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I.N.S. - In Nomine Simplex - Gruppo II


Darakan

Messaggio consigliato

Marco Pavone "La Colomba"

@ flashback

Spoiler

Domenico voglio assicurarvi che per quanto fossimo in parti opposte durante la guerra, io non porto rancore. Eravamo tutti italiani, a prescindere dalle scelte, e almeno quello è rimasto. A voi! Alzo poi il bicchiere in un brindisi. 

Però, la nostra Diamante sembrerebbe cavarsela. Nasconde molte sorprese, che donna incredibile! Spina anche deve essere un personaggio interessante, vorrei conoscerla... Succederà, succederà. Non c'è fretta. Comunque anche Novara non deve essere male da vedere. 

Accetto volentieri questo periodo di prova da capitano, però vorrei chiarire che non siamo una compagnia militare, non mi aspetto gerarchie strette o bischerate simili. Le cose si dicono onestamente, si dicono in faccia, e si discutono insieme. Altra condizione è che Diamante sia il mio secondo. Mi pare la persona con più esperienza, aver combattuto per Novara le da una marcia in più. Scommetto che se ci troveremo in situazioni di pericolo, il suo consiglio sarà quello che farà la differenza fra la vita e la morte. Quindi, in poche parole, voglio essere un primus inter pares, un primo tra pari. Se siamo d'accordo su questi punti, non vedo problemi nell'assumere il comando, se così lo vogliamo chiamare. 

Che abbiano accettato le mie condizioni o no, dico poi Penso che la priorità ora sia trovare un contratto, un lavoro, qualcosa. Deve essere semplice però. Siamo insieme solo da poco, abbiamo bisogno di creare coesione, dobbiamo quindi trovare qualcosa che sia alla nostra portata, anche a costo di prendere una miseria. Non voglio rischiare le nostre vite inutilmente. Diamante, Rei, Pidocchio, Laerte, voi sapete qualcosa su incarichi che possano avere queste condizioni?

Modificato da Elguercio
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Domenico Facchini

Busso due volte sul tavolo con la nocca del dito indice. È deciso allora, per un mese sei tu il capo. Direi di non perdere ulteriore tempo e controllare i nomi sulla lista, i lavori non pioveranno dal cielo dovremo tornare dagli ecubitores come gruppo e magari avremo qualche possibilità di fare buoni affari.

Inizio ad isolare dalla lista i nomi che non conosciamo e dovrebbero essere almeno 6 propongo di dividerci, i nomi sono tanti... per essere chiari spero che questa storia porti anche qualche vantaggio monetario sorrido gioviale facendo un altro sorso di vino.

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E' a questo punto del vostro discorso che il sorriso di Rei diventa due volte più grande del normale.
L'uomo vi da appuntamento per domani nei pressi di Punta San Giuliano.
Concludete la serata con un brindisi in onore del nuovo gruppo.

10 - 01 - 1958

Dorotea è la prima di voi a raggiungere il luogo dell'appuntamento.
Nell'attesa ha passato il tempo a fissare il mare di fronte a se. La sua mente si è lasciata cullare dal moto delle onde. Arrivate anche voi (pg) insieme a pidocchio.
Dorotea spegne in questo momento una sigaretta. Raramente fuma.
Il suo sguardo poi si ferma su un qualcosa alle vostre spalle. Incuriositi, vi voltate anche voi.
Amelia vi sta fissando mente poggia la schiena e un piede contro la parete di una casa.
La donna veste un abito di un elegante colore rosso scuro e i suoi immancabili occhiali grandi a mosca. Dorotea la saluta agitando una mano e si avvicina a lei.
Amelia ricambia il saluto con un sorriso appena stirato.
Capite che Dorotea aveva chiesto un appuntamento a quella donna. Vi avvicinate anche voi.
Come stai, Diamante? Chiede Amelia. La sua voce è carismatica e squillante.
Dorotea risponde: sto bene... poi vi indica ...ricordi queste persone?
Sono alcuni degli uomini che hanno condiviso con me la spiacevole mattinata di ieri?!
Esatto! Ti presento Marco, Agostino, Domenico e pidoc... ehm ...Giosuè.
Dorotea si rivolge ora a voi: signori, lei è Amelia Santanastasi.
Piacere di conoscervi.
Amelia si sfila gli occhiali, rivelando i suoi grandi occhi verdi. Torna poi a parlare con Dorotea: di cosa volevi parlarmi?
So che ti piace arrivare subito al punto della questione... perciò non mi perderò in chiacchiere! Vorrei che ti unissi al nostro gruppo di cacciatori.
Amelia sorride: ma non siete già in dieci?
Verissimo! Ma nulla ci vieta di creare due gruppi, uno da cinque individui e uno da sei... ma tutti rispondono a un solo capo. Ovviamente quest'ultimo piccolo dettaglio lo terremo per noi, l'arcidiocesi non dovrà saperlo.
E chi sarebbe il capo?
Dorotea indica Marco.
Vi ringrazio moltissimo dell'offerta ma siete arrivati in ritardo. Questa mattina mi sono già iscritta a un gruppo.
Oh... posso chiedere come mai?
Perchè c'è mio marito lì!
Come si chiama questo gruppo?
La brigata veneta... è un nome poco fantasioso, lo so, ma non l'ho scelto io.
E' un peccato, ti avrei voluta con noi.
Sai come funzionano i gruppi di cacciatori a Venezia?
No.
Mettiamola in questo modo... ci sono due tipi di gruppi: quelli che operano per conto loro e quelli che aderiscono a una sola e grande organizzazione segreta. In poche parole, la maggior parte dei gruppi rispondono a un solo capitano la cui identità è ignota a molti. Si fa chiamare "La Volpe".
E la tua brigata fa parte di questo schema gerarchico?!
Esatto. Amelia ammicca.
E' stato comunque un piacere parlare con te.
Anche per me, restiamo però in contatto. Uno scambio di informazioni tra due gruppi può rivelarsi molto utile. Ora però devo andare.

Salutate Amelia.
Aspettate altri minuti. Un furgone militare si ferma vicino a voi.
Dal mezzo scendono Rei, Cristina, Adriano e Laerte. Era Giovanni a guidare il furgone. Con un sorriso trionfale, il partigiano vi dice: allora?! E' o non è una meraviglia?
Pidocchi è sbalordito: è tuo?
Puoi dirlo forte, pidocchietto!
Come hai fatto ad averlo?
Tre semplici parole: bottino di guerra... si rivolge a tutti quanti ...ho alcuni amici che lavorano nell'arcidiocesi. Mi hanno che, dato che siamo un gruppo, non abbiamo bisogno di un incarico specifico per guadagnare qualcosa.
Basta solo uscire e pattugliare i confini.

C'è un'altra cosa... Rei sfila dalla tasca il foglio con la lista dei nomi (che Dorotea rubò ieri nell'arcidiocesi) ...io e Adriano abbiamo fatto delle ricerche e abbiamo trovato, per esclusione, il nome dell'assassino. Si chiama Mattia Giaco.
Adriano continua: come aveva predetto Laerte... sui giornali c'è un altro nome.
Dorotea è silenziosa e ha l'aria di una persona che si è persa nei suoi pensieri.
A cosa stai pensando? Gli chiede Rei. Il partigiano tiene sempre d'occhio la donna.
Quest'ultima risponde: ieri, al palazzo ducale, tutti noi volevamo fare una seconda iscrizione per entrare in un gruppo di morti.
Esatto.
Vuol dire che tutti noi, compreso l'assassino, eravamo già dei cacciatori di morti.
Esatto ancora una volta.
Questo vuol dire che l'assassino aveva già un foglio di via.
Ora non ti seguo più.
Laerte continua: ma non ci arrivi? Se potessimo prendere il foglio di via dell'assassino potremmo scoprire con chi ha lavorato, dov'è nato... praticamente tutto quanto.

 

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Agostino Romano

Rivolgendomi a Laerte:

Dove possiamo trovare questo foglio di via? E' così complesso da trovare?

Dopo di che, mi volto verso Marco:

Dato che sei il capo, mi sembra di aver capito che devi già pensare ad una cosa importante: essere un gruppo che lavora da se o stare in quella sorta di gerarchia, sotto il comando di "La Volpe".

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Marco Pavone "La Colomba"

Appena Amelia va via, parlo a Diamante. Questa Volpe non mi convince. Mi puzza di criminale e credo sia meglio non averci nulla a che fare. Da quanto conosci Amelia? Credi che parlerà di noi al suo "capo"? Non vorrei che adesso fossimo sotto attenzioni indesiderate...

Dopo poco, sento il rumore di un motore, e il resto del gruppo arriva a bordo di un furgone militare. Rei! Sapevo che eri un uomo pieno di sorprese! Come diavolo hai fatto?? Ah lascia perdere non importa. I discorsi reiterati sull'assassino però mi rabbuiano. Diamante, ragazzi, qui non stiamo parlando di una cosa da poco. Si tratta di intromissione in una indagine degli excubitores. Sono sicuro comunque che il foglio di via sia già sotto chiave. E visto l'insabbiamento che ha subito questa storia, ficcare il naso sarà sicuramente molto pericoloso. Non credo che dovremmo immischiarci oltre, almeno per il momento. Concentriamoci sul guadagnare qualcosa invece, poi il resto verrà da sé. 

3 minuti fa, chestsm ha scritto:

Dato che sei il capo, mi sembra di aver capito che devi già pensare ad una cosa importante: essere un gruppo che lavora da se o stare in quella sorta di gerarchia, sotto il comando di "La Volpe"

Agostino, sinceramente non credo che la decisione spetti solo a me in questo caso. Credo sia quel genere di decisioni che vadano all'unanimità. Se però posso dire la mia, non mi fido di questa storia. Organizzazioni di questo tipo hanno più marcio dentro del gorgonzola. Non vorrei mai e poi mai immischiarmi in queste sorta di affari. Comunque, per ora, tenere contatti con quella fazione potrebbe portare solo vantaggi. 

Appena tutti hanno finito di parlare, dico allegramente Bene, direi che è il momento di prendere armi e bagagli (letteralmente) e di mettersi in viaggio. Siamo tutti pronti? Chi di voi conosce la zona e potrebbe farci da guida? Soprattutto, chi ha voglia di guidare questa belva? Tiro poi due sonore pacche sulla carrozzeria della macchina. Oh giusto, Amelia prima parlava del nome del suo gruppo, e ho pensato che questo è qualcosa che ci manca. Voi come vorreste essere chiamati? Per favore non nomi tipo "Lupi di Toscana" che potrei mettermi a vomitare. 

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Cita

Da quanto conosci Amelia?

Da pochi giorni. Risponde Dorotea.
Sul serio? Chiede pidocchio.
Si… perché questa domanda?
Da come parlavi con lei poco fa sembravate vecchie amiche.
In realtà Amelia fa così con tutti. E' una persona affabile…

Cita

Credi che parlerà di noi al suo "capo"?

…non ne ho idea.

Parlate in questo momento de “La Volpe”.
Dorotea è (ancora una volta) la prima a commentare: io non ho deciso di creare con voi un gruppo dal nulla per poi unirmi a un ordine molto più grande.
Sia ben chiaro che sono con voi proprio perché non voglio essere comandata da uno sconosciuto.

Rei aggiunge: credo di non sbagliare quando dico che Dorotea parla a nome di tutti.
Il resto della squadra annuisce.
Adriano continua: ho parlato anche con il mio amico (l’uomo all’ospedale) anche lui è contento di trovarsi con noi e non in mezzo ad altri gruppi.
Ah già… mi sono dimenticato che abbiamo un decimo membro! Come sta?
Bene. Vorrebbe alzarsi ma i francescani gli hanno imposto almeno un altro giorno di assoluto riposo.
Ad ogni modo non abbiamo alcun dato per giudicare La Volpe! Può essere un bastardo come può essere un uomo giusto.
Cristina, sentendo l’ultimo commento, ne approfitta per sollevare il suo pensiero: io non sono molto convita sul fatto di stare “da soli” come gruppo. Se entriamo nella gerarchia di questa Volpe avremo di sicuro il supporto di un enorme numero di cacciatori di morti.
Laerte però le dice: non pensarci nemmeno. Se entreremo in una gerarchia del genere di sicuro ci daranno gli incarichi più scomodi e pericolosi. La Volpe non rischierà di certo degli amici e chi manderà al martirio se non i nuovi arrivati?
Hai ragione, restiamo per conto nostro.

Discutete poi sul foglio di via dell’assassino.
Rei vi spiega che quel documento si trova negli archivi dell’arcidiocesi… aggiunge poi: probabilmente non lo sapete… ma la porta degli archivi ha la serratura difettosa. Può essere aperta tranquillamente se si inclina la maniglia verso l’alto. Lavorai nel palazzo ducale prima che diventasse il quartier generale dell’arcidiocesi.
E’ sorvegliato l’archivio? Chiede pidocchio.
Ovviamente… come è ovvio che gli excubitores fanno dei cambi di guardia.
E’ comunque rischioso. Interviene Laerte.
Rei però continua a parlare: dato che ieri c’è stato un omicidio, la maggior parte degli excubitores saranno impegnati a tener d’occhio i cacciatori che vorranno registrarsi.
E dove troviamo dei cacciatori che devono ancora registrarsi?
Rei ridacchia: ma siamo noi! L’assassino ci ha impedito di registrarci per la seconda volta. Dobbiamo comunque ritornare nell’arcidiocesi… anche per ufficializzare la nascita del nostro gruppo. Basta solo che uno di noi entri negli archivi stando bene attento al cambio della guardia.
Lo posso fare io… dice Laerte …ma ho bisogno di uno di voi che faccia da palo. Rei, per gli archivi c’è una sola entrata?
Purtroppo si.
Cristina interviene: ma perché dobbiamo rischiare il collo? E’ troppo pericoloso… e poi per cosa? Per un pezzo di carta di un uomo che è morto?
Adriano chiede: non c’è un altro modo per ottenere informazioni sull’assassino?
Restate tutti in silenzio a pensare a un piano alternativo.
Pidocchio poi dice: un altro modo c’è… ma non so se può funzionare.
Parla.
Bhè… l’assassino aveva già un foglio di via, quindi era un cacciatore di morti di Venezia. Magari… e dico magari …ha lavorato in passato con qualcuno. Potremmo andare in giro e chiedere informazioni su di lui.
Cristina però continua: o magari possiamo gettarci tutta questa storia alle spalle, salire sul fugone e iniziare a guadagnarci il pane.
Rei aggiunge: furgone che guiderò io!
Laerte conclude: prendiamo una decisione allora… per il nome del gruppo penseremo più tardi a qualcosa.
Dorotea vuole avere l’ultima parola: un momento! Siamo un gruppo, no?! Comportiamoci come tale… si volta verso Marco …tu sei il capo, cosa facciamo?

 

Modificato da darteo
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Marco Pavone "La Colomba"

Molto bene, se siete così convinti di voler andare a fondo, vi appoggerò, ma non voglio rischiare il collo più del necessario. Andare a giro a fare domande su un argomento insabbiato come questo desterà solo sospetti, suggerisco di introdursi in archivio. Due di voi che se la sentano di rischiare si occuperanno di questo, gli altri si occuperanno insieme a me di distrarre le guardie. Immagino che ci inventeremo qualcosa. Che mi dite?

Accidenti a questi testoni, non ho voglia di morire così a caso. 

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Domenico Facchini

Discutendo della "volpe" anche io appoggio l'idea di rimanere indipendenti con cenni di assenzo e versi tipo Mh Mh positivo quando qualcuno dice di rimanere per contro nostro.

---

Sei sicuro di voler fare tu da palo Agostino? Credo che serva qualcuno abile con le parole, se arriva qualcuno e ti vede lì ad aspettare Laerte dovrai inventardi una scusa plausibile e un modo per distrarlo. Dico preoccupato Lo farei io, sono piuttosto convincente di solito... ma sfortunatamente sono un pessimo bugiardo.

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Avete infine deciso di intrufolarvi negli archivi dell'arcidiocesi per trovare il foglio di via dell'assassino.
Passate l'intero giorno ad escogitare un piano.

11 - 01 - 1958

Agostino e Laerte si intrufoleranno negli archivi dell’arcidiocesi mentre pidocchio farà il palo. Loro tre dovranno entrare nella struttura in un momento diverso dal resto della squadra.

Voi altri invece entrate a palazzo ducale per ufficializzare il vostro gruppo appena creato. Dopo la tragedia di due giorni fa, i controlli da parte degli excubitores si sono inaspriti.
Venite perquisiti uno ad uno prima di poter entrare nell’arcidiocesi.
Gli excubitores ne approfittano (ovviamente) per tastare Dorotea e Cristina. Le due donne non possono far altro che stringere i denti e sopportare l’umiliazione.

@Agostino

Insieme a Laerte e pidocchio entri nel palazzo ducale.
Raggiungere gli archivi non è una cosa difficile. Si tratta di uno stretto corridoio costruito sottoterra.
Nessun excubitores è di guardia per il momento.
Pidocchio resta a fare il palo mentre tu e Laerte sgattaiolate fino alla porta degli archivi.
Seguendo le istruzioni di Rei, inclinate la maniglia verso l’alto.
Con una buona dose di forza e pazienza riuscite ad aprire la porta.
(A dire il vero sei stato tu ad aprire la porta, poiché Laerte non riusciva a trovare la giusta angolazione per forzare la maniglia).
Entrate senza far rumore.
Vi ritrovate in una grande aula piena di scaffali di metallo.
Cercate e trovate il cassetto che dovrebbe contenere il foglio di via dell’assassino.
Laerte ha una scarpa la cui suola ha un doppio fondo. Al suo interno ha nascosto un grimaldello che adesso usa per aprire il cassetto.
Deve faticare un po' ma alla fine ci riesce.
Lo aprite e iniziare a cercare, tra i tanti documenti, il foglio di via che vi interessa.
Lo trovate poco dopo.
Laerte adesso sfila una matita e un taccuino. Non possiamo portare via il documento… sussurra …copiamo le informazioni che ci servono.

Info

Spoiler

Mattia Giaco
Trentasette anni
Nato a Cittadella (provincia di Padova)
Si è trasferito a Venezia due mesi fa e ha collaborato con un gruppo di cacciatori di morti conosciuti come “I falchi”.
E’ stato cacciato dal gruppo ma nel foglio di via non è specificato il motivo.

Rimettete il documento al suo posto.
Laerte ti prende per una manica e dice: un attimo, Romano… ha appena avuto un’idea …sarà anche un azzardo ma voglio controllare anche il foglio di via della vittima. Che ne dici?

 

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Trovate in fretta il foglio di via della vittima e ricopiate i dati.
Ecco una cosa curiosa... dice Laerte ...anche la vittima veniva da Cittadella e si è trasferito a Venezia all'incirca due mesi fa.

Da fuori la porta sentite due excubitores parlare con pidocchio.
Lo stanno sgridando, dicendogli che non può stare in questo posto. Il ragazzo si scusa e dice loro di essersi perso.
I due excubitores si offrono per accompagnarlo via.
E bravo pidocchio! Commenta Laerte.
Si rivolge poi a te: abbiamo preso tutto quello che ci serve.

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Uscite tutti dall’arcidiocesi.
Avete registrato il vostro gruppo e ora vi incontrate in piazza San Marco insieme a Laerte, Agostino e pidocchio. Loro tre sono riusciti a prendere diverse informazioni riguardo l’assassino.
Egli infatti era un cacciatore di morti originario di Cittadella (la stessa città da cui veniva la vittima) e si era trasferito a Venezia due mesi fa.
Per un po' ha collaborato con una squadra di cacciatori chiamati “I Falchi”.
Pidocchio conosce il luogo in cui si radunano spesso questi uomini e può portarvi da loro.
Adriano però solleva un’obiezione: un secondo… perché andare a parlare con I Falchi? Cosa potrebbero dirci di più sull’assassino?
E magari neanche vorranno parlare con noi! Aggiunge Giovanni.
Anche Dorotea si unisce alla conversazione: se vogliamo indagare più a fondo potremmo anche andare a Cittadella. Quanto dista da qui?
Learte risponde: un’ora… un’ora e venti.
Anche pidocchio vuole dire la sua: mi state dicendo che dovremmo andare a Cittadella per chiedere informazioni su un pazzo assassino? Fare domande a persone che neanche conosciamo?
Si.
E cosa diciamo agli excubitores di Venezia?
Giovanni sorride: che siamo usciti a perlustrare i confini! Ora siamo un gruppo. E la cosa bella è che ci pagheranno per questo.
Ma non potremo invece restare a Venezia e indagare invece su padre Girolamo?
Laerte risponde: questo è troppo rischioso! Non si tratta di un cacciatore ma un prete. La chiesa lo starà difendendo e nascondendo.
Cristina interviene: Laerte ha ragione, lasciamo stare il prete.
Dorotea intanto dice tra se e se: certo che è curioso che la vittima e l’assassino sono venuti dalla stessa città.
Pidocchio aggiunge: e si sono trasferiti a Venezia più o meno nello stesso periodo.

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Marco Pavone "La Colomba"

Guardo spazientito i miei compagni. Certo che non volete mollare proprio, eh? Va bene via, giocherò all'ispettore di polizia insieme a voi. Dunque analizziamo i fatti: un uomo introduce un'arma in un luogo dove è difficile farlo, lo fa per uccidere un altro uomo, e poi tenere degli ostaggi per chiamarne un altro. Fallendo nel suo intento, decide di suicidarsi. L'uomo era chiaramente disperato, disposto a qualsiasi cosa, e non mancava certo di una sorta di "piano". Però evidentemente non era un freddo calcolatore o simili.

Era un uomo chiaramente disperato. Ora, l'uomo che ha ucciso poteva essere una vittima necessaria, magari non premeditata, ma gli indizi suggerirebbero il contrario. La provenienza di entrambi dalla stessa città e il trasferimento a Venezia nello stesso periodo non possono essere una mera coincidenza. Escluderei anche il delitto personale, il coinvolgimento di questo Padre Girolamo puzza.

Mi appoggio ad un muro, poi accendo una sigaretta. Dopo un tiro piuttosto lungo, faccio una proposta azzardata. E se parlassimo con questo padre Girolamo? Potremmo chiudere questa storia nella parte più sospetta di tutte. Altro tiro. In alternativa credo che i falchi sarebbero più semplici da averci a che fare. Fallito questo, saremo sempre in tempo ad andare a Cittadella, e anche guadagnare due spiccioli nel frattempo. Pacifico? 

Almeno ci leviamo questa storia dalle palle, che non ne posso più. 

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Agostino Romano

Secondo me non ha senso andare a parlare subito con padre Girolamo. Non parlerebbe sicuramente. Sarei per andare a parlare con "I Falchi" e vedere cosa dicono.

Magari in modo pacifico.

Se proprio non parleranno, andremo alla Cittadella, lì si ricaverà sicuramente qualcosa.

Modificato da chestsm
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Domenico Facchini

Concordo con Agostino, parlare con il prete ora è inutile. Direbbe che non ne sa niente e attireremo su di noi attenzione indesiderate, è rischioso e inutile. I Falchi, io propongo di parare prima con i falchi e poi andare alla cittadella. Più ne sappiamo meglio è, il fatto che vittima e assassino si conoscevano mi fa pensare che ci altro sotto. Immaginate se, ad esempio, dietro a tutto questo c'è una setta e la sgominiamo. Il denaro ci pioverà addosso come non mai.

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