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Inviata

Ciao Dragons Lair,

qualcuno ha provato questo titolo della Paradox e Obsidian?
Ci sto giocando in questo periodo e sono rapito dalla sua trama e di come sembra ramificarsi attraverso le mie scelte. Il sistema di "regole" non mi fa gridare di gioia, come non lo ha fatto con Pillar of Eternity (altro titolo che consiglio, ma c'è un thread apposto in questa sezione ;) ).

Un team di fan stanno provvedendo a tradurlo. Impresa titanica se consideriamo il numero di linee di testo racchiuse solo nei dialoghi, ma credo siano a buon punto.

Lascio alcuni link per chi fosse interessato:

Sito ufficiale.

Pagina facebook del team di traduzione amatoriale.


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Principali partecipanti

Inviato

Io ci ho giocato un po', ma l'ho disinstallato presto.

Il sistema di gioco è tutto meno che coinvolgente e la storia non mi ha preso, anche se le premesse erano accattivanti.

 

@Fezza Praticamente si gioca in un mondo in cui ha vinto il male e tu sei uno dei portavoce del tiranno e devi mettere ordine tra le fazioni che sono responsabili del volere del tiranno nell'ultimo lembo di mondo che osa ribellarsi.

Inviato

Il gameplay, come già spiegato, anche io lo trovo per nulla semplice, ma apprezzo comunque che mantenga le dinamiche dei giochi di ruolo occidentali di stampo classico.
Se si riesce a sopportare questa pecca, secondo me la storia di Tyrrany te la godi ampiamente. Ecco, magari se si è un videogiocatore di lunga data che affonda le sue radici in pietre miliari come Planescape Torment o a Baldurs Gate 1, può piacere di più. 

Giusto per curiosità @Albert Rosenfield Pillar of Eternity ci hai giocato? Ti è piaciuto?

@Fezza ti faccio un bel quote di una delle recensioni che mi ha avvicinato al gioco :D 
 

Cita
Vesti e mani sporche di sangue
Ciò che distingue Tyranny dalla grande maggioranza dei suoi congeneri è proprio la possibilità di vestire i panni sporchi di sangue di un Fatebinder, uno degli ingranaggi dell'enorme macchina da guerra di Kyros, eminenza nera che, partendo da nord, sta piegando tutto il mondo libero sotto il suo giogo. I destini delle terre del sud non sono in discussione: come sono caduti i regni immediatamente confinanti, così cadranno anche loro, perché le armate di Kyros, che si reggono su due gambe nodose e ben piantate, bruciano, distruggono e razziano senza soluzione di continuità. Le suddette gambe prendono il nome dei Disfavored, gruppo dalla gerarchia militare, omologabile ad un corpo scelto di guerrieri assai capaci, che vertono su valori quali l'onore e l'obbedienza cieca, e degli Scarlet Chorus, che hanno ricordato molto la fazione romana di Fallout New Vegas (non a caso firmato Obsidian) nella loro ferocia e nell'indiscriminato utilizzo della coscrizione e della schiavitù.
Due anime molto differenti, due eserciti che, pur costretti ad avanzare spalla a spalla nel nome di Kyros, si guardano con sospetto e non aspettano altro che il fallimento dell'altra fazione per additarla di incompetenza agli occhi del sovrano: in questo clima non proprio idilliaco si inserisce l'avatar del personaggio, inizialmente imparziale, alle dirette dipendenze dell'arconte della giustizia. L'idiosincrasia tra le due armate sta prolungando oltremodo un assedio che dura già da diversi mesi, per terminare il quale il magnanimo Kyros ha proclamato un editto, che mieterà migliaia di vittime (indistintamente tra il suo esercito ed i nemici) se non si dovesse arrivare ad una soluzione ad egli congeniale entro un tempo limite.
Starà al giocatore muoversi entro limiti temporali invero non troppo stringenti e risolvere la faccenda, al termine della quale, inevitabilmente, sarà chiamato a schierarsi con una delle due fazioni iniziali, o provare a mantenere una posizione neutrale, che gli farà però guadagnare odio da entrambe le parti.
Dopo una fase introduttiva lunga e in parte skippabile (anche se il consiglio è quello di prendere parte alle decisioni iniziali), Tyranny riesce pian piano a dare il meglio di sé, coinvolgendo il giocatore in una serie di intrighi di palazzo, spionaggi e, soprattutto, decisioni per nulla scontate: dare alle fiamme un villaggio sospettato di aver appoggiato i rivoltosi, ma pieno di anziani e bambini, uccidere una neonata la cui unica colpa è il sangue che le scorre nelle vene, passare a fil di spada nemici (che noi sappiamo essere i “buoni”, peraltro) che implorano pietà una volta sconfitti. Nella migliore delle ipotesi, il giocatore si muove tra una vasta gamma di grigi, portando a termine compiti di cui nessun uomo che voglia chiamarsi tale andrebbe fiero e terminando qualsiasi tipo di resistenza sbarri la strada al suo sovrano: al piacere sadico che deriva dall'agire con ferocia, spargendo morte e distruzione, si contrappongono, inevitabilmente, dilemmi etici raramente visti in altri giochi di ruolo.
Apprezzabile il fatto che il team di sviluppo abbia avuto il coraggio di percorrere la strada scelta fino in fondo, senza sconti: in Tyranny non è possibile fare del proprio personaggio un eroe, com'è logico che sia visti i presupposti narrativi, ma solo un comandante delle forze di Kyros un po' meno bastardo degli altri.
Il risultato è che, almeno in quanto a narrativa e caratterizzazione dei personaggi, quest'ultima fatica di Obsidian si distingue decisamente dal mucchio, proponendo qualcosa di nuovo nell'ondata di rpg occidentali degli ultimi tre o quattro anni.

[...]

Tyranny è un prodotto furbo, molto ben sviluppato, che nasconde la sua evidente parentela con Pillars of Eternity dietro una narrativa matura, sporca, in cui al giocatore non viene lasciata la possibilità di interpretare il consueto eroe senza macchia, in luogo di un comandante crudele, violento, che elargisce morte e minacce a ogni piè sospinto. Come tutti i prodotti targati Obsidian, anche quest'ultimo fa leva sull'eccellenza della sua scrittura e sulla caratterizzazione del mondo di gioco, che il giocatore potrà plasmare con le sue scelte e rendere un posto un pizzico migliore o un inferno in terra.
Se solo il team di sviluppo avesse avuto altrettanto coraggio anche a livello di gameplay, ci saremmo trovati dinanzi ad un capolavoro, invece che “solo” ad un rpg solido e godibile. Se siete a digiuno del genere, ci sono titoli migliori da cui partire, ma se siete veterani, troverete Tyranny attraente come il vostro piatto preferito, che riesce a soddisfarvi sempre anche se, in realtà, non cambia mai (o forse proprio per quello).

 

Inviato

@Jareth Si Pillars l'ho finito, forse proprio per questo mi sono stancato presto di Tyranny, tutto sommato li ho trovati molto simili e la storia di Tyranny, che pure iniziava con una premessa ambientale interessante, si è sgretolata in termini di interesse molto presto.

Pillars non mi è dispiaciuto, ma è stato comunque un divertissment, niente che giocherei di nuovo. Ora per la prossima delusione basta aspettare qualche giorno con Torment: Tides of Numenera.

Inviato

No... decisamente no :D 

Stiamo parlando proprio di tutt'altra cosa. Se però stai cercando una profondità narrativa di quel tipo, allora Tiranny (e a questo punto anche Pillar of Eternity) ti daranno delle soddisfazioni. Scordati però tutte le romance o quelle grosse interazioni che aveva bg2 tra i png membri del gruppo. E' tutto più incentrato sulla tua persona e le scelte che fai, cosa che invece nei BG, se ricordo bene ovviamente, era un aspetto più piccolo.

@Albert Rosenfield non dirmi così! Sto aspettando Tide of Numenera da tempo. Non è che sei un pochino pessimista? (un pochino è! :grimace:) :D 

Inviato

Di solito non sono pessimista, ma nel campo dei videogiochi ho imparato a non farmi aspettative.

I giochi che mi appassionano sono sempre di meno e raramente sono quelli che ho atteso.

Di contro a volte capitano delle belle sorprese, va riconosciuto.

Comunque a giudicare dai trailer e dal taglio di alcuni video, temo fortissimamente che non apprezzerò l'impianto generale di Tides of Numenera.

Per dire, non me ne frega niente di essere subissato da subquest con 10 filoni alternativi che mi dovrebbero farmi credere che il mondo di gioco sia vivo.

  • 4 mesi dopo...

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