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Alfhild Souldottir

La tiefling riesce a far parlare il goblin usando la sua lingua, facendoci così ottenere nuove informazioni. La guardo speranzosa, attendendo una risposta su quello che gli è stato detto a proposito degli eretici. Iniziamo a cercare questi registri, magari Mulkermor li teneva in questa stanza.

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Akira

Si lascia aiutare dalla tiefling, mentre gli occhi bianchi di lei osservano quella strana creatura. Mai vista, così come la Deva o il mezzorco.. Per una razza così giovane come la wilden, tutto quel mondo appare quasi completamente "alieno" al di fuori delle foreste alla quale è abituata a stare. La mano bianca tocca il palmo della creatura dal sangue demoniaco, così da rialzarsi e riprendere i passi per seguire quel gruppo di avventurieri. Nell'accettare l'idea di proseguire alla ricerca dei registri, nuovamente la flora della wilden inizia a modificare il proprio colore con foglie verdi e marroni, così come i suoi occhi diventano color smeraldo.

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Kalima

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Alfhild, Akira, Krang

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Kalima

@goblin

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Kalima

Decisamente no, ma forse è il caso di portarceli dietro e farli tradurre da qualcuno con calma - dico alla sacerdotessa. - Forse è il caso di tornare indietro e fare il punto della situazione con più tasselli del puzzle in mano, magari riusciremo a chiedere anche altre informazioni su questo culto demoniaco. 

 

E comunque - dico guardando il piccolo goblin di fronte a me - Gru non sembra avere informazioni granché utili purtroppo

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Akira

Dopo aver visto il tentativo di Alfhild nel leggere quei registri, la creatura floreale decide di allungare entrambe le mani coperte da foglie verdi e marroni in direzione della Deva.
Possiamo provare?
Domanda semplicemente la wilden, osservandola con i suoi occhi smeraldini, prima di andare a concentrarsi sul registro e cercare di capire qualcosa dalla lingua in cui è scritto tale documento. Di tanto in tanto viene donata un'occhiata al goblin che si stanno portando dietro, sperando di poter arrivare ad un punto della situazione e recuperare il prima possibile il suo equipaggiamento.

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Kalima

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Akira

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Dopo aver dato un’occhiata ai registri, assieme ad Akira ed agli schiavi vi dirigete verso l’armeria. Camminare lungo i corridoi della Rocca, ora silenziosi e disabitati, è un’esperienza surreale. Gli echi degli scontri che avete combattuto mentre vi facevate strada verso i prigionieri risuonano nella vostra mente. Quando attraversate la cucina, incontrate nuovamente gli schiavi che avete liberato in quell’area, che si aggiungono al gruppo eterogeneo che vi segue. Su richiesta degli schiavi appena liberati, vi fermate alcuni minuti, mentre loro fanno incetta di provviste e si concedono un veloce boccone prima di riprendere il cammino verso la libertà dalla Rocca.

Alfhild

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Passate nuovamente lungo il ballatoio dove avete salvato Krang, e poi nella stanza dove avete incontrato Ilikan. Infine, dopo circa un quarto d’ora, arrivate all’armeria. Il tocco leggero di Krang è sufficiente ad aprire la pesante porta di legno rinforzata con bande di metallo. All’interno, scaffali su scaffali di armature di fattura e taglia nanica, scudi, elmi, rastrelliere d’armi, e cassapanche sono allineate lungo i muri. I prigionieri sgranano gli occhi a vedere tutte queste armi. I più prestanti, o più prudenti, si aggirano tra le rastrelliere, soppesando spade corte, balestre, accette e scudi. 

In una cassapanca, Akira trova il suo equipaggiamento. In maniera molto nanica, ogni oggetto ha una piccola etichetta scritta in caratteri runici, probabilmente ad indicare cosa sia l’oggetto in questione. L’intero insieme degli averi della wilder è ordinatamente riposto sopra i suoi vestiti, a loro volta piegati e poggiati sopra un fondo di indumenti duergar in spessa lana di capra. 

Tutti

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Krang

Possiamo armare i prigionieri, almeno non saranno completamente indifesi. Dico mentre saggio l’ottima fattura delle armi. A quanto pare la nostra amica ha trovato la sua roba. Sono curioso di vedere cosa sa fare. Ora direi di passare dalle cucine, rifocillarsi e poi un po’ di riposo.

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Akira

Passa attentamente gli occhi smeraldini sui caratteri scritti in quel registro e, dopo un'attenta analisi, la wilden cercherebbe di rendere quel documento alla Deva, aggiungendo.
Da ciò che riusciamo a comprendere, in questo libro sono racchiuse informazioni sull'amministrazione del luogo e liste degli acquisti e delle vendite degli schiavi.
Riprese così i propri passi, unendosi ai prigionieri per cibarsi di qualcosa e riprendere le forze perse all'interno di quella prigionia che sembrava non trovare fine, almeno fino ad oggi. Una volta recuperate le energie, il gruppo arriva all'interno dell'armeria ed è qui che la giovane wilden si avvicina al proprio equipaggiamento, riconoscendolo.

Si prese del tempo, in disparte, per sistemarsi con cura la propria armatura di pelle e controllare la propria staffa, oltre al resto del proprio equipaggiamento: non manca assolutamente nulla e di questo pare essere piuttosto grata. Una volta terminata la preparazione, Akira torna in direzione dei nuovi compagni di viaggio, mantenendo una colorazione marrone e verde delle proprie foglie, oltre agli occhi smeraldini che si soffermano su Krang.
Vi ringraziamo per il vostro aiuto, avventurieri. Siamo pronte a servirvi come desiderate: dobbiamo ripagare il nostro debito e, inoltre, potremo continuare la nostra ricerca in vostra compagnia..
Inclina leggermente la testa sul lato destro, mantenendo sempre un'espressione alquanto enigmatica in quel corpo fatto di linfa, rami e foglie.
Silvanus ha deciso il nostro incontro e noi seguiamo la sua volontà, di modo che la profezia si avveri.
 

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Alfhild Souldottir

Riprendo il libro, facendo un cenno alla ragazza: ci sarà modo e tempo di comprendere con maggiore precisione di cosa parli.

Ci riposiamo un momento nelle cucine, fornendo un attimo di pace agli schiavi appena liberati. Non posso evitare di notare Bessa, la donna che cercava il marito scomparso: mi avvicino mettendole una mano sulla spalla, per farle forza in questo momento difficile. Deve avere fiducia in noi e nella mia Regina: lasciare che un innocente venga ucciso da degli eretici non rientra nel suo disegno. Siamo arrivati troppo tardi: tuo marito è stato venduto ad alcuni gnoll. Mi dispiace, Bessa. Dico contrita alla donna, aggiungendo con maggiore serenità Ma quegli esseri sono il nostro prossimo bersaglio. Lo cercheremo: avrai sue notizie, puoi starne certa.

Arriviamo infine nell'armeria, dove ci sono abbastanza armi per permettere a tutti gli ex schiavi di affrontare i pericoli del Labirinto. Annuisco a Krang, sorridendo poi alle parole della ragazza: anche lei riesce ad osservare il disegno. Temo non ci sia molto nelle cucine dopo il nostro passaggio. Suggerirei di riposare qui, per evitare di perdere altro tempo.

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Kalima

Purtroppo da Gru non credo riusciremo a sapere altro - dico con l'amaro in bocca - tanto vale tornare alla Sala e cercare informazioni su questi gnoll che si divertono a comprare persone come fossero oggetti. Almeno avremo messo in salvo queste persone e l'esplorazione della Rocca non sarà stata infruttuosa: magari mostrando quel simbolo sacro riusciremo a cavare un ragno dal buco... 

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Alfhild

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Dopo un breve riposo, durante il quale gli ex-prigionieri si armano per il viaggio di ritorno alla Sala, vi lasciate la Rocca Cornuta ormai silenziosa alle spalle. Senza fatica, grazie alle abilità di navigazione di Girion, ripercorrete i vostri passi lungo il sentiero che porta alla fortezza dei duergar. Infine, dopo alcune ore, il cunicolo secondario che state seguendo si ricongiunge con il tunnel principale. Di lì a qualche ora, che fortunatamente procede senza intoppi, varcate la soglia della Sala delle Sette Colonne. La sensazione di sollievo fra i prigionieri è palpabile, e notate più d’uno di loro rilassarsi visibilmente e arrivare fin quasi alle lacrime alla vista di questo avamposto di civiltà.

In capo ad alcune ore, l’amministrazione della Sala, non senza un generoso e ben piú entusiasta contributo degli halfling della Locanda Mezzaluna, ha preso in carico il gruppetto di prigionieri che avete liberato. La maggior parte viene alloggiata alla locanda, mentre alcuni vengono ospitati da alcune famiglie della Sala. Girion sembra soddisfatto, ma notate un’ombra sul suo volto quando, infine, vi sedete attorno ad un tavolo alla locanda Mezzaluna per un meritato pasto. Chiaramente, qualcosa turba l’animo del vostro amico elfo. 

***

Alcuni giorni passano, durante i quali vi riposate e recuperate le forze, mentre i gli ormai ex-prigionieri vengono lentamente rimandati a casa al seguito di alcuni mercanti in partenza dalla Sala. Bessa si rifiuta di lasciare la città sotterranea, comprensibilmente, e i Mezzaluna le affittano una camera a prezzo ridotto e a credito alla locanda. 

È qui che vi trovate, attorno ad un tavolo con un boccale di birra od un bicchiere di vino davanti, quando Rendill Mezzaluna, l’halfling salvato da Girion e dai suoi precedenti compagni, si avvicina con un’espressione incuriosita. In mano ha un pezzo di pergamena.

Qualcuno… un coboldo, ha portato questa… per voi. Dice, porgendovi la missiva.

 

Tutti

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Alfhild Souldottir

Il Labirinto non riesce ad impedirci di tornare alla Sala: ci vuole un po' di tempo per tornare indietro e, una volta arrivati, per essere sicuri che tutti gli schiavi liberati abbiano un posto dove alloggiare. Ora abbiamo prove più concrete, ma il nostro nemico continua a sfuggirci. Questi gnoll saranno veramente i responsabili dei riti oscuri o son solo un altro schermo dietro a cui si nasconde qualcuno più potente? Girion sembrerebbe essere inquieto: che sia anche lui abbattuto da questa storia? Devo guidarli verso la conclusione di questa storia: non posso permettere che si lasci prendere dallo sconforto. Chiedo all'elfo di riaccompagnarmi al tempio, dove ho preso alloggio al mio arrivo nella sala.

Con Girion

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Nei giorni successivi faccio in modo di informarmi sui registri assieme ai miei compagni, cercando qualcuno che sappia tradurlo. Passo il resto del tempo al tempio, ad eccezione di qualche pausa nella locanda per aggiornarmi con i miei compagni sugli sviluppi delle nostre indagini. 

È durante uno di questi momenti che veniamo raggiunti da un messaggio, che un coboldo ha consegnato al figlio della locandiera. Prendo la missiva e ringrazio il ragazzo con un sorriso, attendendo che si allontani per aprirla e leggerla assieme agli altri. Attendevate qualcosa?

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Alfhild

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Alfhild Souldottir

Master

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Akira

Durante il viaggio

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Per Akira quel viaggio di ritorno rappresenta la libertà e il suo stesso aspetto, ricoperto da foglie bianche e dagli occhi del medesimo colore, rappresenta la tranquillità che la Wilden sta trasmettendo con le proprie emozioni, osservando la via che ha percorso quando è stata catturata. La sua attenzione si sposta spesso su coloro che le hanno donato nuovamente la libertà, studiando attentamente i tratti di quelle razze a lei sconosciute perchè ben difficili da trovare all'interno della natura selvaggia delle foreste. Una volta giunti alla Sala, Akira se ne sta parecchio per i fatti propri, studiando attentamente quel luogo e passando del tempo nei bazar, nel tempio, nella locanda, studiando con una certa curiosità le usanze di quelle creature e della civiltà a lei così estranea e lontana.
Una volta ritrovati intorno al tavolo della locanda, la Wilden si accontenta di semplice acqua e osserva i propri compagni per comprendere meglio ciò che sta accadendo.

 

 

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Krang

La sala, non pensavo di rivederla dopo essere stato catturato. Sono felice di essere ancora in grado di vederla con i miei occhi. 

Quanto dobbiamo attendere per andare a cercare gli altri prigionieri? Pongo la domanda al gruppo, entusiasta di poter tornare a combattere schiavisti e farabutti.

dm

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Edited by Karsh

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La lettera recapitata dal giovane halfling non è firmata.

Le vostre azioni contro i duergar sono encomiabili. Mi trovo in una posizione di potere all’interno della malvagia organizzazione dietro alle azioni dei duergar, e desidero il vostro aiuto per sconfiggere i miei alleati. È da tempo che cerco una via d’uscita da quest organizzazione, e credo che voi possiate aiutarmi. Seguite la mappa che accompagna questa lettera, così da poterci incontrare in segreto. 

Mentre state rileggendo il messaggio, un volto familiare entra nella locanda: Orrik, il mago umano che aveva lasciato il gruppo per accompagnare diversi schiavi liberati dai duergar verso la Sala.