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Inviato (modificato)

@Massimo - Vittorio - Michele

Decidete di abbandonare la sala del teatro per tornare al primo piano.
In questo modo riuscite a ritrovare anche Massimo. Il templare ha soccorso un suo fratello ferito al ventre e ora lo sta sorreggendo. Ritornate al primo piano e aprite una finestra di un corridoio. Vi affacciate per calcolare la distanza tra voi e il terreno e proprio in quel momento vedete degli uomini armati irrompere nella struttura.
Sono excubitores e templari.
Altre urla e rumori di arma da fuoco si aggiungono a questo caos.
Vi mettete schiena contro schiena per controllare entrambi i lati del corridoio in cui vi trovate. Del resto non c'è tempo per cercare un nascondiglio. Melissa non sa sparare, perciò si trova al centro del vostro gruppo.
Sentite qualcuno salire. Sono passi pesanti.
Sono dei templari, tutti armati con expiator minor e armi da fuoco. Da come si muovono capite che sono ben addestrati e sanno come gestire quest'emergenza.
Vi soccorrono e vi fanno scappare dal teatro coprendo il volto con dei panni scuri.

Vi allontanate il più lontano possibile dalla struttura.
Medici e francescani vi visitano immediatamente. Hanno preparato delle ambulanze e si stanno prendendo cura di alcuni feriti che sono stati portati già in salvo dai templari.
Un francescano urla all'improvviso: dice che un uomo, su una barella, è deceduto e si è appena risvegliato.
Dalla vostra posizione potete solo vedere le sue braccia che si agitano.
Un templare si affianca verso di lui e gli pianta una motosega nella pancia. Sentite le carni che vengono lacerate. Il resto dei presenti prova orrore nel vedere quella scena.

-.-.-.-.-

Effetto film

12 - 01 - 1958

Spoiler

Corpacini entra nei sotterranei di San Pietro.
Le macchine dell'inquisizione sono all'opera. Santarosa sta torturando un pugno di uomini. Un coro di grida disperate si elevano e rimbombano nelle stanze. Ossa rotte, muscoli lacerati, carni ustionate sono solo alcune tra le atrocità che si stanno compiendo in questo luogo.
Elias raggiunge Santarosa metre stava sistemando tre uomini su una ruota (aiutato da alcuni collaboratori).
Corpacini, per annunciare la sua presenza, dice: mi avete chiamato, emineza? Mantiene i nervi saldi e deve alzare la voce per sovrastare le urla disumane.
Santarosa si volta verso di lui: Elias... ringhia mentre si avvicina da lui tirandosi su le maniche di una camicia bianca e sporca di sangue ...io ti apro le porte di un teatro per farmi fuori un templare e tu mi scateni un attentato su larga scala?
Non sono io a comandare loro.
Ma sei responsabile delle loro azioni!
Non pensavo che avrebbero commesso una strage.
Non pensavi? Mi credi uno scemo?
Assolutamente no, eminenza.
E perchè hanno fatto quell'ecatombe? Prima di rispondere... pensa bene a dove ti trovi! Non ci metto niente a metterti sulla culla di Giuda e farti cantare!
Eminenza... loro mi hanno detto che stanno cercando un arcangelo.
Un arcangelo?
Altro non mi hanno detto. Io sono solo un tramite.
No... tu per loro sei solo un buco da fot.tere …e si sono approfittati di te per fot.tere anche me.
Elias cerca un modo per cambiare discorso. Indica con la testa i condannati alle torture e chiede: chi sono loro?
Gli attentatori del teatro!
Sul serio?
Per Roma lo saranno! I romani hanno bisogno di sentirsi al sicuro! I romani devono credere che la chiesa sia infallibile! Siamo in un periodo molto buio e uno stato di panico è nocivo per la chiesa. Ho bisogno che gli uomini dell’Impero si sentano al sicuro.
Io controllo le loro paure, io controllo Roma ...io sono Roma.

Elias non parla così Santarosa continua: ti ho chiamato per dirti di andare avanti con il piano… ma fammi un altro scherzetto come quello del teatro e ti assicuro che urlerai per giorni come stanno facendo loro… riferendosi ai condannati alle torture …adesso vattene!

@tutti

E’ passato un giorno dall’attentato al teatro.
Sono morte ventitre persone e i feriti sono quasi il triplo. Tra le vittime c’è anche un templare, il braccio destro di Chianciano, l’uomo che lo stava aiutando per il processo contro Carducci. I giornali riportano la notizia dell’attentato: la stampa dice che l’inquisizione ha già preso i colpevoli. Si tratta di un gruppo di folli che hanno agito per pura forma di malvagità.

Alessandro, Raffaele e LaFayette stanno bene… si erano separati da voi nel teatro ma sono riusciti a fuggire senza alcun graffio. Anche voi non siete rimasti feriti.

15 - 01 - 1958

A mezzogiorno vengono condannati a morte gli uomini responsabili dell'attacco a teatro.
Santarosa li manda al rogo sulla piazza di San Pietro.
Sono quindici falò che si levano al cielo insieme ai versi più terrificanti mai uditi da orecchio umano. Nessuno del vostro gruppo è voluto andare a vedere l'esecuzione.

Effetto film

Spoiler

Guarda guarda chi si rivede!
Non sono in vena di scherzi, Morte! E levati quello stupido sorriso dalla faccia.
Sapevo che eri furioso!
Furioso?! Entri in un teatro e inizi a sparare in mezzo alla folla? Che caz.zo ti dice il cervello? Ti funziona ancora o si è ammuffito?
Antico, era tutto sotto controllo! La chiesa ci ha fatto entrare nel teatro per svolgere un lavoro! Abbiamo solo colto l’occasione per uccidere l’arcangelo!
E come pensavi di ucciderlo? Con le pallottole? Non so neanche da dove iniziare! Stringi accordi con la chiesa, non rispetti le condizioni e fallisci l’attacco contro l’arcangelo! Ammesso che l’arcangelo sia quel demente di Della Torre.
Avevamo un’occasione, dovevamo sfruttarla!
E tu pensi che non avremo modo di uccidere l’inquisitore una volta ritornati a Ivrea? O l’attacco sul treno ti ha demoralizzato?
Non sono stato io a mandare gli uomini sul treno! Io avrei trionfato sul Serafino! Abbiamo inviato solo i nostri soldati al massacro… e tutto quello che abbiamo fatto è stato solo uccidere una tro.ia!
Si dia il caso che la tro.ia sia un Ombrosi! E ora l’inquisitore ha una piscia-fuoco con lui!
E poi come potevamo sapere che un cacciatore si trovava sul treno?
Questa, Morte, è una domanda che devi fare al capo!
Non scherzare su queste cose, Antico!
Guardami in faccia! Ti sembra che io stia scherzando! Ad ogni modo… il problema è che ti sei avvicinato a Santarosa e gli hai fatto un brutto scherzetto al teatro. Ora il grande inquisitore sa che siamo armati, pericolosi e disobbedienti. Se volesse potrebbe usare il tuo attentato come un pretesto per marciare su Torino. Hai idea dei pericoli che hai attirato contro di noi?
Noi… adesso siamo di nuovo un noi?
Stammi-bene-a-sentire! Solo perché non sto mai affianco al tuo cu.lo non vuol dire che vi ho abbandonati!
E dimmi, Antico, dalla sua esperienza secolare… cosa suggerisci di fare?
Di tornare a Torino e aspettare che le acque si calmino! Torniamo a cercare la figlia di Satana… al diavolo gli accordi con Dite! Invadiamo il loro territorio per catturare Eleonora.
E per quanto riguarda Della Torre?
Facciamo scatenare gli altri tre!
Vuoi far scendere l’intera stella contro Ivrea?
Fino a questo momento abbiamo preso alla leggera questa storia dell’arcangelo! Ora dobbiamo andarci pesante!

01 – 02 – 1958

E’ spuntato il sole a Roma, ciononostante fa ancora molto freddo nella capitale.
Raffaele ha smesso di usare la bombola dell’ossigeno e anche Iolanda D’Aquino si sente meglio. Presto sarà dimessa anche lei. Il Serafino è stato (parzialmente) riparato e potrà affrontare il viaggio di ritorno per Torino. Domani sarà l’ultimo "giorno di tribunale" del caso Carducci.
L’inquisizione chiamerà alla sbarra l’ultimo testimone, Alberto Aldapaci.

Tra una settimana ripartirete per tornare a casa.

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Spoiler

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Modificato da darteo
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Inviato (modificato)

@Michele

Vieni convocato per la seconda volta dal grande inquisitore.
Questa volta Santarosa ha anche richiesto la presenza di Sonia. Una carrozza trasporta te e la ragazza fino alla basilica di San Pietro. Un volta lì venite scortati nelle catacombe.
In una cappella sotterranea si trova Santarosa.
Ha appena finito di parlare con un gruppo di inquisitori vestiti interamente di nero. Mentre questi uomini vanno via, il grande inquisitore fa segno e te a Sonia di avvicinarvi.
Entrate nella cappella. E' illuminata da alcune lampadine elettriche che proiettano un tetro alone rameoso in tutta la stanza.
Santarosa si assicura di restare da solo con voi prima di poter rivolgerti la parola: sarò franco con voi... avevo intenzione di chiamare lei a deporre (indica Sonia) perciò ho fatto delle ricerche su voi due.
Mi è stato riferito di come Ferretti sia stata promossa a ruolo di portavoce e di come ha mal gestito tale carica.
Questa
(indica di nuovo Sonia) non tornerà più a essere portavoce o manderò uno dei miei a Ivrea, mi sono spiegato?
Non aspetta una tua risposta: risolto questo... ci sono delle novità.
Due giorni fa è stato catturato un membro della Culla delle bestie. E' il primo uomo di quella setta che riusciamo a prendere. Il primo!
Si trova nelle prigioni di una domus di Vercelli.
Bizzarre circostanze vogliono che nessun inquisitore possa interrogare il prigioniero... almeno non immediatamente. Di conseguenza passo il caso a lei, padre Della Torre. Voi dovete ritornare a Ivrea il prima possibile per poi recarvi a Vercelli. Non è molto lontano dalla vostra casa, ho controllato.
E' inutile dire che questo è il caso più importante della vostra vita e che segnerà un possibile avanzo di carriera.

Santarosa resta in silenzio per alcuni secondi, poi sfila da una tasca interna due buste marrone. Al loro interno ci sono dei documenti.
Il grande inquisitore ti porge entrambe le buste e continua a parlare, il suo tono di voce si è addolcito: la prima busta è per voi, al suo interno c'è il rapporto degli uomini e del sotium che hanno catturato il membro della setta. La seconda busta invece dovreste consegnarla a Della Vela, è un permesso speciale del papa che permetterà all'inquisitore di restare a Torino per tutto il tempo che desidera. Almeno riceverà cure migliori.

@Vittorio - Felice - Massimo

LaFayette vi ha voluto incontrare in un bar nella periferia di Roma.
Siete seduti attorno a un grande tavolo. Con voi ci sono anche Miriam, Andrea e Alessandro. Raffaele manca all'appello... e tutti voi sapete dov'è andato (meglio dire: da chi è andato).
LaFayette vi vuole parlare dell'attentato nel teatro: sono riuscita a udire il primo sparo... voglio ricordarvi che sono una cacc... si guarda attorno ...sapete cosa sono. I miei sensi sono sviluppati come quegli di un animale. Comunque, stavo dicendo, il primo colpo è stato sparato da un fucile di precisione. Tutti gli altri colpi invece sono stati sparati da mitra e pistole. Sono armi completamente diverse da quella che ha sparato per prima.
Alessandro chiede: e cosa dovremmo farci con questa informazione?
Se vuoi uccidere un singolo uomo allora prendi un fucile di precisione... ma se invece vuoi fare una strage allora prendi...
...mitra e pistole! Conclude per lei Andrea. L'incendiaria inizia a intuire dove vuole andare a parare LaFayette.
La francese continua: esatto, mademoiselle Andrè. Gli attentatori sono entrati a teatro con l'intento di uccidere un solo uomo. Un unico obiettivo.
Poi però hanno iniziato a sparare alla folla.
Per poter coprire le tracce? Chiede ancora Alessandro.
Anch'io, all'inizio, la pensavo così... poi però ho notato come si muovevano e cosa stavano dicendo.
Come hai fatto a vederli e a sentirli?
Voglio ricordarvi che a teatro sono riuscita a controllare alcuni morti.
Ah già, avevi gli occhi rossi quella sera.
Esatto... e attraverso gli occhi dei cadaveri sono riuscita a vedere ciò che voi non potevate vedere. Gli attentatori stavano cercando voi... o almeno uno di voi.
Bhè... è eccezionale quello che siete in grado di fare! Ma già sapevamo che gli attentatori stavano cercando uno di noi. Uno di loro infatti ha preso in ostaggio Raf e gli ha chiesto dove si trovava Della Torre.
Ma l'attentatore non vi ha detto che faceva parte della Culla.
La Culla? La Culla delle bestie?
Esatto! Le tattiche di guerriglia degli attentatori a teatro erano le stesse di quelli sul treno.
Mi stai dicendo che la Culla è così potente da spingersi fino a Roma e violare le sue difese?
No!
No?!
La Culla è potente, su questo non ci sono dubbi. Ma dimenticate la prima vittima.

Il braccio destro di Chiancino?
Esatto. Io credo che qualcuno di molto potente abbia ingaggiato la Culla per far fuori quel templare... e la Culla ne ha approfittato per dare la caccia anche a voi. Come dite voi? Due passeri con una fava?
Piccioni... è comunque stento a credere a una cosa simile.
Non mi aspetto che crediate subito alle mie parole. Del resto io stessa ho impiegato dei giorni per arrivare a queste conclusioni.

Andrea dice: e cosa ne ricaviamo?
Chi può essere così potente da mettere la Culla in un teatro di Roma?
Bhà... non so ...uno molto potente! Magari un arcivescovo o qualcuno che lavora per la chiesa.
Brava, mademoiselle Andrè. Perciò la Culla è in accordi con una fetta della chiesa. Queste sono le mie conclusioni.
Cosa dovremmo fare? Chiede Alessandro.
La Culla ha oramai dichiarato guerra a voi! Dovete muovervi con molta attenzione e non dovete più fidarvi della chiesa... e magari potete usare la posizione di Michele per indagare meglio sulla rete di patti segreti tra Culla e Santo Impero.

Il vostro discorso viene interrotto dall'arrivo di fratello Furio.
Il templare si avvicina a Massimo e Felice e dice: ho parlato con gli altri fratelli... e Felice può allenarsi al Colosseo tutte le volte che vuole. Fratello Massi, vogliamo andare? Mi devi far vedere quello che hai imparato con la lancia... se mi piacerai allora potrò dire che sei pronto a usarla da solo.

LaFayette si alza e prende delicatamente Andrea per il polso: venite con me, devo parlarvi in privato.
Alessandro si alza e dice: io vado a vedere se quel fetente (Raffaele) è tornato alla Divina Sapienza.

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Spoiler

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Modificato da darteo
Inviato

Michele Della Torre

Ricevo la notizia che Santarosa ha convocato anche Sonia. La cosa non mi piace per niente. Mantengo i nervi saldi cercando di rassicurare la ragazza, anche se dentro di me sono tutt'altro che tranquillo.

Sonia aveva poca esperienza, ma non ha gestito la carica così male....i bravi cittadini di Ivrea si devono essere impegnati a umiliarla. Animali ingrati quando torno me la pagano.

Trattengo i miei pensieri ma sono sollevato quando il grande inquisitore chiude la questione e cambia discorso.

Questo prigioniero deve essere un osso duro se vale una possibile promozione... da tempo non mi capitava il piacere di interrogare uno così.

L'opportunità che mi viene data indubbiamente cattura il mio interesse ma innanzi tutto voglio vedere Sonia lontano da Santarosa.

Grazie eminenza. prendo le buste che mi porge. Sarà fatto. attendo che ci congedi entrambi.

 

Inviato

Vittorio Manfredi

Appena anche Alessandro se ne va, faccio in modo di restare da solo con Miriam.

Vittorio, penso che sia opportuno ricominciare dove ci eravamo fermati.

Mi avvicino di soppiatto alla ragazza e con fare predatorio circondo la sedia con il braccio e poi attiro l'attenzione della ragazza sussurrandole all'orecchio.

E così signorina Astore... vi siete innamorata di me... Le do un bacio. Ne siete sicura? Sorrido sulle labbra di lei mentre il mio sguardo si fissa nel suo verde in attesa.

 

 

Inviato

Felice Montinari

questa si che è una notizia

dico senza troppo entusiasmo quando sento che posso ricominciare ad allenarmi al Colosseo, dopotutto ho passato i giorni dal processo fino ad ora il più isolato possibile e con umore nero. Mi rivolgo agli altri brevemente quando Furio se ne è andato

per quanto riguarda la questione... non mi sono mai fidato...

detto questo vado al Colosseo per allenarmi

Inviato

@Michele

Santarosa vi dà il permesso di andar via.
Risalite dai sotterranei della Basilica e camminate nella navata per poter uscire dalla chiesa. Ci sono poche persone e i vostri passi riecheggiano attorno a voi. Vedi Sonia pensierosa. La donna infatti è immersa nei suoi pensieri: non potrò più essere una portavoce?! Della carica non mi importa molto ma era un modo per dimostrare il mio valore.
Volevo farlo per me stessa, per i cittadini di Ivrea a cui devo molto
… alza lo sguardo verso di te …e a lui. E cosa dirò adesso alla zingara? Ammesso che sia sul serio che la zingara.
Troppe forze girano attorno a me. Non ho il controllo della mia vita.
Devo fare qualcosa. Devo ribellarmi, ma come faccio?

Tra le maestose colonne scorgete l’immagine di Raffaele.
Il templare è di spalle (rispetto a voi). E’ stato il Canto della Senna sulla sua schiena a suggerirvi che si trattava del fiorentino. L’uomo è in piedi di fronte a una statua-> Click.
Si volta quando vi sente camminare.
Sonia guarda la statua e dice: la riconosco! Ricordo di averla studiata a scuola… ma non si trovava in un’altra chiesa di Roma?
Raffaele sorride e dice: è stata trasferita qui qualche anno fa. E’ buffo ma non ho mai avuto tempo per ammirarla.
Non capisco.
Vedete, signorina Ferretti, io ho… come posso dire …un legame profondo con l’arte. Vado in giro tutto il giorno a massacrare i morti e perciò questo aspetto del mio carattere non può di certo “brillare”. Ma io sono un fiorentino e come tale sono nato nell’arte… e poi questo scultore (indica la statua) è il mio preferito.
Ci sono altre sue opere qui a Roma?
Oh si, tantissime.
Ad esempio?
Raffaele indica il baldacchino dell’altare e Sonia arrossisce per l’imbarazzo.

Uscite fuori dalla chiesa, lasciando Raffaele al suo interno.
Sonia si volta per vedere l’esterno della Basilica. Il sole fa risplendere la cupola in questo momento. Anche se si trova in una spiacevole situazione, Sonia non può che rasserenarsi di fronte alla meraviglia di San Pietro.

Salite sulla carrozza. Ora puoi aprire la busta destinata a te.
Al suo interno ci sono dei documenti e delle foto. Sembra un rapporto scritto da un excubitor… tale è la precisione e l’accuratezza dei dettagli. In realtà tutti i documenti sono stati scritti per mano di padre Agenore, uno dei frati castigatori di Vercelli.
Si tratta di un uomo noto nel Piemonte. Data la sua saggezza, tutti a Vercelli lo considerano come il capo dei frati (anche se in realtà non esiste tale carica) e l’unica vera guida spirituale della città.
Padre Agenore racconta di come è stato catturato il membro della Culla.

Nel rapporto vi è scritto che una notte (di due giorni fa) un gruppo di excubitores, cacciatori e templari sono usciti fuori da Vercelli per recarsi in un luogo chiamato “il mattatoio”.
Si tratta di un grande edificio costruito circa dieci anni fa per difesa contro i morti. Fu edificato dalle ultime sacche di resistenza fascista. E’ stato poi lasciato ad uno stato di abbandono dopo che gli excubitores hanno catturato e giustiziato i fascisti al loro interno.
Il mattatoio fu abbandonato anche perché si era rivelato poco efficace contro le grandi masse di morti.

La spedizione che ha portato alla cattura del membro della Culla era gestita da un sotium di nome Battista Mordani.
Da giorni vi era il sospetto che la Figlia di Satana si aggirava nei dintorni di Vercelli e delle sentinelle avevano visto degli strani movimenti presso il mattatoio.
La squadra capitanata da padre Mordani aveva quindi il compito di perlustrare il luogo nella speranza di trovare e uccidere Eleonora Ombrosi.
Fu quindi un caso fortuito l’incontro con un gruppo di eretici appartenenti alla Culla delle bestie che, quella notte, si trovavano nel mattatoio. Dopo un violento scontro a fuoco, il gruppo di Mordani riuscì a mettere in fuga diversi satanisti, ne uccisero undici e ne catturarono uno.

Padre Mordani rimase gravemente ferito e perse otto dei suoi uomini.
I satanisti della Culla si erano recati in quel luogo per una (presunta) messa nera. In allegato a questo documento trovi le foto del mattatoio, dei volti dei satanisti uccisi e dell’altare che avevano preparato per la loro messa. Si tratta di un tavolo coperto da una tovaglia nera con sopra un teschio, un pugnale, un piccolo libro, un pentagono e diverse candele.

Il rapporto prosegue.
Si è scoperto che tutti i membri della Culla, prima di andare in missione bevano un veleno mortale (ancora sconosciuto alla chiesa) e che prendano poi l’antidoto una volta ritornati nel proprio covo a Torino. Si tratta di uno stratagemma per difendere i loro segreti.
Se uno di questi eretici finisse per essere catturato dalla chiesa, il veleno lo ucciderebbe poco dopo, costringendolo al silenzio.
Per motivi ancora sconosciuti, il prigioniero di Vercelli non ha ingerito il veleno.
Si tratta di una donna dell’età compresa tra i venticinque e i trent’anni. Le uniche persone che possono interrogarla sono solo gli inquisitori.
Padre Mordani non è in grado di svolgere il suo lavoro, perciò la prigioniera attende l’arrivo di un altro inquisitore. Fino a questo momento si è rifiutata di rispondere anche alle più semplici delle domande e non ha ancora rivelato il suo nome.

@Massimo – Felice

Furio vi porta nella zona di Trastevere.
Lì c’è la casa di fratello Spartaco. In realtà si tratta di una palazzina abitata da molti uomini. Una carrozza attente all’uscio della porta del templare. Dopo qualche minuto di ritardo scende Spartaco. L’uomo entra nella carrozza e cerca di ignorare la sfuriata di Furio (che odia i ritardi).
E’ divertente veder arrabbiato un romano come quel templare.
Spartaco dice: mi hai messo fretta e mi sono dimenticato le lance!
Furio risponde: non te move! Vado a prenderle io o non partiamo più!... si volta verso di voi …datemi una mano!

La carrozza esplode in questo momento.
Eravate appena entrati dentro il palazzo di Spartaco e questo vi ha parzialmente protetti dall’onda d’urto e dai detriti… ma una grande scheggia raggiunge Furio alla gola.
Piccole schegge investono anche voi ma le ferite sono lievi.
Il templare cade a terra e ti tocca il collo mentre tenta di respirare. Spalanca gli occhi per la paura e inizia a perdere molto sangue.
Fuori, in strada, sentite i nitriti dei cavalli e le urla dei passanti.

Effetto film

Spoiler

In una palazzina che si affaccia sulla via in cui è avvenuta l’esplosione, in una stanza al secondo piano, Alberto Aldapaci è rimasto a osservare la carrozza saltare in aria (con Spartaco al suo interno). L’uomo è seduto su una sedia vicino la finestra.
Trema per la paura e trattiene le lacrime. Si mette le mani tra i capelli.
E’ disperato.
Una mano si poggia sulla sua spalla. Con lui c’è Elias Corpacini.
Quest’ultimo si avvicina a lui e gli dice: non sei andato dai tuoi amici templari per avvertirgli della bomba, hai dimostrato la tua lealtà al nostro signore.
Alberto cerca di recuperare il suo coraggio e risponde: no… ciò che ho dimostrato al nostro signore è quanto posso essere meschino. Non è con la mia omertà che riconquisterò la sua fiducia.
Attento, Alberto, la tua furbizia ti costerà caro… un giorno o l’altro.

@Vittorio

Sei rimasto da solo con Miriam.
Lei ti sente parlare e abbassa lo sguardo verso il basso. Un timido sorriso appare su suo volto. Non l’avevi mai vista sotto questo aspetto… ma è anche vero che non vi eravate mai dichiarati (reciprocamente). Ora che Miriam è per te “qualcosa di più” che una semplice compagna d’arme, hai come l’impressione di doverla conoscere di nuovo.
Sai che adesso esplorerai lati del suo animo che prima ti erano proibiti.
La stessa cosa vale per lei nei tuoi confronti… e questo ti spaventa. Nella parte più oscura della tua mente riemergono ricordi che da sempre speri di dimenticare.

Il silenzio non fa altro che aumentare l’imbarazzo di Miriam.
La donna vuole parlare, anche se non sa cosa dirti: non so da quanto tempo mi piaci… non nascondo il fatto che, all’inizio, quando sono venuta a Ivrea, per me eri una persona come tutte le altre. Poi ti ho odiato… bhè …”odiato” è una parola grossa! Diciamo che non ti sopportavo… ma ti avevo inquadrato male. Credevo che eri un ricco snob che ostentava la sua fortuna.
Per me eri un “personaggio” fuori luogo… un ricco possidente in un paesino sperduto nel nord.
Pian piano però ho scoperto in te c’è molto di più di quanto appare.
E qualcosa mi dice che è solo la punta dell’iceberg.
Mi sono innamorata di te, Vittorio. L’ho detto ancora e ancora lo ripeterò.
In passato ho fatto brutte scelte ma non mi pento di aver aperto il mio cuore a te
. Ora però non so come comportarmi.

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Spoiler

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Inviato (modificato)

Michele Della Torre

Mentre usciamo Sonia è pensierosa e non ne sono sorpreso.

non è stato piacevole per me... figuriamoci per lei.

camminando ci imbattiamo nel templare fiorentino intento ad ammirare una scultura. Andiamo di frettaconcludo per togliere la ragazza dall'imbarazzo e ci dirigiamo verso la carrozza.

Una volta saliti mi rivolgo a lei. Avrei voluto evitarti questa umiliazione... alzo lo sguardo e con sincerità aggiungo qualcosa che in vita mia non ho detto quasi mai:  Mi dispiace... dopo qualche istante inizio ad aprire la busta. Farò in modo di rimettere al loro posto le malelingue di Ivrea.

La leggo poi la lascio alla ragazza se vuole leggerla e non posso fare a meno di notare che Mordani ha quasi ripercorso la storia della mia morte, anche io ero un sotium e anche io sono stato ridotto in fin di vita insieme a molti degli uomini della mia spedizione contro una setta.  Lui è ancora vivo però... chissà se è comunque riuscito ad accorgersi che tutto quello in cui crede è solo una bugia.

Metto da parte il disprezzo e l'amarezza che quel ricordo ha suscitato in me e dico a Sonia: Siamo a Roma... c'è qualcosa che vorresti vedere?

 

 

Modificato da Carrie.4794
Inviato

@Massimo – Felice

Provate in ogni modo a salvare la vita di Furio.
Quando Felice crede di aver stabilizzato le ferite del templare, corre a cercare aiuto.
Al suo ritorno però trova il fratello privo di vita.
La scheggia è entrata troppo in profondità nel collo. Massimo spiega che ha tentato di salvarlo. Ogni suo sforzo però è stato vano.

@Michele

Sonia approfitta del tuo invito per girare tutta Roma.
Sa benissimo che un’occasione come questa (probabilmente) non tornerà mai più. Visitate i monumenti più importanti e girate per i negozi fino all’ora del coprifuoco.
Per la prima volta hai visto il lato femminile e felice di Sonia.

-.-.-.-.-

03 – 02 – 1958

Effetto film

Spoiler

 

Nell’aula di tribunale si sta ascoltando l’ultimo testimone del processo più discusso degli ultimi mesi. Alberto Aldapaci, chiamato dall’inquisizione, sta spiegando di nuovo gli avvenimenti che hanno portato allo scontro mortale Riccardo e Angelo.
In qualità di esperto e testimone, Alberto sta mettendo in cattiva luce la vittima con la sua testimonianza.

Santarosa ha appena terminato in suo interrogatorio.
E’ ora il turno di Chianciano.
Il maestro templare tarda il suo intervento. L’uomo infatti è immerso nei suoi pensieri: la sua mente ora è rivolta ai templari morti negli ultimi giorni (ieri si sono svolti i funerali di Spartaco e Furio) e a tutto quello che è successo dentro e fuori l’aula di tribunale.

Chianciano ancora non si muove.
Il suo comportamento turba i presenti, compresi Raffaele e Miriam. Costoro si trovano in aula in veste di spettatori.
Il papa infine è costretto a richiamare Chianciano.
Il gran maestro si sveglia dal suo sogno a occhi aperti. Si alza rapidamente e raggiunge il banco dei testimoni. Ha un’espressione vuota sul volto. Rivolge subito una domanda ad Alberto: è stato chiamato dalla difesa in qualità di esperto.
E’ così! Risponde Aldapaci tranquillamente.
Qual è la sua professione?
Sono un commissario del Sant’Uffizio.
Per coprire tale onore occorre avere una coscienza immacolata.
Nessuno è perfetto… ma ho capito cosa vuole dire, gran maestro.
E’ proprio perché è un uomo rispettoso della legge che l’inquisizione si è affidata alla sua testimonianza.
E’ esatto.
Vogliamo indagare sulla sua correttezza alle leggi del Santo Impero? Tanto per cominciare… lei si chiama Alberto Nobili …perché ha mentito sotto giuramento?
Santarosa scatta in piedi e solleva un’obiezione.
Chianciano mostra però dei documenti che provano la vera identità di Alberto Nobili. In questi giorni, Furio e Spartaco sono riusciti a rubare dei fogli dalla stanza di Alberto, fare dei duplicati e lasciare le copie in tale stanza.
Santarosa sostiene che quei documenti sono stati ottenuti in maniera illecita e quindi devono essere invalidati. Il papa dà ragione all’inquisitore ma Chianciano non ascolta più nessuno.
Si scatena contro Alberto: perché dobbiamo fidarci della sua testimonianza? Lei che quattordici anni fa, insieme a Della Vela, ha collaborato con i nazisti?... e per essere più precisi con il plotone delle ss guidate dall’ufficiale Heidermann.
Il templare tira fuori altri documenti rubati a Aldapaci.
Quest’ultimo è paralizzato per la sorpresa. Non si era mai visto Alberto attonito.
Santarosa urla sempre di più. E’ fuori di se dalla rabbia.
Il papa non riesce più a ristabilire l’ordine. Anche la folla e la giuria si scatena.
Chianciano però non è in grado di fermarsi. Continua il suo sfogo puntando un dito contro Aldapaci: lei ha permesso a un gruppo di nazisti di saccheggiare le catacombe parigine che, all’epoca, erano presediate da un gruppo di cinque partigiani.
Voi sapevate della presenza di quegli uomini ma gli avete mandati al martirio per soddisfare il vostro patto segreto con le ss.
Anzi… in questo documento si evince che collaboravate con i partigiani ma gli avete traditi facendoli macellare dai tedeschi.

Nell’aula si elevano grida di rabbia.
Chianciano però raccoglie tutte le sue forze per sovrastare tutti i rumori con la sua voce: voi, Alberto Nobili, siete un bugiardo, un assassino e un traditore! E noi dovremmo fidarci della sua testimonianza? Chissà solo quante anime avete sulla coscienza?! Di sicuro i cinque partigiani lasciati morire in Francia… afferra un altro foglio …e cito i loro nomi: Marie LaFayette, Edmund Dantes, Vittorio Manfredi, Samuel Spadorcia e Andrian Smith!

Crolla il mondo su Miriam.
La ragazza è rimasta così scioccata che ha i capogiri e per molti secondi non riesce più sentire nulla. Anche Raffaele è rimasto sconvolto nel sentire le parole di Chianciano.
Quest’ultimo continua: Alberto Nobili, il giorno del giudizio arriverà anche per uomini come voi! Voi assassini affogherete nelle acque della Gehenna… a costo di immergermi con voi pur di vedervi ricevere la vostra giusta punizione!

Il papa è rosso di rabbia.
Balza in piedi, urla a pieni polmoni e batte la mano sul tavolo fino a sentire dolore.
In molti temono che il pontefice possa esser vittima di un malore.
La sua sfuriata però riesce a riportare il silenzio in aula.
Il Santo padre cerca di calmarsi, infine dichiara che non può più andare avanti con il processo e che si ritirerà immediatamente per decidere a un verdetto (senza sentire la giuria).
Il papa ha il diritto di prendere una tale decisione.

 

04 – 02 – 1958
Effetto film

Spoiler

 

Il papa torna nell’aula del tribunale.
Ha appena deciso il verdetto finale e sta per comunicarlo. Nella stanza ci sono i membri della giuria, il grande inquisitore, l’imputato, il gran maestro templare e una folla di spettatori.
Tra loro si trova (ancora una volta) Raffaele.

Il papa si alza in piedi (tutti i presenti lo imitano), indossa un paio di piccoli occhiali rotondi e china il capo verso il basso per leggere, in latino, il verdetto scritto su un foglio di carta.
Il Santo padre ritiene colpevole il sotium Angelo Carducci per l’omicidio del templare Riccardo Castaldelli e per tanto lo condanna all’esilio in una comunità della Piccola Italia, privandolo per sempre del suo titolo di inquisitore.

E’ accaduto quello che tutti temevano: la decisione del papa non ha accontentato nessuno. Il pontefice però sottolinea che il caso Carducci è solo uno tra i tanti scontri avvenuti tra templari e inquisitore. Esprime così il suo intento di creare una nuova bolla che possa definire meglio i ruoli, i diritti e i doveri di queste due figure ecclesiastiche.
Pian piano l’aula del tribunale si svuota.
Raffaele è uno degli ultimi ad abbandonare la stanza.
Il templare rincorre Chianciano e lo raggiunge in un corridoio della Basilica.
I due uomini sono da soli.
Raffaele è costretto ad afferrare il maestro per una manica e dire: gran maestro… non può finire così!
E’ già finita! Non hai sentito il papa?
Ma Carducci non può passarla liscia! E’ stato condannato!

Chianciano si volta furioso verso Raffaele: ascoltami! Abbiamo ottenuto una vittoria in tribunale e la bolla che il papa vorrà scrivere sarà in nostro favore. Non getto alle ortiche ciò che ho conquistato per vendicare l’anima del tuo amico (Riccardo).
Chianciano si allontana da Raffaele.
Il fiorentino è rimasto da solo. Le parole del maestro lo hanno turbato così tanto che si sente male.
Stringe forte i denti e si piega in due per i crampi allo stomaco.
Sente gli occhi riempirsi di lacrime per la rabbia.
Tutto si ripete… pensa ...la storia non va mai avanti! Ma tutto si ripete.
Stringe le mani a pugno e cerca di trattenersi: cosa mi vieta di fare una strage?! Qui, adesso!

 

05 – 02 – 1958

Siete stati chiamati tutti quanti nella rocca templare di Roma.
Chianciano deve emanare la sentenza per fratello Felice. Il gran maestro legge la sentenza che tutti voi vi aspettavate: Felice è stato cacciato fuori dall’ordine dei templari ma non la sua pena non viene inasprita ulteriormente per l’omicidio di Antonio Dalmasso.
Chianciano però ha altro da aggiungere: anche Alessandro Leoni viene cacciato dall’ordine per aver mentito al gran maestro.

Questa è una notizia che stravolge il romano.

06 – 02 – 1958

Poco prima delle luci dell’alba vi radunate nella stazione di Termini per prendere il Serafino.
Siete ancora nella fascia oraria del coprifuoco ma, in via del tutto eccezionale, potete uscire fuori dai vostri alloggi per salire sul treno.
Fa molto freddo, c’è anche un po' di nebbia e tutti voi indossate capi pesanti.

Non sarete gli unici passeggeri del Serafino.
Con voi infatti salgono diversi cacciatori di morti che dovranno trasferirsi a nord.
Fosciani, impeccabile come sempre, è in anticipo rispetto a voi.
Controlla i vostri biglietti e fa salire le donne prima degli uomini, a cominciare da Iolanda D’Aquino. La portavoce di Firenze infatti è ancora in convalescenza e non deve affaticarsi molto.

Anche Miriam è una delle prime a salire sul treno.
Astore, negli ultimi giorni, si è dimostrata distaccata e assente… specialmente nei confronti di Vittorio.

Uno alla volta salite sul Serafino e prendete posto.
Raffaele sta per salire anche voi ma qualcosa attira la sua attenzione: arrivo subito! Vi dice.

Effetto film

Spoiler

 

Raffaele cammina nella nebbia al fianco di un fumante Serafino. E’ avvolto dal suo impermeabile e si sistema il cappello a falda larga che ha sulla testa.
Le pallide luci dei lampioni non riescono a penetrare completamente la nebbia.
La visibilità è scarsa ma il templare riesce a vedere la sagoma di una persona che si avvicina a lui.

Si tratta di Melissa.
I due si incontrano a metà strada.
La signorina Borgia veste un abito lungo e di un pallido color dell’oro.
E’ così parti senza salutarmi? Chiede lei.
Sapevo che saresti passata tu da me!
Fai solo lo sbruffone ma è un modo nascondere il fatto che ti mancherò.
Stare con te, anche per pochi giorni, mi ha fatto capire quanto la mia esistenza è vuota.
Resta con me allora, lasciamoci tutto questo alle spalle. Io ho te e tu hai me, altro non mi serve.
Raffaele le accarezza il mento con l’indice: lo vorrei anch’io, piccola. Ma entrambi sappiamo benissimo che non possiamo stare insieme, non ancora.
Promettimi almeno che ritornerai da me.
Ora che ho assaporato i tuoi baci, non potrò fare a meno che ritornare tra le tue braccia. Mi aspetterai?
Melissa lo bacia per poi rispondere con malizia: non lo so.

 

-.-.-.-.-.-

Abbandonate Roma.
Il viaggio è tranquillo e senza alcun problema. Vi fermate per qualche minuto a Firenze per poter lasciare Iolanda.

Raggiungete Torino e, a mezzogiorno, ritornare a Ivrea.
Il sole è parzialmente coperto dalle nuvole e fa molto freddo.
Vi sorprendete nel vedere che molti uomini si trovano nell’Ivrea perduta. In vostra assenza infatti sono iniziati i lavori per riconquistare (e ristrutturare) questa porzione di città.

Molti sono i lavoratori intenti a sgomberare le strade dalle macerie.
Alcuni cacciatori di morti stanno presidiano i confini. Altri invece si trovano tra i lavoratori, per poterli difendere da possibili morti nascosti negli edifici.
C’è persino Alice Soli.
La ragazzina non si è ancora ripresa del tutto (frattura alla caviglia) ma è tornata a camminare e ad abbracciare i fucili.
Tra i cacciatori vedete anche Iorio.
L’ultima volta che l’avevate visto era svenuto per la paura.
L’uomo ha i capelli completamente bianchi.

Anche cagnazzo si trova tra i cacciatori di morti nell’Ivrea perduta.
L’uomo si è fatto istallare una protesi di legno al posto dell’arto amputato. Il braccio finto è piegato di novanta gradi verso il torace, così da poterlo usare per reggere la doppietta quando deve ricaricarla.

 

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Inviato (modificato)

Vittorio Manfredi

@flashback sul treno

Spoiler

Carico i bagagli sul treno. Che bello ora si torna a casa.

Faccio in modo che anche l'auto venga caricata sul treno in modo tale da portarmela in quel borghetto che è Ivrea.

Cerco Miriam sul treno e quando trovo la cabina in cui la donna si è sistemata la chiamo: Miriam... sono Vittorio. Ho una sorpresa... ho visto che stai giù di morale in questi giorni... e ho pensato di comprarti qualcosa che penso possa piacerti... Aprimi e chiudi gli occhi.

Vittorio... questa ragazza si sta comportando in modo strano in questi giorni... sembra che ci stia evitando....

No, sicuramente è provata dall'esito del processo... per questo le ho comprato un regalo...

E' distaccata... Vittorio fidati... qualcosa è successo... magari non è più certa dei sentimenti per te visto che ora Alessandro non è più un templare...

Lei ha detto di essersi innamorata di me. Lo ha detto due volte. Alessandro è un capitolo chiuso.

Alessandro ERA un capitolo chiuso... adesso che non è più un templare... possono amarsi e forse ora non ti apre perchè è in sua compagnia.

No.. sicuramente ha da fare...

Si con lui...

Non mettermi questi pensieri in testa...

Devo... è il mio compito... lo sai...

Miriam. Aprimi. Ho bisogno di vederti.

 

 

Modificato da Asteroid
Inviato (modificato)

Michele Della Torre

Dato l'entusiasmo di Sonia, la porto con me anche nei giorni successivi e continuiamo a visitare la città fino al giorno della partenza.

Durante il viaggio informo tutti noi che a breve andrò a Vercelli per un caso che Santarosa mi ha affidato. Si tratta di un membro della Culla catturato da quelle parti durante una spedizione per trovare Eleonora Ombrosi che, a quanto pare, si aggira anche lei nei dintorni di Vercelli.

Una volta tornato a Ivrea convoco il padre semplice e il padre castigatore: Ditemi cosa è accaduto di rilevante durante la mia assenza.

Dopodiché mi dirigo da Della Vela per dargli la sua busta.

Modificato da Carrie.4794
Inviato

Felice Montinari

La decisione di Chianciano non mi sorprende, e sto per andarmene quando il Gran Templare aggiunge che anche Alessandro viene cacciato dall'ordine rimango sorpreso e contemporaneamente un po' felice, ma questo non lo do a vedere

non siamo più separati dall'ordine e dal ruolo... nella disgrazia qualcosa bene è andato... posso avvicinarmi a lui ora che è su un livello diverso da Raffaele e i suoi amici sembrano averlo abbandonato...

Mentre usciamo mi rivolgo ad Alessandro

Non so te ma io ne ho sentite abbastanza... vado in un bar a bere... se vuoi farmi compagnia sei il benvenuto

---------

rimango nel vagone ristorante per la maggior parte del viaggio per conto mio, e nel frattempo ripenso a tutto quello che è successo fino ad ora. Quando sono ad Ivrea vedo Alice tra le persone intente a liberare Ivrea perduta, quindi mi avvicino a lei

ciao Alice, senti... sai come si fonda un gruppo di cacciatori di morti?

Inviato

@Vittorio (flashback)

Spoiler

Sul treno, durante il viaggio di ritorno per Torino, cerchi di avvicinare Miriam.
La donna ti risponde che preferisce stare da sola poiché ha un po' di nausea provocata dal movimento del Serafino.

@Michele - (tutti)

Nota: leggete tuti la parte dedicata a Michele poiché l’inquisitore ha chiesto di essere aggiornato sulle ultime novità di Ivrea (anche gli altri pg saranno informati su quello che è accaduto in città durante la vostra assenza). In questo modo evito di ripetermi nel post.

Della Torre, una volta nel duomo, convoca nel suo ufficio padre Bartolo e padre Guglielmo (due dei tre parroci presenti a Ivrea… escludendo gli inquisitori).

I due uomini spiegano che a Ivrea sono iniziati i lavori per la riconquista della città perduta.
Si tratta di un progetto fortemente voluto e in parte finanziato da Augusto Sibillini (il ricco vedovo che si è trasferito da Biella e che ha comprato la casa di caganzzo). Ci sono stati diversi attacchi di morti ma, per miracolo, nessuno degli abitanti di Ivrea è rimasto ucciso o ferito gravemente… merito degli interventi provvidenziali dei cacciatori e degli excubitores. Le due forze di difesa stanno imparando a coordinarsi e a cooperare tra loro. Chi ha diretto le operazioni di difesa (schierando e comandando sia gli excubitores che i cacciatori) è stata la portavoce Laura Fiamma.
Seppur molto giovane, la donna ha dimostrato tutto il suo valore e la sua astuzia.
Durante l’assedio, Fiamma aveva già conquistato notorietà e simpatie… ma ora tutto il paese la vede come un’eroina se non addirittura come la vera protettrice della città.

Ci sono però diversi gravi problemi.
Il freddo dell’inverno si è abbattuto senza pietà su Ivrea e il raccolto scarseggia. Ciò è dovuto (ancora una volta) ai danni provocati dall’assedio di Eleonora.
Durante quella notte, infatti, la bambina ordinò ad alcuni morti di dare alle fiamme il campo agricolo.

Oggi il cibo scarseggia sempre di più e gli aiuti da parte di Torino sono miseri.
L’arcidiocesi ha prestato diversi uomini, soldi e materie prime ad Augusto per la riconquista della città perduta… e ora si rifiuta di aiutare Ivrea per quanto riguarda il cibo e le medicine.
Un’eventuale epidemia potrebbe mettere in ginocchio il vostro paese una volta per tutte.

La fame e la scarsità di materie prime hanno incrementato il numero di crimini a Ivrea. Il triste risultato però è uno solo… ossia un aumento di condanne e pene eseguite nella pubblica piazza. I due parroci colgono l’occasione per lamentarsi con l’inquisitore della condotta di padre Gabriele.
(Padre Gabriele è il giovane frate giunto da Novara insieme ai leoni) Costui infatti si dimostra sempre più indulgente verso i peccatori.
Inutile dire che, con il suo comportamento, il giovane frate si è accattivato le simpatie del paese e sono sempre di più gli uomini che vogliono farsi confessare da lui.

Durante questo periodo sono arrivati dei nuovi uomini nel paese.
Si sono trasferiti a Ivrea e hanno subito trovato delle abitazioni. Tra di loro vi anche dei cacciatori di morti.

Infine, ci sono stati altri quattro avvistamenti del “diavolo”.
I testimoni affermano di aver visto un uomo con la testa di caprone andare in giro per i boschi che circondano Ivrea. Negli ultimi venti giorni però non c’è stato alcun avvistamento.

Dopo il colloquio, Michele consegna i documenti preparati dal papa a Della Vela.
L’inquisitore italo-spagnolo ha ora il permesso di andare a Torino per ricevere cure migliori per la sua invalidità.

Della Torre viene informato che in città sono appena arrivati i tuoi nuovi conversi.

@tutti

Ivrea è a conoscenza di ciò che è successo a Roma, questo grazie alle testate giornalistiche.
Ovviamente nessuno sa che Andrea Vera è morta.
L’incendiaria inoltre dovrà nascondere per qualche altro giorno la sua vera natura femminile. Chianciano infatti dovrà preparare dei (falsi) documenti che possano giustificare il suo comportamento. Il gran maestro templare vuole far credere al Santo Impero che Andrea Vera, per tutto questo tempo, ha lavorato per lui in segreto, spacciandosi per un uomo.

Chianciano è stato costretto a comportarsi in questo modo per poter porre rimedio alle omissioni di Alessandro Leoni prima del processo.
Adesso Andrea è tornata a spacciarsi per un uomo a Ivrea e si chiede, preoccupata, se i paesani sanno che lei in realtà è una Ombrosi.

@Vittorio – Felice

Felice ha proposto ad Alessandro di andare al bar.
Il romano è depresso per essere stato cacciato dall’ordine. Per tutto il viaggio sul treno, Raffaele non ha fatto altre che parlare con lui nel tentativo di rincuorarlo.
Il templare fiorentino approfitta dell’invito di Felice per trascinare Alessandro al bar… nella speranza di farlo distrarre un po' (altrimenti non avrebbe mai accettato l’offerta).

Nel locale, che dà sulla piazza del duomo, si è recato anche Vittorio e LaFayette.
Manfredi ha appena finito di far vedere la città alla francese. E’ andato a salutare Claudia e sua figlia (presentando anche la francese) e ha portato i bagagli nella sua villa.
Ora il cacciatore di morti è libero di tornare nel suo tanto amato locale.
Il proprietario del bar lo accoglie stringendogli la mano e confidandogli che aveva sentito la sua mancanza. L’uomo ne approfitta per rivelare a Vittorio un po' di pettegolezzi: lo informa che la villa accanto alla sua (disabitata da molti anni) è stata appena comprata da un cacciatore di morte appena trasferitosi a Ivrea. A quanto pare Vittorio tornerà ad avere un vicino di casa.
Il proprietario del bar, in modo molto discreto, rivela a Manfredi che questo cacciatore sta occupando la sedia del locale riservata proprio a Vittorio.

Tale cacciatore non sa che è seduto su una sedia riservata.
Vittorio gli rivolge uno sguardo.
Sul tavolo riservato a lui c’è una donna e un uomo. Potranno avere circa sessantacinque anni. Lui è a dir poco imponente. I tratti del volto sono nascosti da una folta barba grigia, baffi e sopracciglia. Argentati sono anche i suoi capelli. Ha mani possenti e un corpo così grande che, a confronto, tutti gli oggetti a contatto con lui (sedia, tavolo, boccale) sembrano minuscoli.
Veste abiti scuri e sopra le spalle indossa un cappotto imbottito con la lana di una pecora nera… il che lo rende ancora più grande.
Siede scomposto, curvo in avanti e con i gomiti sul tavolo.
La donna che sta facendo compagnia al gigante è un’elegante ed esile signora vestita con abiti scuri. Ogni suo movimento rivela la sua educazione e la sua appartenenza a una casta aristocratica.
Il suo abito è lungo, sobrio e di un tessuto raro da vedere in questi tempi.
I suoi capelli sono coperti da un cappello la cui forma ricorda un turbante. Lei e il gigante stanno parlando. Da quello che sentite, scoprite che i due si sono appena conosciuti… ma all’uomo già piace moltissimo quella raffinata signora.

Lei gli rivela che un tempo, in gioventù, era un’attrice. Gli racconta del teatro, di alcune sue opere come Macbeth. Lui le dice che viveva tra le montagne e gli spiega come far nascere un vitello.
I due, nonostante vengano da mondi completamente diversi, sembrano diversi molto.
Infine la signora chiede di formulare una domanda personale: perché siete diventato un cacciatore…a quest’età?
Il gigante guarda fuori dalla finestra: lo vedete? E con un cenno del capo indica un ragazzino di appena sette anni che gioca con altri bambini in piazza.
Si, risponde lei.
E’ mio nipote. Non mi rimane altro che lui. Ho bisogno di difenderlo e di guadagnare qualcosa per lui. E voi, signora, come mai avete deciso di diventare un cacciatore?
Perché, mio caro, a me non è rimasto niente.

Il proprietario del locale, intanto, spiega a Vittorio che è proprio quella donna anziana la cacciatrice che ha comprato la villa vicino la sua casa.
Manfredi e LaFayette siedono su un altro tavolo.
La francese inizia a parlare con Vittorio: dunque è qui che ti sei nascosto per tutto questo tempo?! Mi ricordo che un giorno ti dissi che avrei voluto vedere Ivrea con te… cerco non mi aspettavo di farlo in queste circostanze.
Ma sentitemi… sempre triste e noir come sempre! Parlami di Miriam
… sorride …cosa c’è tra voi due?

Felice, Alessandro e Raffaele hanno preso un altro tavolo del locale.
Con loro c’è anche Alice.
La ragazzina si volta verso il proprietario del bar, alza una mano e ordina una birra. Raffaele le fa scendere delicatamente il braccio e, sorridendo, risponde: tu prendi acqua minerale.
Sono grande per bere!
Hai mai bevuto alcolici? Chiede Alessandro leggermente interessato a quello che capita attorno a lui.
Si, parecchie volte!
Raffaele non sa se la ragazzina dice il vero o vuole solo pavoneggiarsi. Ad ogni modo il fiorentino prova a convincerla con un'altra tattica: se bevi con noi degli alcolici allora dovremmo informare Spina… e lei non ci darà più il permesso di parlare con te.
Allora non dirgli nulla.
Raffaele si accascia sullo schienale della sedia e ridacchia: mi arrendo!
Un sorriso beffardo si forma anche sulle labbra di Alessandro.
Lui e il fiorentino però smettono di ridere e restano sorpresi quando Alice, rivolgendosi a Felice e Alessandro, dice: allora a Roma vi hanno silurato, eh?!... ora guarda solo Felice …e adesso vuoi fondare un gruppo di cacciatori.
Per prima cosa devi diventare cacciatore… e per farlo devi inviare una richiesta all’arcidiocesi. Loro ti manderanno una risposta e una lettera convocazione.
Allora dovrai recarti a Torino per iscriverti come cacciatore di morti e ricevere il foglio di via, dopodiché dovrai presentare altri uomini con il tuo stesso documento e fondare il tuo gruppo… che non dovrà mai superare i dieci iscritti, te compreso.
Per accelerare i tempi e per accattivarti le simpatie dell’arcidiocesi dovresti chiedere ad alcuni uomini di inviare a Torino delle lettere di raccomandazione nei tuoi confronti. Questi uomini dovranno essere capi di altre squadre di cacciatori, ecclesiastici o al massimo portavoce.

@tutti

Anche se siete appena tornati a casa non avete molto tempo per riposarvi.
E’ richiesta la vostra presenza a Vercelli. I templari e i cacciatori di Ivrea stanno decidendo chi tra loro dovrà partire per quella città.

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Effetto film

Spoiler

 

A Roma, un altro treno sta per partire per il nord.
La sua destinazione è Vercelli e ospita un solo passeggero, Elias.
L’uomo è seduto nella sua cabina e controlla se ha con se tutti i suoi documenti… tra quei fogli c’è anche l’atto di proprietà della villa romana di Vittorio.

Il treno sta per partire e Corpacini si alza e osserva dal finestrino Roma.
Vuole darle un ultimo sguardo.
E’ proprio in quel momento che i suoi occhi colgono la presenza di un uomo in stazione, vicino al suo treno. E’ da solo e veste un impermeabile e un cappello a falda larga, entrambi color cachi.
Il suo volto è parzialmente coperto ma Elias ha riconosciuto il pizzetto argenteo appena visibile. L’uomo alza lo sguardo per rivelare la sua identità e per fissare negli occhi Elias.
E’ Santarosa.
Il grande inquisitore è voluto venire da solo.
Corpacini è preoccupato.
Lo sguardo di Santarosa non mostra alcuna emozione.
Il treno parte e lentamente abbandona la stazione.

Elias sta per sparire dal campo visivo di Santarosa.
Il grande inquisitore riesce a vedere due mani apparire dietro Copracini. Stringono una corda di pianoforte attorno alla gola di Elias.

L’ultima immagine che Santarosa riesce a vedere è Corpacini battere le mani sul vetro in una disperata richiesta d’aiuto. Il suo cadavere sarà gettato via dal treno poco dopo.
Santarosa è soddisfatto, il suo sicario ha fatto un ottimo lavoro.
L’inquisitore ripensa all’ultima volta che ha parlato con Elias e, in stazione, ripete a bassa voce tra se e se: Roma è mia!

 

 

 

Inviato (modificato)

Michele Della Torre

Ascolto il resoconto, tuttavia gli elogi alla nuova portavoce e la devozione che i cittadini hanno verso di lei mi irritano. Il mio amore per Sonia non fa che riportarmi in mente come a lei invece fu resa la vita impossibile fin dall'inizio e del fatto che questa città non le ha mai dato un minimo di fiducia dimenticando in un istante tutti i suoi meriti e i suoi sacrifici per proteggere questo posto. L'irritazione si trasforma in rabbia e decido che la nuova portavoce non avrà vita facile.

3 ore fa, darteo ha scritto:

L’arcidiocesi ha prestato diversi uomini, soldi e materie prime ad Augusto per la riconquista della città perduta… e ora si rifiuta di aiutare Ivrea per quanto riguarda il cibo e le medicine.

Questa città è gestita dalle istituzioni della chiesa non da Sibillini. Siamo noi a decidere le priorità di Ivrea. Noi! Quindi per quale ragione l'arcidiocesi invia risorse direttamente nelle sue mani dando la precedenza alle sue richieste?!

Vengo informato inoltre dell'indulgenza di padre Gabriele, ma adesso più che mai voglio che i cittadini di Ivrea non ricevano nessuna indulgenza. Provvederò appena sarò di ritorno. ...ci andrò io a confessare i parrocchiani di Monte Stella.

Dopo aver dato la busta a Della Vela, convoco i nuovi conversi in attesa che sia pronta la mia scorta per Vercelli.

Modificato da Carrie.4794
Inviato

Vittorio Manfredi

Cita

La francese inizia a parlare con Vittorio: dunque è qui che ti sei nascosto per tutto questo tempo?! Mi ricordo che un giorno ti dissi che avrei voluto vedere Ivrea con te… cerco non mi aspettavo di farlo in queste circostanze.
Ma sentitemi… sempre triste e noir come sempre! Parlami di Miriam
… sorride …cosa c’è tra voi due?

Ho vagato un po' per la Francia... giusto per abiutarmi alla mia nuova... alimentazione... stile di... esistenza... insomma dai... mi hai capito! Torno a guardare il calice di vino. Neppure io pensavo di tornare in Italia così. All'inizio per la vergogna avevo pensato di restare in Francia... ma poi... sorrido a LaFayette, mi sono venuto a nascondere qui. Le terre perdute erano diventate troppo pericolose anche per esseri spregiudicati e temerari come me.

Sorseggio il vino e sento LaFayette lamentarsi della sua malinconia, poi però mi soprende con una domanda su Miriam.

LaFayette non cambi mai... fai giri immensi di parole, costringi il tuo avversario a fiaccare la guardia e poi con la tua lingua biforcuta vai a colpire le parti più deboli. La signorina Astore mi sta evitando. Da quando siamo tornati da Roma non mi rivolge la parola. Poi guardo la francese e vedo che non è soddisfatta della mia risposta. Lei... mi piace... tanto, forse anche troppo,  e credo che... anche io gli piaccio, ma da qualche giorno non ne sono più sicuro. Il mio sguardo si sposta su Alessandro ma poi ritorna sul liquido rosso nel bicchiere. Credo che l'uomo di cui è veramente innamorata... si sia liberato di qualche giuramento ingombrante e allora io... sono superfluo. Appena ha saputo di questo, non ha voluto vedermi con una scusa del tipo: il viaggio in treno mi ha nauseato... come se fossi tanto stupido da crederci. LaFayette, potresti... ecco... guardo la cacciatrice, aiutarmi a stanarla? Voglio parlarci... ma se vado io troverà una scusa. 

Inviato

Massimo

Una vittima dopo tutto questo tempo... Furio, certo non è stata una grande soddisfazione ma meglio di niente, farò in modo che i prossimi siano solo merito mio..

Preparo le mie cose per partire per Vercelli

 


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