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Barovia's Mists [TdG]


Aurelio90

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Inviato

Ivan "Drake" Dragulescu

Il peso dell'armatura si fa sentire dopo quella lunga ed estenuante fuga per la salvezza e ora mi fiondo contro un albero per abbracciarlo, tanto che non ce la faccio più a correre.
Respiro forte e le carni sudate si appiccicano al freddo metallo della elegante, ma al contempo pesante, armatura di metallo ben lavorato. I capelli si sono attaccati alla fronte come le dita lunghe e nodose di una mano mostruosa e sembra quasi che mi vogliano impedire di respirare. Strappo via la maschera che getto a terra come infastidito e lascio cadere nel terreno la balestra come se fosse un peso inutile. Mi volto e mi lascio scivolare rumorosamente in basso con la schiena lungo il tronco dell'albero respirando con affanno ad occhi chiusi e testa alta.
Non mi curo degli altri, non me ne è mai importato nulla. Sono tormentato dallo spettro di quelle creature che nella mia mente mi inseguono e mi fanno a pezzi mentre tutti gli uomini e le donne che ho massacrato mi puntano il dito contro ridendo a squarcia gola.
Mi tolgo lo zainetto di dosso mettendomelo tra le gambe e ne tiro via in malo modo l'otre colma d'acqua fresca. La stappo coi denti e me la verso in testa inzuppandomi tutto, inclusa l'armatura che diventa più fredda adesso facendomi venire i brividi. Tiro un profondo sospiro che sembra un orgasmo per poi richiudere l'otre e gettarla via. Mi passo una mano armata tra i capelli per togliermeli dalla faccia e dare un'occhiata distratta al castello lontano.


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Inviato

Fal'A'Fel

 

Vedendo Ivan fermarsi nei pressi di un albero, Fal'A'Fel arresta anch'egli la sua corsa disperata e si getta sul terreno nudo senza tante cerimonie, prono, la faccia schiacciata sul terreno. L'ingombrante armamentario che si trascina dietro sembra quasi schiacciarlo sotto di sé. Di sicuro lo ricopre quasi per intero.

Da sotto lo zaino, da cui gli altri vedono spuntare solo le gambine e le mani dello gnomo, giunge la sua voce ovattata: <Basta! Non ce la faccio più! Se dovete proseguire, fatelo senza di me! Questo gnomo non muoverà un altro passo, ve lo dico!>, l'affanno si percepisce chiaramente dalle sue parole, <Come dice il vecchio detto nanico: "I nani sono più testardi anche delle pietre. Infatti in una gara di testate tra una pietra e un nano, di solito è sempre il nano a vincere!">, esclama in lingua nanica, <Ecco, ora questo gnomo è appena diventato un nano… quantomeno per quanto riguarda la testardaggine di rimanere fermo in questo posto… di certo non ho ancora la loro bellissima barba, anche se ci sto lavorando su… ma dicevo: non mi muoverò di qui per nulla al mondo, nemmeno se dovesse apparirmi davanti la più bella gnoma di questo mondo, tanto più che ormai sono diventato un nano! Non ci credete? Ehi, Drake! Passami una pietra! Vi faccio vedere io come sono testardo!>, una mano, che a stento sporge da sotto l'enorme zaino, si agita in attesa di una pietra.

Inviato

Olmo

Tranquillo, ora ci riposiamo un attimo. Prendo fiato, guardandomi intorno per sincerarmi che non vi siano pericoli. Il fatto che ci troviamo in un posto sconosciuto mi mette in costante allarme e intendo abbassare la guardia solo quando avrò le spalle coperte da un solido muro di pietra.
Intravedo Ivan, ma nessuna traccia ancora di Mel. Spero di non essermelo perso... mormoro mentre mi mordo un labbro dal nervoso, come se tutto dipendesse da me.

Riposiamoci qualche minuto, aspettiamo Mel e nel caso non appaia, proviamo a cercarlo. Inizierei da quel castello laggiù. E' la prima costruzione che abbiamo visto nel raggio di miglia. Se fossi da solo, andrei lì...

Inviato

Fal'A'Fel

 

<Ok, signori: ragioniamo un attimo mentre aspettiamo Mel!>, esclama Fal'A'Fel senza muoversi un millimetro da dove si trovava, la voce sempre ovattata dal terreno contro cui la faccia è schiacciata, già libera dall'affanno di qualche minuto prima, <Avete notato la luna nel cielo mente correvamo via? Era in una posizione diversa da dove si trovava quando siamo usciti dal maniero del borgomastro! E il sole che è sorto ad ovest questa mattina? Ne vogliamo parlare? Di solito sorge ad est! Ve lo garantisco! Fidatevi: sono un alchimista, io!>, dice muovendo avanti e indietro l'indice di una mano, a mo' di ammonimento generale. <È evidente che non ci troviamo più nel nostro mondo… peccato, avevo detto ad Alastor che oggi gli avrei ridato i soldi che mi aveva prestato per costruire quella macchina di pompaggio idraulica… dai vedete che alla fine non tutti i mali vengono per nuocere?>, continua lo gnomo ritrovando la sua solita vitalità, evidentemente rinfrancato dalla sosta, <Se è opera di qualche strano marchingegno, giuro che ne scoprirò il funzionamento! Anzi, vi dico di più: riuscirò a costruirne uno uguale per farci tornare a casa! Magari in un posto lontano da dove si trova Alastor… ve l'ho detto e ve l'ho ripeto: fidatevi di me! Sono un alchimista, io!>, l'indice ammonitore continua nel suo movimento dondolante, sporgendo a malapena da sotto lo zaino.

Inviato

Ivan "Drake" Dragulescu

Sbuffo mentre il fiume di parole dello gnomo invade la radura e non mi curo di lui, tanto meno delle sue farneticazioni.
Recupero frettolosamente le mie cose e mi rimetto in piedi Non c'è tempo per riposare dico mentre mi guardo attorno allertato da un pensiero funesto Non siamo ancora al sicuro Continuo con voce profetica e atonale mentre rimetto la maschera Raggiungiamo il castello Concludo prima di caricare la balestra e avanzare verso la prossima meta con fare guardingo come se fossi a caccia. Stavolta però... ho paura di essere io la preda.

Inviato

Fal'A'Fel

 

<Ehi, dove vai Ivan? Aspettiamo che torni Mel prima! Probabilmente si è solo perso un attimo e ci ritroverà presto! Tu che dici, Olmo?>, dice Fal'A'Fel rimanendo stolidamente nella posizione che aveva scelto per riposarsi, proprio come aveva annunciato in uno dei suoi soliti sproloqui.

Inviato

Ivan "Drake" Dragulescu

Vado solo a dare un occhiata, sta buono Dico con fare disinvolto ma udibile da lontano.

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Inviato

Mel

Vedendo i queglis trani esseri apparire dal nulla il sangue mi si gela nelle vene Oh porc... dico mentre inizio a scappare, correndo aperdifiato per tutta la notte. Qualcuno sa che diavolo è successo? domando agli altri marchingegno o magia sicuramente, questo posto sembra totalmente alieno. dico, guardandomi attorno col fiatone concordo Ivan, avviciniamoci al castello, magari li ci sarà qualcuno che ci dirà qualcosa di più

Inviato

Di comune accordo, decidete di avventurarvi in questo luogo impervio e apparentemente ostile... beh, probabilmente lo è, ma è anche detto che possiate trovare riparo da qualche parte... e decidete di usare come punto di riferimento il maniero. Nonostante la distanza non si può non notare, in lontananza, il castello che si erge in altitudine (se avete razioni di cibo scalatele).

 

***

 

Il vostro cammino verso il castello, che si staglia indomito verso nord-ovest, sembra avere dato buoni frutti. Avete percorso circa due ore di cammino. Cercate di orientarvi come meglio potete, avanzando cauti passo dopo passo e tenendo la guardia alzata. Avete percorso un tratto di radura, poi passati attraverso una foresta e poi ancora all'aperto. Nonostante l'insolito silenzio - come se non ci fosse una forma di vita in giro - finora sembra che non abbiate incontrato ostacoli od altri orrori. Finora.

Tuttavia notate qualcosa che non va. Inizialmente non ci avete fatto caso, ma udite un forte gracchiare. E infatti, dopo qualche minuto, notate un paio di corvi in lontananza verso est. Sembra che si stiano radunando in direzione di un grosso albero che si staglia sulla spoglia landa selvaggia...

Inviato

Ivan "Drake" Dragulescu

Il cammino è stato snervante e tenere sempre la guardia alta mi ha fiaccato. Estraggo da una tasca dei pantaloni dei biscotti al mirtillo e li sgranocchio frettolosamente con la mano destra mentre tengo la balestra con la sinistra.
Entrati nella foresta che ci accoglie silenziosa mi volto verso lo gnomo Ora vedi di chiudere quella boccaccia, intesi? Gli dico freddo voltando appena il capo, ma nessun pericolo ci ostacola.
Il maniero diventa più vicino e io sempre più preoccupato. Che non si tratti di una dannata trappola...
Poi i corvi e un albero solitario. Mi fermo d'istinto e lo guardo curioso Cos'è? Chiedo a me stesso Venite Dico agli altri senza distogliere lo sguardo da quello scenario misterioso che è come se mi chiamasse da lontano.
Ma non mi fido. Questo posto è malvagio... piu malvagio di me. Sollevo la balestra e avanzo a guardia alta, con gli occhi che guardano in tutte le direzioni.

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Inviato

Olmo

Uno sguardo d'intesa verso Fel. L'ammonizione di Ivan è giusta, ma detta con eccessiva acredine. Siamo tutti estremamente nervosi e c'è poco che possiamo fare per migliorare il nostro umore. Da quando ci troviamo in questa assurda situazione sto vivendo un leggero disagio. Non c'è una sola cosa che mi faccia star meglio. L'opprimente sensazione che sto vivendo mi induce a stare in silenzio finché il balestriere propone quello che reputo un pericoloso passo falso.

Ivan, lascia perdere. Gli stormi di corvi non promettono mai nulla di buono. Probabilmente ci sarà un morto impiccato. Meglio capire dove siamo, prima di fare qualsiasi altra cosa.
Che siano parole sprecate o meno, attendo una sua risposta, sospirando per l'atteggiamento poco collaborativo che l'uomo sta manifestando ultimamente. 

Inviato

Ivan "Drake" Dragulescu

Do solo un'occhiata... Voi restate qui Dico con sufficienza continuando ad avanzare senza voltarmi.

Inviato

Fal'A'Fel

Fal'A'Fel ha parlato ininterrottamente per tutto il cammino che ha portato il gruppo ai piedi della foresta. E degli argomenti più disparati per giunta: di quanto fossero buone le razioni da viaggio, in particolare quei biscotti al mirtillo di Ivan che avrebbe tanto voluto provare (e ha provato insistentemente ad ottenerli); di quanto adori l'alchimia e gli esperimenti; del suo sogno di riuscire a creare un giorno la mitica pietra filosofale; dei soldi che deve ad Alastor che sicuramente in questo momento lo starà cercando, randello in mano, per tutte le taverne e i laboratori della città, sbraitando e schiumando di rabbia come un cane… 

Ma, quando Ivan gli inveisce contro intimandogli di stare zitto, uno sguardo di intesa con Olmo è sufficiente ad evitare che lo gnomo replichi piccato.

Prosegue il cammino seguendo gli altri e borbottando improperi fra sé e sé, le parole non sono udibili agli altri che colgono solo un lieve brusio indistinto. Di tanto in tanto guarda di sottecchi Ivan e rincara la dose di borbottii.

Inviato

Olmo

Sentire Mel mi massaggio una tempia. Come se le vittime di stanotte non fossero già sufficienti... Poggio la mano su Fel e prendo a camminare a debita distanza, lasciando al balestriere il maggior spazio di manovra senza però perderlo di vista, cercando di convincere il bardo a fare altrettanto. Tra tutti e quattro, forse Ivan è il più adatto a fare da apripista, anche se con tutta quella ferraglia che si porta appresso mi ha sempre fatto dubitare sulle sue reali capacità furtive.

Hai qualcosa contro il male alla testa? Domando allo gnomo a bassa voce Mi sta tormentando dalla giunta in queste lande. Ho il timore che qualche magia mi abbia contagiato...

Inviato

Fal'A'Fel

 

<Contro il mal di testa sì, di solito potrei fare qualcosa… ma non contro questo mal di testa… è da quando siamo arrivati qui che ho un peso enorme sullo stomaco e un cerchio alla testa, come se fossi perennemente in uno stato di post-sbornia… forse quelli al castello sapranno aiutarci>, dice Fal'A'Fel camminando dietro al gruppo insieme ad Olmo. Qualche ora prima aveva provato a bere uno dei suoi intrugli. Di solito funzionavano abbastanza bene. Questa volta, però, erano stati completamente inutili, cosa che lo aveva portato a giungere alla conclusione che il malessere fisico provato non era di origine naturale.

Inviato

Decidete di avanzare in direzione dello stormo di corvi, l'unica cosa che pare smorzare il silenzio e la desolazione della landa...

 

Dopo un paio di minuti vi avvicinate alla fonte d'interesse delo stormo. Vedete, in lontananza, una serie di ben sette pali ove, in ognuno di essi, è stato legato un individuo con delle catene. Non riuscite a capire chi siano: sono tutti morti, e i corpi sono in balia degli uccelli necrofagi. In realtà buona parte di essi stanno volando interno o becchettano a terra, limitandosi a svolazzare e gracchiare: sono in pochi a banchettare con questi sventurati. Uno di essi, vedete chiaramente, cavargli un occhio.

I pali sono disposti in fila, uno accanto all'altro. E, poco avanti ad esse, qualcuno ha piantato quello che sembra essere un cartello con un foglio affisso...

Inviato

Fal'A'Fel

 

<Che spettacolo orribile… chi ha fatto una cosa simile? Mi viene da rimettere…>, dice Fal'A'Fel portandosi una mano alla bocca per trattenere un conato. Impietrito, non ha intenzione di avvicinarsi oltre alla mattanza. Di contro, non riesce a togliere lo sguardo di dosso a quei corpi e il cartello attira la sua attenzione.

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Inviato

Ivan "Drake" Dragulescu

Abbasso l'arma quando vedo che non c'è pericolo e mi fermo a 6 metri dallo spettacolo. Sollevo un sopracciglio disorientato e sfilo davanti ai cadaveri studiandoli con circospezione  Mi domando chi fossero questi poveri ba####di Dico infine con in differenza per poi fermarmi davanti al cartello e leggere cosa c'è scritto.

Inviato

Come lo gnomo ed Ivan si avvicinano, i corvi vicino a loro si alzano in volo indispettiti dall'interruzione del loro pasto. Un paio di piume nere cadono dal cielo ma, a parte il forte gracchiare, non c'è nulla di minaccioso o pericoloso.

Il cartello, infisso sul terreno, reca con sé un foglio attaccato con una pergamena. Riporta la seguente scritta in Comune:

 

Coloro che vivono nelle terre del Conte devono rispettarne le leggi.

Che sia da MONITO per coloro che osano sfidare la Sua autorità!

 

Firmato: Sceriffo von Zarovich, ufficiale della gendarmeria di Barovia

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