Agvoldo Inviata 31 Gennaio 2016 Segnala Inviata 31 Gennaio 2016 Salve a tutti! Passando direttamente al sodo: sto affrontando, in quanto master, un problema bello tosto su come i personaggi si debbano comportare in base al loro allineamento morale. Dopo svariate peripezie, gli avventurieri si trovano faccia a faccia a dover risolvere degli screzi non certo superficiali: un fervente religioso (legale buono) viene a sapere che 2 dei suoi compagni, per farlo evadere e salvarlo così da una condanna a morte, hanno dato fuoco ad un'intera cittadina rovinando la vita a decine e decine di persone innocenti, nonostante il suddetto crociato avesse chiesto espressamente di immolarsi alla sua causa e lasciarlo morire. I giocatori non hanno voluto seguire il suo volere, e pur commettendo un atto di una malvagità disumana, hanno prediletto la vita di quella singola persona, ignorando inoltre le conseguenze. Eccoci al problema: il crociato è moralmente obbligato ad ucciderli, sia per la fede in cui crede sia per il suo allineamento; mentre gli altri, senza possibilità di redenzione, pur non essendo obbligati ad ucciderlo, non possono certo perire sotto i colpi del suo martello senza difendersi. Inoltre, l'estrema religiosità del PG rischia di mettere in difficoltà gli altri giocatori durante la campagna, che non si vogliono trovare ogni volta a fare i buoni samaritani per difendere chicchessia ad ogni sessione, mentre l'altra parte del gruppo ha tendenze piuttosto discutibili nell'essere definite unicamente "neutrali". Insomma, un bel conflitto interno che, se prima era risolvibile, adesso è giunto al momento di rottura: è inutile dire che gli allineamenti morali così diversi gli hanno spinto gradualmente verso un contrasto che non può non sfociare nell'eliminazione reciproca. Ritengo però che uccidere in questo modo un personaggio non sia giusto: nessuno ha effettivamente "sbagliato" nel fare qualcosa, ne tanto meno ha interpretato male il suo PG, tutto sommato. Perché interrompere così bruscamente la vita di un personaggio, che ormai ha radici così profonde nella campagna e così ben caratterizzate, rischiando in più di rovinare la trama, con la sola colpa di aver seguito semplicemente la psicologia che più gli si confaceva? E' per questo che mi sono imposto di trovare una soluzione che riuscisse a salvare capra e cavoli: quale potrebbe essere l'intervento esterno che porterebbe il gruppo fuori da un inevitabile rottura? Cosa potrebbe fare il DM per evitare che i giocatori si scannino inutilmente (a livello di gioco ovviamente, mica sono uno psicologo per l'amor del cielo)? Qualsiasi vostra risposta mi sarà immensamente utile: attendo con ansia un vostro consiglio! Ps: ok, forse mi ci sono cacciato da solo in questo casino dando troppa libertà di azione ai personaggi, e me ne prendo la responsabilità... Ma ho le mie buone ragioni per averlo fatto!
Damiano Inviato 3 Febbraio 2016 Segnala Inviato 3 Febbraio 2016 ciao, un'opzione potrebbe essere quella di far sì che un obbiettivo comune, di grande importanza per tutti loro, li porti a rimanere uniti per la durata della missione. Trova un nemico comune... sai come si dice:"il nemico del mio nemico è mio amico". Un qualche evento che nel caso accadesse stravolga le sorti di ognuno di loro e/o di molti altri. Magari aiutati facendo sì che vengano arruolati (anche temporaneamente) in una qualche gilda. Comunque una situazione simile potrebbe portare a evoluzioni inaspettate e anche divertenti... non è detto che il gruppo debba necessariamente essere legato. Se i giocatori sono 3 potresti creare un PNG che mantenga saldo il gruppo e che bilanci le sorti nel caso 2 si schierino contro l'ultimo. Non conoscendo i dettagli non posso consigliare di più
Messaggio consigliato
Crea un account o accedi per commentare
Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento
Crea un account
Crea un nuovo account e registrati nella nostra comunità. È facile!
Registra un nuovo accountAccedi
Hai già un account? Accedi qui.
Accedi ora