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Will, cacciatore elfo

 

”Signora Hammel, vi sono profondamente grato e m’inchino davanti a tanto buonanimo”

e mostro la mia riverenza alla mercante che rimane piuttosto stupita da cotale gesto di ringraziamento. Approfitto dello specchio che ancora mi sta porgendo e do un’occhiata:

vedo che la V è sempre al suo posto...  istintivamente arriccio le labbra e mi guardo i denti... per un attimo sono ancora un giaguaro che snuda le zanne!

Con le mie vesti nuove mi dirigo verso la Locanda sul Fiume, cercando di coprirmi il volto e il corpo dal vento gelido e dagli sguardi.

Sono incuriosito dal signor Hammel: mi auguro di trovare un umano di cuore buono come la sua signora che ha saputo impressionarmi. E anche se sarà un lavoraccio ho dato la mia parola che avrei ripagato il favore. 

Arrivato alla Locanda, un edificio a due piani, bianco con tozze travi scure che lo decorano e lo sostengono, entro e cerco il signor Hemmel.

Spoiler

OT: l’atmosfera cavalleresca del torneo che sta permeando Castelfranco permea anche il mio vocabolario.. non so come ho riesumato la parola “cotale” 😂

Anghst in tedesco vuol dire paura (il nome che ho scelto è in realtà un omaggio ad un albergo che si chiamava Anghst e che ha un passato mitico. Per tantissimi anni in rovina, si diceva fosse abitato da fantasmi.. io da piccolo ci andavo a giocare di nascosto e a fare le sedute spiritiche 😬) . 

 

@Crees: casomai servisse, non penso di averlo sottolineato a dovere,l in fiction, ma il mio PG è estremamente riconoscente verso la mercante. 

 

Modificato da Crees

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Il 28/2/2018 alle 21:35, Crees ha scritto:

Khalya & Daleor Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - Castelfranco, quartiere elfico

Il fronte dei soldati si ricompatta intorno alla figura del loro paladino da un lato mentre affianca l'avanzata sicura del magister dal centro. Se l'effetto dell'incantesimo non vi avesse concesso un notevole vantaggio , forse i vostri ordini contrastanti avrebbero rischiato di causare ingenti perdite fra i vostri uomini, ma cosi' non e' stato. Mentre l'autorita' divina della guerriera condanna alla fuga oppure ad una carica infruttuosa gli elfi armati della folla, che si spengono sulle lance dei soldati, l'avanzata dell'incantatore affretta la velocita' con cui le anime riottose si spengono, al costo solamente di alcuni feriti esposti alle lame di bassa qualita' degli avversari. Dall'altro lato il Templare ha fatto la sua parte e cosi' il Cavaliere dell'ovest. Lo scontro giunge infine al termine, con i pochi elfi superstiti non scappati che cadono in ginocchio pregando per la pieta'. L'incantesimo del caos aleggia ancora sul luogo, ma l'assenza di una folla colma di rabbia, frustrazione e disperazione non gli permette di trovare un terreno fertile su cui operare la sua influenza. Forse potrebbe essere il momento per il magister di recuperare la sua pietra oppure per la serva della luce di indagare. Che cosa fate?

Khalya, paladina di Yvet Lorne

Nugoli di mosche verdi-metalliche iniziano a sciamare sui cadaveri che, scomposti in un fango impastato col sangue, restituiscono al Sole un luccichio beffardo e sinistro.
‘Una strage evitabile’, ne sono certa, mentre osservo gli insetti danzare su occhi e bocche ancora sbarrati in una smorfia sovrannaturale.
A qualcuno ne socchiudo pietosamente le palpebre.

Cerco lo sguardo di Lex, le sue mani. Le raccolgo in grembo.
«Sorella», bisbigliandole a quattrocchi «siamo chiamate ad immolarci affinché il Caos non dissemini ulteriormente i suoi orrori. A volte anche accettando un male minore… A volte anche mettendo da parte le nostre vicende personali…»
Mi volto in direzione del Magister. Lex capisce a cosa mi riferisco.
«Ti prometto che farò luce sulle sorti di tuo fratello. È un tuo diritto sapere cosa ne è stato di lui, ma adesso dobbiamo sfruttare ogni possibile aiuto.»
È più forte di me, la abbraccio. Il desiderio ardente di guarire le sue ferite, se non quelle del cuore, almeno quelle di questa battaglia.
La sento sollevata dal suo dolore, mentre lo faccio mio.
«Ora scusami un attimo…»
Mi giro e faccio qualche passo, per poi poggiarmi sulla spada. La vedo attraversata da un rivolo di sangue, il mio, dall’elsa fino a terra.

Ordino ad alcuni soldati di prestare soccorso ai sopravvissuti. Intendo interrogarli appena si saranno rimessi.
«Ser Aubert, terremo conto che l’ira di questa gente è stata alimentata da una “febbre” arcana e maligna.»
Faccio cenno ai simboli ritrovati al capanno.
«In quel luogo si è consumato un orrendo sacrificio, tuttavia non è stato ritrovato alcun cadavere. È mia intenzione scoprire a chi appartenesse quel sangue, per poi risalire a coloro che hanno officiato il rituale.»
‘Il vecchio giustiziato stamattina non può aver agito da solo’, penso tra me e me. ‘Dovrò accedere ai carteggi relativi al suo caso per capirci di più.’
«Lei e i suoi uomini siete molto stanchi, Ser. Apprezzo il vostro sacrificio. Avrei preferito che le cose andassero diversamente, ma abbiamo tutti fatto del nostro meglio.»
Mi congedo benedicendolo.

Dopodiché la mia attenzione ricade sul Magister e la sua inquietante alleata.
L’ho visto accusare il potere del Caos prima, quello del templare dopo, per poi vederlo tornare travolgente e tuonante, innervato da una nuova e terribile forza.
«Daleor», evito di chiamarlo “Magister” per tagliare corto con i convenevoli «è stato ardito il tuo contrordine, mentre i riottosi approfittavano già delle nostre lasche difese. È andata com’è andata, tuttavia temo che il tuo potere potrebbe essere una cura peggiore del male.
Cosa è successo esattamente nel capanno mentre ero impegnata sul fronte, e cosa ha alimentato improvvisamente il tuo potere?»
Con gli occhi fermi nei suoi gli sto chiaramente dicendo “non mentirmi, me ne accorgerei”.


Imposizione delle Mani (Car)
Quando tocchi qualcuno, pelle contro pelle, e preghi per la sua salute, tira+Car.
Con un 10+, guarisci 1d8 danni o rimuovi una malattia.
Con un 7-9, lo guarisci come sopra, ma i danni o la malattia sono trasferiti a te.

1 +4 +2 (CAR) = 7;
Danni guariti a Lex (che passano a me) = 4;

Stabilisci arbitrariamente quanto fosse il danno subito dal Lex durante la battaglia.
Puoi sempre far riferimento alla tabella:

·        Il peggio che può fare sono graffi e lividi: d4 danni

·        È probabile che faccia uscire del sangue, ma nulla di devastante: d6 danni

·        Potrebbe rompere qualche osso: d8 danni

·        Può uccidere una persona normale: d10 danni

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Shank, ladro umano.

 

Sempre la solita noia, scommetto che la desolazione che si vede qui non si trova in nessun altro luogo penso tra me e me, mentre guardo la piazzetta con fare malinconico finché il mio occhio non cade su tre tipi che parlottano privatamente 

Vabbè, non sono dell'umore oggi. 

Cerco di tirar dritto quando, all'improvviso, uno di loro mi fa un cenno. 

« Certo Clargo ci penso io, anche se sai bene che questo non è compito mio» senza dargli tempo di rispondere, mi avvio verso i mercati. 

Questo qui mi ha stufato; si prende la libertà solo perché quella volta sono stato gentile e gli ho risolto la situazione.. Strozzino dei miei stivali... Non sa neanche recuperare i suoi crediti. 

Intrapresa la strada che collega la piazzetta ai mercati e, prese un paio di deviazioni, arrivo al vicolo dove dovrebbe esserci la persona più impulsiva del mondo e un povero malcapitato. 

«Danko, che diavolo! La smetti di matratt...» mi interrompo di colpo non appena noto una sagoma quasi buttata li per terra. 

Assicurandomi di avere ancora il cappuccio che copre bene i miei tratti, mi avvicino al corpo tenendo la stratta salda sull'arma. 

Appena mi avvicino quanto basta per guardarlo in faccia, noto che è proprio Danko, circondato da una pozza di sangue e con la gola dilaniata che, guardandola più attentamente, sembra che sia dovuta ad un morso di qualcosa di veramente grosso. 

Non so con chi tu te la sia presa ma, a quanto pare, aveva qualche asso nella manica. 

«E meno male che era l'elfo ad essere in pericolo...» dico con una punta di sarcasmo poi, mi piego su di lui e con una mano cerco su di lui qualcosa di utile come monete eccetera. 

Di certo a te non serviranno più queste cose. 

Spoiler

@Crees se serve un tiro dimmelo pure che lo faccio

Spoiler

In blu ho scritto i pensieri del personaggio. 

Se non sbaglio l'ultimo post risaliva proprio a questa parte e sono state postate due o tre azioni

 

Modificato da Gizekh
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Daleor, stregone, quartiere elfico

La battaglia volge al termine ed il surreale silenzio è interrotto solamente dal gemito soffocato dei pochi elfi superstiti.

Khalya si avvicina per parlarmi, so che non approva il mio operato, ho visto come cercava di ostacolare l'avanzata delle guardie dal suo lato: «Ho fatto quanto in mio potere per mantenere l'ordine, e per farlo ho dovuto sfruttare il potere dell'altare nella capanna.» Dopo un attimo di silenzio continuo a parlare con lo sguardo fisso sugli occhi della paladina: «Immagino quali sono i tuoi pensieri in questo momento, ma prima di giudicarmi osserva in che condizioni sono ridotti quegli elfi. Dubito che anche coloro che sono riusciti a fuggire possano tornare alle loro vite. Inoltre sono un Magister, non ho diritto di discute gli ordini.»

Mi dirigo verso la capanna, durante il breve tragitto i miei occhi incontrano quelli di Ser Aubert, non c'è bisogno di parole, ancora una volta abbiamo eseguito i nostri ordini, anche se forse nessuno immagina che io abbia dovuto eseguire anche gli ordini di qualcun altro.

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@luisfromitaly

Will, Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - Locanda sul Fiume, quartiere del centro. (Tardo pomeriggio)

I ceppi di betulla che bruciavano nel focolare della locanda, davano alla fiamma altezza e luce ma non braci durevoli. Eppure con il loro violento calore ed il loro movimento ipnotico catturavano la maggior parte degli sguardi degli avventori, che si perdevano ad osservarla per diversi minuti una volta seduti ai pesanti tavoli di legno o sugli sgabelli lungo il bancone. Il locale era affollato e rumoroso, carico di quell'atmosfera prefestiva che ci si sarebbe potuti tranquillamente aspettare, con due cameriere estremamente formose correre su e giù servendo da mangiare e da bere, mentre un bardo dalle eccentriche trecce bionde, strimpellava un liuto intonando una canzone dal ritmo allegro. Non hai bisogno di cercare molto per trovare il proprietario, visto che la sua voce squillante si sta giusto lamentando con un cliente di tutti i problemi che l'imminente torneo ha arrecato a tutto il quartiere, mentre si prende il compito di incrinare la caraffa di vino per non far mai scendere troppo il livello del bicchiere del suo avventore. Den Hammel ha lunghi baffi incerati e le guance incipriate soltanto dalla couperose. Se ti avvicini ti getta uno sguardo sospettoso, in fondo non e' molto comune vedere un elfo in quella parte della citta', il quartiere del centro che si affaccia sul grande fiume. Che cosa fai?

@Gizekh

Shank, Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - vicolo delle topaie, quartiere dei mercati.

Ti pareva di aver sentito un ruggito e qualche urlo, ma pensavi di esserti sbagliato, ora forse non piu'. L'uomo porta legato in vita un pugnale di poco valore ed una borsa con qualche argento imperiale, circa una ventina. Forse potrebbe avere qualcos'altro addosso, ma dovresti cercare meglio per scoprirlo rischiando che qualcuno ti veda mentre gli controlli le tasche delle vesti*. Clargo non sara' contento, non che siano affari tuoi ovviamente, hai il tuo contatto nella guardia portuale da interrogare, ma sei pronto a scommettere che quel vecchio e viscido strozzino sarebbe pronto a pagare una bella somma per scoprire cosa e' successo e punire il colpevole.** Non puo' certo permettersi di far dire in giro che si puo' uccidere un suo uomo senza alcuna conseguenza. Intanto dalla piazza vicina dei mercati senti delle urla e quello che ti sembra un altro ruggito. Che cosa fai?

Spoiler

* @Marco NdC taggo anche te per un parere al riguardo. Diciamo che questa azione, "l'ispezionare il corpo" espressa nel precedente post da Giz avrebbe potuto essere un innesco per un tiro di "Discernere", ma ho pensato di dargli alcuni dettagli che saltano agli occhi subito (pugnale e borsa ) ed invece di chiedere un tiro su "discernere" per ottenere di piu', di risolverla con uno "sfidare il pericolo" (vedi il pugnale, vedi la borsa..se vuoi controllare le tasche devi sfidare il rischio che qualcuno ti veda farlo) , ci puo stare? @Gizekh quindi se vuoi controllare fammi prima un tiro su sfidare il pericolo.

** @Gizekh Questo secondo grassetto diciamo che e' una mossa leggera, perche' ti apre un piccolo bivio. Indagare sull'accaduto, oppure fregartene  e procedere verso il tuo "obbiettivo principale", se mi passi il termine. Ti ricordo che hai ancora tempo prima di sera, ( il precedente giocatore aveva stabilito in fiction che avrebbe incontrato il suo contatto dopo il calar del sole, Denser Woolfstroog vicecapitano della guardia portuale). Potresti usarlo per indagare, come per spendere un po' delle monete che ti hanno dato o pianificare l'incarico che ti e' stato affidato.

@Marco NdC @Knefröd

Khalya & Daleor Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - Castelfranco, quartiere elfico

Il cavaliere di Biancogiardino e' scuro in volto, mentre ordina ai suoi soldati di preparare delle pire, per evitare che la subdola contaminazione del caos abbia modo di approfittare della carne morta. Scambia con voi uno sguardo stanco, sia mentre riceve la benedizione da te Khalya, sia quando incrocia i tuoi occhi Magister. Non e' la prima volta che si trova a trucidare dei disarmati, ma sicuramente e' qualcosa a cui non si e' ancora abituato. Scompare fra i soldati, seguito dalla giovane paladina, che curata di ogni ferita si appresta ad offrire il suo aiuto ai sofferenti, compreso il possente Templare, che ha rimediato uno squarcio sulla coscia destra.

La distesa di corpi e sangue impastati nel fango e' uno spettacolo orribile, cosi come il l'improvviso silenzio assordante spezzato dai gemiti dei pochi elfi sopravvissuti, che alcuni imperiali stanno scortando lontano dal luogo della mattanza per prestargli soccorso come da te ordinato Khalya. Forse essi ti diranno qualcosa di utile, o forse no, sicuramente una pista in piu' da seguire. Magari potrebbero fare chiarezza sul come abbiano ottenuto le armi oppure condurti ai pochi fuggiti, che potrebbero essere stati corrotti dall'energia entropica della magia del caos. E' comunque un pensiero su cui avrai modo di ragionare in un secondo momento, visto che ora i tuoi occhi trafiggono la schiena di Daleor che si sta dirigendo verso la capanna, dopo averti mentito. Le sue parole ti sono suonate quasi del tutto veritiere, eppure hai percepito un esplicativo brivido lungo la schiena alla pronuncia della parola "dovuto". Probabilmente egli non "doveva" usare il potere, ma voleva farlo. Da qui a dire che avrebbe potuto agire diversamente e' ben altra cosa, ma sicuramente non e' stato completamente sincero.

Daleor, mentre sorpassi il grande portale in direzione della capanna senti lo sguardo della Paladina addosso, e non puoi fare a meno di chiederti se si rivelera' un problema per i tuoi intenti. Ad ogni modo il tuo piano e' andato a buon fine e puoi percepire chiaramente l'apprezzamento del tuo patrono che si agita oltre il velo dei tuoi sensi, filtrando dal gioiello che il tuo seguace sta controllando con un inquietante sorriso sul volto. I simboli irradiano ancora potere, e sai che l'incanto, ancora attivo, potrebbe continuare ad accumulare potere se propriamente nutrito ed indirizzato. Anche studiarlo, magari ricopiarlo, ti potrebbe permettere col tempo di creare qualcosa di simile, esponendoti a ovvi pericoli certo, ma in fondo nessun rischio e' mai troppo alto per il potere.  Dovrai fare anche i conti con il Templare che difficilmente  permettera' che quel luogo non venga immediatamente distrutto.

Che cosa fate ?

 

Modificato da Crees
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Shank, ladro umano. 

Cosa c'è Danko? Clargo ti ha ridotto la paghetta? 

Noto che appena finito di rovistare nelle tasche dei pantaloni e, estratto il pugnale, comincia ad avvicinarsi delle persone curiose. 

Forse non è il caso che continui con la perquisizione... Ci manca solo che mi diano del ladro e dell'assassino! 

«Cosa sarà  successo? Lo ha ucciso? Era piegato su di lui... Secondo me lo ha fatto perché non gli ha reso il prestito....» 

Mentre sono ancora piegato sul cadavere mi arriva all'orecchio il brusio della gente radunata lì intorno. 

Bene.. Di sicuro adesso non posso alzarmi e girare i tacchi, questi stolti potrebbero accusarmi. Meglio dare l'impressione di essere un ignaro passante. 

Mettendomi in piedi mi rivolgo alla cerchia, indicandolo 

«Brutta fine ha fatto...il suo aggressore doveva proprio odiarlo.. Tu!!» dico rivolgendomi ad un ragazzo mentre lui, guardandosi prima intorno, punta il dito contro il proprio viso e quasi balbettando replica «Io??» 

«Si tu, esatto. Mi sembri molto agile e scattante, sicuramente più degli altri che si sono riuniti a guardar lo spettacolo e rimasti con le mani in mano... Corri e vai a chiamare le guardie.» 

Guardo di nuovo il corpo cercando di simulare un'espressione triste, scuoto in capo un paio di volte e aggiungo

«Lo conosco,  o meglio, lo conoscevo... Vado ad avvertire i suoi parenti.» 

Senza aggiungere altro inizio a correre in direzione della piazzetta poi, non appena svolto dal vicolo sulla strada che collega la piazzetta ai mercati, smetto di correre e comincio a camminare. 

Chissà se Clargo teneva così tanto a lui da pagare chiunque per trovare l'assassino. Del resto la sua fine era prevedibile... Non puoi fare l'idiota con tutti e passarla liscia per sempre. 

Intravedo Clargo che ancora parla con quei due tizi, mi avvicino e con una mano sulla spalla, restando con le spalle verso i due,  gli sussurro all'orecchio 

«Clargo dobbiamo parlare.. Danko è stato fatto fuori» 

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Will, cacciatore elfo

 

Sostengo fieramente lo sguardo dell’oste. 

”Mi chiamo Will e mi manda vostra moglie Aneta Hammel. Buonasera.” faccio una breve pausa e continuo:

“Proprio poco fa la signora mi ha fatto un grande favore ed io ora sono in debito con lei. Ha detto che l’avrei potuto ripagare aiutando voi in qualche modo qua alla locanda” ..dicendo questo mi guardo intorno noncurante degli sguardi curiosi degli avventori.

”Vedo che avete un bel da fare, ma dal vostro sguardo non so se siate ben disposti quanto vostra moglie ad avere un elfo intorno. Nel qual caso non sarebbe assolutamente un problema perché ho già pensato ad un altro modo per ripagare il favore che le devo.”

 

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Il 4/3/2018 alle 00:45, Crees ha scritto:

Il cavaliere di Biancogiardino e' scuro in volto, mentre ordina ai suoi soldati di preparare delle pire, per evitare che la subdola contaminazione del caos abbia modo di approfittare della carne morta. Scambia con voi uno sguardo stanco, sia mentre riceve la benedizione da te Khalya, sia quando incrocia i tuoi occhi Magister. Non e' la prima volta che si trova a trucidare dei disarmati, ma sicuramente e' qualcosa a cui non si e' ancora abituato. Scompare fra i soldati, seguito dalla giovane paladina, che curata di ogni ferita si appresta ad offrire il suo aiuto ai sofferenti, compreso il possente Templare, che ha rimediato uno squarcio sulla coscia destra.

La distesa di corpi e sangue impastati nel fango e' uno spettacolo orribile, cosi come il l'improvviso silenzio assordante spezzato dai gemiti dei pochi elfi sopravvissuti, che alcuni imperiali stanno scortando lontano dal luogo della mattanza per prestargli soccorso come da te ordinato Khalya. Forse essi ti diranno qualcosa di utile, o forse no, sicuramente una pista in piu' da seguire. Magari potrebbero fare chiarezza sul come abbiano ottenuto le armi oppure condurti ai pochi fuggiti, che potrebbero essere stati corrotti dall'energia entropica della magia del caos. E' comunque un pensiero su cui avrai modo di ragionare in un secondo momento, visto che ora i tuoi occhi trafiggono la schiena di Daleor che si sta dirigendo verso la capanna, dopo averti mentito. Le sue parole ti sono suonate quasi del tutto veritiere, eppure hai percepito un esplicativo brivido lungo la schiena alla pronuncia della parola "dovuto". Probabilmente egli non "doveva" usare il potere, ma voleva farlo. Da qui a dire che avrebbe potuto agire diversamente e' ben altra cosa, ma sicuramente non e' stato completamente sincero.

 

Khalya, paladina di Yvet Lorne

Il via vai dei superstiti verso un luogo di quarantena mi rasserena. Almeno lì saranno al caldo, al pulito, ed il pretesto di interrogarli lì terrà ancora in vita. So bene che il solo sospetto che il Caos abbia attecchito, basti per “meritarsi” un affondo di lancia nel cuore, per venire poi ammucchiati su qualche pira.
Passerò più tardi per accertarmi delle loro condizioni e per qualche domanda.

«Usare il male per combattere il male, porterà solo ad altro male Ser Daleor.»
Non mi aspetto che adesso lo capisca. Forse capirà un giorno.
Gli avevo chiesto di descrivermi esattamente cos’è successo al capanno, ed ho ricevuto una risposta vaga. Vaga e non del tutto sincera.

Quando lo vedo avviarsi al capanno, faccio per seguirlo, quando un mugolio attira la mia attenzione.
Dal fango spuntano due occhi tersi come il cielo di inverno. Un giovane elfo, di bell’aspetto, boccheggia i suoi ultimi respiri: sta per spegnersi.
«Ho fatto del mio meglio per evitare tutto questo. Perdonami se ho fallito», gli sussurro chinandomi su di lui.
«Come ti chiami?»
«Non agitarti, non ti abbandonerò.»
Ha perso molto sangue.
Il palmo della mia mano sulla sua giugulare tranciata.
Sembra che Lèvoras, questo il suo nome, abbozzi un sorriso mentre perde i sensi.
Tolgo la mano, il taglio è rimarginato. Lo affido alle cure dei soldati. È ancora messo male, ma almeno è fuori pericolo. Ci rivedremo Lèvoras.

Mi rialzo. Chiudo gli occhi: ‘Stringi i denti Khalya, non è ancora finita…’
Goccio ancora sangue. Il dolore che ho preso da Lex mi fa ancora vacillare, ma il vederla premurosa col Templare è la mia ricompensa.
Forse sta nascendo qualcosa tra i due, ma la gamba di lui ha un taglio orrendo. Troppo profondo e aperto per ricucirlo con le cure, seppure premurose, di lei.
«Lascia che ti aiuti cara.»
Se la Signora vorrà, poserà la sua mano su di lui attraverso la mia.
Un fluido caldo, luminoso ed evanescente contorna le mie dita, mentre sento lo squarcio sotto, richiudersi perfettamente.
«Non è questo il momento delle domande», anticipo il Templare.
«C’è qualcosa di più importante da capire. Credevo che le direttive al Magister fossero di indagare sull’origine dei segni al capanno, non di dover “stabilire l’ordine” alla rivolta. Si è forse preso delle libertà?»
Ascolto attentamente la sua risposta, e mentre lo aiuto a rialzarsi aggiungo: «Sono certa che converrà di mettere subito al rogo quel capanno.»

Mi assicuro che nessuno mi segua mentre finalmente raggiungo il Magister.
È lì che se la intende con la sua “amica”, mentre osservano un artefatto che non avevo mai visto. Una pietra rossa e luccicante. Forse un rubino.
Mi avvicino per indagare, ma lei si frappone.
«Ancora tu… Nel nome di Yvet Lorne, voglio sapere esattamente chi sei, e qual è il rapporto che ti lega con Daleor… e voglio la verità. Adesso!»
 

 


“Non mi aspetto che adesso lo capisca. Forse capirà un giorno.”
Con particolare riferimento al mio legame:
Rispetto le credenze di Daleor ma spero che un giorno si convertirà alla retta via.

---

“Il palmo della mia mano sulla sua giugulare tranciata.”

Imposizione delle Mani su Lèvoras (Car)
Quando tocchi qualcuno, pelle contro pelle, e preghi per la sua salute, tira+Car.
Con un 10+, guarisci 1d8 danni o rimuovi una malattia.
Con un 7-9, lo guarisci come sopra, ma i danni o la malattia sono trasferiti a te

Tiro: 3 +5 +2 (CAR) = 10;
Danni guariti a Lèvoras: 2.

---

“Se la Signora vorrà, poserà la sua mano su di lui attraverso la mia. “
Imposizione delle Mani su Templare (Car)


Tiro: 5 +6 +2 (CAR) = 13;
Danni guariti al Templare: 7.

---

Io sono la Legge su Ren (Car)
Quando dai un ordine a un PNG basandoti sulla tua autorità divina, tira+Car.
Con un 7+, il PNG sceglie un'opzione:
• Fare ciò che dici
• Allontanarsi con prudenza e scappare
• Attaccarti
Con un 10+ in aggiunta prendi +1 al prossimo tiro contro di lui.
Con un fallimento, il PNG fa ciò che vuole e prendi un -1 al prossimo tiro contro di lui

1 +6 +2(CAR) = 9;

Note:
- Se Ren non mi attacca o scappa, deve dirmi la verità su quello che le ho chiesto ;)
- È partito incidentalmente un secondo tiro mentre aggiornava la pagina, comunque il risultato è sempre 9.

Modificato da Marco NdC
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Daleor, umano stregone, capanna del porto

Mi dirigo verso la capanna, Ren mi segue rimanendo in silenzio. Una volta varcata la soglia osservo nuovamente la scena, affascinato dalla complessità di quelle rune. Una macchina perfetta in grado di trasformare la vita in energia.

Non ho ancora deciso quale possa essere la prossima mossa che la mia assenza dall'ormai immobile campo di battaglia viene notata, la sagoma della giovane in armatura incombe sulla porta. Dapprima non mi accorgo della sua presenza. Non reagisco abbastanza in fretta e capisco che probabilmente la donna è riuscita a notare quanto io sia ammaliato dall'altare di sangue presente nella stanza.

Ren si frappone tra me e lei conscia del pericolo che la Paladina rappresenta per me.

«Ancora tu… Nel nome di Yvet Lorne, voglio sapere esattamente chi sei, e qual è il rapporto che ti lega con Daleor… e voglio la verità. Adesso!»

Per un secondo le parole di Khalya suscitano in me ilarità, so che Ren non parlerà mai e sono quasi curioso di scoprire quale menzogna inventerà per coprire la sua identità.

...o forse non sto considerando qualcosa...

Il mio sorriso si trasforma presto in un ghigno amaro quando capisco che dietro quelle parole si cela una forza che sfugge alla mia comprensione.

Ren scatta verso la porta ma la Paladina è più veloce e riesce a bloccarle la strada, la sua mano è già pronta a sguainare la spada. La situazione mi sta sfuggendo di mano, ho un pessimo presentimento.

Consumando il poco potere arcano ancora rimasto, con uno scatto, mi frappongo tra le due donne, la mia mano sinistra è a contatto con l'armatura di Khalya e la destra su Ren, mi concentro ed incanalo tutta l'energia sulla Paladina, mentre pronuncio parole dal suono gutturale.

Spoiler

Ammaliare Persona su Khalya(2d6+CHA): 2 + 5 + 2 = 9

@Marco NdC a @Crees decidere come andrà a finire, comunque gran bella scena :)

 

Modificato da Knefröd
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@Marco NdC @Knefröd

Khalya & Daleor Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - Castelfranco, quartiere elfico

Le persone credono che il Caos sia lontano, nascosto da qualche parte oltre l'estremo nord, eppure esso prolifera come fiamma dove trova ossigeno e sterpaglia da bruciare. Si attacca alla disperazioni dei poveri, come quel giovane elfo che hai salvato da morte certa paladina o forse a cui ai solamente rimandato l'inevitabile sorte che lo attendera' per mano dei soldati, nel sangue versato sul fango in una rivolta' senza controllo e nell'ambizione degli uomini come te, Magister,  che pronunci parole incomprensibili per altri in una lingua nera dal suono inconfondibilmente malvagio*, sfortunatamente inconsapevole**, che le forze del caos non hanno presa sul servo devoto di Yvet Lorne. L' incanto rimane quindi una frase detta al vento e nulla piu', mentre Ren approfitta dell'intromissione per fuggire fuori dalla capanna con la sua tipica destrezza, che sfrutterà probabilmente per arrampicarsi in cima a qualche tetto. 

Rimanete li alcuni attimi, l'uno difronte all'altra, circondati dall'energia funesta di cui le pareti che vi circondano sono pregne, e con il fiato trattenuto di chi si trova ad essere testimone di un momento che potrebbe cambiare completamente le sorti della propria vita, mentre non poi molto distanti da voi il templare avanza lentamente, aiutato da Lex che appare esausta a sua volta, per raggiungervi. Egli fara' tutto il possibile per impedire qualsiasi rischio di contagio dalle forze perniciose, lo sapete bene entrambi.  Cosi' come aveva dato via libera all'incantatore di agire per fermare la folla, ora intende cancellare quel posto con il fuoco purificatore.***

Che cosa fate?

Spoiler

* Inconfondibilmente malvagio , effetto del tuo nove nel lanciare l'incanto e complice ovviamente di come hai narrato la fiction.

** Inconsapevole, il magister non sa che lei e' immune ai poteri del caos, diciamo che se non fosse stata una paladina il suo bersaglio, ma un truffatore con la stessa immunita', avrebbe forse potuto sfruttare la cosa per tentare di ingannare lo stregone riguardo l'esito dell'incantesimo.

*** Questa e' una consapevolezza che avete entrambi, il magister perche ' sa come sono fatti i templari, Khalya per le risposte ottenute dallo stesso templare.

 

@Gizekh

Shank, Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - vicolo delle topaie, quartiere dei mercati

La tua scenetta convince il pubblico che smette di ipotizzare accuse nei tuoi confronti, mentre il giovane che hai indicato si allontana di corsa e tu puoi defilarti con le monete ed il pugnale. Lo strozzino non fa una piega, limitandosi a chiudere entrambi i pugni sul tavolo spoglio, mentre i suoi ospiti che stavano parlottando fino al tuo arrivo tacciono di colpo. Forse tengono alla riservatezza dei propri affari oppure temono quella che potrebbe essere la reazione del criminale, che punta i suoi occhi su di te, trafiggendoti il cranio. << Lo voglio morto quell'elfo. Ha uno strano sopracciglio che gli corre da una parte all'altra della fronte ed ha parlato di uno dei galoppini che bazzicano da queste parti, un certo Lonne. Trovalo.>> la sua voce non ammette repliche di sorta e sai che nel momento in cui lascerai la piazzetta, o in cerca dell'assassino oppure per pensare ai tuoi affari, altri si metteranno in moto per trovarlo. Clargo e' un viscido bastardo che non ha ancora capito che non puo' darti ordini, ma e' un viscido bastardo che paga bene. Intanto il fuggi fuggi dai mercati ha portato alcune persone a cercare salvezza in quella parte di quartiere. Le strade che si aprono davanti a te sono molteplici. Chiedere di Lonne, cercare un elfo con un monociglio, indagare dei disordini e dei ruggiti che hai sentito oppure niente di tutto questo. Che cosa fai?

 

@luisfromitaly

Will, Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - Locanda sul Fiume, quartiere del centro. (Tardo pomeriggio)

<< Mia moglie e' una donna dal cuore d'oro e non ha torto quando ha pensato che tu saresti potuto essermi utile. >> SI scusa con il suo cliente, facendoti segno di seguirlo in una stanzetta dietro il bancone del bar, dove un piccolo ufficio contabile pieno di scartoffie ti soffoca con le sue dimensioni. L'umano si siede su una poltrona imbottita, lasciandoti in piedi ad osservarlo mentre si controlla i baffi in un specchietto d'argento quadrato.

<< Ci sono compiti, che sono certo capirai, non si addicono ad uomini per bene e non puoi immaginare quanto sia difficile trovare la manodopera necessaria in giorni di festivita' come quelle che ci aspettano. Non fraintendermi, niente di illegale o immorale ovviamente, sono un uomo onesto e disposto anche a pagarti con qualche argento ovviamente, oltre agli indumenti che indossi che immagino vengano dalle merci della mia dolce signora.>> fa una pausa squadrandoti da capo a piedi. << Ora, sono stato incaricato, come oramai succede da qualche anno a questa parte, di occuparmi di rifocillare e tenere puliti gli accampamenti dei partecipanti al grande torneo ed il loro importante seguito. Questo comprende lo svuotamento delle latrine, di cui nessun buon fedele certamente vuole occuparsi. Ed e' qui che la mia incantevole meta' ha ben pensato potrebbe essere reciprocamente utile il tuo intervento. Questa e' la mia generosa offerta, ma serei comunque curioso di sapere cosa avevi invece in mente. >> Che fai?

Modificato da Crees
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Will, cacciatore elfo

 

Utinu na oinka ghruna! ( in elfico: figlio di una scrofa maiala )

Avvampo dalla rabbia in volto e con uno scatto gli punto lo shillelag al petto.

Che affronto! Lui perbene ed io no perché elfo?!  

Vedo tutta la sua vanità ghiacciarsi in un’espressione sgomenta, e in quel volto ci rivedo ora le ultime tracce, l’ultima conseguenza della mia recente trasformazione in giaguaro. L’accecante rabbia selvaggia come un lampo immediatamente svanisce e abbandono ogni atteggiamento offensivo ritirando lo shillelag.

<< Un elfo puó essere per bene esattamente come un uomo! Ci vedrete anche poveri e degradati, ma noi Elfi non siamo più degni di spalare sterco di voi umani “buoni fedeli”. Tenetelo bene a mente prima di offendere.

Ad ogni modo mi sono mitigato ora,  non ho più alcun sentimento iroso nei vostri confronti, potete quindi stare tranquillo. La mia parola ed il mio onore mi obbligano verso vostra moglie, signor Hemmel: respingo i vostri argenti, ma accetto di aiutarvi. E questo vi riproverà della dignità di noi Elfi >>

Mentre gli rivolgo queste ultime parole lo studio attentamente e osservo la sua scrivania: forse mi sta nascondendo qualcosa? che cosa mi dovrei aspettare ora da questo “signor” Hemmel? vediamo se noto in giro qualcosa che mi possa tornare utile contro di lui in futuro.

Mi conviene valutare il suo atteggiamento e prevedere ogni eventuale rischio: Castelfranco si è dimostrata molto pericolosa fino adesso.   ...e certo che il destino si beffa di me: io, Baax, messo alla prova da un giuramento! 

Ascoltate le sue istruzioni sulla mia prossima elegante mansione - che schifo! - gli porgo la mia mano come gesto rappacificatore, prendo commiato e mi dirigo fuori dalla locanda.

Spoiler

 

Spoiler
Ho adottato il blu di @Gizekh per i pensieri del mio PG: lo trovo più chiaro e immediato.
 
OT: una precisazione sul comportamento inaspettato di Wilfrido. Non sono un abile oratore per cui ci tengo a chiarire qua una cosa che ho scritto in fiction: ho voluto che il mio PG pensasse che la sua ira fosse una conseguenza della sua precedente trasformazione. È un primo step di autoanalisi che forse dovrà fare. Magari l’ira è sì un tardivo istinto bestiale, o magari è invece l’orgoglio suscettibile di un elfo di una certa estrazione sociale. Oppure che la sua magia stia cambiando? oppure entrambe le motivazioni? io non lo so: vedremo cosa ci riserverà la storia in futuro.
 
.....lo studio attentamente e osservo la sua scrivania: è un discernere realtà 
11+2SAG : 13  —> 3 domande, in ordine:
cosa qua non è come sembra, cosa sta per accadere, cosa è utile per me.
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21 ore fa, Crees ha scritto:

Khalya & Daleor Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - Castelfranco, quartiere elfico

Le persone credono che il Caos sia lontano, nascosto da qualche parte oltre l'estremo nord, eppure esso prolifera come fiamma dove trova ossigeno e sterpaglia da bruciare. Si attacca alla disperazioni dei poveri, come quel giovane elfo che hai salvato da morte certa paladina o forse a cui ai solamente rimandato l'inevitabile sorte che lo attendera' per mano dei soldati, nel sangue versato sul fango in una rivolta' senza controllo e nell'ambizione degli uomini come te, Magister,  che pronunci parole incomprensibili per altri in una lingua nera dal suono inconfondibilmente malvagio*, sfortunatamente inconsapevole**, che le forze del caos non hanno presa sul servo devoto di Yvet Lorne. L' incanto rimane quindi una frase detta al vento e nulla piu', mentre Ren approfitta dell'intromissione per fuggire fuori dalla capanna con la sua tipica destrezza, che sfrutterà probabilmente per arrampicarsi in cima a qualche tetto. 

Rimanete li alcuni attimi, l'uno difronte all'altra, circondati dall'energia funesta di cui le pareti che vi circondano sono pregne, e con il fiato trattenuto di chi si trova ad essere testimone di un momento che potrebbe cambiare completamente le sorti della propria vita, mentre non poi molto distanti da voi il templare avanza lentamente, aiutato da Lex che appare esausta a sua volta, per raggiungervi. Egli fara' tutto il possibile per impedire qualsiasi rischio di contagio dalle forze perniciose, lo sapete bene entrambi.  Cosi' come aveva dato via libera all'incantatore di agire per fermare la folla, ora intende cancellare quel posto con il fuoco purificatore.***

Che cosa fate?

 

Khalya, paladina di Yvet Lorne

Osservo la compagna del Magister balzare da un muro all’altro, per guadagnarne i tetti e sparire oltre i comignoli.
«Nemmeno le scimmiette dei pirati che ho visto a Lanciadoro, saprebbero fare un numero del genere», abbozzo con un mezzo sorriso.
Il mio sarcasmo vuole stemperare i toni, ma soprattutto chiarire al Magister che qualsiasi anatema abbia lanciato, non mi ha minimamente turbata.
‘Mi occuperò dell’agile ragazza più tardi’, mi riprometto. Di sicuro il suo legame con Ser Daleor è così inconfessabile, da costringerla ad una fuga rocambolesca.
E poi c’è di mezzo quello misterioso rubino… Mia amata Signora, se in quell’artefatto è annidato il male, ti prego di svelarlo alla luce della mia coscienza.

All’arrivo del Templare: «Messere, mio malgrado non potrò presenziare alle operazioni di bonifica. Incombono questioni più urgenti. Se non ha ulteriori disposizioni per il Magister, le chiedo di affidarlo alla mia responsabilità per il prosieguo delle indagini. Fermo restando la sua pronta consegna in accademia, all’adempimento dei suoi servigi.»
‘Ti terrò d’occhio finché non mi sarà chiaro cosa stai tramando, Daleor…’, il mio sguardo su di lui.
La mia cara Lex potrà assistere il Templare nella messa al rogo del capanno, se così preferisce.

Il tempo stringe. Devo tornare sulla Scala Magna, dove sorge il presidio dei Magli Imperiali in tutta la sua imponenza.
All’ombra dei suoi archivi potrò consultare la documentazione e il rapporto – probabilmente redatto dal pugno stesso di Ulfrig Karlsson – relativi al caso del vecchio giustiziato stamane.
Chi era? Che attività svolgeva? Che rapporti aveva con la comunità? Aveva dei precedenti sospetti?
Non lascerò nulla al caso, e spero anche di trovare una denuncia di smarrimento relativa alla possibile vittima del sacrificio al capanno.

Subito dopo visiterò la zona di quarantena, dove i soldati hanno allestito un ospedale da campo di fortuna.
Spero che alcuni degli elfi sopravvissuti saranno in condizione di parlare. Ho bisogno di risposte.
Soprattutto torna alla mia mente lo sguardo del giovane Lèvoras. Manterrò la promessa: non lo abbandonerò. E imploro a mani giunte, affinché la sua guarigione, su cui ho irradiato la Luce della Sacra Luna, abbia anche bruciato in lui eventuali barlumi di Caos.

Non c’è tempo da perdere. È ora di andare!


“Mia amata Signora, se in quell’artefatto è annidato il male, ti prego di svelarlo alla luce della mia coscienza.”
Mossa razziale del Paladino:
“Quando preghi in cerca di consiglio, anche per un istante, e chiedi: «Che cosa qui è malvagio?» il GM te lo dirà onestamente”

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Daleor, umano stregone, quartiere elfico

Osservo Ren fuggire saltando agilmente fino a quando non scompare, inghiottita dai tetti di Castelfranco.
Fortuna che sarebbe dovuta essere una servitrice fedele...

Rimango solo con Khalya, ogni secondo sembra interminabile. È la paladina a parlare per prima: «Nemmeno le scimmiette dei pirati che ho visto a Lanciadoro, saprebbero fare un numero del genere.»

Dal suo tono di voce capisco chiaramente che il mio incantesimo non ha avuto l'effetto sperato. Rimango attonito, so di non aver sbagliato, qualcosa deve aver fermato il mio incantesimo.

Sono teso, ho perso completamente il controllo della situazione, non riesco quasi più a pensare. Attaccare la paladina sarebbe sciocco, ho vissuto la guerra e so riconoscere un bon combattente anche quando cerca di trattenere i suoi colpi. Eppure devo fare qualcosa, se non agisco mi denuncerà all'inquisizione...

Troppo tardi, il Templare irrompe nella stanza senza troppi preamboli, ma Khalya continua a sorprendermi: nel parlare con il grosso uomo in armatura non accenna affatto a quanto è successo negli ultimi minuti.

La situazione sfugge completamente alla mia comprensione, non so cosa accadrà. Khalya è diversa da ogni altra persona che io abbia incontrato, sembra che lei abbia a cuore il destino del prossimo.

Rimango in silenzio, conscio che il mio destino in questo momento non dipende da me.

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Shank, ladro umano. 

Alle parole di Clargo alzo il sopracciglio sinistro, infastidito dalla richiesta che pareva più un ordine ; dopo qualche momento dedito all'autocontrollo rispondo

«Come desideri, Clargo.»

Mi giro di spalle e mi avvio verso i mercati

Se non fosse per la paga accettabile, gli ficcherei in bocca quei suoi sudici pugni. 

Ritrovando la calma, comincio a ragionare su come muovermi. 

Da dove inizio? Abbiamo un elfo monociglio, un animale presumo di media taglia e questo Lonne. 

Mi appoggio qualche secondo all'angolo tra la via principale e dove è stato assassinato Danko e, passando la mano sul mento coperto da una corta e ispida barba il tutto racchiuso nell'ampio cappuccio nero, ragiono. 

Cercare l'elfo potrebbe essere più difficile di quanto pensassi; non posso basare le mie ricerche su una razza ed un particolare come uno strano ciglio che poi, strano ciglio... Magari voleva intendere che ha un monociglio... Idiota di uno sfaticato di un Danko... Troppo inpegnato anche per dare informazioni. 

Stringo i pugni nervosamente poi scuoto la testa come supporto per calmarmi e riprendo

Come detto, l'elfo non posso cercarlo così, alla buona. 

La presunta bestia invece è un'incognita. Sicuramente se qualcuno avesse avvistato una creatura del genere, ora come ora lo saprebbe mezza città quindi è da escludere. 

L'unica pista più logica è cercare Lonne e fargli qualche domanda a riguardo. 

Stacco la schiena dal muro e proseguo verso due tizi che in disparte parlottano della sorte toccata al tirapiedi. 

«Sicuramente è stato sgozzato, eccome se lo è stato! Le riconosco le ferite da lama, io! Sai quante ne ho inflitte di quelle ferite nella mia vita? Troppe per essere ricordate! » 

«Tu non sai cosa ho combinato io invece. Una volta catturai una volpe delle nevi a mani nude e sempre a mani nude, la....» 

Mi intrometto improvvisamente Interrompendo il loro rammendare. 

«Già, quelle ferite erano davvero profonde.. Di sicuro hanno utilizzato un coltello» non appena ho la loro attenzione continuo 

«Buonasera signori!» mentre saluto alzo leggermente il cappuccio, scoprendo il viso e l'eterocromia dei miei occhi, uno verde come aghi di pino mentre l'altro marrone, come la corteccia di una quercia la quale molte vite ha visto appassire. 

«spero di non disturbare ma necessiterei  di un'informazione e dato che vi vedo molto attenti e scaltri, sonosicuro mi potrete aiutare.  Sto cercando un certo tizio di nome Lonne, sapete dove posso trovarlo al momento?» 

 

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Will, cacciatore elfo

 

Brrr.. meglio coprirsi.

Fuori dalla locanda le raffiche di vento spazzano la strada e portano con sè l’odore del porto di Castelfranco. Come accade spesso in giornate così fredde il cielo è terso e senza nuvole, e tra i tetti della città posso ancora intravedere il sole ormai basso :

sarà un bellissimo tramonto! 

Avendo ancora un po’ di tempo prima di poterlo ammirare, mi decido a non rimandare più una cosa che avrei voluto fare già da po’. Seguendo le strade in discesa trovo facilmente la via ...per il porto. 

Effettivamente è una scena meravigliosa che mi si para davanti: la città sembra declinare dolcemente sull’acqua e aprirsi ad essa con il suo porto. Gli odori sono pungenti: vernice, catrame, sartiame, pesci..  La corrente fa sbatacchiare le barche e numerosi uomini si affacendano rumorosamente, intorno ai moli , dalla zona delle rimesse fin giù ai capanni dei pescatori. Gli unici esseri tranquilli sono i gabbiani che sembrano godersi l’ultimo tepore della giornata. Eccoli. Lentamente mi avvicino ad un gruppo di essi appostati sulla chiglia di una barca e l’osservo. Il tempo sembra fermarsi.

I gabbiani. Li ho sempre ammirati: sono così fieri, eleganti nel loro bianco immacolato, eppure sono anche forti e cacciatori abilissimi. Indifferenti agli Dei, all’Imperatore, ad ogni faccenda cittadina dominano dall’alto tutta la città: sono i veri re di Castelfranco. 

Improvvisamente sento l’aria vibrare: all’unisono si alzano tutti in volo e col baccano dei loro versi coprono ogni altro rumore. Come se fossi uno di loro provo un senso di eccitazione:  finalmente stanno rientrando in porto i pescatori.

Ora che ho compreso il mistero della loro essenza, distolgo la mia attenzione e mi dirigo verso il molo adammirare le ultime luci della giornata.

Ah, avevano ragione i bardi a decantare la bellezza di Castelfranco sull’acqua ai colori del tramonto!

Spoiler

@Crees: mi sembrava di aver lasciato la narrazione precedente ad un punto “morto”: ti complicavo il lavoro obbligandoti a “muovere” il mio pg o far succedere per forza qualcosa.

...per cui ho deciso di aggiungere questa parte. Se dovessi avere sbagliato ( e visto che non è raro che io faccia casini 😬✌🏻)  ovviamente cancelliamo questo post .

 

l’osservo. = studiare l’essenza , mossa di classe del druido per imparare nuove forme in cui trasformarsi

 

 

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@Marco NdC @Knefröd

Khalya & Daleor Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - Castelfranco.

Un fumo denso, nero e grigio, si allunga verso il cielo terso delle ultime ore di quel pomeriggio funesto dal capanno messo al rogo, mentre le vostre figure stanche muovono i loro passi, con differente determinazione e afflitti dai propri pensieri, in direzione dell'imponente sede del Capitolo dei Magli imperiali attraversando un quartiere elfico atterrito, dove la quarantena imposta per esaminare e soccorre i sopravvissuti non vedrà probabilmente l'alba del giorno dopo ed il resto di una citta' che sembra all'oscuro di quanto successo, troppo impegnata dietro le tribolazioni dell'imminente torneo d'arme. Mentre tu Khalya forse pensi al rubino che la tua Dea ti ha rivelato essere portatore di energia oscura e tu Magister sei probabile preda della preoccupazione per la tua condizione e della scomparsa della tua seguace, mercanti da ogni parte dell'impero, cavalieri e braccianti che rientrano dalle campagne vi attraversano la strada, i piu' gettando uno sguardo di curiosità se non sospetto all'indirizzo dell'incantatore. L'ordine egida di Giustizia e Verita' professa da una roccaforte a pianta esagonale semplice e marziale, priva di qualsiasi lavoro di virtuosismo estetico e superfluo, almeno all'esterno. L'aria fredda vi assedia la pelle del viso e vi secca le labbra mentre sembra accompagnarvi anche quando superate l'ampio portone d'ingresso dietro il quale si apre la cattedrale con il suo soffitto a volta e le vetrate che raffigurano le imprese del suo fondatore Fenrir Heldenhammer. Confratelli alti, all'interno di armature ricche di croci imperiali, teschi commemorativi e pagine sacre, svolgono i loro rituali giornalieri, pregando, ferrando muscolosi destrieri nella corte interna, lavorando alle forge e addestrandosi con i pesanti martelli simboli inconfondibili del piu' rigoroso dei capitoli della Santa Chiesa. L'incidente del porto ha ovviamente allarmato le varie autorità ed e' per questo che vi e' stato concesso di accedere, senza tante cerimonie o difficoltà, alla biblioteca del capitolo dove sono conservati i documenti riguardo la cattura e l'esecuzione del vecchio, colpevole dell'incanto che ha provocato la strage elfica. Purtroppo le informazioni ivi contenute sono scarse e forse di alcuna utilità. Bren Dromne era uno dei vecchi magazzinieri del porto che da qualche anno si diceva avesse perso la ragione, assieme al lavoro, per colpa del troppo alcol e dell'oppio. Ne moglie o figli. Il capanno in cui e' stato sorpreso a disegnare gli strani simboli, e' uno dei tanti utilizzati dalle navi di passaggio per depositare le merci e dai senzatetto per trovare riparo dalle intemperie. Quello in particolare fa parte di un lotto di proprieta', fra cui un paio di banchine ed altri cinque capanni, recentemente acquistate da un nobile del sud, un certo Adrien Mellario.  Che cosa fate?

@luisfromitaly @Gizekh

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Per voi ragazzi il post arriva domani che crollo.

 

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13 ore fa, Crees ha scritto:

Khalya & Daleor Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - Castelfranco.

Un fumo denso, nero e grigio, si allunga verso il cielo terso delle ultime ore di quel pomeriggio funesto dal capanno messo al rogo, mentre le vostre figure stanche muovono i loro passi, con differente determinazione e afflitti dai propri pensieri, in direzione dell'imponente sede del Capitolo dei Magli imperiali attraversando un quartiere elfico atterrito, dove la quarantena imposta per esaminare e soccorre i sopravvissuti non vedrà probabilmente l'alba del giorno dopo ed il resto di una citta' che sembra all'oscuro di quanto successo, troppo impegnata dietro le tribolazioni dell'imminente torneo d'arme. Mentre tu Khalya forse pensi al rubino che la tua Dea ti ha rivelato essere portatore di energia oscura e tu Magister sei probabile preda della preoccupazione per la tua condizione e della scomparsa della tua seguace, mercanti da ogni parte dell'impero, cavalieri e braccianti che rientrano dalle campagne vi attraversano la strada, i piu' gettando uno sguardo di curiosità se non sospetto all'indirizzo dell'incantatore. L'ordine egida di Giustizia e Verita' professa da una roccaforte a pianta esagonale semplice e marziale, priva di qualsiasi lavoro di virtuosismo estetico e superfluo, almeno all'esterno. L'aria fredda vi assedia la pelle del viso e vi secca le labbra mentre sembra accompagnarvi anche quando superate l'ampio portone d'ingresso dietro il quale si apre la cattedrale con il suo soffitto a volta e le vetrate che raffigurano le imprese del suo fondatore Fenrir Heldenhammer. Confratelli alti, all'interno di armature ricche di croci imperiali, teschi commemorativi e pagine sacre, svolgono i loro rituali giornalieri, pregando, ferrando muscolosi destrieri nella corte interna, lavorando alle forge e addestrandosi con i pesanti martelli simboli inconfondibili del piu' rigoroso dei capitoli della Santa Chiesa. L'incidente del porto ha ovviamente allarmato le varie autorità ed e' per questo che vi e' stato concesso di accedere, senza tante cerimonie o difficoltà, alla biblioteca del capitolo dove sono conservati i documenti riguardo la cattura e l'esecuzione del vecchio, colpevole dell'incanto che ha provocato la strage elfica. Purtroppo le informazioni ivi contenute sono scarse e forse di alcuna utilità. Bren Dromne era uno dei vecchi magazzinieri del porto che da qualche anno si diceva avesse perso la ragione, assieme al lavoro, per colpa del troppo alcol e dell'oppio. Ne moglie o figli. Il capanno in cui e' stato sorpreso a disegnare gli strani simboli, e' uno dei tanti utilizzati dalle navi di passaggio per depositare le merci e dai senzatetto per trovare riparo dalle intemperie. Quello in particolare fa parte di un lotto di proprieta', fra cui un paio di banchine ed altri cinque capanni, recentemente acquistate da un nobile del sud, un certo Adrien Mellario.  Che cosa fate?

 

Khalya, paladina di Yvet Lorne

Il Capitolo del Magli Imperiali si staglia già in lontananza. Lo puntiamo a capo chino e passo svelto, per ingannare il freddo e scrollarci le occhiatacce del quartiere elfico.
È un momento propizio. Il Magister mi affianca e con lui la scia nebulosa dei nostri troppi pensieri.
‘Fino a prova contraria…’, riecheggia nella mia memoria la frase con cui ho ferito Lex quando ho stretto la mano di Daleor.

Spezzo il silenzio, schiarisco la gola intirizzita: «Non è facile starsene sottomessi quando si ha un dono come il tuo.»
«È umanamente comprensibile. Il tarlo della rivalsa si fa strada giorno dopo giorno, umiliazione dopo umiliazione».
Ripenso alla strapazzata che Daleor ha ricevuto dal Templare. Immagino la gabbia dorata all’Accademia, in cui è sorvegliato giorno e notte.
«Non è facile per nessuno», riprendo. «Desolazione, immoralità, disperazione: questo è il mondo che abbiamo ereditato. Ma ardo dal desiderio di cambiarlo.»
Non sono sicura che il Magister abbia colto la luce nei miei occhi.
«Ma ognuno ha la sua missione. Qual è la tua Ser Daleor?»

Prima che dica qualsiasi cosa, lo anticipo: «Avrai intuito che anche io ho indegnamente ricevuto dei doni. Onorami della tua onestà. Te lo chiedo come un’amica.»
Adesso mi assicuro che la luce nei miei occhi gli sia ben chiara.
«Adesso è il momento della verità, lontani da orecchie indiscrete», riferendomi alla sua alleata, scappata con dei segreti inconfessabili.
«Al capanno hai imbrigliato un potere terribile, e ancora sento pulsare il dolore di cui si è alimentato il rubino. Quello che custodisci gelosamente.»

---  

La luce filtrante dalle vetrate della cattedrale, stende sulle nostre espressioni contemplanti, un caleidoscopio di bagliori variopinti e cangianti.
Guadagnati gli archivi dabbasso invece, il soffuso paglierino delle candele getta un’ombra sinistra sui teschi e sui i faldoni tenuti in buon ordine.

«Bren Dromne, questo il nome del magazziniere giustiziato stamane, era un uomo semplice, illetterato, incapace di comprendere e avvalersi dei segni arcani che abbiamo ritrovato», condivido il mio ragionamento con un filo di voce, rispettando la sacralità di quel luogo.
«Era una pedina sacrificabile. Se avesse parlato, chi avrebbe creduto alla parola di un vecchio ubriacone e derelitto? Nessuno. Non aveva moglie, né figli. È stato incenerito con i suoi segreti. Pace all’anima sua. Eppure qualcuno lo ha usato per i suoi loschi piani. Piani che dovevano realizzarsi in quel luogo e in quel momento.»

«Ma quali? Procuriamoci il programma delle attività portuali. Gli approdi delle navi, l’inventario delle merci in entrata e in uscita, l’elenco del personale. Tutto. Nel frattempo faremo qualche domanda a Messer Adrien Mellario. È nel suo interesse collaborare e far luce su un episodio increscioso, che danneggia in primis l’immagine della sua attività.»

«Abbiamo anche un altro problema: prolungare la quarantena degli elfi.
Mi rendo conto dei relativi costi assistenziali, ma il massacro di stamattina ha già decimato la loro popolazione, con gravi ripercussioni sull’economia del distretto, e indirettamente anche su Castelfranco. Guardiamo al male minore.»

«La mia idea è di trasferire i superstiti al porto stesso. Sono certa che avendo neutralizzato il focolaio caotico, la sua influenza sia ormai del tutto cessata su di loro. E se anche qualcuno mostrasse segni di squilibrio, sarà più semplice imbarcarlo per poi appiccare il fuoco una volta giunto al largo», stringo i pugni mentre immagino la scena.
«Ormai il quartiere elfico è già invivibile, appestato da innumerevoli fumi, tra roghi e incensieri. Scongiureremo il rischio di un’ulteriore rivolta.
I superstiti in discrete condizioni invece, si renderanno utili: aiuteranno nelle operazioni di controllo sotto la mia supervisione.
Aprire, ispezionare e sigillare ogni singola cassa non è un lavoro alla portata dei pochi che abbiamo a disposizione. Non vedo altre soluzioni: dobbiamo capire se c’è un collegamento tra questi carichi e gli eventi nefasti di cui siamo stati testimoni.
Cosa ne pensi?

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Inviato

@Gizekh

Shank, Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - vicolo delle topaie, quartiere dei mercati

Benche' tu sia sempre molto attento a passare inosservato e' oramai da un po' che sei nel giro e almeno la gente del mestiere, come quei due zotici dalla bocca larga ed il coltello facile, sanno a chi appartengono quegli occhi cosi' singolari. Cosa potrebbero aver sentito sul tuo conto? Che sei pericoloso, abile o efficiente? Qualche storia?

<< Lonne il ragazzetto elfo fuori come terrazzo? E' sempre qua a torno in cerca di qualche lavoretto per arrotondare. Stamani era da Mike il macellaio e credo che abbia consegnato qualcosa per lui al porto. >> ti dice il piu' alto dei due mentre l'altro scuote vistosamente la testa biascicando << Non il porto, e' andato alla tendopoli fuori dalle mura, dove ci sono i seguiti dei partecipanti al torneo.>>

Mentre i tuoi interlocutori discutono sul quale delle informazioni sia la piu' attendibile, senti alcuni dei paesani parlare della confusione nel limitrofo quartiere dei mercati, dove un giaguaro sembra aver gettato lo scompiglio per poi sfuggire. che cosa fai?

@luisfromitaly

Will, Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - Locanda sul Fiume, quartiere del centro. (Tardo pomeriggio)

Il padrone della locanda, borbotta scuse, mentre la carne grassa del collo sembra scoppiare sotto la pressione del sangue che pompa per la paura. << Sono sicuro che non ve ne pentirete, il lavoro e' quello che e' ma la paga e' ottima. >> ti stringe la mano, per poi cercare un foglietto fra le carte confuse della scrivania, dove ti salta all'occhio una nota di pagamento con diversi zeri ricevuta da un certo Lord Mellario. Ti e' chiaro come il bosco al chiarore lunare che quell'uomo a mani in pasta in faccende ben piu' losche della locanda. << Domani di buon ora fatti trovare alla tendopoli fuori le mura, vedrai una grande tenda rossa e bianca con l'effige della taverna, Lando e' l'uomo con cui devi parlare per il lavoro.>> Ti accompagna fuori dall'ufficio che chiude a chiave e ripone sotto il bancone del bar mentre lui torna a seguire i suoi ospiti.

Il porto e' vivo e affascinante soprattutto in quelle ultime ore della giornata quando i vari pescherecci rientrano, ed i raggi violacei del sole morente filtrano fra gli alberi e le vele ammainate. Ma e' un altro il sole morente che attira il tuo sguardo. Non molto lontano da te, in direzione dei quartieri elfici, fiamme alte lambiscono un edificio che e' quasi del tutto consumato, circondato da un piccolo drappello di soldati. Che cosa fai?

Spoiler

Scusate il ritardo ed il post sbrigativo, ma sono in viaggio!!

 

 

Inviato (modificato)

Daleor, umano stregone

Durante gran parte del tragitto verso il Capitolo dei Magli Imperiali Khalya rimane in silenzio, il suo passo è svelto e deciso ma il resto del suo corpo non riesce a nascondere il suo animo turbato. Mi limito a seguirla chiuso nei miei pensieri.

Attraversiamo il quartiere elfico, profondamente segnato dagli avvenimenti delle ultime ore. Usciti dalla zona del porto seguiamo le strade di Castelfranco, più affollate del solito a causa del torneo. Come al solito la gente mi osserva con sguardi carichi di odio, paura e disgusto.

Il Capitolo dei Magli Imperiali affiora in lontananza; la sua struttura imponente e squadrata torreggia sulla città. Khalya si schiarisce la voce, e la mia mente persa tra mille pensieri viene richiamata alla realtà.

«È umanamente comprensibile. Il tarlo della rivalsa si fa strada giorno dopo giorno, umiliazione dopo umiliazione. Non è facile per nessuno.» Le parole della paladina riescono mi confortano, sento che nel profondo vuole comprendere la mia condizione per aiutarmi.

«Desolazione, immoralità, disperazione: questo è il mondo che abbiamo ereditato. Ma ardo dal desiderio di cambiarlo. Ma ognuno ha la sua missione. Qual è la tua Ser Daleor?» Troverò un''alleata o una nemica? È l'unica occasione che ho per scoprirlo...

Rispondo con parole lente e solenni «Non è il semplice desiderio di rivalsa a guidare le mie azioni, chi non ha vissuto all'interno dell'accademia non può capire fino in fondo.» Sospiro «All'inizio era semplicemente spirito di sopravvivenza, non si sopravvive all'interno dell'Accademia se non si eccelle. All'Impero non servono incantatori troppo deboli per essere utili ma troppo pericolosi per essere lasciati in libertà.»

Prima di continuare guardo la Khalya negli occhi «Ho legato la mia anima a quella di un condottiero caduto centinaia di anni fa, in cambio di parte del suo potere; inoltre mi è stato concesso il servizio un demone. Se ne sono succeduti diversi nel corso degli anni, l'ultima di loro è Ren»

«Cosa mi spinge ora? Voglio la libertà, non importa a quale costo.»

***

Ispezioniamo i documenti conservati dai confratelli del Capitolo, le ore scorrono lente e le informazioni che troviamo sono poche. L'unica pista che otteniamo collega un certo Lord Mellario alla capanna dove si sono svolti i rituali.

Khalya sembra molto determinata ed il suo piano ben organizzato.

«Abbiamo anche un altro problema: prolungare la quarantena degli elfi. Mi rendo conto dei relativi costi assistenziali, ma il massacro di stamattina ha già decimato la loro popolazione, con gravi ripercussioni sull’economia del distretto, e indirettamente anche su Castelfranco. Guardiamo al male minore.
La mia idea è di trasferire i superstiti al porto stesso. Sono certa che avendo neutralizzato il focolaio caotico, la sua influenza sia ormai del tutto cessata su di loro. E se anche qualcuno mostrasse segni di squilibrio, sarà più semplice imbarcarlo per poi appiccare il fuoco una volta giunto al largo» 
Capisco l'empatia di Khalya per gli elfi, ma temo che non riusciremo a prolungare la quarantena, ne trasferire gli parte degli elfi nel porto...

«Con l'imminente torneo nessuno ci permetterà di bloccare il quartiere elfico, è troppo vicino al porto e gran parte delle merci per l'evento arrivano a Castelfranco via mare.»

Modificato da Knefröd
Inviato

Will, elfo cacciatore

 

Qua sul molo mi sento piuttosto tranquillo e posso fermarmi per riflettere su quanto accaduto nella giornata.  

Allora: perchè quei tre mi vogliono far uccidere? È vero che ho attirato la loro attenzione chiedendogli di Lonne, ma ció non è proprio un motivo da recarmi tale offesa. Quindi devo escludere questa ipotesi.

 “dex’han ker eledior” ( in elfico “la verità è sempre quella più semplice”) c’insegna la saggezza popolare elfica... e allora il vero motivo per farmi fuori è che non avrei dovuto vedere in volto quell’Ispettore delle Bilance. 

Alla piazza del mercato  ho inscenato quel putiferio in modo che io non venissi collegato all’omicidio del loro scagnozzo. Quei bambini, quelle persone, hanno tutti visto un giaguaro nel vicolo,  mi sono pure fatto sentire apposta con bel ruggito portentoso; e poi nello stesso vicolo hanno trovato subito dopo un cadavere ucciso da quello che era un grosso morso alla gola. 

Quindi, anche se non posso esserne certo, è molto probabile che si sia sparsa la voce che quel tipo sia stato ucciso dal giaguaro... forse potrei dare “un’aiutino” a queste voci? e come?

Comunque, anche se non mi dovessero collegare all’omicidio credo che quelli mi stiano ancora cercando, e che probabilmente abbiano già sguinzagliato i loro informatori in giro.

È meglio che mi tenga lontano da Lonne e dal quartiere elfico, e domani non devo farmi notare troppo agli accampamenti fuori le mura.. ma come faccio con il mio sopracciglio? mi rende troppo riconoscibile...avessi un rasoio!

E quella nota di pagamento di Lord Mellario che ho visto da Hemmel? Di certo farebbe gola a molti... ho visto dove quell’umano nasconde la chiave e potrei impadronirmene, ma a che pro? A me tutti quei soldi non interessano, e poi chissà quali altri pasticci mi procurerebbe. Per ora meglio soprassedere sulla cosa, casomai so dove andare poi a cercarla.

E prima che reazione violenta ho avuto alla locanda di Hemmel? Mi sono sentito una bestia, stavo per esplodere di rabbia. Forse non è stata la magia elfica**, ma la frustrazione, la rabbia, le ingiustizie che ho visto in questa giornata assurda... o mi sbaglio? In effetti, oggi pomeriggio, allo specchio offertomi dalla signora Hemmel, ho cercato di snudare le zanne. Non so, la sensazione è che questa volta l’evocazione abbia subito un’interferenza: lo spirito ospite forse ha mantenuto un canale con me, come se non mi avesse abbandonato completamente per poi tornare a impossessarsi di me per brevissimi istanti. Vediamo domani o nei prossimi giorni.. ***

Finite le mie riflessioni mi decido a risolvere il mio primo problema. Mi guardo intorno e scorgo non lontano un gruppo di pescatori uomini che sembra fare al caso mio perchè si sta facendo aiutare da alcuni elfi a ripiegare le reti nei capanni. Mi avvicino e mi faccio imprestare un coltellino - per staccare due patelle, gli dico, ve lo riporto tra pochissimi minuti -.

Mi avvicino al bordo dell’acqua e ad uno ad uno mi taglio via i peli al centro del sopracciglio. Il risultato finale non è perfetto, ma presumo che almeno per qualche giorno io possa avere due sopracciglia distinte. Restituito il coltellino li ringrazio e gli offro un consiglio:

 << Signori, fate attenzione questa notte: chiudetevi bene in casa perchè in città c’è un giaguaro! Avete sentito cos’è successo oggi al mercato vero? Io ero là e l’ho visto: è comparso dal nulla, ha ruggito e ha creato il finimondo! e ha anche ucciso un uomo: infatti era tutto sporco di sangue >>. 

Dalle loro parole ho la conferma che su quanto accaduto al mercato già si sono sparse delle voci in città e uno di loro ha anche sentito parlare del cadavere ritrovato nel Vicolo delle Topaie.

Ne approfitto e senza dare nell’occhio, cerco di spargere la voce presso gli altri pescatori sparsi per il porto:<< sì, è vero, ho visto quella bestia al mercato! aveva delle zanne, e che ruggiti! ha squartato un uomo nel Vicolo delle Topaie! >>  

Infine mi avvicino alla zona presidiata dalle guardie e dai soldati che non permettono di avvicinarsi alla capanna data alle fiamme.

<< Scusate, signori, quest’incendio è forse per la bestia feroce che ha assaltato il mercato? l’avete uccisa? ne parlano tutti .. ha ammazzato un tipo nel Vicolo delle Topaie >> 

Non mi rispondono, anzi, mi intimano di andare subito via da qua. Ma dai loro sguardi posso dire che questa notte e nei prossimi giorni in tanti a Castelfranco si augureranno di non trovare un giaguaro sulla via di casa.

Spoiler

** da ambientazione la magia druidica   è il tratto peculiare della magia elfica, per cui possiamo usarli anche come sinonimi ( la cosa non esclude a priori druidi di altre razze ecc )

*** @Crees quando nei post precedenti avevo descritto quegli inaspettati istinti bestiali , non avevo minimamente pensato ancora di poterli correlare alla natura entropica della magia del caos. questa notte mi è venuta l’idea malsana che invece possa magari esserci una correlazione con il maleficio del capanno... fammi sapere cosa ne pensi. 

 

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