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Inviato

"Il fatto è avvenuto in una grande villa, a Kanda" ti informa il funzionario

"L'indagine è affidata alla polizia criminale. Il suo compito è consegnarci Yiruma che si esibirà stasera, non giocare all'investigatore, spero comprenda"

Fuyutsuki sospira sentendoti tornare alla carica sulla spada.

"Come spero comprenda che accettare la sua richiesta è fuori discussione dopo quello che è accaduto nella metropolitana"

"Quasi tutti nella mia organizzazione pensano che lasciarla uscire da questa cella sia un azzardo di cui ci potremmo pentire amaramente"

"Ma darle persino un'arma?"

Scuote la testa sconsolato

"No, impossibile, mi spiace"

"E poi i nostri esperti ne sono affascinati"

 


Inviato (modificato)

Masamune Takeshi

Chino il capo, forse dispiaciuto, forse grato anche per la sola risposta "Difficilmente potranno raggiungere tale livello, comprendo ciò che provano." non aggiungo altro riguardo la mia opera, il fatto di doverla lasciare lì però mi addolora in un modo che non posso nascondere, per questo non mi azzardo a chiedere di Geiri-san, loro unica garanzia.
"Dunque farò del mio meglio per sopravvivere prima di tutto e poi per non farla pentire di questa scelta. D'altronde mi avete in pugno, fino a quando il mio amico sarà qui."

Mi chiudo in qualche istante di riflessione, come stessi pensando a qualche cosa in realtà sto semplicemente svuotando la mia testa... in un paranoico tentativo di evitare che questi uomini riescano a leggere anche il mio pensiero "Se tornerò cosa mi attenderà? Certamente vorrò una risposta: sapere cosa si proverebbe nel caso in cui si venisse a conoscenza che tutto ciò che si sa, deriva da ciò che si sta tentando di distruggere. E che quindi non si è altro che un prodotto del proprio nemico."

Modificato da Landar
Inviato (modificato)

Compito ed attento, il funzionario ascolta il tuo filosofeggiare senza cambiare minimamente espressione.

Forse non comprende l'attaccamento che dimostri per Gheiri, ma userà qualsiasi cosa in suo possesso per mantenere la sua presa su di te.

Da un altro punto di vista però, la debolezza per i tuoi servi mortali si sta dimostrando una risorsa preziosissima. Perché capisci che se non credessero di averti in pugno, di poterti controllare, questi umani non ti lascerebbero mai libero di aggirarti fra loro.

Fuyutsuki ignora che Gheiri è la tua unica fonte di potere al momento. Ma una volta fuori da questa cella nulla ti vieterebbe di farti nuovi servi e sacrificare Gheiri-san.

Se solo non fossi un inguaribile sentimentale e avere rapporti con gli esseri umani così difficile per te.

"La prego" risponde cerimoniosamente il funzionario, "lei si preoccupi solo di svolgere bene l'incarico, e io farò in modo che al suo amico non venga fatto del male"

Ti sembra di intravedere quasi un sorriso, dietro alla maschera da freddo burocrate calcolatore.

"Se si comporterà bene, questo potrebbe essere l'inizio di una proficua collaborazione"

Già, ma per chi?

Vogliono usarti per dare la caccia ai tuoi stessi simili.

E sebbene tu sappia perfettamente che molti di loro sono un pericolo per la stirpe degli uomini, ti chiedi se è veramente così che troverai la tua redenzione.

Fuyutsuki ti consegna alcune cose.

Un cellulare con un numero per contattarlo, una carta di credito con cui ritirare dei soldi e un completo elegante.

"Stasera è un galà" ti spiega

"Il vestito le servirà per mischiarsi nel pubblico"

Osservi i doni con diffidenza.

La tecnologia e le convenzioni sociali non sono proprio il tuo forte.

 

Modificato da Mezzanotte
Inviato

Masamune Takeshi

Non solo, la paranoia che ognuno di queste cose siano in qualche modo alterati per scopi a me sconosciuti è pressante. Che il telefono sia utile a loro per verificare ogni mio spostamento è indubbio, anche la carta sarà utile allo scopo... su cosa abbiano potuto infilare tra le trame del tessuto dell'abito non oso immaginare.

Ricapitolando: concerto e pbblico uguale folla, abito e gala uguale buoni comportamenti. Sono in grado di essere una persona a modo, ma la situazione potrebbe rendermi nervoso. Se può sollevarmi è però evidente che quantomeno hanno appreso ben poco riguardo me.

Annuisco verso Fuyutsuki seppur ancora non intendo fidarmi, non posso fidarmi. Quello che mi stanno chiedendo potrebbe andare ben oltre i limiti che mi sono imposto e questo comporterebbe gravi conseguenze per la mia anima.
"C'è altro?" il sangue mi si era gelato quando aveva messo 'tuo amico' e 'fatto del male' nella stessa frase inoltre andare ad affrontare quella situazione senza la mia katana mi renderà ancor più nervoso.

Inviato (modificato)

"No" dice il funzionario

"Ci consegni Lee Yiruma e dimostri di esserci utile, Tonda"

Avresti fatto meglio a dargli il tuo Nome Celeste, forse. Ora dovrai sopportare di essere chiamato con un appellativo insulso.

Entrano altre persone nella cella. Armate. Ma tu non fai nulla. Nemmeno quando ti infilano un sacco sulla testa e ti ammanettano.

Niente droga stavolta. Gli servi sveglio.

Vieni condotto via.

Cammini a lungo, alla cieca, guidato dai tuoi carcerieri, la luce delle alogene che filtra fra le vibre del cappuccio.

Senti aria fresca. La prima che non venga filtrata da un condizionatore da parecchi giorni.

Ti fanno salire su di un veicolo. Le porte si chiudono e un motore si accende. Sei in movimento.

Perdi la cognizione del tempo. Non sapresti dire quanto rimani a bordo, finchè non ti fanno scendere e ti levano le manette.

"Quando avrà la sua preda mi chiami" è ancora la voce di Fuyutsuki. Ti accorgi che ti è rimasto vicino tutto il tempo.

"Il mio numero è nel telefono"

Poi il portellone sbatte e il suono del motore si allontana.

Ti strappi il cappuccio dalla testa e ti senti male.

Perché è sera e sei all'aperto, circondato da decine di mortali che ti guardano perplessi.

Una ragazzina delle medie con un cerotto colorato sul naso e delle orecchie finte di peluche che spuntano fra i capelli tinti di castano ti fa una foto con il cellulare prima di scappare via.

Benvenuto a Shibuya.

Davanti a te c'è un basso edificio di cemento grigio. Dietro alle vetrate illuminate gente elegante sotto un cartellone raffigurante Lee Yiruma, il pianista del miracolo.

Ti hanno lasciato davanti alla NHK Hall, non ci sono dubbi.

Modificato da Mezzanotte
Inviato

Masamune Takeshi

 

Osservo la ragazzina con sguardo severo, d'altronde come biasimarla... certo i tempi sono cambiati.
E' tutto sbagliato, me lo sento addirittura nelle ossa ancor prima che nella mia reale essenza. Quantomeno hanno iniziato a trattarmi con un po' più di rispetto, ma per quanto io possa avere a cuore l'umanità prima o dopo pagheranno per quel che hanno fatto. Prima però è il caso di sincerarsi su chi sia questo nuovo caduto, sempre che di ciò si tratta. L'unica cosa positiva in tutto ciò è che è appena giunto, se la notizia del tentato suicidio dell'artista è recente potrebbe non essere così arduo parlare con lui... lontano dalla folla. Sarà certamente circondato da ammiratori e... adoratori, questo sì renderebbe le cose piuttosto difficili invece.

Mi guardo attorno, mi serve un posto per indossare questo... abito, prima di entrare. Fortunatamente i bagni pubblici a Tokyo dispongono di queste possibilità e sono più che puliti. Mi sento soffocato, anche le luci mi soffocano. Molte, forti, inutili. Tanto, troppo spreco. Tutta questa energia, alimentata chissà come, col nucleare certamente. Una piaga. Sento di aver fallito su ogni linea assieme ai miei simili, a quelli che credevano nelle cose in cui credevo e credo io.

Individuato la 'toire' ci entro e inizio a cambiarmi, rimuginando su come avrei potuto affrontare prima di tutto la folla di persone, senza Gheiri-san.

Inviato (modificato)

Con abiti così formali addosso ti senti  terribilmente a disagio. Senza contare l'essere in superficie, fra tanti mortali.

In poche parole ti sembra di soffocare con il cuore che ti scoppia e, anche se può sembrare ridicolo dato che sei un essere immortale, capisci di trovarti nel bel mezzo di un attacco di panico.

Spoiler

Da qui in poi i tuoi tiri sociali saranno condotti a difficoltà 9 verso qualunque sconosciuto .-D

Devastato dalla nausea  barcolli verso l'edificio. Cerchi di non toccare nessuno, lo sguardo fisso per terra. Quando te lo chiedono mostri meccanicamente l'invito e ti lasci trascinare dal flusso della folla.

Improvvisamente il silenzio ti avvolge.

Ti ritrovi nella grande sala da concerto della NHK Hall e sul palco Lee Yiruma ti guarda.

Fra centinaia di persone guarda proprio te.

Lui sa. Non sai come, ma sa.

Stringi i pugni pronto all'azione, nel caso gli spuntino corna ed ali.

Sarebbe un folle ad aggredirti davanti a tanti mortali, pensi, ma non puoi sapere quanto l'Abisso l'abbia reso pazzo.

Era sulla scena di un dannato massacro dopotutto.

Il mummu è quasi fuori. Senti il sangue di Takeshi Masamune prendere a mutare in lava fusa.

Poi Yiruma inizia ad accarezzare i tasti d'avorio del suo pianoforte a coda. Ed è come se suonasse solo per te. Come se la musica parlasse direttamente alla tua anima.

Per la successiva ora e mezza dimentichi chi sei, dimentichi l'inferno, il tuo scopo, la paura.

Dimentichi tutto.

* * *

Una mano ti sfiora il braccio.

Torna la nausea.

La donna accanto ti scuote dal torpore in cui eri sprofondato. Ha lo sguardo trasognato di chi è reduce da un favoloso trip mentale e muoia dalla voglia di farlo sapere al mondo.

La sala si sta lentamente svuotando, il tuo bersaglio non è più sul palco e tu lotti per non vomitare nella scollatura della tua incolpevole vicina.

I suoi occhi brillano di gioia.

-"Divino, non è vero?"

Il Paradiso è stato distrutto, la Terra sull'orlo della rovina, Dio è scappato e gli angeli scomparsi.

Siete rimasti solo voi, i demoni.

Divino non è il termine che useresti per descrivere la situazione.

 

 

 

 

 

 

Modificato da Mezzanotte
Inviato

Masamune Takeshi

Allontano la donna senza quasi nemmeno guardarla, poi mi allontano io stesso soprattutto nel caso di sua insistenza. Barcollando procedo in mezzo al deflusso andando però in senso contrario, quasi scontrandomi con chi non fa il gesto di levarsi dalla mia traiettoria. Non lo faccio appositamente, ho ben poco controllo su di me.
Mi premo le tempie, quasi volendo allontanare il senso di nausea. Non intendo usare i miei poteri, non ora... potrei tranquillamente regolare il metabolismo di questo corpo ma non intendo farlo. Per una volta è bene superare questo stato dell'essere mortale con le forze di cui dispongo, non con quelle demoniache o... divine.

Il mio obiettivo è solo uno, il palco o quello che c'è dietro. Lì sì potrei trovare un po' di calma e forse anche lui. Parlarci, capire.

Sono tutti vivi, tutti terribilmente attratti da quel... da Yiruma, ma vivi. Io ero in grado di armare gli uomini e dare loro la sensazione di essere migliori, ero in grado di dare loro la conoscenza. Lui ha dato loro la pace, effimera, falsa ma tant'è. Devo trovarlo.

Vado dritto oltre il palco, spero non mi fermino, spero sia lui ad accogliermi. L'obiettivo è solo uno: parlarci. Non intendo completare ora la missione che mi hanno affidato, non senza sapere chi è LUI veramente.

Inviato

Nessuno ti ferma. Almeno per un po'. Sembrano tutti sconvolti dall'esperienza.

Una ragazza afferra il polso del compagno e lo trascina verso il bagno delle donne con inequivocabili intenti.

E non è la sola. Noti altre persone appartarsi, a coppie o a gruppi.

Alcuni non si appartano affatto.

C'è chi afferra il vicino di posto, probabilmente uno sconosciuto, senza curarsi dell'età o del sesso a cui appartiene.

In pochi minuti la sala risuona dei gemiti di centinaia di uomini e donne, una cacofonia di lussuria sfrenata che è l'eco del potere del tuo avversario.

Per te che rifuggi i contatti è un incubo. Ti muovi fra quegli intrichi di corpi frementi, ansanti, con il terrore che qualcuno possa afferrarti per strapparti via i vestiti, risucchiandoti in un torbido amplesso.

In qualche modo riesci a raggiungere i camerini. Non sono pochi, ma non hai problemi a trovare quello del tuo bersaglio perché vai quasi a sbattere contro un mortale grosso come un armadio in completo nero.

"Il signor Yiruma non rilascia autografi né vuole essere disturbato"

Il gorilla pelato ha una faccia feroce da ex criminale e un corpo molto più muscoloso del tuo.

 

Inviato

Masamune Takeshi

Quello che sta accadendo in questo posto, in questo momento, non mi sconvolge più di tanto. Né sorprende. Ho reminiscenze di cose simili del mio lontanissimo passato, non sono solo i ricordi delle battaglie a disturbare il sonno necessario a questo corpo mortale.

Cerco di divincolarmi, spesso a fatica. Ansimo, non a seguito di un amplesso, ma perché è una fatica immane per me superare questa situazione.

Una volta libero da queste genti ormai divenute animali trovo la via dei camerini fino a imbattermi in un colosso.
"Non voglio autografi." dico un po' timoroso "E sono sicuro non sarà un disturbo per lui sapere che sono io." faccio un passo indietro "Di che 'Lui desidera parlargli.' capirà. Mi ha visto, mi conosce." e non avendo fatto il mio nome avrebbe capito senza ombra di dubbio.

 

 

Inviato

Il gorilla ti guarda in tralice. Un angolo delle sue labbra assume una piega di disprezzo. Gli appari debole e macilento. Il vestito elegante non può nascondere la vita da reietto che tu e Takeshi avete condiviso: è evidente che sei un imbucato. Un ratto scappato dalle fogne, indegno di accostarsi alla presenza del suo signore.

"Niente autografi né visite" si limita a ripetere con voce monotona.

Gira la testa per controllare che siate soli nel corridoio e stringe le dita in un pugno.

Le ossa schioccano minacciosamente.

Inviato

Masamune Takeshi

Osservo il pugno, lo schioccare delle sue dita risvegliano in me antichi desideri, sopiti durante la lunga prigionia. Ma non voglio sgualcire l'abito né causare altro irragionevole dolore. Senza contare il fatto che questa forma è debole e non intendo assumere quella del demone e che certamente Yiruma non si è fatto scrupoli a elargire doni al suo gorilla non pensante.

In ogni caso dovrà uscire da qui, io non ho fretta. Mi volto e me ne vado stando però bene attento lui non intenda sfogare le sue amarezze su di me in ogni caso.

Una volta nella sala, se riesco ad andarmene, cerco un posto appartato. Vorrei capire se ci sono altre entrate o uscite oltre la principale. Sicuramente una sul retro dell'isolato.

Inviato

Ti allontani senza problemi dai camerini e ti tieni alla larga dall'orgia che imperversa in platea.

Ovviamente c'è almeno una uscita secondaria, ma tu non conosci il complesso e sei da solo: se attendi che Yiruma lasci il teatro c'è il rischio che ti sfugga.

Inviato

Masamune Takeshi

Un problema in più che decido di aggirare non attendendolo all'esterno ma... ahimè, all'interno.
Cerco una posizione lontana dall'orgia ma che mi dia una buona visuale sulla porta del camerino del pianista o quantomeno sul corridoio ma in modo che non mi possa sfuggire nel caso in cui decida di usare l'uscita sul retro.

Inoltre, non mi fido di quel che sta accadendo, memore delle voci sul suicidio di massa forse rituale, darò la precedenza a tale eventualità che alla cattura dell'altro demone, sempre che io voglia davvero catturarlo o tradirlo. Il dubbio permane.

Inviato

Aspetti dunque nel corridoio dei camerini. La guardia del corpo ti guarda in cagnesco, ma non fa nulla per mandarti via. Finché Yiruma esce dalla stanza con una bottiglia di champagne in una mano e l'altra avvinta alla vita di una donna in tailleur, una ragazza minuta piuttosto graziosa con l'aria da impiegata.

Vedendoti il pianista ti rivolge un amabile sorriso

-"Oh, come mai tutto solo? La piccola festa che sto dando per il mio ritorno sulle scene non è di suo gradimento forse?"

Inviato (modificato)

Masamune Takeshi
 

Faccio cenno di no con la testa, senza dire nulla, forse imbarazzato dall'atteggiamento e dal tono. Ci metto un po' a trovare la forza per rispondere, distogliendo quindi lo sguardo dalla ragazza e passando al pianista dopo aver ritrovato il coraggio di guardare per qualche istante l'omone.
Deglutisco e mi schiarisco la voce "Non sono interessato. Vorrei solo parlare con lei Yiruma-san." non era il caso di usare suffissi più rispettosi, anche se questo avrebbe potuto stranire il gorilla "Ma ho tempo. Posso attendere." evidentemente l'idea di condividere determinati momenti con la ragazza di mezzo non mi sfiora nemmeno.

Anche in sua presenza evito di usare qualsiasi potere concesso dalla mia natura, anche saggiare l'aura di questo luogo sarebbe pericoloso e forse superfluo quando è tutto così evidente. Non intendo generare increspature nel tessuto della realtà ora che so che quelli mi e ci osservano.

Modificato da Landar
Inviato (modificato)

-"Di cosa, Fratello?"

Yiruma continua a sorridere ma ti scruta, studiando le tua reazione.

-"Non fare quella faccia. Non sei un comune mortale, o staresti scopando come un riccio fra le poltrone della platea, questo lo sappiamo entrambi"

La ragazza ha un sussulto improvviso e tu capisci che il pianista le ha appena dato una energica strizzata alle natiche.

-"Anche io vorrei parlarti. Il pubblico di stasera era estremamente selezionato e non credo tu figuri fra gli invitati, dico bene? Come ti sei procurato l'ingresso?"

"Ma sopratutto, vorrei sapere cosa desideri"

Solo tu puoi vederlo, ma i suoi occhi brillano di potere e la realtà attorno a voi si piega ubbidendo ad una volontà antica quanto l'universo.

Il tua parte umana rabbrividisce sentendosi indagata da una curiosità morbosa. Ma sono solo pochi istanti: il tessuto del Creato torna a rilassarsi quasi immediatamente attorno a voi. Il potere ti ha lambito scivolando sul tuo essere senza trovare presa, lasciandosi dietro l'osceno sapore della Sapienza della Quinta Casata.

-"Bene" esclama Yiruma, lievemente dispiaciuto di non essere riuscito a leggerti dentro, "hai il mio biglietto da visita, credo"

-"Ma ora anche io ho la conferma che sei speciale, come me"

"Perché solo uno della mia stirpe potrebbe resistermi. Sì, dobbiamo parlare"

"Decisamente"

Il Profanatore rientra nel camerino trascinandosi dietro la ragazza, piuttosto confusa.

-"Allora, fratellino, come dovrei chiamarti?"

La guardia del corpo si avvicina e fa un cenno con la testa, invitandoti a seguirlo.

No. Non è propriamente un invito.

 

 

 

Modificato da Mezzanotte
Inviato

Masamune Takeshi
 

Rimango immobile, impassibile. E' evidente che la sua intrusione non mi è piaciuta affatto come mai mi sono piaciuti i Sebettu seppur le similitudini tra noi e loro sono incalcolabili. Tanto diversi, così simili. Come quando Sole e Luna si sfiorano, gettando il mondo intero nell'oscurità.

Forse con lui potrei liberarmi ma quanto mi costerà? anche solo pensare a questa cosa mi getta nel panico quasi, inizio a sentirmi osservato. Non ho avuto timore quando lo ha fatto lui, certo ho sentito il suo intento osceno e indiscreto di mettermi a nudo ma non è paura quella che ho provato. La paura che invece mi trasmette Fuyutsuki quando sento il suo sguardo su di me. Timore che possa capire, sapere e quindi punirmi uccidendolo.

"Masamune Takeshi, è sufficiente. E non dirò altro in presenza di quella ragazza." sono irremovibile ora che abbiamo compreso la necessità reciproca di confrontarci e parlare, quel che avrebbe risposto Yiruma però sarebbe stato invece il suo reale biglietto da visita. Per quanto le mie certezze siano quasi totali devo sapere se si è schierato e da quale parte. Forse il mio è solo un tentativo di giustificare il mio peccato o forse un appiglio per resistere al futuro rimorso di mettere a rischio Geiri-san.

Mi ha chiamato 'fratellino', è solo un vezzeggiativo o è davvero molto più anziano di me? E se anche fosse come può averlo compreso?

Non mi muovo, non intendo parlare con lui con mortali di mezzo. Anche il gorilla è scomparso nei miei pensieri, ci sono solo io e lui... e quella ragazza che già potrebbe aver intuito troppo.

Inviato (modificato)

-"Non temere per la ragazza" dice Yiruma sprofondando in una sedia imbottita del camerino mettendo a sedere la donna sulle sue ginocchia, "lei e la mia guardia del corpo sanno chi sono. Vale a dire Hadriel, un angelo della Quinta Casa. O almeno era quello che ero prima della guerra"

"Ah, la guerra! Ci ha cambiati tutti. Anche te fratello scommetto"

Tira su un sorso di champagne attaccandosi direttamente alla bottiglia per poi baciare la donna sulle labbra. Il vino cola sul collo della ragazza bagnandogli la camicetta e il lammasu lo lecca avidamente. La lingua ti appare molto lunga e rapace mentre percorre la carne bianca ed indifesa della sua schiava lasciandosi dietro un sentiero di saliva umida e lucente.

Lo sguardo di Yiruma, o meglio del Profanatore che lo abita, non si stacca da te continuando a studiarti, divertito.

-"Scusami se continuo a chiamarti fratello, la mia è solo una supposizione ovviamente, ma rifiutando di presentarti in maniera adeguata mi metti in imbarazzo"

"Così devo obbligarti a mostrare i tuoi poteri per saziare la mia curiosità"

Un breve cenno del capo, e la guardia del corpo chiude la porta del camerino alle tue spalle. Rapido movimento di polso, qualcosa scatta nella sua mano. Manganello telescopico a molla. Anima in alluminio anodizzato avvolta in strati di plastica termo-indurita.

Non c'è bisogno che lo tocchi per capire che può spezzarti facilmente le ossa.

Hadriel socchiude gli occhi e si lecca le labbra.

Come un bambino davanti ad una mela candita.

 

 

Modificato da Mezzanotte
Inviato

Masamune Takeshi
 

Sgranchisco il collo voltandomi verso il gorilla, lo osservo. Nell'intimità della stanza, lontano dall'ammucchiata che si sta consumando nella sala grande, nonostante  la situazione, riesco a calmarmi e ritrovare me stesso. Nonostante questo la situazione è sempre al limite e conoscendomi, dopo aver preso possesso di questo debole corpo, dovrò essere bravo a controllarmi per non avere un... attacco di panico.

Quando fa riferimento alla Guerra socchiudo gli occhi, un flash. Ripercorro in un attimo i momenti della nostra battaglia e della sconfitta e della caduta... ricerco nella mia memoria questo Hadriel.

Subito dopo li riapro fissando Yiruma "Il mio nome Celeste è Amatsumara. Sono colui che ha armato le schiere di Lucifero e l'Angelo portatore di Luce in persona. Come immaginerai appartengo alla Terza Casata." mi sono messo a nudo, non del tutto sia chiaro ma a meno che lui non mi abbia mentito ora entrambi sappiamo chi siamo. Non avrei mai voluto rivelarmi ma allo stesso tempo voglio fortemente evitare altre inutili lotte. Inoltre 

"Non deve obbligarmi a fare nulla. Sono qui in pace, per quanto questo possa valere con un angelo vendicativo come lo è lei. Prima di continuare ogni altro discorso, gradirei non essere messo sotto pressione, in questo modo non ci sarebbero le basi, non mi piace collaborare con chi usa minacce velate o anche palesi per ottenere quel che desidera o anche solo per mero capriccio. Non ce ne è bisogno e sono certo avrà compreso la reticenza a dichiararmi subito. Lei stesso non ha il dovere di fidarsi di me, se lo fa è solo perché ha una posizione di vantaggio... si fida di questo, non di me." indico col pollice l'uomo alle mie spalle "Inoltre, quel che desidererei sapere è se lei è implicato in un suicidio di massa avvenuto recentemente. So che non mi sono messo nelle condizioni migliori per fare domande, ma intendo uscire intero da questa stanza e non voglio fare del male a nessuno di voi."

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