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Tre Passi nel Delirio. Capitolo I : Le Voci nella Testa


Thorgar

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Aurora Revancha

Guardo preoccupata le ferite di Hanz, tirando un sospiro di sollievo quando sento la sua spiegazione. Ci mancava solo qualcosa capace di ferirci durante i sogni. Appena vedo entrare anche Attila rinizio a parlare, dicendo a beneficio di tutti Ho avuto degli strani incubi. Non so se siano un qualche segno o un tentativo di entrare nella mia testa, ma in questo stato non riesco a pensare chiaramente. Ho bisogno di riposare, vi racconteró tutto domani mattina. 

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Caelius Fuscus 

@Hanz

Spoiler

Capisco dico ad Hanz annuendo mi raccomando, se noti che qualcosa non va avvisami subito, prima che sia troppo tardi. Non avere timore, sconfiggeremo il male! 

Preso atto che discuteremo dell’accaduto l’indomani e che non sembrano esserci minacce immediate nei paraggi mi congedo dai miei compagni e torno al mio letto, con la sensazione spiacevole che qualcosa di brutto stia per accadere. Prima di coricarmi invoco gli dei, affinché veglino su di noi.

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Nel frattempo anche Velkan si è destato. E' sceso al piano inferiore, ha rassicurato Vivienne ed è uscito, per vedere se c'era qualcuno intorno all'edificio. Ritorna da voi e riferisce, di non aver trovato nulla. Tornate a dormire. La notte finisce in maniera serena, fortunatamente. Vi alzate poco prima delle otto del mattino. Indossate le vostre armi, armature ed uniformi e scendete nella parte di sala a voi riservata. Guardate fuori dalle finestre e notate che la fitta nebbia della notte precedente è ancora presente, ma si sta diradando. Nella sala c'è un buon profumo di pane fresco. Le cameriere vi raggiungono e vi portano una ricca e gustosa colazione. Latte, pane caldo, marmellate, frutta, succo di arance d'Endomita e alcuni dei famosi croissant del Saethwyr. Finito di servirvi vi lasciano soli, in modo che possiate discutere di ciò che volete, senza essere disturbati. Notate che nonostante le urla nella notte, l'atmosfera è abbastanza rilassata. Non essendo successo nulla di grave e grazie alla rassicurazioni del Soldato Valerious, sembra che nessuno sia rimasto troppo spaventato dalla cosa.

 

 

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Aurora Revancha

Velkan rassicura gli altri clienti della locanda e torniamo a dormire. Provo a sistemare la porta, per quanto possibile, prima di scrivere su un pezzo di carta quanto ho sognato durante la notte, cercando di fare chiarezza nella mia testa confusa e piena di paura. Non mi avrebbe contattata se non desiderassi la sofferenza di quelle creature per il solo piacere personale. Vado poi a dormire, sperando di non vedere nuovamente le scene terribili che continuano a scorrere davanti ai miei occhi.

Mi sveglio molto prima degli altri e inizio le quotidiane operazioni di manutenzione che dedico alla mia arma e alla mia armatura. Dopo aver provato un paio di pose difensive, anche per provare a scacciare con la disciplina lo sconvolgimento che mi ha provocato la nottata. Metto poi la spada nel fodero, raccolgo i fogli pieni di frasi scollegate ed illogiche e scendo le scale, dirigendomi nella sala comune. Cerco Vivienne e le chiedo quanto le serva per riparare la porta, pagando personalmente la cifra richiesta. Mi siedo successivamente al tavolo, guardando i volti dei miei compagni per leggere i loro sentimenti. E se il male avesse iniziato a toccare ognuno di noi, manifestandosi solo nei piú fragili? Prima di parlarvi di quello che ho visto questa notte, devo farvi una premessa necessaria: il mio sonno è frequentemente tormentato da incubi sul mio passato e sul mio retaggio, sono ormai abituata a queste visioni. Questa notte ho visto qualcosa di diverso dal solito. Per questo ho ritenuto necessario parlarvene. Dico mentre stringo il pettorale metallico, cercando una simbolica protezione. Ho sentito delle urla. Provenivano da delle figure in fiamme legate a dei pali. Mi son trovata davanti ad una di loro, che mi ha maledetto chiamandomi crudele assassina. Erano streghe, come lo era mia madre. Vicino a me c'era una figura ammantata, che mi ha quasi ordinato di bruciare quel mostro. Ho lanciato la torcia e ho visto le fiamme consumare il suo corpo. Il peggio è venuto dopo: una voce femminile mi ha chiesto di unirmi "a loro". Mi sono voltata e ho visto un volto con ben poco di umano: la mascella sembrava essere bruciata, gli occhi erano sostituiti da due bulbi bianchi, che sembravano scrutarmi l'animo, e il resto del volto era coperto da un sottile velo di pelle rangrizzita, quasi fosse stata attaccata successivamente. Aveva qualcosa di femminile in sé. Concludo prima di prendere un pezzo di pane caldo e mangiarlo, cercando conforto in quel cibo semplice.

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Attila

Mi sveglio leggermente annoiato quando non penetra la minima luce dall'esterno. Ancora nel letto guardo fuori: sta migliorando, quasi preferivo il tempo di ieri rifletto a mente lucida su quello che è successo nella notte ma ancora troppe cose sono lontane dall'essere comprese.

Sbadiglio e mi ricopro. Torno a dormire per qualche lungo minuto prima di alzarmi.
La luce dell'alba ormai è potente, il sole è già sorto e mi metto in piedi davanti all'entrata della stanza per qualche esercizio di allungamento.
Mi vesto e scendo nella sala comune. Mi siedo e mi faccio portare la colazione: non mi interessa cosa mi diano, mi prendo quello che viene.

Una volta che siamo tutti attorno al tavolo Aurora inizia a spiegare cosa ha visto nei suoi sogni e cosa ha scaturito l'urlo che ho sentito provenire dalla sua stanza.
Ascolto tutto il suo discorso con attenzione guardando di tanto in tanto i volti degli altri al tavolo.
Prima di questa notte hai mai sognato cose simili? Le chiedo

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Caelius Fuscus
Appena tocco il cuscino prendo nuovamente sonno, dormendo come un sasso fino all'alba. Quando mi sveglio mi alzo velocemente e svanisce subito ogni traccia del torpore notturno, come ogni giorno, come sono stato addestrato a fare. Prego gli dei mentre lucido le mie armi, mi rivesto e recupero il mio equipaggiamento lasciando in camera ciò che non mi serve nell'immediato.
Quando arrivo al pianterreno trovo già il Cavaliere a tavola non sono l'unico mattiniero qui e dopo pochi istanti arrivano anche Attila e gli altri.
Mangio in modo metodico e prediligendo i cibi più nutrienti, sapendo che mi serviranno energie per affrontare una giornata che potrebbe riservarci molte sorprese, ma non posso non sentirmi soddisfatto mentre addento prelibatezze che a Balànca erano presenti solamente nei sogni più remoti degli accoliti
vent'anni di insipido porridge proteico, latte di capra e arance dell'Endomita ad ogni colazione...a volte mi chiedo come una pessima cucina possa avermi reso un guerriero migliore. Le vie degli Dei sono davvero inspiegabili a volte! 

Mia Signora dico dopo aver ascoltato la descrizione del sogno del Cavaliere Revancha ora mi spiego le sue urla: ciò che ha visto non è sicuramente di buon auspicio. Il volto...l'ha riconosciuto? Potrebbe essere qualcuno a lei vicino, o con il quale si è già scontrata in passato?
Potrebbe...potrebbe essere in qualche modo una visione collegata alle vicende che ci stiamo trovando fronteggiare in questo villaggio?

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Hanz 

quando Aurora ci descrive il suo sogno, capisco che questa sarà una mattinata lunga e complessa Mia signora, le chiedo scusa da adesso, questa notte ho mentito: anche io ho avuto un incubo simile, ero nel bosco davanti a Bouchon, lui si animava e mi bruciavano sul rogo. Ho avuto spesso incubi simili da bambino, solo che stavolta al risveglio parte delle bruciature omiriche le avevo davvero addosso. E anche io ho sentito una voce femminile chiedermi di unirmi a lei. Prendo un respiro profondo, conscio della mezza follia che sto per dir so che può sembrare una pazzia, e di quelle grosse, ma temo che Umar abbia trovato un modo per tornare sotto forma di spirito, o almeno di contattare suoi... “simili” attraverso i sogni. Riferendomi a ciò che è successo qui, temo che Umar abbia preso contatto con qualcuno, spingendolo a compiere quei delitti

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Aurora Revancha

Scuoto la testa alle domande di Attila e Fuscus sui miei sogni, rispondendo con un visibile dolore, come se stessi estraendo una freccia da una ferita profonda Non ho mai avuto sogni di questo genere. Incubi, ma di tutt'altro tipo. E non ho mai visto quel volto in vita mia. Come vorrei potermi fidare di loro e raccontargli semplicemente tutta la storia.... Ascolto poi il resoconto di Hanz cercando di scacciare il dolore e l'inquietudine, poco adatti al mio ruolo di guida. Non posso crollare per prima, il Gran Maestro si fida di me. Le parole di Hanz sono tanto spaventose quanto razionali: è decisamente una delle ipotesi piú plausibili su questo caso. É uno scenario parecchio cupo, fratello Hanz. Una strega è pericolosa in vita, non oso immaginare il grado di letalità raggiunto dopo la morte. L'aspetto che lo rende piú spaventoso è la sua logicità: le tragedie di questo paese sarebbero facilmente spiegabili. L'unica domanda a cui dobbiamo dare risposta è come abbia fatto a tornare su questa terra: se qualcuno l'ha evocata, come lei sembra pensare, potrebbr averlo fatto con l'orrido sacrificio di Bouchon.

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Hanz

Temo ormai sia assodato che quello di Bouchon sia un sacrificio, e questo spiega anche il pentacolo rovesciato: l’energia vitale di Bouchon potrebbe essere stata usata per richiamare lo spirito di Umar. Purtroppo, tutto questo non ci da nuovi indizi sui sospettati. Rifletto ad alta voce, molto assorto nei miei pensieri Potrei esaminare il diario del cavaliere? Magari c'è un qualche indizio al suo interno  

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Caelius Fuscus 

un brivido mi scende lungo la schiena mentre ascolto i racconti di Hanz ed Aurora gli dei guidino l’Inquisizione verso la luce! La faccenda qui si sta facendo sempre più macabra ed oscura...visioni, incubi, bruciature...spero che il Cavaliere sia abbastanza forte da non cedere al richiamo del male, gli dei la proteggano...

Fratelli, come abbi fatto quella strega a tornare è un quesito di grande importanza, ma di importanza ancora maggiore è scoprire CHI, più che COME. Ancora non abbiamo un sospettato principale, i moventi sono fumose supposizioni...dobbiamo muoverci e dobbiamo farlo velocemente: non indugiamo oltre, andiamo ad interrogare in modo più approfondito i nostri sospettati prima che succeda qualcos’altro di brutto prima che uno di loro due venga a sua volta posseduto dalla strega

Modificato da Thorgar
pensieri in azzurro
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Aurora Revancha

Certo, anche se non ho trovato nulla di significativo. Dico ad Hanz con voce sempre piú sicura, perdendo gradualmente la nota di terrore che mi aveva caratterizzata. Come si puó combattere uno spirito, qualcosa che non dovrebbe neanche esistere? Se solo ci fosse mio padre qui... Procederemo con gli interrogatori dopo aver celebrato i funerali, come abbiamo stabilito ieri sera. E credo che sarà necessario dividersi nuovamente, per poter essere piú efficaci.

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Con queste parole di Aurora, vi alzate ed uscite dalla taverna. Decidete di recarvi alla piazza della cittadina, per i funerali e il vostro discorso. Fatto ciò, vi organizzerete. Ma adesso è il momento, di dare una degna sepoltura alle vittime di tutta questa follia. La folla è numerosa. Quasi tutto il paese è accorso. Il borgomastro è vicino al chierico Elestar. Vi accolgono sorridenti, stringendovi la mano. I visi dei paesani sono carichi di entusiasmo e quando comparite, alcuni inneggiano a voi e all'Ordine, con applausi e urla di incoraggiamento. I padri tengono in braccio i propri figli e le donne si stringono ai loro mariti. I volti sono pieni di angoscia. Ma quell'angoscia è illuminata da una luce, flebile ma forte,  che si chiama speranza.

Continuano ad inneggiare a voi, in attesa che qualcuno prenda la parola. Intanto la nebbia continua a diradarsi sempre più, permettendo al sole di spuntare e di illuminare la vostra entrata in scena. Può essere una coincidenza. Oppure, che sia magari un segno. Un segno atto a ricordarvi, che la luce trionfa sempre e che gli dei sono con voi. 

 

 

Modificato da Thorgar
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Artiom Habermas

Spoiler

Artiom è un uomo di 50 anni alto 1.90m e ben piazzato per la sua età. Barba e capelli sono bianchi ma, gli occhi di color giallo topazio, rivelano inequivocabilmente la sua discendenza celestiale. L'occhio sinistro è attraversato da una cicatrice verticale. Indossa, sopra ad un giaco di maglia di mithral, la tunica dell'inquisizione, il cui stemma rivela la sua appartenenza al corpo delle spie. Sulle spalle è posato un mantello nero e dalla cintura pende una faretra vuota. Apparentemente sembrerebbe disarmato.

L'uomo, nonostante l'aspetto singolare, tende a passare inosservato dato che raramente si trova al centro dell'attenzione. La ragione è l'enorme leone bianco che lo accompagna. La belva è alta al garrese quanto la spalla dell'uomo ed arriva a raggiungere i 2.5m di lunghezza. Il corpo è protetto da un'armatura di mithral ed al collo, coperto dalla candida criniera, indossa un pesante collare di cuoio borchiato nero.

Assisto in disparte alle celebrazioni finché non decido che il popolo ha festeggiato abbastanza. Avanzo, seguito da Rengar, facendomi largo tra la folla fino ad arrivare in prima fila, lo stemma del grifone che stringe un pugnale è ben in vista sulla tunica. E' la prima volta che vedo tanto entusiasmo ad un funerale. O la persona sepolta doveva essere un gran pianta grane oppure mi sfugge qualcosa... Salute a voi inquisitori. Vi stavo cercando...

Modificato da Fog
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Caelius Fuscus 

Il sole che sbuca dalla nebbia è un segno che mi rinfranca, so che gli Dei sono con me anche stavolta! La folla quasi contenta di vederci invece mi lascia perplesso sciocchi, non capite che se noi siamo qui è perché il Male cammina tra voi? I miei pensieri vengono interrotti dalla comparsa di un uomo di mezza età, ma quello che attira l’attenzione è senza dubbio la grossa fiéra che lo segue al passo un leone albino! Che mi prenda un accidente...costui dev’essere abile per essere arrivato fin qui senza farsi notare pur essendo accompagnato da una bestia del genere. E sembra essere un nostro confratello...un lupo solitario? Nel rispetto del protocollo aspetto che sia il mio ufficiale a parlare per primo, mi limito a fare un passo in avanti ed un cortese cenno con il capo in su direzione. Chissà cosa lo porta qui...una coincidenza o il volere del Gran Maestro?

Modificato da Thorgar
ho messo in azzurro i pensieri
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Attila

La noia mi assale, è palese.
Mi guardo attorno e vedo le facce delle persone contente del fatto che ci siamo noi. Mah

Ad un certo punto arriva un tizio sconosciuto con una bestia immensa al suo fianco che dice di cercare proprio noi. Lo squadro. E' palesemente un estraneo al villaggio di Lemieux ma poi noto uno stemma di grifone sulla tunica. Non ricordo mai sti càzzo di simboli di mèrda.

Mi affianco ad Hanz, quello che considero più erudito e gli bisbiglio chi càzzo è?

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Aurora Revancha

Descrizione

Spoiler

Aurora è decisamente definibile una bella ragazza: lunghi capelli scuri, viso delicato e carnagione chiara e perfetta, senza nessun neo o malformazione. "Tanto bella da far paura" dicono alcuni. Ed effettivamente non hanno tutti i torti: Aurora porta infatti chiaramente i simboli del marchio del Male e del peccato, cosa che ha spaventato ben più di un uomo. I suoi occhi sono infatti dicromi: uno è del colore del cielo in tempesta, mentre l'altro è come la luce del sole, con riflessi quasi dorati. Ma il peggio deve ancora arrivare: le mani terminano in lunghi artigli, nascosti con vergogna sotto dei guanti di cuoio bollito, e le braccia sono coperte dai simboli della magia del demonio. Aurora ha imparato a proteggersi dagli sguardi estranei con la sua armatura, ma non sempre le risulta possibile. Inoltre la sua altezza ben sopra la media intimorisce spesso qualche uomo. 
Normalmente indossa vestiti quasi da uomo, ma sa come mettersi elegante per le cerimonie ufficiali. Al fianco porta sempre la sua spada, con inciso un sole nascente sull'elsa.

L'immagine è nella gallery

Usciamo dalla locanda e veniamo accolti da un coro festante di individui, in un atmosfera poco adatta ad una funzione funebre ma decisamente carica di speranza. Hanno la forza d'animo necessaria a riprendersi anche da questa catastrofe, allora. Noi non abbiamo fatto altro che farla uscire allo scoperto. Stringo la mano al Borgomastro e faccio per prendere la parola quando una figura rompe l'atmosfera creata dalla luce del sole tra la nebbia. É un uomo di mezza età, con una discendenza celestiale, che porta i simboli dell'Ordine. Un Inquisitore che ci cerca? Siamo qui da un solo giorno, non ho mandato nessun rapporto. Forse si trovava in zona. Guardo stranita la poderosa creatura che lo segue docilmente, quasi fosse un gatto troppo cresciuto, prima di parlare schietta all'uomo Cavaliere Aurora Revancha. Con chi ho l'onore di parlare? Attendo che si presenti per aggiungere Dovremmo celebrare una cerimonia funebre. Le sue parole possono attendere qualche minuto o si tratta di questioni veramente importanti?

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Artiom Habermas

Io sono Artiom Habermas, soldato del Secondo Capitolo. Lui invece è Rengar. Dico indicando il leone bianco mentre questo si siede assumendo un atteggiamento fiero. Mi trovavo nei paraggi per un... lavoro... quando ho sentito delle strane voci su degli omicidi rituali. Tra una chiacchiera e l'altra ho saputo che un gruppo di inquisitori stava indagando sulla faccenda così ho deciso di verificare personalmente la veridicità di questa storia. Non era mia intenzione interrompere, continuate pure. Potremmo discutere una volta concluse le celebrazioni.

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Caelius Fuscus

sono troppo distratto per concentrarmi sulle esequie delle vittime, la mia attenzione è rivolta al nuovo arrivato: era da queste parti per un “lavoro”, eh...? Chissà se è veramente così o se è stato inviato qui con il preciso intento di  sorvegliarci...?

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Aurora Revancha

Annuisco soddisfatta alle parole del confratello, anche se continuo a nutrire qualche dubbio su di lui. E qual'era questo mitico lavoro? Attendo che tutti prendano il loro posto e che si possa recuperare la sacralità del momento per fare un passo avanti e prendere la parola. Non conoscevo le vittime di questo male orribile e senza senso e, per quanto mi sforzi, non riesco a coglierne pienamente l'essenza. So peró che oggi stiamo concedendo il giusto riposo a questi uomini ed è questo ció che importa. Dico guardando la folla, concedendomi una pausa per prendere fiato. Questa cerimonia vuole essere un segno, abitanti di Lemieux: un segno di speranza e rinascita. Concedendo a queste vittime di poter finalmente dormire il sonno eterno, voglio pulire anche le vostre anime dalla paura e dal terrore. Le fiamme a cui affideró questi corpi saranno un segno di speranza e rinascita. Non dovrete piú temere le ombre della notte: l'Ordine è arrivato per portarvi giustizia e per farvi da scudo contro il male, per evitarvi altre cerimonie come questa e per garantirvi la felicità che vi meritate di diritto. Le famiglie di queste persone non dovranno piú guardare a queste ceneri come ad un ricordo di dolore e ingiustizia, ma solo come un ponte con la felicità passata. Il male non riuscirà a strapparvi anche gli attimi della vita di ogni giorno. Concludo solennemente, sfiorando la spada con una mano. Lascio poi a chiunque se la senta la libertà di prendere la parola.

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