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I.N.S. - In Nomine Simplex - Gruppo II


Darakan

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Marco Pavone "la Colomba"

Lasciatemi il fucile da cecchino. Era la mia specialità nella mia brigata. Mi giro verso il furgone, guardandolo perplesso. Qualcuno gli dia un occhio e mi dica se può ancora funzionare. E controllate anche le moto, magari cel e portiamo dietro e le vendiamo. 

@

Spoiler

Cerco di raccogliere il fucile con mirino di precisione per me, con più munizioni possibili, poi aiuto gli altri a recuperare le cose. 

 

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Sono passate diverse ore dall'attacco degli esterni in moto.
Avete recuperato un fucile da cecchino, altri tre fucili e due pistole (uno Springfield, tre doppiette a canne mozze e due berette). Avete cambiato zona per evitare un possibile secondo attacco.

In questo momento vi trovate sempre all'esterno delle città.
In lontananza, verso est, vedete le mura di Venezia. E' una bella giornata e la luce del sole, unita al territorio pianeggiante, vi permette di aver una perfetta visuale su tutto ciò che si trova attorno a voi. Potreste scorgere la presenza di un morto a centinaia di metri di distanza. Cristina e pidocchio fanno la guarda al prigioniero che avete (ancora) nel furgone.

Voi altri invece vi siete allontanati di una ventina di metri dal veicolo. Dorotea e Laerte si sono accesi una sigaretta.
State discutendo su due argomenti molto importanti per voi.
Il primo riguarda Agostino: l'uomo è morto, ciononostante sente ancora dolore. La ferita si rimarginerà? (cosa che non accade a nessuno cadavere incontrato fino ad ora).
Dovrete portarlo in ospedale? I francescani e gli (ex)dottori si accorgeranno che in lui non c'è più vita?
Adriano offre una soluzione: ricordate il mio amico? Quello che è stato ferito nel folle del palazzo ducale. E' il decimo membro di questa compagnia anche se non si è ancora unito a noi. Credo che lui potrebbe curare Agostino senza fare... ecco ...domande scomode.

Il secondo argomento è ancora più delicato. Dovete decidere cosa fare del prigioniero. Avete scoperto che a Venezia ci sono uomini, anche molto potenti, che sanno cos'è accaduto a Cittadella.
Il prigioniero, se consegnato a Venezia, potrebbe parlare di voi... e i potenti di quella città potrebbero credere alle sue parole.

 

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Agostino Romano

Strano che provo ancora dolore. Eppure sono morto.. Chissà se c'è qualcosa che loro non ci hanno detto.

Parlo ad Adriano.

Non vorrei andare dai francescani. Quei religiosi non li sopporto, posso solo immaginare cosa diranno di tutto questo. Preferisco il tuo amico, se possibile.

Rivolgendo lo sguardo al prigioniero.

Ci sono degli uomini potenti che ora non possiamo affrontare a Venezia. Bisogna tirare fuori tutte le informazioni da questo qui, prima di entrare in città. 

Devo sapere assolutamente se c'è altro su questa storia di "morire leggendo un libro". Devo sapere se questo dolore che provo è normale. Normale relativamente a questa situazione.

Chiedo poi a Laerte.

Puoi tirargli fuori qualcosa con un altro po' di torture?

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Marco Pavone "la Colomba"

Mh beh non penso che possa far male fargli altre domande, chiedigli se conosce nascondigli per armi, mezzi, basi operative e quant'altro. Potrebbe farci comodo in futuro. Se reputi che non possa dirci altro, sparagli un colpo in fronte, poi fai a pezzi il cadavere. Lasceremo il torso qui, e spargeremo i pezzi andando avanti, in modo da non rendere riconoscibile il corpo. Ah e bruciamogli i vestiti, non si sa mai. Può andare come piano?

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Laerte annuisce mentre afferra di nuovo la sua valigetta nera.
Si rivolge ad Agostino: hai ragione quando dici che non dobbiamo andare dai francescani. Se qualcuno scopre il nostro segreto saremo condannati tutti al rogo! L'esistenza di morti coscienti è un insulto alla bolla papale della Captivita Intellecti... probabilmente l'affronto più grande che si può fare contro il Vaticano.
Nessuno di noi dovrà mai e poi mai menzionare che nel nostro gruppo ci sono dei morti.

L'uomo si separa da voi (tutti voi), prende l'ostaggio e si sistema dietro la vettura. Sentire il prigioniero urlare per l'agonia.
Dopo interminabili minuti, Laerte torna da voi sporco di sangue: non hai più nulla da dire.
Lo hai ammazzato? Esclama Cristina.
Cos...? No, no! Mi hai frainteso... anche se non sarebbe una cosa sbagliata accopparlo. Quello che volevo dire è che quell'uomo non sa altro. Del resto è un soldato semplice degli Esterni, una pedina insignificante. L'unica cosa che ha detto riguarda un castello.
Che? Questa volta è Giovanni che esclama.
Laerte continua: un castello rosso con tre torri, con sopra una corona e come guardia un leone alato.
E che vuol dire?
Ah... non lo so! Ma ci sono andate pesante questa volta con la tortura... l'ho fatto delirare.

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Agostino Romano

Rivolgendomi al gruppo: Qualcuno sa cosa sia questo castello rosso? Cosa può essere? Un punto di ritrovo, o qualcosa del genere?

Comunque per me possiamo eliminare il soldato. Sarebbe un peso e potrebbe fuggire, non possiamo pensare anche a lui in questa situazione.

 

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Domenico Facchini

Potrebbe essere una descrizione in codice, magari un linguaggio figurativo. Sono cultisti la cosa non sarebbe tanto strana. Magari invece è solo un simbolo che usano come segnale per ritrovare luogo dove si ritrovano. Può essere tutto, ad ogni modo lui è un rischio e va ammazzato. Non possiamo rischiare che dica una sola parola riguardo ad oggi e quello che ci è successo. Mi sporco io le mani, tranquilli... ma la decisione sta a Marco. Lo abbiamo scelto come guida e uno dei suoi compiti dovrebbe proprio essere prendere scelte difficili.

Aspetto una sua risposta.

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Marco Pavone "la Colomba" 

Assomiglia molto ad uno stemma araldico, o comunque ai vari stemmi che puoi trovare a giro per Venezia. Il leone appunto sono quasi certo sia S.Marco. Comunque, tagliate la testa al prigioniero, smembrate il corpo e spargetelo. Bruciarlo attirerebbe l'attenzione, e noi non vogliamo attenzione. La testa scaricatela in un flusso d'acqua, che è più difficile la trovino così. Poi, impacchettiamo tutto e torniamo in città, dove potremmo radunarci in pace, e discutere esattamente di cosa fare ora. Ho un paio di idee, ma non è il momento adesso. Per ora, sopravvivere è più importante. Capito tutti?

@dm

Spoiler

Vorrei sapere se con conoscenze storia posso riconoscere dalla descrizione del simbolo di cosa si tratta. 

 

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Avete deciso di condannare il prigioniero.
Laerte afferra la sua pistola, la fa roteare sulla sua mano usando l'indice sul grilletto come fulcro. Offre il calcio dell'arma a Cristina e, con un sorriso appena stirato, dice: vuoi pensarci tu, killer?
Cristina le rivolge la più truce delle occhiatacce.

Laerte smette di scherzare e raggiunge il prigioniero.
Voi non lo vedete perchè è coperto dal mezzo militare. Sentite due colpi. Laerte gli ha sparato in testa.
Due proiettili nel cervello, un'esecuzione tipica di un sicario professionista.
Dopo qualche secondo sentite Laerte dire: mi serve una mano.
Giovanni afferra un machete e raggiunge il cadavere.
I due uomini seguono le indicazioni di Marco per smembrare il morto e per gettare vie le membra.

Tornate a Venezia.

-.-.-.-.-

DANNATI TRA I DANNATI
12 - 01 - 1958

E'... assolutamente meraviglioso!
Dì un'altra volta "meraviglioso" e giuro che ti ammazzo... esclama Adriano spazientito ...sono morto! Sono un caz.zo di morto! Cosa c'è di meraviglioso?
Va bene, va bene. Non ti scaldare. Non volevo essere indelicato ma... guardala dal mio punto di vista!
Jonathan Cineri è seduto sulla sua scrivania. Il suo volto è parzialmente illuminato dalle candele sparse per tutta la stanza sotterranea di casa sua.

E' passato un giorno dalla vostra disavventura a Cittadella.
La ferita di Agostino doveva essere curata, per questo motivo vi siete rivolti all'amico di Adriano.
Si chiama Jonathan, era con voi quando eravate ostaggi nel palazzo ducale. Rimase ferito da un colpo d'arma da fuoco.
Si era iscritto al vostro gruppo quando si trovava ancora nell'ospedale. Lui è il vostro decimo membro.

Ha quarantasei anni, è basso e magro.
Ha la carnagione molto chiara, la schiena è leggermente curvata in avanti per via dei molti anni passati a studiare su i libri. Ha un naso lungo e sottile, occhi chiari e capelli argentati, stirati all'indietro e radi sulla fronte.
Oggi vi siete ritrovati nella sua casa.
Jonathan ha una camera segreta sottoterra che ha arredato come se fosse il laboratorio di un folle. C'è un tavolo operatorio, diverse ampolle, un microscopio...
L'uomo ha estratto il proiettile dalla pancia di Agostino e ha ricuto la sua ferita.
Adriano gli ha raccontato tutto quello che vi è capitato.
Jonathan può risultare inquietante ma è un tipo leale e onesto.
E' anche un esperto di occultismo e i morti lo hanno sempre affascinato. Ha visitato tutti voi e ha già scoperto alcune cose interessanti. Ve le comunica subito dopo: nonostante siete morti, il processo di guarigione non si è arrestato. Siete immuni alle ferite mortali, all'invecchiamento e alle malattie... il vostro corpo può rigenerare ogni ferita.
Dorotea, per tutto questo tempo, è rimasta in un angolo buio della stanza, con la schiena contro una parete, una gamba piegata e le braccia conserte. Jonathan la mette a disagio, quindi deve sforzarsi per prendere le parole: non vorrei smorzarti il divertimento ma che ne dici del nostro bisogno di carne?
Purtroppo quello è una cosa che non potete fare a meno.
Saremo costretti a mangiare carne umana? Chiede preoccupata Cristina.
Carne umana viva... precisa Jonathan prima di rivolgersi a pidocchio ...per favore non toccare i miei animali sott'alcol.
Il ragazzino infatti si era avvicinato a una serie di barattoli contenenti degli animali morti.
Dorotea si avvicina alla luce (e a tutti voi): quanta quantità di carne è necessaria per sfamarci?
Non saprei... due chili?
E' una domanda?
Come ti ho detto... non ne sono sicuro!
E quante volte dovremmo mangiare in un mese?
Questo dovrò scoprirlo.
E come?
Monitorandovi.

Cosa succede se non mangiamo?
Impazzirete e cercherete di mangiare il primo uomo che si presenterà di fronte a voi.

Santo cielo! Esclama Cristina.
Giovanni interviene: ricapitolando... i nostri compagni morti sono immortali, non invecchieranno mai e sono costretti a mangiare un uomo di tanto in tanto.
Esatto... ah, c'è un'altra cosa ma probabilmente ve ne siete già accorti... non riuscite ad avvertire i viventi. Non avete il sesto senso degli altri morti... il senso che li permette di percepire i vivi.
Però sono immortali! Replica Giovanni. La sua voce è piena di ammirazione... cosa che non è sfuggita a Jonathan.
Quest'ultimo si sente in dovere di intervenire, si rivolge a voi (morti): attenti... vita eterna vuol dire sofferenza eterna. Ci sono cose peggiori della morte. Una raffica di mitra può porre fine alla vita di un uomo... mentre la stessa raffica su di voi vi causerà atroci sofferenze. Non potete morire ma siete ancora in grado di "sentire tutto"... potreste sperimentare dolori che nessun uomo ha mai provato. Siete dannati tra i dannati.
Perfetto!... esclama Laerte rammaricato e nervoso... e ora che si fa? Vi pone questa domanda mentre apre il libro dei dannati (quello che avete trovato a Cittadella e che vi ha ucciso).
Rilegge le note in italiano che sono state conservate tra le pagine di quel tomo (le note "innocue", non quelle che uccidono).
 

Cita

 

Inizio a pensare che questa copia è piena di errori. Devo riuscire a trovare il libro originale per poterlo tradurre come si deve.

E’ sempre più difficile tradurre i suoi testi.
Dovrei chiedere aiuto al Doge ma mi ucciderebbero se sapessero che ho trovato questo libro.

Questo paragrafo è dedicato al cacciatore.

Quest’altro paragrafo è intitolato “L’antico”

 

Cos'è il cacciatore? Cos'è l'antico? E chi è il doge?
Jonathan interviene: forse si riferisce a Ulisse Del Doge. Conoscete questo nome. Ulisse è il capo dei templari di Venezia. Il più giovane templare ad aver conquistato tale titolo.
E' un uomo grande e grosso, dotato di un grande carisma.

@Marco

Cita

Vorrei sapere se con conoscenze storia posso riconoscere dalla descrizione del simbolo di cosa si tratta.

Sei sulla buona strada, hai scoperto che quel simbolo è il marchio della città di Este. Si trova a sud di Padova e dista settanta chilometri da Venezia.

 

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Marco Pavone "la Colomba" 

Lascio che Jonathan faccia tutti i controlli che deve fare, e ascolto attentamente le sue analisi. Immortalità... La sofferenza mi pare poca cosa da sopportare a confronto. Direi che possiamo dirci fortunati. E direi anche che il tutto potrà tornarmi molto comodo. Molto bene Jonathan, credo che non ci siano problemi a farci osservare. Se nessun ha da ridire, mi propongo come prima "cavia". Cerca di scoprire tutto quello che puoi... e di darci una mano a trovare fonte di nutrimento. 

Mi appoggio al muro, tiro fuori una sigaretta e chiedo se posso fumare. Aspettando una risposta provo a fare il punto della situazione. Allora, direi che abbiamo più di una questione da affrontare. Prima quelle pratiche. Dovremmo decidere che fare delle armi e degli oggetti che abbiamo recuperato. Facciamo un elenco di tutto quello che abbiamo, poi prendiamo per noi le cose utili e cerchiamo di rivendere il resto. Se fosse possibile, richiederei per me il fucile di precisione con mirino. Nelle brigate ero un cecchino addestrato in operazioni di guerriglia, e un fucile del genere nelle mie mani sono sicuro possa tornare utile. A tal proposito, vorrei sapere se qualcuno di voi è un pratico ingegnere. Negli anni '30 vidi una cosa chiamata "silenziatore", che diminuiva il rumore della fuoriuscita di un proiettile, rendendolo quasi impercettibile. Qualcuno di voi sarebbe capace di costruirlo? Prendo una pausa facendo discutere tutti, poi continuo. Adesso passiamo alle cose più "tragiche": dobbiamo scegliere se dare priorità allo studio della nostra... "situazione"... oppure metterci alla ricerca di quel simbolo di cui parlava il prigioniero. So quasi per certo che il simbolo d'Este, nei pressi di Padova. Forse possiamo raggiungerla con il camion, e riuscire nel frattempo a guadagnare qualche soldo cacciando morti. E ovviamente dovremo capire di più su questo Doge, ma preferirei non affrontarlo direttamente, capite che è troppo pericoloso come approccio. Ah e un'ultima cosa. Mi stacco dal muro, facendo capire l'importanza delle mie prossime parole. Vorrei che tutti noi facessimo due voti, il primo di silenzio, che deve essere portato da tutti noi. Se qualcosa uscisse da questa stanza, saremmo tutti in grave pericolo, e niente potrebbe risparmiarci un rogo. Il secondo, che influenzerà più noi che siamo morti, è quello di non toccare i membri della nostra cerchia. Comprendo che la questione dovrà essere monitorata più a lungo, e che non sarà facile passare le... chiamiamole "prime volte", Però chiunque di noi si permettesse di alzare un dito su un compagna dovrà aspettarsi una punizione severissima. Siete d'accordo con me? Mi ri appoggio al muro, lasciando discutere i miei compagni. Spero di avere detto tutto bene, avrò bisogno di queste persone, il gioco che mi attende in questa scacchiera richiede pezzi fedeli. 

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Domenico Facchini

Metto sul tavolo le armi recuperate e tutto il resto del bottino. (Compreso il libricino che poi ha preso Laerte)

Marco, mi trovi perfettamente d'accordo in tutto. Ma dovremo anche scegliere chi porterà questo Libro, sarà una grande responsabilità. Inoltre... c'è un altra qestione da risolvere prima di scegliere la nostra prossima mossa.

Mi avvicino a Cristina e le parlo direttamente (ma che sentano tutti) con tono calmo e curioso Quando abbiamo trovato il libro ne hei letto una parola, questo implica che tu sai leggere quello strano alfabeto. Ne conosci solo i simboli o anche il significato? Dove hai imparato? Nel caso te la senti di studiare meglio il libro? Ci aiuterebbe a capire meglio la nostra situazione...

@darteo

Spoiler

Oltre alle armi avevo perquisito gli esterni morti, non ho trovato nulla?

 

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Agostino Romano

Sono d'accordo con voi. Non bisogna assolutamente parlare di questa storia.

Ma come facciamo con questo bisogno di carne? Non possiamo andare in giro per Venezia a cacciare persone da mangiare. 

Sorridendo. Diventeremo i cacciatori di noi stessi.

Se Cristina riuscisse a cavare qualcosa da quel libro, potremmo scoprire altri aspetti importanti sulla nostra.. diciamo condizione attuale.

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Marco Pavone "la Colomba" 

In questo momento, chestsm ha scritto:

Ma come facciamo con questo bisogno di carne? Non possiamo andare in giro per Venezia a cacciare persone da mangiare. 

Mi dispiace, ma credo sarà esattamente quello che faremo. Jonathan, questa stanza è insonorizzata? Potremmo portarci qualcuno senza che lo sentano da fuori? Pensavo che potremmo cercare qualcuno senza famiglia, senza persone che lo cerchino, e portarlo qui. Poi, io starò senza mangiare il più a lungo possibile e vedremo quanti giorni potremmo stare senza nutrirci. Già questo mi pare un inizio per questa ricerca. 

1 ora fa, TheUser ha scritto:

uando abbiamo trovato il libro ne hei letto una parola, questo implica che tu sai leggere quello strano alfabeto. Ne conosci solo i simboli o anche il significato? Dove hai imparato? Nel caso te la senti di studiare meglio il libro? Ci aiuterebbe a capire meglio la nostra situazione...

Vero me ne stavo quasi dimenticando. Cristina, voglio darti una mano a studiare il libro. Per farlo però, mi dovrai aiutare a comprendere la lingua. In questo modo, non sarai la sola a correre pericoli, lo faremo in due, e scommetto ti sentirai più al sicuro così. 

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@Marco + (tutti

Spoiler

Nessun png obietta sul fatto che vuoi il fucile da precisione

@tutti

Cita

Marco
A tal proposito, vorrei sapere se qualcuno di voi è un pratico ingegnere.

Ripetete ancora una volta quello che siete in grado di fare (un modo per conoscervi meglio)

Spoiler

 

ADRIANO LA PORTA
E' il vostro esperto di esplosivi e armi pesanti.

CRISTINA GIARRE'
Apparentemente non ha alcun talento e spesso e volentieri si paralizza per la paura. Prima di diventare una cacciatrice di morti ha dovuto rubare per non morire di fame. Se c'è una cosa in cui eccelle quindi è borseggiare e forzare serrature.

DOROTEA DIAMANTE
E' la spadaccina del gruppo, la migliore tra voi nell'utilizzare una spada. Ha anche ottimi riflessi, sa usare i mitra, parla latino e ha una volontà d'acciaio e un grande carisma.

GIOSUE' CARTALDESE -pidocchio-
Il membro più giovane della banda.
E' bravissimo sia con la spada che con la pistola. Sa come sgattaiolare via senza farsi sentire e ha dei sensi sopraffini. Potrebbe essere considerato "l'ombra del vostro gruppo".

GIOVANNI REI
Di sicuro il tipo più rumoroso tra tutti.
Adora stare al centro dell'attenzione ma è un tipo innocuo e simpatico. In passato è stato leader di un gruppo di partigiani e ha esperienza di leadership.
E' bravo con i fucili e le pistole ma preferisce spaccare le teste dei morti con le sua mazza da guerra.

JONATHAN CINERI
"La mente".
E' uno studioso, patito per l'occulto e per i morti. Ha una buona parlantina ed è un uomo molto colto e furbo. Non è un guerriero anche se sa sparare con i fucili ed è portato per i coltelli.

LAERTE FOSCON
Può essere benissimo considerato il "jolly del gruppo".
E' una sorta di tuttofare. La sua abilità migliore è la pianificazione e la strategia militare. E' anche il tipo più taciturno del gruppo e tende spesso a isolarsi.

AGOSTINO ROMANO
Abile con l'ascia ed eccellente balestriere, probabilmente uno dei migliori di Venezia. Potrebbe guidare il furgone meglio di Giovanni.

DOMENICO FACCHINI
Abile spadaccino e grande esperto di fucili.
E' molto veloce, secondo solo a Dorotea.
Tra di voi è il migliore a seguire le tracce e a dare la caccia agli animali.

MARCO COLOMBA
Il boss.
Bravo con il machete, con i fucili e ottimo con la pistola.
Può essere definito come "il pistolero del gruppo". Bravissimo a guidare le moto, a riparare le armi da fuoco e grande esperto di storia.

 

Cita

Marco
Negli anni '30 vidi una cosa chiamata "silenziatore", che diminuiva il rumore della fuoriuscita di un proiettile, rendendolo quasi impercettibile. Qualcuno di voi sarebbe capace di costruirlo?

Adriano esclama: aspetta... mi stai dicendo che esiste un marchingegno che permette a una pistola di sparare senza far rumore?
Jonathan interviene: in effetti esiste qualcuno in grado di creare i silenziatori... proprio qui a Venezia. Dammi solo un paio di giorni per fare delle ricerche.

Cita

Marco
E ovviamente dovremo capire di più su questo Doge, ma preferirei non affrontarlo direttamente, capite che è troppo pericoloso come approccio.

Jonathan getta sul grande tavolo al centro della stanza il giornale di oggi: Del Doge è andato a Roma. La nostra città se la passa male ultimamente e il templare è andato a parlare direttamente con i piani alti per poter ricevere degli aiuti.

Sul giornale è riportato questa notizia... anche se non è quella principale. Giovanni legge ad alta voce il titolo sulla prima pagina del quotidiano: "panico e terrore al teatro romano"... cosa?
Ah, si... sta notte c'è stato un attentato in uno dei teatri della capitali. Durante il Don Giovanni, alcuni pazzi sono entrati nella struttura armati di mitra e pistola e hanno fatto una carneficina.
Il giornale non dice molto, solo che i templari e gli excubitores romani hanno subito ripristinato l'ordine.

Dorotea avanza di un passo: possiamo tornare a parlare di cose che interessano a noi?

Cita

Marco
Vorrei che tutti noi facessimo due voti, il primo di silenzio [...] Il secondo [...] è quello di non toccare i membri della nostra cerchia.

Giovanni, pidocchio, Laerte e Jonathan sono i membri del gruppo che non sono morti. Guardano preoccupati Marco.
Essendo ancora vivi, questi quattro uomini non avevano ancora pensato all'eventualità che uno di voi potesse attaccare un membro del gruppo. Scenari terrificanti balenano nelle loro menti.
Ad ogni modo, tutti i presenti giurano di non rompere mai questi due voti... questo tranquillizza i viventi.
 

Cita

Domenico
dovremo anche scegliere chi porterà questo Libro

Jonathan dice: perchè non lasciate qui? Questo posto è come una roccaforte... si volta poi verso Adriano ...qualcuno sa che siete andati a Cittadella.
Adriano risponde: si, quella donna... come si chiama? Ah si, Amelia.
E' un problema?
Suppongo di no.
Ad ogni modo, ribadisco il fatto che potete lasciare qui il libro... Jonathan si alza la maglia, mostrando le bende insanguinate attorno al suo ventre ...io sono ancora convalescente e non posso uscire dalla mia casa. Posso sorvegliare il libro giorno e notte.

Cita

Marco
Jonathan, questa stanza è insonorizzata? Potremmo portarci qualcuno senza che lo sentano da fuori?

Jonathan alza le mani: wo... wo... aspetta! Stiamo parlando di portare qui della gente per mangiarla viva? Non credi che stiamo andado troppo oltre?
Laerte interviene: i morti del nostro gruppo sono costretti a nutrirsi per sopravvivere... mi rivolgo a tutti voi, nessuno escluso. Abbiamo due scelte da fare... rifiutare l'idea del cannibalismo e abbandonare il gruppo oppure restare e accettare questa condizione.
Nel secondo caso, noi viventi saremo considerati complici di assassini... quindi non ha importanza il luogo in cui si consumeranno dei pasti.

Questione morale a parte... per è pericoloso portare delle vittime qui.
Jonny ha ragione... voi morti non potete braccare i viventi a Venezia... almeno non fin quando avrete fatto un pò di pratica.
Cristina esclama: ma ti senti quando parli, Laè?! Stai parlando di cannibalismo, di far pratica sul divorare la gente... e lo dici come se stessi leggendo la lista della spesa.
Mi stai criticando per essere troppo cinico? Sto solo ragionando a mente fredda e distaccata... io lo considero un pregio.
Laerte, per quanto gelido possa essere, ha ragione... dice Giovanni ...almeno credo! Io dico di braccare qualcuno che vive fuori dalle città! Magari un esterno o un predone... il mondo non piangerà se uccidiamo uno di quei figli di putt.ana.
Anche pidocchio vuole dire la sua: si... insomma... abbiamo già ucciso i soldati degli esterni... non fa alcuna differenza se usiamo la pistola o i denti. Basta non farli soffrire!
Dorotea abbandona la stanza.

Che le prende? Dice Giovanni.
Adriano risponde: lascia stare... non le va ancora giù il fatto di essere morta.
Jonathan si rivolge ad Adriano: a proposito di Dorotea... è un vero schianto!
Lasciala perdere.
Perchè?
Ma ti sei visto allo specchio? Con quel naso a punta, i capelli grigi e la pelle pallida da vampiro... paragonato a un animale, tu sei un topo e lei una fiera leonessa.
Giovanni non resiste e commenta: già... adoro il gelo dei suoi occhi in contrasto con il suo carattere bollente.
Questa è una cosa interessante! Jonathan ridacchia.
Cosa?
Siete morti ma potete ancora provare eccitazione sessuale... il vostro cervello sembra funzionare a pieno.

Cita

Domenico
Quando abbiamo trovato il libro ne hai letto una parola, questo implica che tu sai leggere quello strano alfabeto.

Cristina alza le mani e scuote la testa: oh no, no, no... io non so leggere quella roba. Tra le pagine però ci sono delle traduzioni... cioè, non sono vere traduzioni ma solo delle note su come devono essere pronunciate quelle parole strane.
Jonathan sfoglia il libro e dice: quelle parole strane corrispondono all'ebraico antico... e nessuno di noi sa leggerlo.
Meglio così, dato che questo libro crea solo danni in mano a degli sprovveduti... senza offesa.

Giovanni inizia a spazientirsi: voi non avete un pò di claustrofobia? Perchè non usciamo e andiamo da qualche parte? Este, fuori città, passeggiamo per le vie di Venezia... ogni cosa mi sta bene.

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Agostino Romano

9 ore fa, darteo ha scritto:

Jonny ha ragione... voi morti non potete braccare i viventi a Venezia... almeno non fin quando avrete fatto un pò di pratica.

Beh, sicuramente dovremmo prendere persone da fuori Venezia per "mangiare". Non sappiamo cosa dobbiamo fare, quanto rumore faremo Sto davvero parlando di mangiare persone con questa tranquillità? o di quanta carne abbiamo bisogno.

9 ore fa, darteo ha scritto:

Ad ogni modo, ribadisco il fatto che potete lasciare qui il libro... Jonathan si alza la maglia, mostrando le bende insanguinate attorno al suo ventre ...io sono ancora convalescente e non posso uscire dalla mia casa. Posso sorvegliare il libro giorno e notte.

Per me il libro possiamo lasciarlo da Jonathan, sicuramente sarebbe più al sicuro che con noi. Non lo conosce nessuno, doveva fare parte del nostro gruppo ma è stato in convalescenza per un po'. Mi sembra il posto adatto.

8 ore fa, darteo ha scritto:

Giovanni inizia a spazientirsi: voi non avete un pò di claustrofobia? Perchè non usciamo e andiamo da qualche parte? Este, fuori città, passeggiamo per le vie di Venezia... ogni cosa mi sta bene.

Si dai usciamo. Mi rivolgo a Jonathan. Posso prendere il giornale? Sono davvero curioso della notizia in prima pagina, vorrei saperne di più.. Magari chiederò in giro.

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Marco Pavone "la Colomba" 

Va bene, direi che è deciso. Mi scosto dalla parete, afferro la giacca e me la metto addosso. Prepariamoci per andare ad Este. Il libro rimarrà qui, in questa stanza. Jonathan abbine cura, e fammi sapere qualcosa sul silenziatore appena puoi per favore. Mentre siamo in viaggio chiederei ai... "vivi"... di monitorare noi altri. Dovremmo essere in grado di capire ogni quanto dovremo nutrirci. Se riusciamo a trovare uno di quegli Esterni, a renderlo inoffensivo, potremmo farlo tutti senza sensi di colpa (anche perché stanno cercando di ucciderci TUTTI). Mi fermo un attimo, ragionando su una cosa. Poi riprendo a parlare. Ah a proposito, quella Amelia non mi convince, in fondo ci hanno scaricato il barile della ricerca. Non escluderei che i falchi o come diavolo si chiamavano siano implicati in questa storia. Direi che se qualcuno ci chiedesse qualcosa, noi in quella chiesa non ci siamo entrati, anzi neanche in quella città. Ci siamo fermati alle porte e ritenuto troppo pericoloso entrare. Alla fine sarà una classica storia di caccia noiosa, non credo si faranno troppe domande. Ma se succedesse che qualcuno facesse queste domande, segnativi attentamente chi è, poi ditemelo subito. Meglio non escludere opzioni.

Pianifichiamo per il viaggio: Laerte, vorrei che ti occupassi di cercare un itinerario adatto al nostro viaggio. Preferirei la sicurezza alla velocità, e se per caso conosci qualche luogo isolato in cui condurre i nostri "esperimenti" te ne sarei grato. Io e Domenico ci occuperemo della manutenzione delle armi e delle munizioni, e catalogheremo ogni cosa, in modo da tenere sempre sotto occhio quello che abbiamo a disposizione (quando saremo tutti più tranquilli e riposati vorrei chiedervi anche come intendiamo distribuire i compensi e ciò che troviamo, ma può aspettare per ora). Agostino e Giovanni, voi andrete a prendere il furgone e cercate di renderlo operativo al 100%, e se ce la fate procuratevi qualche provvista per il viaggio, suppongo non sarà una gita veloce. Dorotea, con Adriano come scorta vorrei che facessi qualche domanda in gira. Roba innocua, senza riferimenti, solo raccogli più informazioni possibili su Este, e su Doge. Ah e anche qualche cosa su quello che sta succedendo a Roma. Anche Agostino può aiutarti se vuole, l'ho visto molto interessato. Ci sono obiezioni? O vi stanno bene i ruoli che vi ho assegnato? 

Torno a rimuginare un attimo, fermo sul mio posto. Potrebbe funzionare, ma è un rischio. Meglio chiedere, al limite dicono di noPidocchio, Cristina, avrei un compito per voi due, se ve la sentite. Ho intenzione di studiare a fondo quel libro e di ottenere delle risposte. Vorrei sapere se in qualche modo potreste procurarvi un libro di traduzioni dall'ebraico antico. Mi rendo conto del rischio, e appunto è un azzardo, per cui se non ve la sentite vorrei che lo chiariste subito e vi rifiutaste, ma riuscire in questa impresa potrebbe fruttarci molto bene. Soprattutto a me. Non voglio però mettere a rischio le vostre vite, siete troppo importanti per rischiare di perdervi. Almeno per ora.

Torno ad avviarmi verso l'uscita, parlando mentre cammino. Adesso, impacchettiamo tutto e prepariamoci per il viaggio. Ci vediamo nello stesso punto dell'altra volta, quando saremo abbastanza riposati e avremo svolto tutte le nostre mansioni. D'accord?

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Domenico Facchini

Non ho molto da aggiungere, sono d'accordo in tutto. L'unica cosa è che secondo me dovremo dividere i compensi per le missioni e il bottino in parti sempre uguali. Nessuno dovrebbe avere di più o di meno. Se non vi spiace prima di partire vorrei vendere tutte le armi in eccesso che abbiamo recuperato e dividere tra tutti il ricavato. Ci spostiamo in un altra città, qualche soldo da spendere può tornarci utile. Per quello che riguarda le armi che intendete usare, come il fucile da cecchino, direi di scalare direttamente il valore dal denaro che spetta a chi le prende. Sempre in modo da fare tutto alla pari ed evitare scontenti o diversità. Posso occuparmi io della vendita delle armi, se non ho perso il tocco dovrei strappare un buon prezzo. Sorrido sicuro delle mie possibilità.

Spoiler

Mercanteggiare 7 Per vendere tutte le armi e munizioni in eccesso cercando di farmi fare un buon prezzo.

 

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@Domenico

Spoiler

Puoi rivendere la pistola solo agli excubitores nella domus.
Ti offrono quaranta scudi. Ritieni che sia un prezzo ragionevole.

@tutti

Cita

Posso prendere il giornale? Sono davvero curioso della notizia in prima pagina, vorrei saperne di più.

Prendilo pure... risponde Jonathan ...ma sappi che un organo dell'inquisizione controlla la stampa. Loro decidono cosa dobbiamo leggere noi disgraziati.

La notizia dell'attentato al teatro romano è spiegata in due pagine.
Racconta che alcuni uomini, armati di fucili e pistole, sono riusciti a intrufolarsi nella struttura durante l'esecuzione del Don Giovanni.
Hanno aperto il fuoco sul pubblico scatenando il panico generale.
Un gruppo di templari e excubitores ha immediatamente circondato il teatro e, dopo un'irruzione e un violento scontro, sono riusciti a riportare l'ordine nella struttura. I pochi terroristi sopravvissuti a quella notte in seguito sono stati arsi vivi nella piazza del Vaticano.

-.-.-.-.-

Seguite le indicazioni di Marco.
Poco dopo vi riunite vicino al ponte dei sospiri. Agostino e Giovanni hanno appena finito di sistemare il furgone militare.
Quest'ultimo commenta asciugandosi la fronte: non è certo il mio lavoro migliore... ma questa carretta dovrebbe portarci fino a Este senza problemi.
Domenico e Marco raggiungono il veicolo proprio in questo momento.
Hanno sistemato e catalogato il vostro arsenale.
All'interno del veicolo, i due scoprono che Dorotea è già lì. Si è seduta e sta attendendo il resto della squadra.
Pidocchio e Cristina vi raggiungono dopo qualche minuto.
Si scusano con il capitano ma non sono riusciti a trovare alcun libro che vi possa aiutare con l'ebraico antico. A nostra difesa... esclama pidocchio ...i curatori delle biblioteche sono stati dei grandi stro.nzi! Non ci hanno permesso di consultare quasi nulla!
Arriva anche Adriano.
Laerte è l'ultimo di voi che vi raggiunge.
Vi informa che ha studiato le strade e il territorio vicino a Este.

Siete pronti per partire.
Durante il viaggio, Dorotea vi parla: ho scoperto che Del Doge si tratterrà a Roma per un pò ma è previsto il suo ritorno a Venezia tra una settimana o dieci giorni.
Per quanto riguarda Este... io e Adriano non abbiamo scoperto molto.

Giovanni sembra irritato quando Dorotea pronuncia le parole "io e Adriano".
Lei continua: i veneziani classificano quel borgo come "isolato".
So cosa significa... interviene pidocchio ...è quando un paesino mantiene degli scarsi contatti con il resto della civiltà... oppure li ha persi del tutto.
Un pò come Cittadella? Chiede Laerte, è lui che sta guidando in questo momento.
Esatto... Este però si trova in una vera e propria zona isolata. Pensate che anche i paesini attorno sono isolati dal resto dell'Impero.
Dorotea sapeva tutto ciò ma ha deciso di tacere e di lasciare a pidocchio questo piccolo momento di gloria.
Adriano prende parola. Deve alzare la voce perchè l'aria che entra nel camion è piuttosto rumorosa: a Roma non si fa altro che discutere sul "caso giudiziario del secolo".
Quello del sotium che ha accoppato un allievo templare? Chiede urlando Laerte.
Si... è accaduto a Ivrea negli ultimi giorni di Novembre. Pare che quel paesino abbia subito un assedio di morti e che il sotium abbia litigato con l'apprendista templare. I due erano in disaccordo su come gestire le difese e alla fine si sono scannati tra di loro.
Che co.glioni! Commenta Giovanni.
Ivrea?... chiede Cristina ...mai sentita nominare.
E' un piccolo paesino a due passi da Torino. Ricordi le macchine da scrivere Olivetti? O la guerra delle arance di carnevale? Tutta roba di Ivrea.
Ah... è come sta andando? Chiede Dorotea.
La guerra delle arance?
No, cretino, il processo a Roma.
Ahhh.. tutti ridacchiano ...non lo so. Pensate che il papa in persona è il giudice di questo processo. Attualmente l'accusa e la difesa stanno presentando i loro testimoni.
Dorotea cambia posto per sedersi vicino a Marco. Nel farlo, il suo fianco sfiora accidentalmente quello dell'uomo... scatenando un infuocata gelosia nell'animo di Giovanni. Dorotea non ha notato nulla di tutto ciò e parla con Marco: capo, consoco Amelia... non credo sia una persona meschina ma... non vuole mostrarsi viscida, perciò podera bene le sue parole ...se deciderete di indagare su di lei e su I falchi tenene in considerazione i rapporti di amicizia tra me e Amelia.

Laerte ferma di colpo il camion e scende.
Che succede? Chiede pidocchio.
Laerte ignora (o sembra non aver ascoltato) la sua domanda e afferra il suo binocolo.
Impreca quando si accorge che una delle sue lenti è rotta... probabilmente è accaduto durante lo scontro con gli esterni.
Deve usare quello strumento come se fosse un cannocchiale.
Lo punta verso un'aspra collina per poi passarlo a Marco e indicargli un punto sull'altura.
Ma dove ci troviamo? Chiede Dorotea mentre scende dal camion e si guarda attorno.
A due passi da Este.
Marco intanto ha trovato ciò che ha scatenato l'interesse di Laerte. Su quella collina ci sono diverse croci.
Pidocchio inizia a innervosirsi: Laè... si può sapere che hai visto?
Lassù... su quel colle ...c'è un cimitero.
Ci prendi per il culo?! Commenta Giovanni.
Laerte si limita a indicare di nuovo quelle croci.
Anche pidocchio le vede: caz.zo... ma è davvero un cimitero!
Due anni fa facevo spesso questa strada... a quel tempo non c'erano quelle croci.

 

Modificato da darteo
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