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Comando: Nicomo, Omar, Jusuf

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Nicomo

DM, Omar, Jusuf

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Omar

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  • 2 settimane dopo...
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Yusuf Ad-Din

Master, Omar, Nicomo

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  • 3 settimane dopo...
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Alba del giorno dopo

Con i primissimi raggi del sole ad illuminare la vostra colonna, iniziate la marcia per sganciarvi dal terrapieno ed evitare di essere travolti dai Nar. Gli spiritidi del guado si rifiutano di abbandonarlo, e vengono lasciati indietro assieme ad alcuni mercenari e rashemi feriti che si sono offerti volontari per un'ultima estrema resistenza ad oltranza; in tutto un centinaio scarso di uomini contro la marea montante dei Nar. L'ordine di marcia è stato definito per evitare di lasciare tutto l'esercito alla mercé degli invasori: rashemi e mercenari marceranno separati, convergendo poi a Suthaar, la cittadella fortificata del fyrra Eother, i primi marciando verso nord est, i secondi da su est.

Yusuf ed i suoi capitani, Nicomo e Omar, notano senza difficoltà che gran parte delle loro truppe sbadiglia e ondeggia per essere stata gettata giù dalle brande di fretta, unico modo per fargli preparare in tempo quei pochi bagagli essenziali alla marcia. Qualcuno mugugna per dover lasciare indietro quel poco di bottino che ha ottenuto nello scontro, ma il grosso ha ben capito che o si allontanano di corsa dalla zona, o le loro teste finiranno tutte a ornare le selle Nar. Tra i Chessentani, di cui molti feriti e costretti a reggersi ai compagni, spicca la mole taurina di Moses, e molti mercenari guardano il grosso soldato con un misto di stupore e meraviglia.

I primi giorni di cammino passano lenti, sempre con le orecchie e gli occhi tesi a cercare tracce dei Nar. gruppi di esploratori sono inviati da tutti i lati, specialmente il piccolo contingente di cavalleria ma anche altri soldati appiedati armati alla leggera. Bisogna attendere il terzo giorno di marcia, perché a Yusuf venga riferito che un gruppo, quello inviato a sud, non è tornato  

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Yusuf ad-Din

Gli Spiritidi e alcuni guerrieri decidono di compiere un'ultima, disperata, resistenza, offrendosi come volontari per fare da esca per i Nar. Saluto militarmente i volontari, prima di approntare gli ultimi preparativi e partire per la marcia, coordinando la ritirata. E ora il nostro destino dipenderà solamente dai prossimi giorni. 

Dopo tre giorni di marcia in cui gli esploratori non hanno riportato nulla, notiamo che il gruppo a Sud non è tornato. O i Nar son già qui o qualcosa gli ha uccisi. La nostra posizione non è più sicura. Chiamo quindi a raccolta i miei due capitani, per consultarmi sulle possibili soluzioni. Avrete sentito i rapporti: un gruppo di esploratori non è tornato. Pensate che possano essere i Nar? Come avrebbero fatto a superare ogni nostro espediente e raggiungerci fino a qui?

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Moses

La precipitosa partenza mi coglie un po' impreparato ma non la disapprovo: la nostra posizione era francamente indifendibile e abbandonarla di nascosto lasciando qualcuno disposto a sacrificarsi per farvi guadagnare tempo é segno che abbiamo qualche comandante con cervello.

I tre giorni successivi procedono senza intoppi (e senza i Rashemi tra i piedi) ma, proprio quando tra le truppe inizia a diffondersi un certo senso di sicurezza, inizia a girare la voce che uno dei gruppi di ricognitori non é tornato.

Brutta storia... Commento accarezzandomi pensoso la folta barba, mentre parlo con un gruppo di altri mercenari riuniti a cerchio per consumare insapori razioni fredde mi chiedo se i comandanti organizzeranno una missione per scoprire cosa é accaduto o se decideranno di procedere comunque per non lasciare vantaggio ai Nar...

Nel mentre noto i comandanti riunirsi al bordo della formazione per parlare, cosí decido di avvicinarmi un po' per sentire. É difficile che la mia mole non venga notata, ma non mi avvicino tanto da essere molesto e non faccio nulla per nascondere che li sto osservando.

@Master

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Edited by 1701E

  • Supermoderatore
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Nicomo

Sono solo felice di finalmente lasciarmi alle spalle quel maledetto guado e tutti i casini correlati. Ci mettiamo in marcia, divisi in gruppi per cercare di far disperdere i Nar quando inevitabilmente faranno breccia e ci inseguiranno. Puntiamo alla teorica e lontana sicurezza di Suthaar, un miraggio lontano che tiene a bada l'irrequietezza degli uomini.

Passo buona parte delle giornate tra i miei mercenari, cercando di calmare gli animi più inquieti e di infondere un minimo di calma e speranza in loro, consapevoli dei rischi di una ribellione proprio in questo momento.

I nostri esploratori sono sempre all'erta e in movimento, ma al terzo giorno infine un gruppo di loro non fa ritorno. Quando Yusuf ce lo comunica c'è da discutere sul da farsi. Intanto penso ci convenga deviare il grosso delle truppe leggermente verso nord per la marcia di oggi, poi sarebbe il caso di inviare un contingente piccolo e mobile ma più resistente in quella direzione, per capire cosa esattamente sia successo.

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Omar

Prima o poi doveva succedere... Sollevo le spalle. Ma credo abbiamo ancora un po' di vantaggio. Prima di prendere decisioni però, andiamo a vedere di che si tratta. Solo noi con qualche cavallo veloce, il resto dell'esercito può procedere come da piani. Se ne stacchiamo un pezzettino ad ogni intoppo senza cognizione di causa è come lasciarlo morire dissanguato.

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Yusuf ad-Din

Noto il grosso guerriero che mi aveva parlato prima della partenza avvicinarsi per ascoltare la nostra conversazione. Ignoro temporaneamente il dettaglio per dedicarmi al nostro problema principale, decidendo di affrontare il mercenario in un secondo momento. Il problema è che non siamo dotati di un contingente mobile ed allo stesso tempo resistente. Non ho avuto abbastanza tempo per addestrare ed equipaggiare la cavalleria, l'unica unità che potrebbe avvicinarsi in qualche modo a ciò di cui abbiamo bisogno. Se solo questi barbari capissero che esistono delle alternative alla carica a testa bassa e al muro di scudi... Gli strateghi della Gloriosa Imaskar studiavano anni prima di combattere, qui l'esercito è gestito da un gruppo di nobilotti desiderosi di sangue e gloria. La nostra unica opzione è recarci personalmente verso sud, come propone Omar. Siamo pochi, ma potremmo sfruttare questo vantaggio per passare inosservati ed allontanarci senza intralci. Lancio uno sguardo al grosso mercenario, che sta continuando ad ascoltare, aggiungendo con un tono volutamente più alto E, forse, uno dei nostri uomini potrebbe seguirci come ulteriore scorta. Magari qualcuno di abbastanza grosso da poter resistere a qualche freccia.