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Shank, ladro umano.

Quello sguardo, quello sguardo così incriminatorio, così schivo... È parecchio tempo oramai che qualcuno non mi guarda giudicandomi. 

Sono un mercenario non un assassino, accidenti!! 

La gente non capisce, la gente fraintende sempre e pensa di aver ragione, si diverte a giudicare come se il loro animo sia puro e la loro mente giusta..  certo che, essere temuto ha i suoi vantaggi ma a volte è proprio questo "sentimento" che li spinge a venirmi addosso. 

Quella sera Geoff non doveva morire, non doveva morire in mia presenza più che altro. 

Chissà in mezzo a quali guai era finito quell'idiota, chissà in quali loschi affari e con quali altrettanto loschi individui si sia immischiato. 

Solo perché quella sera mi trovarono accanto al suo corpo con le mani insanguinate non implica che sia stato io a recidergli il collo. 

Un brivido mi pervade mentre ripenso a quella scena, indelebile dalla mia mente, che segnò la fine di una grande amicizia.

Lo ritrovai nel vicolo parallelo a quello dove oggi hanno assassinato quel tirapiedi. 

Accasciato a terra in una posizione improponibile per un essere vivente, come se fosse stato lanciato come un sacco di patate. Sapevo che non c'era nulla da fare però il pensiero di aver perso la persona a me più cara..  di nuovo.. No! Premetti la mia mano sul suo collo, cercando di non far sgorgare nemmeno un'altra singola goccia di sangue, mentre lo agitavo. In quel minuto, pregai si cuore di vedere i suoi occhi aprirsi ed il suo fiato di vino e sigarette venir fuori dalla sua bocca produncendo un qualche suono ma non fu così. 

Quella sera commisi 3 errori: il primo fu quello di aver provato a salvare un cadavere, il secondo fu quello di aver lasciato che le emozioni prendessero il sopravvento e il terzo, che mi tolsi il cappuccio. 

Fuggii con l'arrivo dei primi curiosi però, qualcuno mi riconobbe e contribuì alla fama che ora possiedo. 

Uscito da questo interminabile flashback, notai che i due uomini ancora non si mettevano d'accordo su una versione. 

«Vi ringrazio, seguirò i vostri consigli» e senza aspettare risposta, mi incammino verso Mike il macellaio. 

Prima controlliamo da Mike e nel caso non sapesse niente, mi dirigeró verso la tendopoli. 

Spoiler

@Crees la mia mossa l'ho lasciata generica così da velocizzare un po' le indagini.

Nel caso in cui non dovessi ricevere informazioni rilevanti dal macellaio, andrò automaticamente alla tendopoli, sempre se mi rimane del tempo ovviamente. 

 

Modificato da Gizekh

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@Marco NdC @Knefröd

Khalya & Daleor Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - Castelfranco, Capitolo dei Magli Imperiali - Imbrunire

Il Magister non ha tutti i torti, il momento e' critico. Il porto domani sara' pieno di navi provenienti da tutto l'impero ed il prolungamento di una situazione scomoda non e' solo d'intralcio ma e' anche un danno di immagine. Ma potreste comunque tentare, forse il tuo capitolo Khalya potrebbe intercedere per darti l'autorita' o le risorse per gestire la cosa, qualsiasi direzione prendiate. Il vero problema per voi risiede nel tempo. Avete diverse tracce difronte a voi, ma occuparsi di alcune potrebbe escluderne altre, dovete scegliere attentamente a quali dare priorita'. Mellario risiede nel quartiere dei giardini, non molto lontano dalla vostra attuale posizione, ma non e' detto che lo troviate a casa e potreste dover aspettare per organizzare un incontro con lui. I superstiti del massacro elfico intanto, ottenute le prime cure subiranno presto le interrogazioni da parte della milizia o addirittura dagli inquisitori ed i loro cacciatori di streghe, se il buon comandante Ser Aubert Coeur D'Arcier ha seguito il protocollo. Questo significa che molti di loro, se non tutti verranno presto arsi per evitare che il caos proliferi. Inoltre potreste provare a seguire le tracce degli elfi sfuggiti durante la rivolta oppure cercare di capire da dove provengono le armi che hanno usato.  I documenti che avete letto parlano di ben altri cinque capanni dello stesso proprietario e due banchine. Potreste indagare direttamente i luoghi, oppure rifarvi ai responsabili portuali per avere delle informazioni. Le scelte sono molte, sia che agiate insieme, sia che decidiate di separarvi. Ovviamente Magister, tu non potresti muoverti senza scorta, un altra cosa di cui dovete entrambi tenere conto. Che cosa fate?

@luisfromitaly

Will, Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - Locanda sul Fiume, quartiere del centro. (Tardo pomeriggio)

Come le altre volte che hai provato, hai nuovamente avuto la conferma, che non puoi nascondere il tuo legame con la terra. Il tuo peculiare sopracciglio, lungo, folto ed innaturalmente arcuato, che potrebbe ricordare quello di alcuni animali del sottobosco o dei volatili predatori che uccidono di notte, ricresce istantaneamente. Mentre riporti il coltello ti puoi risollevare il morale pero', visto che la voce della fiera selvaggia al mercato si e' effettivamente ed insospettabilmente sparsa. E' raro che le voci circolino cosi' velocemente nella capitale, ma forse e' la buona sorte, oppure l'evento insolito. Purtroppo questo non mette fuori strada i mandanti del povero scagnozzo che hai ucciso e non puoi realmente sapere di quali risorse essi dispongono o decideranno di impiegare. Non ti resta che guardarti le spalle.

I soldati ti scacciano malamente dopo averti allertato riguardo una possibile epidemia che stanno estirpando con il fuoco e che potresti pensare abbia colpito anche il quartiere limitrofo, visto che dalla piccola porta di servizio che si apre nel ben piu' grande portale che separa le zone, puoi intravedere delle tende di fortuna con dei feriti e numerosi soldati. Ovviamente, se tu decidessi di avanzare oltre, ti renderesti immediatamente conto di quanto la situazione sia ben diversa e molto piu' complicata, visto che ti troveresti immerso in un fango rosso sangue, con mucchi di corpi della tua specie ammassati e pronti per essere dati alle fiamme, il palcoscenico di una vera carneficina. Se tu invece decidessi di non proseguire potresti cominciare a pensare ad un posto dove passare la notte, anche tornare dai cacciatori fuori dalle mura potrebbe essere un idea. Che cosa fai?

@Gizekh

Shank, Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - vicolo delle topaie, quartiere dei mercati

 Purtroppo lo sai, le persone credono quel che vogliono e raccontano quello che gli pare. La cosa buona che la reputazione che ti precede, spesso ti permettere di risolvere le questioni molto piu' facilmente di quanto dovresti faticare se nessuno sapesse chi sei. 

La macelleria di Meek Mike non e' una vera macelleria ovviamente, anche se per copertura si ha effettivamente la possibilta' di acquistare della carne, non che qualcuno con un minimo di buon senso la comprerebbe in quel posto, visto che e' li che vengono fatti scomparire molti degli assassinati. E Meek Mike non e' ovviamente un vero macellaio, anche se e' lui a fare a pezzi i corpi. Oltre a questo richiestissimo servizio il buon Mike, contrabbanda lame, veleni e vari tipi di acidi. Non e' la prima volta che vai da lui e non e' la prima volta che fai acquisti. Ed anche in questo caso, ammesso che lui sia disposto a parlare dei suoi affari, sai per certo che dovrai tirare fuori qualche moneta. Piu' cose vorrai sapere e piu' ci sara' da pagare. Un conto e' sapere se ha visto davvero Lonne e dove lo ha mandato, un altro sarebbe cercare di scoprire cosa ha consegnato o per conto di chi. Che cosa fai?

Inviato (modificato)
Spoiler
15 ore fa, Crees ha scritto:

Khalya & Daleor Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - Castelfranco, Capitolo dei Magli Imperiali - Imbrunire

Il Magister non ha tutti i torti, il momento e' critico. Il porto domani sara' pieno di navi provenienti da tutto l'impero ed il prolungamento di una situazione scomoda non e' solo d'intralcio ma e' anche un danno di immagine. Ma potreste comunque tentare, forse il tuo capitolo Khalya potrebbe intercedere per darti l'autorita' o le risorse per gestire la cosa, qualsiasi direzione prendiate. Il vero problema per voi risiede nel tempo. Avete diverse tracce difronte a voi, ma occuparsi di alcune potrebbe escluderne altre, dovete scegliere attentamente a quali dare priorita'. Mellario risiede nel quartiere dei giardini, non molto lontano dalla vostra attuale posizione, ma non e' detto che lo troviate a casa e potreste dover aspettare per organizzare un incontro con lui. I superstiti del massacro elfico intanto, ottenute le prime cure subiranno presto le interrogazioni da parte della milizia o addirittura dagli inquisitori ed i loro cacciatori di streghe, se il buon comandante Ser Aubert Coeur D'Arcier ha seguito il protocollo. Questo significa che molti di loro, se non tutti verranno presto arsi per evitare che il caos proliferi. Inoltre potreste provare a seguire le tracce degli elfi sfuggiti durante la rivolta oppure cercare di capire da dove provengono le armi che hanno usato.  I documenti che avete letto parlano di ben altri cinque capanni dello stesso proprietario e due banchine. Potreste indagare direttamente i luoghi, oppure rifarvi ai responsabili portuali per avere delle informazioni. Le scelte sono molte, sia che agiate insieme, sia che decidiate di separarvi. Ovviamente Magister, tu non potresti muoverti senza scorta, un altra cosa di cui dovete entrambi tenere conto. Che cosa fate?

 

 

Khalya, paladina di Yvet Lorne
 

Ogni tanto ritornano le ultime parole di Daleor. Girano e rigirano nella mia testa, come un eco inopportuno che non accenna a svanire: “Voglio la libertà, non importa a quale costo.”
Libertà da chi o da cosa? Dalla gabbia dorata dell’Accademia? Dall’entità con la quale è legato? Da entrambi?
‘In ogni caso hai bisogno di aiuto Daleor… di un amico, o di un’amica’, e non penso al demone che gli tiene il fiato sul collo.
Ma nemmeno sono sicura di essere io quell’amica. ‘Qual è il costo della libertà che cerchi?’, c’è anche un altro eco che non accenna a svanire nella mi testa: le urla degli elfi massacrati a ridosso del porto.
«Ne riparleremo Daleor. Comunque grazie per la fiducia che mi hai concesso». Il mio sorriso è genuino.

Il silenzio e la penombra degli archivi ci avvolgono come in un abbraccio, protettivo da altre distrazioni.
«Mi è ben chiara l’enormità della nostra missione. Ti sembro intimidita?»
È una domanda retorica, ben lontana dall’ostentare arroganza, ma che vuole diffondere serenità.
«Se lo fossi avrei un problema più grave… la perdita della Fede.»

«Ragioniamo», riprendo offrendo al Magister la seggiola che ho appena ripulito, da una “polvere da archivio” ben stagionata.
Ripeto il gesto sedendo sulla mia, che adesso lo fronteggia ad una distanza quasi intima.
«Seppur il Caos avesse instillato un morbo contagioso negli elfi, chiamiamolo così, beh, in molti sono scappati e sparpagliati per vie, viuzze, pollivendoli, taverne e bordelli…»
«Cosa facciamo allora? Mettiamo al rogo il quartiere elfico? O forse tutta Castelfranco?»
«Non fasciamoci la testa prima di rompercela. La quarantena degli elfi non è solo un pretesto per far loro qualche domanda. Difficilmente ci diranno qualcosa di interessante. Ma è soprattutto un periodo di studio, di osservazione. Il nostro è un nemico che conosciamo ancora troppo poco. Vediamo se e quali effetti il Caos avrebbe prodotto sui superstiti. Dopodiché ragioneremo su un’eventuale epidemia che, inutile girarci attorno, a questo punto sarebbe già fuori controllo.»

«Secondo: non abbiamo né tempo, né voglia di ficcanasare in ogni singola nave che arriverà l’indomani. È molto semplice: i simboli di un potente rituale esoterico sono stati ritrovati in un edificio specifico, destinato ad immagazzinare delle merci specifiche. Ci sarà un collegamento tra le due cose? Forse no, ma nel dubbio, voglio sapere quali sono quelle merci. Gli elfi in grado di inventariarle saranno raccolti in un unico deposito. È un buon modo per tenerli occupati, e nessuno li vedrà all’opera, se non un supervisore: io stessa o una persona di mia fiducia», penso a Lex.
«Dove sarebbe il danno d’immagine? Da quando è vietato effettuare dei controlli? È invece l’unico modo per tenere d’occhio sia gli elfi che le merci potenzialmente sospette.»

«Veniamo ora al nostro Lord: Adrien Mellario. Sicuramente un uomo d’affari come lui sarà indaffarato qui o là. Ma noi non siamo in fila con i mercanti con i quali tratta la grammatura delle sete pregiate da oltremare. Gli episodi di questi giorni sono di una gravità estrema, si sono verificati nelle sue proprietà, e ti garantisco sul sacro anello che indosso, che se il signorino indaffarato non fornirà una pronta collaborazione con le autorità, intoccabile o meno che sia, fosse l’ultima cosa che faccio, lo incriminerò io stessa per intralcio alle indagini», asserisco senza tradire l’animosità che quelle parole richiederebbero.
«A tutela della sua reputazione eviteremo di convocarlo nelle sedi opportune, come un qualsiasi indagato. Andremo noi a fargli visita e, a dirla tutta, non mi dispiacerebbe verificare se lo sfarzoso Quartiere dei Giardini sia all’altezza della sua fama», concludo strizzando un occhio.

«Ma perdonami se ho parlato troppo. Se hai un piano migliore, lo valuteremo in scienza e coscienza. Sin dall’inizio, quando ti aspettavo al capanno del porto, gli dei hanno stabilito che avremmo condotto insieme queste indagini. Ma io ragiono con la Fede, tu probabilmente avrai altre convinzioni. Decidi liberamente se intendi ancora sopportarmi.»
«In tal caso, riguardo la tua “amica” Ren, non ti porterà a nulla di buono. Ma se sarà necessaria la sua presenza, io non mi opporrò. Anzi le farò le mie scuse per aver provocato la sua reazione.»
«A te la scelta Magister.»
 

 


@Crees
Fermo restando che aspetto il post di @Knefröd sul da farsi,
in base al tempo insufficiente per far tutto, per ora rinuncerei ad ulteriori indagini al porto (gli altri cinque capanni e le due banchine di Mellario). Sarebbe troppo dispersiva... e non mi attira il continuo via vai al porto. Similmente rinuncio al mettermi sulle tracce degli elfi scappati, capire come abbiano recuperato le armi, etc.. Fossi stato un ramingo, forse c’avrei fatto un pensierino xD

Mi fionderei invece da Mellario, che mi intriga come personaggio ed è anche più vicino. Ci sarà tempo per organizzare il lavoro degli elfi per l’indomani. Avranno il resto della giornata e il riposo di una notte per ristabilirsi un altro po’. All’occorrenza potrei prestare ulteriori cure… sperando che i dadi mi assistano :sweat_smile:

Modificato da Marco NdC
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Will, cacciatore elfo

 

Come mio solito lancio un’imprecazione degna dei peggiori camalli portuali quando dallo sguardo dei soldati mi rendo conto che il sopracciglio è già ricresciuto. Avrei sperato che almeno per un solo giorno...  niente.

Quello che riesco a vedere dalla porta di servizio mi fa sgranare gli occhi: non che non m’incuriosiscano, ma tutti quei soldati significano solo che è avvenuto qualcosa di grave, e ció potrebbe essere fonte di ulteriori rischi per me. Magari la Madre degli Spiriti mi proteggerebbe pure da quel contagio, ma non vorrei imbattermi in qualche soldato o chierico troppo zelante, o peggio ancora in qualche Inquisitore. Daltronde, quando vedi un rogo c’è sempre di mezzo un Capitolo. Meglio quindi che io prosegua. 

I miei passi mi portano ad una bitta a cui è assicurato un grande vascello e mi fermo a riconsiderare le mie ozpioni.

Al mercato mi hanno visto con gli altri cacciatori per cui non è sicuro tornare al loro accampamento, come non lo è neppure andare al quartiere elfico dove mi staranno già cercando e che per di più sembra essere parzialmente in quarantena. Mi rimane il porto: è una zona aperta, facile da tenere sott’occhio, in parte sicura da quei tipi per la presenza dei numerosi soldati, offre numerosi nascondigli e vie di fughe...nonchè tutte le possibili informazioni su quello che succede nella città e nell’Impero. Sì: rimarró qua per la notte. 

Proseguo fino alla fine del molo dove non vedo più alcun movimento: ormai la maggior parte dei pescatori è andata alla propria casa, ne rimane solo ancora qualcuno dall’altro lato del bacino, vicino ai capanni , per piazzare l’ultimo pescato della giornata. Mi assicuro che non ci sia nessuno intorno e invoco lo Spirito del Gabbiano. 

Spoiler

magia metamorfica

daaaiii !!! 1+1 ai dadi ahaha!  +2 SAG   

prendo una presa.

 

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Modificato da luisfromitaly
Inviato

Shank, ladro umano. 

Arrivato dinanzi la "macelleria" di Mike, come ogni volta che sto per addentrarmici dentro, mi domando:

Più mi riprometto di venirci il meno possibile e più ci ritorno. Quant'è strano il caso. 

Aprendo la porta, il tintinnio di un campanello annuncia la mia entrata mentre, da dietro delle tendine di plastica, viene fuori una figura robusta con tanto di machete ben stretto nella sua possente mano e non appena mi riconosce, allenta leggermente la presa e comincia a giocherellarci. 

«Hai già finito il succo che ti ho venduto, Shank?» dice sogghignando «Mi spiace per te ma ho gli stessi articoli dell'altra volta, devono ancora rifornirmi» 

Il "succo" come lui lo definisce è del semplice veleno, in questo caso, rodiola d'orata. 

«Non ancora...» ribatto lasciando trapelare una nota di ironia nella voce. 

Dopo essermi assicurato di aver chiiso bene la porta, mi avvicino al bancone poggiando il mio gomito sul legno tappezzato da spacchi, molto profondi, a testimonianza degli orrori compiuti, negli anni, in quella macelleria. 

«Necessito di qualcosa di più di un qualche oggetto senza valore.. Ho bisogno di informazioni e so che tu, mio caro, forse puoi fornirmele» faccio tintinnare delle monete al di sotto della mia mantella «ovviamente, verrai adeguatamente ricompensato... Sempte se le informazioni che mi rivelerai mi saranno utili» 

Mentre la sua bocca si inarca in un apparente e subdolo sorriso, replica «Beh, sai come vanno le cose qui.. La macelleria non va tanto bene, le spese sono tante, i miei dipendenti vogliono essere pagate...» poi poggia anche lui il suo robusto braccio sul bancone anche se la sua parte ha ancora dei residui di sangue. 

«Mi fa piacere che possiamo tenderci una mano a vicenda... Hai visto Lonne di recente? Mi serve per conto Glanko e sai quanto lui odi aspettare. Devo fargli solo qualche domanda e mi hanno riferito che tu avresti saputo dirmelo dato che lo hai visto proprio oggi.» 

Alle mie parole si rimette subito eretto e quell'accenno di sorriso scompare dal suo volto «Sai che non parlo dei miei "dipendenti" così facilmente... Prima vediamo i soldi e solo dopo, avrai le tue informazioni.» 

Un po' riluttante, quasi offeso, afferro 25 monete dalle mie tasche e le poso sul bancone «Dato che ci siamo, dammi anche un succo, olio di tagete, magari» 

Spoiler

Parlamentare

4 5 + 0 = 9

In realtà è solo una mossa ma divisa in due parti, diciamo. 

 

Quanti utilizzi ha il veleno wuando viene comprato? 

 

Inviato (modificato)

Daleor, stregone umano

Seduto vicino a Khalya osservo la fioca luce che entra nell’Archivio attraverso le finestre decorate. Dopo aver ascoltato le sue parole replico: “Sono convinto che nessuno abbia instillato negli elfi un morbo contagioso. Per un incanto permanente di quel genere servirebbe l’accesso a grandi quantità di energia. Ad ogni modo sono d’accordo con te, studiare i superstiti è la scelta più cauta perché, qualora la mia ipotesi si rivelasse inesatta, sapremmo che le persone che stiamo cercando hanno accesso ad ingenti fonti di potere.” 

Ascoltando la Paladina continuo a riflettere su quale sia il modo migliore per ottenere informazioni, il suo piano suscita in me sensazioni contrastanti. Non è il modo in cui agirei se fossi da solo. Potrebbe funzionare ma voglio che Khalya comprenda esattamente la situazione e le conseguenze delle nostre scelte.

"La questione Mellario è molto interessante. Analizziamo con attenzione la situazione: ipotizziamo che il nostro Lord abbia qualcosa a che fare con l'altare trovato nel suo capanno. Potremmo, come proponi, fargli visita in questo momento e metterlo sotto pressione; non otterremmo informazioni da lui e non potremmo "forzare troppo la mano" con un Lord dell'Impero, soprattutto in presenza della sua corte, inoltre capirebbe che sospettiamo di lui. Sentendosi con il fiato sul collo potrebbe cercare di ostacolare le nostre indagini e magari commettere un passo falso che ci conceda un vantaggio."

"Altrimenti potremmo partire dal basso e cercare di scoprire cosa spinge Mellario ad utilizzare l'energia del Caos. Dovremmo però "giocare sporco" e affidarci a fonti differenti dagli archivi Imperiali..." Lascio la frase in sospeso, fiducioso che Khalya comprenda tutte le implicazioni di questa scelta.

"A te la scelta, volevo solo essere certo che tu valutassi ogni possibilità."

"Prima di andare vorrei porti una domanda: chi ha scoperto la capanna nel porto? Suppongo che chiunque sia dietro questa faccenda avesse considerato la possibilità di essere scoperto e avesse fatto qualcosa per scongiurare questa eventualità."

Modificato da Knefröd
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5 ore fa, Knefröd ha scritto:

Daleor, stregone umano

Seduto vicino a Khalya osservo la fioca luce che entra nell’Archivio attraverso le finestre decorate. Dopo aver ascoltato le sue parole replico: “Sono convinto che nessuno abbia instillato negli elfi un morbo contagioso. Per un incanto permanente di quel genere servirebbe l’accesso a grandi quantità di energia. Ad ogni modo sono d’accordo con te, studiare i superstiti è la scelta più cauta perché, qualora la mia ipotesi si rivelasse inesatta, sapremmo che le persone che stiamo cercando hanno accesso ad ingenti fonti di potere.” 

Ascoltando la Paladina continuo a riflettere su quale sia il modo migliore per ottenere informazioni, il suo piano suscita in me sensazioni contrastanti. Non è il modo in cui agirei se fossi da solo. Potrebbe funzionare ma voglio che Khalya comprenda esattamente la situazione e le conseguenze delle nostre scelte.

"La questione Mellario è molto interessante. Analizziamo con attenzione la situazione: ipotizziamo che il nostro Lord abbia qualcosa a che fare con l'altare trovato nel suo capanno. Potremmo, come proponi, fargli visita in questo momento e metterlo sotto pressione; non otterremmo informazioni da lui e non potremmo "forzare troppo la mano" con un Lord dell'Impero, soprattutto in presenza della sua corte, inoltre capirebbe che sospettiamo di lui. Sentendosi con il fiato sul collo potrebbe cercare di ostacolare le nostre indagini e magari commettere un passo falso che ci conceda un vantaggio."

"Altrimenti potremmo partire dal basso e cercare di scoprire cosa spinge Mellario ad utilizzare l'energia del Caos. Dovremmo però "giocare sporco" e affidarci a fonti differenti dagli archivi Imperiali..." Lascio la frase in sospeso, fiducioso che Khalya comprenda tutte le implicazioni di questa scelta.

"A te la scelta, volevo solo essere certo che tu valutassi ogni possibilità."

"Prima di andare vorrei porti una domanda: chi ha scoperto la capanna nel porto? Suppongo che chiunque sia dietro questa faccenda avesse considerato la possibilità di essere scoperto e avesse fatto qualcosa per scongiurare questa eventualità."

 

Khalya, paladina di Yvet Lorne

‘Cos’è quello che chiamiamo “Caos”? È la mano oscura di un alieno burattinaio, o è una forza informe, schiumante e impersonale, che attecchisce nel corpo e nello spirito in modi incomprensibili, subdoli e imprevedibili?’

Resto assorta in quei pensieri mentre il pulviscolo che abbiamo involontariamente sollevato in sala, resta l’unico attore che tradisce una stasi altrimenti perfetta, fluttuando in un brillio dorato, pigro e surreale.

«Ser Daleor, non ho mai pensato che Lord Mellario fosse coinvolto in questa faccenda. Fino a prova contraria potrebbe esserne anche vittima.»
Mi alzo come se non ci fosse più tempo da perdere, strisciando la sedia, e per questo irretendo il gobbo archivista che ci sorveglia dal suo angolo buio.
«La collaborazione di Mellario è una procedura del tutto formale, fine a raccogliere eventuali elementi probatori. Non faremo trapelare un benché minimo tono accusatorio nei suoi confronti.»

Smorzando la voce e avvicinandomi al Magister, adesso anche lui messosi in piedi: «Se anche fosse una vecchia volpe, è proprio per questo che non commetterebbe passi falsi. Preferisco che il Lord si crogioli nell’agio in cui lo metteremo, qualora intendesse “aggiustare” la realtà dei fatti a lui soltanto noti. Come dicevo, anche io ho i miei doni, e il far buon viso a cattivo gioco è una strategia che mi ha sempre ripagato…», concludo trattenendo quel mezzo sorriso di chi sa il fatto suo. Ma subito rimprovero me stessa: ‘che l’immodestia non mi colga mai in fallo, o mia Signora!’

«Buonuomo», rivolgendomi all’archivista, che finalmente abbandona sia il suo anfratto, sia lo sguardo torvo a cui nulla sembra sfuggire. «La ringrazio della sua assistenza, ma prima di togliere il disturbo ho necessità di consultare un ulteriore fascicolo. Farò in fretta, non voglio ulteriormente abusare del suo tempo.»
Seguendo l’ordine alfabetico dei faldoni, che tra uno scaffale e l’altro formano delle file simili a denti sgraziati e ingialliti, mi fermo in fine alla lettera “Z”.
“Pavex Zefer”, questo il nome del fratello scomparso di Lex.
Seppur la ratio della normativa vigente preveda l’oblio per i corrotti dal Caos, tuttavia è previsto un rapporto epigrafico, stilato dalle autorità competenti, relativo alle modalità di epurazione del soggetto in questione, oltre alle note varie ed eventuali.

Respirando a pieni polmoni, finalmente ritorniamo alla luce del sole, seppur più defilato rispetto quando lo abbiamo lasciato. L’uscita dal Capitolo dei Magli Imperiali è magnificente. È sormontata dalla Solenne Bilancia, le cui tonnellate di puro bronzo restituiscono al sole un incantevole riflesso ambrato e soffuso.
Si dice che l’uomo iniquo ne provi un’angoscia tremenda nell’oltrepassarla.
Ne resto affascinata per lunghi attimi, prima di procedere verso il quartiere dei Giardini.

 


@Crees
Per mandare avanti il gioco, non ho atteso il tuo post. In sostanza stavano discutendo Khalya e Daleor sul da farsi, in una situazione che mi è parsa priva di avvenimenti rilevanti.

Se non prevedi che la documentazione del fratello di Lex sia in quel luogo, dimmi pure che riedito.

Se invece l’archivista dovesse rompere le scatole, aggiungo:
Speravo di non doverle ricordare la divinità che rappresento, la cui volontà è sempre mossa da Giusta Causa. Si faccia da parte adesso. Non è una richiesta: è un ordine.

IO SONO LA LEGGE
Quando dai un ordine a un PNG basandoti sulla tua autorità divina, tira+Car.
Con un 7+, il PNG sceglie un'opzione:
• Fare ciò che dici
• Allontanarsi con prudenza e scappare
• Attaccarti

Con un 10+ in aggiunta prendi +1 al prossimo tiro contro di lui.
Con un fallimento, il PNG fa ciò che vuole e prendi un -1 al prossimo tiro contro di lui

Tiro: 1 +4 +2 (CAR) = 7;
Ovviamente riediterò se necessario.

---

EDIT: Scusa @Knefröd
ho inavvertitamente tralasciato il tuo:
"Prima di andare vorrei porti una domanda: chi ha scoperto la capanna nel porto? Suppongo che chiunque sia dietro questa faccenda avesse considerato la possibilità di essere scoperto e avesse fatto qualcosa per scongiurare questa eventualità."

Ciò che Khalya sa sul caso del porto, è il risultato di un Declamare Conoscenze (7):
Il cui responso è stato un: 
"sai solamente essere stato arrestato intento a disegnare strani simboli al quartiere del porto"

Per cui il resto è avvolto nel mistero :grimace:

Dovrebbe essersene occupato Ulfrig Karlsson, il comandante del Capitolo dei Magli Imperiali

Modificato da Marco NdC
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@Marco NdC @Knefröd

Khalya & Daleor Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - Castelfranco, Quartiere dei GIardini - Ora del pasto serale

E' innegabilmente affascinante come la perfetta macchina della burocrazia imperiale registri ed annoti tutto. Ogni capitolo ed ogni ordine riporta nei propri archivi i fatti e gli accadimenti, spesso con la loro personalissima chiave di lettura. Avresti potuto trovare quello che cerchi, Khalya, anche negli archivi della tua congregazione e non sarebbero state informazioni molto diverse da quelle che leggi nel pesante tomo che estrai dallo scaffale.

" Pavex Zefer, imprigionato a Rocciafiume per la durata standard di sette giorni. Arso per eliminare possibili contaminazioni dell'energia entropica. Inquisitore di riferimento Alec Craine" 

Forse potresti ottenere qualche risposta in piu' dall'inquisitore stesso.

 

Il quartiere dei Giardini, esattamente come suggerisce il nome, e' sontuoso e lussureggiante. Con alberi, piante e fiori a decorarne le vie, le finestre e le facciate delle ricche ville. L'aria profuma ed e' accarezzata dal cinguettio degli uccelli che cantano sulla musica che proviene dalle residenze. Strumenti a corda ed a fiato si miscelano in sinfonie melodiose che accompagnano il vostro incidere. Pochi sono i passanti che incrociate, i piu' sono ben vestiti e pattuglie di ronda che vigilano sulla ricchezza dei cittadini piu' facoltosi della capitale.  La casa del marchese affaccia su un piccola piazzetta condivisa da un altro paio di edifici. L'abitazione e' grande, alta tre piani e dipinta di uno sgargiante color smeraldo, con inserti di pregio bianchi e ampie finestre velate internamente da preziosi tendaggi. Se decidete di bussare, venite accolti da un giovane fanciullo dai lineamenti delicati, la carnagione scura e la chioma ramata. Non vi trattiene molto sulla porta, invitandovi all'interno della magione, che vi impressiona non soltanto per la ricchezza manifesta, la ricercatezza dei dettagli ed i colori caldi ed accesi che ci si aspetta da un imperiale del Sud, ma sopratutto per gli ospiti. Adrien Mellario e' famoso per le sue feste ed adesso ne avete chiaro il motivo. Nel grande salone drappeggiato di rosso, tappezzato di dipinti che inneggiano alla lussuria e illuminato da candele scintillanti come una volta celeste nel fumo di sigari e pipe, due dozzine di ragazze giacciono comodamente provocanti nelle poltrone e su puf esotici, oppure avvinghiate ad uomini di alta estrazione, in un ondeggiamento di pizzi e merletti che vorticano, ballano e al minimo movimento lasciano vedere la luminosita' della carne chiara e delicata. Seduto su uno scranno d'oro e avorio al centro di quel ciclone caotico ed inebriante, vestito di velluto blu e con i lunghi capelli neri intrecciati in una coda che gli ricade sul petto, il proprietario di casa sorseggia da una coppa intarsiata, parlottando con uomo che come il comandante del capitolo dei Magli Imperiali Ulfrig Karlsson, ha una stazza che non puo' passare inosservata. Alto un uomo e mezzo, largo come un armadio e avvolto' piu' o meno decentemente in un lenzuolo di seta, come se si fosse appena alzato dal letto, il gigante ha il corpo deturpato da cicatrici ed ustioni ed un espressione entusiasta sul volto, con le vene delle tempie oltraggiosamente sottolineate di blu,  mentre le labbra grosse come una piaga sanguinante succhiano avidamente ed umettano di continuo una caramella bianca. Che cosa fate?

Spoiler

@Knefröd dimmi te se vuoi provare a far tornare in scena il tuo seguace.

@luisfromitaly

Will, Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - Porto. imbrunire.

La capitale degli umani non ti ha portato molta fortuna fino ad adesso Druido. Come se la lontananza dalla tua terra avesse in qualche modo truccato i dadi di una sorte che sembra soffiarti contro o forse e' qualcos'altro. Lo hai sentito prima, mentre lo spirito del felide sembrava rimasto attaccato con gli artigli e le zanne ai brandelli del tuo cuore e lo senti adesso mentre muti cercando la libertà del volo nella forma di un gabbiano. Gli istinti atavici dell'animale ti sembrano legarsi innaturalmente ai tuoi ed hai paura che potrebbero lasciare un ombra profonda sul tuo essere anche dopo essere tornato alla tua forma originale. Ad ogni modo questo e' un pensiero fugace mentre stendi le ali ed il cielo si apre a te con le sue infinite possibilita'. Che fai?

Spoiler

Segna 1px e aggiungi la mossa . 

Interferenze del Caos:

Quando utilizzi la mossa Mutaforma, tira+sag * Con 10+ ignori le interferenze del caos, con 7-9 una caratteristica peculiare dell'animale in cui ti trasformi rimane impressa su di te anche dopo che torni alla tua forma originale fino a quando non riposi. 

 

@Gizekh

Spoiler

Per te il post arriva domani che non sono riuscito a scrivere altro per oggi!!

 

 

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Wilfrido in forma gabbiano

 

Non è la prima volta che accolgo in me lo spirito di un essere volante: sento il vento avvolgermi completamente e sostenere il mio corpo leggero nell’aria. Facilmente individuo le correnti ascensionali e in un attimo guadagno quota.

La sensazione di librarsi nell’aria e farsi portare dal vento è peró sempre emozionante proprio come quando si vola per la prima volta: è impossibile non godere di questa meraviglia...quando inaspettatamente un’improvvisa senzazione mi disturba.  Sento le penne vibrare nel vento, e la vibrazione passa quindi a tutto il corpo e diventa un formicolio.

È un attimo, ora è tutto passato, ma un pensiero mi turbina nella testa esattamente come i mulinelli d’aria mi avvolgono in volo:

è tutto molto strano. Gli Spiriti sono Forme Pure e le mie trasmutazioni dovrebbero essere perfette in quanto manifestazioni della loro pura essenza. No, non puó essere colpa mia: se fossi indegno di accoglierli in me, se fossi indegno della loro perfezione gli Spiriti non mi permetterebbero di evocarli ...ed io non sarei qua in volo sul porto.

È ora di tralasciare queste considerazioni e di lanciarmi nel mio volo di ricognizione: la prima regola di ogni cacciatore è conoscere bene il terreno in cui ci si muove e oggi infatti ho provato una forte frustrazione a muovermi per Castelfranco senza aver la minima idea di dove stessi andando. 

Ecco: dall’alto vedo la città, è grande, ma posso individuarne facilmente la forma seguendo con lo sguardo il percorso delle mura che la cingono. Il Fiume Argento taglia la città e a picco su di esso s’innalza un irto ammasso roccioso sormontato dal castello dell’Imperatore. È magnifico, grande, e domina tutto: la città, la pianura circostante, il corso del fiume e la sua foce fino al mare. All’orizzonte s’intravede illuminato dalle ultime luci del giorno la vetta del Monte Argento. 

Perdo quota per concentrarmi su Castelfranco e inizio a percorrerla dall’alto: voglio capire un po’ meglio la pianta della città, vederne le strade e gli assi principali che la tagliano, localizzarne i quartieri principali*.

Ora che volo più vicino ai tetti ne riconosco alcun zone che ho visto oggi: il quartiere elfico con le sue case fatiscenti, il capanno che ancora brucia e tutta la zona interdetta dai soldati.

Ma cosa vedo?! Sembrano proprio dei corpi accatastati di elfi, e altri ancora feriti su barelle di fortuna..  e quel fango scuro: è sangue. Non è più rosso ormai, ma il mio olfatto affinato ne sente l’odore. Attrae i miei nuovi istinti bestiali, ci troverei qualcosa di buono con cui banchettare**. 

Mi riprometto di tornarci dopo per indagare un po’ su quanto accaduto ai miei simili e continuo con la mia perlustrazione: ritrovo la via dove la signora Hemmel oggi montava il suo banco, la locanda del marito e il quartiere del mercato e la sua piazza. Vedo che ancora la stanno mettendo in ordine dopo il disastro che ho provocato oggi.

Continuo la mia perlustrazione, ora più velocemente dato che per il resto della città non ho più punti di riferimento: individuo i grandi palazzi dell’amministrazione imperiale e dei vari Capitoli - ne riconosco gli stendardi - , vedo un’altra zona ricca, con palazzi eleganti e una moltitudine di fontane e giardini. Infine rivedo lungo le mura della città gli accampamenti di chi si è recato a Castelfranco per lavoro o per il torneo: quelli semplici dei venditori ambulanti tra cui ci sono anche quelli dei miei compagni cacciatori e quelli ben più grandi e sfarzosi dei partecipanti al torneo. 

Finito il giro di ricognizione ritorno verso il porto e mi posso dedicare meglio alla zona della quarantena. Individuo un muretto vicino ai corpi degli elfi feriti, ci atterro e osservo la scena pronto a captare ogni conversazione. Vedo avvicendarsi tra i molti feriti i guaritori che come sempre si dedicano anima e corpo alla loro nobile missione e anche altre figure oltre ai militari, e cerco di capire cosa stia per accadere.

Spoiler

* ovviamente l’intento non è di conoscere in modo approfondito la città ma di carpirne i punti di riferimento principali che permettano al pg di avere un migliore orientamento. @Crees fammi sapere cosa ne pensi, se va bene nel mio prossimo intervento scriveró qualcosa tipo “ora mi sembra di conoscere un po’ meglio la città” ma non voglio piegare la fiction. 

forse potrà sembrare un’azione poco utile ma io penso che sia una reazione ovvia per un pg come il mio che si trova spaesato in una nuova città e vuole riprendere le redini degli eventi nelle sue mani... dadi permettendo :-) 

** ho fatto una ricerca:  i gabbiani si cibano sia di prede viventi sia di carogne e si affidano al loro fine olfatto ( che percepisce l’odore del sangue e ovviamente anche della putrefazione ).   

osservo la scena... discernere realtà: 

7+2 Sag = 9

HTML: <a href="http://dadi.lapo.it/1521976347">2 5</a>
BBCode: 2 5

 

 

note aggiuntive:

@Crees 

•dovresti quando puoi fornirmi 3  mosse/prese per la forma gabbiano, poi magari non spendo la presa.

•inoltre dovremmo stabilire se l’interferenza del Caos con la magia druidica si verifichi solo quando un incantamento caotico è in atto oppure anche quando non lo sia più. Cioè, prima mentre W si strasformava in giaguaro, al porto invece nello stesso momento era attiva la magia nera del rituale demoniaco.  Ora che invece W si è trasformato in gabbiano quella magia è già stata debellata da un bel po’. È quindi uno “strascico” che la magia di W subisce oppure vi sono altre magie caotiche in corso? Non che io voglia sapere i dettagli della trama ma per capire entro quali limiti portare la narrazione ( se preferisci non svelare altre cose dimmelo e cercheró rimanere in una narrazione generica ).

•data la natura entropica del caos le interferenze saranno solo di tipo caratteriale/istintivo quando W sarà  tornato all’originaria forma elfica oppure potranno essere anche di tipo fisico? per esempio, W, tornato elfo si rende conto di avere delle piccole piume bianche attaccate alle mani...? 

 

 

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22 ore fa, Crees ha scritto:

Khalya & Daleor Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - Castelfranco, Quartiere dei GIardini - Ora del pasto serale

E' innegabilmente affascinante come la perfetta macchina della burocrazia imperiale registri ed annoti tutto. Ogni capitolo ed ogni ordine riporta nei propri archivi i fatti e gli accadimenti, spesso con la loro personalissima chiave di lettura. Avresti potuto trovare quello che cerchi, Khalya, anche negli archivi della tua congregazione e non sarebbero state informazioni molto diverse da quelle che leggi nel pesante tomo che estrai dallo scaffale.

" Pavex Zefer, imprigionato a Rocciafiume per la durata standard di sette giorni. Arso per eliminare possibili contaminazioni dell'energia entropica. Inquisitore di riferimento Alec Craine" 

Forse potresti ottenere qualche risposta in piu' dall'inquisitore stesso.

 

Il quartiere dei Giardini, esattamente come suggerisce il nome, e' sontuoso e lussureggiante. Con alberi, piante e fiori a decorarne le vie, le finestre e le facciate delle ricche ville. L'aria profuma ed e' accarezzata dal cinguettio degli uccelli che cantano sulla musica che proviene dalle residenze. Strumenti a corda ed a fiato si miscelano in sinfonie melodiose che accompagnano il vostro incidere. Pochi sono i passanti che incrociate, i piu' sono ben vestiti e pattuglie di ronda che vigilano sulla ricchezza dei cittadini piu' facoltosi della capitale.  La casa del marchese affaccia su un piccola piazzetta condivisa da un altro paio di edifici. L'abitazione e' grande, alta tre piani e dipinta di uno sgargiante color smeraldo, con inserti di pregio bianchi e ampie finestre velate internamente da preziosi tendaggi. Se decidete di bussare, venite accolti da un giovane fanciullo dai lineamenti delicati, la carnagione scura e la chioma ramata. Non vi trattiene molto sulla porta, invitandovi all'interno della magione, che vi impressiona non soltanto per la ricchezza manifesta, la ricercatezza dei dettagli ed i colori caldi ed accesi che ci si aspetta da un imperiale del Sud, ma sopratutto per gli ospiti. Adrien Mellario e' famoso per le sue feste ed adesso ne avete chiaro il motivo. Nel grande salone drappeggiato di rosso, tappezzato di dipinti che inneggiano alla lussuria e illuminato da candele scintillanti come una volta celeste nel fumo di sigari e pipe, due dozzine di ragazze giacciono comodamente provocanti nelle poltrone e su puf esotici, oppure avvinghiate ad uomini di alta estrazione, in un ondeggiamento di pizzi e merletti che vorticano, ballano e al minimo movimento lasciano vedere la luminosita' della carne chiara e delicata. Seduto su uno scranno d'oro e avorio al centro di quel ciclone caotico ed inebriante, vestito di velluto blu e con i lunghi capelli neri intrecciati in una coda che gli ricade sul petto, il proprietario di casa sorseggia da una coppa intarsiata, parlottando con uomo che come il comandante del capitolo dei Magli Imperiali Ulfrig Karlsson, ha una stazza che non puo' passare inosservata. Alto un uomo e mezzo, largo come un armadio e avvolto' piu' o meno decentemente in un lenzuolo di seta, come se si fosse appena alzato dal letto, il gigante ha il corpo deturpato da cicatrici ed ustioni ed un espressione entusiasta sul volto, con le vene delle tempie oltraggiosamente sottolineate di blu,  mentre le labbra grosse come una piaga sanguinante succhiano avidamente ed umettano di continuo una caramella bianca. Che cosa fate?

 

Khalya, paladina di Yvet Lorne

‘L’inquisitore Alec Craine. Terrò a mente questo nome…’
Adesso però ci sono impegni più urgenti.

Il Magister cammina al mio fianco. Spero che la mia scorta gli sia più gradita di quella del Templare. Ogni tanto butto un occhio su qualche tetto. Per qualche motivo immagino di veder spuntare da un momento all’altro, le corna ritorte di Ren. Il fatto che possa scrutarci dalla distanza, stranamente mi diverte.
Arrivati ai Giardini, con mio stupore osservo che, nonostante il rigore dell’inverno, gli odori e i colori perseguono una sorta di eterna e fiabesca primavera.
‘Chissà che l’oro dei ricchi non possa comprare anche la “pace dei sensi”, pagando una manutenzione ininterrotta e maniacale. O forse sono i canti e le benedizioni dei chierici di Arthen D’Arang a preservare questo luogo...’

L’ingresso al palazzo di Mellario mi distoglie da quei pensieri: dischiude ai miei occhi uno sfarzo pacchiano e sfrontato, che sembra più solleticare al vizio e all’ignavia.  
Sono quasi sorpresa di non vedere qualche pantera al guinzaglio, o qualche pitone drogato e indossato a mo’ di sciarpa. Usanze piuttosto in voga tra i riccastri del sud.
Sospiro. Quale nostalgia per la purezza delle geometrie, che rendevano il mio Tempio di Alabastro una dimora contemplativa, quasi eterea.

Mentre il giovinetto ci introduce in pompa magna, si fa strada in me un vago disagio. Subito mi affido al consiglio rivelatore di mia Madre.

«Milord, avrei preferito incontrarla in altre circostanze. Tuttavia gli eventi verificatisi nei magazzini di sua proprietà, ci impongono delle indagini formali che, nostro malgrado, vedo che la disturbano nelle sue occupazioni.»  
Il mio sguardo è fisso sul marchese. Evito di incrociare il suo bizzarro “coppiere” e le lascive ancelle, quasi per non violarne ulteriormente la dignità.

Avvicinandomi di qualche passo e abbassando la voce: «Innanzitutto volevo ringraziarla per la sua collaborazione. Come ben sa, le unità inquirenti si sono già impegnate, per quanto possibile, a non associare il suo nome alle attività blasfeme su cui investighiamo. È per questo che Bren Dromne, il vecchio magazziniere sorpreso proprio in quelle attività, è stato giustiziato fuori dalle mura.»
Per un attimo rabbrividisco al ricordo della sua testa ruzzolata ai miei piedi, soltanto poche ore prima.

«Io stessa», continuo cercando di trasmettergli le mie buone intenzioni «mi sono premurata di parlarle in udienza privata, anziché convocarla nelle sedi opportune.»
«Tuttavia Bren Dromne era un suo dipendente. Un uomo illetterato e “limitato” – se capisce cosa intendo – per poter agire da solo. Inoltre abbiamo ragione di credere che la scelta di quel magazzino specifico non sia stata casuale.»
«Nulla avviene per caso quando si organizza nei dettagli un rituale sacrificale. Rituale per cui ancora contiamo i morti… e probabilmente altri ne conteremo.»
Il mio volto si fa scuro, ma poi riprendo con rinnovata fermezza: «Sono certa che i suoi sottoposti, quelli che dovrebbero vigilare sulle sue attività, siano stati accuratamente selezionati dall’abile uomo d’affari quale lei è. Non le è mai giunta voce, diretta o indiretta, di comportamenti collegati ad attività esoteriche… o anche solo atipici, dei suoi dipendenti o comunque all’interno delle sue proprietà?»
«Tuttavia, la cosa sulla quale più brancoliamo nel buio – a lei posso confidarglielo – è il perché sia stato scelto proprio quel capanno. Aveva qualcosa di speciale? O era destinato a contenere qualcosa di speciale? Può immaginare qualcosa a riguardo? So che non se ne occupava direttamente, ma anche un minimo indizio sarebbe per noi estremamente prezioso…»
«Per il resto ci assicureremo che nessuno trami alle sue spalle Milord», concludo lasciando spazio al Magister, qualora volesse intervenire.

Nel mentre ne approfitto per osservare i volti di tutti i presenti. Voglio scolpirli nella mia memoria. Voglio che i loro sguardi tradiscano qualcosa. Voglio che mi indichino la prossima mossa da fare…
Ma forse quel salone caotico e fumoso non mi permette di concentrarmi come vorrei.

Mi auguro che il Magister se la cavi meglio.
Dopotutto, mentre tenevo impegnato Mellario con le mie chiacchiere, gli ho dato tempo e modo di guardarsi bene attorno…
 


Mi sembrava plausibile che i Magli Imperiali avessero gli archivi più forniti su cose tipo atti giudiziari, sentenze e quant’altro, e il cui accesso prevedesse un permesso (anche informale) di qualche genere. Tipo le indagini di cui ci stiamo occupando. Se bastava consultare della documentazione a portata di mano, immaginavo che Lex avrebbe già indagato di suo sulle sorti di suo fratello.

---

“mi affido al consiglio rivelatore di mia Madre.”
Mossa razziale del Paladino:
“Quando preghi in cerca di consiglio, anche per un istante, e chiedi: «Che cosa qui è malvagio?» il GM te lo dirà onestamente”

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“Nel mentre ne approfitto per osservare i volti di tutti i presenti. Voglio scolpirli nella mia memoria. Voglio che i loro sguardi tradiscano qualcosa. Voglio che mi indichino la prossima mossa da fare…”
Discernere Realtà sui presenti: 2 +3 +1 (SAG) = 6
Fail :D

---

“gli ho dato tempo e modo di guardarsi bene attorno…” (Riferito a Daleor)
Aiutare Daleor: 2 +4 +2 (Legame) = 8

Considerala come una mossa condizionale.
Qualora Daleor volesse avvalersi del mio aiuto, prenderebbe +1 e Khalya si esporrebbe al pericolo, ad una punizione o ad un prezzo da pagare (andiamo bene xD)
Altrimenti puoi ignorare la mossa.

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@Gizekh

Shank, Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - Macelleria, quartiere dei mercati

Mike afferra le monete e le fa scivolare oltre il bancone con un movimento fin troppo fluido per un uomo di quella stazza, gettando un occhio oltre la soglia del negozio come ad accertarsi che nessuno stia origliando. 

<< Lonne ha consegnato un pacco per conto di un mio cliente, nel quartiere elfico, ma non saprei dirti se e' sempre li considerando la sommossa che e' scoppiata. Pero' conosco un posto dove lui solitamente si nasconde credendo di essere al sicuro quando le cose si mettono male. Se ha avvertito che Clargo ha messo qualcuno sulle sue tracce potrebbe essere andato li. Ti diro' anche questo per altri quindici ori. >> conclude osservandoti impassibile, mentre ti passa una fiaschetta del "succo" che hai chiesto.

Il denaro ovviamente e' qualcosa che non ti manca al momento, ma ricordati che i soldi ti sono stati dati per aiutarti a completare il compito per il Marchese, anche se ovviamente non e' affatto scontato che ti servano in qualche modo. Le vie sono molte. Lonne potrebbe essere ancora al quartiere, oppure morto durante questa "sommossa" a cui accenna il macellaio, o forse davvero nel suo luogo segreto... che cosa fai?

Spoiler

Il costo del veleno (15 mo) e' per un solo utilizzo.

 

Inviato

Shank, ladri umano. 

«Hai aumentato i prezzi eh, Mike?» ribatto alla sua offerta sarcasticamente

«Penso che andrò prima a dare un'occhiata al quartiere elfico, non sia mai che abbia le orecchie foderate.»

Mi avvio verso l'uscita mentre da dietro mi arriva la voce del macellaio «La prossima volta saranno 20,sappilo»

«Almeno sarò sicuro di aver pagato per un informazione utile» 

Appena uscito dalla "macelleria" mi prendo un paio di secondi per orientarmi e a passo deciso, mi dirigo verso i quartieri elfici. 

Ma tu guarda cosa deve fare una brava persona per guadagnare una manciata di monete... È proprio vero... A questo mondo sono tutti ladri. 

Con passi rapidi e silenziosi percorro i vari vicoletti che mi porteranno fino a destinazione mentre, di tanto intanto, incrocio qualcuno che mi osserva con la coda dell'occhio 

La voce dell'accaduto si è sparsa più in fretta di quanto pensassi. Devo sbrigarmi. Questa indagine mi sta portando via un sacco di tempo. 

Accellero il passo, rimanendo comunque nei canoni del passo "normale" finché non arrivo a all'ultima intersezione prima della piazzetta. 

Noto che c'è del movimento, diverse figure raggruppate e non che dialogano tranquillamente. 

Bene, mi toccherà solo interrogare qualcuno, magari quelli un po' più isolati e chiedergli di Lonne ma, aspetta... Shank sei proprio un idiota.. Non puoi commettere degli errori del genere... SVEGLIATI! Stai cercando una persona e non hai la benché minima idea di come sia fatta... 

Resto immobile in mezzo alla strada, capo chinato,  immerso nella mia vergogna, mentre mi maledico. 

Va bene, calmiamoci. Cerchiamo di trovare una soluzione. Idiota che non sei altro!! Calma, calma. Non posso tornare indietro, perderei troppo tempo... Non posso nemmeno andare in giro e chiedere di Lonne a tutti, anzi...magari mi passa davanti e nemmeno lo riconosco. 

Spero di riuscire a trovare uno dei tirapiedi di Clargo... Mi sarebbe tutto molto più semplice... Anche qualche faccia conosciuta non mo dispiacerebbe. 

Alzo lo sguardo, mi ricompongo, ricomincio a camminare e scruto le facce dei passanti cercando di trovare un "dipendente" di Clargo. 

Spoiler

Discernere realtà. 

2 2 + 1 = 5

Bene ma non benissimo 😂

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Daleor, stregone umano, quartiere dei Giardini

Non è la prima volta che entro nel quartiere dei giardini; in qualità di Magister dell'Accademia ho dovuto svolgere qui alcune mansioni per i nobili di Castelfranco.

Nell'osservare le ville preziosamente decorate del quartiere il contrasto tra la bellezza della zona ricca della città e i quartieri-ghetto come quello elfico mi ripugna.

'Chissà come deve essere vivere nel lusso ed essere liberi, limitati soltanto dal tempo finito della propria vita'. Il mio sguardo si accende e le mie labbra si deformano in un ghigno, mentre sono immerso tra i miei pensieri. 'Il LORO tempo finirà, LORO moriranno, LORO smetteranno di esistere. La mia anima non varcherà mai i Neri Cancelli, perchè io non ho più un anima. Ho tagliato la connessione che mi lega all'universo diventando parte stessa dell'universo. Non sono neppure certo di essere "vivo", di sicuro non nel senso in cui lo sono le persone che mi circondano. Probabilmente sono soluzioni diverse dello stesso problema, solo che la mia è più efficace...'

Il mio sguardo incrocia quello di Khalya, il suo volto sereno e determinato riesce ad arrestare il flusso dei miei burrascosi pensieri, riportandomi alla realtà. 'Khalya, è la prima persona che non riesco a comprendere. È l'unica ad essere a conoscenza del mio segreto ma non so cosa mi abbia spinto a rivelarle i dettagli del mio passato...È come se sapessi di potermi fidare di lei, come se per qualche motivo i nostri destini fossero legati...'. Sono sempre più confuso, gli eventi dell'ultima giornata hanno distrutto le mie poche certezze.

'Cosa spinge Khalya ad essere così altruista? Ha davvero a cuore il destino di ogni singolo individuo? Qual è il suo scopo?'. La mia mente vortica di domande a cui non posso dare una risposta. 'Sarà meglio concentrarsi sulle indagini...'.

Seguo Khalya all'interno della villa di Mellario. L'ambiente sfarzoso e lussurioso mette a dura prova la forza di volontà di Khalya. Ammiro il modo in cui riesce a dissimulare il suo sdegno.

Con un cenno di intesa, Khalya mi suggerisce di dare un occhiata in giro mentre lei tratta direttamente con il Lord. Sarà estremamente difficile visto che indosso la vistosa cappa dei Magister dell'Accademia, ma giocando bene le mie carte posso riuscire nell'impresa: la quasi totalità dei presenti è inebriata dal vino e dalle droghe e i restanti non hanno occhi che per le provocanti ragazze che riescono, senza troppa difficoltà ad attirarli nelle zone più appartate della stanza.

'Devo solo capire chi o cosa possa essermi utile'. Osservo con attenzione la stanza, analizzando i volti dei presenti e delle ragazze*, cercando di passare inosservato**.

Spoiler

@Crees Per quanto mi riguarda possiamo tenere Ren fuori dalla scena ancora un pò.

* Credo sia un Discernere Realtà: 2d6+0+1 = 3+6+1 = 10 Succeso Pieno!

  • Da chi o cosa dovrei stare all’erta?
  • Cosa qua è utile o di valore per me?
  • Che cosa qui non è ciò che sembra?

** Di questo sono meno sicuro, quindi invoco @Marco NdC, può non attivarsi nessuna mossa oppure uno Sfidare il Pericolo su CAR nel dubbio tiro, poi @Crees sceglierà se contarlo o meno: 2d6+2 = 3+6+2 = 11 Successo Pieno!

@Crees Se mi dai anche solo una breve descrizione di qualche NPC importante su cui interagire continuo io, non me la sono sentita di improvvisare perchè magari hai qualche idea già in mente e non volevo rovinarti i piani (considerando anche che magari potresti voler bloccare proprio le azioni che ho fatto per via della cappa vistosa che Daleor indossa)

 

Modificato da Knefröd
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@Marco NdC @Knefröd

Khalya & Daleor Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - Castelfranco, Quartiere dei GIardini, Villa del Marchese - Ora del pasto serale

Un brivido sottile ti attraversa la pelle liscia mentre preghi la tua Dea di rivelarti il Male, paladina. La casa ne e' pregna. Il suo proprietario, la montagna seduta accanto a lui, il giovane domestico ed in maniera minore i suoi ospiti e anche le stesse cortigiane, che covano un seme malvagio fra i seni prosperosi. Essere malvagi non e' un crimine, oppure le prigioni dell'impero sarebbero colme. Ma trovarti cosi' circondata dal male, in forme, concentrazioni ed aspetti cosi' diversi dovrebbe metterti in guardia. E forse lo sei, in guardia, ed e' per questo che mentre finisci di parlare e ti guardi in torno nel fumo nebbioso della stanza degli ospiti facoltosi vedi solamente gli occhi minacciosi dietro i volti per bene. E per un breve attimo hai paura.*

Fortuna vuole che il tuo sguardo Magister e' piu' predisposto di quello della tua compagna ad indagare ambienti di perdizione o forse e' il tuo particolare legame con l'energia entropica ancora forte per il rituale a facilitarti il compito. La percepisci non appena ti concentri su cio' che ti circonda. Essa e' un velo etereo, scivola sinuosa fra le pieghe della realta' condizionando con fili invisibili i presenti, stringendone i cuori oppure lo stomaco, facendo leva sul desiderio, sull'orgoglio e le insicurezze in modo insospettabilmente leggero con piccoli tocchi tenui. Solamente un abile fruitore di incanti sarebbe capace di sfruttare il potere primitivo del caos in modo cosi' controllato e preciso. Per adesso l'incanto sembra non averti preso di mira ma la cosa potrebbe cambiare. Seguendo le scie di potere i tuoi occhi ti rivelano che esse sembrano confluire sotto di voi, e non sarebbe cosi' strano se i tuoi pensieri tornassero al capanno del porto. Un altro rituale dipinto su di un muro, un altra occasione per te di accumulare potere forse. Oppure niente di tutto questo ma potrebbe comunque valer la pena controllare. Mentre sei distratto nelle tue elucubrazioni, il tuo sguardo incrocia quello del fanciullo che vi ha aperto la porta. Egli attende appoggiato sulla soglia della cucina ed adesso che lo osservi bene, non puoi che raggelare per quel suo sorriso. Un sorriso che tu conosci bene, e' lo stesso di Ren. Non e' umano.

<< Mi e' stato notificato quanto accaduto e lei e' stata fin troppo ligia nel suo dovere a venire fino qua a quest'ora della sera, vi faccio preparare subito qualcosa da bere. >> La voce di Mellario e' musicale e femminile, mentre batte le mani in modo leggero e secco. Il fanciullo in un attimo scompare nella cucina per riapparire subito dopo con una coppa di metallo riempita di un vino rosato e dal profumo fruttato, che ti offre Khalya, ignorando del tutto te, Magister, forse perche' messo in secondo piano dalla tua compagna. Bere e mangiare nella casa di un nobile e' un rituale antico quanto i governi lo sapete bene. E' un gesto di accettazione e di tregua, base di tutte le diplomazie fra rivali. Rifiutarsi sarebbe tremendamente scortese. Intanto il Marchese continua a parlare. << Sono a capo di una piccola associazione, con diverse proprietà in tutto l'impero, sicuramente qualcuno dei nostri dipendenti potrebbe sembrare bizzarro o avere abitudini fuori dal comune, ma niente che a me sia sembrato inappropriato. Cio' che e' successo al porto e' una tragedia, uno spreco di vite. Vorrei aver potuto fare qualcosa. >> si prende una pausa mentre il fanciullo riempe nuovamente il bicchiere del suo signore e della montagna vicino a lui. << Beviamo. >>, esorta, per poi riprendere il discorso. << Quel capanno era utilizzato poco a dire il vero, ogni tanto ci dormivano addirittura dei senza tetto. Credo che la scelta potrebbe essere stata del tutto casuale. Ad ogni modo faro' sorvegliare da alcuni uomini fidati gli altri capanni in modo che non si ripeta niente del genere.>> Che cosa fate?

Spoiler

Khalya,

  • segna un xp
  • -1 sulla tua prossima mossa
  • rifiutarsi di bere sarebbe scortese e' la conseguenza del tuo metterti in pericolo per l'aiuto offerto al magister. ( Un pericolo perche' in un ambiente come quello, dove percepisci tutta quella malvagita', non sarebbe cosi' strano ti venisse da pensare che potrebbero drogarti il bicchiere. Vero anche che le comuni leggi dell'ospitalita' dovrebbero essere garanzia di sicurezza... certo che il caos se ne frega :) 
  • Il buon Marchese per adesso non ha mentito

Daleor

  • Da cosa dovresti stare all'erta? Dall'incanto che aleggia nella stanza
  • Cosa ti e' utile? L'origine dell'incanto viene dal piano di sotto
  • Cosa non e' cio' che sembra? Il fanciullo che vi ha aperto la porta non e' umano, potrebbe essere un demone come Ren o peggio.

 

@Gizekh

Shank, Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - Quartiere Elfico, Imbrunire

Colonne di fumo nero si alzano da pire di corpi, e da pochi edifici, mentre alcuni soldati presidiano delle tende bianche da dove provengono urla di sofferenza, mentre cacciatori di streghe ed inquisitori perlustrano le strade. Il portale da cui arrivi, ovvero quello che collega il quartiere degli elfi a quello dei mercati e' sgombro e non appena lo oltrepassi, dopo esserti fermato vistosamente in mezzo alla strada, il tuo fare guardingo, la tua ansia dovuta alla tua mancanza d'informazioni ti fa oggetto dell'attenzione di alcuni cacciatori. << Hei tu, cittadino, vieni qua. >> I due uomini vestono di cuoio e metallo, hanno lunghe spade al fianco ed uno di loro una pesante balestra sulla schiena. Cappe pesanti gli coprono le spalle, cosi' come cappelli a tesa larga gli oscurano i volti. Fra te e loro una decina di metri, sulla tua destra si apre un piccolo vicolo fra case mal messe, sulla sinistra un gruppetto di elfi che come hai potuto gia' notare parlottano sugli accadimenti. Scappare potrebbe essere pericoloso, non sai quanti altri imperiali potresti trovare fra le vie, oltre al fatto che ti precluderebbe la possibilita' di muoverti indisturbato per il quartiere. Certo che rispondere alle domande dei Cacciatori non e' mai facile, sopratutto se si ha qualcosa da nascondere, come il veleno che hai acquistato.Che cosa fai?

 

@luisfromitaly

Will, Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - Quartiere Elfico. imbrunire

Fra le urla di dolore, la voce pacata dei curatori e il fare intransigente degli inquisitori il tuo arrivo e' silenzioso e furtivo, permettendoti di posarti sul muretto senza che nessuno si curi di te e ti assicuro che questo e' un bene Druido. Perche' mai gli imperiali hanno visto un gabbiano con un sopracciglio e di quelle dimensioni. Mentre cerchi di non farti distrarre dal sangue e dalle carcasse, la voce sofferente di un figlio del tuo popolo pronuncia un nome che conosci bene, quello di Lonne. << E' un giovane senza dimora che di rado dorme nella casa blu al confine est, insieme ad altri ragazzi, va e viene nel quartiere. Si chiama Lonne, e' lui che ci ha dato le spade, non so altro. Per favore, dovete credermi. >> , l'inquisitore che lo sta interrogando fa un cenno di assenso ad uno dei cacciatori a lui vicini, che esce di tutta fretta dalla tenda prendendo in direzione delle indicazioni ricevute. Mentre lo segui con lo sguardo incroci la figura di un cavaliere imponente in armatura scintillante ed un giovane donna anch'essa in armatura. Stanno parlando del rogo appiccato alla capanna del porto, quella che hai visto bruciare precedentemente. Sembra che vi stessero praticando qualche rituale che ha causato tutte quelle morti e da cui forse dipendono le difficolta' che hai riscontrato trasformandoti. Ma dovresti avvicinarti per indagare. Mentre rifletti sul da farsi, percepisci chiaramente gli occhi di qualcuno sul tuo esile corpo piumato, in quel modo cosi' unico in cui lo percepiscono gli animali. Volti il tuo muso verso la strada e fra i piccoli gruppi di elfi e curiosi, vedi una donna che si nasconde sotto un ampio cappuccio osservarti con sguardo perplesso. Forse avverte la tua natura unica, visto che anche lei non e' semplicemente cio' che sembra. Che cosa fai?

Spoiler

Visto che non hai specificato le domande,

  • Cosa sta per accadere? stanno per mettersi sulle tracce di Lonne
  • Cosa qua e' utile? Potresti scoprire di piu' sulle interferenze del caos
  • Cosa qua non e' cio' che sembra? La donna non e' solo un passante curioso

Le tue abilita' per la forma

  • Fuggire volando via
  • Richiama altri gabbiani ( comunicando loro la presenza di cibo ad esempio)
  • Sollevare da terra (piccoli oggetti che puoi prendere con il becco, ad esempio per strappare di mano le chiavi a qualcuno)

ovviamente visto che hai una singola presa, una volta usata ti trasformi.

Per le tue domande riguardo  l'effetto del caos lo scoprirai on game. ;) 

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@willyrs

Caronte, Inverno, Ciclo quinto, giorno 10 - Forestern, Confini nord dell'impero.

Tutto era immobile, la' fuori. Tutto era vuoto.

Aveva smesso di piovere a fine nottata. In alto, ma non troppo, una forte corrente di tramontana soffiava i batuffoli scuri delle nuvole con grande energia, senza esitazioni, mentre la scia del vento saltava qui e la', rasentando le ginestre per salire poi fino alle cime degli alberi, senza sapere quale direzione prendere, come un cane che gira su se stesso. La nebbia stagnava in banchi spessi fra il terreno e le nuvole, aderiva ai fianchi delle profonde serre colme di lenti silenzi e risaliva verso il chiarore del giorno, un nuovo giorno. Nelle minuscole crepe di roccia o di terra la pioggia aveva lasciato pozzanghere vellutate color crema, la cui superficie si increspava alla minima corrente d'aria. All'improvviso dalla bruma si levarono dei latrati. Gli uomini del nord erano qui. La battaglia era stata cruenta come non avresti mai immaginato. Eravate pochi ed eravate impreparati a tanta violenza, alla totale mancanza di paura del vostro nemico e alle loro tattiche di combattimento cosi' diverse dalle vostre. Il piccolo avamposto a difesa del villaggio di frontiera era caduto in poche ore. Dei membri del tuo ordine mandati a supportare l'esercito imperiale per quella che doveva essere una banale indagine di routine sulle attivita' oltre confine,  solamente tu sei sopravvissuto, assieme ad una decina di soldati. Tua sara' la responsabilità di fare un resoconto di quanto accaduto, per quanto la memoria ti possa assistere e se farai mai ritorno.( In soldoni, parlami della battaglia). Adesso giaci in catene, disarmato e  ferito alla spalla sinistra, (d6) il tuo sangue e quello dei tuoi nemici imbratta la tua armatura ed il tuo volto. I predoni barbari hanno fatto razzia e preso i sopravvissuti forse per venderli come schiavi oppure usarli come sacrificio per qualche rito pagano. Sei seduto al centro del loro accampamento assieme al resto di quelli che si sono salvati, tenuti sott'occhio da due uomini alti e incredibilmente robusti, vestiti di pelli e pelliccia, con il cranio rasato e dipinto di rosso, armati di ascia e scudo. Ad una quindicina di metri da te puoi vedere alcune tende e fuochi, dove altri predoni siedono, mangiano e bevono. Sempre alla stessa distanza delle gabbie d'osso tengono prigionieri dei grossi cani feroci. Sei da poco stato testimone di cosa possono fare ad un uomo con le loro fauci e non puoi che ringraziare che siano rinchiusi. Che cosa fai?

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2 ore fa, Crees ha scritto:

Khalya & Daleor Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - Castelfranco, Quartiere dei GIardini, Villa del Marchese - Ora del pasto serale

Un brivido sottile ti attraversa la pelle liscia mentre preghi la tua Dea di rivelarti il Male, paladina. La casa ne e' pregna. Il suo proprietario, la montagna seduta accanto a lui, il giovane domestico ed in maniera minore i suoi ospiti e anche le stesse cortigiane, che covano un seme malvagio fra i seni prosperosi. Essere malvagi non e' un crimine, oppure le prigioni dell'impero sarebbero colme. Ma trovarti cosi' circondata dal male, in forme, concentrazioni ed aspetti cosi' diversi dovrebbe metterti in guardia. E forse lo sei, in guardia, ed e' per questo che mentre finisci di parlare e ti guardi in torno nel fumo nebbioso della stanza degli ospiti facoltosi vedi solamente gli occhi minacciosi dietro i volti per bene. E per un breve attimo hai paura.*

Fortuna vuole che il tuo sguardo Magister e' piu' predisposto di quello della tua compagna ad indagare ambienti di perdizione o forse e' il tuo particolare legame con l'energia entropica ancora forte per il rituale a facilitarti il compito. La percepisci non appena ti concentri su cio' che ti circonda. Essa e' un velo etereo, scivola sinuosa fra le pieghe della realta' condizionando con fili invisibili i presenti, stringendone i cuori oppure lo stomaco, facendo leva sul desiderio, sull'orgoglio e le insicurezze in modo insospettabilmente leggero con piccoli tocchi tenui. Solamente un abile fruitore di incanti sarebbe capace di sfruttare il potere primitivo del caos in modo cosi' controllato e preciso. Per adesso l'incanto sembra non averti preso di mira ma la cosa potrebbe cambiare. Seguendo le scie di potere i tuoi occhi ti rivelano che esse sembrano confluire sotto di voi, e non sarebbe cosi' strano se i tuoi pensieri tornassero al capanno del porto. Un altro rituale dipinto su di un muro, un altra occasione per te di accumulare potere forse. Oppure niente di tutto questo ma potrebbe comunque valer la pena controllare. Mentre sei distratto nelle tue elucubrazioni, il tuo sguardo incrocia quello del fanciullo che vi ha aperto la porta. Egli attende appoggiato sulla soglia della cucina ed adesso che lo osservi bene, non puoi che raggelare per quel suo sorriso. Un sorriso che tu conosci bene, e' lo stesso di Ren. Non e' umano.

<< Mi e' stato notificato quanto accaduto e lei e' stata fin troppo ligia nel suo dovere a venire fino qua a quest'ora della sera, vi faccio preparare subito qualcosa da bere. >> La voce di Mellario e' musicale e femminile, mentre batte le mani in modo leggero e secco. Il fanciullo in un attimo scompare nella cucina per riapparire subito dopo con una coppa di metallo riempita di un vino rosato e dal profumo fruttato, che ti offre Khalya, ignorando del tutto te, Magister, forse perche' messo in secondo piano dalla tua compagna. Bere e mangiare nella casa di un nobile e' un rituale antico quanto i governi lo sapete bene. E' un gesto di accettazione e di tregua, base di tutte le diplomazie fra rivali. Rifiutarsi sarebbe tremendamente scortese. Intanto il Marchese continua a parlare. << Sono a capo di una piccola associazione, con diverse proprietà in tutto l'impero, sicuramente qualcuno dei nostri dipendenti potrebbe sembrare bizzarro o avere abitudini fuori dal comune, ma niente che a me sia sembrato inappropriato. Cio' che e' successo al porto e' una tragedia, uno spreco di vite. Vorrei aver potuto fare qualcosa. >> si prende una pausa mentre il fanciullo riempe nuovamente il bicchiere del suo signore e della montagna vicino a lui. << Beviamo. >>, esorta, per poi riprendere il discorso. << Quel capanno era utilizzato poco a dire il vero, ogni tanto ci dormivano addirittura dei senza tetto. Credo che la scelta potrebbe essere stata del tutto casuale. Ad ogni modo faro' sorvegliare da alcuni uomini fidati gli altri capanni in modo che non si ripeta niente del genere.>> Che cosa fate?

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Khalya,

  • segna un xp
  • -1 sulla tua prossima mossa
  • rifiutarsi di bere sarebbe scortese e' la conseguenza del tuo metterti in pericolo per l'aiuto offerto al magister. ( Un pericolo perche' in un ambiente come quello, dove percepisci tutta quella malvagita', non sarebbe cosi' strano ti venisse da pensare che potrebbero drogarti il bicchiere. Vero anche che le comuni leggi dell'ospitalita' dovrebbero essere garanzia di sicurezza... certo che il caos se ne frega :) 
  • Il buon Marchese per adesso non ha mentito

Daleor

  • Da cosa dovresti stare all'erta? Dall'incanto che aleggia nella stanza
  • Cosa ti e' utile? L'origine dell'incanto viene dal piano di sotto
  • Cosa non e' cio' che sembra? Il fanciullo che vi ha aperto la porta non e' umano, potrebbe essere un demone come Ren o peggio.

 

 

Khalya, paladina di Yvet Lorne

«Milord, sarò onesta come lei è stato onesto con me. Sono astemia, ed anche se non lo fossi, non prenderei alcolici mentre sono in servizio. E come ben sa, noi paladini siamo sempre in servizio. Tuttavia è anche doveroso rispettare l’etichetta, soprattutto in ossequio ad un’ospitalità cortese come la sua. In suo onore farò volentieri uno strappo alla regola.»
Con un cenno di ringraziamento afferro la coppa, finemente cesellata, con disinvoltura.
Il sospetto che sia drogata mi turba relativamente. Ripongo totale fiducia nel Magister al mio fianco. Almeno lui è esentato da questo “dovere rituale”, e sembra avere il controllo della situazione.
Così bevo il mio sorso quando il marchese e la sua ingombrante “spalla”, portano le rispettive coppe alle labbra.

Riprendo a parlare più morbidamente, mentre oscillo la coppa, quasi assorta nei riverberi del vorticare del suo liquido: «Devo mio malgrado ricordarle che la nostra non è una chiacchierata informale, bensì un’indagine ufficiale, di cui devo rispettare le relative procedure. Una di queste è ritornare sulla concordanza tra la domanda posta e la risposta ricevuta.»
Continuo spiegandomi meglio, e risollevando lo sguardo: «Non le ho solo chiesto se era a conoscenza di comportamenti dei suoi dipendenti, che a lei sembrano “inappropriati”, ma anche se fossero in qualche modo collegati ad attività esoteriche.»
Bevo un secondo sorso dalla coppa.
«Non me ne intendo, ma questo vino sembra davvero eccellente. Ah! Ovviamente non è mia intenzione alludere che lei abbia eluso volontariamente la domanda, ma si metta nei miei panni: sono tenuta a rispettare la prassi. Un “sì” o un “no”, saranno più che sufficienti Milord.»

Resto in attesa del marchese, e se il Magister non intendere trattenersi oltre, la mia intenzione è di abbandonare quell’ambiente malsano e opprimente quanto prima.
Drogato o meno che sia, non sono abituata al vino, e di certo non mi aiuterà a diradare la confusione che mi ha preso.

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Caronte, Chierico Umano

Mentre il mal di testa sparisce e inizio a riprendere conoscenza, mi riaffiora alla mente il ricordo della battaglia..

É successo tutto così in fretta.. Troppo in fretta. Doveva essere un semplice giro di ricognizione, e invece si é trasformato in un massacro: chi attaccherebbe una squadra dell’esercito imperiale con tutta questa nebbia? La risposta é semplice ma inarrivabile: creature che non si affidano solamente alla vista. Cani. Cani enormi, da guerra.

Dai latrati all’attacco erano passati solo una manciata di secondi e non c’era nemmeno stato il tempo di urlare ai soldati di portare gli scudi in basso a proteggere le gambe, per non essere azzoppati e finire così nelle braccia della morte. Una morte terribile, orrenda e dolorosa, derivante dalle fauci di un cane a cui probabilmente veniva negato il cibo da giorni. Del resto, perché sfamarlo quando la carne è ora servita su un piatto d’argento, dalla forma di un piccolo paesino e dal colore della bianca nebbia?

Dopo l’iniziale carica dei cani, a cui sono sopravvissuto per il solo fatto di non occupare i posti più esterni del gruppo, i latrati si trasformarono in urla e dalle nebbie comparvero guerrieri dalle vesti primordiali: pelli e pellicce ad accompagnare un volto rosso sangue e una furia omicida negli occhi al pari dei loro terribili cani.

La battaglia fu rapida. Anzi, forse non ci fu una battaglia: ricordo solo il mio martello vibrare nell’aria e devastare qualche osso, finché mi sono trovato circondato da un capannello di barbari, sfinito e col mio martello da guerra finito chissà dove.

Ma non mi importa: se avessero deciso di uccidermi sarei morto in ogni caso, quindi tanto valeva tentare il tutto e per tutto. Visualizzato il mio avversario, ho recitato una breve preghiera a Fenrir che mi ha permesso -a posteri posso dirlo- di ingraziarmi i miei futuri aguzzini.

Quale erano state le mie parole precise?

“Oh Fenrir, invoco il tuo potere! Che si riversi nella mia armatura, così che la tua forza sia monito e terrore per la malevolenza del guerriero che mi sta dinanzi!”

Sorrido ripensando alla mia preghiera: le fede in Fenrir non vacilla mai in me e mi permette di non abbattermi anche nelle situazioni più disperate. Cerco di muovermi e una fitta lancinante mi prende la spalla mentre il ricordo prosegue.

Il guerriero si avvicina trionfante a me, quando il Miracolo di Fenrir gli incute un insensato timore della mia armatura: i suoi occhi si sbarrano, la bocca si apre ed inizia a urlare spaventato, attirando l’attenzione dei suoi compari che prima si allarmano e poi, osservandomi, si mettono a ridere con gusto.

Mi ero messo a ridere anche io? Forse sì, pensando a quel momento come l’ultimo della mia vita, ben conscio che quell’azione era solo uno scherzo per celebrare il mio passaggio all’altra vita.

Un altro dei guerrieri esce dal gruppo e si avvicina a me, mentre sto inginocchiato a terra senza fiato. Mentre si muove lentamente, prende il suo arco dalla schiena, poi una freccia. La incocca. Mira alla testa. Sorride.

Muove l’arco accanto puntando alla mia spalla. Mi volto e noto che lo spallaccio lì è rotto e penzola lasciando carne scoperta. E l’ultima cosa che ricordo è lo scoccare della freccia e il dolore lancinante.

Una volta rinvenuto, dolorante e in catene, mi guardo intorno cercando di ricordare le nozioni che ho studiato riguardo ai popoli del nord: la loro cultura, i loro usi e costumi, le loro regole… qualsiasi cosa che potrebbe darmi uno spunto per osservare meglio la situazione in cui mi trovo e provare a sfruttare un appiglio per smuovere le acque. Osservo i due barbari di guardia, il piccolo gruppetto lontano e i prigionieri, cercando anche di capire in che condizioni sono.

 

Danni durante la battaglia: 5, vado a 15 PF

Rivelare conoscenze sui barbari: 4+5+1(int) = 10

Ora (non so se si è capito dal post xD) vorrei usare l'informazione che ottengo rivelando conoscenze per capire cosa osservare nello specifico (ad esempio se mi riveli che il capo dei barbari di solito ha una spilletta di hello kitty sul mantello, allora osservo con attenzione i mantelli di chi ho intorno a me)

Discernere Realtà: 1+5+2(sag) = 8

La domanda che scelgo è: Cosa qua è utile o di valore per me?

 

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Wilfrido Baax in forma gabbiano

 

La mia posizione privilegiata mi permette di carpire varie informazioni che mi portano a concludere che la rivolta popolare non sia nata in modo spontaneo come protesta per la chiusura del porto, ma sia stata invece organizzata da una regia occulta. Incomincio ad avere anche qualche sospetto ma ci rifletteró dopo, prima voglio sentire meglio quei due cavalieri.

E pace all’anima di Lonne: si sono serviti di lui e ora ne pagherà le conseguenze. Io ho cercato di avvertirlo, spero solo che riesca a cavarsela in qualche modo.

Con un balzo volo fino ad una tettoia proprio sopra i due cavalieri e mi metto in ascolto.

Mi sembra che nella folla di curiosi quella dama mi stia ancora fissando: sono quasi certo che lei abbia avvertito la mia magia...dati gli avvenimenti della giornata meglio tenerla d’occhio mentre ascolto il dialogo qua sotto. 

Modificato da luisfromitaly
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Daleor, stregone umano, Villa del Marchese

'Siamo finiti nella sua tela, se non usciamo presto di qui troverà il modo per assoggettarci al suo volere'.

Sono profondamente turbato da quanto osservo nella stanza. 'Sui presenti aleggia un potente incantesimo di compulsione, sono affascinato da quanto sia elegante e pericoloso, un incantesimo in grado di riconoscere le debolezze della vittima e far leva su di esse per ottenere degli schiavi igniari di essere manipolati'.

'Grazie alla magia del Caos Mellario ha ai suoi piedi parte delle cariche più alte dell'Impero, quindi devo analizzare la sua posizione con attenzione: di certo se Mellario fosse un semplice Lord dell'Impero - nonostante la sua carica - non potrebbe dare ordini ad un "signore del Caos" capace di un incantesimo così raffinato. Che sia lo stesso Mellario l'artefice degli incantesimi? Oppure anche lui è un burattino, il volto di qualcuno che vuole restare nell'ombra? Di certo una visita al piano di sotto servirebbe a fugare almeno in parte i miei dubbi, ma sarebbe troppo pericoloso'.

'Rimane inoltre da chiarire la posizione dell'essere che ci ha aperto la porta, ne ho visti diversi nella mia vita: Ren e tutti coloro che si sono succeduti prima di lei...'

Il flusso dei miei pensieri si interrompe quando vedo Khalya accettare la coppa di vino da Mellario. 'Dannazione, temo che quella coppa sia un modo per veicolare l'incantesimo, bisogna uscire di qui al più presto'.

Mi avvicino a Khalya e con un leggero inchino saluto il Lord. La paladina al mio fianco è ancora in attesa di una risposta da parte di Mellario, ho quindi qualche momento per scrutare più da vicino la creatura che ci ha aperto la porta per notare qualche dettaglio in più sulle sue fattezze. L'antica lingua insegnatami di Ansell in cambio della mia anima potrebbe tornarmi utile per classificare il demone: ogni creatura ha un nome nell'antica lingua e spesso una serie di glifi in un nome rappresentano una caratteristica del soggetto in questione, quindi se riuscissi a notare qualche dettagli caratterizzante del "servitore di Mellario" potrei essere in grado di capire a quale stirpe demoniaca appartiene.

Nel caso in cui Mellario risponda a Khalya, anche se le sue parole apparissero evasive cerco di prendere congedo - insieme a Khalya - con la scusa di essere stato convocato ad un cosiglio straordinario in Accademia per analizzare i fatti del porto.

Spoiler

Declamare Conoscenze: 2d6 + 0 (+1*) = 3 + 6 (+1*) = 9 o 10 (A me sembra di aver agito in base a quanto scoperto con Discernere Realtà, ma penso sia opinabile quindi @Crees stà a te decidere se ottengo o meno il bonus) Successo Parzale o Successo

 

Modificato da Knefröd
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Shank, ladro umano. 

Accidenti!! Per concludere la giornata mi mancavano solo degli altri idioti. 

A quanto pare non ho molte alternative.. Fuggire o tentare la sorte, questo è il problema. 

Se dovessi fuggire non potrei tornare qui facilmente.. Chissà se non mi catturino altri idioti sparsi per le altre vie. 

Se decidessi di dialogare con loro, invece, potrei rischiare che facciano delle storie per i veleni e magari me li sequestreranno... Magari mi arresteranno. 

Mentre il mio cervello non riesce a decidersi sul da farsi l'altro cacciatore, che non aveva ancora parlato, mi urla contro «Hey!! Sei sordo? Rispondi!» 

Ti è morto il maiale, idiota? 

«S-salve si-signori..» sibilo cercando di riprodurre la voce del classico ragazzotto spaventato dalle autorità mentre accenno un mezzo inchino in segno di rispetto «.. Co-cosa posso fare per voi?» 

Sfruttando il cappuccio e la posizione curva assunta dal mio corpo, cerco di celare al meglio possibile la mia identità continuando a mostrare parte dei miei lineamenti per non destare troppi sospetti. 

«Non ti ho mai visto da queste parti. Cosa ti porta qui, cittadino?» 

Replica il primo con compostezza mentre il secondo ridacchia a mezza bocca contento del terrore che può indurre nelle persone poi, cercando di utilizzare tutta la mia abilità interpretativa, comincio a recitare la mia parte. 

«S-signore..» alzo leggermente la mano in direzione di quello che mi sta interrogando «.. sto cercando mio fratello. No-non ha proprio tutte le rotelle ed ogni tanto se ne va in giro vagando da solo cercando chissà che cosa. Una volta scambió un semplice coltello da cucina con una tazza da tè.. Se non fossi stato presente, adesso, starei cercando uno tagliuzzato.» smetto di balbettare, comincio a parlare più velocemente accentuando il respiro, riproducendo un banale attacco di panico. 

«Lui.. Lui.. Lui è alto più o meno come me ed è.. Ed è... Biondo con i capelli molto corti. Porta sempre con se un mantello simile a questo con una cucitura rossa sulla schiena... » 

Avendo cominciato a parlare a raffica e non ragionando più su quello che sto dicendo, comincio a tradirmi. 

«.. Ha la voce molto squillante, urla spesso... Probabilmente sta camminando incurante  a piedi nudi... Oramai li avrà neri come i suoi capelli..» 

Quello che dapprima mi guardava con divertimento nota in un battito di ciglia l'incoerenza della mia descrizione,alla fin fine, sono abituati a discernere abbastanza in fretta se quel che stanno ascoltando è la verità o una mera bugia. 

«Scusa.. Come ce li ha i capelli tuo fratello?» mi dice riprendendo a sorridere di gusto. 

«Sono biondi... Però, dato che non cura molto l'igiene, ha delle chiazze nere.... » 

Il cacciatore mi guarda divertito, a mani conserte e non appena mi arrendo all'ovvietà di non aver convinto nessuno, faccio spallucce. 

«Vabbè del resto meglio cosi, così potrò godermi la vita, giusto?» 

Spoiler

Sfidare pericolo 

3 3 + 0 = 6 😭

Vorrei sapere chi ha fatto questa scheda, con i punti messi così 😭

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