Iri Inviato 26 Ottobre 2017 Segnala Inviato 26 Ottobre 2017 Frate Leo Rende gli incartamenti al notaio e attende che aggiunga la postilla che firma subito dopo Padre Geremia, per poi passare il tutto anche ai Cacciatori, in modo che facciano altrettanto. Rimane quindi in attesa che gli altri terminino di avanzare eventuali richieste per il viaggio, sempre affiancando il Maestro.
apetta88 Inviato 27 Ottobre 2017 Autore Segnala Inviato 27 Ottobre 2017 Ride lievemente al "Santità", l'ilarità di chi assiste a una gaffe. Oh, non mi prendete in giro... Sono ancora Eccellenza, di strada me ne manca fino al soglio pontificio... Guarda i cacciatori e poi gli inquisitori, squadrandoli uno a uno mentre firmano. Alla fine il notaio raccoglie gli incartamenti per metterseli sotto braccio e Fra Candido allarga il suo sorriso Se non vi è altro, direi che potete andare. Accordatevi per una partenza celere e che Dio vi accompagni. E' il suo commiato prima di indicarvi la porta. Usciti dalla stanza, Padre Geremia si rivolge a Leo. Dovrebbe essere un sussurro rivolto solo al ragazzo ma il vecchio tende a parlare a voce più alta della norma, dunque è possibile per i cacciatori udirlo, sebbene con difficoltà. Conoscendo bene il suo novizio e le sue abitudini, anticipa quello che pensa possa essere il gesto più naturale per lui in questa situazione. Credo che per ora certe informazioni debbano rimanere confidenziali... Consiglia serio, dando mostra di essere meno rincoglionito di quel che a volte potrebbe sembrare. Dopo gli accordi logistici sul dove e a che ora vedersi, ognuna delle due fazioni torna alla propria sistemazione. @Iri Spoiler Per tutta la cena l'anziano inquisitore si mantiene silenzioso e silenzioso continua a essere fino a dopo Compieta, quando convoca il ragazzo nella sua cella, invitandolo a sedersi accanto a lui sul letto. Avanti, leggiamo questa fatidica lettera... commenta avvicinandosi il più possibile al sotium perchè non debba alzare troppo la voce. La lettera, manoscritta da una scrittura diversa da quella del Magister, recita così: Cita Il luogo indicato dai neo-catari nelle loro confessioni è l'abbazia in rovina di S. Galgano, nei pressi di Chiusdino (Siena). Secondo alcune ricerche eseguiti da storici nella Biblioteca Vaticana, la voce potrebbe essere fondata. Sebbene siano solo ricostruzioni, sembra che la reliquia sia stata portata in Italia da un Templare di ritorno dalla Terra Santa a fine del 13esimo secolo ma, alla dissoluzione dell'ordine a inizio 1300,tale manufatto non compariva in nessun inventario delle proprietà sequestrate all'Ordine. Le fonti descrivono il manufatto in maniera povera: sappiamo che appare di metallo,di forma semplice e senza decorazioni e che vi sono incise sulla base delle scritte in un alfabeto nè latino nè greco. Tornando all'abbazia, essa fu abbandonata nel XVesimo secolo dopo un lungo periodo di carestie e pestilenze, il campanile crollò sul tetto distruggendolo un secolo dopo, tutti i materiali furono riutilizzati e da allora è stata lasciata all'incuria del tempo e ora non restano che rovine. Accanto ad essa, a meno di 500 metri, sorge l'Eremo di Montesiepi, famoso per la reliquia di San Galgano al suo interno, ovvero la sua spada conficcata nella roccia, è ben curato dai Templari che lo gestiscono essendo alquanto frequentato, soprattutto dai pellegrini che vengono a venerare la spada. La storia del santo è alquanto curiosa in quanto simile a quella di alcune leggende medievali mitteleuropee Si narra che il giovane Galgano, giovane cavaliere dissoluto e libertino, ebbe la visione dell'Arcangelo Michele che lo condusse presso Montesiepi, luogo dove qualche giorno dopo il suo cavallo si impuntò e dove il ragazzo conficcò la sua spada per consacrare il luogo. Da allora il ragazzo abbandonò la sua vita e si fece eremita. Durante una sua assenza, la spada subì un tentativo di furto e venne forzata da tre ladri, che non riuscendo nell'intento di sfilarla, la ruppero e l'abbandonarono. Uno venne fulminato all'istante, un altro annegato, mentre il terzo venne aggredito da un lupo che gli tranciò entrambe le mani (conservate nell'eremo), ma venne risparmiato all'ultimo momento perchè, pentito, invocò il perdono di Galgano. Al ritorno Galgano trovò la spada spezzata ma unendo i pezzi, la spada si ricompose miracolosamente. Da quel momento Galgano restò in quel luogo fino alla fine dei suoi giorni, morendo in preghiera sulla spada. Le fonti non indicano dove il manufatto dovrebbe essere nascosto ma è probabile che sia rimasto lì per secoli, ben occultato agli occhi dei più. Alla lettera è allegata una piantina, sebbene approssimativa. Il commento di Padre Geremia , che ha seguito con attenzione ogni cosa, i parte ascoltando e in parte sforzando la vista nel seguirti mentre leggevi al lume di candela, non si fa attendere Tu cosa ne pensi?
Nivix Inviato 29 Ottobre 2017 Segnala Inviato 29 Ottobre 2017 Yelena Volkova Aspetto che il nonno firmi, poi firmo anche io Ascolto molto bene le indicazioni che ci vengono date, ripetendo a mente le varie istruzioni se mi sembrano troppo complicate. Dopo di che mi avvicino a Ludovico Comunque avrai notato anche tu che non ci stanno dicendo qualcosa... Sospetto... sussurro facendo attenzione che nessuno mi senta
Fog Inviato 29 Ottobre 2017 Segnala Inviato 29 Ottobre 2017 Ludovico Rigoni, Il Nonno Firmo il contratto e mi avvicino ad Yelena. I morti sono i morti e non smetteranno di mordere domani. Questo è tutto quello che ho bisogno di sapere. Si tengano pure i loro segreti da preti, finché pagano così bene sono i miei migliori amici! Le sussurro all'orecchio 1
Iri Inviato 2 Novembre 2017 Segnala Inviato 2 Novembre 2017 Frate Leo Legge scandendo ogni parola e tenendosi quanto più vicino possibile al Maestro, in modo che possa udirlo e sbirciare le carte. Pare molto concentrato, come stesse fissando nella propria mente quelle informazioni che gli parrebbero più rilevanti e, quando l'anziano inquisitore domanda la sua opinione, si prende del tempo per riordinarle nella maniera più giusta e sensata possibile. "Volendo considerare affidabili le informazioni estorte ai neo catari" esita un momento, come a reprimere qualcosa dentro di sé, poi prosegue come nulla fosse "nonché le ricostruzioni degli storici vaticani, mi parrebbe plausibile supporre che i Templari conoscessero il valore della Reliquia e che si siano ingegnati per custodirla. Perciò nasconderla all'ombra delle Reliquie del Santo Galgano, la cui storia però riporta a leggende strettamente legate al Santo Graal e alla sua ricerca. Nascondere laddove si fosse sicuri di ritrovare anche a distanza nel tempo." Solleva le spalle, alternando lo sguardo dalle care alla candela, solo di tanto in tanto incrociando quello un po' vacuo del maestro, il cui giudizio sente sempre raggiungerlo oltre il visibile. "Quanto alla descrizione, parrebbe plausibile: un oggetto povero e privo di decorazioni, da tutti i giorni, e le incisioni potrebbero essere in aramaico..." Esita, riflette ancora prima di concludere. "Immagino non ci avrebbero convocati né ci avrebbero affidato la missione, tanto meno si sarebbero impegnati tanto nel raccogliere informazioni se non ci fosse nulla di concreto. Per quanto non possa fare a meno di domandarmi come mai queste informazioni, dopo secoli, siano venute fuori solo ora..." Finalmente si sofferma sul Magister e pare quasi più giovane dei suoi trent'anni quando, quasi ingenuamente, domanda "Il caso esiste, Maestro?"
apetta88 Inviato 2 Novembre 2017 Autore Segnala Inviato 2 Novembre 2017 @Iri Spoiler Padre Geremia annuisce ad ogni fase del ragionamento, se necessario facendosi ripetere qualche parola che inizialmente gli sfugge (anche se ormai il giovane Sotium ha imparato a scandire bene le parole per essere meglio comprensibile). Di certo i Templari non erano degli sciocchi. Esordisce l'inquisitore E' dunque altamente probabile che, se hanno deciso di far affrontare a una coppa in vile metallo un viaggio così lungo, sicuramente avevano le loro buone ragioni... E anche il fatto che al suo scioglimento l'Ordine abbia riconsegnato oggetti di valore di molto superiore ma non questa coppa fa supporre che sapessero bene di cosa si trattasse e quanto valesse... sospira prima di continuare Questa questione stranisce anche me. Anche se i Templari di allora non hanno molto a che spartire coi Templari di oggigiorno, la zona è comunque sotto l'influenza della Rocca Templare Medicea a Siena ... Dunque se questa coppa è davvero a San Galgano, a Sua Santità basterebbe scambiare una parola con Renato da Chianciano [Gran Maestro dell'Ordine Templare NdM] per ottenerla in men che non si dica... Quindi perchè incaricare Santarosa [Grande Inquisitore NdM], e di conseguenza noi, di andarlo a recuperare in tutta segretezza? Tace per qualche secondo, un silenzio carico di senso di colpa mentre quelle domande scomode aleggiano per la cella, prima di conclude sbrigativo Ma sarà meglio andare a riposare, il viaggio non sarà breve nè comodo. FIRENZE, 3 MAGGIO 1958 All'orario e al luogo stabilito per la partenza vi ritrovate. Il Magister vi ha fatto avere tre taniche di benzina e provviste per cinque giorni. Padre Geremia vi ha dato come destinazione Sovicille, un piccolo paese vicino Siena, dandovi piena libertà sull'itinerario da prendere e sulle soste da fare anche perchè, come da lui stesso ammesso candidamente, non saprebbe come arrivarci. La presenza dei due ecclesiastici non è di troppo fastidio: l'inquisitore è un tipo silenzioso che passa il suo tempo con il rosario in mano, addormentandosi spesso fra un Ave Maria e l'altro. Recita col suo Sotium, che legge diligente dal breviario i passi scelti, la Liturgia delle Ore agli orari stabiliti. Per i tre cacciatori: Spoiler Da Firenze a Sovicille la distanza è circa 73 km, per un tempo di viaggio stimato di 14-15 ore, poichè le strade ancora percorribili versano nelle pietose condizioni tipiche del continuo decadimento di tutta la rete viaria del Sanctum. Partendo molto presto è quindi possibile arrivare in serata direttamente a Sovicille, sempre che tutto fili liscio e non si facciano soste. Sono possibili due itinerari, che differiscono per un tratta di strada parallelo che va da poco dopo San Casciano a poco dopo Monteriggioni: - Via Poggibonsi, unico centro abitato dove è possibile fermarsi in tutta la tratta senza dover deviare per Siena (e dunque dover affrontare la scocciatura di controlli alle porte, oltre al fatto che Padre Geremia si mostra riluttante a tale ipotesi se gliela proponete, pur senza motivare il suo dubbio). E' una tratta più lunga (15 ore) e la possibilità di incontrare Morti nel tragitto non è trascurabile. - Via San Donato, priva di centri abitati dove fermarsi ma la strada è indubbiamente in condizioni migliori e quindi la tratta è più veloce (14 ore) ma vi è il rischio di imboscate da parte di qualche temerario gruppo di briganti Potete dunque scegliere in piena libertà che strada fare, se fare il viaggio in un solo giorno o in due, se fermarvi a Poggibonsi o andare a Siena nonostante il parere contrario dell'inquisitore, a che ora partire...
Fog Inviato 3 Novembre 2017 Segnala Inviato 3 Novembre 2017 Ludovico Rigoni, Il Nonno Al sorgere del sole ci troviamo puntuali al luogo convenuto. Appena ci raggiungono, saluto bonariamente i due prelati e, vedendo le taniche di benzina, esclamo: ah! Quanto amo l'inquisizione! Terminati i convenevoli salgo al posto del guidatore e, pipa in bocca, apro la cartina stradale davanti al manubrio. Allora carissimi! Da che parte volete andare? Le alternative sono: tutta una tirata da 14 ore con la possibilità di incontrare dei briganti, oppure 15 ore con una sosta a Poggibonsi con la possibilità di trovare dei morti. Io in tutta onestà opterei per la seconda. Sia perché i morti non sparano e quindi non mi bucano il furgone, sia perché ho una certa età e standomene seduto per tutto il giorno va a finire che perdo la riga del cu... Ehm... Mi si stancano le gambe... Voi che ne dite?
nanobud Inviato 3 Novembre 2017 Segnala Inviato 3 Novembre 2017 Elvio Devizzi "Anche secondo me i morti sono solitamente meno pericolosi dei banditi. E ho l'impressione che il nostro nonnetto voglia praticare un po' di tiro al bersaglio..." disse tenendo la sigaretta accesa in bocca. Stava fumando in un modo decisamente più rilassato rispetto al giorno precedente, quando prese congedo da Fra Candido. "Però quella strada è davvero malmessa in certi tratti, e per qualche motivo Padre Geremia non sembra molto contento di passare da Siena..."
Nivix Inviato 4 Novembre 2017 Segnala Inviato 4 Novembre 2017 Yelena Volkova Dove preferite, i morti mi inquietano come i banditi dico mentre giocherello con una chiave inglese. Tuttavia, è vero dico sorridendo in direzione del Nonno I morti non sparano, io sono favorevole ad andare dove dice Ludovico.
Fog Inviato 4 Novembre 2017 Segnala Inviato 4 Novembre 2017 Ludovico Rigoni, Il Nonno Ah! Che meraviglia la concordia e l'unanimità! Si parteeee! Senza indugiare oltre e senza aspettare la risposta dei religiosi metto in moto il veicolo e parto alla volta di Poggibonsi
apetta88 Inviato 4 Novembre 2017 Autore Segnala Inviato 4 Novembre 2017 (modificato) @Iri Spoiler Mentre i due ecclasiastici si avviano verso il luogo stabilito Padre Geremia fa una domanda. Tu che lo hai letto, quel contratto, quali erano le condizioni per la nostra scorta? Dopo la tua diligente risposta il vecchio commenta pensoso Questo silenzio è davvero d'oro.. Rimane in silenzio per un attimo per poi aggiungere. Tante risorse spese per una scampagnata vicino Siena quando solitamente si va in posti più lontani senza nemmeno una scorta. E Fra Candido mi sembrava anche nervosetto, Santarosa deve avergli messo molta prescia. Padre Geremia, nonostante la sordità, coglie l'allegria del Nonno alla vista delle taniche e guarda il suo sotium alzando le sopracciglia, come a sottolineare qualcosa detto in precedenza. L'inquisitore segue coi suoi occhi annebbiati dalle cataratte la vostra breve discussione ma annuisce quando il Nonno gli fa capire che si parte. Spoiler Un insuccesso che ha effetto durevole sul Pg, tanto che quest’ultimo sarà insicuro quando si troverà in una situazione simile. Il viaggio prosegue sereno, avete anche possibilità di fare una sosta a Poggibonsi per sgranchirvi le gambe e pranzare (e forse è quell'ora di riposo la vostra rovina...), fino a superare Pian Dei Mori. Manca quindi meno di un'ora al vostro arrivo a Sovicille e il sole sta tramontando, si vede ancora bene nei tratti in pianura, un po' meno dove c'è vegetazione un po' più fitta. Ed è in uno di questi tratti a visibilità ridotta che Ludovico, mentre sta guidando,. vede qualcosa in mezzo alla strada, qualcosa che sembra umano ma di umano ha ben poco. Gli abiti sono ormai laceri e il corpo ha i segni di numerose ferite, alcune in via di necrosi, parte dello scalpo è andato via per lasciare a vista il cranio. Sta acquattato come una scimmia e l'impatto sembra inevitabile... Ludovico: Spoiler Lo vedi in tempo utile per poter reagire d'istinto, anche per il fatto che non stavi guidando troppo veloce. Provi a schivarlo? Acceleri? Freni di colpo? Modificato 4 Novembre 2017 da apetta88
Fog Inviato 4 Novembre 2017 Segnala Inviato 4 Novembre 2017 Ludovico Rigoni, Il Nonno Il morto mi compare davanti all'improvviso ed ho giusto il tempo per sterzare verso destra tentando di limitare i danni dell'impatto colpendo il maledetto con lo spigolo del muso del furgone.
apetta88 Inviato 5 Novembre 2017 Autore Segnala Inviato 5 Novembre 2017 Ludovico Spoiler Re di coppe: Successo con risvolti negativi. La manovra ti riesce come volevi, sfortunatamente non hai calcolato che la massa del Morto non è trascurabile. Quindi si, il Morto viene sbalzato ad almeno 3 mt da dove ti trovi ma il contraccolpo ti fa fare un minimo di testa- coda. Riesci a riprendere il controllo del mezzo, evitando che si cappotti o finisca fuori strada, ma nel farlo ti fermi, il muso del furgone è rivolto a circa 60 gradi a sinistra rispetto alla strada ma sei ancora in carreggiata. .Quel che percepisce chi sta dentro il furgone, che stia dormendo, pregando o affaccendato in altro che non sia guardare una strada monotona e sempre uguale da circa 12 ore, è inizialmente una brusca sterzata verso destra, seguita da un lieve impatto che vi sbalza leggermente in avanti e da uno slittamento improvviso e violento del mezzo verso destra, poi il furgone si ferma.
Fog Inviato 5 Novembre 2017 Segnala Inviato 5 Novembre 2017 Ludovico Rigoni, Il Nonno Sporco, lurido, schifoso ammasso di carne! Se mi hai ammaccato il furgone te lo faccio vedere io! Abbasso il finestrino estraendo il canne mozze ed aspettando di vedere il suo brutto muso per ficcarci dentro una palla. Qui micio micio! Spoiler Appena lo vedo sparo un colpo mirato alla testa con il fucile a canne mozze.
nanobud Inviato 5 Novembre 2017 Segnala Inviato 5 Novembre 2017 Elvio Devizzi Dopo dei brevi scambi di parole con Leo ritornò un certo silenzio e con questo la noia. Elvio stava fantasticando in disparte sul proprio sedile, un po' piegato in avanti per non battere la testa contro il tettuccio del furgone a ogni buca (Elvio entra a malapena nel furgone), quando all'improvviso il nonnetto sterzò e fermò il mezzo, imprecando contro un morto. "Dannazione Ludovico! Lascia perdere e riparti!" Intanto però aveva caricato le cartucce nel fucile a canne mozze e afferrato l'elmo, l'unica parte dell'armatura che non aveva indossato.
apetta88 Inviato 5 Novembre 2017 Autore Segnala Inviato 5 Novembre 2017 (modificato) Il Morto si rialza subito dopo l'impatto ringhiandovi contro, anche se i danni dell'urto sono ben visibili: ora poggia su tre arti, si trascina la gamba destra chiaramente fratturata e parte della spalla è lacerata. Ludovico spara dunque entrambi i colpi del suo canne mozze, mirando alla parte superiore del corpo, ciascuna delle due pallottole centra il bersaglio (4 di Fiori con check finale 6 per Malus Mira - 5 ) e la testa del morto, come pure la parte superiore del torace, esplode in mille frammenti cadaverici, per fortuna nessuno di essi va a insozzare il prezioso furgone. Elvio Spoiler La tua esortazione, a quanto pare, era destinata ad essere un veritiero quanto inascoltato grido di Cassandra. Dopo aver caricato il fucile, uno sguardo fuori dal finestrino ti permette di scorgere, nonostante il buio (Asso di Cuori), le sagome di uno... due... quattro... SETTE Ferox che iniziano ad avvicinarsi al mezzo. E sono quelli che puoi scorgere dal lato in cui ti trovi, opposto a quello dove siede Ludovico che ora gioisce per il colpo andato a buon fine, probabilmente ignaro del fatto che ce ne siano altri... Modificato 5 Novembre 2017 da apetta88
nanobud Inviato 6 Novembre 2017 Segnala Inviato 6 Novembre 2017 Elvio Ma Porca... altri DUE, TRE?! QUAT- MA- "PORCA MISERIA SETTE FEROX!!! NONNO PREMI QUEL DANNATO ACCELERATORE!!! ORA!!" Elvio urlò così forte da far sobbalzare anche Padre Geremia. Batté con la mano contro la scocca del furgone ripetutamente - non scherzava.
Nivix Inviato 6 Novembre 2017 Segnala Inviato 6 Novembre 2017 Yelena Volkova Succede tutto in un attimo. Vengo sbalzata in avanti da un urto e, immaginando di non volere avere nulla a che fare con ciò che è stato urtato, faccio per esortare a ripartire. Elvio mi precede. Inizio già a pensare alle ammaccature che il furgone può aver riportato, e sento lo sparo Maledizione Ludovico andiamo, non possiamo ucciderli tutti ogni volta! Elvio si avvicina al finestrino e ci esorta a partire. Sette Ferox, una bella gatta da pelare. NONNO, AL VOLANTE E PARTIAMO!! PRESTO!! impugno istintivamente il martello che porto sempre alla cintura, preparandomi al peggio, avvicinandomi a Elvio per rimanere vicino ad un arma da fuoco.
Iri Inviato 6 Novembre 2017 Segnala Inviato 6 Novembre 2017 Frate Leo Seduto nel retro del furgone accanto a Padre Geremia, legge dal breviario mantenendo un tono basso che non disturbi i cacciatori, fiducioso che grazie alla vicinanza il Maestro lo oda comunque, a meno che non schiacci un pisolino. Non ha avuto nulla da obiettare sul percorso da intraprendere, affidandosi completamente all'esperienza e alla competenza della loro scorta. Di tanto in tanto non resiste dallo sbirciare fuori dai finestrini, scrutando il mondo esterno con quella scintilla di curiosità che parrebbe sempre accompagnarlo. Ma quando il furgone sterza e impatta, il suo unico istinto è quello di lasciar andare il breviario e sorreggere Padre Geremia per evitare che il sobbalzo lo faccia cadere in avanti. Tace e guarda i cacciatori nella tacita richiesta di una spiegazione che gli spari di Ludovico, le imprecazioni e le esortazioni di Elvio e Yelena non tardano a fornirgli. Allora si schiaccia ulteriormente contro la parete del mezzo, stringendo a sé il Maestro con fare estremamente protettivo, quello di un figlio col vecchio e fragile padre, cercando quasi di diventare invisibile per non intralciare gli eventuali movimenti degli altri.
Fog Inviato 6 Novembre 2017 Segnala Inviato 6 Novembre 2017 Ludovico Rigoni, Il Nonno Una rosa scarlatta di sangue e cervella ripaga il prezzo dei due proiettili e della botta sulla carrozzeria! Così la prossima volta guardi bene prima di attraversare la strada! Ahahah! D'un tratto Elvio comincia a sbraitare dicendomi di partire. Sette ferox?! Ma che c'è? Un raduno?! Senza perdere tempo ingrano la marcia e parto a tavoletta. Yelena, tesoro, sii gentile e metti altre due cartucce nel fucile del Nonno per piacere. Dico passandole l'arma senza guardarla.
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