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Firlyn (Lamposcuro) - Arco magico intelligente


Samirah

Messaggio consigliato

Salve a tutti! Per spirito di emulazione nei confronti di Gid (:lol: ), anch'io ho un progettino a metà che ancora non vede la luce, a causa della mia mancanza di tempo.

Si tratta di un arco magico intelligente che avevo creato per una ranger di alto livello, prendendo spunto dal Bow of Black Archer del manuale Weapon of Legacy, in quanto la storia di sfondo si adattava bene. Alla fine, per non complicarmi troppo la vita, ho fatto un'arma magica intelligente seguendo la GdDM, anche se mi è rimasta la voglia di farne una weapon of legacy.

Ora, il problema principale è che avevo cominciato a buttare giù alcune cose, come i rituali, ma effettivamente assomiglia troppo all'arco presentato in quel manuale.

Il mio desiderio sarebbe di mantenere il concetto iniziale di questo arco, ma creare un qualcosa di diverso (mi sembra inutile fare qualcosa di simile ad un oggetto già presente nei manuali).

Intanto vi posto il bg, così mi sapete dire che ve ne pare.

Firlyn (Lamposcuro): Arco lungo composito [For +3] sacro +1; AL CB; Int 16, Sag 16, Car 10; Parlare, scurovisione 18 m e udito; Punteggio di Ego 12.

Poteri inferiori: conoscenze (dungeon) +13, luminescenza 3 volte al giorno, oscurità 3 volte al giorno.

Personalità: vario può essere il destino di un drow che si ribelli alla civiltà crudele e spietata in cui è nato. Ma fra i tanti, quello di Luedeth fu sicuramente uno dei più singolari. Nata da una famiglia di basso grado nobiliare e senza nessuna speranza di occupare posti di rilievo nella gerarchia ecclesiastica, dovette convenire quanto fosse più divertente girovagare nel sottosuolo come pattugliatrice, piuttosto che sottoporsi a lunghe giornate di studio noioso. Non ci volle molto tempo prima che la sua attività la portasse in contatto con creature del mondo esterno.

Il primo incontro fu completamente destabilizzante per la sua mente giovane ed ingenua.

Era il solito gruppo di avventurieri, spavaldi nella loro esperienza e forti della consapevolezza di agire per il bene. Fu facile e soddisfacente ucciderli uno a uno, vederli morire insieme alla loro speranza di uscire vittoriosi dal sottosuolo.

Tutto giusto, se non fosse stato per lei. Luedeth non aveva idea di come si chiamasse, ma non dimenticò mai il suo volto abbronzato, il suo sguardo pieno di fiducia e speranza svanire nel dolore, le sue grida strazianti quando i suoi compagni si avventarono su di lei, il simbolo di Pelor strappato brutalmente dalla veste e calpestato nel fango.

Stavano punendo degli intrusi, ma questo pensiero non fu in grado di giustificare la violenza con cui agivano.

Luedeth fece un passo indietro, quando Vildul Simtril, il suo capitano, le intimò di dare il colpo di grazia alla sudicia servitrice di quel dio penoso. Lo sgaurdo della drow le penetrò la mente, come se potesse udire i pensieri e i dubbi che le erano appena sorti.

Luedeth rimase immobile, incapaci di agire ma anche di volgere le spalle a chi le stava dando quell'ordine perentorio.

Non fu necessario altro perché venisse arrestata e trascinata al tempio di Lolth. Le sacerdotesse decretarono all'unisono che il comportamento di Luedeth era molto più che insolente, era tradimento! Ma non fu la morte la sua condanna, no. Il rogo fu la sua fine, o almeno, la distruzione del suo corpo. Venne fatta bruciare viva all'interno di un fuoco oscuro, le cui fiamme lambirono lentamente e dolorosamente la sua carne. La sofferenza sembrava senza fine, l'odio ancora più bruciante.

Soltanto del nero carbone rimase infine, polvere impalpabile, immobile, ma con lo spirito di Luedeth ancora vivo e rabbioso che pulsava in essa.

Una delle sacerdotesse raccolse quella polvere oscura e la portò direttamente ad uno degli artigiani più abili della città, affinché la utilizzasse nella costruzione di un arco speciale, un arco di ebano che sarebbe andato in dono alla più spietata delle cacciatrici, Vildul. L'elfa vibrò di emozione quando le consegnarono Firlyn, il Lampo scuro. Quante frecce scagliate da esso finirono conficcate nel cuore di creature di ogni sorta. Con quanta beffarda crudeltà la drow imputava quelle morti all'accuratezza di Firlyn. Lo spirito di Luedeth era straziato ogni giorno dal senso di colpa e dall'impotenza. Non riusciva a rassegnarsi a quel destino, ma sapeva che nessuno avrebbe mai strappato l'arco dalle mani di Vildul.

Ma Vildul non era invincibile. La sua spavalderia la portarono a sottovalutare gli ennesimi intrusi. In fondo erano solo hobgoblin, si disse. Non capì che cosa l'avesse trafitta così profondamente sul fianco, vide solo la faccia di un hobgoblin più piccolo e smilzo degli altri che ghignava mentre lei perdeva i sensi e cadeva a terra. Della squadra di mostri rimase ben poco, ma lui fu abile e svelto e si dileguò prima che i drow rimasti si rendessero conto della sua mancanza fra i cadaveri.

Firlyn vide così, per la prima volta, la luce del sole.

La sua forza di volontà, temprata dalla sofferenza, le permise di dirigere senza troppa fatica le azioni dello stupido hobgoblin, portandolo dritto dritto tra le mani di un gruppetto di halfling. Questi capirono subito il valore dell'arco, non fosse altro per la maestria con cui era stato costruito. La sua vendita fu l'inizio di un girovagare senza meta da una mano all'altra.

Il suo desiderio di libertà era troppo forte perché si accontentasse di rimanere in esposizione in una vetrinetta ed il suo odio per la malvagità era troppo incontrollabile perché si un qualunque delinquente potesse usufruirne.

Soltanto fra gli elfi trovò finalmente la piena soddisfazione, ancor più grande quando un valoroso campione di Corellon si impegnò affinché l'arma fosse consacrata.

Firlyn sentì di aver trovato un popolo migliore del proprio e per decenni lasciò che le mani esperte degli arcieri elfici la maneggiassero.

Rimase alquanto stupita quando il suo possessore la diede in dono ad una donna umana, Eleanor Sweetchild. Ma la sua iniziale diffidenza scomparve quando si rese conto che Eleanor viveva esattamente come avrebbe voluto vivere lei: in piena libertà, senza costrizioni gerarchiche, nel folto delle foreste più rigogliose.

Eleanor le ridiede la speranza e il buonumore e Firlyn (che ormai aveva dimenticato il suo vecchio nome e la sua vecchia esistenza) le diede in cambio l'affidabilità di un'arma potente e l'appoggio di un'amicizia sincera.

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Mi pare davvero una storia molto bella quella della guerriera drow il cui spirito fu poi imprigionato nell'arco. Davvero brava. Per quanto riguarda i poteri dell'arco, io lo potenzierei un pochino di più, dandogli la proprietà (ovviamente un potere maggiore) di poter scagliare dei proiettili simili a fulmini neri (in fondo si chiama Lampo Scuro quindi rendiamo onore al nome), senza che vengano usate delle frecce normali, ad esempio per 3 volte al giorno , magari spendendo delle cariche (come una bacchetta dei fulmini) per esempio 2 cariche. L'arco potrebbe avere ad esempio 2d10 cariche epotrebbe essere ricaricato lanciando su di esso l'incantesimo "fulmine", che invece di fare danni verrebbe assorbito dall'arco, appunto ricaricandolo. Queste saette oscure potrebbero infliggere 6d6 danni ciascuna ad esemppio (spendendo 2 cariche) od 8d6 danni ciascuna (spendendo 4 cariche), ma il potere può venire usato solamente per 3 volte al giorno, e ogni volta consuma il numero di cariche prestabilito. Chiaramente i danni possono essere dimezzati con un T.S. sui Riflessi, o se si possiede "eludere" possono anche essere evitati. Credo che sarebbe un potere davvero appropriato per un arco che si chiama Lampo Scuro.

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Grazie Maxim, effettivamente l'idea è molto adatta.

Riporto nel frattempo i risultati delle mie piccole ricerche sul manuale.

Per prima cosa serve un evento particolare che permetta il risveglio dei poteri sopiti dell'arma (avevo pensato all'uccisione di drow dentro il loro territorio, ma è praticamente identico all'altro).

Come primo rituale (least rituale), avevo pensato una cosa del genere:

l'arco e le frecce utilizzate per uccidere i drow (che quindi vanno recuperate) devono essere portati presso un altare consacrato a Corellon ed un sacerdote elfico deve lanciare Santificare, modificando il lancio secondo un rituale particolare:

  • componenti V e S: per sapere come variare la formula, il sacerdote deve pregare ininterrottamente per 24h, lanciare su di sé Preghiera e poi superare una prova di Conoscenze (religioni) con CD 25; se fallisce, deve ripetere il tutto
  • componente M: come da manuale, ma il valore deve essere di 2000 mo; le componenti vanno spalmate per metà sull'arma e sulle frecce, che durante il rituale le assorbiranno completamente, l'altra metà sul possessore dell'arma, che ovviamente deve presiedere a tutto il rituale

A questo punto, il possessore dell'arma acquisisce il talento Least Legacy e cominciano a risvegliarsi i poteri minori:

A: "Drowish magic": oscurità e luminescenza e volte al giorno

B: Intelligent Legacy (senza poteri inferiori; il punteggio di ego va ricalcolato con i poteri della legacy)

A: Conoscenze (dungeon) +13

NB: le lettere stanno ad indicare le tabelle da cui sono presi i valori ed ognuna indica quanti livelli del PG sono necessari per risvegliare quel determinato potere (A = 1 livello, B = 2 livelli).

A dire il vero, non ho compreso perfettamente come gestire questa cosa, spero di averci preso. ;-)

Poi ci sarebbe il Lesser ritual, che a questo punto legherei al lancio dell'incantesimo Fulmine.

Potere acquisito: fulmine 3 volte al giorno (tabella E = 2 livelli)

Rimane da stabilire come introdurre la capacità magica di arma sacra (bonus di +2), che non ho capito se va inserita come Lesser o Greater Ability.

Questo è tutto, altre idee e chiarimenti sono ben accetti. :-D

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L'evento risvegliatore non deve essere per forza collegato ai drow, io invece lo collegherei più che altro alle origini dell'arco, che sono dovute al rogo di Luedeth, e quindi un ottimo evento risveglitore sarebbe: il salvataggio, da parte del possessore dell'arco, di una creatura che è stata messa al rogo da umanoidi o umani malvagi (molte tribù umanoidi, usano bruciare i loro nemici, orchi e ogre poi possono mettere i prigionieri legati a mò di spiedo su una grossa brace per cuocerli e mangiarseli, che è sempre un tipo di rogo, se vogliamo)

Poi secondo me il potere fulmine dovrebbe essere collegato al Greater Ritual insieme al potere di arma sacra, ma è chiaro che sei tu che devi gestire e decidere il tutto.

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Allora, ancora grazie per i suggerimenti. La tabella è completata (prima di postarla devo controllare alcune cose).

Ora rimangono da definire il cosiddetto "evento scatenante" (buona l'idea di salvare qualcuno da un rogo) e i 3 rituali per risvegliare i relativi poteri (least, lesser e greater).

Il primo l'ho postato, ma può essere benissimo modificato. In linea di massimo dovrebbero corrispondere a 3 eventi importanti della storia (anche per questo forse il primo rituale non è del tutto adatto).

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Ho terminato la tabella di avanzamento dei poteri in base al livello del PG.

Però non ho avuto tempo da dedicare all'ideazione dei rituali.

Secondo me non dovresti star tanto a pensare cose troppo difficili per i rituali, in fondo devono cmq essere fatti solo una volta per attivare i poteri la prima volta, non appena il tuo PG arriva al livello giusto per usarli, e poi basta. Potresti quindi anche improvvisare sul momento quando questa condizione si verifica quindi.

In fondo poi l'arco non è una reliquia o un artefatto maggiore per cui i rituali di attivazione dovrebbero avere meno peso. Secondo me potrebbe bastare anche solo "l'evento scatenante".

Potresti invece aggiungere un ulteriore poter all'arco, visto che è intelligente puoi dotarlo di telepatia e di una forma di empatia col suo portatore, in questo modo quando il portatore arriva al livello giusto per poter usare un dato potere dell'oggetto, l'arco "lo sente" e può comunicare telepèaticamente al portatore che ora ha la possibilità di accedere ad un ulteriore potere, e quindi spiegargli il suo uso.

E' un pò quello che succede nei fumetti di Lanterna Verde (se conosci il personaggio), quando l'anello delle Lanterne Verdi viene dato al portatore si crea una specie di simbiosi: l'anello comnica subito alla nuova Lanterna Verde i poteri di base e i suoi limiti, poi quando la nuova Lanterna Verde acquista più esperienza col tempo scopre ulteriori usi, oppore quando si presenta una nuova situazione mai affrontata prima, l'anello comnunica alla Lanterna che può superarla in un dato modo, ecc... ma non c'è bisogno che faccia un rituale ogni volta.

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Un paio di chiarimenti.

L'arco è un progetto da sviluppare indipendentemente da chi lo usa, non lo devo usare in una mia campagna, quindi va stabilito tutto a priori, la carta dell'improvvisazione qui non vale.

Per quanto riguarda i poteri, le weapons of legacy ne danno praticamente ad ogni livello del personaggio. ;-)

Riguardando la storia, in effetti quello che ho messo come primo rituale sarebbe più giustamente utilizzabile come terzo, visto che gli elfi entrano in gioco solo alla fine.

Per cui ho pensato a un paio di "rituali" (in realtà molto semplici) per il risveglio dei poteri inferiori e minori.

Per quanto riguarda invece l'evento scatenante, mi hanno spiegato dalla regia che serve per la creazione, non per la riattivazione dell'oggetto. :lol:

Detto questo, mi rimetterò al lavoro quando avrò un po' di tempo.

Avrete mie notizie, spero presto.

:bye:

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