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I figli della foresta


Drauen

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Inviato

"Ma che diritto hanno loro di cancellare la memoria ad una povera anima? Forse temono la parte di me che ancora non conosco"

Le sue parole sono molto dirette e sincere, ed il mio atteggiamento difensivo si placa, facendomi riavvicinare a loro.

"Capisco. Le gesta della Dea sono spesso incomprensibili a noi."
"Parlatemi di me, della mia metà che avete voluto farmi dimenticare."
"Capirete certo che portarmi a conoscenza di ciò che sono, farà di me una persona più saggia e più conscia delle proprie azioni."

"Nonostante ciò, loro sono la causa, ma d'altro canto anche l'unico appiglio io abbia per venir a capo di questa cosa."

"Avevo per caso a che fare con quelle creature muta forma? La mia altra metà è legata ad essi?"
 


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Inviato

"Hai centrato il punto.
Vorrei tranquillizzarti dicendo che non sei un mutaforma, anche se sei legato a loro.
In un certo qual modo.

In ogni caso, il problema non è essere un mutaforma.
Alcuni di loro sono buoni, la maggioranza no.

Noi non ti abbiamo fatto dimenticare una tua metà, ma tutto te stesso.
Te lo ripeto, bisogna accettare la propria natura.
L'importante è non far sì che una delle due parti prenda il sopravvento.

Ti spiegherò meglio dopo la prova, se la supererai...
Ci son cose, che anche se le conosci, non le apprendi bene se non ne hai avuto prima esperienza.
Hai presente quando si dice ai bambini di non toccare un'ortica perchè fa male?
Anche se lo sanno, i bimbi la toccheranno lo stesso.
E' solo dopo aver sentito il prurito fastidioso che impareranno a non toccare le ortiche.
E così sarà per te, non ti posso dire tutto prima a parole.

Devi sapere però che tu sei composto da due metà.
Una sola cosa in comune hanno queste due metà.
La caccia, la voglia di trovare e raggiungere l'obiettivo.
Però è il tuo essere a decidere cosa cacciare e fino a che punto.

Lo so, non è semplice.
Sei quindi pronto alla prova?"

  • 2 settimane dopo...
Inviato

"...avanti" - la mia voce è quasi rassegnata, abbattuto e aggirato da tante parole. 

Piego la testa in avanti per distendere i muscoli del collo e la faccio ritornare in posizione eretta in maniera lenta ma decisa. 

Il mio sguardo fisso sui miei interlocutori. 

Inviato

"Riposa un po' allora, devi essere nel pieno delle forze."

Ti fanno finire di pranzare e poi ti lasciano riposare per recuperare le forze.
Nel mezzo del pomeriggio, il druido che ti ha parlato ritorna.

"E' giunto il momento."

Accompagnato da altri duidi, ti accompagna per un'oretta verso un luogo.
Quando ti avvicini vedi che ci son delle guardie elfiche.
Non son lì per te, ma circondano una vasta area dalla morfologia diversa.
Una vasta zona della foresta più grigia e stranamente più tetra.
Il passaggio dal verde al grigio è ben visibile e a segnare il confine tra le due aree sono delle grosse pietre verticali alte tre metri disposte a intervalli irregolari.

"Non abbiamo altro da aggiungere.
Capisci la tua duplice natura, accettale entrambe e combatti per quel che ritieni giusto.
La tua volontà è unica e ti guiderà."

Poi ti porge alcune armi e una fiala che ti indicano per delle cure.
Le guardi e vedi l'ottima fattura elfica.
 

Spoiler

Ti danno una spada lunga perfetta, un arco lungo perfetto e una pozione di cura ferite leggere.

Dopodichè aspettano che entri nella foresta.

Tu procedi e come vi entri, senti di essere osservato da mille occhi.
Come se la stessa foresta ti guardasse costantemente.

Procedi al suo interno e noti che è molto selvaggia e decadente.
Procedendo noti delle tracce.
Sono di due grossi cinghiali e alcuni cuccioli di cinghiale.
Tu le segui, come se qualcosa ti impedisse di fare qualcos'altro.
Ti nascondi sottovento dietro alcuni cespugli e li noti a una certa distanza.

Improvvisamente due frecce colpiscono precisamente quella che dev'essere stata la madre, facendola cadere a terra morta.
Gli altri animali scappano impauriti.
Un uomo di avvicina, lo senti che ride e comincia a recuperare una delle due frecce ancora intatta.
E' girato di spalle, ma dal vestiario sembra uno adatto a stare nei territori boschivi.

Inviato

Rimango nascosto, osservandolo.
Quella sensazione durante la caccia è a me familiare. 

Lentamente imbraccio l'arco, ma non puntandolo contro l'umano, più per maniera preventiva che per offendere. 
Attenderò che si mostri, prima di agire. Potrei anche riconoscere il suo viso dopotutto...

Inviato

Cominci a osservarlo tenendoti nascosto.
Ad un certo punto si gira, come a fiutare il vento che sta cambiando direzione.
E tu lo vedi chiaramente, ha il tuo stesso volto.

  • 2 settimane dopo...
Inviato

Riconosco il suo viso nel mio, una rapida linea di freddo corre lungo tutta la mia schiena.
Rimango per un attimo interdetto, disorientato dall'inaspettato. 

Forse quando accennavano al fatto di predominare sull'altra parte di me stesso, non era una cosa figurativa.

Comincio a sudare, le gocce raggiungono il mio naso, cadendo sul mio corpo nascosto tra la vegetazione. 
Porto il braccio alla fronte per asciugare le emozioni in formato liquido e lentamente alzo l'arco in direzione del mio bersaglio. 

Non muoverti! Identificati.
Le parole escono con tono deciso e secco. Il mio corpo rimane nascosto tra la vegetazione. 

Spoiler

Alla prima azione ostile del bersaglio (sfoderare l'arma, correre o attaccare in qualsiasi caso, scocco una freccia)

Ah, la scena mi ricorda Star Wars, quando Luke durante l'addestramento con Yoda entra dentro la caverna ed incontra Darth Vader, nel quale Luke poi riconosce il suo viso.

 

Inviato

L'uomo fiuta l'aria e poi guarda nella tua direzione subito dopo aver sentito la tua voce.

Ride sguaiatamente.
"Eh Eh! Io sono te!
Sei venuto a prendermi finalmente.
Comincerai a essere cacciatore o sarai la mia preda?"

Improvvisamente si mette a correre lateralmente.
Tu scocchi una freccia e lo colpisci a un braccio.
Il colpo è andato a segno ma la ferita sembra lieve.
La punta della freccia continua il suo tragitto conficcandosi su un tronco.

Al momento ti ritrovi solo.

  • 2 settimane dopo...
Inviato

Seguo il suo corpo correre per poi perdersi tra la vegetazione. 

Il tutto sembra quasi surreale... io che mi ritrovo a cacciare me stesso..
rapidamente, e quasi in maniera paranoica, mi controllo le braccia, come se avessi anch'io subito le stesse ferite del mio avversario.

 

Mi abbasso tra la vegetazione, come a voler rimanere sotto vento e lentamente mi sposto di pochi metri, come per far perdere la mia posizione. 
Occhi ed orecchie dunque sono come uno scanner, tesi ad individuare la mia preda. 

Automaticamente il braccio incocca un'altra freccia nell'arco, in attesa.

Inviato

Ti controlli le braccia, ma non vedi nessuna ferita.
La tua freccia ha colpito sicuramente il bersaglio, non ti sei sbagliato.
Il colpo non si è riflesso su di te.

Ti abbassi e cominci a spostarti lentamente, con l'arco in mano.
Sei in cerca del tuo obiettivo, ma tutto sembra tacere.

All'improvviso un'ampolla ti cade vicinissimo, e appena rotta, il contenuto si incendia.
Il colpo non ti ha preso in pieno, ma qualche schizzo infuocato ti ha comunque preso.

Spoiler

subisci una ferita da 1 pf

Senti una risata e dei passi con il tuo obiettivo che corre via.
Non lo vedi direttamente, ma capisci che ti ha mirato da una roccia vicina sopraelevata, per poi correre di nuovo nel bosco.

L'area intorno a te sta prendendo fuoco.

  • 3 settimane dopo...
Inviato

Il fuoco si dirama di fianco a me, colpendomi di striscio ma facendomi tangere il pericolo. 

Che diavolo! 
Mi alzo e corro in direzione opposta alla roccia sopra elevata, sempre con il mio arco in mano, in maniera da far perdere le mie traccie, possibilmente entrando in un'area con della folta vegetazione. 

Immediatamente mi nascondo, ricalcolo il punto della situazione e con una freccia pronta, analizzo i dintorni per scovare il mio avversario che codardamente non si mostra.

Inviato

Ti allontani e trovi un altro posto dove nasconderti.
Punti comunque l'arco per trovare il tuo bersaglio.

Ad un certo punto vedi la tua copia con un arco in mano.
La vedi che si precipita sulla zona incendiata e smuovendo la terra tenta di far morire il fuoco che sta avvampando.
E' in bella vista, e non si sta curando di dove potresti essere andato.

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