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[TdG] Sengoku Basara


Huriel

Messaggio consigliato

Inviato

Chikamatsu

"Questi mi hanno preso per un samurai, meglio mettere qualcosa in chiaro"

Rivolgendomi al tipo in armatura

"Mi sento di dover specificare che le mie "doti" non si confanno all'attacco diretto, spero comunque di poter essere d'aiuto il più possibile"

Sorrido e faccio un piccolo inchino "Potrei darvi di certo una ottima mano nella parte del "fingere""

"L'organizzazione è la chiave della vittoria, qualche piccola informazione in più sono sicuro ci farebbe comodo. Ad esempio, quanti nemici andremo a fronteggiare? Su che terreno? Dobbiamo o meno fare prigionieri?"


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Inviato

Hino

"Se compiace l'onorevole Yamamoto-sama, preferirei aiutare questi individui. Mi hanno aiutata e protetta, salvandomi la vita e l'onore; penso di potervi essere utile. Inoltre vorrei in questo modo dimostrare al mio signore fino a che punto posso aiutarlo con le mie capacità. Se possibile, vorrei che informaste il nostro onorevole signore che sarò più che lieta di tenergli compagnia al mio ritorno, e in qualsiasi momento lui voglia"

Mi metto poi in disparte, per lasciare agli uomini i discorsi di guerra...ma sono a portata d'orecchio e non perdo una sola parola.

Inviato

Kyōraishi Kagemasa

Con un gesto del capo saluto Ishii e Harada, poi porto la mano al petto verso il finto soldato di Takeda rimanendo silenzioso. Salgo in groppa, testo briglie e sella, sistemo l'arco da un lato e la farestra dall'altro. La nodachi è assicurata alle mie spalle in modo da non intralciare la cavalcata mentre la wakizashi è nel fodero della cinghia.
"Perché dovrebbero attendersi una scorta Takeda in questo territorio appena conquistato da Shibata?"

Inviato

Il vostro interlocutore scuote la testa, rassegnato

Devo proprio spiegarvi tutto eh?  Partiamo dal principio, dunque: quando il nostro ormai defunto Daimyo capì il pericolo che gli Oda rappresentavano per le sue terre fece tutto quello che era in suo potere per assicurarsi un alleanza con i nostri confinanti Takeda. Prima ancora dell'inizio delle trattative però, le truppe degli Oda erano già in marcia verso la capitale. Probabilmente qualche funzionario assetato di potere ha tradito il nostro signore.

Sputa per terra, disgustato, mentre il cavallo freme, nervoso

Shingen Takeda ovviamente non ha preso bene la cosa, ma attualmente considera Nobunaga niente più di fastidio, sopratutto ora che tutte le sue attenzioni sono concentrate nella campagna contro Uesughi Kenshin. Quindi si limita ogni tanto a mandare qualche spedizione punitiva e a intercettare risorse degli Oda per farli propri. Per lui è un doppio vantaggio: senza togliere eccessiva forza dal proprio esercito riesce contemporaneamente a rallentare gli Oda e a ottenere risorse per la guerra. Un genio tattico, se mi si passa il termine

Notate negli occhi e nelle parole dell'uomo un ammirazione  sconfinata 

Questo ovviamente capita a fagiolo: i nostri scout hanno avvistato uno dei convogli degli Oda e hanno avvisato i Takeda, che stanno organizzando un assalto. Noi li aiuteremo e poi li convinceremo che siamo alleati per lasciarci riportare al loro campo tutti i carri. Invece, una volta nei boschi fingeremo un attacco di banditi, caricheremo tutto su i nostri carri e li porteremo qui. Quelle risorse ci sono incredibilmente necessarie sia per la costruzione del castello sia per armare meglio i nostri uomini. Ma sopratutto... per vedere se di voi ci si può davvero fidare. Vi terrò d'occhio e riferirò ogni cosa a Yamamoto-sama. Quindi vedete di dare il vostro meglio

Guarda Chikamatsu e Hino

In qualunque cosa siate bravi a fare. Se non c'è altro direi di partire: non abbiamo molto tempo da perdere.

Inviato

Kobo Daishi

 

Quindi vorreste difendere da dei ladri la spedizione per poi rubare voi il tutto...

faccio verso l'uomo

anzicchè semplicemente parlare e discutere del mantenimento di vecchi accordi...

Inviato

Il samurai si altera sentendo le parole di Kobo

Siamo in guerra! Non si tratta di rubare qualcosa a qualcuno, si tratta di indebolire gli Oda per rafforzarci! Inoltre come ti ho appena detto gli accordi coi Takeda non furono mai conclusi, quindi se glielo "chiedessimo gentilmente" probabilmente finiremmo sulle loro picche prima di poter dire "Baka".  Se vuoi aiutarci come dici attieniti al piano, altrimenti Yamamoto-sama ti ha già permesso di andartene e non ti tratterrò ulteriormente. Ma non interferire con noi, o ne pagherai le conseguenze.

Minacciosamente mette mano alla naginata che porta assicurata alla cavalcatura, lo sguardo fisso sul monaco.

Inviato

Kobo Daishi

 

me ne sto calmo quando mette mano all'arma

forse dovreste proseguire sulla via per concludere l'accordo anzicchè pensare subito a mettere mano alle armi, ma vedo in voi un temperamento violento...lo dimostra come abbiate già messo mano alla vostra arma...la pace non sarà mai con voi se continuerete a fare così

Inviato

Di certo non possiamo noi concludere un accordo del genere. Quelle sono cose  che solo i nostri signori possono decidere. E il nostro saggio Daimyo ha deciso che non è ancora il momento di rivelare la sua esistenza.  Forse sei stato troppo tempo chiuso nel tuo monastero e non hai più idea di come vada il mondo. Come puoi pensare di ottenere la pace senza combattere? Guarda il nostro defunto signore: egli cercava di mantenere le sue terre in pace, e ha sempre regnato con saggezza. Per la sua mancanza di forza è stato costretto alla fuga e ora è il figlio che deve pagare ed essere forte per rimediare ai suoi errori. Quelle armi servono più a noi che a loro: come pensi potremmo difenderci altrimenti? Con belle parole e sofismi? Bah... 

Ora basta però. Deciditi: sei dentro o sei fuori. Per me è indifferente.

Si rivolge agli altri 

Qualcun altro ha altri brillanti idee o possiamo andare?

Inviato

Kobo Daishi

 

come pensi di ottenere la pace solo combattendo potrei chiederti...

lo sguardo è dolce come un maestro che insegna a un allievo ancora troppo avventato

vi seguirò se è quello che mi stai chiedendo

anche solo per controllare non uccidiate povera gente

penso poi tra me

 

Inviato

Kyōraishi Kagemasa

 

Durante lo scambio di battute rimango silenzioso. Con un verso secco prodotto dalla bocca invito al trotto il cavallo sapendo già che il monaco ci avrebbe accompagnati così che gli altri fossero costretti a seguirmi.
Appena un po' lontano dal villaggio, dopo che le domande e risposte tra Kobo e il guerriero hanno chiarito un po' la mente, decido di parlare di nuovo "Come hai detto che ti chiami?" sono solito chiederlo se dopo un paio di scambi di battute il suo interlocutore non si presenta, Ishii e Harada lo sapevano. Ottenuta risposta proseguo "Non ho dubbi riguardo al genio tattico e strategico di Takeda. Uno dei motivi per i quali Oda ancora non ha preso di mira i suoi territori." accarezzo la criniera del cavallo ricordando l'enfasi con la quale si era espresso poco fa l'uomo nei confronti del generale "Motivo in più per valutare con accortezza la missione suicida alla quale ci stiamo dirigendo. Suicida per noi e per il tuo Daimyo che in questo modo presto si troverà ad affrontare non uno ma ben due nemici, come se uno già non fosse sufficiente, o peggio l'ira di due nemici." non mi giro mai a guardarlo per il momento "Dimmi" dico il suo nome di famiglia "Perché sei stato scelto come comandante di questa missione? Dove eri quando il Castello degli Yamamoto è stato preso d'assalto?" il tono non è per nulla accusatorio ma curioso e conoscitivo. Le mie intenzioni non sono affatto quelle di offendere piuttosto di cementare quel piccolo gruppo di uomini pronti a una missione così assurda. Aveva come il sospetto che Matsuda provasse qualche rancore nei confronti del guerriero o si fidasse poco, altrimenti perché inviarlo da solo con loro così lontano? Avrebbero potuto prendere qualsiasi decisione come ucciderlo e fuggire o ucciderlo e trovare rifugio dai Takeda, rivelando l'inganno di Mtasuda, ritenendoli ben più in grado di affrontare Oda. In un modo o nell'altro le probabilità di morte di ognuno di loro, ma più per lui, erano altissime. Insinuare questo dubbio lo porterebbe forse fidarsi più di me. In parte già so che soprattutto Harada mi affiancherebbe nelle decisioni. A tal proposito rallento fino a farmi raggiungere dal buon Harada stesso.
"Ho come il presentimento che pur sopravvivendo, anche una piccola distrazione da parte nostra potrebbe risultare fatale per le ambizioni di Yamamoto." questa volta mi giro a guardare il guerriero "Pensaci bene. Se gli uomini di Takeda sono così ben addestrati, se i loro ordini sono così precisi, come potrebbero credere a una fandonia simile? Io personalmente non mi lascerei mai convincere da una tale sciocchezza e non basterebbe certo un'armatura a farmi confondere." indico Ishii "Lui stesso ne indossa una raccolta sul campo di battaglia."
Le argomentazioni sono forti, l'intento è farlo ragionare a dovere ma col cavallo procedo nella direzione da lui indicata. Come se in qualche modo la missione dovrà essere portata a termine.

 

DM

Spoiler

ci butto dentro tutta la persuasione possibile per non farlo alterare ma ragionare sulle mie parole

 

Inviato

Chikamatsu

"Pronto a partire" 

 Rivolgendomi al capitano della guardia, non mi curo dei dialoghi di Daishi e Kagemasa, risolveranno da soli i loro problemi morali

Inviato

Hino

"Capitano, se avete qualche minuto potrei chiedere di cambiare i miei vestiti con qualcosa di più pratico e meno appariscente? Se devo sembrare una bandita, forse il mio attuale abbigliamento è poco consono. In ogni caso, vi assicuro che potrò concedere qualche vantaggio alla nostra importante missione. Se me lo concedete, posso scagliare fuoco sui nostri nemici e creare immagini illusorie di oggetti e pericoli che potrebbero disorientarli"

Se mi è concesso, mi cambierei con qualche abito comune, principalmente munito di pantaloni, onde poter cavalcare meglio e essere un filo meno visibile se ci nascondiamo.

Inviato

Pensavo saremmo partiti direttamente, non mi aspettavo tutte queste domande. Hajimemashite , il mio nome è Heihachiro della famiglia Ota. Ero uno dei membri della guardia privata del principe Matsuda ed eravamo intenti a combattere un distaccamento dell'esercito a qualche chilometro dal castello quando cadde. Per non far cadere il nostro signore prigioniero lo portammo in salvo, senza sapere che il nostro Daimyo fosse fuggito macchiandosi di disonore. Sono stato scelto perché Yamamoto-sama si fida di me e sa che qualunque cosa accada io farò solo il meglio per il nostro clan.

Heihachiro ascolta le parole di Kagemasa con pazienza. Quando il samurai termina risponde

Yu.  Nascondersi come una tartaruga nel guscio non è vivere. Se il mio signore avesse deciso di usare la mia vita per un suo scopo sarò più che felice di perderla. Morire è una perdita, vivere è un guadagno ed è così che spesso si decide di non morire, ma questo è un atto di viltà. Voi non mi sembrate un vile Kyōraishi-san, vi chiedo di agire di conseguenza. Ho dato la mia parola al mio signore che quelle armi arriveranno qui, a costo di andare da solo e morire provandoci. Non sta a me discutere gli ordini, ne a voi. Se volete seguirmi, andremo assieme, altrimenti riceverete le conseguenze delle vostre scelte.

Poi rivolto ad Hino

Mia signora, non siete voi che dovrete travestirvi da bandito non vi preoccupate. Inoltre credo che abbiamo perso già abbastanza tempo qui per poterci permettere altri minuti preziosi per cercare nuovi abiti adatti a lei. Mettiamoci in marcia senza indugio.

Spronando il cavallo il samurai parte al galoppo, senza controllare se qualcuno lo stia effettivamente seguendo.

 

Inviato

Kobo Daishi

 

seguo l'uomo a cavallo senza però affrettare e stancare troppo la povera bestia che mi è stata data, dopotutto anche lei è un essere del creato dai kami.

 

Inviato

Chikamatsu

"Via verso nuove avventure, speriamo finisca meglio della precedente"

Seguo al galoppo il capitano, spronando il cavallo per stare al passo

Inviato

Hino

Un po' a disagio monto in sella, dovendo purtroppo scoprire le gambe in modo poco elegante. 
Comunque taccio, e faccio sparire l'ombrello creando invece un fazzoletto di seta che mi avvolgo alla maniera contadina sui capelli, per evitare che si scompiglino troppo mentre cavalco.

Inviato

Kyōraishi Kagemasa

Prima di spronare il cavallo guardo gli altri compresi Harada e Ishii e dico la mia quando Heihachiro non può sentire "Stiamo andando a farci ammazzare, per un motivo poco onorevole per altro. L'inganno non riuscirà mai ma ora non possiamo valutare la situazione. Muoviamoci."
Detto questo parto al galoppo anche io.

Inviato

Partite al galoppo, lasciandovi il villaggio alle spalle. Ad accogliervi oltre i suoi confini vi è un immensa campagna, sovrastata da un cielo grigio carico di insicurezza. Un flebile vento attraversa la vallata, muovendo l'erba e facendo risuonare le canne di bambu come un lugubre lamento funebre. Cavalcate in fretta, in silenzio, Heihachiro in testa che indica la strada, voialtri dietro, tentando di stargli dietro. Il volto dell'uomo è nascosto dal pesante elmo, ma immaginate che sotto si trovi la stessa espressione preoccupata che vedete anche sui vostro. Il discorso di Kagemasa ha toccato sopratutto Ishii e Harada, che ogni tanto lanciano occhiate cariche di significato al samurai, come se la sua sola presenza riuscisse a fuggire le angosce che li perseguitano. Seguitate il vostro viaggio per quelle che sembrano ore, i muscoli indolenziti e la schiena dolorante, finché improvvisamente la vostra guida si ferma, smonta da cavallo e vi fa cenno di fare lo stesso. 

Portando la cavalcatura per le briglie vi addentrate in un fitto boschetto su una piccola altura. Da li avete un ottima visione della strada sottostante, una delle arterie principali che collegano Echizen al distretto di Nanjo e infine al lago Biwako .

Stranamente a quest'ora la strada è poco trafficata e notate solo pochi contadini trascinare stancamente carretti contenenti frutta e verdura. 

Heihachiro vi fa cenno di avvicinarvi e con un bastone comincia a disegnare sul terreno

Schizzo.png

La carovana degli Oda arriverà da sud, mentre i cavalieri Takeda secondo i nostri informatori si sta dirigendo qui da est. Noi attenderemo che lo scontro abbia inizio e poi ci lanceremo alla carica.

Prende dalla sua bisaccia uno Jinkai e ve lo mostra

Questo Horagai ha un suono molto particolare, caratteristico delle operazioni Takeda. Non chiedetemi dove lo abbia preso

Il suo volto si rabbuia per un attimo, poi torna serio

Io Kyōraishi-san, Daishi-san, Ishii-san e Harada-san caricheremo il nemico, mentre voi due ci assisterete dalle retrovie. Rimanete in sella, in modo da potervi allontanare al primo segno di pericolo. La carovana è armata, ma non dovremmo avere troppi problemi con il supporto dei cavalieri Takeda. Una volta finito lo scontro lasciate parlare me, non dite nulla e aprite bocca solo se venite interrogati. Se vi chiedessero sotto chi siamo rispondete che siamo truppe di supporto inviate da Nobukimi-sama.

Non conosco le vostre abilità, quindi ditemi come preferireste combattere e decidiamo una formazione.

Spoiler

Dato che sarete presumibilmente a cavallo, vi  invito a leggere il paragrafo relativo al Combattimento in Sella

 

Inviato

Kyōraishi Kagemasa

 

Mi guardo attorno respirando a pieni polmoni l'aria pulita di questa zona. Volgo lo sguardo a sud in cerca del Biwa-ko, il più grande lago del Giappone. Appena scendiamo da cavallo, prima di addentrarci nel fitto boschetto da terra raccolgo un'infruttescenza di tarassaco, pianta dai molti nomi e dalle proprietà non indifferenti. Sarei ben grato di conoscerne i segreti per preparare un infuso o un decotto o mischiarlo con altre erbe officinali tuttavia l'utilizzo che ne voglio fare ora è ben diverso, soprattutto perché della pianta ho raccolto solo quello che comunemente e volgarmente viene chiamato soffione, soprattutto dai bambini. Avendo cura di non disperdere subito i peli del pappo sembro recitare una breve preghiera. Appena il vento da nord si alza lo libero lasciando volare decine di messaggi che racchiudono la mia preghiera. Infine congiungo le mani battendo i palmi due volte e chino il capo. Eseguo ogni gesto con fermezza ma allo stesso tempo delicatezza.
"Sulle sponde del Biwa-ko è molto venerata Benten-sama, alcune antiche leggende narrano sia madre di 500 bambini nati da uova di drago. Uno di questi è Bishamon. Avremo bisogno della sua forza e saggezza e sarà ben lieto di sapere che le nostre preghiere sono rivolte anche alla madre." così da sotto l'armatura tiro fuori un ciondolo tondo sul quale sono incisi proprio i kanji di Tamon-ten, altro nome dello stesso dio guerriero.

Giunti al riparo osservo con attenzione il disegno di Heihachiro annuendo alla sua spiegazione, alla fine sollevo lo sguardo verso di lui "Se posso permettermi Heihachiro-san ritengo sia opportuno che uno di noi si aggiri ai margini del boschetto per essere certi che nessuno riferisca a terzi della nostra presenza." mi volto a guardare il monaco certo lui sia il più adatto a tale scopo. L'ho compreso dal modo in cui si muove e cavalca, con leggerezza e discrezione "Potrebbe farlo lui, di certo avrà modo di udire il segnale della nostra carica riepigando per raggiungerci in fretta."

Quando tira fuori la grande conchiglia, come sua richiesta non faccio domande ma mille pensieri prendono forma: un'armatura Takeda e un loro horogai. Matsuda lontano dal castello e dal padre che era in attesa dei messi degli stessi Takeda. Allontano i pensieri sul raggiro e tradimento di Matsuda organizzato proprio ai danni del padre convincendomi non avesse alcun vantaggio a ridursi come si è ridotto.
"Combatto come un samurai ma farò il possibile per non far gettare via la vita di questi due uomini che hanno avuto la sola colpa di ascoltare le mie parole." è chiaro che mi riferisco ad Harada e Ishii "Immagino impatteremo formando una sola linea. Kobo-Daishisan alla tua sinistra, io alla tua destra, Haradasan alla mia destra e Ishiisan alla sinistra di Kobo-Daishisan. Loro probabilmente dovranno avvicinarsi rispetto a questa posizione se vorranno essere di aiuto."
Mi volto di nuovo verso il guerriero "Inoltre dovremmo sapere di più su cosa hai intenzione di dire o ci sarà difficile essere convincenti."

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