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ira dei giusti TDG l'incursione 1.1


poyson bite

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Inviato

Samaya Estreal

Maser, Ulrich

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Sento dei passi avvicinarsi, poi una luce  appare dal corridoio e vedo Ulrich con i feriti, ma senza il resto del gruppo. Strano che non abbiano ancora finito, spero non abbiano avuto problemi. Dopo i primi momenti di silenzio l'elfo parla mettendo in imbarazzo tutti. Classico degli elfi, trattare tutti gli altri come esseri inferiori, o oggetti curiosi da studiare. Sto per rispondergli quando prima Grel gli dice il fatto suo, subito Ulrich cerca di azzerare ogni tensione. Forse è meglio cambiare discorso.

Lan è andato avanti per vedere che la strada per il villaggio sia libera. Signor gwen, può rilassarsi, anzi pensi che potrebbe aver trovato nuovi clienti o fornitori. Vedo che il reso del gruppo non è tornato...

Master

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Uso la scaglia per vedere come stanno

 

 


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Inviato

@gruppo luce verde

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su insistenza del paladino recuperate le prove della presenza di un culto di Bamphomet e lasciate il tempio, non essendoci altre uscite l'unica direzione è quella dove i vostri compagni si sono diretti separandosi da voi. ripercorrete i vostri passi nel buio, senza più quella stana aura verdastra che gettava inquietudine. 

il tunnel è lungo e stretto ma a un certo punto udite a causa dell'eco le voci dei vostri compari dritto davanti a voi, ancora qualche decina di metri e dovreste raggiungerli.

@nereas

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l'aura sacrilega nel tempio è stata dissipata ma l'edificio verte in gravi stati di incuria, sarebbero necessarie ore per rimetterlo a posto e non è detto che la divinità voglia rivolgere il suo sguardo in quella direzione...

 

@gruppo all'altra caverna:

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alle parole del chierico Aravashinal si scusa, conscio della sua indelicatezza, l'uomo ratto da parte sua fa qualche smorfia ma poi lascia correre. con quel che ha passato il povero Grel... non dev'essere proprio la sua giornata.

intanto Samaya cerca di rassicurare il ricco borghese che per un attimo sembra distrarsi, perso nel pensiero su come far giungere e partire merci da qui sotto o su cosa potrebbe mai commerciare con questo popolo.

@albedo

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la scaglia e il suo potere sono per te ancora un mistero, riesci a localizzare le altre scaglie con molta fatica, richiedendoti una concentrazione assoluta, evidentemente non siete ancora in perfetta sintonia. tuttavia dopo un pò di tempo ecco ciò che volevi sapere, sollevata ti accorgi che non sono lontani e che stanno giungendo verso di voi anche se... uno di loro sembra leggermente ferito ma non riesci a capire di chi si tratta.

tutti:

i due gruppi finalmente si riuniscono. coloro che erano rimasti indietro giungono per la prima volta in una grandissima grotta in cui vi sono altre macerie di un qualche tipo di edificio, sembrano stare bene ma l'armatura di Vor non cela alcuni rivoli di sangue sul braccio sinistro. essi trovano i due compagni e il gruppo di feriti, sembrano essere tutti illesi ma con loro c'è qualcun altro... 

vi son infatti due creature umanoidi, una donna dalle fattezze rigonfie e tumefatte, il viso deformato da tumori e piaghe. l'altro invece è steso a terra, è un umano ma ha dei chiari tratti murini come una rosea coda da topo che spunta da sollo le vesti, itro pelo grigio su tutto il corpo e degli artigli al posto delle unghie. entrambi vestiti di stracci. non sembrano pericolosi, sono piuttosto tranquilli, sembrano discutere con il resto del gruppo mentre Ulrich tenta con le buone di calmare gli animi.

le due creature sono visibilmente a disagio ad essere in minoranza in un gruppo così grande ma Samaya tenta anzi di tranquillizzarli. seppure le loro fattezze siano oscene, non sembrano ostili.... 

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Artemis Lightbow
Gruppo della luce verde

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Prima di abbandonare il tempio, prendo con me il talismano del culto di Baphomet che l'orrore aveva addosso cosicché possa essere presentato come prova delle sue attività una volta che tornemo in supeficie, poi mi appresto a lasciare il luogo un tempo dedicato a Torag insieme agli altri così da poterci ricongiungere con il resto dei superstiti.

Una volta che finalmente riusciamo a ricongiungerci con il resto dei nostri compagni vedo che fortunatamente agli altri sembra essere andata meglio in quanto sembrano illesi "Probabilmente avranno avuto vita più facile della nostra. Beh, certamente meglio così...". Noto inoltre che a loro si sono aggregate altre due creature con le quali stanno discutendo e che Ulrich sta cercando di placare gli animi al che penso "Che Gwen ne abbia fatta un'altra delle sue?". L'aspetto delle due creature, per quanto possa essere ritenuto grottesco, certamente non mi turba poiché Shelyn insegna che la bellezza non è solamente quella che si manifesta ai propri sensi e che anche dietro all'apparenza del viso più truce e orrendo potrebbe celarsi la meravigliosa bellezza del cuore e dello spirito di un santo. Attendo che la discussione finisca e una volta che ciò avviene mi presento educatamente ai nuovi arrivati inchinandomi al loro cospetto e dicendo sorridendo e in tono molto gentile "Piacere, sono Artemis Lightbow, un cantore dedito alla Rosa Eterna", poi tendo loro la mano in segno di amicizia. Dopo mi rivolgo agli altri in tono serio e dico "Scusate se ci abbiamo messo molto a ricongiungerci con voi, ma abbiamo avuto un contrattempo nella nostra investigazione. Un contrattempo purtroppo affatto piacevole poiché riguardava degli scheletri e un luogo legato a Torag che purtroppo è stato toccato dal male... A quanto pare la lunga ombra dei cultisti dei demoni si staglia e non lascia tregua anche qui nelle profondità e sarebbe meglio informarne i crociati appena torneremo in superficie."

Inviato

Vor Kardim

luce verde

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Prima di andarcene chiedo ad Artemis di consegnarmi il simbolo di Baphomet "Dovrò mostrarlo ai miei superiori. Ed è più sicuro così"

Non mi impressiono particolarmente per l'aspetto dei due estranei. Del resto io stesso sono sfigurato. Mi presento formalmente "Vor Kardim, servitore di Imoedae. Non è più sicuro questo posto, se mai lo è stato. Abbiamo spazzato via una piccola parte di un culto che, temo, sia ben più grande e radicato di quanto non sia parso a prima vista. Avete trovato un'uscita?"

Inviato

Samaya Estreal

Inizialmente faccio fatica a percepire gli altri, quando ci riesco ho la sensazione che uno di loro sia ferito, ho una sgradevole sensazione addosso. Poi, sento dei rumori e vedo giungere il resto del gruppo, ci sono tutti, e non sembrano feriti anche se l'armatura di Vor mostra chiaramente che è stato ferito.

Artemis è il primo che prende la parola e le sue parole sono convinta che appianino ulteriormente gli animi.

Inizia a raccontare cosa è accaduto, mi avvicino di qualche passo. In mano ho ancor ala scaglia del drago.

"....l'ombra dei cultisti.. "

Cultisti... CULTSITI... Quella parola inizia a rimbombarmi nella mente, la scaglia del drago cade a terra, i miei occhi si spalancano, il cuore inizia a battere all'impazzata. LE mie gambe cedono, crollo a terra, mi rannicchio, cerco protezione.. ho bisogno di protezione... no... non voglio essere torturata ancora... mi stringo le gambe al petto, cerco ulteriore difesa con la mia coda. Sento mio corpo tremare.

Mi guardo attorno... la grotta cambia, scompare, sono in una radura, i cultisti hanno appena finito di costruire l'altare sul quale mi poseranno per evocare ancora i demoni... no... vi prego..non voglio...lasciatemi....  sento le lacrime iniziare a scendere dai miei occhi, le ferite e le ustioni riacutizzarsi uccidetemi...uccidetemi, mormoro, ma non usatemi più...  nascondo al testa fra le ginocchia, cerco di scomparire, di farmi ancora più piccola di quanto il mio corpo di nove anni non sia... 

Inviato

Artemis Lightbow
Gruppo della luce verde

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Quando Vor mi propone di cedergli il simbolo sacrilego di Baphomet affinché sia lui a prenderlo in custodia, in parte me ne sento sollevato, soprattutto perché non li ho mai amati, da cui sono molto bendisposto a cederglielo e glielo lascio.


Quando vedo Samaya scoppiare a piangere comincio a pensare una sola cosa "Questo pianto... Questa caduta dello spirito nella disperazione è proprio ciò che non dovrebbe mai accadere... Ciò che ho promesso di prevenire laddove ciò mi sarebbe stato possibile e di placare laddove si fosse ripresntato. La mia missione, la mia promessa e quanto ho di più caro...". Mi avvicino alla giovane tiefling in lacrime che ormai si è rannicchiata e sta mormorando, la abbraccio, la stringo forte come faceva la mia mamma con me quando ero bambino "A quanto posso dedurre dalle sue parole, qualcuno l'ha usata in passato... Mi chiedo perché gran parte di noi mortali sia così avvezza a portare la sofferenza nei cuori degli altri invece di risollevarli..." Poi comincio ad accarezzarle i capelli con una mano e dolcemente le dico "Chiunque possa averti usato in passato non è qui, ora ci siamo noi qui con te e se in passato qualcuno ti ha fatto del male, ora noi lo impediremo, ti proteggeremo e impediremo che ciò accada di nuovo. Non piangere, hai un bel viso, e lo stesso non dovrebbe essere solcato dalle lacrime ma illuminato da un sorriso che possa far trasparire la belleza della Rosa, la bellezza che la Rosa Eterna ci insegna." poi comincio a cantare per lei in celestiale una melodia molto dolce nella speranza che essa riesca ad aiutare il suo cuore a calmarsi e a liberarlo dalla morsa della paura e della disperazione.

Inviato

Samaya Estreal

Ecco, un'ombra si avvicina... è venuta a prendermi. Il coltello! la mia mano scivola verso il mio fianco afferra l'impugnatura del coltello d'argento, sto per sguainarlo con l'intenzione di tagliare la gola all'ombra quando delle parole di conforto mi raggiungono.

Poi un canto.

Tutto pare svanire. Gli orrori e il dolore si affievoliscono, ai miei occhi, ancora offuscati dalle lacrime vedo Nereas, la sua melodia ha un benefico effetto su di me. Col dorso della mano mi asciugo le lacrime. Mi rialzo.

Scusate... e grazie... è passato.  Il mio sguardo cader sulla spilla donatami da Morna. Io ho promesso loro che li avrei difesi. Proteggere. Ripeto mentalmente. Sì. Ho fatto una promessa e voglio mantenerla. Ed anche se non vi conosco so che con voi potrò mantenerla e che potrò superare la paura che c'è in me. Poi, senza rendermene conto continuo ... e il male che ha corrotto il mio essere.

Osservo nuovamente i miei nuovi compagni. Ora li vedo con occhi diversi, con la mente immagino Arval sorridere e alzare in loro onore un boccale di birra. Sorrido anch'io.

Inviato

Sylvar

ci ricongiungiamo con gli altri e sembra che il gruppo sia stato infoltito da presenze assai strane, ma non ostili Sono Sylvar, lieto di vedere amici in questo posto dico per poi aggrottare la fronte al pianto di Samaya il fato ci ha unito in queste tristi circostanze, ma qui sei tra amici, siamo tutti dalla stessa parte e potrai contare su di noi. Ora ci conviene muoverci, stare fermi a lungo non mi sembra una buona idea

Inviato

Ulf

Finalmente ci riuniamo al resto dei sopravvissuti, ma a quanto pare non sono soli. Molto disinvoltamente gli altri si presentano, ma io non riesco a fare a meno di provare una certa repulsione per le deformità di queste persone, sebbene sappia che è sbagliato. "Io sono Ulf, lui è Alfsigr." mi presento brevemente, non volendo essere scortese, ma allo stesso tempo cerco di tenere sempre un minimo di distanza fra me e loro e di ridurre il contatto al minimo.

Inviato

Ulrich Graveborn

Abbasso gli occhi e stringo i denti quando sento la descrizione dei nemici che hanno dovuto affrontare. Orribili abomini animati da cultisti demoniaci.... Non parlate, non incolpatemi di peccati che non ho commesso. Sto per andare ad aiutare Vor, quando vedo Samaya avere una crisi di panico. Per fortuna Artemis riesce a calmarla, mi metto comunque vicino a Samaya per confortarla aggiungendo con voce tranquilla e confortevole Il male non puó corromperci finché non lo vogliamo. E tu, Samaya, combattendo per la piú nobile delle cause, quella di aiutare chi non puó, sei decisamente lontana da quella corruzione. Parlo poi in direzione di tutti gli altri, indicando i due ibridati Loro sono i discendenti dei primi crociati, che dopo essere stati corrotti dalla Piaga hanno continuato a combattere i demoni qui sotto. Ci hanno offerto di incontrare il sindaco del loro villaggio, potrebbero fornirci un grosso aiuto. Mi avvicino poi a Vor mettendo la scaglia sopra alla sua ferita. L'aveva detto Lang prima che succedesse tutto questo... Cura le ferite dell'animo, non del corpo. Che si riferisse proprio a lei?

Inviato

Vor Kardim

Allontano con gentile fermezza Ulrich "Non sono ferito, è sangue vecchio" e poi mi rivolgo alla giovane ragazza "Samaya, qualsiasi cosa tu abbia fatto o ti sia stata fatta in passato ora non ha importanza. Stai aiutando la gente che ne ha bisogno, e tanto mi basta per capire che sei una brava persona. L'aspetto fisico, il sangue con cui nasciamo...non definiscono chi siamo. Anche io in passato ho agito in modo indegno, e ne porto i segni sul volto" dico toccandomi le cicatrici che mi deturpano "Ma ho imparato a fare ammenda dei miei errori, e ora sono un uomo nuovo. Se vuoi posso parlarti di Iomedae e di come conoscere la sua parola mi abbia aiutato a rinascere. Potrebbe aiutare anche te"

 

Inviato

Samaya Estreal

Mi avvicino a Ulrich e Vor. Le loro parole...  anche se so che mi costerà parecchio gli devo parlare. 

Ulrich, hai detto che sono lontana dalla corruzione. Vor purtroppo il sangue  e l'animo possono mutare e deteriorarsi. Purtroppo vi sbagliate,  sono più vicina a quella corruzione di quanto non possa sembrare. Chiudo gli occhi inspiro profondamente per farmi coraggio. Avevo circa 9 anni quando i demoni attaccarono il mio villaggio. I pochi sfortunati che sopravissero vennero dati ai cultisti. Io ero fra quei pochi. I cultisti mi usarono come elemento catalizzatore dei loro riti di evocazione. Riti basati sulle torture, sull’incidere nella mia pelle, con un ferro rovente, il nome del demone da evocare, per poi ricoprire quel nome con sostanze acide e braci roventi. Più volte tentai di togliermi la vita, poi in me iniziò a crescere l’odio. Odio verso i demoni che quel giorno non mi uccisero. Giurai a me stessa che non sarei morta senza la mia vendetta. Durò un anno. Un giorno ci fu una sortita di un manipolo di crociati, i cultisti che sopravvissero scapparono abbandonandomi. Fui raccolta da un crociato con la pelle come la notte. Costui mi portò a Kenabres presso gli ospitalieri. Lì con altri sfregi mi cancellarono i nomi dei demoni che i cultisti avevano inciso sulla mia pelle. Fu doloroso, ma ero felice perché non avevo più quei nomi addosso, temevo che prima o poi avrebbero raggiunto anche il mio cuore e la mia anima. Tuttavia un ospitaliere mi disse che per quello che avevo subito in me era rimasto un germe demoniaco che avrebbe potuto trasformarmi in un demone. Per questo, Ulrich, sono stata felice quando in me hai visto solo una lieve traccia di energia demoniaca.

Uscita dall’ospedale senza nulla e con l’aspetto che ho, vissi nel ghetto della città arrangiandomi come potevo. Feci lavori umili e umilianti, elemosina e non disdegnavo di rubare il borsello di chi si perdeva in quel dedalo di vicoli. Un giorno presi di mira il borsello di un nano, costui se ne accorse, mi afferrò la mano e mi sollevò di peso, mi scrutò per qualche secondo e poi scoppiò a ridere. Poi mi prese con sé. Quel nano era Arval.

Ma in ogni caso la mia anima, il mio essere sono corrotti, ed inevitabilmente diventerò come loro, nel cuore e nell’animo. Se ciò dovesse accadere, vi prego: uccidetemi. Fatelo nel nome del vostro credo, delle vostre divinità.

Inviato

Vor Kardim

Ascolto la storia di Samaya. Un racconto piuttosto triste, invero. Poi scrollo il capo. "Se dovesse capitare porrò fine alla tua vita, ma ricordati che siamo dotati tutti di libero arbitrio: possiamo scegliere. Non è facile, e in molti prendono la via più facile. Forse dovrai lottare tutta la vita per non cedere al tuo lato più oscuro, ma io credo che valga la pena di faticare così tanto e di soffrire così a lungo. Dopo la morte c'è dell'altro e andremo in luoghi meravigliosi...ma solo se ci saremo comportati in modo retto e virtuoso"

Inviato

Artemis Lightbow
Mi rivolgo nuovamente a Samaya "Non posso che provare empatia nei tuoi confronti. So bene cosa vuol dire vivere un attacco dei demoni durante l'innocenza della propria fanciullezza, ne ho vissuto anche io uno e da allora non ho più rivisto i miei genitori. Il dolore, la paura, le forze dei crociati in rotta, il mio pianto disperato mentre un cultista serrava forte la stretta delle sue mani attorno alla mia gola. Ricordo ancora vividamente tutto questo e pensavo che quella notte la mia vita sarebbe finita... Fino a quando non accadde una cosa che né io né loro ci aspettavamo... Improvvisamente nell'oscurità più profonda della notte, una luce inaspettata... Comparve una donna devota a Desna, prese mano al suo arco e cominciò a scagliare frecce contro i cultisti ponendo fine alle loro vite una per una... Viaggiai con lei per alcuni giorni e mi portò fino al confine della Piaga, purtroppo svanì prima che dei crociati mi riportassero a Kenabres, solo in seguito mi recai ad Oppara. Ora noi saremo la tua luce nella notte, ciò che quella donna fu per me allora, e ciò che cerco di essere io per gli altri ora abbracciando una missione ispirata a quella dei miei genitori. La tua anima potrà in parte essere corrotta inducendoti a danzare leggiadra sulla corda che ti separa dal baratro cercando costantemente di evitare di cadere, ma noi indagheremo, investigheremo in cerca di qualcosa che possa purificarti dal male che ti affligge e se ciò non fosse possibile, faremo comunque tutto quanto in nostro potere per impedire la tua caduta nell'abisso. Al di là della disperazione ci sono la bellezza della speranza e della redenzione e noi faremo in modo che le stesse non ti abbandonino."

Inviato

Ulrich Graveborn

Rimango stupito dalla storia di Samaya, non potevo immaginare avesse un passato simile. Povera ragazza.... La vita ha voluto temprarla quando era ancora acerba. Sconfiggeró i demoni che piagano questa terra anche per lei e tutti quelli che devono soffrire. Sí, so che voi avete sofferto tanto quanto lei, ma non è il momento di essere egoisti. Le batto una pacca amichevole sulla spalla, per cercare di tranquillizzarla senza invadere troppo il suo spazio personale. Come i nostri compagni ti hanno già detto, c'é sempre una scelta. A volte difficile, ma esiste sempre. E tu, Samaya, stai facendo di tutto perché questo male che covi dentro non porti altro dolore, nonostante quei medici abbiano infranto ogni tua speranza. Il mio maestro diceva sempre che ogni male puó essere curato con il giusto farmaco, nel tuo caso è piú semplice di quanto sembri: gentilezza, lealtà, bontà di cuore,... Tutte caratteristiche che mi hai mostrato. Il demone non prenderà il sopravvento, te lo prometto. Concludo risoluto, prima di togliere la mano che le avevo incosciamente appoggiato sulla spalla durante il discorso. Le ferite dell'animo dovevano essere chiaramente queste. Certo che ha trovato proprio il peggio dei medici: solo loro si sarebbero arresi di fronte ad un male da curare.

Inviato

Ulf

Mentre cerco di rimanere distante dai due strani umanoidi deformi, ascolto con attenzione le storie dei miei compagni e mi sento un verme quando spiegano che i nostri due nuovi accompagnatori sono discendenti dei primi crociati, gente di animo retto e onesto. "Mi sono fidato troppo delle apparenze e ho commesso un errore di valutazione. Sono stato un grosso idiota!" Mi rimprovero mentalmente per come mi sono comportato e cerco di mostrarmi più amichevole. "È così diverso qui, nel nostro villaggio è tutto più semplice. Mi chiedo se ho fatto bene a venire qui. Ma la mia missione è importante, i demoni hanno corrotto gli animi delle persone, ma anche la natura. E senza natura anche le persone non possono prosperare." Continuo ad ascoltare in silenzio la terribile storia di Samaya, senza riuscire a pronunciare delle parole che possano confortarla.

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