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Farland- TdG


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Inviato

Skarkhu Creed

Ascolto quello che gorgoglia l'orco, poi mi passo una mano sul viso per ripulire la morchia che mi ha sputato addosso. Inserisco con violenza la stessa mano stretta a pugno, chiusa nelle cinghie che mi fanno da protezione, nella sua bocca fino a rompergli la mascella, con lentezza tale da procurargli il più dolore possibile, arrivando a toccare la fine della sua gola. Poi con sguardo tetro mi volto verso lo gnomo. Li hanno sterminati tutti. Tu sei stato preso come trofeo in quanto ultimo rimasto. Lascio a te finirlo. E gli appoggio la mano non usata per l'azione precedentesu una spalla, prima di rialzarmi. Mi allontano, lasciando lo gnomo con l'orco morente, andando ad aiutare gli altri.

Inviato

"Avevo altre domande! per esempio perché non hanno razziato il nostro villaggio, c'erano oggetti di indubbio valore anche agli occhi di un orco." dissi alquanto infastidito alla rozza e brutale reazione del mezzoluk che mi impedì di poter sapere altro.

Amareggiato, scioccato e furente decisi di finirlo, non gli restava comunque molto da vivere. "Ucciderlo lo libererà da queste sofferenze atroci." Questo mi dicevo fra me e me per convincermi che non stavo venendo meno alla mia parola per cattivi propositi, mentre affondavo una delle mie spade corse nel suo petto.

Poi quasi barcollante e disorientato rimase lì davanti all'orco, lo sguardo perso.

 

Inviato

Thalos

<<Perché dai per scontato che ai servi dei Sette Signori interessi la razzia invece che il semplice male. E spesso così non è. >> dice in tono serio verso lo gnomo, ma forse un poco lapidario. 

<<Perdonami, ma non disperare: i servi del Male sono menzogneri e crudeli, persino innanzi alla fine. >> 

Inviato
10 hours ago, Pyros88 said:

"Avevo altre domande! per esempio perché non hanno razziato il nostro villaggio, c'erano oggetti di indubbio valore anche agli occhi di un orco." dissi alquanto infastidito alla rozza e brutale reazione del mezzoluk che mi impedì di poter sapere altro.

Amareggiato, scioccato e furente decisi di finirlo, non gli restava comunque molto da vivere. "Ucciderlo lo libererà da queste sofferenze atroci." Questo mi dicevo fra me e me per convincermi che non stavo venendo meno alla mia parola per cattivi propositi, mentre affondavo una delle mie spade corse nel suo petto.

Poi quasi barcollante e disorientato rimase lì davanti all'orco, lo sguardo perso.

 

<<Non è detto che non l'abbiano razziato. A Devlan, lo schiavista, interessava solo comprare schiavi e assumere guardie, quindi non avrebbe comprato gli averi della tua gente, ma magari gli orchi hanno venduto la loro parte del bottino prima di farsi assumere, oppure eri tu la loro parte del bottino e altri loro compagni non si sono uniti alla carovana. Per scoprirlo in ogni caso dovresti tornare in città, ma saresti riconosciuto e ucciso. Mi dispiace, ma ora non puoi fare nulla. Vieni con noi, stringi i denti, sopravvivi, e forse un giorno riuscirai a vendicarti.>>

Inviato

"Va bene" dissi apaticamente, con il tono di uno a cui non importa più nulla e che accetta qualsiasi cosa accada, come una foglia secca trascinata dal vento degli eventi.

Eppure una mano stringeva convulsamente ed inconsciamente il mio bracciale da Guardiavia.

Inviato

Avendo finito i preparativi e radunato il maggior numero di prigionieri liberati (una dozzina) , Gistorsog, Thalos, Skarkhu e Balasar si mettono in cammino verso Kenby seguendo Sigmund che decide di evitare le vie principali per non finire nuovamente in catene. Il viaggio trascorre tranquillo permettendo così ai quattro di conoscersi meglio.

Infine arrivano al villaggio.

Kenby è un vecchio villaggio che era stato tenuto a lungo dalla famiglia Percy. La dinastia dei Percy terminò nell'anno 8150 F.R. (Farland Reckon, cioè dall'inizio della conta degli anni operata dal regno di Farland.), quando l'ultimo Lord della famiglia venne giustiziato per tradimento dal vecchio re.  Il villaggio passò nelle mani della corona, e da queste in quelle del Sindaco Lord Naglor di Dragonspur che lo donò come feudo a Lord Bartarius.

Kenby è un tipico villaggio di Kelerak, è talmente piccolo che ha una sola taverna (La tazza di rame), nessuna locanda e nessun emporio. I possibili visitatori devono essere ospitati dai residenti. Gli abitanti conducono una vita semplice coltivando, pescando e cacciando, e lavorando. La maggior parte degli abitanti non è mai stata e non vuole andare a Dragonspur, solamente a 16 miglia di distanza. Invece aspettano con trepidazione le festività e durante Southday (la nostra domenica) vanno a pregare nella piccola cappella del villaggio di Heshtail ( divinità benigna legale). L' Abate del tempio, Gilden Ack- Gilbert è sempre un buon conversatore. Benché la vita sia difficile e gli abitanti di Kenby non siano abbastanza fortunati da essere benedetti dai sacerdoti di Bestra per rendere la vita più facile, il semplice fatto di essere vivi li rende felici di quello che hanno. Potrebbero lamentarsi di dover pagare le tasse e potrebbero essere soggetti alle occasionali razzie degli orchi o agli assalti dei mostri, ma sanno di essere più fortunati di molte persone in questi giorni.

Inviato

Certamente il vecchio Gilden sarà contento di ospitare delle povere anime,  voi invece potreste alloggiare nella casa di Peter Ack- Telthor il nostro commerciante.

Risponde Sigmund.

Inviato

Peter non vi farà pagare niente, ma dovrete svolgere per lui qualche lavoretto. 

 

Inviato

Sigmund vi conduce nella casa del commerciante Peter e vi consiglia di cenare alla "Tazza di rame", che, secondo lui, ha uno stufato stupendo, una birra dissetante e una bella ostessa.

Poi accompagna i prigionieri liberati fino al tempio.

Inviato

Balasar Sanguefurente

<<Grazie mille per la tua ospitalità, Peter. Se c'è qualcosa che possiamo fare per sdebitarci, non esistare a chiedere. Se la mia presenza non turberà ecessivamente gli altri avventori, mangerò volentieri alla tazza di rame.>>

Inviato

Thalos 

<<temo causerebbe più disordine questo che altro: potrebbero scambiarti per un oluk in avanscoperta. >> dico calmo, per poi riflettere un secondo. 

<< ritengo la taverna sia la migliore opzione. Se qualcuno vorrà attaccar briga lo farà subito e non disturberemo Peter. >>

Inviato

Tranquilli vi rassicura Peter Matilda non ha problemi a trattare con gli stranieri.

Così mentre il sole inizia a calare lo strano quartetto si dirige alla taverna dopo aver chiesto le indicazioni per arrivarci a Peter.

La "tazza di rame" è un locale malmesso. Cani randagi girano davanti alle porte d'ingresso. Le pareti di legno e mattoni emanano un odore di carne e birra. Sopra le porte vedete un cartello di legno raffigurante una tazza di rame. Entrando, notate che la taverna è abbastanza popolare, non ci sono molti tavoli vuoti. La clientela è composta principalmente da contadini del luogo, al vostro arrivo alcuni vi guardano curiosi, altri intimoriti da Balasar e Skarkhu smettono di conversare. L'ostessa Matilda appena vi vede entrare si avvicina a voi per salutarvi incurante del vostro aspetto.

Benvenuti alla Tazza di rame stranieri, io sono Matilda! Volete mangiare qualcosa?

Inviato

Skarkhu Creed

Abbasso gli occhi, mantenendo un profilo basso nonostante il mio aspetto e dimensioni. Non voglio creare problemi e quindi senza dare  nell'occhio scambio uno sguardo col mezz'elfo e lo gnomo per invitarli a rispondere anche per me. Nonostante combatta per i ribelli il comunicare con le persone rimane sempre un problema per me a causa del sangue oluk... ma ci sono ormai avvezzo.

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