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La Spada e La Strega II


darteo

Messaggio consigliato

Astaron Ignitus

persa la mia arma non mi do per vinto e mi scaglio sulla melma ad artigliate

@DM

Spoiler

Chaos 9 (+9TxC) passo gratuito indietro e poderoso di 14

TxC: +40/+40/+40/+35/+30, danni: 3d6+48, critico x2

 

Taglia Enorme (3x3 quadretti), portata naturale 4,5m

Portata: 9m

PF: 230

CA:19

DR: 9/male

Fast Heal 5

 

Modificato da MetalG
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Spoiler

Attacco nuovamente la melma. 

CA: 54

TxC: +30+25+20 e danni 1d8+15.

PF: 192

Tail Attack: attacco con la coda extra quando faccio una full attack action TxC: +18, Danni: 3d4+15  Se entra Tiro Tempra (CD: 10+1/2 livello (quindi 7 se per difetto 8 se per eccesso)+ 8) se non la passano Veleno che da 1d6 danni FOR, danno primario, 2d6 danni FOR danno secondario

Arma di Forza che risponde ogni volta che mi colpiscono (per lo stesso numero di volte che sono colpito), TxC: 18+15, danni arma preferita della divnità (1d8)+ 22

Fast Healing 2

RD: 20 Freddo, Fuoco

RD: 10 Magia, Bene

RD: 10/.

Immunità:

  • Blindness,
  • Extra damage from Critical hit,
  • Ability score damage,
  • Deafness,
  • Drowing,
  • Poison,
  • Stunning,
  • Magie riguardandi fisiologia/respiro,
  • prendo metà danno da ogni tipo di danno da fuoco o da ghiacci

 

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Continuate ad attaccare senza sosta la melma ma solo in questo momento capite con orrore che la creatura trae sostentamento dai vostri colpi.
Indipendentemente dalla natura dei vostri attacchi, la creatura aumenta di dimensioni.
Altri tentacoli si generano dalla sua massa principale e iniziano ad avvinghiarsi all’albero maestro.
Solo una volta il mostro ha avuto un attimo di esitazione, ossia quando Alberich si è avvicinato al suo corpo.

RZGlOwL.jpg

Spoiler

Astaron = rosso
Oloth = blu
Alberich = verde
Nomos = viola

blob = grigio

@Alberich
 

Spoiler

Sospetti che il mostro soffra quando qualcuno usa un teletrasporto magico vicino a lui.
Spostare enormi masse dovrebbero indebolirlo parecchio.

 

Modificato da darteo
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Alberich

Non usate la forza, lo stiamo solo rafforzando. Però prima quando mi sono teletrasportato ha avuto una reazione negativa. Usatene quanti potete! 

dm@

Spoiler

Uso Regroup per spostare al mio fianco Nomos e Oloth. Sposto Astaron in QRS-789, gli altri vicino a me il più possibile.

 

Modificato da Elguercio
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Un attimo prima di sparire dal piano materiale, una freccia colpisce al petto Nomos e lo fa cadere dalla nave. Alberich trasporta il resto di voi (leviatano compreso) nel suo limbo.
Il viaggio è stato traumatico per la creatura.
Trema, si rimpicciolisce mentre produce un suono simile a uno stridio.
I marinai di Astaron, provati dalla paura, caricano il mostro e vi aiutano a ucciderlo.

Astaron può recuperare così la sua lancia.

@Astaron

Spoiler

Ho pensato a cosa darti come potenziamento per la lancia.
Ora hai la capacità di caricare un nemico non seguendo per forza una linea dritta.

@tutti

Spoiler

Blocco Nomos per qualche post

 

  • Triste 1
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@Zantes

Spoiler

Sei rimasto da solo nella nicchia con Selexia e Gomihal.
La dragonessa è su una roccia e di tanto di tanto ti lancia qualche occhiata fugace. Vuole scrutarti, sapere cosa ne pensi del fatto che lei è un clone di un Armonia. Allo stesso tempo non vuole farti sapere che ti sta guardando. La sua attenzione viene poi catturata dalla scatola di metallo che Gomihal ha tirato fuori dall’alcova.
Perché hai voluto prenderla? Chiede la dragonessa alla sua guarda.
Perché è tua.
Avresti potuto lasciarla nell’alcova, è stato un peso inutile.
Non capisco.
Non avrai pensato che indosserò di nuovo “quella” roba?
Come minimo!
Non esiste! Non tornerò mai a indossarla.

I due iniziano a litigare per qualcosa che non ti è chiaro. E’ solo quando Kobir torna nella nicchia che Selexia e Gomihal smettono di discutere.
Dove sei stato? Chiede la dragonessa al ragazzo.
Quest’ultimo non risponde ma ha gli occhi arrossati. Capite che Kobir è andato a sfogarsi in qualche boschetto per la morte di Mana.
Selexia decide quindi di lasciarlo stare e torna a sedersi vicino a te.
Gomihal si avvicina da lei e riprende il discorso di prima. Indica la cassa di ferro e dice: lì c’è la tua arma e la tua armatura.
Quella Selexia è morta! E il suo corpo riposa nell’alcova.
Tu sei l’unica! Non gli altri cloni, non l’originale. Te… semplicemente te!
Non tornerò mai ad essere quella Selexia.
Perché?

Selexia si tradisce e torna lancia un’occhiata fugace verso di te.
Gomihal se ne accorge e sospira: ohhh Selexia, non mi dire che centra questo umano?!
Lei non risponde.
Sei cambiata, Selexia. Sei cambiata. Gomihal si allontana sconsolato.

 

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Zantes-Senza Nome

Spoiler

Mi avvicino a Selexia. Paradossalmente... avete ragione entrambi. Sei cambiata e non puoi tornare ad essere quello che eri... ma io aggiungerei a prescindere da quello che eri. Il tempo cambia le cose e la percezione delle cose, ma non per questo è bene cancellare il proprio passato.

Poi guardo la scatola presa da Golmihal. Se bastasse un armatura o un vestito per essere qualcuno... o per tornare ad essere qualcuno... sarebbe tutto più facile.

Il mio sguardo si sposta su Gomihal. Presto staremo in battaglia e questo umano, dico indicandomi, combatterà al tuo fianco fin quando il sangue dei nemici non avrà reso rosso la terra sotto i nostri piedi.

Ora Selexia, sta a te. Io non ho un passato ma anche se lo avessi non starei a pensare troppo a quello che ho fatto... ma penserei molto a quello che dovrò fare: ammazzare il re teschio e ammazzare la strega.

 

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Selexia dice tra se e se: se bastasse un’armatura o un vestito… mpf!
Si avvicina di più a te: sai, Zantes, perché gli umani venerano le staute degli Dei? Sono fatti della stessa pietra con cui sono costruite le strade che calpestano ogni giorno.
Eppure quelle statue sono lavate ogni giorno. A loro vengono offerte cibo e denaro.
Gli umani sanno che sono fatte di semplice pietra… così come sanno che non basta dare alla pietra una forma di un Dio per renderla sacra.
Sono gli umani ad attribuire un significato a quelle pietre. Sono loro che li elevano al di sopra della loro esistenza. La stessa cosa vale per me per quanto riguarda il contenuto di quella cassa.

In quella bara di ferro dorme la mia armatura. Mi ha avvolta e protetta per così tanto tempo che posso chiamarla “madre”. In quella bara c’è anche la mia spada.
E’ la spada di tutte le spade.

Selexia si interrompe perché solo in questo momento si rende conto di essersi lasciata trasportare dall’emozione. Gomihal la stava fissando da lontano ma ora distoglie lo sguardo.
Per un attimo il colosso ha riconosciuto la vera Selexia.

La dragonessa cerca di nascondere l’imbarazzo.
Guarda a terra e si sistema i capelli per poi continuare a parlare: in passato ero un’eroina, una grande eroina. Ho fatto del bene a molte persone.
Sono poi diventata una Dea della morte e ora che sono un clone non sono altro che l’ombra di me stessa. La cosa peggiore di essere un’assassina è essere l’ombra di un’assassina.
Il mio passato è l’unica cosa di buono che ho nella mia vita e non voglio macchiarlo.
Mi vergogno di cosa sono diventata… fino a dieci anni fa non mi importava di questo ma ho conosciuto te. Tu mi fai venir voglia di essere una donna migliore di quello che sono ed è per questo che non voglio rovinare la mia immagine del passato.

Gomihal interrompe il suo monologo perché ha visto dei leviatani raggiungere la nicchia.
Sei navi volanti giungono da nord. Hanno le bandiere di Silv.
Da uno dei leviatani scende Torkim, scortato da una serie di guardie.
Uno di questi soldati non indossa armature ma una cappa nera. Non si trova nel plotone dei guerrieri ma alla destra di Torkim, appena un passo indietro.

Si sfila il cappuccio quando Torkim ti raggiunge.
Puoi finalmente vedere il suo volto. Due occhi da cerbiatta catturano la tua attenzione. Ma è il suo sorriso appena velato a rapirti completamente. Si tratta di una delle donne più belle che tu abbia posato lo sguardo. La pelle olivastra rivela la sua provenienza straniera.
E’ alta, con capelli castani e corti. Ti fissa intensamente.

Devi aver lasciato trapelare qualche tua emozione poiché Selexia ti fissa con aria sorpresa, sconcertata e gelosa. La dragonessa vuole subito prendere in mano la situazione, avanza verso Torkmin e dice: cosa ci fate qui?
Lui risponde: cosa ci facc…?! Ci avete chiamato voi.
Non io… si volta verso te.
Torkmin fa un po' di chiarezza: ci ha chiamato il vostro prete, ha detto che siete stati attaccati dal Buio.
Selexia incrocia le braccia e distoglie lo sguardo: tsk, Nomos! E non avete incontrato la Fulgore? Era diretta a Silv.
Per far prima abbiamo sfruttato una corrente ascensionale, quindi abbiamo preso un'altra rotta.
Dunque è vero? Siete stati attaccati dal Buio.

E’ la verità.
Dovremo ispezionare la zona.
Fate pure… ma lei chi è? Selexia non resiste alla curiosità e indica la donna.
Torkim risponde: è un’esperta del Buio, si chiama Yshalì.
Nome vitriano. Commenta Selexia sentendosi minacciata da quella nazione.
Yshalì è una donna di Vitra.
Vi fidate di una donna di Vitra?
Mi fido di questa donna di Vitra.

Piacere di conoscerla, dice Yshalì a Selexia con voce volontariamente mielosa e provocatoria.
Selexia torna a fissarti per vedere se lo charme di quella donna attanaglia ancora la tua attenzione.

 

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Zantes-Senza Nome

Ascolto paziente la donna parlare ma ad un certo punto la discussione prende una piega inaspettata.

Cita

Mi vergogno di cosa sono diventata… fino a dieci anni fa non mi importava di questo ma ho conosciuto te. Tu mi fai venir voglia di essere una donna migliore di quello che sono ed è per questo che non voglio rovinare la mia immagine del passato.

Non mi piacciono gli eroi senza macchia nè paura. Gli esseri angelici e eterei... perfetti. E poi... vivere cercando di non rovinare il passato? Ma ti senti quando parli? Secondo te è possibile cambiare il passato? Sorrido.  Selexia... non dimenticare che io vengo da un altro mondo. La prima volta che ti ho incontrata... non sapevo neppure chi fossi. Non conoscevo il tuo pefetto passato di eroina... quindi, non ti sforzare ad essere migliore perchè... a me piaci così come sei ora. Gomihal sai che abbiamo della birra buonissima nella nostra taverna? Aspetta che te ne spillo un po'...

Dico avvicinandomi al gigante.

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Yshalì è davvero molto affascinante e non posso far a meno di guardarla, però le parole del loro capitano non mi convincono per niente.

Piacere di conoscervi entrambi. Come potete vedere dai danni siamo stati attaccati dal buio ma per nostra fortuna siamo stati in grado di fronteggiarlo. Mandarlo via immediatamente significa peggiorare i rapporti già palesemente critici, udite le sue parole e considerato il suo comportamento.

Credo che sia di grande utilità per noi se voi ci aiutate nelle indagini contro il buio. Avete il mio permesso di cercare ovunque.

Il mio sguardo si sposta sulla donna. Mi chiamano Zantes.

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Gomihal ti supporta mentre parli con Selexia. Si rivolge alla donna: l’uomo gracilino ha ragione, nessuno è perfetto.
E’ stupido non far nulla per paura di rovinare qualcosa.
Vuoi dire che in tutti questi anni non hai vissuto?! Hai solo assistito allo scorrere delle giornate.

Il colosso risponde poi al tuo invito a bere qualcosa: io bevo solo il sangue dal cranio dei nemici sconfitti.

-.-.-

Ti presenti a Yshalì e lei ti porge la mano affinché tu possa baciarla.
Senti l’ira di Selexia crescere.
La dragonessa ti prende per il colletto e ti porta via dalla vitriana. Yshalì ti saluta e continua a fissarti mentre vai via.
Mentre vi allontanate dalla nicchia, Torkim vi dice che manderà della guardie e a controllare il vostro luogo. Kobir resterà nella nicchia.

Selexia si volta indietro un'ultima volta e lancia un fischio. La sfera di Aurline schizza verso di voi per seguirvi. Mentre camminate verso nord-est, la dragonessa ti dice che non gli piace Yshalì.
Non gli piace il modo in cui ti guarda, il modo in cui si è presentata… nulla di nulla.

Con una creatura volante raggiungete la città di Vloir dopo più di un giorno.
Nel porto dei leviatani trovate sia la nave di Astaron che quella di Astilla.

 

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-.-.-.-.-.-

Selexia cerca di aiutare Mornn a convincere Astilla.
Si avvicina a lei e dice: ricordo di aver conosciuto, dieci anni fa, una ragazzina che non sapeva fare nulla eppure non aveva paura di nulla. Si lanciava contro i mostri del Buio senza esitazione.
Silkar l’aveva onorata dicendo che era un membro della sua armata per il coraggio che aveva dimostrato. Ricordo che quella ragazzina fece scaturire dal nulla una luce così potente da far intimorire l’intero esercito del re teschio.
Che fine ha fatto quella ragazzina? E’ ancora di fronte a me oppure è annegata nel rum?

Astilla la guarda e capite che le parole della dragonessa, insieme a quelle di Mornn, stanno facendo breccia in lei. Per questo motivo la capitana si sente infastidita.
Va bene, va bene… torna sulla rotta per Bastran …tanto ho capito che se non vi porto almeno a Krann mi farete morire di noia. Beve un sorsa dalla sua fiaschetta per poi borbottare tra se e se.

Selexia si allontana e si affaccia dal cornicione per vedere le nuvole attorno a lei.
Gomihal si avvicina alla dragonessa e dice: ottimo lavoro.
Lo pensi sul serio?
No, sei solo un’ipocrita.

-.-.-.-

I giorni proseguono senza alcun problema.
Capite che avete raggiunto Bastran quando il paesaggio sotto voi muta. Le morbide colline e le sconfinate praterie di Swoliss hanno ceduto il posto alle foreste cupe di Bastran.
Questa nazione sembra essere immersa da una perenne nebbia.
Vedete molti boschi e montagne… ma più di ogni altra cosa notate un gran numero di fiumi e laghi. Dalla vostra posizione quei corsi d’acqua sembrano delle lingue d’argento sparse sulla terra.
Astilla non è molto tranquilla nel navigare su questo cielo, poiché siete entrati nei territori dei pirati.
L’ultimo giorno di viaggio lo passate in compagnia dei Fantasmi del vento.
Sono delle creature cilindriche e più grandi della Grifonia.
Il loro aspetto suscita inquietudine ma sono del tutto innocui… semplicemente sono animali curiosi.

Finalmente iniziate la discesa.
Dopo aver superato una massa di nuvole scoprite che vi trovate proprio vicini a Krann.

Krann è un esempio di una città bastriana.
Non è un borgo grande ma le sue mura sono solide e possenti. Sorge in una palude ed è circondata da un fossato. L’interno della città è un caotico ammasso di edifici sempre più alti e pericolanti man mano che si raggiunge il centro. Sembra che la città si stia sviluppando verso l’alto.
Un impressionante numero di navi sono attraccate su Krann o le ronzano attorno come una massa di moscerini.

Astilla dice: nascondete bene i vostri borselli, stiamo per scendere.

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Attraccate la nave e scendete solo voi (pg), Selexia e Gomihal.
Astilla resterà con la sua ciurma a fare la guarda alla Grifonia.

Selexia vi mostra la strada per raggiungere questo metallo.
Durante il cammino per Krann, molti uomini e donne si voltano intimoriti verso Gomihal.
La dragonessa si volta di scatto verso Mornn e dice: sappi che, quando raggiungeremo il luogo in cui si trova il metallo, il sole sarà già tramontato.
Devo quindi rivolgere una domanda sia a te, Mornn, sia a Miira… e dato che non abbiamo molto tempo vorrei sapere se tu puoi rispondere a nome di… tua sorella? Vi definite fratello e sorella, no? Ad ogni modo se puoi parlare anche a nome di Miira.
Devi sapere che appena fuori Krann si trova una tomba di un eroe di guerra.
E’ niente poco di meno che il cavaliere senza volto e senza nome… e noi stiamo per profanare quella tomba. La mia domanda è… tu e Miira avete qualche rimorso nel profanare il luogo in cui riposa il guerriero più venerato di tutti i tempi?

Selexia alza di colpo la testa: ma… dov’è andato Zantes?
Il senzanome è scomparso.

 

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Mornn

Non aveva detto subito di chi era la tomba... 

Si posso parlare anche a nome di mia sorella, forse più a nome suo che mio..

Lei non avrà alcun problema a profanare quella tomba, per quanto riguarda me sicuramente mi avrebbe fatto piacere sapere prima a chi appartenesse la tomba.. ma oramai siamo qui, spero che il guerriero lo veda come un modo per tornare in queste terre..

mi guardo attorno, ma non era con te Zantes?

Modificato da Darakan
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Cercate Zantes è in poco tempo riuscite a trovarlo.
Il senzanome è in un vicolo buio e stretto in compagnia di una donna. Lei ha il volto coperto dal cappuccio ma si capisce che possiede una bellezza disarmante.
Selexia avanza superando sia te (Mornn) che la sua guardia… pronta a scatenare un putiferio.
Si blocca però a metà strada.
Ha intuito che c’è qualcosa che non va.
Decide così di avanzare furtivamente e imbocca una parallela di quel vicolo.
Tu e Gomihal la seguite.
Io la conosco… sussurra Selexia riferendosi alla donna che sta con Zantes …si trovava nella nicchia dopo che tutti voi siete andati via. E’ una guerriera di Torkim.
La vitriana?! Chiede Gomihal.
Esatto, Perché ci ha seguiti fin qui?
Vi affacciate nel vicolo e vedete la donna di spalle mentre Zantes si avvicina a lei.
Dietro la schiena nasconde una daga.
Selexia guarda il senzanome è dice: Zantes è caduto sotto un effetto di ammaliamento.
E’ quella magia che fa innamorare la gente?

In questo caso non è del tutto esatto. Quella troia ha incantato Zantes… e ora non riesce a vedere e sentire nulla se non lei… ma ha commesso un errore madornale.
Parla come se dovessi capirti.

In poche parole posso “ribaltare” l’ammaliamento su di lei così che non possa sentire e vedere nessun altro al di fuori di Zantes. Selexia agita le mani: ecco fatto.
Parla come se dovessi capirti.
Uccidila!

Gomihal raggiunge la donna con tre lunghi. Gli afferra la testa da dietro e la torce spezzandogli le ossa del collo. Sentite chiaramente le vertebre che vengono brutalmente separate le une dalle altre.
La donna cade a terra.

Selexia supera il cadavere della vitriana e colpisce Zantes con uno schiaffo sul volto. Il senzavolto si sveglia così dall’ammaliamento.
Chiede cos’è accaduto e Selexia gli racconta tutta la vicenda.
Gomihal commenta: perché hai colpito il gracilino?
Per rimuovergli la maledizione della vitriana.
Non c’era un altro modo?
Certo che si!
Ma che voleva lei da Zantes? Perché voleva ucciderlo?

Selexia raccoglie la daga: la vedi questa? E’ acciaio vitriano… serve per combattere il Buio. La donna aveva visto in Zantes qualcosa… magari il marchio di Haresia. Speriamo solo che Torkim non sia al corrente quel simbolo.
Ad ogni modo non siamo in una buona posizione dato che abbiamo ucciso una guerriera al servizio di Swoliss…
…che voleva uno di noi morto! Iniziamo a considerare Swoliss come una terra ostile per noi.

-.-.-.-

Dopo questa disavventura continuate il vostro viaggio.
Uscite dalla città attraverso le porte orientali. Entrate subito così in un bosco che presenta una larga e alta scalinata che conduce alla tomba del senza volto e senza nome.
Centinaia di uomini salgono e scendono quei gradini.
Tutti loro sono venuti a portare omaggio a questo eroe.

Raggiungete durante la sera l’entrata della tomba.
Si tratta di un imponente zolla di terra rialzata dal suolo e ricoperta di erba e altre piante.
L’entrata è composta da due ante di metallo sigillate.
I devoti di quest’uomo lasciano delle offerte sulla soglia dell’entrata.
Sulla porta ci sono in rilievo alcune statue del guerriero che lo raffigurano durante le sue battaglie. L’eroe indossava un pesante elmo e uno spallaccio sul braccio destro. La sua spada era simile alla Speranza ma la sua lama era meno spessa. Selexia vi dice che Haresia, insieme a LEI, si ispirarono proprio a quella spada per forgiare la Speranza.
In un’altra rappresentazione, il guerriero spezza delle catene simbolo della schiavitù… e in un’altra rappresentazione l’eroe è raffigurato con delle ali di fuoco.
Selexia continua a parlare di lui: il cavaliere iniziò la sua campagna contro Eltheria spezzando realmente delle catene… le sue! Lui era uno schiavo che si ribellò al regno eltheriano.
Lì invece viene rappresentato con delle ali fatte di fiamme… infatti il cavaliere viene anche soprannominato lo spezzacatene e alidifuoco.

Selexia sospira e si avvicina alla porta. La apre semplicemente sfiorandola.

Ancora prima che i presenti possano avere il tempo di sorprendersi, riuscite a vedere uno scheletro che vi attendeva oltre la porta.
La trappola scatta.
Un’esplosione, accompagnata da un getto di fiamme, distrugge la porta della tomba dall’interno e fa strage dei presenti. La foresta inizia a bruciare e i sopravvissuti iniziano a urlare e scappare.
Molti sono intrappolati e altri ancora sono feriti e in fin di vita.

Gomihal ha protetto te e Zantes con il suo corpo.
Selexia non ha subito danni dal fuoco ma è stata sbalzata via per molti metri.
Siete ancora storditi e confusi.
La testa vi gira, le orecchie vi fischiano e siete sporchi di terra e fuliggine.
Dal fumo e dalle fiamme che si sprigionano dall’entrata della tomba esce fuori una figura umana.
E’ un guerriero che indossa un’armatura di ossa.
L’elmo è ha forma di teschio ma al posto degli occhi ha tante linee che scendono verso il basso, come se stesse piangendo. Ai lati del volto ha altri due teschi e sulla testa presenta un paio di corna. Stringe una mazza da guerra tra le mani.
Un luogotenente! Dice Selexia preda dei colpi di tossi.
Non è stato il cavaliere delle ossa a distruggere con le fiamme la porta di metallo… ma una donna che ora compare alle sue spalle.
Si tratta di Selexia, quella vera.
E’ molto simile alla vostra Selexia ma più alta, la pelle più scura e uno sguardo privo di ogni bontà. Veste solo veli e gioielli di metallo.
I suoi occhi sono rossi e le sue orecchie sono grandi e a punta.
Dietro di lei si trova Djasakard e un uomo fatto di ombra… ossia l’arciere.

La vera Selexia guarda il suo clone: stupida… prevedibile… dice con disprezzo e con un filo di amarezza
Che ci fai qui? Urla la vostra dragonessa.
Aspettavo te!
Perché? Hai già trovato un modo per entrare nella tomba e questo significa che hai già preso il metallo! Vuoi uccidermi subito?
Si… ma non ti ho teso una trappola solo per questo! Qui dentro infatti non c’è alcun metallo.
Cosa?
Avanti… ingenua! Credevi davvero che gli umani avrebbero lasciato un materiale così prezioso a marcire in una tomba?
Allora dov’è?
Ma con te, stupido clone! E’ sempre stato tutto questo tempo con te! Si trova nella cassa che si porta dietro il tuo Gomihal! Sono riuscita a capirlo solo dopo che è stato portato fuori dalla mia alcova.
Grazie mille, clone, per avermi portato il metallo! Lo proverò sul tuo collo.

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La vera Selexia ti risponde: tu credi che lasceremo andare?
Gomihal interviene: tu credi che vogliamo andarcene?

La vostra dragonessa avanza verso l’originale e gli indica la cassa di metallo: vuoi l’arma del senza volto e senza nome? Eccola… prendila e lasciaci stare!
Gomihal la colpisce con una spalla e la fa cadere a terra. Ruggisce poi verso di lei, comunicandole così tutta la sua frustrazione e la sua ira.
Anche l’originale scuote la testa: non ti riconosco, clone. Un tempo eri solo debole ma ora sei anche patetica. Che fine ha fatto la tua sete di sangue? Che fine ha fatto la tua rabbia?
Ti vergogni per quello che sei?

La vostra Selexia abbassa la testa mentre si rialza.
La tua esistenza, quello che sei diventata, è un insulto alla mia persona. Dovresti essere un mio clone e invece guardati! Io sono una Dea di morte e distruzione… si rivolge ora a te …mi hai sentito? Una Dea, non una conquistatrice o una distruttrice.
Io elargisco morte ma anche forza e potere.
Chiunque si pieghi alla mia volontà sarà ambasciatore della mia furia… anziché soccombere ad essa. Rammentalo.

Torna poi a guarda il clone: chi è lui?... indica Zantes …perché hai perso la testa per lui? In te avverto una grande emozione quando in realtà quest’umano dovrebbe essere solo un oggetto per te. Cosa ci vedi di tanto speciale?
L’originale si china per sedersi… e la terra sotto di se si plasma formando un trono oscuro.
Lei si mette comoda, accavalla le gambe e fa un gesto con la mano nei confronti di Zantes.
Il senzanome si paralizza e inizia a volare verso la vera Selexia.
La vostra dragonessa alza una mano e con una magia tenta di arrestare Zantes ma l’originale rivolge uno sguardo verso di lei.
Attraverso tale occhiata, l’originale evoca una magia che costringe il clone a stare per terra.

Zantes si trova ora di fronte all’originale.
La donna lo guarda con attenzione e qualcosa attira la sua attenzione. Spalanca gli occhi e si alza lentamente. Si avvicina al senzanome e allunga il volto verso di lui. Le loro guance quasi si sfiorano mentre il clone cerca in tutti i modi di rialzarsi.

L’originale si volta poi verso i tre luogotenenti del Buio: allora? Non sentite niente?
Costoro non sanno cosa rispondere.
Sul serio? E voi siete i servi di Armac?
La dragonessa sospira e muove una mano vicino al volto di Zantes: ora riuscite a sentirlo?
Dal senzanome provengono delle voci.
Migliaia di voci che in lingua abissale implorano allo stregone di salvare lo vite. Si rivolgono a lui chiamandolo “principe del Buio” o “erede del Buio”.

Gomihal intanto riesce ad attirare la tua attenzione.
Il colosso ti fa notare che vicino a lui si trova il cadavere di un guerriero che ha con se una grande lancia. Gomihal si china lentamente per poterla prendere.
Le sue intenzioni sono chiare.

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