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3 478 861.m41 7.29

I compagni si avvicinarono alla porta posta sul lato nord della navata, vicino all'uscita.

Subito fu chiaro che non era come le altre: sotto lo spesso stato di sporco dovuto al passare del tempo, la porta non era in finto legno ma in ferro borchiato. L'anta era chiusa e sotto la maniglia vi era una visibile toppa di una vecchia serratura.

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Victor

"Mmmmmhhhh...", mormorò Victor, "meglio essere prudenti".

Accostò dunque l'orecchio alla porta, prima di saggiarla, pronto eventualmente a cercare di scassinare la vecchia serratura. 

AdG

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Judith

 

La porta sarebbe potuta essere chiusa a chiave. Ancora non provarono ad aprirla lasciando a chi era più adatto le indagini del caso. Al solito la sorella si posizionò a guardia, puntando il bolter verso l'interno della cattedrale come ad attendersi che sarebbe uscito fuori qualcuno. Era vuota, terribilmente vuota... stranamente vuota. Ma non vi erano segni che potessero testimoniare la presenza di qualcuno.

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3 478 861.m41 7.29

@Victor

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Con abilità Victor riuscì a scassinare la serratura. L'anta ora ero solo accostata

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Judith

Con la testa la Sorella fece cenno di iniziare a entrare mentre lei li copriva da dietro. Si sarebbe richiusa la porta alle spalle una volta tutti fossero entrati. Più silenziosamente possibile anche. Non c'era proprio necessità di perdere tempo anche se non sapevano cosa avrebbero trovato lì dentro.

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Victor

Victor fece cenno di stare in silenzio, toccandosi poi l'orecchio e indicando la porta, a significare che aveva sentito qualcosa. Impugnò quindi la pistola e fece per aprire, aspettando solo che i compagni avessero tutti dato il segnale di essere pronti. 

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3 478 861.m41 7.32

Victor aprì la porta blindata che si mosse con un debole cigolio. 

Al di là si trovava un corridoio fiancheggiato da celle. Quello era stato probabilmente un luogo oscuro e maledetto ancor prima che il resto della cattedrale iniziasse il percorso di decadenza che la attanagliava. Pozze di acqua sporca macchiavano il pavimento, alimentate dal costante gocciolare dal soffitto, e strisce di ruggine correvano lungo le porte d'acciaio che costellavano il corridoio. 

Una sottile brezza fredda soffiò nel corridoio e una delle porte della sbatte contro la sua cornice.

"Koronath?" una voce acuta, a malapena più di un sussurro, si udì nell'ambiente. "Koronath? Sei tu? Sei venuto per noi?"

Una delle porte delle celle si aprì e una figura umanoide, corrotta nell'aspetto, strisciò fuori: era una donna, con gli occhi scavati nelle cavità e con lunghi artigli argentei al posto delle dita. L'odio si intuiva attraverso il suo volto mentre si muoveva verso gli accoliti.

"Tu non Hekate!" Sibilò. La sua bocca si aprì in dimensioni orribili e un urlo proruppe da essa. In risposta, altri esseri emersero dalle loro cellule, mutazioni rabbiose con il chiaro intento di strappare le anime dagli intrusi che li avevano disturbati.

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Judith

Nemmeno un filo di esitazione, né un istante di dubbio. La sorella si girò appena udì la donna aprire bocca. C'era un motivo se quelle creature erano state chiuse in quel posto, non era per loro il caso di aprirla o forse sì considerato che erano andati lì non solo per indagare.

Aprì il fuoco, tutto il fuoco di cui disponeva contro la creatura più avanzata. Sapeva gli altri avrebbero reagito alla stessa maniera, il nuovo giunto chissà ma era alle sue spalle.

AdG

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Victor

Victor si spostò su un fianco, in modo da lasciare campo d'azione ai compagni, per poi iniziare a svuotare il caricatore su quegli abomini. 

AdG

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Il boleto di Judith tuonò nell'aria due volte e i colpi raggiunsero in pieno il mutato che aveva dinanzi a sè facendogli esplodere la testa. Al toccare il terreno il corpo senza vita dell'essere si dissolse nel nulla.
Victor imitò immediatamente la consorella ma i colpi dell'arbitro andarono a vuoto.

Le creature erano velocissime e si lanciarono contro gli accoliti: Victor venne ferito dagli artigli di uno al braccio sinistro, mentre la battlesister venne mancata.

Un quarto dei mutati si mise a correre sul soffitto sfruttando gli artigli e passando sopra Judith si calò alle spalle della ragazza colpendola al corpo ma non riuscendone a trapassare l'armatura.


@all

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Leopold

Il prete attendeva proprio questo, che arrivassero a portata della sua ascia.

Colpisco il mostro che sta cercando di attaccare sorella Judith (il numero 2).

AdG

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Edited by KingJohn

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Judith

Velocissima la giovane Sorella lasciò la presa sul bolter mantenendolo con una mano sola, quindi estrasse la sua spada e si girò tirando un fendente alla creatura che l'aveva assaltata alle spalle. Senza nemmeno pensarci.

AdG

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Solomon

Vado in aiuto a Victor e inizio a sparare al mostro che lo sta attaccando (il numero 4).

AdG

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Edited by Alessia93

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Mentre Ludovicus rimaneva indietro, Solomon e Leopold si mossero in aiuto dei compagni

Leopold si scagliò con la sua ascia contro l'essere mutato che si spostò all'ultimo mandando a vuoto il colpo. Questi si voltò per affrontare il prete e, con il colore delle pazzia negli occhi, sferrò un colpo con gli artigli aprendo una profonda ferita nella gambe del servitore dei Dio Imperatore, che inutilmente aveva provato a parare

Lì affianco la pistola dell'assassino risuonò violenta nell'aria colpendo l'avversario di Victor in pieno petto e facendolo piegare in due dal dolore.

Judith intanto, estratta la spada, lasciò partire un fendente che mancò tuttavia il nuovo opponente che provò a rispondere senza successo

@all

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@John

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Leopold

Il prete incassò il colpo al meglio delle sue capacità e torno subito alla carica, doveva aiutare la sua compagna d'arme (attacco di nuovo il numero 2).

AdG

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3 478 861.m41 7.32

Leopold rispose prontamente all'attacco dell'essere: l'ascia si abbassò violenta colpendolo alla testa e aprendo uno squarcio nel cuoio capelluto. Una sostanza grigiastra fuoriuscì invece che il sangue.

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Solomon

Sposto il mio obiettivo sul mostro che ho datanti (il numero 3) e sparo. Tengo comunque d'occhio il mostro che ho ferito in precedenza (il numero 4) pronto ad intervenire di nuovo se dovesse essere necessario.

AdG

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Edited by Alessia93

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Victor

Victor imprecó nel sua dialetto nativo, maledicendo la propria mano incerta. 

'Il Ferro è parte della tua Mano e del tuo Braccio. Il Ferro è Sangue del tuo Sangue e Custode della tua Anima'. Il detto metallicano gli risuonò nella testa come una litania sacra mentre scaricava un'altra breve raffica contro la mostruosità. 

Nel frattempo, mosse la mano a sganciare la mazza dalla cintura, in modo da interporla agli assalti rabbiosi del suo avversario. 

AdG 

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Edited by Ghal Maraz

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3 478 861.m41 7.32

Victor sparò due veloci colpi sull'avversario che aveva davanti ma questi era rapido e li evitò. Fu Solomon a sfruttare la situazione e con un colpo preciso all'occhio del nemico, trapassò il capo di questo con il colpo di laser: riempiendo la stanza di odori di carne bruciata la creatura si accasciò al suolo

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