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Non si possono fare esempi senza linee guida @SilentWolf. Posso fare esempi di sistemi di controllo, posso fare esempi di quanto può essere diffusa la magia, posso fare esempi di quanto è potente, ma è la somma di queste cose che rende l'ambientazione sensata. Mescolandoli così, a cavolo di cane, può solo rendere confuso il tutto.

Ma facciamo un esempio. Vogliamo un esempio di ambientazione in cui una magia potentissima e diffusa non distrugge l'ambientazione, giusto? Bene.

Futurismo Magico: La Magia è talmente diffusa che chiunque può usarla. La Magia viene usata da tutti, anche se a diversi livelli di abilità, per fare qualsiasi cosa. La magia permette di comunicare a grandi distanza, di muoversi velocemente o istantaneamente da un posto all'altro, di resistere a qualsiasi cosa, eccetera.

Come fa questa ambientazione a non essere ridicola? Beh, semplice. Siccome TUTTI hanno la magia, più o meno, questa diventa una cosa normale. Un po' come prendere alcune delle più esagerate storie di fantascienza e sostituire tecnologia con magia. Teletrasporti? Raggi della Morte? Tute che proteggono dal vuoto cosmico e dagli elementi? Corazze potenziate che permettono di sollevare grattacieli? Astronavi? Tutto magico, e tutti possono farlo.

L'esatto opposto di prendere una magia onnipotente e nasconderla agli occhi dei mortali è prendere questa magia onnipotente e darla, conduce più o meno a risultati simili. Semplicemente, in un mondo in cui tutti hanno la magia i migliori saranno quelli che la sanno usare meglio. Invece di "c'è, ma non la possono usare perchè X.  Però quando puoi usarla non ti possono fermare" diventa "c'è, ma può essere facilmente contrastata da chiunque. se se più bravo però non ti possono fermare".

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2 ore fa, SilentWolf ha scritto:

Serve semplicemente determinare le linee guida dell'ambientazione, senza aver bisogno di considerare un qualunque regolamento.
Difatti, fin da quando esiste il mondo la gente ha teorizzato ambientazioni, senza avere la necessità di progettare le regole di un Gdr. ;-)
Tolkien ha progettato la Terra di Mezzo senza avere bisogno di considerare meccaniche e prove di dado, così come tutti gli scrittori, fumettisti e sceneggiatori nati prima della nascita di D&D. :)

IL regolamento è importante da considerare solamente se si ha interesse di calare una certa ambientazione in un gioco ben preciso. Ma non mi sembra sia stata questa la richiesta di Brillacciaio. Anzi, mi sembra che abbia chiesto di riflettere assieme a lui su come ottenere una ambientazione High Magic coerente internamente, ma senza considerare quale regolamento usare.
Insomma, mi sembra abbia suggerito di collaborare nella progettazione di una ambientazione dal punto di vista puramente narrativo.

 

La determinazione delle linee guida, invece, mi sembra proprio essere il nocciolo della sua domanda.
Non ci ha fornito delle linee guida, perchè vuole sapere ognuno di noi quali linee guida narrative (a prescindere dalle meccaniche) userebbe per ottenere una qualunque ambientazione (a nostra discrezione) con le caratteristiche base da lui descritte: magia diffusa, magia potente, mondo che nonostante ciò rimane in equilibrio grazie a motivazioni credibili.

Non ci ha fornito lui delle linee guida, perchè la sua domanda è pensata proprio per ottenere da noi feedback su come ottenere quelle linee guida.
Insomma, vuole che ognuno di noi ipotizzi a proprio modo una propria ambientazione, presentata qua come semplice esempio su come ognuno di noi progetterebbe una ambientazione per ottenere quelle caratteristiche su descritte.
Non è importante che le risposte fornite da noi corrispondano a una ambientazione ben precisa, quanto che ognuno di noi rifletta su una propria ambientazione di esempio, creata da noi sul momento.
Quali linee guida introdurremmo per ottenere una simile ambientazione? Quali caratteristiche avrebbe la nostra ambientazione in modo da rispettare le premesse poste da Brillacciaio?

Non è importante mettere a confronto la qualità delle varie ambientazioni o costruire ambientazioni approfondite, quanto riflettere su come ognuno di noi penserebbe di ottenere un certo risultato (ambientazione con magia diffusa, magia potente e, però, mondo in equilibrio grazie a fattori credibili).

Insomma, mi sembra che Brillacciaio vorrebbe che lo aiutassimo a formulare una serie di esempi narrativi pratici, una serie di esempi concreti di bozze di ambientazioni.

Silent, le "linee-guida" per evitare gli eccessi e/o mantenere la coerenza interna di un'ambientazione, le hai postate tu stesso qui.

Un'alternativa è quella descritta da Shape quì sopra.

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@greymatter Capisco il tuo ragionamento e la tua perplessità, ma credo che porsi la questione da quel punto di vista in effetti spinga inevitabilmente a complicarsi le cose. Credo, infatti, che convenga fare una distinzione fra metodi ed effetti.

La magia può essere descritta come il frutto di tanti metodi differenti (magia popolare, astrologia e divinazione, alchimia, sciamanesimo, invocazione divina, incanalamento dell'energia magica, ecc.), i quali però possono essere associati ai medesimi effetti.
Credo che definire il metodo specifico possa non essere necessario, fin tanto che ci si orienta su una medesima concezione di "effetto". Insomma, a prescindere dai metodi magici usati nella propria ambientazione, la conseguenza è la medesima: si è in grado di plasmare in maniera anche radicale la realtà quotidiana di quel mondo.

I attesa di ulteriori precisazioni da Brillacciaio, provo a fornire quelle che penso possano essere ulteriori utili linee guida:

Conoscenza: la magia è nota a tutti, indifferentemente che si sia studiosi o meno, indifferentemente dal metodo magico effettivamente usato.

Diffusione: la magia è usata in praticamente tutto il mondo e influenza la vita di qualunque persona ad ogni livello della sua esistenza, a partire dalla realtà politico-sociale della sua comunità, agli usi e costumi della sua società, fino alle abitudini giornaliere più semplici (come il mangiare, il dormire, l'interagire con gli altri, il lavorare, ecc.)

Potenza: La magia è una risorsa attraverso cui le persone possono essere in grado di plasmare le fondamenta stessa della realtà, orientando gli eventi della storia, fino alla natura stessa delle cose nell'universo. Ovviamente ciò non significa che tutti siano in grado di raggiungere questo livello di potere, ma semplicemente che la magia è una risorsa tanto potente da poter addirittura consentire simili conseguenze. Arrivare a possedere il controllo su un simile potere è roba in cui pochi riescono (o magari nessuno ancora ci è riuscito) e magari potrebbe anche essere vietato (sta alle regole interne della propria ambientazione).

Shape secondo me è già andato in una buona direzione riguardo a una possibile ambientazione.
Basandomi sulla sua idea, provo a fare le mie considerazioni.

 

 

@Shape la tua idea di un futurismo magico coincide abbastanza a quello che farei io. Quello che hai descritto è un esempio che va nella direzione di ciò che mi sembra Brillacciaio voleva sapere (a lui confermare). Provo a espandere la tua idea con mie considerazioni.

SCENARIO: Come sarebbe un mondo in cui le società si sono sviluppate non grazie alla tecnologia, ma grazie alla magia? Come sarebbe un mondo in cui la magia è il principale strumento con cui la gente fa tutto?

- Invece che scienza e tecnologia, nei secoli le persone avrebbero iniziato a sviluppare tecniche sempre più evolute di utilizzo della magia (o meglio, la magia è la scienza e la tecnologia di quel mondo). I metodi magici descritti da Greymatter potrebbero essersi avvicendati nei secoli, i metodi meno efficienti man mano sostituiti da quelli più efficienti, oppure modificati in base alle varie necessità culturali dell'epoca. Nel tempo attuale, momento di massimo sviluppo magico, più metodi potrebbero coesistere, alcuni per via della tradizione e altri come rappresentazione del massimo sviluppo nella disciplina.

- La magia in questa ambientazione è, come descritto da Shape, l'equivalente per noi della tecnologia, motivo per cui essa è usata per fare tutto: armi, trasporti, comunicazioni, produzione, alimentazione, sanità, hobbistica, servizi civili, ecc.

- il principale settore in cui la magia ha ottenuto (e determinato) il massimo sviluppo è in quello bellico. Le nuove scoperte magiche sono sempre state prima di tutto sperimentate sul campo, contro i nemici, è usate al principale scopo di ottenere potere, controllo, dominio. La magia è usata per potenziare i soldati, per distruggere i nemici, per trasportare le unità, per creare difese, per curare i feriti, per ottenere vantaggi tattici (nuove armi, modifica strategica del terreno di scontro, ecc.). La magia, dunque, è utilizzata anche come deterrente bellico, la sua minaccia usata per intimidire, spiare e/o dominare i propri avversari.

- Come nel nostro mondo reale, ben presto le nazioni hanno compreso il vantaggio di una economia stabile e della necessità di definire una serie di condizioni da rispettare per mantenere la pace. Nulla impedisce di creare una ambientazione caratterizzata da guerre costanti, come la storia dell'Europa fino al termine della 2a Guerra Mondiale, ma può anche essere interessante considerare lo scenario di un equilibrio internazionale più o meno raggiunto. Così come è successo nel nostro mondo reale, i vari Stati di almeno una porzione del mondo hanno, dunque, stipulato un accordo di cooperazione internazionale. Questo ha implicato il dover rispettare una serie di norme base, tra cui in particolare quelle relative all'uso e all'abuso della magia. Avete presente il nostro accordo internazionale per eliminare l'uso in guerra della bomba atomica? Stessa roba: l'accordo internazionale potrebbe aver vincolato tutti i paesi di evitare l'uso della magia più dirompente e dei metodi più balordi di farsi guerra, oltre che di dotarsi ognuno di una legislazione capace di tenere sotto controllo i propri sudditi/cittadini. La violazione degli accordi internazioni potrebbe provocare conseguenze disastrose, dalle multe salate, all'interruzione dei rapporti diplomatici e commerciali, fino alla guerra.

- Ogni Stato possiede una propria serie di leggi che normano nel dettaglio l'uso della magia in ogni campo. Queste leggi, dunque, vanno a delineare nel dettaglio quali effetti magici sono considerati illegali, e quali sono i limiti e i diritti di ognuno nell'applicazione della magia nei vari settori della vita sociale: produzione di oggetti, comunicazione, trasporti, servizi civili, istruzione, sanità, ecc. Chi viola queste leggi è soggetto a punizioni di vario tipo, a seconda della gravità della colpa e dello specifico sistema legislazione vigente in quello stato. La legge, insomma, controlla l'uso della magia, risorsa potentissima.

- In ogni Stato, le leggi che controllano la magia (e altro) sono fatte rispettare da Forze dell'Ordine Magiche, costituite da esperti incantatori in grado di bloccare gli effetti magici creati da altri e di catturare persone dotate di poteri sovrannaturali.

- Come accade nel nostro mondo reale, in questo tipo di ambientazioni esisterebbero persone disposte a violare la legge per interessi personali, per vocazioni rivoluzionarie o altre motivazioni. Criminali, anarchici, terroristi o anche semplici anime ribelli potrebbero violare la legge e, dunque, usare la magia considerata illegale o usare la magia in modo illegale. Questo tipo di persone si troverebbero ad essere indagate dalle Forze dell'Ordine Magiche e, se beccate, arrestate e punite secondo la legge. Potrebbero esistere mercati illegali per la circolazione di prodotti magici vietati, circoli segreti, luoghi d'intrattenimento illegali, ecc.

- Le persone comuni sarebbero abituate a usare la magia per ogni cosa, così come noi siamo abituati a usare la tecnologia per qualunque cosa. La magia sarebbe usata per comunicare con gli altri, per prepararsi la colazione, per viaggiare da un luogo all'altro, per analizzare la realtà del mondo, per fare esperimenti e scoprire nuovi metodi di utilizzo, per educare i propri figli, per curare le malattie, per fabbricare armi, per fabbricare comuni oggetti, ecc.

 

Queste sono alcune informazioni che integrerei al suggerimento di Shape.
In aggiunta, però, credo sarebbe necessario discutere un po' più nel dettaglio l'introduzione di un minimo di altre limitazioni, per evitare ulteriori problemi quali il dissesto economico di un mondo in cui tutti possono ottenere tutto grazie alla magia, motivo per cui il sistema del commercio potrebbe andare in malora.
Allora a quel punto, per mantenere la stabilità interna all'ambientazione, considererei fondamentale inserire anche un limite fisico delle persone a poter usare la magia:

- Usare la magia alla lunga è faticoso, perchè richiede all'utilizzatore un grande dispendio di energie. Ciò significa che, da sola, una persona non è in grado di fare tutto e che, dunque, per ottenere grandi risultati ha bisogno di tempo o di aiuto.

- Apprendere la magia è faticoso, perchè richiede molto tempo di studio e di allenamento. La maggioranza della gente, dunque, conosce un uso solo basilare della magia e solo una ristretta minoranza di esperti ne ha coltivato le arti in modo da risultare in grado di creare effetti strabilianti. E' la stessa situazione che c'è nel nostro mondo, con una gran parte della gente esperta solo delle conoscenze tecnologiche base, mentre solo un numero più ristretto di persone è straordinariamente esperta in discipline quali ingegneria elettronica o informatica, biotecnologia, chimica, astrofisica, ecc. Le persone che diventano tanto esperte nell'arte magica sono tenute sotto osservazione dagli stati, così come sotto osservazione è in genere il lavoro degli scienziati che operano nel nostro mondo reale.

 

Concordando con l'esempio di Shape, quindi, questo è il modo in cui progetterei io una ambientazione High Magic in modo da tenerla sottocontrollo.

Modificato da SilentWolf
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Perché non pensiamo a qualcosa di "razziale"? Non capisco perché mettere la magia in antitesi con la tecnologia. Per affinità (?) la magia può adattarsi agli elfi e agli umani, magari in ambiti diversi. I Nani e gli gnomi possono essere famosi per la loro tecnologia che li porta a produrre armi laser basate sulla "fusione" di gemme. Alla fine se l'effetto ultimo è fare un "proiettile magico" che infligga 5d10 danni, chissenefrega se lo consideri "slot" di magia di un elfo o gemma da 2000 m.o. da fondere in un archibugio laser. Parliamo di "effetti collaterali" dell'una e dell'altra (magia e tecnologia)? L'uso della magia potrebbe far arrugginire i metalli (la tecnologia ne risente), mentre la tecnologia potrebbe far scarseggiare le componenti magiche rare necessarie ai maghi. Far abbassare la temperatura o alzarla (effetto serra), desertificare, inondare, creare collegamenti dimensionali, etc... Esistono razze "fuori dagli schemi"? Costrutti intelligenti come i Forgiati di Eberron o creature fatte di "magia solida" come un tipo di fatina/spiritello che ha abilità magiche innate? Esiste qualcosa che come effetto procura mutazioni nei viventi come X-Men? Possono essere Immuni alla Magia? E ai cannoni laser? Fanno appassire la vegetazione al solo passaggio? Dare Resistenza alla Magia o Rigenerazione da danni da proiettile a tizi che sono refrattari all'uso di tecnologia o alla Magia potrebbe essere un altro polo che bilancia "indistintamente" usando il proprio corpo come "arma". Potrebbero essere dei Genetisti Autoriparanti e Autofornenti Veleno dal loro sangue o Infettanti gli altri. Dopo tutto che me ne faccio di fare danni da cannone laser, dal moment oche avveleno o infetto? Ricordate gli Zerg di Starcraft? https://it.wikipedia.org/wiki/Razze_di_StarCraft

I Sacerdoti usano "magia tradizionale" o possono cuare attraverso la telepatia a distanza o addirittura riparare costrutti? (magari hanno p.f. pure quelli). La magia/tecnologia aliena o di popolazioni lontane funziona diversamente? Perché "magia" è un termine universalmente generico. Gli psionici? Possono essere i curatori, avendo una magia di "tipo diverso" oppure li vogliamo distinti?

Queste sono idee venute fuori di getto. Ma creare un'ambientazione complessa prevede anche equilibri complessi. Il mondo/universo è come è, perché c'è questo equilibrio. Niente ci vieta di inventare, inventare, inventare... Se è Legale / facilitato nei secoli qualcosa e Illegale/Vietato altro, comporta un cambiamento di equilibrio ovviamente. E quindi cambia l'ambientazione.

 

 

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9 ore fa, greymatter ha scritto:

Magia "diffusa" che vuol dire? Diffusa quanto? Per esempio, in Runequest 6 ci sono ben 5 sistemi magici indipendenti (che possono essere inseriti in modo modulare nelle propria campagna); uno di questi sistemi magici è la Folk Magic, che sono in pratica semplici incantesimi di effetto limitato che possono essere anche ampiamente diffusi e conosciuti dalla gente semplice, se così si vuole. Vuol dire questo diffusa? Magia potente - e cioè? Cos'è che una persona può fare e non può fare esattamente con la magia?

Diffusa tanto che la usano tutti e potente tanto da poter fare qualsiasi cosa uno sia in grado di pensare. Dopodiché, se non riesci a farla funzionare così o non ti piace, riformuli:
Diffusa tanto che la usa il 90% della popolazione mondiale e potente tanto da poter fare quasi tutto, ma (esempio stupido a caso) non consente di resuscitare i morti (come in Harry Potter); oppure riformuli in un modo diverso, a seconda delle difficoltà che hai riscontrato.

Ringrazio @SilentWolf per aver riformulato la questione in modo che fosse chiara a tutti :) e anche per i suoi ultimi contributi alla conversazione.
In effetti, pensando a un potere estremamente grande e difficilmente controllabile, tra le prime cose che vengono in mente anche a me è spostare l'orologio dell'ambientazione più in avanti nel futuro man mano che i poteri disponibili aumentano (fermandosi possibilmente prima che il tutto finisca irrimediabilmente con un'apocalisse).
Analizziamo dunque questa possibilità prima di, eventualmente, andare avanti.
Quali sono i principali limiti di una tale scelta? (al di là del gusto personale) In che modo situazioni fuori controllo (come il terrorismo o certi attacchi informatici nel nostro mondo) hanno influito sulla società nel suo complesso o potrebbero farlo e come si possono produrre contromisure in modo che certi eccessi danneggino il sistema senza tuttavia portarne al crollo e vanificare tutti gli sforzi fatti per ottenere la pace tramite collaborazione internazionale?

 

4 ore fa, Dr. Randazzo ha scritto:

Alla fine se l'effetto ultimo è fare un "proiettile magico" che infligga 5d10 danni, chissenefrega se lo consideri "slot" di magia di un elfo o gemma da 2000 m.o. da fondere in un archibugio laser.

Direi che un proiettile da '5d10 danni' è tra gli ultimi problemi da considerare in realtà, si tratta di uno degli esempi meno destabilizzanti. In fin dei conti non servono '5d10 danni' per uccidere una guardia cittadina (magari in base alle guardie in D&D sì, ma ti ricordo che stiamo cercando di parlare di ambientazioni prima che di regole, dunque un uomo anche molto potente potrebbe essere ucciso da una normalissima freccia in petto - e nulla vieta che in tanti regolamenti accada - oppure tutti esserne immuni, in ogni caso decidere cosa uccide chi è del tutto arbitrario).
Molto più interessante la parte sugli effetti collaterali: non tanto l'aspetto del come poter confrontare magia e tecnologia, perché chiaramente basterà stabilire che possono 'interagire' e successivamente metterle allo stesso livello, senza complicare il discorso ulteriormente (è probabile che se il divario fosse alto, del resto, l'una soffocherebbe l'altra). Mi spiego sul poter interagire.
Se la magia si considerasse operare su un diverso piano rispetto alla tecnologia ci si ritroverebbe in situazioni in cui, per esempio, posso teletrasportarmi in casa di un uomo protetto da una barriera magica usando delle apparecchiature tecnologiche (o viceversa) e danneggiarlo senza che abbia modo di opporsi. Ma una volta stabilito che l'una ha effetto sull'altra (dopotutto modificano lo stesso mondo, anche se in modi diversi) non c'è bisogno di considerarle distintamente da questo punto di vista.
Mentre sul piano dei veri e propri effetti collaterali, la presenza di robot/costrutti/mutanti o la possibilità da parte della magia di modificare drasticamente e involontariamente l'ambiente circostante al suo utilizzo, come una sorta di variante bizzarra e meravigliosa dell'inquinamento pesante, potrebbe rivelarsi un'aggiunta decisiva.

Come potrebbero differenziarsi gli effetti collaterali della magia o di una tecnologia di tipo diverso rispetto a quelli della tecnologia del nostro mondo, e questo che differenze causerebbe nell'impostazione generale rispetto a quella che ha scelto SilentWolf? 

Modificato da Brillacciaio
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46 minuti fa, Brillacciaio ha scritto:

Analizziamo dunque questa possibilità prima di, eventualmente, andare avanti.
Quali sono i principali limiti di una tale scelta? (al di là del gusto personale) In che modo situazioni fuori controllo (come il terrorismo o certi attacchi informatici nel nostro mondo) hanno influito sulla società nel suo complesso o potrebbero farlo e come si possono produrre contromisure in modo che certi eccessi danneggino il sistema senza tuttavia portarne al crollo e vanificare tutti gli sforzi fatti per ottenere la pace tramite collaborazione internazionale?

Questa ambientazione non ha grossi limiti, di per se, a meno che uno non voglia giocare un personaggio che, per qualche motivo, non può usare la magia.

E quanto a come terrorismo e attacchi informatici influenzino questo mondo eccetera, la risposta è : esattamente come si farebbe nel mondo reale. Ho scelto quell'esempio per questo motivo: è una soluzione facile. Non c'è bisogno di pensarci tanto: il mondo è esattamente come il nostro, con la differenza che invece di usare la tecnologia si usa la magia. Per il terrorismo magico, c'è il contro-terrorismo magico. Per gli attacchi informatici magici, ci sono barriere informatiche magiche. Eccetera.

In realtà, buona parte dei problemi di qualsiasi ambientazione si può risolvere con "come nel mondo reale". Si tratta sempre di reazioni causa effetto. Se c'è qualcosa che ha un determinato effetto, questo porterà a una reazione del mondo, che sarà la più efficiente possibile. Accadrebbe lo stesso in D&D 3.P se non fosse che per qualche motivo i modi per difendersi da alcuni incantesimi non ti proteggono dagli incantesimi o lo facciano in modi estremamente inefficienti. 

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come effetti collaterali abbiamo carta bianca: chi lo dice che la tecnologia inquini? Chi lo dice che le materie prime grezze o addirittura lavorate siano limitate? Questo cambierebbe tutto l'assetto produttivo/commerciale/economico esistente. Per questo prima di pensare alle strutture e associazioni politiche e commerciali dobbiamo pensare agli effetti/campi di azione di magia (nelle varie forme), abilità, etc. Questo perché pensare agli effetti della magia del tipo:  "materializzare materie prime/benzina" possono ribaltare tutte le logiche che conosciamo. Se un incantesimo senza componenti materiali permette di convocare acciaio, il mercato dell'acciaio non avrebbe più senso in base alla "facilità" di convocazione. Lo stesso vale per "materializzare tecnologia". Cioè "convocare un'arma d'assedio" come effetto rende inutile la costruzione e la progettazione di macchine d'assedio. Mentre "ripara/potenzia armi d'assedio" necessiterebbe la previa costruzione di qualcosa da riparare/potenziare.

Ovviamente all'opposto la scarsità di reperibilità di materie prime, creerebbe un valore di mercato delle stesse crescente. Se per funzionare i costrutti tecnologici consumassero "energia magica", i maghi sarebbero macchinisti di treni e quant'altro. Se I Genetisti XMen, fossero la fonte di Pozioni Magiche di Resistenza alle Magie o Curative o di Droghe magiche estratte dalle loro ghiandole etc. sarebbero braccati in tutto il mondo o strapagati. Se le tecnologie come navi volanti, treni, etc. funzionassero "bruciando magia" magari oltre a maghi-macchinisti troveremmo le Razze Magiche (fatine/spiritelli di prima) usate e sacrificate perché boh, dal loro sangue s'estrae l'energia magica. Sarebbe una cosa "per malvagi", ma tutto ci sta.

Se i costrutti tecnologici fossero elettrici, bisognerebbe valutare l'impatto di magie come "Fulmine" o basati su elettricità. Macchine del Tempo o tecnologie alla Terminator che permettono di tornare nel passato esistono? Perché non dare limiti alla tecnologia/magia è.... incasinante. Gli esoscheletri che trasformano personaggi banali in potenti supermostri renderebbero inutili i guerrieri forse o almeno si domanderebbero perché non hanno scelto altra carriera nella vita.

Modificato da Dr. Randazzo
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17 ore fa, Dr. Randazzo ha scritto:

come effetti collaterali abbiamo carta bianca: chi lo dice che la tecnologia inquini? Chi lo dice che le materie prime grezze o addirittura lavorate siano limitate? Questo cambierebbe tutto l'assetto produttivo/commerciale/economico esistente. Per questo prima di pensare alle strutture e associazioni politiche e commerciali dobbiamo pensare agli effetti/campi di azione di magia (nelle varie forme), abilità, etc. Questo perché pensare agli effetti della magia del tipo:  "materializzare materie prime/benzina" possono ribaltare tutte le logiche che conosciamo. Se un incantesimo senza componenti materiali permette di convocare acciaio, il mercato dell'acciaio non avrebbe più senso in base alla "facilità" di convocazione. Lo stesso vale per "materializzare tecnologia". Cioè "convocare un'arma d'assedio" come effetto rende inutile la costruzione e la progettazione di macchine d'assedio. Mentre "ripara/potenzia armi d'assedio" necessiterebbe la previa costruzione di qualcosa da riparare/potenziare.

Ovviamente all'opposto la scarsità di reperibilità di materie prime, creerebbe un valore di mercato delle stesse crescente. Se per funzionare i costrutti tecnologici consumassero "energia magica", i maghi sarebbero macchinisti di treni e quant'altro. Se I Genetisti XMen, fossero la fonte di Pozioni Magiche di Resistenza alle Magie o Curative o di Droghe magiche estratte dalle loro ghiandole etc. sarebbero braccati in tutto il mondo o strapagati. Se le tecnologie come navi volanti, treni, etc. funzionassero "bruciando magia" magari oltre a maghi-macchinisti troveremmo le Razze Magiche (fatine/spiritelli di prima) usate e sacrificate perché boh, dal loro sangue s'estrae l'energia magica. Sarebbe una cosa "per malvagi", ma tutto ci sta.

Se i costrutti tecnologici fossero elettrici, bisognerebbe valutare l'impatto di magie come "Fulmine" o basati su elettricità. Macchine del Tempo o tecnologie alla Terminator che permettono di tornare nel passato esistono? Perché non dare limiti alla tecnologia/magia è.... incasinante. Gli esoscheletri che trasformano personaggi banali in potenti supermostri renderebbero inutili i guerrieri forse o almeno si domanderebbero perché non hanno scelto altra carriera nella vita.

Poter reperire dal nulla le materie prime o addirittura i prodotti finiti, senza nemmeno la necessità di sapere come questi funzionino porterebbe, a mio parere, a rendere pian piano superflua qualsiasi forma di associazione con fini pratici (persino uno stato) diversi dalla difesa (tre persone che si coprono le spalle a vicenda coprendo i rispettivi campi, per esempio).
Insomma se non c'è bisogno di fermarsi a raccogliere e lavorare risorse si prospetta una situazione in stile nomadismo paleolitico (gruppi limitati che si proteggono a vicenda) solo con potere decisamente più ampio (cos'è un party in molti giochi del resto?). È interessante come concetto: un'ambientazione disorganica, in cui gli unici centri associativi siano magari centri di svago o che raccolgano la conoscenza (sempre che non si possano evocare libri dal nulla senza bisogno che qualcuno li scriva).
È un'ambientazione che non sono sicuro giocherei, non nella sua variante più estrema almeno, non mi darebbe stimoli, però funziona.

Per quanto riguarda i viaggi nel tempo, be', meritano una trattazione a parte a mio parere.

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In realtà mi sto mantenendo sul generico perché volevo una riflessione generica su aspetti vari e disconnessi, se però proprio la cosa non vi piace possiamo anche smettere.

OT: Sto attualmente lavorando a qualcosa, in effetti, ma pensavo di mantenermi sul low fantasy proprio per evitare problemi. Certo se fosse venuto fuori qualcosa di utile avrei potuto forzare un po' la mano verso un livello di magia più alto, ma non è necessariamente la mia intenzione e, dunque, non è questo lo scopo specifico del thread.
Per quanto riguarda questo aspetto, ritengo ottimi i link offerti da @greymatter in uno dei suoi primissimi interventi nella conversazione, lo ringrazio ancora :)

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13 ore fa, Brillacciaio ha scritto:

In realtà mi sto mantenendo sul generico perché volevo una riflessione generica su aspetti vari e disconnessi, se però proprio la cosa non vi piace possiamo anche smettere.

Più che altro alle volte, se si parla troppo sul generico, tra incomprensioni e opinioni personali è difficile mettersi d'accordo.

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