! No grazie abbiamo già pranzato. Penso inoltre che i miei compagni abbiano lo stomaco un po' chiuso. Dico indicando le macchie di vomito che adornano i vestiti di Tom e Ralph. C'è poco da scherzare detective. E già che ci siamo, ritengo oppurtuno consigliarle di ricordare al suo "onorevole tenente" dico scimmiottando l'inchino di Lao che l'arroganza difficilmente ripaga e che un giorno potrebbe pestare il piede a persone ben più potenti e meno pazienti di noi. Spiacevolezze a parte... Io sono Ludwig Von Weber, al suo servizio.

Tolgo il cappello che avevo scordato in testa da quando sono entrato. Oh! Perdoni la dimenticanza. Mostro la sigaretta e chiedo: Permette? Avrei bisogno di distendere i nervi.

Spoiler

Non so se devo fare una prova.

In caso: convincere 75.

 

Se proprio butta male male: uso pistola 70. :D

 

Inviato

Ralph Connigor

Detective, mi sta dicendo che non posso recarmi sul mio luogo di lavoro? dico d'un tratto spazientito. Anzi, a dirla tutta dovrebbe ringraziarci: adesso sappiamo l'identità di uno dei probabili assassini, e le sue indagini avranno un buon punto di partenza! Le vicende della giornata hanno fatto prevalere il nervosismo sulla mio proverbiale atteggiamento diplomatico, ma una volta sfogatomi cerco di tranquillizzarmi, prendendo un lungo respiro. A proposito, si è scoperto l'identità della vittima?

Spoiler

Scusate per il ritardo!

 

Inviato

TOM DAVIES

Comincio ad essere stanco di tutta questa azione.Per fortuna i miei affari sono gestiti da persone fidate e almeno quel pensiero non mi dà particolari noie. Rimango in silenzio lungo il viaggio, spazientito; arrivati al commissariato non riesco a trattenere un ghigno divertito alla vista del detective, immaginando le imprecazioni dell'uomo alla nostra vista. Entrati dentro torno serio, sfoggiando il mio solito atteggiamento compassato.

"Detective... Questa volta sono stati i guai a cercare noi e non viceversa. Eravamo lì per scambiare quattrochiacchiere con un amico, quando gli eventi ci sono piombati addosso."

Inviato

Qualcuno ha lasciato le finestre dell'ufficio aperte e nella stanza c'è un freddo secco. In risposta alle vostre domande Baczkowski chiude gli occhi, con un sospiro stanco che gli soffia fuori tutta l'aria che ha nei polmoni. Il fiato odora di alcol e tabacco di cattiva qualità. «Fumate, bevete, fate quel diavolo che volete. Siamo seppelliti da un mucchio di letame, e se non troviamo una qualche soluzione a tutto questo disastro la mia carriera si chiude qui.»

Cala un pugno a martello sul giornale. «Alfred Koch. La vittima di ieri sera. A quanto ne sappiamo un poco rispettabile capitano, proprietario di una piccola nave ancorata giù al porto, la Lady Consiline. Nessun precedente di polizia, ma le voci dicono si prestasse per lavoretti di vario genere, contrabbando di alcol in primis. Visti i tempi niente di strano, ma stiamo indagando. Era appena uscito da un ricovero in ospedale, qualcosa legato ai polmoni.» Cerca qualcosa in tasca. Estrae una foto in formato grande. «Eccolo in tutto il suo splendore, da vivo.» 

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«Il killer di oggi, secondo quanto ho sentito dai colleghi per radio, è un uomo di Cariano, che nel contrabbando ci sguazza. Mi verrebbe da pensare a un regolamento di conti per qualche debito, ma le modalità delle morti sono troppo strane perché possa essere così fortunato. E non si capisce perché ammazzare anche uno stimato archeologo.»

Un cenno veloce a Corban, che gli passa delle lettere. Con mano ferma, il detective sigla i documenti. Solleva il pennino da una sbavatura che ha rovinato il ghirigoro finale della firma, impigliatosi nelle fibre ruvide della carta per la pressione eccessiva delle dita. Si guarda attorno, rapido, poi estrae il tampone della carta assorbente, all'angolo estremo della scrivania, e lo appoggia sulla macchia, piano, mentre Corban si tira indietro, come dovesse schizzare. Allunga il braccio, tenendo puntata la penna verso l'alto, e si affretta ad appoggiare il tampone, a cercare con gli occhi il cappuccio venato, con i bordi di ottone, tra i fogli della scrivania, ed avvitarlo con cura, rapidamente. Prende l'ultimo foglio, la infila in una cartellina e attende, in silenzio. Si appoggia allo schienale della sedia, infilando i pollici nelle falde del panciotto.

«Queste lettere servono nel caso vi fermassero ancora, vi danno il via libera per indagare con la copertura ufficiale del mio nome. E' chiaro che ficcherete il naso dove non dovete, tanto vale che lo facciate con il culo parato. Spero vi rendiate conto della fiducia che questo implica, e che ne facciate buon uso. Ho bisogno di tutto l'aiuto possibile.»

Sbuffa. «Non fatemi pentire.»

Inviato

Ralph Connigor

Rimango decisamente stupito quando Baczkowski ci consegna l'autorizzazione per continuare ad indagare. Temevo che a questo punto ci avrebbe arrestato! penso sollevato. Evidentemente il detective è sicuro della nostra innocenza, e abbastanza disperato da permetterci di indagare. In effetti non mi sarei mai fermato proprio adesso!
Grazie detective dico prendendo una delle lettere non se ne pentirà! Dò una rapida lettura al documento prima di ripiegarlo e metterlo via in una tasca interna del cappotto. Per quanto riguarda il diario del signor Koch, siete riusciti a tradurlo? Altrimenti il signor Von Weber potrebbe aiutarci dico indicando Ludwig. È tedesco, come si evince dal nome.

@custode

Spoiler

Mi riferivo alla vittima di oggi, l'uomo divorato dalle larve. Ho letto qualche post indietro e ho visto che qui Altidore spiega chi è la vittima. Solo che era in uno spoiler non rivolto a me, forse non avrei dovuto leggerlo?

 

Inviato

Aaron Davis

Sissignore Esclamo, prendendo come Ralph una delle lettere e aggiungendo: Prometto che ora non mi metterò alla guida nemmeno di una bicicletta! Ad ogni modo, può mostrare le foto dei vasi ritrovate con mister Koch al professor Altidore? Abbiamo ragione di credere che appartengano ai suoi più recenti ritrovamenti, che dovrebbero essere stati segreti. Il tono è chiaramente quello di chi sta suggerendo che forse lo stimato archeologo, tanto stimato non era!

Inviato

Ludwig Von Weber

Una volta ottenuto il permesso accendo la sigaretta e ne prendo una profonda boccata.

"La vittima di ieri sera"? Penso che mi si debbano spiegare un paio di cose... Sussurro a Tom senza dare nell'occhio.

Afferro una delle buste che il detective ci porge esibendomi nella maldestra imitazione di un sorriso. Il mio volto si contrae in una smorfia bizzarra nel tentativo di mascherare il fastidio per l'ennesima dimostrazione di inettitudine. Mamma mamma guardami, sono diventato un poliziotto! Dove andremo a finire... Non vedo l'ora di dirlo a casa. Moriranno dal ridere! Oppure mi daranno una bella lavata di capo. Grazie detective. E' un privilegio.

Quando Ralph menziona il diario annuisco. Sarebbe davvero interessante darci un'occhiata. Potrebbe rivelarsi una svolta decisiva. Appoggio le spalle ad una parete. La tensione comincia a scendere e comincio ad accusare un po' di stanchezza. Forse sarà colpa del fumo. Spengo il mozzicone di sigaretta su di un posacenere e ne porto alle labbra un'altra. La accendo.

@Custode

Spoiler

Le care e vecchie chimica: 65

e farmacologia: 65

Sempre se servono. Mi porto avanti così non è necessario fare un'altro post per le prove. :)

 

Inviato

TOM DAVIES

La faccenda è più ingarbugliata di quello che sembra, un vero e proprio "mucchio di letame" - Rispondo a Ludwig, citando Baczkowski,  parlandogli vicino all'orecchio e non in faccia, pensando che il mio alito non sia dei migliori dopo le varie peripezie culminate con l'esplosione del mio stomaco. Prendo la lettera dal detective un tantino titubante, girandomela tra le mani e leggendone il contenuto soppesando tutte le parole da buon uomo d'affari. 

E' pur vero che i contrabbandieri si sentono liberi di agire come vogliono, Detective, ma qui stanno facendo troppo casino anche per il più sfacciato dei gangsters. Quel macello all'università credo vada ben oltre le normali pratiche dei contrabbandieri, anche se, sinceramente, non saprei proprio in che ambito collocare quell'omicidio... concludo perdendomi con lo sguardo nel vuoto, come se stessi osservando ancora l'uomo riverso sul prato. 

Un interesse per i vasi forse? Qualcuno ne ha commissionato il furto? Riprendo guardando Baczkowski  

Si...ma tutti quei vermi... non era meglio prendere i vasi e portarli via? Un assalto armati... una rapina... e poi gli egiziani, che diavolo c'entrano gli egiziani non lo so

Continuo a lamentarmi accavallando le gambe, osservando le mie belle scarpe macchiate.

Inviato

«Il diario. Sto ancora aspettando il traduttore, non dovrei. Ma peggio di così non può andare, per cui dategli pure un'occhiata.» con delicatezza, il detective allunga a Ludwig il libriccino di pelle. «Lo legga in fretta, prima che Lao si chieda cosa stiamo facendo chiusi qua dentro. Non è comprensivo come me.»

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@Fog

Spoiler

Chimica: 56 (65%). Farmacologia 09 (65%). Bingo.

Ludwig legge, con aria concentrata. Dopo circa mezz'ora, alza lo sguardo trionfante: riesce a discernere il contenuto degli appunti e delle frasi sparse fino a ricomporre un racconto di senso compiuto.

Il diario è parte racconto personale dell'autore, che non si nomina mai, parte studio scientifico e etnografico. Se sia opera di un folle o meno, è sconvolgente.

Dal diario di X:

Con oggi è tre anni e sei giorni che mi trovo nel New England. Ho deciso di scrivere queste righe su un taccuino, nel caso riesca a portare a termine la missione, per poterle così unire ai documenti e ai diari che ho provveduto a lasciare nel mio studio di Boston. La situazione è ancora sotto controllo, ma dubito possa continuare così per molto. Il cielo è sempre limpido, prego per l’arrivo di una tempesta, o di un cambiamento qualsiasi che mi scuota dal torpore in cui sto scivolando.Sono giorni che non esco dalla mia cabina. Non mi riconosco: oggi mi sono guardato allo specchio e non ero io. La barba incolta e le occhiaie, i vestiti sgualciti e sporchi…non trovo nemmeno più il monocolo. Forse è sul tavolo, sepolto sotto cumuli di appunti e mappe. Non lo so, non lo voglio sapere. Cosa direbbe Sandrine, se mi vedesse così…

Finalmente siamo riusciti a trovare un'indiana che conoscesse i miti ancestrali - è un'anziana discendente degli Irochesi. Non avendo trovato quello che speravamo, avevamo perduto la speranza di poter rintracciare l’oggetto della nostra ricerca. Ma grazie al lavoro di alcuni preziosi “amici” comincia a delinearsi un quadro più completo. I racconti fin qui esaminati hanno richiesto quasi due mesi di lavoro, in compenso mi hanno illuminato. Skawennahawi, l'indiana, è stata abbastanza esauriente circa il “segreto dei vasi”. Ironia, il nome Skawennahawi nella sua lingua significa "colei che reca il messaggio".

Caso o volontà superiore?

Ma il vero lavoro comincia solo ora. Occorre comprendere almeno in via teorica il funzionamento di quello che lei non esita a chiamare il Soffio di Yig. Una volta stabilito questo, esamineremo i racconti successivi, per capire dove possano essere i vasi.

Ci vorranno mesi, forse anni. In ogni caso non intendo fermarmi, la razza umana ha bisogno di questa scoperta. Giungerà il giorno in cui potremo condividere con tutti il nostro sapere. Il segreto del Soffio di YigOnekwvhsa'ke ("nel sangue" nella lingua Mohawk), è racchiuso nella commistione di due elementi, un batterio e una comunissima muffa. Il contenuto dei vasi seppelliti nelle necropoli della tribù perduta ora è abbastanza chiaro.

La reazione chimica del batterio a contatto con la muffa produce una sostanza dalle esalazioni tossiche. Il batterio viene conservato nel sangue di alcune persone, indicate nei racconti come Gli Eletti del Serpente, in grado di sopportarne gli effetti devastanti sull'organismo. Portatori sani, insomma. Evidentemente il metodo più facile per trasferire Onekwvhsa'ke da un posto a un altro e per conservare e riprodurre il batterio che ne sta alla base. I portatori devono essere in ogni caso rari e difficili da individuare, per questo il Soffio di Yig viene conservato inerte anche in vasi sigillati che contengono le due componenti separate.

Stando a quanto abbiamo ricostruito, i non prescelti in grado di sopportare l’aggressione di Onekwvhsa'ke (quindi di non morirne) subiscono un trauma. I prodromi si manifestano sotto forma di spasmi muscolari seguiti da catatonia. È come se la mente dei contagiati venisse trasformata in un foglio bianco sul quale scrivere. Docili schiavi, menti malleabili per chiunque controlli il procedimento. Ogni altro soggetto di costituzione più debole – vecchi, bambini, malati… – non è in grado di sopravvivere all'effetto della sostanza. La formula è chiara: “muore chi respira, serve chi non muore, diffonde chi non serve”.

Il segreto dei portatori dev'essere nel gruppo sanguigno.

Inviato

Ludwig Von Weber

Prendendo il diario mi accomodo su di una sedia. E' possibile avere carta e penna? Senza troppe cerimonie mi appoggio sulla scrivania del detective e comincio a leggere annotando le parti più interessandi.

 

Soffio di Yig --> Scoperta importante per il mondo

Onekwvhsa'ke = "nel sangue" --> agente patogeno ottenuto combinando un battere ed una muffa

Il contatto tra i due elementi produce un'esalazione tossica

Batterio conservato nel sangue

Agente patogeno conservato inerte, componenti tenute separate

Sostanza mortale

Spasmi muscolari

"muore chi respira, serve chi non muore, diffonde chi non serve"

Poso la penna e mi massaggio gli occhi chiusi con il pollice e l'indice della mano destra. Accendo un'altra sigaretta ed, appoggiandomi sullo schienale, riprendo a leggere i miei appunti.

E' plausibile pensare che i vasi trovati dal professore contengano le componenti dell'agente patogeno e che gli uomini della macchina fossero li per recuperarli. Questo però non spiega come siano riusciti ad ammazzare il collega di James!

Un momento... E se non fossero stati loro ad ucciderlo?

Recupero la penna e comincio a sottolineare ciò che ritengo più importante.

Soffio; esalazione tossica; muore chi respira. Significa forse che la sostanza si diffonde per via aerea. Perlomeno finché non entra in un organismo. Dunque potrebbe essersi rotto un vaso e l'assistente del mio amico potrebbe esser stato contaggiato dalla sostanza. Ma quanto è virulenta? E come si diffonde da una persona ad un'altra?

Mi cade l'occhio su una particolare frase dei miei appunti: Batterio conservato nel sangue. Sangue... L'immagine della testa che esplode imbrattandoci di cervella mi torna alla memoria improvvisamente.

Scatto in piedi rovesciando la sedia e mi tolgo il cappotto sporco in preda al panico. Merda! Merda! MERDA! Aaron c'ha praticamente fatto il bagno nel sangue del tizio! Ed era pure ferito!

Cerco di allontanarmi da lui ma, nel movimento, inciampo nella sedia e, cadendo al suolo di schiena, striscio via senza dargli le spalle. Lontano! STA LONTANO DA ME! Una volta raggiunta una parete mi rialzo in piedi. Non ti avvicinare o giuro che ti ammazzo! Dobbiamo andare in ospedale! Il collega del professore potrebbe esser stato infetto ed averci contaggiati tutti! I vasi contenevano un agente patogeno mortale! Chiamate un'ambulanza e dannazione STATEMI LONTANI!

Periodo di incubazione. Il periodo di incubazione! Recupero il diario e cerco freneticamente informazioni in merito.

Spoiler

Scusate il ritardo ma era impegnativo come post! :D

@Custode

Spoiler

Se qualcuno mi si avvicina estraggo la pistola.

 

 

Inviato

Ralph Connigor

Ludwig inizia a leggere il diario prendendo degli appunti. Improvvisamente, il tedesco si alza in piedi imprecando e, nella foga, inciampa la sedia cadendo per terra. E ora che diavolo...penso, ma vengo interrotto dalle urla isteriche di Ludwig, che nel frattempo si è tolto con foga il cappotto. L'uomo sembra voler allontanarsi da Aaron, e contemporaneamente blatera di un qualche agente patogeno e della necessità di andare in ospedale. Ricordando l'articolo del Boston Globe, un brivido mi percorre la schiena: "recovering from the effects of gas asphyxiation"...Ludwig, LUDWIG! Aspetta, calmati! Spiegaci bene che diavolo sta succedendo!

Inviato

Aaron Davis

Stavo osservando da sopra la spalla il lavoro del tedesco, quando d'improvviso quest'ultimo balza dalla sedia, sfilandosi il cappotto e infine allontanandosi da me urlando. Fatico a collegare la sua reazione con quanto è successo, soprattutto non riesco a capire il senso di ciò che ha detto: Contagiato? E da cosa? Credi che tutte quelle larve e i corvi fossero dovuti ad una qualche malattia? Il tono di voce è pacato, molto più pacato di quanto ci si potrebbe aspettare, ma la mano è pronta a correre alla fondina, mentre la sinistra slaccia il bottone della giacca per agevolarne la corsa.

Inviato

TOM DAVIES

I pensieri si affollano e accavallano nella mente, aspettando Ludwig durante la traduzione. Lo vedo concentrato, "preso" dalla sua lettura. Tutto ciò mi incuriosisce e mi ritrovo a fissarlo come incantato, tanto che, quando si alza di scatto, mi scuoto completamente, come quando ti ritrovi a cadere in un sogno e ti svegli di soprassalto, salvo ma divorato dalla paura e ti guardi intorno, spaesato.

" chiamate un'ambulanza...statemi lontani..."

Oh santo Iddio, Ludwig! Cosa hai letto lì dentro!?

La calma di Aaron mette un tappo al panico che mi sta esplodendo dentro, lo guardo, poi torno su Ludwig

Sarai mica impazzito? Dico spaesato, oramai ci si può aspettare di tutto. Nonostante il senso di smarrimento, incrocio lo sguardo del detective, spaventato dalle parole del tedesco

Chiami davvero qualcuno, un medico...l'ospedale... 

Che stia esplodendo un'epidemia e noi ne abbiamo appena visto il principio?

Parla, in nome di Dio! chiudo spazientito

 

 

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