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Capitolo 3 - Night’s Dark Terror (parte 1)


AndreaP

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Tserdain 17 Flaurmont 992, tramonto avanzato [parzialmente nuvoloso]

Le ferite che ricoprivano il corpo della donna erano chiaramente morsi, piccoli ed intensi morti sparsi su tutto il corpo.

La sera intanto avanzava e le ombre erano sempre più ampie. La foresta di Dymark era nota per i suoi pericoli, lupi e pelle scura infestavano le sue viscere. 
Tutti i compagni sapevano che rimanere all’aperto di notte poteva essere molto pericoloso e il giorno successivo gli avrebbe attesi un lungo cammino fino a Sukyskin.

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Tserdain 17 Flaurmont 992, sera [parzialmente nuvoloso]

Raccolto il cadavere della donna i compagni tornarono al capanno. Era ormai buio quando ci arrivarono e le stelle si vedevano nel cielo presso il fiume dove le fronde degli alberi non occludevano la vista

L’orso non vi era più e i rumori della notte riempivano l’aria. Vicino al fiume nei pressi del capanno la terra sarebbe stata sufficientemente tenera per permettere di seppelire la povera donna con poca difficoltà.

Ululati in lontananza si avvertirono nettamente

@all

Spoiler

 

Scusate il ritardo ma sono stato molto impegnato col lavoro.

Ditemi se volete passare lì la notte e se fate qualcosa, poi proseguiamo con lo scorrere del tempo

 

 

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Tserdain 17 Flaurmont 992, sera [parzialmente nuvoloso]

I compagni seppellirono Misha mentre Vel invocava la benedizione di Vanya, Dea patrona dell’Impero di Thyatis e della Guerra.

Poi si riunirono nel capanno appoggiando il piccolo tavolo contro la porta e andando a prepararsi per la notte. La giornata precedente era stata impegnativa con un lungo viaggio in barca e lo scontro con gli schiavisti della Iron Hand e tutti avevano bisogno di riposare.

La notte cadde sui compagni.

Moldain 18 Flaurmont 992, sera [nuvoloso]

Una mattina uggiosa accolse i compagni al loro risveglio. La notte era passata tranquilla con i rumori della natura che avevano circondato il capanno

Solo ad un tratto della notte dei movimenti contro la porta avevano annunciato, a chi era di guardia, che l’orso era tornato, ma poco dopo, non avendo risposta si era allonanato.

Il sole, coperto dalle nuvole, non illuminava l’oscura Dymark Forest: la strada era chiaramente visibile e secondo le indicazioni avute, il gruppo avrebbe dovuto percorrerla fino ad un piccolo sentiero sulla sinistra che li avrebbe portati a Sukyskin.

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Moldain 18 Flaurmont 992, sera [nuvoloso]

Dopo aver mangiato qualcosa i compagni si misero in viaggio imboccando il sentiero che dal Misha ferry si dirigeva verso sud nei boschi. La Dymark Forest manteneva la sua fama di bosco lugubre con un fitto sottobosco e alberi frondosi. Le nubi cupe ne cielo non facilitavano il cammino.

Finalmente nel primo pomeriggio, dopo ore di cammino senza aver incontrato nessuno, il gruppo individuò il sentiero che cercava. Appena segnato questo si infilava ancora di più nella boscaglia. L’aria primaverile senza sole era ancora più fredda, ma gli amici decisero di affrettare il passo. Sapevano che era importante raggiungere la fattoria prima di sera: il bosco di notte era pericoloso non fosse altro per i lupi i cui ululati si erano avvertiti in lontananza anche la notte prima.

Il tramonto era ormai passato e l’oscurità ormai aleggiava sulla foresta, con le lunghe ombre che si proiettano dagli alberi da entrambi i lati della strada. L’oscurità faceva sembrare il mondo pacifico, forse troppo.

Ad un tratto il silenzio fu rotto. La brezza della sera portò un debole rumore di lamentose grida insieme all’acre odore di fumo di legna. Più avanti oltre gli alberi si vedevano sprazzi di fiamme. Il rumore aumentava: urla di uomini si miscelavano a rumore di battaglia, mentre la luce delle fiamme cresceva illuminando la foresta di un chiarore rossastro.

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Moldain 18 Flaurmont 992, sera [nuvoloso]

La foresta terminava sulla riva di un torrente impetuoso attraversato da un ponte in legno che conduceva al portone della palizzata di una fattoria fortificata. Gli edifici erano per lo più intatti ma erano erano illuminati dal fuoco che divampava da un granaio posto a sinistra portone. 

In una radura sul lato opposto del granaio in fiamme erano visibili gli attaccanti: goblin, o forse orchetti. E dalla fattoria si sentivano i nitriti terrorizzati dei cavalli.

@all 

 

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Vel

Arma in mano, goblin avvistati, la sacerdotessa fece un cenno sacro di buon augurio per poi guardare i suoi compagni ed Arn. 
Facciamogli vedere che cosa facciamo noi che facciamo ai criminali come loro. 

Pronti tutti, quando abbiamo deciso di attaccare, mi preparo a caricare con gli altri, martello in una mano, scudo nell'altra. 

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Arn

"No, non alla cieca... Ci mettiamo su questo lato del ponte e attiriamo la loro attenzione. Una prima linea presidia e blocca l'accesso, gli altri li bersagliano a distanza. ORA!!!", concluse con un urlo il guerriero, mentre si metteva fianco a fianco di un compagno a bloccare il passaggio, la spada ben stretta in pugno.

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