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Tre Passi nel Delirio. Capitolo I : Le Voci nella Testa


Thorgar

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Aurora Revancha

Attila propone stranamente una soluzione pacifica, che non preveda né torture né possibili morti innocenti. Non me lo sarei mai aspettata, sinceramente. Non dopo la frase precedente. Chi di voi è abile, come il soldato Blackthorn, a nascondersi e seguire qualcuno? Ci basterebbero due persone per seguire i nostri sospetti. Chiedo agli altri membri del mio gruppo, guardandomi intorno in cerca di qualcuno che ci osservi: questi piani possono funzionare solo finchè siamo certi di non essere spiati. Avrei anche un'altra idea per evitare quella soluzione, ma preferirei esporvela in un luogo in cui siamo sicuri di non essere ascoltati. La locanda potrebbe andare, a vostro parere?

 

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Attila

Sia chiaro. Non mi importa delle genti e della loro incolumità, ci sono morti ogni secondo alzo lo sguardo dalla mia posizione seduta verso Recancha ma abbiamo una missione e non possiamo fallire. Io non ho mai fallito. 

Mi alzo dal gradino e rimango in piedi ad aspettare un gesto direzionato alla locanda

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Con l'intento di non farvi ascoltare, vi incamminate verso la locanda. Procedete a passo spedito per alcuni minuti e arrivate. Vivienne vi accoglie con un caloroso sorriso e vi scorta fino alla parte a voi adibita. Una ragazza giunge un attimo con un paio di brocche d' acqua fresca, poi si congedano entrambe con un inchino e vi ritrovate soli al vostro tavolo. 

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Aurora Revancha

Veniamo condotti al nostro tavolo, dove ci vengono portate delle brocche d'acqua. Riempo un bicchiere e la bevo immediatamente, anche se non certo per la sete: ho bisogno di pensare razionalmente e di non farmi guidare dalle emozioni. Appena tutti hanno preso posto, espongo quanto stavo pensando fuori dalla locanda Oltre a seguirli tra le ombre, potremmo fare delle pressioni su di loro: potremmo rivelare ad entrambe, quasi fosse una sorta di segreto, che abbiamo capito come funzioni il rito che sta operando il colpevole e che sappiamo come fermarlo, ad esempio. Dobbiamo incutergli timore, farle spaventare: potrebbero fare un errore e far crollare quell'aria di insospettabilità che hanno mantenuto fino a questo momento.

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Artiom Habermas

Siedo pesantemente al tavolo ed accendo la pipa meditabondo. Rengar, fuori dalla locanda, attende e controlla la situazione. Trovo una piccola falla in questa idea. Dalla bocca escono rivoli di fumo bianco. Come facciamo a parlare con loro dei nostri piani senza metterle immediatamente in allarme? Quale senso avrebbe che l'inquisizione riveli le sue scoperte a dei civili?

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Caelius Fuscus 

La locanda sembra un’oasi di pace in un villaggio che pian piano sta avvampando nelle fiamme degli inferi. La tranquillità e la parvenza di sicurezza che questo luogo traspare sembrano quasi innaturali, ma sono ben contento di sedermi ad un tavolo presso il quale mi sento momentaneamente tranquillo. Ascolto il piano del Cavaliere ma non mi suona molto convincente, la mia mente da soldato di prima linea non è avezza a questo genere di manipolazioni ed esprimo i miei dubbi ad alta voce: come possiamo far credere ad una persona che abbiamo smascherato i suoi atti se in realtà non sappiamo praticamente nulla? Alla colpevole sarebbe facilissimo smascherare il nostro tentativo: le basterebbe chiederci qualche informazione o porci un quesito la cui risposta avrebbe un significato chiave per l’assassino per capire che stiamo improvvisando, inventando. Mi metto nei panni dell’assassino per fare un esempio: se qualcuno venisse da me dicendo “sappiamo che il colpevole uccide usando una spada e nelle notti di luna piena” quando so che invece io uccido con un martello a ogni mezzogiorno della prima settimana del mese allora dentro di me mi farei una grossa risata e sarei sicuro del fatto che gli investigatori non solo non hanno prove a mio carico ma stanno letteralmente brancolando nel buio con l’intera indagine. Allo stesso modo, anche da innocente, dubiterei di un ufficiale che bussa alla mia porta dicendo con fare vago che “siamo sulle tracce del colpevole, non ci sfuggirà, ma non posso dire di più” rifiutando di rispondere alle domande che sarebbe spontaneo fare. Non capisco come esporsi così ci favorirebbe nei confronti della ragazza colpevole. Ammesso che sia realmente una di loro due: se l’assassino è vittima di una possessione inconscia il tranello sarebbe ugualmente un buco nell’acqua.

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Attila
[La Luna di Settembre]

No, io non sono in grado. Rispondo serafico a Revancha Non saprei cosa dire, esattamente come ha detto Fuscus.

Ligeia e la figlia del conciatore. Solo due. Conto sulla mano sinistra mentre parlo. La terza, Lucille è il nostro problema, non quelle lì. 
Possiamo seguirle ma la ragazza scomparsa? 

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Aurora Revancha

Ascolto le risposte di Caelius e Artiom attentamente: hanno ragione, ci son delle falle nel mio piano. Non è il mio lavoro, è nettamente diverso da difendere un soldato sul campo di battaglia. Scartiamo quella parte del piano. Lei, Soldato Habermas, seguirà Augustine, mentre il Soldato Blackthorn terrà d'occhio Ligeia Turelle. Intanto, il soldato Hanz e il soldato Valerious cercheranno di ricordare qualche dettaglio su incanti che possano ripetere quanto ci è stato descritto dal ragazzino, mentre io e il soldato Fuscus proveremo a setacciare il bosco. E' pericoloso, ma è l'unico luogo che potrebbe fare da nascondiglio a una persona scomparsa. Tranne le catacombe, ammesso si espandano nel sottosuolo. 

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Aurora Revancha

Guardo gli altri in cerca di qualche consiglio su come comunicare, focalizzandomi particolarmente sui due incantatori. Rispondo poi ad Attila sul secondo quesito Io e il soldato Fuscus andremo nel bosco proprio per provare a cercare dove si nasconde o dove viene tenuta. In città abbiamo già interrogato tutti i sospetti, chiedere altro sarebbe inutile.

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Finite di discutere, a proposito della pianificazione del giorno successivo e ormai è pomeriggio tardi, vicino all'ora di cena. Visto che siete già al tavolo, decidete di fermarvi a mangiare. E' da stamattina che non lo fate e i vostri stomaci brontolano. La locanda dimostra ancora una volta, di disporre di un'ottima cucina. Vi viene servito un primo, a base di ravioli di carne conditi con la panna e della pancetta affumicata. Di secondo vi viene offerto del pescato fresco, cucinato al forno con erbe e aromi per insaporirlo. Il pesce viene accompagnato da 3 ciotole di verdure diverse, disposte a centro tavola. Una di pomodori, una d'insalata e una con del pinzimonio di carote, finocchio e peperoni. Il tutto si chiude con il dolce. Del budino crème caramel, tipico del Saetwhyr. Come bevande vengono poste sul desco caraffe di acqua, birra e un bianco frizzante, tipico di queste parti, che con il pesce sta benissimo.

Finite di mangiare con calma, che sono ormai le 19.00. State scambiando le ultime parole, prima di ritirarvi ognuno nella sua stanza, quando Hartiom si accende la pipa, per fare una fumata digestiva. Si mette alla finestra, osservando le ombre, che sono ormai totalmente calate. Viene raggiunto anche da Fuscus e dal Soldato Attila, che si uniscono all' osservare la sera. Aurora, Velkan e Hanz invece rimangono al tavolo.

@Artiom

Spoiler

Ti accorgi che sta salendo la nebbia. 

@Attila

Spoiler

Ti accorgi che sta salendo la nebbia. 

@Fuscus

Spoiler

Ti accorgi che sta salendo la nebbia. 

 

Modificato da Thorgar
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Hanz

sono rimasto in silenzio per un bel pezzo, ed anche a tavola non sono poi molto di compagnia. In parte perché si avvicina la sera, con la possibilità di nuovi incubi e di un omicidio la mattina successiva. Inoltre perché la mia mente ancora non riesce a focalizzare gli indizi per trovare una risposta.

mi guardo attorno per la sala, osservando gli altri avventori cercando di distrarmi. Vedo in particolare se scorgo la giovane cameriera bionda di quando siamo arrivati

Spoiler

Conoscenze varie ed eventuali, Arcane e Natura +15, altre +4 per cercare di rispondere alle domande di Aurora

 

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Caelius Fuscus

Il budino, il budino! La vita nell'Ordine è dura, è vero, ma mai quanto lo era affrontare la cucina militare di Balànca tre volte al giorno per più di vent'anni...il budino!
Sazio e soddisfatto mi alzo dalla tavola e lascio i miei confratelli a chiacchierare. Mi avvicino ad Artiom, intento a fumare la pipa alla finestra, con l'intento di chiedergli di narrarmi di qualche sua passata avventura quest'uomo ha l'aria di avere parecchi inverni sulle spalle, non parla a sproposito, ha sempre un asso nella manica e sembra sapere il fatto suo: sono certo che ha visto un sacco di cose nel corso degli anni...sono curioso, potrei apprendere qualcosa da lui. Ma i miei piani di socializzazione vanno in fumo quando arrivo di fianco ad Artiom e getto un'occhiata all'esterno: la nebbia sta salendo! Dannazione, ancora quella dannata nebbia! Siano lodati gli Dei che mi hanno fatto alzare al momento giusto e camminare fino a questa finestra...dobbiamo fare qualcosa, sta per succedere qualcosa di decisamente non buono...torno al nostro tavolo con passo deciso ma discreto, per non allarmare gli altri avventori, ed affianco Aurora sussurrandole all'orecchio Mio Cavaliere, si sta alzando la nebbia! Gli omicidi sembrano essere stati tutti anticipati da avvenimenti come questo: forse sta per succedere qualcosa.

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