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Una luce all'orizzonte Symbaroum TDG

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Rolf Bjornson

Avendo perso interesse per Nei la mia attenzione cade sulle parole dette dal sindaco mentre tutta la tavola si fa più silenziosa nell'ascoltarlo, ed infatti molte cose sembrano chiarirsi ora, ma nuove domande e misteri si formano nelle menti di tutti. Dal canto mio rimasi particolarmente interessato alla parte sulle leggende e sul clan Tovrak

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Hubert

A Alorin: Sì, esatto, la si può considerare una... pianta carnivora...

Il discorso di Jergai si sta facendo interessante e Hubert lascia cadere il suo per non perdersi una parola. Volge lo sguardo al sindaco e segue così attentamente da perdere di vista il resto della stanza.

Oh dei...

L'altopiano... ripete preoccupato, sussurrando. Torna a guardare davanti a sè, dà una rapida occhiata a tutti e poi torna di nuovo a soppesare la situazione. Non bada minimamente a versarsi dell'altro vino.

Jergai adesso si è fatto decisamente più serio...

Il discorso va avanti e Jergai ci avverte della realtà del pericolo.

Questo atteggiamento...

@lady Elyza

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@Pyros88

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@nanobud

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Nei

Nessuna risposta alla sua domanda, portandola ad aumentare la propria noia all'interno di quella stanza, intorno a quel tavolo dove si continua a parlare di affari e di una possibile guida. Accanto a lei ci sono Hubert e Alorin che iniziano a discutere di una radice e di un altopiano, discorsi che entrano ed escono dalle sue orecchie come un brusio del tutto indistinto, non trovando niente di particolarmente divertente o interessante.

Lo sguardo vaga per la stanza, soffermandosi infine su bastione che pare essersi appisolato. Nei solleva un poco il sopracciglio destro nell'osservarlo, prima di guardare un poco gli altri presenti che sono intenti a discutere dei vari argomenti. Il suo piatto è vuoto, segno che pure lui ha già mangiato tutto, portando Nei a compiere un'espressione un poco affranta.

Non le resta che versarsi un pò di vino nel proprio calice e, con una certa tranquillità, alzarsi dal proprio posto per avvicinarsi ad uno dei quadri che raffigurano paesaggi con quello che parrebbe Jergai. La sua intenzione è proprio di soffermarsi davanti a quel quadro e osservarlo con attenzione, inclinando un poco la testa di lato, come se fosse un'intenditrice d'arte o come se potesse vedere chissà cos'altro.

L'espressione è incuriosita e ben meno annoiata rispetto a prima.

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Kallio di Casa Tombar

Dopo il pizzo personale anche l'incontro con quei barbari....

La cosa mi iriita non poco; non solo Markov ha dovuto cedere alle pressanti richieste del sindaco e assecondare la sua famelica voglia di danaro, ma ora eravamo diventati un mero strumento nelle sue mani.

Metti la carovana là, portala a pranzo, visita i barbari, fatti benedire (o maledire...) dalla loro sciamana..o strega....incassa i loro thalleri....

Sembrava che Jergai avesse detto a Markov "Salta!" e lui avesse risposto "Quanto in alto?" invece di "Perché?"

Stringo forte il bicchiere nel palmo della mano, e mando giù tutto di un fiato il vino al suo interno. Il sapore aspro mi infiamma la gola per alcuni istanti, prima di scendere giù, lungo l'esofago. Riempio meccanicamente il bicchiere; speravo in un pranzo più tranquillo, ma l'evolversi della situazione mi ha un tantino irritato.

Stavolta alle parole del sindaco, preferisco non intervenire, e lasciare che sia Markov ad acconsentire alla sua richiesta di incontrare i barbari. Guardo poi Rolf, intendo a studiare la situazione

"Signor Bjornson...questi Tovrak...che generei di tribù sono? Di certo non come la sua, immagino...."

Lo chiedo volutamente a lui per capire meglio con chi avremmo a che fare; avendo già Rolf come guida, immagino già i diverbi che si creeranno quando l'altra guida, quelle del clan Tovrak, prenderà le sue decisioni

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Rolf Bjornson

"I Torvak sono diversi sotto tanti aspetti. Non sono un clan nel senso comune del termine, sono più una confraternita di individui, non solo barbari, che si uniscono al gruppo dopo aver superato una prova. La prova come quasi tutto il resto che riguarda i Torvak è un mistero; sono molto riservati, persino con gli altri barbari come me. Pensate che, nonostante io passi a porgere i miei saluti al clan ogni volta che giungo qua, solo ora sono venuto a sapere che sono loro i fautori della chiusura del percorso sull'altopiano." dico un poco sorpreso di constatare quanto poco conosca i Torvak e quanto sia un estraneo per loro, nonostante ci si conosca da qualche tempo ed io sia un barbaro come molti di loro. Sicuramente avere un'altra guida, una che conosca l'altopiano e possa farcelo attraversare in relativa sicurezza, non può che sollevarmi. Essere l'unico barbaro del gruppo e l'unico apripista non mi esaltavano particolarmente, soprattutto ora che di mezzo ci sono strane e misteriose leggende a rendere l'altopiano un luogo così pericoloso.

 

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Hubert

Hubert abbassa lentamente la mano che aveva alzato leggermente in direzione di Alorin, facendola tornare sul tavolo.

Scusami per poco fa! sussurra veloce avvicinandosi alla sua spalla, approfittando di una pausa del sindaco. È un po' dispiaciuto perchè queste scuse gliele ha rivolte con un po' di ritardo.

È già stato catturato alla menzione di morte e della misteriosa strada sull'altopiano quando il sindaco comunica che passeranno per l'altopiano per concessione, seppur pagata cara, di Malagor: in altre parole, passeranno di lì in via eccezionale!

Sì, lo so che è pericoloso... che rischiamo la pelle, ma accidenti a me! Vedrò cose che molti non vedranno mai! Ma proprio mai!!

E poi le richieste! Oh sì le richieste del buon Malagor! Nel pomeriggio si recheranno nella tenda del clan e incontreranno l'alta strega Altea!

Pure Altea! Non ci credoo! Anche l'alta strega in persona... e probabilmente Malagor e tutte le altre figure di spicco! Ma santo Nuboria! È proprio un'occasione d'oro... Direi di piantarla col vino...

Lo sguardo di Hubert finisce casualmente su Nei che si è appena avvicinata a un quadro mentre Markov risponde al sindaco con le sue tipiche maniere da professionista.

Certo però che costa questo lasciapassare per l'altopiano...

 

 

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preso atto della comunicazione del sindaco, ed oramai finito il pranzo Markov si alza seguito a ruota dal suo tuttofare. il mercante saluta e ringrazia sia per il pranzo che per l'appoggio offerti dal sindaco. anche Jergai si alza e dopo essersi ricomposto se ne va salutando sommariamente  gli ospiti, l'orco segue il sindaco co un ombra. l'agente di commercio Gario e il goblin esattore khaarnaar rimangono nella sala con voi.

il mercante prende parola e inizia a dirigere il prossimo passo dei lavori. bene signori, nel tardo pomeriggio siamo dunque attesi alla tenda dei Tovrak, intanto diamoci da fare, ci sono ancora dei preparativi e degli affari da sistemare. a proposito di preparativi... dice il mercante scrutando i commensali  Alorin, Nei, voi andate con l'agente di commercio a dare un occhio al magazzino di sicurezza dove verrà parcheggiato il mio carro, state attenti a ogni possibile falla nella sicurezza, non vorrei subire un furto finchè quell'argento è ancora di mia proprietà, fate notare ogni possibile mancanza all'agente Gario.

Danteo, tu, Bastione e Rolf dovete occuparvi dello scarico delle due casse d'argento per il signor Jergai e per il clan Tovrak, l'esattore verrà con voi e vi dirà dove scaricare la merce e successivamente in quale magazzino portare il rimanente del carico.

Kallio, vorrei che lei e il signor Hubert compilaste una lista di equipaggiamento da montagna e che cerchiate di procurarvelo al mercato giù alla piazza del fuoco freddo, usa pure i tuoi talleri Kallio, una clausola contrattuale ci permette di riscuotere la spesa dell'attrezzatura necessaria togliendola direttamente ai soldi che dobbiamo al sindaco, quindi non farti remore e compre tutto il necessario senza però esagerare, abbiamo uno spazio limitato per stoccare le scorte.

Markov fa una pausa e si avvicina all'altro lato del tavolo io invece mi chiuderò nella mia stanza in locanda e sceglierò con cura gli altri candidati per la spedizione anche alla luce di queste ultime rivelazioni, manderò un valletto a chiamarvi quando dovremo andare dai tovrak. ah, kallio, permetti una parola prima di andare?

@karl franz

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Alorin Thram

Sorrido gentilmente verso Hubert, poi mi avvicino per sussurrargli all'orecchio. 

<<Non preoccuparti. >> dico mentre ossservo per un attimo Nei in piedi ad osservare i quadri del sindaco. 

Per un attimo anche lui li osserva. 

Mamma mia che brutture. Piango più per lo stomaco degli imbrattatele che hanno dovuto dipingere un simile borioso truffaldino. 

Sospirai, dando di nuovo lentamente una occhiata a tutti. 

<<D'accordo, signore. >> dico un poco pensieroso. 

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Nei

Rimane così a lungo ad osservare quel quadro che quasi non si accorge del pranzo che è giunto al termine e delle persone che si stanno allontanando dalla sala da pranzo, ad eccezione del gruppo che si sta organizzando per le prossime operazioni.
Sente chiamare il suo nome e velocemente sposta lo sguardo accanto a sè, perplessa, prima di cercare la figura del mercante e ascoltare il suo incarico: assicurarsi che non ci sia alcuna falla nella sicurezza del luogo dove verrà parcheggiato il carro.

La ragazza sbatte le palpebre un paio di volte, prima di assumere nuovamente quel comportamento da soldatino, portandosi in posizione di attenti e mostrando un sorrisetto divertito, quasi fosse una specie di gioco per lei: un vero e proprio distacco dalla situazione reale che la circonda.

Agli ordini!

Proferisce semplicemente per poi spostare lo sguardo su Alorin, colui che è stato scelto insieme a lei per quella commissione. Alza la mano destra per andare ad indicare proprio quest'ultimo, prima di avanzare una domanda al mercante.

Devo controllare anche lui?

Chiede con ancora un sorrisetto sulle labbra.

 

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Alzo entrambe le mani in segno di resa. 

<<Suvvia, per essere considerato un cattivo ragazzo prima dovresti con Dovermi leggermente meglio. >> dico con il sorriso. 

Mi avvicino a lei, mentre le porgo il braccio. 

<<Andiamo a fare questo controllo?>> 

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Rolf Bjornson

"Va bene" dissi in tono neutro mentre mi alzavo e mi preparavo a seguire Danteo assieme agli altri. "Abbiamo il permesso di usare liberamente le nostre armi?" chiesi precauzionalmente.

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Hubert

Si alza dalla sedia e aspetta che Kallio e Armand abbiano finito di parlarsi sottovoce. Prende in mano una mela rimasta in tavola, per il pomeriggio. Quando vede che il mercante sta per lasciare la sala si avvicina ai due e si rivolge curioso a Kallio Quanto spazio abbiamo a disposizione, più o meno?

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Kallio di Casa Tombar

Finalmente il pranzo giunge al termine; contento di non dover più ascoltare le mielose ed infide parole del sindaco, mi alzo da tavola, stiracchiandomi la schiena. Vengo avvicinato da Markov, il quale sta impartendo vari ordini ai membri della spedizione, dal controllo delle merci, all'approvvigionamento attrezzatura.

Poi Markov mi si avvicina per parlarmi in privato

Master

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Io ed Hubert veniamo addetti proprio a quello. A braccia conserte ascolto il discorso del mercante

"Beh, Markov, visto l'andazzo generale sarei davvero poco propenso ad anticipare i miei soldi per quel parassita" rimango con un tono normale, senza preoccuparmi di abbassare troppo la voce "però, devo ammettere che non siete poi tanto male con le parole, Armand. Avreste potuto tacere, ma avete parlato, ve ne do merito...Farò come mi dite, ma esigo che venga rimborsato adeguatamente per questo anticipo di cassa" guardo il mercante, annuendo lentamente .

Mentre parlo, Hubert mi chiede dello spazio a disposizione. Guardo facendo spallucce, Armand

"Beh, considerato che un carro con l'argento rimarrà qui, direi che lo spazio ci sarà, se verrà scaricato...viaggeremo comunque su tre carri, o quello dell'argento lo lasciamo proprio qui, Markov?"

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Bastione

Ancora mezzo addormentato e appesantito per il pranzo, accolgo con un certo entusiasmo la prospettiva di un po' di lavoro manuale.

Mi incammino quindi di buona lena dietro a Danteo e Rolf, mentre l'aria fresca dissipa rapidamente i residuo di sonnolenza.

"Di', Rolf, alla fine di che andavano cianciando quei tizi? Hanno parlato talmente tanto che alla fine mi hanno fatto venire sonno. Ma è vero che andiamo a vedere una strega? Quelle portano male, lo sanno tutti."

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Danteo si alza mostrando un viso insofferente mentre si cala il cappuccio blu sulla testa guardando in direzione di Rolf certo che possiamo riprendere le armi, il sindaco è solo un paranoico, prima rimetto mano ai miei coltelli e meglio sto. andiamo, anche tu Bastione, abbiamo della merce da scaricare. detto questo fa cenno ai due di seguirlo e si avvia fuori dalla sala, impaziente di recuperare le armi, il goblin esattore lo segue come una zecca analizzando ogni suo movimento ma questo non ferma il tuttofare dall'esprimere commenti al vetriolo rispetto al sindaco. era una situazione curiosa quella di Khaarnaar, come aveva fatto un goblin a diventare una delle figure più potenti in città? 

@Ulfedhnar @Pyros88

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anche Gario, il grasso e sgargiante agente di commercio si alza annunciando ad Alorin e Nei che avrebbe fatto loro strada fino al magazzino designato, subito dopo si dirige fuori dall'abitazione.

@Nerelith @Zellos

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infine Markov si allontana congedandosi dagli ultimi rimasti, Kallio e Hubert. il mercante si dirige con eleganza verso l'uscita per poi dirigersi alla locanda.

 @nanobud @Karl Franz

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Nei

Oh.. Che gentiluomo!

Proferisce semplicemente in direzione di Alorin per prendere il suo braccio e lasciarsi accompagnare, insieme a Gario, all'esterno della sala da pranzo.

@Master & Alorin

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Rolf Bjornson

"In breve stando ai Torvak c'è un qualche mostro che infesta l'altopiano d'inverno ed è per questo che la strada viene chiusa tutti gli anni, per aver ottenuto questo permesso speciale il capo e Kallio dovranno sborsare un sacco di argento, e questo pomeriggio dovremo incontrare la strega dei Torvak ed uno di loro verrà scelto come guida, ed è imperativo che egli raggiunga Forte Cardo sano e salvo." dissi un po' scocciato e sbuffando leggermente. "Adesso il capo ci ha ordinato di partecipare e controllare il trasporto dell'argento pattuito come pagamento al sindaco ed ai Torvak." aggiunsi poi piattamente.

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Bastione 

senza tante cerimonie e ancora meno cautela afferro il goblin dietro il collo, come si fa con i gattini, e lo sollevo in aria, discendendo il braccio a quasi tre metri da terra.

Ho vagamente intuito che questo scarafaggio di goblin ricopre in qualche modo una qualche carica importante, ma chi mi manca di rispetto si guadagna tutta la mia ostilità. 

Mentre lo tengo lì sospeso nell'aria stringo con maggior forza la presa attorno al suo gracile collo, giusto quel tanto che serve a rimarcare il concetto che non ci metterei nulla a spezzarlo o a spiaccicarlo al suolo.

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Per master e Nei

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