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Inviato

Jonathan Hekmatyar

«Fai la tua magia, per il resto vedo con il mio amico» gli dico tornando verso il furgone per poi prendere la tanica d'acqua e bere. Una volta dissetato la chiudo e la rimetto a posto, lascio nuovamente il furgone e mi allontano di una decina di metri a piedi.

Faccio il numero del mio contatto e faccio partire la chiamata. 

«Yo, Vecchio!» esclamo quando mi risponde.

Spoiler

Chiamo Rowahn ofc

 


Inviato

Daniel Bryce

Sto per salire sul furgone quando Jonathan dice della jeep; scendo nuovamente e osservo il coreano al lavoro; nell'attesa, controllo l'arma che ho usato nello scontro, verificando che funzioni correttamente

Inviato

Daniel:

Spoiler

Osservi Jonathan prima allontanarsi di una quindicina di metri dal furgone per poi usare il telefonino; nel frattempo Kyu è salito sulla jeep e sembra che stia smanettando vicino al computer di bordo, noti che ha gettato a terra quello che sembra essere una scheda interna di un computer.

Il sole è ancora alto in cielo anche se c'è un leggero venticello.

Jonathan:

Spoiler

Una voce maschile risponde: «Yo, Johnny boy, come stai? Sono tutto orecchie.» l'allontanarsi dalla jeep sembra aver quasi fatto scomparire l'interferenza, riesci a sentire anche il sottofondo di brusii e di musica nel pub.

 

Inviato

Jonathan Hekmatyar

- Master

Spoiler

«Respiro ancora e ho tutti gli arti al loro posto, non potrei stare meglio! Tu invece? Perdi terreno contro la vecchiaia?» esclamo sorridendo tra me e me. 

«Comunque, mi ritrovo per le mani un po' di roba- un casino di roba...» mi correggo subito «E casualmente anche una jeep -gli dico il modello- che necessita però di una bella ripulita, da qui però possiamo fare solo la parte facile».

«Che ne dici?»

(Se me lo chiede gli faccio anche un elenco del bottino, escludendo però cose come: le id-card, i badge, i chip, i cellulari)

 

Inviato (modificato)

Jonathan

Spoiler

«Mai qualcuno che mi chiamasse per dirmi che il vecchio zio di Kyoto è morto e mi ha lasciato un paradiso tropicale in Micronesia e un quarto delle azioni della Arasaka, mai! Questo sì che mi farebbe bene.» ride di gusto. 

«Una jeep dei russi? Fatto a botte con qualche compagno tovarish? Ah! Il resto della roba?»

Gli elenchi tutto il vostro bottino, dopo pochi secondi di silenzio Rowahn commenta: «Le armi sono piazzabili, ma non ci guadagnerai molto. Il piatto forte sono la jeep e il fucile con tutti gli attributi. Johnny Boy, ti ricordi di Bellosguardo? Di Tariq di Bengasi? Lo chiamo e gli dico di prepararsi a piazzare le armi e a chiamare qualcuno per pulire la jeep. Vai a questo indirizzo, porta la jeep e tutto il resto. Io non ci sarò fisicamente, ma mi fido di Bellosguardo.»

Rowahn ti dà l'indirizzo, per poi continuare con un tono leggermente più serio: «Non consegnare il fucile a Bellosguardo, non è in grado di piazzarlo. Portalo direttamente a me, conosco tanti uomini delle pulizie che hanno bisogno di un piumino nuovo e alla moda

Abdus Samad Tariq, chiamato Bellosguardo per i suoi vistosi impianti cibernetici ottici, vistosi e inutili, perché cieco come una talpa. Piccolo ricettatore e truffatore che gironzola per la zona verde e lo sprawl, ha sempre qualcosa tra le mani. Lo hai incontrato un paio di volte quando hai accompagnato Rowahn nella zona verde: è un tipo a posto, forse un po' fanfarone, ma a posto. È uno dei contatti di Rowahn nella zona verde, tendenzialmente lo puoi incontrare nei piccoli mercatini abusivi che si formano nello sprawl o in qualche oasi, pronto a venderti qualcosa ricavata da qualche cadavere o in qualche rovina.

L'indirizzo dato da Rowahn sembrerebbe essere un piccolo palazzo che si trova a confine tra la zona verde e lo sprawl, a occhio e croce non ti ricorda nessuna zona appartenente a una delle sei bande o battuta dalla guardia monarchica.

 

Modificato da Stregonazzo
Inviato

Jonathan Hekmatyar

- Master

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«Se proprio ci tieni posso fare in modo da lasciarti in eredità tutti i miei debiti!» esclamo unendomi alla sua risata.

«Più o meno...» rispondo mantenendomi sul vago alla sua domanda sui russi, poi alla sua successiva affermazione faccio spallucce come se lui fosse davanti a me. «Ah-ha» dico rispondendo in modo affermativo quando mi chiede di Bellosguardo.

«Ok, ok. Se tu ti fidi, mi fido anche io...» Non proprio, da queste parti la fiducia è un'arma a doppio taglio molto cara e non credo che arriverò mai a fidarmi realmente di Bellosguardo «Mal che vada ti riempio il locale di C4!» dico per poi essere io a scoppiare a ridere.

Mi segno l'indirizzo «Certo, certo. Non avrei fatto altrimenti. A più tardi allora» termino staccando la conversazione.

Parlo al telefono per alcuni minuti poi torno dagli altri, indicando la Jeep «Quella cosa crea disturbo, non so se sia semplice interferenza o se ci sia una piccolo jammer incorporato» mi infilo il telefono in tasca esibendomi in un sorriso molto baldanzoso «Comunque ho trovato chi piazzerà tutta la roba, compresa la Jeep!» mentre parlo vado a recuperare un attimo l'orologio di Nikitovich, lo esamino e poi lo rimetto a posto.

- Master

Spoiler

Che mi dici dell'orologio? A parte tipo cose come la marca, valore stimato, ecc... ha un numero di serie e\o qualcosa inciso nel lato interno\esterno?

«In pratica il programma sarà questo, se siete d'accordo: Carichiamo armi e bagagli sulla Jeep, ad eccezione del fucile di precisione, che carichiamo sul furgone. Facciamo la prima tappa nello sprawl da questo tipo che conosco, gli lasciamo la Jeep e tutto quello che c'è dentro in modo da levarci dai guai. Poi facciamo rotta verso quei due tipi di cui parlava prima Kyu, per liberarci degli arti di MisterColbacco. Fatto questo ho un amico nella zona bianca che si prenderà cura di quel bambino cattivo...» indico il fucile di precisione con un mezzo sorriso in volto.

Sbatto le mani tra di loro, come a concludere il discorso «Allora? Cosa ne pensate?»

- Dalamar\Master

Spoiler

In breve ho trovato chi piazza tutto il bottino (compreso fucile di precisione e jeep) non speciale.

In pratica, se siamo tutti d'accordo direi che possiamo direttamente aspettare che kyu finisca, poi caricare jeep e furgone e partire direttamente. Questa volta direi che è meglio se mi metto io alla guida della Jeep, visto che conosco il tipo. Inoltre potrei fare anche meglio da apripista nel caso succeda qualcosa xD

Se partiamo già io faccio sempre attenzione a non finire in qualche trappola esplosiva o simile.

 

Inviato

Jonathan

Spoiler

Controlli l'orologio più volte, ma non riesci ad approssimare un valore preciso. Sicuramente è in oro e individui il numero seriale. È un Vostok, tipica marca di orologi dell'Est, non un Rolex, ma sempre roba di lusso. Potrebbe valere cinquento eurodollari, forse cinquemila addirittura diecimila; ma non sei sicuro.

Jonathan - Tiri di dado:

Spoiler

(Conoscenze generali - Valutazione orologio) = 9 (Intelligenza) + 4 (Dado) = 13!

Preparate il tutto e salite sui vostri mezzi: Daniel e Kyu sul furgone e Jonathan sulla jeep. Un'oretta e mezza e ritornate in città; un'altra mezz'oretta e arrivate al punto in cui dovrebbe esserci il conoscente di Jonathan. Davanti a voi si mostrano nel loro degrado dei piccoli palazzetti, alti tre-quattro piani, appoggiati uno sull'altro, tutti semi-rovinati e forse pure pericolanti. La strada è affollata di uomini nei loro abiti tradizionali, di donne con il velo integrale nero, da qualche punk dalla giacchetta con spuntoni e dai pantaloni in pelle, ma soprattutto non vedete nessuna booster armato o peggio qualche puntiglioso membro della guardia monarchica. Una zona tranquilla, lontana dalla lunga mano del principe e del suo esercito, ma anche lontana dalle sei bande e dalla loro violenza.

La jeep di Jonathan si ferma nei pressi di una piccola macelleria: sotto l'insegna semiverdastra a neon che lampeggia sono appesi a dei ganci diversi pezzi di carne tra cui anche una testa di un cammello. Seduto a terra, vicino all'entrata, c'è un uomo anziano dalla lunga barba che indossa un abito bianco con delle strisce rosse e un fez rosso. L'uomo si alza e sbraccia verso la jeep di Jonathan urlando: «Amico mio! Amico di Tariq! entra nel vico.» indicando con le braccia un piccolo vicoletto abbastanza largo per far passare i veicoli. Jonathan può davvero ricordare come mai il conoscente di Rowahn è chiamato "Bellosguardo", due vistose e grossolane protesi cibernetiche rosse e nere sul viso al posto degli occhi.

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Un po' diffidenti e con un po' di difficoltà (soprattutto Jonathan privo dell'aiuto del computer di bordo) entrate nel vicoletto e sbucate in un piccolo spiazzale. Dove ad aspettarvi ci sono due bambini che giocano a palla e un giovanotto appoggiato a un vecchio carrello arrugginito. Il giovanotto dai capelli corti neri e dal paio di baffetti adolescenziali, dai vestiti piuttosto punk e dalla vistosa mano cibernetica, vi fissa incuriosito.

Fermate i veicoli e scendete, mentre dietro di voi compare il conoscente di Jonathan che sbracciando dice con tono allegro verso quest'ultimo: «Caro Jonathan! Rowahn ha chiamato, mi ha detto che hai tanta bella roba. Tu sai io faccio sempre bei prezzi e amici di Rowahn sono miei amici!» si volta verso destra, dove non c'è nessuno e urla: «Bassell, carica tutto e porta nel retro.». Bassell, il giovane appoggiato al carrello, che in verità si trova da tutt'altra parte e precisamente alla vostra sinistra, sbuffa scocciato e si avvicina con il carrello alla jeep.

Mentre Kyu e Bassell caricano il bottino sul carrello, Tariq continua con tono allegro: «Venite, venite...» e vi conduce in un magazzino abbastanza grande, pieno di tavoli d'acciaio e rastrelliere (per la maggior parte vuote); ci sono anche due divani neri semidistrutti, un paio di tavolini, quello che sembra un vecchissimo distributore automatico di snack, un televisore dell'anteguerra e un paio di armadi. C'è una forte puzza di carogna e di sangue, e tantissime mosche, mosconi e forse pure qualche vespa. «Non fate caso alla puzza. Qua macelliamo anche carne. Copertura mi spiego?» dice Tariq, infatti potete notare anche dei ganci arrugginiti che penzolano in alto.

«Sui tavoli! Sui tavoli» esclama Tariq incitando Kyu e Bassell a disporre il vostro bottino sui tavoli (notate che Kyu ha un'espressione molto digustata); per poi voltarsi e avvicinarsi a uno dei piccoli tavolini. Con difficoltà Tariq tasta sotto il tavolino, alla cerca di qualcosa; dopo pochi secondi al centro del tavolino compare un piccolo ologramma azzurro che prende la forma di un gigantesco uomo barbuto dai capelli lunghi. Jonathan può riconoscerlo come Rowahn.

L'ologramma inizia a parlare: «Allora siete tutti qui? Vediamo questo tesoro.» Tariq accenna con il capo e si avvicina al tavolo con le armi, potete notare con vostro stupore che si alza la manica destra del suo abito e aprire una piccola ministiva sull'avambraccio, da dove prende una piccola sfera bianca e appoggiarla sul tavolino. La sfera in verità è un occhio cibernetico dall'iride azzurra e dalle sei zampette da ragno sottili. L'occhio inizia a camminare per il tavolino guardando la varia merce disposta.

«Bene, bene» annuisce Tariq soddisfatto «Rivoltelle dei nomadi? Posso piazzarle a duecento eurodollari ciascuna, ma non subito. Il mercato delle Stolbovoy è saturo, maledetti Sovietici che finanziano i compagni della fratellanza operaia! È roba che scotta, ma che è venduta pure a poco: trecento eurodollari per ogni pistola, per il fucile settecento! Carabine dei nomadi? Valgono più smontate che intere! Bassell!» il vecchio urla all'improvviso rivolto a Daniel «Prendi le carabine e portale dentro!» il giovanotto che si trovava da tutt'altra parte prende il carrello e carica le carabine per dire un laconico: «Sì, zio

Tariq continua a dare ordini a suo nipote: «Prendi pure i proiettili, il silenziatore, i machete e le bussole. Mettili sotto al bancone frigo, che i ragazzotti del nord chiedono sempre questa roba

Mentre Bassell carica tutto nel carrello, Tariq borbotta: «Allora. Cinquanta per il silenziatore. Quattrocento per le carabine. I machete sono poca cosa, facciamo ottanta tutti e quattro. Le bussole? Centoventi e andate bene voi. I proiettili? Questo è difficile... Allora... Facciamo altri centoventi che sono buono e non ho voglia di contare! Ah, la fondina, la fondina. La chiedono sempre! Ottanta! Totale? Ottocentocinquanta eurodollari dello zio Europa.» voltandosi verso la porta «Allora posso darvi ottocentocinquanta eurodollari per il tutto, per le armi dovete aspettare che le venda. Per il casco, il cappello e la jeep dobbiamo aspettare Fatima.»

«Eccomi nonno!» esclama una voce femminile in lontananza, notate che è entrata una donna che indossa un lungo velo integrale nero. La donna si avvicina a voi e con facilità si toglie il velo, rivelando il corpo di una giovane ragazza, massimo venti anni, dai lunghi capelli neri ondulati, dagli occhi verdi e dalla carnagione olivastra. La donna che sotto il velo indossa una t-shirt di un gruppo musicale occidentale e dei jeans strappati si rivolge a Tariq dicendo: «Vicino alla lavanderia dei cinesi si sono scannati le ragazze della sorellanza e la fratellanza rossa. Un mezzo disastro! Guardia monarchica in giro su una camionetta, addirittura è arrivato da sud, dal deserto, anche un gigantesco AV che ha caricato sopra un paio di tizi della fratellanza. Ecco, perché ho fatto tardi.» la donna si volta verso voi dicendo allegra: «Mi chiamo Fatima, voi dovreste essere quelli della jeep, vero? Dov'è?» si avvicina al tavolino e afferra il casco degli Xango esclamando felice «Oh, un casco degli Xango. Bello! Ho sempre desiderato lavorarci sopra.»

Tariq si rivolge verso l'ologramma dicendo: «Allora che ve ne pare. I tuoi amici sono soddisfatti? Ho fatto dei bei prezzi!»

 

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Inviato (modificato)

Jonathan Hekmatyar

Quando Tariq urla e si sbraccia per salutarmi mi limito a salutarlo con una mano prima di seguirlo dentro con la Jeep, entro per primo in modo da non aver problemi dopo ad uscire con il furgone.

Scendo dal veicolo rivolgendo all'uomo rivolgendogli il più splendente dei miei sorrisi, un po' deluso dalla certezza che andrà mezza sprecata per via della sua cecità. Dietro le lenti a specchio nere tengo d'occhio tutta l'area circostante scrutando ogni angolo, tetto o volto.

«Se non ti conoscessi bene Tariq non sarei qui a fare affari con te!» metto una mano sulla spalla di Dan «Ho portato un amico...» dico in tono allegro ma lascio che sia lui a presentarsi, non so se voglia dargli il suo nome o meno.

Prima di entrare faccio segno a Kyu, con la mano, di chiudere a chiave il furgone e di controllarlo.

«Certo» dico annuendo per la copertura mentre mi sfilo gli occhiali e li appendo ad una delle tasche della giacca, storco un po' il naso per il tanfo ma il mio sorriso non si inclina. Faccio attenzione a non toccare nulla.

Lancio un sorriso divertito all'ologramma E pensare che abbiamo anche dovuto scavare nella sabbia! Mancava solamente la grossa X nera...

«Sai cosa Tariq? Le due Stolbovoy sono un regalo!» lancio un'occhiata a Dan come a dirgli "Poi ti spiego".

Faccio un mezzo inchino quando la ragazza si toglie il velo, mentre il mio sorriso si fa improvvisamente molto sincero e spontaneo. I miei occhi brillano per un secondo ma non faccio apprezzamenti, non ho intenzione di offendere Tariq.

Merda! penso nel sentire della sparatoria. Però ora che ci penso abbiamo già un potenziale acquirente per le coordinate della destinazione dell'AV.

«Jonathan» esclamo mentre il mio sorriso non ha alcuna intenzione di scomparire «Si, siamo quelli della Jeep. È qui fuori» indico con la mano lo spiazzo qui fuori.

«Mi diresti di più sulla sparatoria tra i Rossi e le Rosa?»

Prima di rispondere a Tariq lancio anche io un'occhiata all'ologramma di Rowahn.

Spoiler

Come mi sembra il prezzo in generale? e dall'espressione di Rowahn. Ho scritto così tutto insieme perché non credo proprio che Tariq abbia provato ad imbrogliarci sul prezzo davanti agli occhi di Rowahn, nel caso modificherei.

 

Modificato da Latarius
Inviato

Daniel Bryce

Raggiungiamo il luogo dell'incontro con gli "amici" di Jonathan che ci aiuteranno a piazzare la roba recuperata al campo dei russi; il primo tizio che si fa avanti è un certo Tariq, al quale mi stringo la mano senza dire niente

L'uomo, seppur parli a raffica, sembra davvero competente e lo lascio fare; all'accenno delle due Stolbovoy regalate inarco un sopracciglio perplesso ma sto al gioco del mio compagno e non commento

Poi arriva la giovane medio-orientale dalla carnagione olivastra e dagli occhi verdi Però.. Sexy la tipa..

Un mezzo sorriso truffaldino mi si forma su un angolo della bocca mentre seguo i movimenti del suo corpo flessuoso da dietro gli occhiali a specchio, gustandone le movenze da giovane pantera; alla domanda di Jonathan aspetto che la giovane risponda interessato

Inviato (modificato)

L'ologramma si muove leggermente e una voce elettronica risponde a Tariq: «Ottocentocinquanta? Così poco? E addirittura il mio amico ti regala le due pistole? Fai mille pieni e vai bene tu.» 

Tariq fissa l'ologramma con un'espressione leggermente contrariata per poi voltarsi verso Jonathan e dire abbozzando un forzato sorriso: «Il nostro amico comune mi accusa di non aver fatto un prezzo onesto e questo mi offende nell'animo, però tu mi regali pistole e quindi sono obbligato a replicare il tuo dono. Devo pensarci, devo pensarci su. Per ora aumento offerta a mille, ma ringrazia la tua generosità e non le proteste del nostro capitano di nave finta.»

L'ologramma ride: «Non lamentarti vecchio. Ti sei beccato tanta bella roba senza rischiare il tuo settimo occhio o forse il nono? Non mi far pentire di non averli mandati dalla Piovra!»

Tariq a sentire queste ultime parole si volta come un matto verso l'ologramma gesticolando come un ossesso: «Non nominare nome di quella traditrice. Di quella p*****a sifilitica! Di quel...» gli ultimi improperi sono interrotti da Fatima che con il casco tra le mani si volta verso Tariq e lo rimprovera con tono severo: «Nonno non dire parolacce e non chiamare così la nonna!»

Tariq scuote il capo leggermente arrabbiato: «Ah! Basta. Andiamo a vedere jeep»

Fatima appoggia il casco sul tavolo e voltandosi verso di voi: «Settecento eurodollari per il casco?» poi puntando lo sguardo sul colbacco: «Se mi abbassate il prezzo a seicento eurodollari ve lo riparo e ci monto qualche gingillo. Vi interessa un disturbatore di frequenze? Oppure una mini-radio?»

Insieme a Tariq e Fatima uscite fuori nello spiazzale e durante il tragitto la ragazza vi racconta lo scontro a fuoco tra i Rossi e i Rosa: «Ero nei pressi di uno dei sindacati controllati dalla fratellanza. Tutto tranquillo, tutto noioso, mancavano pure i cani del principe.» Nella vostra mente si forma l'immagine della tipica sede di un sindacato controllato dai Rossi o dai sovietici: palazzotto di due - tre piani, bandiere dell'Unione Sovietica e inno sparato a palla, volantinaggio di giovani che descrivono le conquiste sovietiche e il paradiso socialista. Tutto diverso dalla tipica banda di booster statunitensi o europei, Daniel in particolare può constatare come le bande di Nuova Derna siano totalmente diverse dalle bande di booster che infestano Liverpool, Londra o Manchester. 

Fatima continua il suo discorso: «All'improvviso sono arrivati quattro furgoni e una mezza dozzina di sidecar, svolazzavano addirittura due gyro (piccoli elicotteri monoposto). Erano le sorelle ed erano armate fino ai denti: fucili d'assalto e mitragliatori pesanti! Hanno assaltato il palazzo, volevano entrare, ma sono state respinte!» la ragazza inizia a gesticolare «I Rossi avevano dalla loro due bestie totalmente cromate che hanno iniziato a sparare razzi sui veicoli facendo esplodere un paio di furgoni. Però all'improvviso è comparso da sud un gigantesco AV, sembrava un AV-6 ma molto più grande. L'AV si è fermato sopra il tetto del palazzo, ha caricato alcuni tizi e ha iniziato a sparare di tutto e di più sulle sorelle! Anzi su tutti noi! Solo l'arrivo della guardia ha fatto andare via l'AV che è volato verso Ovest. La sorellanza ha perso quasi tre-quarti di coloro che volevano assaltare il palazzo, chissà cosa volevano? Sembravano disperate»

Fatima, ora silente, inizia a controllare attentamente la jeep, mentre nel frattempo pensate al suo racconto. Due cose sono strane e vi convincono poco: la sorellanza difficilmente fa azioni di questo genere preferendo attentati mirati o manifestazioni semi-pacifiche come sit-in o concerti abusivi; mai avreste immaginato che le Rosa avessero armi pesanti e che soprattutto assaltassero un sindacato della fratellanza operaia in pieno giorno. Anche il ritardo della guardia monarchica non vi convince: tendenzialmente sono veloci e severi nell'evitare che gli scontri tra le bande degenerino a tal punto. Perché questo ritardo? Bestie cromate avete sentito che nell'Est della vecchia Europa i soldati tendono a cibernetizzarsi totalmente. Il loro cervello va in fumo, ma sono dei maledetti carri armati viventi!

Passano alcuni minuti, Fatima leggermente soddisfatta chiude lo sportello della jeep per poi dire: «La jeep è in ottime condizioni. Sì deve pulire e installare un nuovo computer di bordo, ma niente di difficile per me.» si volta verso Tariq «Non so come siano riusciti a procurarsi una jeep della SovOil in ottime condizioni.» sorride maliziosa facendovi l'occhiolino «E non mi interessa, ma abbiamo diversi clienti che venderebbero l'anima al demonio per avere questa jeep. Io la prenderei assolutamente.»

Tariq annuisce e caccia un sorriso malizioso e soddisfatto per poi dire semplicemente: «Ventisettemila. Che ve ne pare?»

Jonathan

Spoiler

Rifletti sull'offerta di Fatima e Tariq: bene o male una jeep di quel tipo nuova costa tra i trentottomila e i quarantacinquemila; però il valore sul mercato nero di un veicolo è spesso influenzato anche dalla rarità o dalla marca. In città (ma anche in buona parte del mondo) le vetture sovietiche non hanno un grande mercato e sono rare da vedersi in giro se non sei un sovietico in trasferta o un membro dalla SovOil. Le restanti bande dello sprawl o qualche fixer di alto livello potrebbe utilizzare la jeep come merce di scambio o come veicolo per infiltrarsi in qualche locale controllato dai sovietici. 

 

Modificato da Stregonazzo
Inviato

Daniel Bryce

Il fascino che esercita la giovane fatime su di me è decisamente evidente anche se gli occhiali mi aiutano a tenere celati i miei sguardi

Affare fatto replico alla proposta di abbassarle il prezzo del casco in cambio della sua riparazione e di aggiunte a quest'ultimo

Non mi intendo molto del valore dei veicoli in generale quindi lascio che sia Jonathan a decidere se l'offerta presentata da Tariq sia valida o meno

Inviato

Jonathan Hekmatyar

Alzo un sopracciglio nell'assistere all'uomo che va in escandescenza ed alla ragazzina che lo ammonisce, ma a parte questo continuo a sorridere.

«Se va bene a lui, va bene anche a me» esclamo alla ragazzina mentre esco «Direi il jammer sicuramente» aggiungo subito dopo.

Ascolto la ragazza in silenzio mentre parla dell'assalto «Dove esattamente? Dobbiamo girare un po' e vorremmo evitare di passarci anche lontanamente vicino!»

Poi resto in silenzio mentre esamina la Jeep.

«Assolutamente» ripeto con un sorrisino in volto l'ultima parola della ragazza «Perché non trentacinque?» sulle cose di poco conto potevo anche accontentarmi di lasciar decidere a lui il prezzo, ma qui di certo non lascerò che se la prenda per ventisette.

Inviato (modificato)

«Un cinque-sei chilometri a est. Hai presente il Good Nights and Coffins? Accanto c'è il sindacato degli autotrasportatori. Zona controllata dai Rossi. È successo una mezz'oretta fa, massimo tre-quarti d'ora.» risponde Fatima alla domanda di Jonathan riguardo il luogo dello scontro tra Rossi e Rosa, avvenuto nei minuti prima del vostro ingresso in città. Fortunatamente (o sfortunatamente) non dovrete passarci per lì nel vostro viaggio di ritorno verso la zona bianca e verso la sede della Red Foxes. Il Good Nights and Coffins è un famoso e abbastanza grosso albergo che affitta cubibare per pochi eurodollari abbastanza frequentato da booster europei e non, mercenari in cerca di qualche eurodollaro facile, ricettatori di basso livello, qualche medico e qualche tecnico che sopravvive rovistando in giro.

Successivamente alla contrattazione sul prezzo del furgone Tariq risponde sorridendo allegramente: «Una controfferta? Trentamila e siamo tutti contenti.»

Modificato da Stregonazzo
Inviato

Jonathan Hekmatyar

«Grazie!» dico alla ragazza strizzandole un occhio, l'ho chiesto per due motivi principalmente: sia per poter evitare realmente il luogo dello scontro sia per poterlo poi incrociare con i dati della destinazione dell'AV di Kozlov. Ma se l'AV è arrivato al nostro stesso orario vuol dire che la sua destinazione iniziale era un'altra e che sicuramente il corpo non è mai stato al sindacato... senza contare che non avrebbe avuto senso portarlo lì. Ora sarà sicuramente al sicuro in qualche bunker super segreto o lontano da gli occhi dietro le mura della SovOil.

Diecimila carte a testa non mi sembra malaccio per una Jeep che non volevano neanche portarsi dietro «E sia!».

Inviato (modificato)

Tariq annuisce soddisfatto: «Bene, bene! Ora vado a prepararvi il vostro compenso!». Mentre Tariq scompare nel magazzino - retro di una macelleria abusiva Fatima appoggia le spalle sul retro della jeep e vi fissa curioso per poi domandarvi: «Dove avete trovato una jeep dei russi in condizioni quasi perfette?» vi scruta con attenzione con i suoi grandi occhi verdi cercando una vostra minima emozione: «Questo particolare modello non è quello usato dagli sporchi corporativi in doppiopetto della SovOil. No! No! Questo è utilizzato dai burocrati dell'ambasciata: pezzi grossi scortati da ragazzoni pieni di cibernetica.» sorride maliziosamente e con il dito della mano sinistra toglie un po' di sabbia dal grosso fanale destro: «Questo è stato il furto perfetto oppure c'è un compagno in meno all'ambasciata.» sorride e ticchetta con le dita sulla carrozzeria della jeep «Dovrò lavorarci molto per pulirla completamente. Ottima l'idea di staccare il computer di bordo, ma sono sicura che questa bestia avrà sistemi di tracciamento nascosti da qualche parte e anche qualche altra bella sorpresina.»

Parlate pochi minuti con la nipote di Tariq, quando quest'ultimo torna con tra le mani una piccola scatola di cartone. Dietro di lui c'è un piccolo bambino che indossa una maglia dei Militech Dallas e che soprattutto tiene due ventiquattrore nere come la pece.

«Ecco vostro compenso!» esclama solare Tariq. Caricate le due valigette sul retro del furgone e le aprite, all'interno ci sono tante banconote da cento eurodollari. Tutte vere sia alla vista, al tatto e all'olfatto (e soprattutto niente puzza di agnello appena sgozzato). Sorridete per il colpaccio che diversi solos aspettano per anni, ma un piccolo pensiero si forma nella mente di Jonathan: davvero Tariq e soprattutto Rowahn sono solo dei pesci piccoli? 

Dopo aver controllato le valigette e averle affidate a Kyu, Tariq consegna a Jonathan la scatola di cartone. La osservate entrambi, ci sono solo i tipici caratteri giapponesi e l'immagine di una strana pistola che spara una specie di dragone che a sua volta spara fiamme. Daniel la riconosce immediatamente come una Kendachi Dragon: una pistola lanciafiamme usata dai corporativi della Arasaka. Un'arma non molto diffusa sul mercato, ma adatta a tutti coloro che vogliono il loro lanciafiamme e non vogliono portarsi sulle spalle il serbatoio. Ottima contro i bersagli leggermente corazzati, inutile verso coloro che amano le armature pesanti.

Prima di andare via Fatima e Tariq vi consegnano i loro contatti e la prima vi dice che tra un paio di giorni potrete ritirare il colbacco riparato.

La prossima destinazione ve la indica Kyu: il bar delle iene texane. Dovete fare qualche deviazione e ritornare di nuovo verso lo sprawl. Il vostro tecnico vi fa fermare a pochi passi da quello che sembra il tipico bar uscito da un film sui motociclisti a stelle e strisce: diverse Harley parcheggiate, una gigantesco neon rosso e azzurro a forma di aquila calva che lampeggia, un gigantesco omaccione di colore all'entrata che indossa giacca e pantaloni di pelle, e una bandana con i colori della bandiera degli Stati Uniti, un forte tanfo di benzina e tabacco, musica metal proveniente dal locale.

Kyu riesce a convincervi (e non sapete nemmeno voi come) di andare da solo nel locale. Dopo meno di cinque minuti rientra nel furgone, apre lo zainetto e caccia un piccolo sacco grigio con all'interno altri eurodollari. Ottomila secondo le parole di Kyu.

Un'altra ora e abbandonate la zona verde, fortunatamente e grazie al chip nel furgone, evitate controlli indesiderati da parte della guardia monarchica e il dover giustificare due ventiquattro ore e un sacco pieno di eurodollari. Jonathan propone una piccola deviazione verso il San Martin, il locale del suo amico Rowahn per poter piazzare l'ultima valigetta.

Arrivate nella zona del porto non molto lontano dai vostri appartamenti e dinnanzi a voi si presenta un gigantesco galeone che sembra uscito da un film o da un romanzo sui pirati. Parcheggiate il furgone, lasciate Kyu all'interno ed entrare nel locale addobbato proprio come un galeone spagnolo con tavoli circolari di legno, jolly rogers, madonne ingioiellate, aroma di tabacco e rum, pappagalli finti e musica piratesca. Jonathan si avvicina con naturalezza la bancone, ma scopre da uno dei baristi che Rowahn non c'è e che tornerà stanotte. 

Ritornate indietro e senza nessun problema ritornate al parcheggio delle Red Foxes, il sole sta calando e una leggera brezza vi accompagna verso la sede e verso il debriefing. 

Cosa direte a Lauren?

Note:

Spoiler

(Il discorso con Fatima possiamo limitarlo a flashback)

Kendachi Dragon - EX +0 J P 2d6 (due parti del corpo)/1d6 (una parte del corpo) 4 1 ST, 4 metri 

Eurodollari totali: 39.600 (13.200 totali)

 

Modificato da Stregonazzo
Inviato

Jonathan Hekmatyar

Infilo nuovamente gli occhiali da sole «Ci è piovuta letteralmente tra le braccia... come per magia!» esclamo sorridendo in modo misterioso alla giovane «A proposito, quasi dimenticavo, di sicuro c'è installato un disturbatore di frequenze» dico distrattamente per poi lanciare un'occhiata a Dan Prendi questo treno Dan, o qualcuno lo farà al posto tuo! 

Quando vedo il ragazzino con le valigette per un secondo il mio sorriso si guasta, lo studio per qualche secondo prima di riportare l'attenzione su Tariq facendo finta di nulla. Accetto la scatola reggendola con un solo braccio per poter stringere la mano all'uomo «È stato un piacere Tariq» dico sorridendogli per poi lanciare un'occhiata penetrante alla ragazza, che viene però celata dalle lenti a specchio degli occhiali.

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Entro nel locale totalmente a mio agio «Allora mozzo, dove si è cacciato quel filibustiere di Rowahn?!» esclamo imitando anche la classica voce roca da pirata, da film. Quando mi risponde che non c'è non riesco a celare un sospiro un po' seccato prima di lasciare il locale «A questa sera allora...»

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Una volta nel parcheggio fermo il furgone voltandomi verso gli altri «Penso che per ora è meglio se posiamo tutto negli armadietti blindati...».

Inviato

Daniel Bryce

Annuisco alle parole di Jonathan, confermando in silenzio la sua versione dei fatti mentre seguo le flessuose linee del corpo della giovane Fatima e sono quasi dispiaciuto di lasciare Tariq e la nipote quando ce ne andiamo

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Raggiungiamo poi il locale dove dovrebbe essere l'amico di Jonathan; dovrebbe, perchè, appunto, non c'è, torna in serata

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Quando infine raggiungiamo il parcheggio della Red Foxes è il tramonto

Si, meglio mettere tutto quanto nei nostri armadietti blindati, penseremo dopo a recuperare le valigette

Aspetto che ci raggiunga anche Kyu Piuttosto concordiamo una versione dai fatti da dare a Laureen

Inviato

Jonathan Hekmatyar

Dopo essere saliti sul furgone ed aver lasciato il cortile di Tariq lancio un'occhiata di disapprovazione a Daniel «Cogli l'attimo Dan... nessuno te l'ha mai detto?» scuoto il capo un paio di volte per poi sospirare «Se tu non sei interessato guarda che un pensiero ce lo faccio io!» dico prima di tornare a concentrarmi sulla strada anche se il furgone si guida da solo.

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«Io sarei per non dirle nulla, ne della ragazza ne del piccolo bonus extra. Abbiamo fatto la nostra consegna in tranquillità, ci hanno fatto l'offerta e noi abbiamo rifiutato scatenando la loro ira» dico alzando le spalle «Voglio andare a fondo nella faccenda, per pura curiosità principalmente, ma non ha molto senso coinvolgere anche lei per adesso» poi guardo i due curioso di sapere la loro «Voi cosa dite?».

Inviato

Daniel Bryce

Sorrido alle parole di Jonathan ma mi limito a scrollare leggermente le spalle salendo al posto del passeggero mentre lasciamo il cortile di Tariq

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Mi sembra la cosa migliore da fare dico commentando la versione proposta da Jonathan; volto quindi la testa verso Kyu Ti sta bene? chiedo al coreano

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