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Capitolo 4 - The Black Sepulchre (Parte 1)


AndreaP

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Non ci volle molto perché l'Abate uscisse accompagnato da alcuni preti ed inservienti "Per il Dio Imperatore" disse "Cosa volevano costoro? E chi sono?"

Poi rivoltosi agli accoliti chiese loro con fare retorico "Cercavano voi, vero?"

Nel frattempo due preti si stavano occupando di Ludovicus e Solomon. L'assassino si riebbe subito sotto le cure dei prelati, mentre Ludovicus pareva ancora sengato dal combattimento.

"Portatelo dentro" diede ordine l'Abate nei confronti del giovane adepto. Poi aggiunse "Volete rientrare anche voi?"

@Pippomaster

Spoiler

 

Solomon ha 3 Fatigue ora

 


 

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Victor

"Certo... è possibile”, rispose freddo Victor, mentre la sua mente analitica stava già processando gli indizi.

"Il che presumibilmente significherebbe una fuga di notizie.

Il che significherebbe, anche, uno o più traditori.

Il che significherebbe, Abate... che la vostra intoccabile istituzione risulterebbe già compromessa.

Sì, credo che vogliamo rientrare".

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L'abate fece entrare tutti e preso un corridoio laterale li fece accomodare in una stanza con delle comode poltrone intorno ad un tavolo basso, un quadro rappresentante la cattedrale dorata e un lungo divano.

Lì fu disteso Ludovicus ancora privo di sensi e accudito dai due preti, mentre l'Abate faceva portare dell'acqua e del Darf, una bevanda calda dolce tipica del luogo.

"Non ci posso credere" disse "cosa volevano? e chi sono?" domandò quasi retoricamente

"Mi dovete delle spiegazioni" aggiunse rivolto a Victor

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Victor

"No", rispose Victor, in un sussurro, per poi alzare la voce.

"Questo è il momento in cui Lei, Padre, smette di pretendere risposte, formulare ipotesi non richieste, avanzare recriminazioni e registrare i nostri discorsi.

Altrimenti, cesserò di fare finta che Lei non sta collaborando, che Lei è sulla difensiva, che Lei ci considera come un peso ed una disgrazia, che Lei si dimentica continuamente che la Cattedra Le ha domandato collaborazione... e comincerò a ritenerLa personalmente responsabile dell'evidente fuga di notizie, di cui abbiamo appena visto le conseguenze, e che, con larga evenienza, presumibilmente si è ingenerata all'interno di questa Cattedrale. 

Io sono stato addestrato dall'Adeptus Arbites, Padre. Io vengo da un Mondo Formicaio, Padre.

Io sono stato specificamente addestrato a stanare culti ed a catturare criminali ricercati per riportarli vivi - VIVI, non in perfetta salute - alla Legge Imperiale... Padre.

Noi non le dobbiamo nessuna spiegazione, Padre.

Lei è autorizzato a fare domande e talvolta Le saranno concesse delle risposte, Padre.

E questo è tutto. Padre".

 

 

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Judith

Avrebbe voluto tagliare corto, lasciare Ludovicus alle cure del personale della Cattedrale e dirigersi verso il loro obiettivo ma era evidente che alcune cose andavano chiarite. L'abate stava davvero esagerando, la pretesa sulle spiegazioni poi fu la goccia.
Quasi lo spinse all'interno quando Victor rispose che era il caso di rientrare. Lei stette in silenzio, si limitò a osservare l'abate incalzato dall'Arbitrator, lei apparteneva all'ordine poco adatto alla diplomazia e all'interrogatorio, lei era cresciuta per fare determinate cose. Cose che avrebbe fatto senza alcuno scrupolo quando avrebbero ritenuto necessario farlo, anche spezzare le gambe all'abate e portarlo di forza di fronte alla Giustizia imperiale.
Lei in quel momento non avrebbe aggiunto una sola parola a quelle di Victor o la situazione sarebbe divenuta insostenibile e non era il momento.

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"Io nulla ho da dirvi" disse l'Abate "perché la mia Fedeltà al Dio Imperatori non ha nulla da nascondere e io ho fatto di tutto per aiutarvi"

"Ma voi invece siete venuti nella Mia Cattedrale a spadroneggiare anche oltre il vostro mandato. E avete portato sventura in un luogo di pace e Santità come questo è sempre stato. Finora. E le carte di Inquisitori ben più preparati di voi lo dimostrano"

"Ora io, per fedeltà al Dio Imperatore e per correttezza nei confronti del Vostro Ordine formato da Saggi Portatori della Stele, farò curare il vostro amico e vi farò condurre alla Nera Cattedrale. Ma altro non farò per voi se non chiedervi di proseguire i vostri incerti passi altrove" concluse con fare serio e saldo

Altri preti nella stanza si voltarono a guardare gli Accoliti

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Judith

La Sorella trattenne con fatica tutta la sua furia e non poté far altro che uscire da quella sala e attendere fuori o avrebbe messo l'abate disteso su una pila da ardere accanto agli altri eretici.
Decise di sfogare tutta quella sacra ira sulla Nera Cattedrale... per il momento.

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Solomon

Ancora intontito ascolto le farneticazioni dell'Abate, in silenzio per un bel po' prima di prendere parola con il mio solito tono asciutto.
"Questo è stato un attacco eretico chiaramente organizzato. Significa che la loro presenza qui è salda e probabilmente ricevono aiuto e supporto dalla gente del posto. Padre, il nostro rapporto giungerà presto ai nostri superiori, e trarranno le debite conclusioni"

 

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Victor

Victor abbozzò un ghigno quasi compiaciuto e aggiunse, con voce ben chiara. 

"La 'sua' cattedrale, Padre? Che curiosa scelta di parole... 

Ma ora, sebbene da Voi traspaia una certa qual urgenza nel congedarci... temo dovremo trattenerci ancora brevemente. In fondo, è del tutto inevitabile, prima di allontanarci, investigare gli osceni corpi dei turpi eretici che hanno osato cercare di violare il fulgore di questa Cattedrale con la loro malguidata presenza".

Modificato da Ghal Maraz
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"Ho fatto portare i cadaveri in una struttura adiacente alla Cattedrale, per non lordare questo sacro luogo" disse "Fatene quel che volete. Poi provvederò a farli bruciare"

"Quanto alla Mia Cattedrale, affidatami per far in modo che continui a brillare fra l'oscurità di questo settore, continuerò a curare il vostro compagno e avrete il permesso di venire a pregare se vorrete. Come ben più anziani del vostro ordine hanno verificato qui c'è vera luce."

"Direi che è tutto. Padre Matteus vi accompagnerà al luogo dove sono i cadaveri" disse indicando un prete dai capelli brizzolati "Io vi devo salutare: anch'io devo riferire al mio Ordine dell'accaduto e del vostro agire"

Quindi indicò con la mano l'uscita

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Judith

La Sorella era già fuori, attese giungessero gli altri compagni e quando li vide uscire accompagnati da qualcuno che non era Patricia si domandò cosa stesse accadendo. Da quei cadaveri probabilmente non avrebbero ricavato nulla ma se gli altri erano intenzionati ad esaminarli avrebbe atteso, portando ancora un po' di pazienza.

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Il prete in silenzio e con sguardo torvo accompagni i compagni fuori dalla cattedrale in un piccolo edificio adiacente ma con ingresso indipendente.

Presentava sul davanti un colonnato e una porta di bronzo. Spintala il prete entrò in un freddo corridoio di marmo illuminato da luci bluastre su cui si aprivano da entrambi i lati delle stanze

Avvicinatosi ad una di queste vi entrò: su dei tavoli di marmo vi erano appoggiati i cadaveri dei quattro eretici coperti da dei lenzuoli. Un prete in camice bianco, coadiuvato da servoteschi, stava lavorando su uno. In una cassa in fondo alla stanza erano stati deposti gli abiti dei morti.

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Judith

Col bolter puntato sui cadaveri il volto di Judith era una maschera di sdegno. Non si fidava di creature inviate dai servi del caos, per lei erano chiaramente tutti mostri e nessuno poteva assicurarle che non si sarebbero rialzati.
Attese che gli altri facessero le loro indagini, per come la vedeva lei era quasi una perdita di tempo.

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"Non molto sui corpi" disse freddo il prete "tutti portano tatuaggi: una fitta rete di linee intersecata a dei profondi graffi su tutto il corpo"
"Quanto agli abiti, li trovate in quel cesto. Ho tolto però uno strano misto di erbe che era infilato nelle maschere a becco e l'ho messo in quel vaso" aggiunse indicando un vaso trasparente messo su uno scaffale "Dovrebbe essere la Lacksoul Herb, un misto di piante che conferisce frenesia in combattimento"
Fece una pausa
"Comunque bruceremo tutto prima di sera"

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Judith

Attese pazientemente i suoi compagni esaminassero i cadaveri. Quantomeno però ora sapevano quanto sarebbe stato duro affrontare la prossima battaglia, oltre ad essere esaltati e psionici usavano erbe e droghe per aumentare le loro possibilità e capacità fisiche. 

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L'arbitro esaminò a fondo i vestiti e gli oggetti dei mutati. La sua attenzione venne attratta dal bastone, probabilmente appartenuto allo psichico del gruppo, che mostrava una mano in cima e attaccata ad essa due piccole ali stilizzate e affilate: la mano pareva un simulacro di quella trovata su Scintilla addosso a Bulagor Thrungg. Pur studiandola a fondo non notò tuttavia nulla di evidente se non la forma.

Quanto al corpo dello psichico questo era del tutto identico a quello degli altri.

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Judith

"Fate di loro e delle loro cose cenere. Noi andremo a radere al suolo il luogo dal quale sono giunti." come se non avesse dubbi sulla loro 'provenienza'.
Annuì alle parole di Solomon, pronta a dare ad esse seguito coi fatti.

Si incamminò verso l'uscita facendo chiamare di nuovo Patricia.

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