Powl Inviata 19 Agosto 2017 Segnala Condividi Inviata 19 Agosto 2017 Salve a tutti. Questa mattina io e il mio gruppo di giocatori abbiamo avuto qualche discussione sull'ultima campagna che ho masterizzato. Ho cercato nel forum, ma non mi è parso di trovare una discussione simile in cui qualcuno esponesse questo problema. Vi riassumo cosa è successo: Nell'ultima campagna i pg dovevano svolgere una serie di quattro prove, al termine di ognuna delle quali veniva dato loro un indizio per risolvere un enigma che li avrebbe portati al tesoro finale. Gli indizi consistevano fisicamente di quattro cartoncini su cui erano scritte delle parole che, messe nel giusto ordine davano questo indovinello: La mia vita si misura in ore Servo venendo divorata Se grassa sono lenta Se magra sono veloce Il vento è il mio nemico Le varie parole erano state spezzate in modo da rendere la vita dei pg difficile, quindi avevamo per esempio lamia, vitasi, misurain, ore, servove ecc. La risposta all'enigma era "la candela", avvicinando i cartoncini ad una fiamma infatti sarebbe comparso, scritto col succo di limone, il luogo in cui i pg si sarebbero dovuti recare per prendere il tesoro. Ora il punto è questo: per tutta la durata della campagna il bardo con sei gradi in decifrare scritture continuava a prendere venti per decifrare ciò che era scritto, ma io semplicemente gli dicevo che era linguaggio comune, perché volevo ci arrivassero da soli. A fine campagna sono anche stato tracciato di incitare il metà gaming, perché secondo loro lo stregone con int 17 avrebbe dovuto ricevere suggerimenti perché era più intelligente del giocatore . Io ho risposto loro che per loro D&D era solo lanciare dadi . Il dubbio però mi è un po' rimasto e non so se avessero ragione loro. Voi come vi regolate con gli enigmi? E con i pg soprattutto? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
nolavocals Inviato 19 Agosto 2017 Segnala Condividi Inviato 19 Agosto 2017 (modificato) Parlo per esperienza personale. E mi sento empatico verso la tua esperienza. Il problema esiste, causa le edizioni dalla 3.0 in poi, che hanno dato l'abitudine, giusta o sbagliata, di tirare per ogni cosa. Incentivata da regole poi, su arcani rivelati e successivamente, resa TOTALE nella bistrattata 4 edizione (che ho finalmente letto, dopo averla schifata giusto per sentito dire) ma che ora capisco, essere nata per tutti i giocatori cresciuti nell'abitudine che il GDR sia fare calcoli, per avere bonus alti altrimenti non conviene provarci. Un sistema ideato dalla wizard per dare quel regolamento (più carte buone possiedo, più sono forte) di magic al D&D (più manuali e talenti possiedo e posso usare, più sono forte) il famoso POWERPLAYER. Così adesso, c'è il giocatore, che per far andare al bagno il suo PG, deve mettergli almeno 20 in destrezza se no, rischia che uno schizzo lo colpisca..... .......Credo, tra l'altro, che la regola (fittizia) di accompagnare il tiro, al parlato (per dare una CD più o meno difficile) sia un'aggiunta fatta da noi vecchi master..... Se uno gioca un bardo con +50 in raggirare, ma nella realtà non è bravo neanche a mentire su una caramella. Oppure, un mago con 20 di intelligenza, usato da un giocatore non proprio brillante, il discorso dei tuoi e miei giocatori, non fa una piega. Quindi, la soluzione, che infine proposi,fu questa: se il master deve sbattersi a fare un enigma (con tanto di materiale) per un indovinello tranquillamente risolvibile, a parer mio, giustamente i giocatori dovrebbero metterci un pò del loro.Altrimenti tanto vale che dici "trovate un enigma sulla porta, tiro (abilità utile) e amen. Modificato 20 Agosto 2017 da nolavocals Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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