viridiana Inviata 2 Gennaio 2007 Segnala Inviata 2 Gennaio 2007 La voz dormida sarà semplicemente una raccolta di mie poesie, onde evitare di fare danni o intasare qualcosa........ ...........MI VOZ DESPERTARA.........
viridiana Inviato 2 Gennaio 2007 Autore Segnala Inviato 2 Gennaio 2007 Tutto in frantumi il tornado è arrivato. Il mondo ha smessi di girare. Come una foglia rimane inerme alla forza del vento, trova pace solo quando muore e abbraccia la terra. Tutto è nero, tutto è in silenzio. Attorno a me cè solo freddo e gelo, il ghiaccio riempie ogni cosa, ferma il mio cuore. Aspetto di tornare aria, vagare nella luce, ritrovarmi. Il mio regno disperso, manca solo un teschio al mio trono ed il mio regno tornerà.
viridiana Inviato 4 Gennaio 2007 Autore Segnala Inviato 4 Gennaio 2007 Si svegliò in piena notte. Guardò il cielo e volle rubare una stella, che scomparve. Guardò la sua immagine riflessa nell'acqua, che scomparve. Si vestì di solitudine e se ne andò. Vagò nel buio e nel silenzio ma le voci non l'abbandonarono. Una miriadi di luci l'accerchò danzando al suo cammino. Si sentì innondare di energia. Il cuore riscaldato. Si tuffò nel fiume. Si prese la sua stella, sorrise al suo riflesso. Usci dall'acqua. Con le braccia al cielo si fece cullare dal vento. Non si sentì più sola. Alle prime luci dell'alba un nuovo albero si scaldava al sole. I suoi rami sembravano abbracciare il cielo, e di notte, una stella vegliava su di lei. 1
viridiana Inviato 16 Gennaio 2007 Autore Segnala Inviato 16 Gennaio 2007 Bambini di cartapesta corrono nei vicoli ingialliti di dolore, speranzosi per la fine. Scocciati dal rumore del mare incendia il loro silenzio. Ancorati a funi di salvataggio in plexsiglass a rovistare tra i rifiuti malconci dell'esistenza, dentro camere blindate per la semplice paura di non si sà che cosa. Con la voglia di credere ancora in qualcosa che non cè più e non ci sarà più. A cancellare la traccia del loro cuore per paura di essere trovati dall'amore, di essere scoperti ad amare e poi mentire in giornate grigie per non soffrire ancora. Cambiare per proteggere se stessi, per impedire che venga rubata anche l'anima. Giocare d'azzardo finendo contro i muri, soccorsi da avvoltoi. Fine.
Aramil Mailo Inviato 16 Gennaio 2007 Segnala Inviato 16 Gennaio 2007 :clap: Quoto Ferion. Ogni nuova poesia è migliore dell'altra. E proseguendo migliora anche la qualità!!!!!
viridiana Inviato 19 Gennaio 2007 Autore Segnala Inviato 19 Gennaio 2007 Vi ringrazio, ma l'ultima l'ho scritta 2 anni fà!!!!!!
viridiana Inviato 6 Febbraio 2007 Autore Segnala Inviato 6 Febbraio 2007 Attratti a terra dalla forza di gravità. Quando si è giù si cade inesorabilmente nell'abisso. E' cosi difficile risalire, tutto ti attira verso il basso. Guarda una foglia. Danza col vento Donandosi a lui. E sul più bello, viene lasciata cadere. Inerte il suo dondolio la porta al suolo, dove muore senza alzarsi più.........
viridiana Inviato 12 Ottobre 2007 Autore Segnala Inviato 12 Ottobre 2007 Contenti voi che continuate a scialaquarvi nella menzogna e nell'ipocrisia fingendo addirittura di divertirvi. Per voi poveri soldati piegati dal rimorso allucinati da ciò che volevate essere. L'alba sorge ancora? Andando avanti a stento cosa si vede domani? Lacerati e lasciati marcire nel propio disgusto frutto o stordimento chessià infangato e maltrattato. Chi sono io per poterti tenere per mano? Ti riporterei alla luce se solo me lo lasciassi fare.....
viridiana Inviato 26 Dicembre 2007 Autore Segnala Inviato 26 Dicembre 2007 Cerco di sentire ancora il tuo profumo attorno a me, come se fossi ancora qui. Non posso farmi vedere debole, ti perderei subito. Nel biancore che risplende in questa notte, nelle stelle nascoste dalle nubi, ti cerco. Non posso farmi vedere fragile, ti allontaneresti da me. Nei silenzi tra noi, che a volte lacerano l'anima. Negli sguardi avuti, negli sguardi persi, ti cerco, ma tu non ci sei. Sei quasi un ossessione ed io mi perdo. In quello che avrebbe potuto essere, in quello che non sarà mai. Cerco di sentire il tuo profumo, anche se sei a chilometri da me. Mai mi farò vedere debole, ti perderei. Sarò forte quando ci sei anche tu, anche se ti ho già perso
Dado Inviato 26 Dicembre 2007 Segnala Inviato 26 Dicembre 2007 Nel mio vuoto esistenziale di musicista che tra pochi mesi parteciperà ad un conocorso per gruppi emergenti e non ha uno straccio d'idea per i testi, sono capitato dentro questo topic a leggere queste pregevoli opere in versi liberi e, con un'espressione tipo maniaco sessuale che dopo lunga astinenza vede un gruppo di indifese verginelle, mi sono detto: beeene (Tranquilla, non sono così infame, non ancora per lo meno)
viridiana Inviato 26 Dicembre 2007 Autore Segnala Inviato 26 Dicembre 2007 Nel mio vuoto esistenziale di musicista che tra pochi mesi parteciperà ad un conocorso per gruppi emergenti e non ha uno straccio d'idea per i testi, sono capitato dentro questo topic a leggere queste pregevoli opere in versi liberi e, con un'espressione tipo maniaco sessuale che dopo lunga astinenza vede un gruppo di indifese verginelle, mi sono detto: beeene (Tranquilla, non sono così infame, non ancora per lo meno) Vuoi dire che ti sto dando ispirazione??
viridiana Inviato 3 Gennaio 2008 Autore Segnala Inviato 3 Gennaio 2008 Il veleno stà facendo il suo lavoro, inondando le vene, rendendole prive di vita. In un mondo che non necessita la mia presenza, nemmeno se ne accorgeranno che non ci sono più. Lugubre può essere il cammino, quando tutte le luci si sono spente. Si azzarda qualche passo, ma è pericoloso ed hai paura. Vai avanti ma spesso le porte sono chiuse, a chiave. Chi ce l'ha la chiave? Non hai più voglia di cercare che li ha. Sei cosi stanca. Il perno che faceva girare il tuo mondo non cè più......
viridiana Inviato 10 Gennaio 2009 Autore Segnala Inviato 10 Gennaio 2009 La finestra scruta su un mare gelato di anime al buio, vagano silenziose senza nemmeno guardarsi in faccia. L'orologio scandisce i loro passi, ritmicamente, sembra seguirli, una per una. Piano piano la nebbia li avvolge, incuranti seguono la loro strada, deliziati dal profumo di quel sarà. In una calca le anime si reincontrano e guardano al cielo stordito di stelle, non una nube offusca i loro pensieri, non una nube annerisce i loro cuori. Come robot inseguono le foglie colte dal vento, non si accorgono dove li stanno portando. Il cielo ruggisce e piange su ciò che un tempo era chiamato vita. Il sole si rifiuta di scaldare ciò che è rimasto. Qualcuno grida e non vuole più muoversi. Tutti spaventati si fermano. La luna da lassù si chiede il motivo. La pioggia cade su un cumulo di cenere e due occhi vuoti rimangono ad osservare.
Messaggio consigliato
Crea un account o accedi per commentare
Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento
Crea un account
Crea un nuovo account e registrati nella nostra comunità. È facile!
Registra un nuovo accountAccedi
Hai già un account? Accedi qui.
Accedi ora