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La Spada e La Strega II


darteo

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Zantes-Senza Nome

Cita

 levati dalla testa che io, la strega di gufi, ti cucini un pranzo come una cameriera da locanda.

Stammi lontano. Guardo la donna negli occhi. So di non poterti uccidere. So anche che devo i miei respiri a quest'anello... ma ho anche ben chiaro quale sia la mia posizione. 

Non penso che tu al momento possa contrattare. Indico con un cenno del capo la zona da cui proveniva la luce nera. Preparami un pranzo decente o oggi stesso... rivedrai il tuo grande amore. 

Supero la strega ma prima che la mia figura oltrepassi la sua le sussurro. Vivrò ogni respiro per rubarne uno tuo. 

 

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Legasia resta in silenzio per qualche secondo.
Abbassa lo sguardo e annuisce mentre si volta… per poi girarsi di scatto contro di te.
Ti colpisce al volto con un pugno e ti fa barcollare.
Stavi per perdere l’equilibrio e quando rialzi lo sguardo verso la strega scopri che ha appena preso un bastone da terra e te lo rompe sulla testa.
Cadi a terra mentre senti il calore del sangue che si scorre sulla fronte.
Legasia si sedie su di te e inizia a tempestarti di pugni: te la faccio passare io la voglia di insultarmi!

 

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Zantes-Senza Nome

Mi fai passare la voglia di insultarti? Insultarti è l'unica cosa che posso fare visto che ammazzarti mi è impossibie. 

Faccio il gesto di caricare una magia.

Tu mi hai portato qui. Tu mi hai privato dei miei amici... e ora ti becchi le conseguenze di quello che hai fatto. Putt-ana.

Avrai pure avuto un passato da far schifo... eppure continui a seminare morte... e a circondarti di vermi e traditori. Colpiscimi un'altra volta e giuro che scaravento tutta la mia magia e il tuo "posto speciale" diventerà così luminoso che persino un cieco lo troverebbe. 

Mi alzo da terra, pulendomi il sangue dalla faccia, guardo la strega. L'anello inizia a fare i suoi effetti. Non ho neppure voglia di prenderti a botte. Non da soddisfazione dopo un po'... tutto torna come prima... molto noioso. 

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Legasia è ferma, ancora seduta di te.
Ha una mano sollevata oltre la sua testa. Stringe una pietra che ha preso da terra.
Nei suoi occhi c’è una follia omicida alimentata dalle tue parole. Non può più fingere di essere calma. Fin da subito infatti gli avevi fatto perdere la pazienza.
Lei si vergogna per aver ceduto a questi impulsi e per giusta la colta è stata tua… un nemico che lei stessa non reputa all’altezza della sua persona.
Quel senso di vergona sovrasta la sua rabbia e alla fine abbassa il braccio armato.
Lascia andare la pietra che rotola poiché il terreno è inclinato.
Ripensando alle tue parole, Legasia non può far a meno che ripensare a Sole: quel ragazzo non doveva morire… dice mentre fissa il basso.
Non si meritava la morte.
In questi anni ho pensato a lui come un guerriero, come un uomo d’arme e che aveva ricevuto una morte in battaglia.

La sua malinconia si tramuta in rancore.
Ti afferra per il bavero della giacca e si avvicina a te curvando la schiena: avanti… chiama il re teschio.
Io non ho nulla da perdere… e tu?

Aspetta di vedere quello che fai.

 

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Zantes-Senza Nome

Cita

 quel ragazzo non doveva morire… dice mentre fissa il basso.
Non si meritava la morte.

In questi anni ho pensato a lui come un guerriero, come un uomo d’arme e che aveva ricevuto una morte in battaglia.

No, gli hai dato la morte dei vigliacchi. Lo hai colpito alle spalle quando lui tentava di prendere le tue difese. Lui ha dato le spalle a te per fronteggiare Speranza. E tu... tu ne hai approfittato come un verme... non meritava di morire, no di certo!. 

Cita

avanti… chiama il re teschio. Io non ho nulla da perdere… e tu?

Io ho ancora molto da perdere o meglio ho ancora una grande ragione per restare in questo mondo vivo... ma... con persone come il re teschio, l'ombra che lo comanda e che nessuno sa chi sia... e te... quanto può durare la mia felicità? Inoltre potrei restare intrappolato qui... in eterno. E secondo te... veder morire i miei amici mentre sputano sangue in battaglia mentre io sto qui a non fare niente... significa essere compagno? Il mio posto è al fianco di Herlan. Non al tuo... non a quello del re teschio. Il mio compito è fare in modo che diventi re di Eletheria. Perchè lui... al contrario mio, è disposto al perdono... offre una seconda possibilità... io no, mi dispiace.

Chiamando il re teschio uno di voi tre morirà... probabilmente... anzi quasi certamente anche io... ma in questo modo i miei compagni fronteggeranno compatti contro un solo nemico e forse... finalmente questa guerra finirà. Nel peggiore dei casi stabilirai un'alleanza con lui... ma questo giocherà a nostro favore, sorrido alla strega, almeno Oloth forse smetterà di tramare alle spalle dei suoi compagni e colpirli alle spalle... insomma come puoi contastare degno allievo del suo maestro.

Guardo la strega negli occhi.

Fatti bella... tra poco arriva Armac.

@Master

Spoiler

Scarico tutti gli incantesimi.

 

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Legasia ti tappa la bocca quando capisci che non stai scherzando.
Chiude gli occhi perché si vergogna per quello che sta per dire: così sia!

Resta ancora vicino a te: sto per togliere la mano dalla tua bocca ma tu non dovrai recitare alcuna magia… indica il raggio di energia …lo vedi quello?
Permettimi di rimuoverlo e potrai usare tutte le magie che vuoi… e allora potrai tornare a casa.
Ma fino a quel momento te ne starai buono e non avanzerai alcuna pretesa… d’altro canto io non ti farò del male.

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Zantes-Senza Nome

La guardo. Punto debole trovato. E ora cerchiamo di capire dove si trova.

Faccio un cenno di assenzo con il capo. Vai a chiudere quel buco.

@Master

Spoiler

Prova di conoscenze locali/geografiche, Prova di osservare e prova di sopravvivenza

 

Modificato da Asteroid
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Non sai di preciso dove di trovi.
Sei sicuro che sei nella zona meridionale di Eltheria, molto probabilmente lungo la costa occidentale nei dintorni della provincia di Etermu.

Legasia ti fissa per capire che se sei sincero.
Si alza e si spolvera la terra dal vestito. Ti rialzi pure tu e non smetti mai di tenere sott’occhio la strega. Lei continua a fissare il raggio nero che si innalza nel cielo.

Inizia poi ad incamminarsi verso il suo castello.
Non avevi mai visto l’esterno della struttura. Si tratta di una grandissima costruzione rovinata ma imponente. Getta un’ombra minacciosa sul giardino attorno ad esso.
Delle mura circolari abbracciano il giardino.
Sia quelle sia le pareti esterne del castello sono coperte da piante rampicanti secche e spinose.

Le torri di guardia, i merletti delle mura e le statue del giardino sono logorate dal tempo.
L’interno del castello riflesse la maestosità e lo stato di degrado esterno.
Le stanze e i corridoi sembrano essere state fatte per ospitare dei giganti all’interno del palazzo. Ovunque ti trovi ti senti piccolo e insignificante.
Il tutto è immerso in un silenzio irreale rotto solo dall’eco dei vostri passi.
Sei pervaso da un senso di abbandono e disagio nel camminare in questo luogo. La costante penombra del luogo amplifica la sensazione della solitudine.
Stare all’interno di queste mura ti fa quasi dimenticare che esiste un mondo esterno.

Legasia cammina davanti a te.
I suoi passi lenti ti fanno innervosire ma sai come mantenere la calma. Lei si rivolge a te una sola volta, dicendoti che l’accesso nell’ala est del castello ti è proibito.
Raggiungete infine una stanza in un piano molto in alto di una torre (una delle tante che compongono un complesso di torri del castello). Un enorme tavolo di legno scuro si trova in questo posto.
E’ stretto e lungo.
A capo tavolo c’è una sedia, un calice, un piatto, posate e un caraffa di metallo.
Al centro del tavolo invece ci sono dei vassoi coperti.
L’altro lato del tavolo è coperto da un velo polveroso.
Legasia getta a terra quella stoffa senza preoccuparsi dei vari oggetti che erano sopra di esso.
Raccoglie una sedia e la sistema per bene.
Si siede a capo tavolo ma non tocca nulla.

Mangia quello che vuoi e attendi.
Presto quel raggio oscuro svanirà.

Per tutto il pranzo, Legasia resta in silenzio a contemplare il nulla.
Qualunque sia il suo pensiero, noti che la sta rattristando… e hai l’idea che la strega è avvezza a tale comportamento.

Improvvisamente una luce accecante penetra nella vostra stanza attraverso le crepe e le grandi finestre poste al vostro lato. L’intero castello trema… segue poi l’onda d’urto e il boato di un’esplosione.
Una voce poi proviene dall’esterno.
Chiama a gran voce Legasia.
Le dà della puttana e gli dice che la sua ora è giunta.
La strega sembra non aver sentito nulla. Dopo interminabili secondi e afferra da terra una bisaccia e la sistema a tracolla sulla spalla.
Sospira e ti dice: non seguirmi.

Modificato da darteo
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Zantes-Senza Nome

Mi siedo al tavolo indicato dalla strega e mi metto comodo versandomi del vino e mangiando mentre osservo l'umore della strega sta cambiando.

Rimango in silenzio ad osservare la donna. 

Quando vedo la strega allontanarsi la lascio andare da sola e poi cerco di affacciarmi per vedere chi è che la sta insultando.

 

@Master

Spoiler

Prova di osservare e ascoltare.

 

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Attraverso la finestra puoi osservare un enorme esercito ammassato di fronte il castello di Legasia.
Proprio sull’entrata nord puoi contare un numero infinito di guerrieri in armatura nera.
Un piccolo avamposto è addirittura entrato nella struttura, fermandosi nel giardino. Un uomo, il capitano di quest’armata, è alla testa del piccolo avamposto.
Solo un luogotenente merita l’onore di guidare un’armata così vasta.
Si tratta di una creatura umanoide alta quasi tre metri, con la pelle grigia e il corpo muscoloso.
Ha il volto allungato, occhi piccoli e neri e una lunga fila di denti acuminati.
Sembra di vedere il muso di uno squalo.

Legasia lo raggiunge.
Cammina tranquillamente verso di lui.
Il luogotenente non smette di deriderla, dicendo che è arrivata la sua ora.
Alza poi la mano e dà l’ordine di attaccare. Non succede nulla. Il luogotenente, dopo qualche secondo di incertezza, ripete di nuovo il comando.
Anche questa volta non accade nulla. Persino i soldati sono perplessi.
Si aspettavano una raffica di massi lanciate dalle catapulte insieme a un ingente quantità di incantesimi contro Legasia e il suo castello.
Non possono attaccarmi, dice la strega sempre con il suo fare calmo.
E perché? Chiede ingenuamente il luogotenente.
Perché li sto bloccando tutti quanti con la mia magia.
S-stai mentendo! Ora il mostro inizia a tremare.
Legasia intanto apre la bisaccia e fruga al suo interno: ti ho fatto credere che la barriera era ancora rotta, quel raggio nero è solo un’illusione.
E’ impossibile! Non puoi averlo fatto da sola? Ci vuole qualcuno che resti a tenere in vita una simile illusione!
Legasia sfila dalla bisaccia la sua maschera da Uguf e la indossa: chi ti dice che sono sola?

Il luogotenente si volta e grida al suo esercito di battere in ritirata ma è troppo tardi.
Legasia Ningia fa scaturire dalla sua mano un fulmine nero che colpisce il signore di quell’armata, il suo corpo viene disintegrato in quello che sembra essere un’esplosione di sangue e carne.
Legasia sussurra: ho bisogno di voi, figli della notte, svegliatemi.
Dal bosco dietro l’armata del Buio appare un esercito due volte più grande.
E’ composto da dei guerrieri in armatura argentata e i loro elmi hanno la forma del muso dell’Uguf.
Travolgono il nemico dalle retrovie senza dargli l’opportunità di riorganizzarsi.

Dopo un paio d’ore l’Uguf torna nel suo castello.
L’armata del Buio è stata sgominata.
La strega torna da te… è molto frettolosa. E’ già qui? Ti chiede preoccupata.
Non hai la minima idea a chi si sta riferendo… ma una seconda voce fa chiarezza a tutto questo mistero.
Sono appena arrivata!
Dall’ombra della sala fa capolino una seconda strega dei gufi.
E’ più alta di Legasia e ha il volto coperto da una maschera bianca. Rimuove quella maschera e riconosci il volto di Blu. Sul collo ha una strana cicatrice: ciao, Zantes… è da un po' che non ci si vede.
Si volta poi verso Legasia: era ora che portarsi un uomo in questo castello, non ne potevo più… o magari lo vuoi solo per te?!

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Zantes-Senza Nome

Blu! Esclamo vedendo la donna mentre un sorriso compare sul mio volto, ma quando la donna si rivolge alla strega dei gufi istintivamente faccio un passo indietro.

I miei occhi iniziano a scrutare la donna. Come fai ad essere viva? Aspetta... forse ho capito. Il buio? Non abbiamo potuto bruciare il tuo corpo. Dico mentre lo sguardo torna verso terra. 

Spero che Blu ci perdoni... 

Sollevo lo sguardo.Sei dalla sua parte ora?

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La donna appena apparsa si sfila la maschera bianca, rivelando il volto di Blu.
Sai benissimo che non si tratta della “vera” Blu. Quindi hai di fronte uno dei cloni di Legasia.
Quest’ultima ti chiama: stregone… ti prego …non associare mia sorella con questo scempio di creatura, e indica la donna di fronte a te.
Lei, per provocare Legasia, gli lancia un bacio.
L’Uguf la ignora e continua a parlare con te: lei è Speranza… o almeno è così che l’avevate battezzata dieci anni fa. Il Buio ha preso il corpo dopo che l’ho uccisa.
Speranza sorride di gusto e prende la parola: da allora mi sono unita alla mia sorellina… o mammina? Non ho mai capito che cosa sono io per lei.
Lei mi è utile ed è per questo che sopporto il suo caratteraccio. E’ il Buio che la muove e per questo lei sembra una versione di me oscena.
Si, certo… come se l’oscenità potesse peggiorare ancora di più quello che sei diventata.

L’Uguf caccia fuori dal castello Speranza.
Capisci che si tratta di un gesto quotidiano. Speranza va via senza battere ciglio.
Legasia si sfila la maschera e la lancia sul tavolo.

Per tutta la giornata resti vicino alla strega dei gufi.
Nonostante la donna conduca una vita solitaria è piena di impegni. Deve innanzitutto provvedere al suo sostentamento e questo vuol dire pensare al cibo, alla dispensa, a tirare l’acqua dal pozzo...
Deve poi occuparsi della sicurezza del suo castello: controllare tutte le rune che ha tracciato, rilasciare alcuni corvi magici come sentinelle. Passa poi un po' di tempo nei suoi laboratori… in questi dieci anni è riuscita a creare dal nulla dei laboratori per magia avanzata, cose che non troveresti da nessun’altra parte.
Infine si reca nei sotterranei dove c’è la sua fucina.
In questo luogo scorre un fiume di lava che Legasia sfrutta per alimentare la sua fornace.
Si lega i capelli, indossa due enormi guanti da fabbro e si lega la maglia alla vita, lasciando su di se un’ampia fascia per il petto (molto larga).
Il suo corpo è pallido e magro, quasi scheletrico, ma attraversato da un fascio di muscoli nodosi sviluppati in questa fucina (e non solo).
Ti lascia una rapida occhiata prima di mettersi al lavoro.
Sta forgiando una spada
Ogni volta che colpisce la lama incandescente con un martello si sprigionano diverse scintille.
Sono (ovviamente) tutte arancioni… ma dopo iniziano ad essere di tutti i colori.
Ti avvicini per controllare meglio e noti che ci sono dei simboli runici sulla lama in lavorazione. Sono luminosi e arroventati e sembrano rinnovarsi di nuovo calore ad ogni colpo di martello.

Legasia si ferma.
Alza lo sguardo in alzo e inizia a scegliere le parole con cui si rivolgerà a te.
Non le piace parlare con te… o almeno questa è l’impressione che hai su lei.
Ho parlato con una donna poco fa, attraverso la magia intendo. Si chiama Selexia. Dice che sta venendo a prenderti. Le ho concesso di venire in tuo soccorso e vi lascerò andare senza farvi del male.
Purtroppo per Selexia il viaggio è lungo e ci metterà almeno dieci giorni.
Lo vuoi un consiglio? Non toglierti l’anello quando la rivedrai. Mi è sembrata alquanto furiosa.

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Zantes-Senza Nome

Osservo la strega armeggiare nella fucina e cerco di comprendere dai movimenti quello che sta facendo per incantare la spada. 

Solo quando parla vengo distratto. Selexia? Sorrido.  E' ancora arrabbiata... male.

Mi volto verso la strega.

Dieci giorni... dieci giorni... un tempo interminabile.

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Legasia alza gli occhi al cielo quando sento il tuo commento.
Riprende poi il suo lavoro.
Le giornate proseguono lentamente una dopo l’altra.
A Eltheria fa caldo in estate (almeno nella zona in cui trovi) e tutto questo calore ti rende spossato.
Legasia è una creatura solitaria e in questi giorni ti rivolge solo un paio di volte la parola.
La prima volta eravate a tavola… lei non mangia mai in tua presenza …e dice: combatti come una recluta. Maneggi la spada come un ragazzino maneggerebbe il suo pisello.
Scommetto che anche la tua magia è di quint’ordine.

La seconda volta che ti parla è durante una sera, poco dopo il calar del sole.
Si avvicina a te con la maschera sul volto, i guardi artigliati alle mani e una spada al fianco.
Io e Speranza dobbiamo andare via ma torneremo il prima possibile.
Non andare nell’ala est e non toccare nulla. Continua a stare in questo castello facendo quello che hai sempre fatto. Trasgredisci alle mie regole e io non onorerò il patto che c’è tra me e Selexia… e la ucciderò quando si farà viva
… si avvicina a te …sai quanto sono brava a mantenere le promesse di morte.

-.-.-.-.-

La mattina del giorno dopo vieni svegliato da uno scossone.
Qualcosa ha fatto tremare la terra.
Ti affacci dalla finestra e vedi che è apparsa un’impronta di una zampa di drago nel giardino interno. Senti poi il rumore di una porta che viene sfondata.
Qualcuno è entrato nel castello e ti sta chiamando.
E’ Selexia.

Corri da lei e la vedi mentre si guarda attorno.
Si accorge di te solo in questo momento. Resta paralizzata per la sorpresa… per poi avanzare con passo pesante nella tua direzione. Non rallenta e ti colpisce con un pugno la faccia.
Non ti dà il tempo di reagire che ti afferra per le spalle e ti sbatte contro il muro per continuarti a colpire al volto e allo stomaco.
I suoi colpi si fanno sempre più frenetici e deboli.
Puoi assaporare tutta la sua frustrazione e la paura che ha accumulato in questi giorni.
Preme la fronte vicino al tuo collo e ora capisci che sta piangendo.
Bastardo maledetto!... singhiozza …ma lo vuoi capire che mi sei rimasto solo tu?
Rimane in silenzio.
L’istinto la porta ad aspettare una tua risposta… ma è proprio in questo attimo di esitazione che comprende quanto è vicina al tuo volto. Ti bacia senza ragionare.
Quel semplice contatto fa scatenare in lei una passione che non pensava di provare in un momento del genere. Sente il sapore del tuo sangue e questo le piace.
Avverti il suo corpo contro il tuo.
Rinnovata da questa inaspettata eccitazione, Selexia inizia a spogliarti con movimenti bruschi e fretenetici.

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Zantes-Senza Nome

Il primo colpo lo prendo in pieno e il sangue inizia a scendere dallo zigomo. Gli altri cerco di evitarli in qualche modo ma fortunatamente la furia della dragonessa man mano si quieta e si lascia andare tra le mie braccia.

Cita

Bastardo maledetto!... singhiozza …ma lo vuoi capire che mi sei rimasto solo tu?
Rimane in silenzio.
L’istinto la porta ad aspettare una tua risposta… ma è proprio in questo attimo di esitazione che comprende quanto è vicina al tuo volto. Ti bacia senza ragionare.
Quel semplice contatto fa scatenare in lei una passione che non pensava di provare in un momento del genere. Sente il sapore del tuo sangue e questo le piace.
Avverti il suo corpo contro il tuo.
Rinnovata da questa inaspettata eccitazione, Selexia inizia a spogliarti con movimenti bruschi e fretenetici.

Mentre la dragonessa mi spoglia io la tiro a me facendo altrettanto. 

Selexia... bacio la mascella della donna mentre sussurro il suo nome. 

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Non avevi mai baciato nessuno con così tanta passione. Selexia provoca in te dei sentimenti che non puoi controllare. La tua volontà è schiava del desiderio. La dragonessa ti sfila la maglia... Quindi per un istante hai avuto gli occhi coperti. È proprio quando torni a vedere che scopri la presenza dell'Uguf al tuo fianco. Tu e Selexia sobbalzate. 

La strega dei gufi è sporca di sangue e sudore. Ha i capelli arruffati e una smorfia di stanchezza sul volto. È stremata. Ha la bocca aperta per riprendere fiato. Stringe la maschera in una mano. Dopo qualche secondo vi dice: fuori dalla mia vista. 

Vi supera è inizia a barcollare verso una stanza. Durante il tragitto lascia cadere a terra la maschera, la spada, i guanti di metallo e per finire il mantello. Si accascia a una parete e continua a camminare strusciando la spalla sul muro, lasciando così una scia di sangue sulla pietra. Entra poi nella stanza. 

Selexia è scioccata... Ma vuole andare a vedere la strega. 

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 Zantes-Senza Nome

Vedendo la strega così vicino a me, mi spavento e cerco di darmi una sistemata.

Quando la vedo allontanarsi, i miei occhi cercano quelli di Selexia e la mia mano prende la sua con l'intenzione di allontanarmi per riprendere il "discorso" interrotto.

La dragonessa però ha altri piani...

Davvero? La mia camicia è ancora sbottonata, i capelli arruffati ma resto completamente spiazzato dalla decisione della donna di andar a vedere la strega.

La seguo mentre le sussurro: Questa è la seconda volta.

 

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Selexia ti fissa come se volesse rimproverarti.
Come puoi pensare a “quello” con LEI presente a dieci metri da noi?
La dragonessa stringe la tua mano e timidamente si avvicina alla stanza in cui si trova l’Uguf. State ben attenti a non calpestare le cose che la strega ha fatto cadere a terra.
Fate capolino oltre la porta.
Vedete una grande stanza e, nonostante delle ampie finestre su una parete, l’intera area è scarsamente illuminata. Legasia è seduta a capotavola di un lungo e pesante tavolo.
Non fa niente.
Si limita a contemplare il vuoto, con la bocca leggermente aperta e un espressione persa sul volto.
Le sue braccia penzolano lungo i suoi fianchi.
Dagli arti scorre il sangue fino a gocciolare a terra.
L’espressione sul volto di Legasia mutua. Sta pensando a qualcosa che (ovviamente) gli è capitato durante il periodo della sua assenza in questo castello.
Si accascia sul tavolo e dai sussulti della sua schiena capisci che sta piangendo.
Il suo pianto diventa sempre più intenso e incontrollabile.
Selexia non sa come reagire di fronte a quella scena.
Non può immaginare che quella fragile, stremata e sporca figura sia l’incarnazione di ogni male su quella terra (come veniva descritta dai popoli di Eltheria).
Vorrebbe chiederle cos’è successo… o cosa ha combinato, perché la dragonessa è molto curiosa di natura. Vorrebbe anche attaccarla ma sa che Legasia non può morire con le vostre attuali armi.
Alla fine Selexia ti prende nuovamente la mano e ti sussurra di approfittare del momento per andar via.

 

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Zantes-Senza Nome

Come faccio a non pensarci... anche perchè tra qualche tempo... probabilmente... non ci penserò piu'... i miei occhi cadono sull'anello. Vedo la donna prendermi la mano e trascinarmi verso la strega. In tutto il percorso osservo la schiena della donna. 

Non sarò piu' io... tra qualche tempo... perderò interesse verso tutto e tutti... ma quando l'ho vista sentire il mio cuore battere all'impazzata... è stato stupendo.  Mi fermo perchè la dragonessa si ferma. 

E' appena passato il momento di "approfittare". Lascio la mano di Selexia. 

Mi avvicino alla strega. Se mi dici come posso darti il colpo di grazia. Così smetti di soffrire. Mi siedo sul tavolo al fianco della donna.

Che cosa hai fatto?

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Il pianto di Legasia la costringe a ignorare le tue domande.
Dopo quasi un’ora, la strega si getta su un divano e ti racconta tutto quello che le è capitato.
E’ stremata, stanca e debole anche nello spirito.
Hai l’impressione che uno spiffero d’aria possa farla volare via.
Alla fine del suo discorso, Legasia ti dice: sono una persona orrenda che ha fatto cose terribili e merito solo la morte… ma non posso andarmene prima di rimediare ai miei peccati.
Ascoltami, stregone, ti concedo di vendicarti di Sole.
Sei vuoi potrai essere tu la mano che spezzerà la mia vita… ma prima devo correggere ciò che può essere corretto… inoltre dovrai accettare di essere il mio apprendista.
Prendere o lasciare.

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