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Girion

Maledetti siano tutti i nani!

Non so come, ma riesco a trattenermi dal gridarlo a voce alta, mentre la furia della caccia attreversa le mie tempie e mi impedisce di arretrare. Con la vista oscurata, alzo l'arco nella direzione della duergar e continuo a bersagliarla di frecce.

Ti troverò lo stesso...

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    Mythrandir

    Lathandhel, Alfhild Girion, Orrik, Grugno  

  • Grugno Cerco di portarmi in una posizione vantaggiosa, in modo da vedere tutti senza dover aver nessuno davanti. Dopodiché genero una lancia luminescente nel mio pugno DM  

  • Dalle retrovie, due frecce volano veloci e dirette contro il wraith impegnato a combattere Ilikan. Girion scocca con maestria ma lo spettro, sempre più incorporeo con il susseguirsi dei colpi ricevuti

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Orrik

A quanto pare abbiamo trovato un nemico degno di questo nome. Vorrei poter aiutare gli altri contro quella temibile duergar ma anch'io ho il mio da fare. Sbatto nuovamente il bastone in terra, e pronuncio l'incantesimo precedente, producendo un'ondata tonante che si abbatte sui nemici. Non posso ancora indietreggiare, altrimenti rischierei di colpire anche Lathandel, resterò in prima linea finché uno dei due non si accascia a terra.

DM

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Berrian

gm

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Fatto ciò chiudo rapidamente la distanza rimasta e cerco di colpirla alla schiena

gm

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Alfhild, Girion, Grugno, Lathandhel, Orrik

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Berrian

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Edited by Mythrandir

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Alfhild Souldottir

Master, tutti tranne Berrian

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Lathandhel

Fortunatamente l'onda sonora del mago spinge via i due duergar e mi muovo in modo da guadagnare una posizione vantaggiosa per dominare entrambi i nani: con uno scatto in avanti blocco l'accesso alla porta cercando di finire il duergar spinto di fuori ma tenendo l'altro sotto scacco

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Grugno

Cerco di portarmi in una posizione vantaggiosa, in modo da vedere tutti senza dover aver nessuno davanti. Dopodiché genero una lancia luminescente nel mio pugno

DM

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Avvolta dalle nubi nefaste evocate dall’incantatrice nemica, Alfhild si affida alla sua Signora affinché guidi la sua mano ed il suo arco. La magia della duergar è però più forte in questo reame sotterraneo e la freccia della sacerdotessa si infrange contro il muro.

Oltre la coltre di nebbia, la teurga si concede un sospiro di sollievo, sicura che la sua magia la tenga al sicuro da nuovi attacchi. Di colpo, però una nuova figura irrompe nella stanza. Un eladrin avvolto da una strana luminescenza violacea carica la duergar. La spada del nuovo arrivato sibila e fende l’aria, aprendo un nuovo squarci sulla spalla destra della nana, impreparata ad evitare l’assalto. Un rumore come di zoccoli sul selciato spingono la duergar a guardare al suo fianco: dalle nebbie evocate poco prima, spunta il chierico di Moradin, un globo infuocato pronto nella mano. Grugno invoca il favore di Moradin prima di scagliare la sfera fiammeggiante ma qualunque sia la divinità a cui la teurga offre la sua devozione, questa continua ad assisterla e la nana riesce a malapena a schivare il dardo magico. Grugno impreca, sollevando la mano in un rozzo gesto di scherno, preparandosi a chiudere i giochi alla prossima occasione.

Dall’altro lato della stanza, Lathadhel scatta in avanti verso i due duergar spinti lontano da Orrik. Uno dei due nemici vede un’apertura e spazza l’area davanti a sé con il martello da guerra, colpendo il paladino ad una caviglia. Il mezzelfo accusa il colpo ma riesce ad arrivare vicino a sufficienza per restituire il favore. La lama nera fende l’aria davanti al vostro compagno, aprendo una nuova, profonda ferita nel petto del duergar scaraventato nella stanza adiacente dalla magia di Orrik. Quest’ultimo è ormai allo stremo delle forze ma, in qualche modo, riesce ancora a reggersi in piedi.

La terga, circondata da tre lati, saggiamente scatta all’indietro. Con un rapido movimento della mano, la donna scatena un’ondata di potere invisibile a coprire la sua ritirata. Ciascuna delle vostre menti viene assalita da visioni di disperazione, sconfitta e fallimento. Inaspettato, l’assalto psichico è devastante, lasciandovi tutti inebetiti e immobili per un istante. Prigionieri delle visioni impiantate nelle vostre menti, molti di voi si fermano, incapaci di agire. Solo Lathandhel sembra immune all’assalto mentale della duergar, ergendosi contro i due duergar che lo fronteggiano come un bastione di sicurezza e coraggio.

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Orrik

Un potere devastante mi colpisce, le gambe le sento deboli e la testa gira a mille. Sto pensando di attivare il potere delle mie vesti magiche, ma attendo per una situazione più drammatica, quindi cercando di stare in piedi rivolgo le mie attenzioni sui duergar ancora nella stanza. Forza non lasciatela fuggire! Io mi concentrerò sugli altri due. Incanalo l'energia arcana e faccio partire un raggio blu in direzione del nano grigio che sta fronteggiando Lathandhel.

DM

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Berrian

La forza dell'incantesimo della nana non è sufficiente ad affliggermi, scaccio le visioni di fallimento e disperazione in un angolo buio della mia mente e mi concentro su come eliminare la maga maledetta. Mi sposto davanti alla porta che conduce al corridoio nel tentativo di impedirle di ritirarsi e poi sollevo il bracco che tiene la spada puntando la lama verso di lei. Quando mollo la presa la lama rimane fluttuante a mezz'aria per qualche secondo, piego il braccio all'indietro come a voler tirare un pugno ma tenendo la mano aperta. Con un gesto deciso spingo la mano in avanti e la spada vola dritta come un fuso verso la nana.

gm

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Stordito, accecato e sentendosi come avvolto in una melma gelatinosa, Girion barcolla all’indietro, cercando nel muro vicino alla porta un punto fermo tramite cui recuperare equilibrio e orientamento. Il tocco della solida superficie di roccia sotto la mano aiuta il ranger a recuperare il proprio autocontrollo. Anche Edreth, ondeggiando, si sposta dalla soglia all’angolo vicino alla porta, respirando a fondo e tergendosi con una mano la fronte imperlata di sudore ghiacciato.

Dall’altro lato della stanza, un raggio di gelo scaturisce dalla mano protesa di Orrik, diretto contro il duergar spinto oltre la porta da Lathandhel. Il nano grigio viene colpito in pieno: la sua pelle ad grigiastra assume una malsana sfumatura azzurrognola, le vene si fanno prominenti e visibili, di un color blu notte, e le labbra diventano di un viola scuro. Il nemico sbatte gli occhi un paio di volte, prima di esalare un respiro forzato ed accasciarsi al suolo, immobile. Orrik abbassa il braccio, respirando affannato per lo sforzo, mentre la sua testa gira come una trottola e alla base del collo la camicia si impregna di fredde gocce di sudore. 

Il compagno del duergar appena ucciso si scaglia, martello alzato e un urlo in gola, contro Lathandehl. La pesante arma fende l’aria, infrangendosi contro lo scudo del paladino. Nonostante la furia e la forza dei colpi, però, questi non cede neanche un passo di terreno, rimanendo fermo e ben saldo sui suoi piedi, la spada nera pronta a restituire i colpi ricevuti.

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Situazione PF

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Alfhild Souldottir

Mi guardo intorno persa, sempre piú incerta sull'andare di questo scontro. Se il tuo volere era portarmi a te, Regina, non mi avresti inviata qui. Non posso cedere, sono stata benedetta dal fato e dalla morte, non posso sprecarne i doni. Con le ultime forze alzo il simbolo sacro, indicando l'elfo con un dito, mentre mormoro una preghiera sommessa alla mia signora. Attendi che questi uomini portino a termine il loro compito e rimanda la tua sentenza, mia signora. Lascia che il Fato faccia il suo corso. 

Master

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Invocando il potere della Regina Corvo, Alfhild soccorre Girion. Le ferite dell’elfo si rimarginano miracolosamente, permettendo all’elfo di recuperare fiato e ergersi nuovamente dritto. La deva tenta, poi, di riprendersi dall’assalto mentale della duergar. Inizialmente sembra una lotta persa ma, dopo alcuni istanti di infruttuosa lotta con sé stessa, la giovane profetessa riesce ad appellarsi ai ricordi delle sue molte vite passate: attraverso le ere, varie sue incarnazioni hanno avuto a che fare con afflizioni simili, superandole ed uscendone più forti di prima. Immersa nei suoi ricordi atavici, la deva sembra cadere in una trance, nonostante rimanga ritta in piedi.

Quando, infine, riapre gli occhi privi di pupille, le sue mani non tremano più ed il suo corpo risponde ai suoi comandi con la solita fluidità e velocità.

Intanto, nella stanza adiacente, Berrian fa un passo indietro, mettendo il lungo tavolo tra sé stesso e la duergar. Quest’ultima lo osserva stupita, prima che l’eladrin sollevi la mano e punti la sua spada verso di lei. La nana nemica spalanca gli occhi a vedere la spada fluttuare a mezz’aria e, prima che possa fare alcunché, la lama saetta in avanti e la impala contro la parete. La duergar tossisce un’ultima volta, uno sprazzo di sangue e bava che va a lordare l’impugnatura dell’arma che la ancora al muro retrostante, prima di spirare.

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Lathandhel

La protezione di Avandra ricopre la mia figura come un'aura luminosa mentre calo la mia lama contro il collo dell'ultimo duergar rimasto in vita implorando la dea di guidare la mia mano nel colpo decisivo: Potevi salvarti rispondendo alle mie domande, folle!

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Lathandhel sottolinea l’ultima parola con un violento affondo della spada da sotto il bordo dello scudo. La lama nera si insinua nella guardia del duergar, fendendo facilmente acciaio e cuoio, squarciando poi carne e muscoli. Sempre più a fondo penetra la spada nera e, a mano a mano che quest’ultima sale verso il cuore, allo stesso modo la vita comincia a spegnersi negli occhi del nemico.

Dopo aver trapassato il cuore, la punta della spada erutta dalla schiena del nemico, in un alto spruzzo di sangue scuro. Il duergar rimane immobile per un istante, il sibilo del suo elaborato respiro l’unico rumore nell’intera stanza. Poi, sputacchiando sangue, esala il suo ultimo respiro.

La stanza viene avvolta da una strana calma. Ciascuno di voi è ancora preso dall’adrenalina del combattimento, quello stato di elevata sensibilità ove ogni movimento attorno a sé stessi è una potenziale minaccia. Alcuni di voi, ancora sotto l’influsso della potente magia della duergar incantatrice, barcollano instabili, cercando di scacciare dalla mente le immagini di disperazione e morte evocate dalla nana, ed il senso di vertigine che le accompagna. Chi prima, chi dopo, tutti riuscite a scrollarvi di dosso tali sensazioni.

Brusii e deboli suoni di eccitazione provengono dalla strada, ora che il frastuono del combattimento si è spento. La Stazione Commerciale Grimmerzhul è vostra da esplorare. Per quanto a lungo, però, resta tutto da vedere.

Tutti

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Spoglie di guerra

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Orrik

Mi appoggio al bastone, la testa gira ancora ma meno di prima. Bene ragazzi, non ci resta che setacciare il posto e spero ci sia un'uscita secondaria. Non saranno contenti la fuori, quando sapranno che una stazione commerciale è stata attaccata. Mi avvicino alla duergar per verificare che nelle vesti non nasconda lettere e pergamene, poi inizio ad esplorare le stanze non ancora visitate, tastando di tanto in tanto le porte nella vana speranza di trovare una via di fuga più discreta.

DM

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Berrian

Guardo la nana impalata dalla mia lama morire, rimango ad osservarla mentre esala il suo ultimo respiro poi con una torsione del polso richiamo la spada al mio fianco e la rinfodero elegantemente nel fodero. I rumori della battaglia si attenuano anche dalla stanza affianco sembra che il guerriero abbia avuto la meglio. Mentre penso a come muovermi ora, un umano entra nella stanza sembrerebbero un gruppo di mercenari...magari qualcuno aveva un conto in sospeso con i nani di questa stazione commerciale. Il nuovo arrivato inizia a frugare nelle tasche della strega apparentemente senza notarmi; divertito mi sposto nell'angolo basso della stanza e lo osservo curioso senza proferire parola. 

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Lathandhel

Finito l'ultimo duergar, tolgo il sangue dalla lama pulendola contro le vesti del nano prima di rinfoderarla. Prima ancora di controllare se i duergar abbiano oggetti interessanti addosso, verifico che gli altri non abbiano ferite gravi guardando da vicino le contusioni dei miei compagni. Seguendo Orrik nella stanza dov'era l'incantatrice nanica per evitare brutte sorprese da altri duergar, vedo un uomo armato di tutto punto che tradisce la battaglia appena finita con il sudore che cola dalla fronte e vari schizzi di sangue che macchiano la sua armatura. 

Allarmato per la situazione, porto la mano all'elsa della spada guardando l'uomo con fare interrogativo: ...e tu chi saresti?

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Girion

Mi ci vuole qualche attimo di troppo per scacciare i fumi della magia dalla mia testa, poi finalmente la luce torna a farsi strada attraverso i miei occhi. La gioia dura poco, il tempo di realizzare che non si tratta della calda luce del giallo sole ma di una luminescenza malata, di un ambiente sotterraneo.

Brontolando, rimetto piede nella stanza, inspirando profondamente. Solo allora noto la presenza di uno sconosciuto. Non è un duergar ed è ferito, forse non è un nemico... ma forse sì.

Come diceva mia nonno: nel dubbio, punta una freccia al cuore.

Alzo l'arco e lo tendo, rimanndo immobile e pronto a scoccare in caso di azioni poco gradite dello sconosciuto.

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