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Inviata

Buongiorno a tutti!

Quante volte avrete letto di ambientazioni nella Grecia Antica, con gli dei dell'olimpo, i titani, i ciclopi, le streghe e i mostri tanto cari alla mitologia antica? Zeus e compagnia bella sono una costante in questo tipo di ambientazioni, ma che dico, nella quasi totalità di opere fantasy che trattano dell'antica Grecia.

Bene, non è quello che mi serve.

Nella campagna che vorrei far vivere ai miei PG intendo mantenere un silenzio glaciale nei confronti degli dei. Avete quindi idee per caratterizzare al meglio un'ambientazione nella Magna Grecia fra il VII e il IV secolo senza la sovrastruttura mitologica?

Pensavo come polis principale l'Atene Periclea in pieno positivismo del cinquantennio d'oro, prima della disastrosa campagna in Sicilia e dell'epidemia, che ne dite?

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Inviato

Alcune idee random:

Viste le premesse io la legherei alla Guerra del Peloponneso.

- I personaggi sono una forza d'elitè della Lega di Delo, dovranno compiere varie imprese per Atene e magari affrontare addirittura i temibili Spartiati.

- Alcune fazioni all'interno della Gherusia spartana vorrebbero una pace e contattano i personaggi per aiutarli nel loro colpo di stato che porrà fine alla guerra. Lo stesso fanno gli iloti che vorrebbero scrollarsi di dosso il giogo dei loro oppressori dorici. Con quale fazione schierarsi?

- Mentre Ateniesi e Spartani (ed alleati) si indeboliscono a vicenda alcuni osservano nell'ombra e aspettano il momento adatto per colpire, un gruppo di malvagi sacerdoti Tebani ha intenzione di compiere un malefico rituale e riportare in vita la sfinge (si, LA sfinge, quella di Edipo)

- Il panettiere sotto casa, la moglie del fabbro, l'eremita che vive sulle montagne o l'influente capo politico, il soldato e il comandante della galea; tutte queste persone hanno una sola cosa in comune, in realtà sono spie Persiane. Il Re dei Re ha occhi ed orecchie dappertutto e si dice che non dormano mai. Nella lontana Persepoli la casta dei magi ha studiato testi proibiti dalla Mesopotamia, dall'Egitto e persino dalla lontana India, nelle taverne dell'Egeo si sussurra sottovoce che strane ed inquietanti figure si aggirano la notte... Che i famosi immortali siano diventati veramente immortali?

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Inviato

Tutte bellissime idee, ognuna delle quali porterebbe a uno stile di gioco diverso da parte del party, sono davvero indeciso su quale sia quella che preferisco.

Chapeau! :'D

Inviato (modificato)

Grazie!

Ovviamente, pensavo di farlo sopratutto con la magia e di trasformarla a livello sia di roleplay che di meccaniche in un qualcosa di molto più simile a una coscienza alchemica ed erboristica, che si basa in primis sul distillare infusi e vapori chimici dagli effetti molto variegati (degli pseudo-incantesimi, per intenderci). 

Ad esempio la mia PG (quando mi daranno il cambio come Master, ogni tanto ci alterniamo) è una barda ma, non potendo per motivi di ambientazione ruolare il classico bardo con poteri magici, rimane comunque un PG capace di buffare o depotenziare i nemici con la sua musica e, con le sue conoscenze, essere una buona fonte di informazioni e una mediocre alchimista (com'è nel gioco classico il bardo paragonato a livello di incantesimi con un mago).

Ovviamente questo drammatico depotenziamento del party e delle sue risorse si accompagna ad un altrettanto depotenziamento delle risorse nemiche. In ogni caso nelle nostre sessioni prediligiamo molto più il roleplay, non è un problema se così facendo gli scontri dovessero andare in secondo piano ;)

Modificato da Fantome
Inviato

<< A breve giocherò una campagna ambientata nella Magna Grecia, e volevo sapere se la PG che avevo in mente era abbastanza "misura di tutte le cose, di quelle che sono come sono, di quelle che non sono come non sono", per intederci

Nome: (Από κάπου σε τίποτα) Apó Kápou Se Típota
Giovane aristocratica, fin dalla tenera eta ebbe la possibilità di studiare la dottrina pitagorica, di dedicarsi a culti esoterici e occulti come l'orfismo e il dionisismo, di interrogarsi sull'arché, di cadere in un pozzo contemplando le 55 sfere dell'etere ove sono immerse le stelle cosmiche, nel chiedersi se davvero al fin anche gli uomini, derivassero dai pesci. 
Così un giorno decise di partire, lira in spalla, per esplorare quel disco piatto che galleggiava sui mari che era il mondo. 
Anche lei alla ricerca della verità cosmica, moderna Ulisse dei suoi tempi arcaici, tutto ciò che muove Apò è la curiosità: comprendere il suo posto nell'universo e in senso più ampio quello dell'umana specie.
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Detto questo, me la immaginavo ballare spesso il sirtaki, benché sia conscio sia stato creato solo nel 1964. Una sorta di sirtaki antico facciamo allora :'D >>

 

Questo è il post con il quale sono esordito su facebook qualche giorno fa, con tanto di artwork allegato

Apò, Artwork.jpg

Inviato

Non so se l'hai letta, ma secondo me un buon punto di partenza per un fantasy greco-mediterraneo sono le Argonautiche di Apollonio Rodio.
Hai sostanzialmente un gruppo di avventurieri ante litteram. Ci sono molti guerrieri come Aiace e Telamone, uomini dalla forza straordinaria come Eracle, Castore e Polluce che sono grandi pugli (vedili come monaci refluffati), Atalanta la cacciatrice che puoi vederla come un ranger. C'è Idmone figlio di Apollo che è un veggente, Zete e Calaide che sono figli di Borea ed hanno le ali, ed infine Orfeo che è a tutti gli effetti un bardo (e fa cosa incredibili con la sua musica, per dire che il bardo non è assolutamente fuori luogo in un ambientazione greca)

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Inviato

Qui c'è una discussione sull'argomento (in inglese) che potrebbe offrirti diversi spunti (tra l'altro, viene citato anche Agon che, a quanto ne so, resta uno dei migliori giochi di ruolo a tema "Antica Grecia").

Inviato

@Nocciolupo

Ti ringrazio del consiglio, ci sarò un'occhiata ;) 

Anche se, ribadisco, vorrei evitare di inserire uomini o entità troppo sovrumani, pur non disdegnando qualche elemento immaginifico o un po' surreale durante l'avventura. "Intorno agli dèi non ho alcuna possibilità di sapere né che sono né che non sono. Molti sono gli ostacoli che impediscono di sapere, sia l'oscurità dell'argomento sia la brevità della vita umana" per citare Protagora :'D

Nel caso scegliessi la terza delle tue proposte, infatti, non pensavo di rendere la sfinge reale, ma come un mito incredibilmente inquietante e suggestivo al quale sia PG che i Sarcedoti di Tebe credono e sarebbero quest'ultimi, i veri nemici della campagna e "boss finali" 

 

@Checco

Grazie del consiglio, non lo conoscevo come gioco di ruolo!

Per caso si trova materiale online?

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