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[TdG] Dies Sanguinis [GURPSlite]


Mezzanotte

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Inviato

23 marzo, mattina. 1 giorno al Sanguem

Palatino - tempio della Magna Mater Cibele

Gneo, Vibio e Alarico

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Trovate Erpice ancora al tempio intento a lamentarsi davanti a Nevio.

"Che ti è saltato in mente?" lo rimbrotta "caricare la folla! Già la gente non ci ama, ora dirà che andiamo in giro a spaccare le teste del popolo!"

"Stavano per linciare il suo animaletto princeps, il barbaro germanico" gli fa notare il centurione "ho pensato avesse altri progetti per lui".

Erpice lo guarda con rinnovata considerazione,

"Nevio, tu mi stupisci. E credimi, non sono molti gli uomini in grado di farlo. Avrei scommesso saresti stato felice di veder trascinare pezzi del suo corpo senza vita per le vie di Roma".

"Invero è così" sbuffa il centurione "ma ero il responsabile dell'ordine lì fuori, e i disordini sono come incendi, una volta che prendono forza possono divenire incontrollabili".

Erpice si mordicchia una falange del dito, preoccupato.

"Comunque sia sarà un bel problema, ora. Saremo sulla bocca di tutti e gli dei solo sanno se farei a meno di tanto clamore durante un'indagine così delicata"

In quel momento vi scorge e sembra infastidito dalla vostra apparizione.

"Avete già trovato la pietra?" chiede sarcastico e di mal umore.

"Oppidio? Lo conosco bene. Affitta carri a mezza città. Pensate sia implicato?"

poi sbuffa, rivolto ad Alarico.

"Portami prove! Risultati veri, non illazioni!"

 

 

 


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Inviato

Alarico ancora al tempio di Cibele

Spoiler

Mi aspettavo questa reazione da parte di Erpice e, quando risponde infastidito, guardo per un attimo di traverso gli altri due, che erano stati avvisati.

"Signorsì, princeps!"

Batto il pugno sul petto e mi allontano con fare marziale, poi, appena usciti, parlo con gli altri.

"Almeno non abbiamo perso tempo per trovarlo, quando manca un giorno al rito. Comunque direi di ricongiungerci agli altri, perchè Giulio Camilio, in quanto patrizio, credo che sia la persona giusta per parlare con questo Oppidio."

 

Inviato

Vibio

Gneo & Alarico
 

Spoiler

 

Il grassone, che troviamo facilmente per nostra fortuna, ci liquida con poche parole, probabilmente sottovalutando quello che gli diciamo; mi limito a scrollare le spalle, annunedo ad Alarico

Vediamo di trovare gli altri

 

 

Inviato

Marcus Tertius - area apollinis

Spoiler

Ascolto tutto quello che il patrizio ha da dire in silenzio, il capo leggermente chino. Una volta passata la rabbia vi è solo la paura che possano arrivare le conseguenze. Che non arrivano. Il vecchio è troppo distrutto da quello che è successo per poter reagire. 
Oh be. Peggio per lui. 
Spero vivamente che intenda scrivermi le cose da riferire al germanico, perché di certo non ho idea di quello che ha scoperto e non penso neanche che riuscirei a ricordarmelo.
La cosa più importante per me al momento è che non verrò punito. Il resto passa in secondo piano.

Che Camillo, ultimo del suo nome, nasconda la testa sotto terra e muoia solo! La decisione è sua. Vecchio e debole, è quello il suo posto.

Quello che importa è che Marcus Tertius possa proseguire la sua strada, ovunque lo porti!

La mia speranza, in fondo, è quella di tornare nell'arena.

Perché li non devo pensare al  perché le maledette parole di quel dannato miserabile mi hanno fatto cosi male....

 

Inviato

Gneo Felix Domitianus

 

@ Vibio e Alarico

Spoiler

Liquidati con quattro parole incrocio lo sguardo di Vibio, sono abbastanza sicuro che condivida le mie idee. Mentre scuote la testa suggerendo di raggiungere gli altri, annuisco a mia volta "Be vorrà dire che il nostro approccio dovrà essere molto più gentile e meno irruento, come se ci dovessimo fo***re una vergine, di quello che avremmo potuto permetterci avendo avuto le spalle dal nostro capo dei frumentarii... "

 

Inviato

23 marzo, mattina. 1 giorno al Sanguem

 

Gneo, Vibio e Alarico: decidete dunque di ricongiungervi a Camilio e Marcus. Sapete che erano diretti alla biblioteca palatina, lì vicino, perciò li raggiungete in fretta.

Trovate il gladiatore ed il patrizio nello spiazzo antistante la biblioteca e al tempio di Apollo.

Marcus tiene fra le braccia il corpo senza vita di Ezio, il giovane schiavo greco di Camilio, mentre numerose guardie palatine entrano ed escono dalla biblioteca.

Una lettiga coperta sorretta da quattro schiavi giunge assieme a voi e l'anziano patrizio vi fa delicatamente adagiare sopra il cadavere del discepolo.

Camilio è sporco di sangue e sembra più vecchio e curvo che mai.

Altri due corpi vengono portati fuori dall'edificio su barelle improvvisate: i cadaveri di un vecchio e di un giovane schiavo bibliotecario.

 

Inviato

Marcus Tertius - area apollinis

Vedendo avvicinarsi gli altri membri del gruppo messo insieme da Erpice li accolgo con un semplice movimenti del capo. Appena sono a portata di voce comincio a parlare.

E' successo esattamente quello che pensate. Hanno provato ad avvelenarci con lo stesso intruglio malsano con cui hanno fatto la strage al tempio della Mater. Per fortuna io e Camillo non ne abbiamo preso, gli altri...

faccio un segno largo con il braccio, ad indicare tutti i cadaveri li intorno.

Non c'è dubbio,  sapevano chi e dove colpire. Probabilmente chiunque ci sia dietro tutto questo sa già di noi e ci vuole morto. Un buon inizio di giornata, non trovate?

Poi guardo di sottecchi il vecchio patrizio, aggiungendo sommessamente

Ecco a proposito di Camillo, pare che abbia scoperto qualcosa... e che non voglia più avere a che fare con questa storia. La morte dello schiavo lo ha spezzato. Parlateci voi, se volete, io non ho nulla da dirgli.

Detto questo cerco una brocca d'acqua o qualunque cosa per pulire me e la mia lama dal sangue di Ezio. Non posso andare in giro per Roma conciato in quel modo, attirerei troppo l'attenzione

Come se un gladiatore come me non la attirasse già di suo...

Inviato

Gneo Felix Domitianus - Mattina - Area Apollinis

 

La situazione che ci si presenta è molto più che strana, è completamente fuori luogo, un patrizio e un gladiatore coperti di sangue, quest'ultimo con un corpo esanime tra le braccia.

Ascoltare il racconto di Marcus, non fa altro che confermare l'assurdità della situazione, che ci deve far riflettere anche sulla pericolosità, come se ce ne fosse ulteriormente bisogno, della gente contro la quale ci hanno costretto a combattere. Qualche imprecazione a denti stretti è quanto ho da offrire in questo momento alla conversazione, aspetto gli sviluppi della situazione e se qualcuno dei presenti ha qualcosa da aggiungere. Vorrei sapere cosa ha scoperto Camilio, cerco di capire se il nostro dottore sia ancora in grado di connettere dei pensieri concreti, poi ci provo " Camilio, so che il momento è delicato e che siete particolarmente scosso... tuttavia sono costretto a chiedervi quello che avete scoperto riguardo la strana sostanza nei calici... per evitare che possa spargere ancora morte per l'urbe " 

Le parole sono quasi sussurrate come a non voler svegliare l'uomo da quello strano stato che lo pervade.

Inviato

23 marzo, mattina. 1 giorno al Sanguem - Palatino,  area apollinis.

Camilio vi rivolge uno sguardo vuoto. Ha ritrovato una stanca compostezza ma vi stupisce la sua indifferenza: quasi che qualsiasi cosa lo circondi non lo riguardi più.

"Sull'Elleboro Nero non ho nulla da aggiungere se non che è un veleno maledetto; guardate cosa ha fatto al mio dolce Ezio!"

Si mette ad accarezzare il cadavere disfatto del suo schiavo sulla lettiga farfugliando pietose parole. Voi non osate interromperlo. Solo dopo un po' sembra accorgersi nuovamente di voi e con malanimo continua:

"Era la frase lasciata sul piedistallo ad aver attratto la mia attenzione. Sembrava ricondurre al culto della Magna Mater, ma non a quello che conosciamo"

"Ho trovato le risposte che cercavo nella cronaca di un greco folle"

"Così ho scoperto che il titolo di 'Rinato in eterno' era attribuito dai suoi seguaci ad un uomo di nome Elysion. Elysion era un archigallo, un gran sacerdote di Cibele durante la seconda guerra contro Cartagine."

"Quando Annibale scese in Italia e giunse a minacciare Roma stessa, il Senato, a caccia di potenti protezioni divine, mise gli occhi sulla Pietra Nera"

"Una spedizione fu inviata nella lontana Frigia per portare il sacro tesoro nell'Urbe. Gli oracoli vennero corrotti, e così il clero locale della Grande Madre"

"Ma non Elysion. Lui si oppose. Se per motivi religiosi o perché a sua volta prezzolato dai Cartaginesi non è dato saperlo."

"L'archigallo aveva fondato una setta dedita al culto dell'immortalità, i Figli di Attis. E da tempo Elysion praticava la magia rituale egizia. Fu facile per i romani e il resto del clero corrotto accusarlo di eresia e di aver condotto esperimenti di stregoneria"

"In breve l'archigallo ribelle fu giustiziato, la sua setta dispersa, perseguitata, e la Pietra portata a Roma dove aiutò a sconfiggere Annibale"

Camilio fa correre lo sguardo sui monumenti del piazzale e sui portici gremiti di statue; sulla gente timorosa che non osa avvicinarsi.

"Ma questo accadeva quasi cinquecento anni fa".

 

Inviato

Vibio

Ci ricongiungiamo con il gladiatore e lo studioso nei pressi della biblioteca dalla quale escono alcuni cadaveri; è Camilio a spiegarci la causa di quei decessi

Elleboro Nero.. Devo trovare un modo per metterci le mani sopra..

Osservo i corpi senza vita che vengono portati via con indifferenza per poi concentrarmi sulle parole dello studioso

Tutto fa pensare che ci siano anche in giro alcuni dei Figli di Ittis.. o sbaglio?

Inviato

23 marzo, mattina. 1 giorno al Sanguem - Palatino,  area apollinis.

L'anziano patrizio annuisce, greve. La setta potrebbe essere rinata come il titolo di cui si fregiava il suo fondatore, ma perché solo ora, dopo tanti secoli?

"C'è qualcosa di più inquietante" aggiunge Camilio

"Chi ha lasciato quella scritta sul piedistallo della statua voleva che queste informazioni venissero alla luce o non avrebbe firmato un crimine tanto efferato."

"In poche parole voleva, o volevano, che sapessimo chi era il colpevole di tutto ciò"

"Tuttavia" continua l'acuto patrizio "la strage alla biblioteca tradisce la paura che queste rivelazioni venissero fatte troppo presto"

"E questo vuole dire solo una cosa"

"Chiunque ci sia dietro, non ha ancora finito."

Inviato

Alarico all'area Apollonis

Guardo Camilio distrutto dal dolore per la morte di Ezio con aria fredda e penso ai miei errori troppi compiuti finora: la spallata al cittadino romano, che per poco non provocava una sommossa, e la scarsa protezione data al patrizio, che fortunatamente è scampato; poi ascolto le sue parole attento e pensieroso prima di rispondere al patrizio.

"La setta rinata potrebbe essere fumo negli occhi e poi, a quanto dici, era attiva mezzo millennio fa in Frigia, non adesso a Roma, ma potrebbe rivelarsi un indizio utile, se non una pista. A questo proposito, forse Gneo Domizio ne ha trovata proprio una: interrogando il barbone, che ti aveva chiesto la carità prima di entrare nel tempio, pare che costui abbia visto i tizi portare via il maltolto con un carro appartenente ad un tale Gavio Oppidio, quindi mi chiedo se tu lo conosca o sappia qualcosa di lui."

 

Inviato

23 marzo, mattina. 1 giorno al Sanguem - Palatino,  area apollinis.

"Gavio è un plebeo che ha fatto fortuna affittando carri per il trasporto delle merci. La legge vuole che essi possano circolare entro l'Urbe solo di notte, quando le vie sono più sgombre. Questo toglie il sonno a molti buoni cittadini, ma a differenza degli insonni io non lo maledico: il traffico notturno esisterebbe anche senza di lui"

"Non so molto altro, se non che è rosso di capelli ed ha una domus qui vicino, ai piedi del Palatino, presso il foro di Cesare".

Inviato

Alarico all'area Apollonis

"Magari Gavio non è direttamente coinvolto, ma hanno usato uno dei suoi carri, comunque questo dobbiamo appurarlo di persona. Tuttavia prima vorrei scoprire qualcosa di più sull'avvelenamento di Ezio e dei bibliotecari, fatto che ha colpito direttamente uno di noi, e già che siamo qui, direi di iniziare a far domande. Camilio, tu che sei pratico della biblioteca, da chi consigli di iniziare?"

Inviato

23 marzo, mattina. 1 giorno al Sanguem - Palatino,  area apollinis.

"Da quello che ho visto il veleno era solo per noi. Il vecchio prostates è stato strangolato mentre al suo giovane aiutante hanno spezzato il collo. Cose difficili da fare ad un possente gladiatore come il nostro Marcus"

Camilio appare stanco. Chiude le tende della lettiga e ordina agli schiavi di incamminarsi mentre lui si appresta a seguirli a piedi.

"Porto Ezio a casa. Nei prossimi giorni sarò impegnato a piangerlo e ad organizzare i suoi funerali, perciò non mi disturbare più, Alarico. Ti sollevo dai tuoi obblighi nei miei confronti."

Inviato

Alarico all'area Apollonis

La defezione di Camilio mi lascia di stucco e cozza contro la mia idea di onore e senso del dovere, tuttavia non posso mettermi contro un patrizio, perciò mi limito a rispondergli stizzito.

"Non sei tu a potermi sollevare dagli incarichi, ma di questa defezione nei confronti della tua stessa patria ne parlerò con Erpice a indagine conclusa, perchè ora non ne abbiamo tempo."

Quindi mi rivolgo agli altri.

"In fondo col poco tempo che abbiamo quel vecchio ci avrebbe solo rallentato.

Iniziare a fare domande nella biblioteca, magari mentre qualcun altro si vuole avviare da Gavio Oppidio, o avete idee migliori?"

 

Inviato

23 marzo, mattina. 1 giorno al Sanguem - Palatino,  area apollinis.

Seguendo curvo il cadavere del suo fedele discepolo, Camilio si allontana, chiuso in un impenetrabile cordoglio. Capite che non potete più fare affidamento su di lui, almeno finché non avrà in qualche modo superato la terribile perdita che i Figli di Attis gli hanno arrecato.

Vi avvicinate all'ingresso della biblioteca, ma le guardie Palatine non vogliono farvi entrare. Non avete nessuna autorità ufficiale su di loro, e da come guardano la divisa da speculatores di Alarico capite che disprezzano gli uomini di Erpice, tanto più se barbari.

A pochi metri da voi giacciono i corpi dei due bibliotecari uccisi, a malapena coperti da un telo. Nessuno sembra curarsi di loro.

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