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Inviato per errore, mentre sto lavorando ai post. Se riesco arriva oggi, senno' domani sera

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@willyrs

Caronte, Inverno, Ciclo quinto, giorno 10 - Forestern, Confini nord dell'impero.

Gli uomini del nord sono combattenti naturali, nati nella difficolta' e cresciuti in un mondo in cui la sopravvivenza quotidiana e' una piccola vittoria. Solo i forti prosperano nelle tribu' settentrionali, poiche i deboli vengono estirpati e uccisi. Ci si aspetta che ogni uomo sia un guerriero potente e capace, indipendente e spietato. Non hanno tempo per aratri o falcetti, i loro attrezzi sono ascia, spada e scudo. Cio' che le loro terre non offrono, lo vengono a prendere oltre i confini imperiali o dai pochi insediamenti neutrali che nascono sul confine. In battaglia essi temono poche cose, poiche' sanno di combattere sotto la protezione delle proprie divinita' pagane. Si incidono le carni e disegnano motivi con il sangue caldo sul corpo, come segno di devozione e per scongiurare la cattiva sorte. La superstizione e' all'ordine del giorno. I capitribu' hanno un aspetto terribile, massicci colossi di muscoli, piu' grossi e alti di tutti gli altri, i cui corpi sono ricoperti di cicatrici e trofei di battaglia alla strenua ricerca  dell'attenzione delle divinita' perniciose. Sono loro che piu comunemente divengono i campioni ed i prescelti del Caos. Un altra figura di riferimento all'interno della tribu' e' lo stregone, sacerdote di antichi riti, fruitore dell'energia entropica ed interprete della volonta' degli dei oscuri. Essi rimangono all'ombra dei capi, ma la loro voce e' spesso legge e pochi sono i barbari che osano mettersi contro di loro.

Da “Leggende del Vecchio Mondo” opera somma del primo Maestro Bibliotecario Teclis il Saggio  “

La memoria ti riporta le letture della tua formazione, lo studio del nemico oltre confine. Il loro essere attaccati alle vecchie usanze ed il loro essere superstiziosi potrebbe tornare a tuo vantaggio. Un capotribu' per essere tale, deve essere il piu' forte, e la sua posizione viene sempre messa in discussione dai sottoposti piu' ambiziosi oppure da sfidanti di tribu' nemiche. Lo stregone ha spesso un ascendente tale da intercedere durante queste sfide, oltre al fatto che e' lui che officia i sacrifici agli dei, decidendo il momento ed il luogo propizio. Nessuno oserebbe versare del sangue sacrificale se lo stregone decretasse che non sia il momento auspicabile. Mentre ti guardi intorno ti e' facile individuare queste personalita'. Il capotribu' veste il manto di un grande lupo bianco, non ha un orecchio e la sua pelle e' scarnificata in piu' punti. La testa mostra una folta chioma scura ed una lunga barba incolta dello stesso colore. Meta' del volto e' dipinto di rosso, colore che come oramai hai potuto riscontrare ritorna piu' volte su tutti i membri della tribu'. Lo stregone e' curvo, come schiacciato da qualche fardello invisibile ed ammantato in una veste porpora rammendata in diversi punti. Il suo volto e' in parte nascosto da un pesante cappuccio dal quale pero' spuntano due corna grottesche. Non sapresti dire se frutto di qualche orribile deformazione oppure un semplice accessorio decorativo. Legata a lui da una catena che tiene come un guinzaglio, una giovane donna vestita di stracci. Essi sono entrambi vicino ad uno dei fuochi dell'accampamento, non poi molto distanti da te.Che cosa fai?

@Marco NdC @Knefröd

Khalya & Daleor Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - Castelfranco, Quartiere dei GIardini, Villa del Marchese - Ora del pasto serale

 

Mellario sorride << Attivita' esoteriche dite? Come rituali pagani? bhe potrebbe. Vengo dal sud dopotutto, non siamo cosi' rigidi come qui nella capitale riguardo la vita privata dei nostri collaboratori. Ma lo avete detto anche voi che quel povero uomo che avete giustiziato non era certo erudito, forse non sapeva neanche quello che faceva.>> elude la domanda o forse e' la sua persona ad essere sfuggente, non sapresti dire, ma sai che se vuoi risposte piu' precise dovrai calcare la mano. << E' affascinante la vostra integrita' e la vostra dedizione al lavoro, Paladina. E devo ammettere anche il vostro coraggio. Perche' ci vuole coraggio a presentarsi alla casa di un nobile a pretendere risposte. Ma io sono magnanimo e di buon cuore, glielo possono confermare il capo della gilda dei mercanti che e' la seduto sul divano, oppure il comandante della milizia cittadina Markus Rais accanto a lui. Quindi non prendero' sul personale il suo zelo, piuttosto...>>

Dei demoni che ti hanno servito, di quelli che hai studiato o intravisto nelle tue visioni di potere. Alcuni hanno rappresentato per te, per le loro peculiari capacita', utili pedine o interessante fonte di conoscenza, Magister. Uno fra tutti, ora che puoi guardare da vicino il servitore fanciullo di Mellario, te lo ricorda. Si faceva chiamare Calina Echis, ed e' stata l'unica delle tue servitrici ad avere un nome di famiglia oltre al nome comune. Ti aveva raccontato che era per distinguersi fra gli altri della sua specie. Tutti simili, ma ognuno diverso. Echis nell'antica lingua significa piccolo, oppure innocuo, e mai aggettivo fu piu' indicato, visto che a vederla essa appariva piccola ed innocua, proprio come il ragazzo davanti a te. Ma come molto spesso accade nel mondo demoniaco l'apparenza inganna e dietro quel volto genuino che lei aveva, nascondeva un morso intriso di veleno, come la capacita' unica di muoversi sinuosa come un serpente del deserto. Ora sai la natura del demone di fronte a te e di cosa e' capace e ti viene da chiederti se nel vino versato alla tua alleata non ci fosse l'ingrediente per coadiuvare l'incanto, ma piuttosto una dose del veleno paralizzante del demone. La tua fortuna e' che se cosi' fosse, sai come preparare l'antidoto con ingredienti comuni che puoi trovare da qualsiasi erborista e forse anche in una cucina ben fornita. Mentre pensi a questo, la voce del Marchese ti sorprende spostando la sua attenzione da Khalya a te.

<< ...un Magister dell'Accademia, e' una rarità vederne. Potrei giusto aver bisogno di una persona con le vostre capacita', se potete dedicarmi un momento del vostro tempo. Venite con me, mentre il mio buon amico Langar tiene compagnia alla nostra incantevole dama. >> Mellario si alza con grazia e destrezza, infilandosi oltre un ampia porta e prendendo delle scale che scendono al piano inferiore, mentre la montagna che sedeva li accanto si alza, mettendosi di fatto fra te paladina ed il proprietario di casa. Se ciò non bastasse, avverti un formicolio insolito sotto l’epidermide degli arti, un irrigidimento dei tendini che mira pericolosamente ai muscoli vicini. Che sia l’effetto del vino, oppure qualcos’altro esso si scontra contro la tua determinazione ferrea, risultando al momento soltanto in un fastidio circoscritto, ma ignorarlo potrebbe essere pericoloso. Che cosa fate?

Spoiler

@Marco NdC , modificato !!

@Knefröd Ovviamente ho mosso il buon Marchese in una certa direzione, ma te sentiti libero di continuare la fiction cercando di lasciare la villa, almeno che tu non sia curioso di sapere a quale gioco sta giocando Mellario.

 

@luisfromitaly

Will, Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - Quartiere Elfico. imbrunire

<< Gli hai visti. Questo e' il potere potenziale che cerchiamo di scongiurare nell' Accademia. Il rituale celebrato in quel capanno ha generato un miasma di energia che ha spinto uomini disarmati sulle punte delle lance dei soldati, incuranti della morte, come inconsapevoli di non avere nessuna oppurtunita' di vittoria. Lo stesso Magister ha impiegato un attimo a paralizzargli tutti. Bloccati, inermi a farsi massacrare. Questo potere e' pericoloso, non puo' essere lasciato libero di proliferare, cosi' come non possiamo permettere che gli incantatori abbiano piena liberta' di operare. Capisco le tue remore Lex, ma dobbiamo epurare la zona. Sai che gli inquisitori non faranno superare la notte ai sopravvissuti dello scontro, e che i cacciatori di streghe andranno porta porta per il quartiere cercando quelli sfuggiti.>>

<< Ser Macroix, io capisco la minaccia arcana fin troppo bene. Mi ha portato via piu' di quanto vorrei, ma non posso non chiedermi se ci sia un altra via per affrontare le forze del Caos, una via che non passi per morte e fiamme, ma piuttosto attraverso cura e redenzione. Non e' colpa loro se qualche incantatore ha manipolato la loro volonta' o gli ha toccati con la corruzione. Hanno gia' pagato un prezzo alto. Noi dovremmo salvarli non condannarli. Inoltre guardate questo quartiere, la sua terra e' nutrita da sofferenza, odio e malattia. Se c'imponiamo con la forza non faremo che danneggiare ulteriormente la situazione fino a quando sara' irrecuperabile. >>

L'energia entropica del caos e' qualcosa che tu conosci. Essa trasforma e consuma, stravolgendo l'ordine naturale delle cose, quell'ordine che tu stesso come druido rappresenti e che dovresti difendere. Ti e' naturale chiederti come il tuo popolo abbia abbracciato i seguaci di un potere tanto abbietto. Mentre finisci di ascoltare i loro discorsi, la donna che ti stava tenendo d'occhio lascia il luogo, dirigendosi a piedi verso i quartieri centrali, mentre le voci perentorie e autoritarie di alcuni cacciatori di streghe attirano il tuo sguardo su di loro e l'umano a cui stanno intimando la resa. Che cosa fai?

 

@Gizekh

Shank, Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - Quartiere Elfico, Imbrunire

Questa notte potrebbe rivelarsi non una delle piu' fortunate per te. I cacciatori di streghe hanno una brutta reputazione nell'impero, ed il principale motivo e' che sono dei fanatici. L'ordine inquisitorio che saltuariamente abbraccia membri dei capitoli, soprattutto provenienti dai Magli Imperiali, e' stato fondato per un motivo ed uno soltanto, combattere la corruzione del caos. E' un compito di cui si occupano anche altri reparti armati ed ovviamente i vari Capitoli della Santa Chiesa, ma nessuno come loro ha fatto di questa causa la propria sacra missione. Ma mentre gli inquisitori sono spesso uomini di valore, che hanno servito a lungo nei capitoli come paladini o chierici, oppure comandanti decorati che hanno affrontato le orde del Caos oltre confine, i cacciatori di streghe sono presi dai ranghi piu bassi dell'esercito imperiale, spesso uomini di poca cultura e mossi da sofferenze o problematiche personali. Ovviamente esistono le eccezioni e ci sono alcuni cacciatori famosi che hanno fatto la storia della lotta contro gli inganni degli dei perniciosi, ma sono appunto eccezioni e quelli davanti a te invece, sono due fanatici che hanno appena colto un tipo sospetto a mentire. Mentre uno di loro imbraccia la balestra, l'altro sfodera la spada. << Sei in arresto, vieni con noi senza fare storie. >> Le tue opzioni sono limitate, arrenderti, oppure tentare la fuga nel vicolo. Che cosa fai?

Spoiler

Segna un px

Se scappi tira su sfidare il pericolo.

ps, se tu volessi cambiare la distribuzione dei punti non c'e' problema.

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Wilfrido Baax, in forma gabbiano

 

‘Proprio vero quello che diceva mia nonna: più sono idioti più salgono i ranghi imperiali!’

Perchè dalla donna umana sento parole di buonsenso, da questo “Ser” - pfui! - solo biechi ragionamenti.

Epurare” dice lui, massacrare dei poveri innocenti dico io:

 è chiaro come il sole che queste sono le vittime di uno sporco intrigo che ho solo paura ad immaginare, poichè qualcuno si è lordato le mani nella follia del Caos.

È anche vero che quella volta quegli stolti dei miei antenati cosiccome tutti gli Elfi al loro seguito si allearono vergognosamente con il Caos, ma se oggi fossero stati degli umani a protestare qua al porto mi domando se “epurerebbero” allo stesso modo. 

E proprio mentre formulo quest’ultimo pensiero noto la tensione che si è creata intorno ad un gruppetto di cacciatori di streghe: sì, sembra che stiano arrestando un...umano! ‘ahah, e chi lo avrebbe detto?’

Ormai disgustato decido di non volerne sapere oltre e di allontanarmi da tutta questa follia: per me, Inquisitori, Cacciatori di Streghe, sono tutti solo dei fanatici assetati di sangue.

’Aaah, se solo questo Ser Macroix e questi Inquisitori conoscessero bene noi Elfi saprebbero che la magia dei rituali non ci appartiene e che noi Druidi rinneghiamo la Disarmonia che viene da Nord’

Prendo quindi il volo e rivolgo la mia attenzione a quella strana dama per la quale ormai nutro curiosità e timore dato che mi stava fissando in modo inopportuno.

‘E perché mai porterà il cappuccio abbassato quando non piove e siamo all’imbrunire? Ah, ecco che se ne va pure lei...”

Indeciso se sia una spia della Gilda delle Bilance o una persona legata in qualche modo alla sommossa prendo quota e cautamente la seguo dall’alto. 

Ora che mi sono allontanato da tutto quel sangue e da quei cadaveri mi sorprende una sensazione di malessere: i miei istinti mi richiamano indietro al mancato banchetto. Meno male che come Druido io sia magicamente sostentato dalla Terra: se mi dovessero tornare quegli attacchi dopo che avró assunto nuovamente la mia forma elfica ne saró più facilmente immune.

Non ne ho la certezza, peró sospetto che quegli attacchi possano essere in qualche modo collegati a quella magia laida del rituale che oggi al porto ha scatenato il disordine : daltronde, se è stata così potente da influire su così tante menti, potrebbe aver ben interferito con la purezza e l’ordine delle Forme. ’...forse per quello che oggi mi sono scatenato al mercato?!’ 

Continuo a seguire la dama incappucciata, la scorgo ancora, ma per ora ignoro la sua destinazione.

Ne approfitto per richiamare alla memoria gl’insegnamenti dell’Arcidruida Ervige sulla Purezza delle Forme e gli influssi del Caos.

Spoiler

• scusate il pippone mentale di Willy ma dovevo incorporare in fiction la sua disapprovazione per il retaggio familiare ( di cui aveva appena fatto una veloce menzione MasterCrees ). E poi i sentimenti di rivalsa verso il fanatismo estremo dei Capitoli, la paura di essere stato sgamato da Ren e le considerazioni sulle sue incasinate trasformazioni... ho cercato di mantenere uno stile fluido, ma temo di aver generato un mattone ( come se non bastassero le abbuffate pasquali 😂 ) 

• scusate - e due - , oggi il programma di scrittura svalvola: mi scrive un po’ in nero e un po’ in blu. Se clicco il menù dei colori si apre per un secondo la tendina ma poi si richiude subito. Non potendo quindi correggere come vorrei, per distinguere i pensieri del mio pg ho inserito dopo le virgolette singole. 

• mi sono ricordato che Ser Macroix ha effettivamente combattuto i Druidi e forse potrebbe anche conoscere i caratteri principali della magia druidica, ma Willy non lo sa per cui pensa che il cavaliere sia un altro ignorantone razzista.

 

Ne approfitto per richiamare alla memoria ... : Declamare Conoscenza

5+2= 7 

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Modificato da luisfromitaly
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Caronte, Chierico Umano

Mentre mi sovviene in mente lo scritto di Teclis il saggio, mi guardo intorno e riconosco chiaramente il capo tribù e lo stregone. Decido perciò di agire: il mio piano è convincere lo stregone che gli dei mi favoriscono.

Per cominciare, mi muovo chinandomi in avanti e cercando di far uscire il ciondolo di Fenrir che ho attaccato al collo: un piccolo cerchio di ferro con all'interno il simbolo di Verità e Giustizia, una bilancia stilizzata. Che ci riesca o meno, pronuncio a gran voce la mia preghiera a Fenrir, cercando di farmi sentire da tutti i presenti:

O Padre della Verità, maestro della Giustizia, incuti nel capo tribù la paura del tuo servo fuoco, perché sappia che è in te la Verità, che è in te la Giustizia, e che è in me la tua Spada Mortale.

Dopo aver invocato il mio Dio, tengo lo sguardo fisso verso lo stregone: voglio essere certo che capisca che sono stato io a far fuggire come un codardo il capo dei suoi prodi guerrieri.

Spoiler

Non mi sono venuti in mente pericoli associati al gesto di cercare di far penzolare il ciondolo all'esterno dell'armatura, quindi decidi pure tu se ci riesco o meno, altrimenti dimmi cosa tirare :)

Incantesimo, incuti paura: 2d6+2 = 1+1+2 = 4 -.-

 

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Il 1/4/2018 alle 01:04, Crees ha scritto:

Mellario sorride << Attivita' esoteriche dite? Come rituali pagani? bhe potrebbe. Vengo dal sud dopotutto, non siamo cosi' rigidi come qui nella capitale riguardo la vita privata dei nostri collaboratori. Ma lo avete detto anche voi che quel povero uomo che avete giustiziato non era certo erudito, forse non sapeva neanche quello che faceva.>> elude la domanda o forse e' la sua persona ad essere sfuggente, non sapresti dire, ma sai che se vuoi risposte piu' precise dovrai calcare la mano. << E' affascinante la vostra integrita' e la vostra dedizione al lavoro, Paladina. E devo ammettere anche il vostro coraggio. Perche' ci vuole coraggio a presentarsi alla casa di un nobile a pretendere risposte. Ma io sono magnanimo e di buon cuore, glielo possono confermare il capo della gilda dei mercanti che e' la seduto sul divano, oppure il comandante della milizia cittadina Markus Rais accanto a lui. Quindi non prendero' sul personale il suo zelo, piuttosto...>>

Dei demoni che ti hanno servito, di quelli che hai studiato o intravisto nelle tue visioni di potere. Alcuni hanno rappresentato per te, per le loro peculiari capacita', utili pedine o interessante fonte di conoscenza, Magister. Uno fra tutti, ora che puoi guardare da vicino il servitore fanciullo di Mellario, te lo ricorda. Si faceva chiamare Calina Echis, ed e' stata l'unica delle tue servitrici ad avere un nome di famiglia oltre al nome comune. Ti aveva raccontato che era per distinguersi fra gli altri della sua specie. Tutti simili, ma ognuno diverso. Echis nell'antica lingua significa piccolo, oppure innocuo, e mai aggettivo fu piu' indicato, visto che a vederla essa appariva piccola ed innocua, proprio come il ragazzo davanti a te. Ma come molto spesso accade nel mondo demoniaco l'apparenza inganna e dietro quel volto genuino che lei aveva, nascondeva un morso intriso di veleno, come la capacita' unica di muoversi sinuosa come un serpente del deserto. Ora sai la natura del demone di fronte a te e di cosa e' capace e ti viene da chiederti se nel vino versato alla tua alleata non ci fosse l'ingrediente per coadiuvare l'incanto, ma piuttosto una dose del veleno paralizzante del demone. La tua fortuna e' che se cosi' fosse, sai come preparare l'antidoto con ingredienti comuni che puoi trovare da qualsiasi erborista e forse anche in una cucina ben fornita. Mentre pensi a questo, la voce del Marchese ti sorprende spostando la sua attenzione da Khalya a te.

<< ...un Magister dell'Accademia, e' una rarità vederne. Potrei giusto aver bisogno di una persona con le vostre capacita', se potete dedicarmi un momento del vostro tempo. Venite con me, mentre il mio buon amico Langar tiene compagnia alla nostra incantevole dama. >> Mellario si alza con grazia e destrezza, infilandosi oltre un ampia porta e prendendo delle scale che scendono al piano inferiore, mentre la montagna che sedeva li accanto si alza, mettendosi di fatto fra te paladina ed il proprietario di casa. Se ciò non bastasse, avverti un formicolio insolito sotto l’epidermide degli arti, un irrigidimento dei tendini che mira pericolosamente ai muscoli vicini. Che sia l’effetto del vino, oppure qualcos’altro esso si scontra contro la tua determinazione ferrea, risultando al momento soltanto in un fastidio circoscritto, ma ignorarlo potrebbe essere pericoloso. Che cosa fate?

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@Marco NdC , modificato !!

@Knefröd Ovviamente ho mosso il buon Marchese in una certa direzione, ma te sentiti libero di continuare la fiction cercando di lasciare la villa, almeno che tu non sia curioso di sapere a quale gioco sta giocando Mellario.

 

 

Khalya, paladina di Yvet Lorne

‘Hai eluso per la seconda volta la mia domanda, signor “magnanimo”. Adesso basta.’*
Compiaciuto del suo sorrisetto arrogante, il marchese imbocca le scale dabbasso, fluttuando femmineo nelle sue vesti vellutate.
Quando il mio “ruggito” lo raggiunge, vedo drizzarsi di scatto le schiene di tutti i presenti.
«Signor Adrien Mellario! Non le ho dato nessun permesso di congedarsi!»
Sgomento, sdegno e incertezza aleggia in quel covo di serpi.

«Nell’Impero del magnifico Markus Alein Tohir, nessuno è superiore alla Legge», tuono ancora in direzione del marchese, di cui adesso non vedo il volto, ma che immagino sia rigido e tramante una qualche risposta irritante delle sue.
Ma non gliene darò il tempo:
«Nessuno! Né lei, né i suoi “egregi” ospiti.»
Faccio il giro dei loro sguardi, sfidandoli uno ad uno. In particolare quello del comandante della milizia, la cui indecorosa “intrattenitrice” ancora si strofina sulla sua divisa di ordinanza.

«E tu non ti azzarderai a muovere un solo dito contro un servo della Legge e della Divinità», ordino alla montagna “umana” che si impone minacciosa su di me, usando la mia autorità divina.

Sento il mio destino in bilico su una corda tesa al punto di rottura.
E così sia. Se è questo il volere degli dei, sono pronta a versare il sangue.
O forse questi “gentiluomini” faranno buon viso a cattivo gioco. Non è ciò che sono abituati a fare, dietro le loro maschere di fango e sterco?
Gli converrebbe in questo momento scontrarsi, non solo con un pubblico ufficiale, ma con un rappresentante scelto dagli dei stessi?
O forse lo farebbero nel nascondimento, aspettando il momento propizio?
‘Maledetto “fumo” che assedi la mia mente e offuschi il mio giudizio’

E Poi c’è il Magister al mio fianco… Il marchese lo lusinga con la sua viscida lingua.
Incrocio anche lo sguardo di Daleor. Non dimentico ciò che ha fatto al porto, ma in lui vedo solo un uomo tormentato, che ha diritto alla sua libertà… e alla sua redenzione.
‘Resta con me, non immischiarti con questa feccia, Magister…’

«In nome della Legge, Marchese Adrien Mellario, le ordino di seguirci immediatamente alla sede del mio Capitolo. Lì sarà interrogato come qualsiasi cittadino dell’Impero, nel rispetto di ogni suo sacrosanto diritto. Ma prima che dia ulteriormente fiato a quella bocca, sappia che qualsivoglia opposizione le costerà l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e intralcio alle indagini… E si levi quel sorrisetto insensato dalla faccia, almeno in rispetto dei morti coinvolti in questa storia.»

Mentre ancora riecheggiano le mie provocazioni, sento il veleno insinuarsi dentro di me. Riconosco quel pizzicore. Sin da bambina sono stata addestrata a tirare di scherma con le Sorelle, nei roseti del Tempio d’Alabastro. Non un petalo doveva cadere, né un graffio di spina sfiorarci. Come brezza della notte dovevamo essere leggere ma letali. Ma anni ci vollero per imparare, e graffi su graffi mi resero via via più immune al tetano e agli effetti paralizzanti.
Sono grata a quel duro allenamento, che probabilmente adesso mi salverà la vita.
Ripongo la coppa in un sacco. Una volta analizzata forse “Signor Magnanimo” avrà qualche capo di imputazione ben più grave che penderà sulla sua testa…


* La mia domanda era se il marchese fosse a conoscenza di attività esoteriche tra i suoi dipendenti.
Lui invece ha risposto sul se i suoi dipendenti facessero attività esoteriche, con un “potrebbe” (quindi la sua conoscenza a riguardo non è stata oggetto della risposta).

---

“«E tu non ti azzarderai a muovere un solo dito contro un servo della Legge e della Divinità», ordino alla montagna “umana” che si impone minacciosa su di me, usando la mia autorità divina.”

IO SONO LA LEGGE
Quando dai un ordine a un PNG basandoti sulla tua autorità divina, tira+Car.
Con un 7+, il PNG sceglie un'opzione:
• Fare ciò che dici
• Allontanarsi con prudenza e scappare
• Attaccarti
Con un 10+ in aggiunta prendi +1 al prossimo tiro contro di lui.
Con un fallimento, il PNG fa ciò che vuole e prendi un -1 al prossimo tiro contro di lui

1 +3 +2(CAR) -1(Fail precedente): 5.

---

“In nome della Legge, Marchese Adrien Mellario, le ordino di seguirci immediatamente alla sede del mio Capitolo”

IO SONO LA LEGGE… etc…
3 +4 +2(CAR) = 9.

---

“graffi su graffi mi resero via via più immune al tetano e agli effetti paralizzanti”
SFIDARE IL PERICOLO (di restare paralizzata dal veleno) +COS
2 +6 = 8.

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Shank, ladro umano. 

Alle parole "sei in arresto" rimango per una manciata di secondi immobile mentre gli impulsi nervosi arrivano dal mio cervello ai miei muscoli. 

L'istinto di sopravvivenza è affascinante: una reazione immediata ed involontaria che porta io nostro corpo, quando siamo di fronte ad un pericolo, a combattere per la sopravvivenza o a scappare. 

Per fortuna riesco a rimanere lucido anche in situazioni come queste. 

Arrendersi? Mai! Col cavolo che mi farò rinchiudere in qualche cella puzzolente in attesa dei loro porci comodi. 

Escludendo questa opzione mi resta o di combattere o di scappare. 

Combattere a viso aperto due contro uno mi porterà a sconfitta sicura se non alla morte e di certo io non ho voglia di morire, non ancora almeno. 

Mi toccherà fuggire attraverso qualche vicolo... Mi toccherà anche correre a zig zag oppure rischierei di farmi infilzare da uno di quei dardi. 

«Signori, calmiamoci e cerchiamo di ragionare» temporeggio mentre accenno un passo indietro «sono sicuro che, volendo, potremmo trovare un accordo che ci renda tutti soddisfatti... Magari un sacco pieno di monete...» afferro il pugnale trovato sul corpo del dilaniato da sotto il mantello e lo lancio come fosse un sacchetto di monete verso l'uomo con la balestra sperando possa essere abbastanza per distrarlo quel che basta per non farmi diventare un bersaglio, mi giro di scatto e comincio a correre verso il vicolo, zigzagando tra la gente e i vari ingombri cercando di non dargli un bersaglio troppo facile da colpire. 

Spoiler

Sfidare pericolo + des

2 5 + 2 = 9

@CreesSe devo fare un tiro anche per il lancio del coltello, dimmelo che lo posto

 

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Inviato

Daleor, stregone umano, Villa del Marchese

'Ecco cosa c'era di familiare in quella creatura! Avrei dovuto accorgermene prima. Un essere all'apparenza innocuo e dai tratti demoniaci talmente poco evidenti da poter essere scambiato per un giovane umano senza destare sospetti. Proprio come Calina Echis, la più pericolosa tra i miei passati servitori. Grazie a lei ottenni la carica di Magister: non c'era modo di resistere al suo veleno paralizzante e solo a quel punto arrivava lei - con la sua lama - per terminare l'opera.'

Mellario - questa volta - non si limita a rispondere a Khalya con parole evasive. Il suo tono si fa serio e sottolinea senza troppe sottigliezze linguistiche che è lui ad avere il controllo della situazione. Osservo gli occhi fiammeggianti della paladina ardere d'odio nei confronti del Marchese.

Il nobile continua rivolgendosi a me. La sua voce torna ad essere accomodante, ma le sue parole sono preoccupanti quanto quelle rivolte a Khalya: Mellario vuole che io lo segua al piano inferiore, non ho facoltà di rifiutare.

L'aria è carica di tensione e tutti i presenti, che fino a pochi attimi fa erano persi nella lussuria e nel vizio, osservano ora la scena leggermente intimoriti. Prima che io possa decidere cosa fare Khalya esplode e - stanca del comportamento dei presenti - redarguisce verbalmente Mellario e l'enorme uomo al servizio del Lord facendo appello alla sua autorità.

'La situazione è fuori controllo, devo prepararmi al peggio.' Resto fermo, al fianco della paladina, osservando Mellario e cercando di trovare la concentrazione per poter lanciare un incantesimo attendo ulteriori sviluppi della situazione.

Inviato (modificato)

@Marco NdC @Knefröd

Khalya & Daleor Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - Castelfranco, Quartiere dei GIardini, Villa del Marchese - Ora del pasto serale

La voce e' velluto come sempre, come sempre leggeri ed eleganti i suoi movimenti, mentre si volta a fronteggiarti Khalya, risalendo i pochi gradini appena discesi. Eppure nei suoi occhi brilla una luce verde sinistra e preoccupante. << Voi schiavi della Luce siete un tormento infinito, almeno finche' non vi piegate oppure morite. Ed ho come la chiara e pulsante sensazione che non siate molto disposta a piegarvi.>> Le sue parole giungono da dietro la montagna che contrae la mascella in modo sguaiato, prima di attaccarti. In un attimo il precario equilibrio che teneva sospese le maschere della cortesia e del buon senso cadono. Il nerboruto ti assale, paladina, utilizzando una sedia come arma di fortuna e nello stesso momento il formicolio degli arti penetra nei tuoi muscoli*, cercando di frenarne la reazione forgiata dagli addestramenti marziali. mentre il subdolo seguace demoniaco, si getta su di te magister, con la bocca orribilmente spalancata, mostrando due zanne venefiche. Intanto Mellario disegna nell'aria dei simboli arcani preparandosi a lanciare chissa' quale incanto. Il resto dei presenti rimane immobile, come il pubblico di uno spettacolo gladiatorio, assuefatto alla sua violenza. Che cosa fate?

Spoiler

*Uno sfidare il pericolo sempre per gli effetti del nostro "ipotetico" veleno assunto bevendo. Mentre l'assalto e' frutto del tuo fail, che comporta il -1 nella tua prossima azione. ( io ho interprato la mossa del paladino, che descrive anche gli effetti di un 6 a differenza di altre mosse, non ho quindi ritenuto necessario fare una mossa rossa) Mellario ovviamente decide di rimanere ed attaccarti.( Dimmi tu, se rimanere a fronteggiarti preparando un attacco puo' andare bene, o deve effettivamente esserci un attacco di reazione immediata alla tua mossa.)

 

Gizekh

Shank, Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - Quartiere Elfico, Imbrunire

Scegli una delle due opzioni

  • Mentre uno dei due cacciatori rimane imbambolato dal lancio del coltello, l'altro pensando ad una minaccia lascia partire un dardo nella tua direzione, ferendoti di striscio ad una coscia (1d6). Nonostante il dolore riesci a lanciarti nel vicolo, che si apre fra due file di case mal messe, con cumuli di spazzatura ai bordi della strada e basse staccionate su giardini lasciati a se. Esso taglia a meta' il quartiere elfico, incrociando almeno altre due strade da quello che puoi vedere, dalle poche lanterne che illuminano la via davanti a te
  • I due cacciatori rimangono di sasso ad osservare la lama volare a peso morto nella loro direzione, mentre tu ti sei gia' dileguato nel vicolo. Purtroppo per te esso continua per solamente qualche metro, concludendosi alla porta di un grande edificio diroccato di tre piani. Le finestre sono sprangate e forse solamente la porta di legno potrebbe permetterti di accedere.

 

@luisfromitaly

Will, Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - Quartiere Elfico. imbrunire

La donna ha un passo felino, preciso ed elegante, scivola fra la folla per poi arrampicarsi su di un tetto, cominciando a correre saltando all'occorrenza. La sua direzione e' chiara, il quartiere dei giardini. Che cosa fai?

L' Arvil, che e' il nome elfico per l'energia entropica del Caos, corrompe tutto cio' che tocca. Trasforma la natura, la corrode, la deturpa, la cambia. Un cambiamento caleidoscopico ed incontrollato. E voi druidi che siete in comunione con la natura piu' di chiunque altro avvertite immediatamente se qualcuno sta facendo uso dell' Arvil nelle vicinanze. Ma il Caos e' appunto confusione e non segue di certo uno schema specifico, come non c'e nulla di assodato riguardo a come esso influenzi le vostre forme animali o la natura intorno a voi. Lo fa e basta. Alcuni druidi influenzati dall'Arvil mantengono gli istinti delle bestie, oppure alcune delle caratteristiche fisiche. Alcuni alberi divengono innaturalmente deformi, fulmini a cel sereno, oppure acqua che scorre al contrario. I segni rivelatori ed i suoi effetti sono i piu' vari.

PER TUTTI

Spoiler

Ragazzi ero convinto di aver inviato, invece no ed ho perso il post. Ho quindi ributtato giu' velocemente quello che ho potuto. @willyrs il tuo lo scrivo domani, o stasera quando rientro se riesco.

 

 

 

 

 

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Daleor, stregone umano, Villa del Marchese

'Dannazione, Khalya, le tue parole sono state avventate! Per lo meno ora il Signore del Caos si rivela apertamente.'

Osservo la creatura che si avventa su di me nel tentativo di avvelenarmi con lu sue zanne venefiche. Resisto al suo assalto, stringo i denti e sopporto il dolore del morso, so di poter gestire il veleno che l'essere sta iniettando nel mio corpo: la notte che uccisi Calina Echis fui avvelenato, per  giorni lottai contro le tossine, ora il mio corpo dovrebbe essere in grado di neutralizzarne gli effetti¹. Sono in una posizione avvantaggiata per colpire⁴: da una fodera nascosata nella cappa dell'Accademia estraggo uno stiletto, la punta accuminata dell'arma si fa strada nello stomaco dell'essere², vedo il suo nero sangue sgorgare dalla ferita.

Il veleno scorrere nelle mie vene, come se mille bestie affamate divorassero il mio corpo dall'interno. 'Non avrei dovuto permettere che mi colpisse, il suo veleno è più potente di quanto pensassi...'

Con uno scatto mi sottraggo al morso della creatura infernale e cerco di trovare la concentrazione necessaria a formulare una frase nell'Antica Lingua. Il mio corpo si eleva leggermente da terra e ai miei piedi il pavimento si trasforma in una nera buca dai bordi indefiniti³, l'orrendo abisso oltre i Neri Cancelli si apre di sotto: le geometrie del regno dei morti sono impossibili da descrivere e rendono la sola vista della landa un supplizio per l'anima dell'osservatore.

"Shkylen en Oronek!"³ esclamo mentre i miei occhi risplendono di un bagliore verde. 'Palesati, Re Corrotto!'

Una massiccia ombra mi avvolge e prende le sembianze di un vecchio massiccio con indosso un'armatura. "Salute Ansell! Il tuo protetto ti chiama nel momento del bisogno: dov'è Ren, la mia servitrice?³ Se forse venuto meno al nostro patto?"

Spoiler

¹. Sfidare il Pericolo (COS): 2d6+1 = 1+1+1 = 3  (-.-)
². Taglia e Spacca (FOR): 2d6 -1 = 4+4-1 = 7 (Da come è descritto il combattimento potremmo decidere di ignorare la mossa, perchè il demone è intento a mordermi ed è "indifeso")
². Danni: 1d6 = 6
³. Lanciare Incantesimi (CAR): 2d6+2 = 2+6+2 = 10 (Incantesimo: Contattare Spiriti, la domanda è "Dove si trova Ren?")
⁴. @Marco NdC suggeriva uno sfidare il pericolo su INT o su DEX: 2d6+(1 o 0) = 1+5+(1 o 0) = (7 o 6)

 

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Wilfrido Baax, in forma gabbiano

 

L’ Arvil, certo. La mia mente torna a quella volta...

Erano gli ultimi tempi in cui ero adepto presso l’Arcidruida ed ella, quella mattina, ci disse che il momento era arrivato. Senza alcun’altra spiegazione, chiusa in un silenzio assoluto condusse tutti noi futuri druidi in una marcia di due giorni attraverso la foresta. Arrivammo infine ad una palude immensa dove non eravamo mai stati e vi ci addentrammo furtivi, quando Ghal* Ervige riprese sottovoce a parlare.

Ci riveló che la luna crescente e gli allineamenti degli astri erano propizi alla manifestazione dell’Arvil. Rimanemmo sgomenti! Non sospettavamo affatto che il Caos potesse palesarsi a Ovest, così, da solo, senza le ignobili invocazioni della sua stirpe empia.

E invece lo trovammo: in mezzo alla palude, in un silenzio sovrannaturale, incominciarono a fiorire sull’acqua qua e là delle fiammelle colorate. Dapprima poche, poi il loro numero aumentó in modo esponenziale, sempre più sgargianti. Improvvisamente fummo investiti da un moto di disgusto: l’Arvil stava operando infiltrandosi nella realtà, e noi potevamo avvertire nell’aria la corruzione che si stava perpetrando. Questo sanciva la nostra comunione con il Creato e l’avvicinarsi della fine del nostro periodo da accoliti. 

Come l’Arcidruida si aspettava l’oscura materializzazione del Caos provó a colpirci: dal fango emerse una creatura deforme, un serpente gigante di colori cangianti. Aveva chiazze di pelliccia sul muso e un orrendo occhio bovino da un lato, e dalla coda cadeva inerte una zampa di rana: era una visione orrenda ma ancor peggio ne percepivamo la natura profondamenta sbagliata.

La lotta fu impari: l’attaccammo in gruppo e in breve avemmo ragione della bestia. Ghal* Ervige infine caló letale dall’alto e con un’artigliata d’acquila sgozzó il serpente. Mentre il corpo ancora si dimenava nel fango dal taglio inizió a fuoriuscire una poltiglia maleodorante di carne e ossa decomposte...

Il comportamento inspiegabile della dama che sto sorvegliando mi riporta alla realtà: la vedo arrampicarsi su di un tetto e iniziare a correre passando da un edificio all’altro. Le sue impressionanti capacità fisiche mi fanno presupporre che non sia un’incantatrice come in un primo momento avevo temuto e la cosa in parte mi tranquillizza.  

Incuriosito continuo a seguirla in direzione di quel quartiere di palazzi eleganti e giardini.

 

 

 

Spoiler

* in elfico prefisso onorifico riservato agli Arcidruidi 

 

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@willyrs

Caronte, Inverno, Ciclo quinto, giorno 10 - Forestern, Confini nord dell'impero

La tua voce si leva alta e piu' di uno sono gli occhi che ti squadrano mentre cerchi di utilizzare il potere che ti e' stato concesso. Eppure le tue sono parole che si alzano al vento e nulla piu', come se il tuo Dio non potesse sentirti in quell'estrema parte d'impero. Ma sai che non e' cosi'. Il suo volere vigila e combatte sul confine ed oltre da ben prima che tu entrassi nell'ordine dei Magli, qualcos'altro si e' interposto e scoprirlo non ti fara' piacere. Lo Stregone si avvicina a te, puoi vedere da vicino i suoi occhi crudeli e come le corna affondino oscene nella pelle dell'ampia fronte. La sua voce e' penetrante ed affilata, come un pugnale fra le costole, ma non capisci cosa dice. E' la sua schiava a tradurre per te. Lunghe cicatrici le segnano le braccia e nel suo volto leggi un espressione dura, di chi deve aver sofferto molto e allungo.

<< Gaz al Gun ha visto innumerevoli volte uomini come te aggrapparsi al potere della Luce, e' debole contro i doni degli Dei Oscuri imperiale. Un campione del Caos e' immune alla paura e gode di resistenze fuori dalla tua comprensione. Dovrai inventarti qualcosa di meglio.  Gaz al Gun ha decretato che la tua parola equivale ad un gesto di sfida. Il capotribu' accettera' di ucciderti personalmente questa sera stessa, non appena le ultime luci saranno scomparse.(Hai ancora circa quattro ore) >> 

Detto questo essi si allontanano nuovamente, mentre il capotribu', sorridendo ti squadra. Che cosa fai?

Spoiler

Segna un px

Giusto per specificare. I guerrieri del caos, via via che ottengono il favore dei proprio Dei ottengono poteri, capacita' e resistenze. Una delle piu' comuni, che si ottiene quando si arriva a posizioni di un certo prestigio, come essere un capotribu', e' l'immunita' alla Paura.

 

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@Knefrod

Daleor Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - Castelfranco, Quartiere dei GIardini, Villa del Marchese - Ora del pasto serale

I denti del demone affondano nella tua carne Magister, si fanno strada nei muscoli della tua spalla destra, il veleno brucia ed il sangue cola copioso(1d6). Il momento sarebbe propizio per colpire il tuo nemico a morte, ma forse complice gli effetti del veleno ed il dolore che rendono impacciati i tuoi movimenti, o forse per il fatto che il fanciullo si muove sinuoso come una serpe, mentre estrai l'arma lui si ritrae di un metro verso il suo signore, venendo colpito solamante di striscio, un graffio sulla sua pelle bianca.

La tua brama di risposte riguardo la tua seguace forse ottenebra il tuo giudizio. Il veleno agira' velocemente paralizzandoti gli arti se non t'inventi qualcosa per fermalo, inoltre Mellario sta per completare le componenti somatiche di un incanto, lasciarlo finire potrebbe portare a risvolti ben piu' negativi di quelli in cui ti trovi adesso, che cosa fai?

 

@luisfromitaly

Will, Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - Quartiere dei Giardini, Ora del pasto serale

La donna si muove rapida ed agile, potrebbe essere uno dei cacciatori del tuo popolo oppure una delle fiere che popolano le tue foreste. Sei certo che sarebbe un avversario da non sottovalutare in uno scontro diretto. La vedi fermarsi sul tetto di una villa imponente e dal colore sgargiante, per poi scomparirvi all'interno, passando per una delle finestre aperte dell'ultimo piano. Forse e' la sua dimora, o forse e' li per rubare o nulla di tutto questo. Che cosa fai?

Inviato
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Il 6/4/2018 alle 19:50, Crees ha scritto:

La voce e' velluto come sempre, come sempre leggeri ed eleganti i suoi movimenti, mentre si volta a fronteggiarti Khalya, risalendo i pochi gradini appena discesi. Eppure nei suoi occhi brilla una luce verde sinistra e preoccupante. << Voi schiavi della Luce siete un tormento infinito, almeno finche' non vi piegate oppure morite. Ed ho come la chiara e pulsante sensazione che non siate molto disposta a piegarvi.>> Le sue parole giungono da dietro la montagna che contrae la mascella in modo sguaiato, prima di attaccarti. In un attimo il precario equilibrio che teneva sospese le maschere della cortesia e del buon senso cadono. Il nerboruto ti assale, paladina, utilizzando una sedia come arma di fortuna e nello stesso momento il formicolio degli arti penetra nei tuoi muscoli*, cercando di frenarne la reazione forgiata dagli addestramenti marziali. mentre il subdolo seguace demoniaco, si getta su di te magister, con la bocca orribilmente spalancata, mostrando due zanne venefiche. Intanto Mellario disegna nell'aria dei simboli arcani preparandosi a lanciare chissa' quale incanto. Il resto dei presenti rimane immobile, come il pubblico di uno spettacolo gladiatorio, assuefatto alla sua violenza. Che cosa fate?

 

Khalya, paladina di Yvet Lorne

Il fuoco che dardeggia nei miei occhi sembrerebbe alimentato dall’odio al male. Ma l’odio non mi appartiene. Piuttosto è la Giustizia che esige soddisfazione, e a volte la esige con l’ardore e il rigore di cui solo noi paladini siamo capaci.

Eppure quando il mio sguardo si posa sull’energumeno, i miei occhi si placano. Tradiscono tenerezza.
Dal primo momento che l’ho visto, con tutte le sue cicatrici, ustioni, e nel suo stato di alienazione mentale, mi è sembrato una vittima, un cane al guinzaglio del marchese.
Ed ora torreggia su di me. Ma è una vecchia torre pericolante, dai mattoni erosi e sconnessi.
Con la sedia issata sopra la testa, il gigante espone il suo enorme bersaglio, velato da un impalpabile quanto inutile lenzuolo.
Gola, cuore, genitali, sono alla portata della mia lama.
Così imponente e così vulnerabile…
‘Ma tu non eri così’. Non è una cosa che so: è una cosa che spero.
È con un gesto quasi impercettibile che lo sfioro con un dito.
‘Rendilo di nuovo sano, Madre dell’armonia e della bellezza’.

In lui si riversa un flusso di pietà e amore, la più potente energia guaritrice, e sul suo volto riemerge un barlume di umanità, sommerso da chissà quanto tempo in un pozzo di caotico oblio.

«Nessuno ti farà più del male», gli urlo mentre mi lancio sul marchese.  «Ti prometto che da adesso sarai un uomo libero!»

Abbatto il marchese con la spada, mentre è ancora concentrato nei suoi arcani gesti.
È reprimendo la soddisfazione di vederlo capitolare per la scale che ha appena risalito, che sono subito sopra di lui, che adesso “bacia la polvere” in un misto di sangue e bava.

Provo a bloccarlo per ammanettarlo, ma evidentemente la caduta non è stata sufficiente a metterlo fuori combattimento…


“lo sfioro con un dito.
‘Rendilo di nuovo sano, Madre dell’armonia e della bellezza’.”


Imposizione delle Mani (Car)
Quando tocchi qualcuno, pelle contro pelle, e preghi per la sua salute, tira+Car.
Con un 10+, guarisci 1d8 danni o rimuovi una malattia.
Con un 7-9, lo guarisci come sopra, ma i danni o la malattia sono trasferiti a te.

4 +4+2(CAR) = 10.
Ok, qui ho fatto una “furbata tecnica”.
Il -1 dell’ “Io Sono la Legge” precedente sull’energumeno, si applica quando faccio qualcosa contro di lui. Ma anziché attaccarlo ho deciso di fare qualcosa a suo favore: guarirlo.
Comunque valuta tu. Altrimenti faccio 10 -1, e prendo i suoi disturbi mentali su di me, sperando che siano un effetto del Caos (dai quali sono immune)… sennò riedito il mex senza problemi.

---

“«Nessuno ti farà più del male», gli urlo mentre mi lancio sul marchese.  «Ti prometto che da adesso sarai un uomo libero!»”

Parlamentare
2 +5 +2(CAR) = 9
Leva: renderlo un uomo libero, ora che a riacquistato la sua lucidità.
Ciò che voglio è sottinteso: che mi veda come una figura amica.
La promessa che nessuno gli farà più del male la dimostro neutralizzando il marchese.

---

“Abbatto il marchese con la spada, mentre è ancora concentrato nei suoi arcani gesti.”

Ok, qui ho dato il Taglia e Spacca come eventuale (anche sul tiradadi di Lapo).
Il marchese non è più difeso dall’energumeno (forse con sua sorpresa), è concentrato nel gesticolare l’incantesimo, e la portata della spada lo renderebbe un attacco automatico.
Ma valuta tu.
Il resto della narrazione dunque è condizionale, perché il tiradadi ha dato un 5.
1 +3 +1(FOR)
Mentre il danno sarebbe 9+1(Spada lunga) = 10;

---

“Provo a bloccarlo per ammanettarlo, ma evidentemente la caduta non è stata sufficiente a metterlo fuori combattimento…”
Sfidare +FOR vs Marchese
1 +3 +1 = 5;

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Caronte, chierico umano

Le parole dello stregone mi entrano nell'animo come un coltello: non immaginavo che la protezione del malvagio dio del Caos arrivasse a questo punto, sebbene siamo inoltrati nelle sue terre chissà di quanto. Gaz Al Gun mi osserva sorridendo, accogliendo la mia sfida: tutto sommato ho ottenuto quello che volevo, anche se la protezione divina imposta sopra al capo tribù è qualcosa con cui sarà arduo confrontarsi.

Vedendo in che stato è ridotto la schiava, sono tentato di provare ad alleviare le sue sofferenze curando alcune delle sue ferite, ma temo che potrebbe essere considerato un affronto troppo grande che potrebbe causarle un danno ancora maggiore.

Tieni duro, giovane ragazza. Farò di tutto per salvare anche te da questa situazione terribile!

Tenendo lo sguardo fisso verso il capo tribù, mi rivolgo ancora ai guerrieri intorno a me: "Mi è concesso di conoscere le regole di questo duello?", mentre cerco di ricordarmi se tra gli scritti di Teclis si parlava anche di questo argomento.

Dopo l'eventuale risposta, mi siedo sul terreno in quieta contemplazione con Fenrir per un paio d'ore, per chiedergli di concedermi dei Miracoli che mi aiuteranno per il combattimento.

Spoiler

Rivelare conoscenze: 1+4+1, direi che non so nulla riguardo questo specifico argomento :D

I due incantesimi che vorrei preparare sono Arma Magica e Ferite Leggere. Quando mi dai l'ok le cambio nella scheda! In caso sia andato troppo veloce e succede altro prima che possa concentrarmi ignoriamo quest'ultima mossa, era per velocizzare un po' le cose se non succede nulla

 

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Wilfrido Baax, in forma gabbiano

 

Piuttosto improbabile che qualcuno dimentichi una finestra spalancata con questo freddo... la madama abita qua, certo: l’ha lasciata lei aperta per poter rientrare di nascosto.

Dall’alto, in qualche modo sorrido con il becco, soddisfatto della mia arguzia, e mi lancio in un giro di ricognizione sull’edificio e sul giardino, chiedendomi se la dama possa essere della servitù e risieda quindi al piano alto - improbabile: sarebbe dovuta rientrare molto prima per preparare la cena dei suoi signori o per lo meno per cenare prima di loro insieme al resto della servitù - oppure ne sia la padrona:

in effetti, quella veste semplice e l’ampio cappuccio calato sul volto davano l’impressione di qualcuna che non volesse farsi riconoscere... peró anche troppo agile per una signora di palazzo: questa corre e salta spericolata come una funambola del circo!

Deciso di scoprire qualcosa di piú su questa dama misteriosa che forse è collegata ai fatti di oggi e che probabilmente a breve farà la sua comparsa per la cena, volo sul davanzale di quella finestra centrale e ampia che ho visto al piano terra, indubbiamente* il piano nobile della casa.

Allerto i sensi: dal vetro vedo due morbidi tendaggi rossi e oltre questi...

Spoiler

* in fiction abbiamo letto che la villa ( che dà su una piazzetta insieme ad altri due edifici —> ergo Ren per raggiungere il tetto di Mellario deve saltare ...come uno scoiattolo volante ) è di tre piani. Quindi,  ai piani alti la servitù, all’intermedio le camere private dei signori e al piano terra la vita familiare e il ricevimento degli ospiti. Per quello W sceglie un davanzale al piano terra

 

 

 

 

 

 

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@willyrs

Caronte, Inverno, Ciclo quinto, giorno 10 - Forestern, Confini nord dell'impero

Nessuno ti risponde, ne i tuoi ricordi, ne i barbari intorno a te che non sembrano parlare la tua lingua, ne i pochi soldati sopravvissuti che nel loro stato sono poco piu' che vegetali. La guerra non gli aveva ancora battezzati e se mai sopravviveranno, segni indelebili marchieranno le loro anime facendone forse guerrieri migliori oppure condannandoli alla pazzia.

Le ore passano veloci in comunione con il tuo signore, senti la sua mano ferma su di te concederti il suo supporto mentre lo preghi rimembrando le sue gesta prima che ascendesse a divinita', quando ancora era un uomo che combatteva in nome della Luce. ( Parlami di una grande impresa del tuo Dio, prima che divenisse tale.). L'ultimo raggio di sole scompare oltre l'orizzonte e puntualmente uno dei barbari viene a prenderti per scortarti in un altra parte dell'accampamento, dove il resto della tribu' attende in cerchio, dando forma a quella che sara' l'arena del tuo scontro mortale con il loro capo. E lui e' li al suo interno ad aspettarti seduto in ginocchio. Il busto nudo, e' stato dipinto con il sangue di qualche animale, o forse dei tuoi fratelli uccisi durante l'assalto. I suoi capelli sono stati intrecciati dietro la nuca ed il volto ti appare serio e concentrato. Forse non sei stato il solo a pregare il proprio Dio. Fra i presenti noti lo stregone, seduto su di una pietra e la schiava al seguito che ti dice poche parole. << Questo e' il tuo Banthara, imperiale, la tua sfida a chi detiene il potere. Una volta dentro il cerchio sacro del Banthara, solamente uno di voi puo' uscirne vivo. Non ci sono altre regole. >>Ti vengono tolte le catene e vieni spogliato di tutto eccetto dei tuoi pantaloni, dei calzari e del tuo pendente. Ai tuoi piedi ed a quelli del tuo avversario, che intanto si e' alzato mostrandoti tutta la sua imponente statura, vengono gettate quattro armi. Un ascia, una spada, una lancia ed uno scudo. Il capotribu' raccoglie la lancia e lo scudo, su cui batte con forza invitandoti a farti avanti nel cerchio formato dalla sua gente. Che cosa fai?

Spoiler

Ti avevo dato un po' di margine, nel caso tu volessi provare un altra via rispetto allo scontro diretto. Riguardo a questo, ricordati che puoi sempre improvvisare qualcosa di diverso e meno onorevole che combattere direttamente il capo, se questo si confa al tuo bg e alla fiction. Se ti servono dettagli dell'ambiente chiedi e ti sara' dato. ;) 

 

@Marco NdC

Khalya, Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - Castelfranco, Quartiere dei GIardini, Villa del Marchese - Ora del pasto serale

Un gesto di pace contro la forza bruta di un mostro, uno di quelli non nati, ma generati dalla paura, dalla violenza e dalla manipolazione. Solamente una paladina della Signora della Compassione avrebbe potuto osare tanto e riuscire. Il tuo cuore si gonfia di gioia, la prima forse, in quella giornata di sangue e morte, quando negli occhi della montagna riconosci lo sguardo familiare di un uomo che si risveglia da un incubo, frastornato ed incredulo. La sedia gli casca di mano, disarmato dal potere della luce, non si oppone neanche mentre lo sorpassi in direzione dell'aguzzino che lo teneva schiavo come di spire di serpente, stretto fino a soffocare e a dimenticare il fanciullo che era quando preso da uno degli orfanotrofi come ce ne sono tanti nel sud. La tua spada affonda nello stomaco di Mellario che cade dalle scale come sasso e che mentre gli arrivi sopra decisa a bloccarlo ti sorprende. Ride sguaiatamente il folle Marchese, con la bocca orribilmente schiacciata contro il pavimento e la ferita che gli hai inferto che vomita sangue e vi imbratta entrambi. Senti il suo corpo farsi molle e rilassarsi sotto il tuo peso, mentre con destrezza innaturale scivola via oltre la soglia della stanza inferiore come un ratto o come un serpe che striscia. La stanza che si apre dopo un breve corridoio che fa una curva ad U, portandoti di fatto sotto la sala dove eravate un attimo fa, e' governata da ombre e mobili coperti da teli grigi e polverosi. L'unica fonte di luce proviene da un piedistallo al suo centro, dove una pietra grossa come un pugno brilla di verde. Sulle pareti, imbrattate di simboli non molto dissimili da quelli rinvenuti al porto, si aprono in alto alcune finestrelle da cui potrebbe passare un bambino forse, che affacciano direttamente sulla strada fuori dalla villa. Il Marchese potrebbe essere nascosto ovunque o forse essere scappato. Che cosa fai?

 

@luisfromitaly

Will, Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - Quartiere dei Giardini, Ora del pasto serale.

I tuoi occhi vedono fra gli spiragli dei drappi piuttosto chiaramente Druido. Uomini eleganti con donne di dubbia moralita' siedono su divani ricchi ed opulenti, ma questa non e' altro che la cornice di un evento assai piu' interessante. Uno scontro infuria all'interno della casa. Vedi chiaramente una donna in armatura trafiggere con la sua arma un uomo e gettarlo giu' dalle scale, mentre un Magister ( se vuoi racconta della prima volta che ne hai visto uno) lotta con un ragazzino che lo sta letteralmente mordendo ad una spalla. Che cosa fai?

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Caronte, chierico umano

Arrivato nei pressi dell'arena, ripenso a quando Fenrir sconfisse in duello Vanargar per diventare il padre fondatore dei magli imperiali. Certo, c'è una grande differenza tra uno scontro barbaro fino alla morte e un onorevole duello tra nobili signori al primo sangue, tuttavia sento un'affinità nella mia situazione attuale con quella del mio dio che mi dona una forza d'animo inaspettata.

Non posso peccare di desiderare di essere tuo pari in un duello, o Sommo. Tuttavia, infondi la tua forza nella mia arma perché io possa emulare almeno un'ombra delle tue gesta e se attraverso i miei occhi hai volto il tuo sguardo su questo Banthara, ti supplico di mostrarmi cosa può fare la tua benevolenza! 

Con questa piccola preghiera raccolgo spada e scudo sperando di fare breccia in quella che mi compare davanti come una massiccia posizione difensiva per tenermi alla larga.

Non ho bisogno di darmi una carica adrenalinica come questo barbaro: mi è sufficiente socchiudere gli occhi per un istante e sentire il tocco del mio ciondolo sacro sulla pelle per essere pronto a far calare la giustizia su Gaz al Gun.

Come i destrieri da guerra che ho accudito fin da giovane, carico con tutta la mia mole verso il nemico, con lo scudo in avanti e la spada tenuta in aria.

Spoiler

Non ho provato una via diversa perché volevo arrivare allo scontro col capo tribù, era proprio quello che avevo in mente :D

...infondi la tua forza nella mia arma...

Arma magica: 4+5+2=11. L'incantesimo è continuato: prendo -1 ai prossimi Miracoli finché non interrompo l'effetto e aumento i danni della mia arma di 1d4.

...se attraverso i miei occhi hai volto il tuo sguardo su questo Banthara...

Il precetto che ho scelto è "scoprire segreti". Se ritieni che il Banthara sia una nuova scoperta per Fenrir, allora si attiva la mossa Assistenza DivinaQuando supplichi la tua divinità in accordo con il precetto della tua religione, ottieni qualche informazione utile o una benedizione relativa al dominio della tua divinità. Il GM ti dirà che cosa

La mia intenzione era quella di sfidare il pericolo con forza e poi attaccare, però mi sono fermato prima descrivendo solo l'azione iniziale perché altrimenti sarebbe stata troppa roba, così prima di proseguire vedo anche se la mia supplica è stata accettata :) 

 

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Wilfrido Baax, in forma gabbiano

 

Non ho neppure il tempo di provare sbigottimento per la scena allucinante che sto osservando, che un’idea mi balena per la mente:

Un altro salvacondotto imperiale.. sìi!  

Mi aggiravo in uno degli immensi e afosi acquitrini non lontani dai confini di Ovestfalda quando m’imbattei in un esempleare di yespik’ha purpurea. L’aspetto è quello di un tiglio, ma alla base del suo tronco genera degli immensi fiori rosso porpora, grandi anche come due o addirittura tre ruote di carro. La forma piatta e larga intercetta l’acqua piovana che si raccoglie al centro della corolla velenosa, un caldo e letale invito a dissetarsi in quel caldo intollerabile. Qualunque essere che ci si abbeveri puó dirsì spacciato: in pochi istanti cadrà narcotizzato e il fiore lentamente si chiuderà sull’incauta preda per poi discioglierla lentamente con i suoi umori. I primi a cascarci sono gli Uomini che hanno ormai perso l’armonia con la Natura e con tutto il Creato: altrimenti come non notare che un albero del genere non potrebbe mai ergersi così florido e rigoglioso in un terreno tanto malsano e melmoso?

Noi Druidi controlliamo regolarmente i fiori purpurei: a volte vi troviamo oggetti interessanti appartenuti a qualche malcapitato. Mia sorella Catalina una volta vi trovó addirittura una sciabola di ottima fattura nanica, io invece un fischietto di argento che ancora porto con me come ricordo delle mie origini. Ma quella volta vi trovai ... un Umano ancora vivo. Il fiore si era richiuso quasi completamente su di lui, ancora ne spuntavano i piedi. Molti miei fratelli Elfi ce lo avrebbero lasciato, ma noi Druidi, quando possibile, preferiamo sempre esercitare la diplomazia con gli Emissari Imperiali.  Afferrai l’uomo per i piedi e lo tirai fuori: dai numerosi rotoli di papiro che ancora pendevano dalla cintola capii che sarebbe stato indubbiamente un ostaggio di grande valore. Quando lo riportai alla mia capanna era ancora narcotizzato. Lo curai per 4 giorni - il veleno della purpurea è particolarmente debilitante - e una volta rimesso in sesto decisi che non lo avrei consegnato prigioniero a mio padre Ulrico per una delle sue “trattative” -come le chiama lui- , ma mi offrii di riaccompagnarlo fino ai confini occidentali dell’Impero. Fummo particolarmente sfortunati perché in quel tragitto venimmo attaccati varie volte dalle fiere che rendono le Foreste dell’Ovest così letali, e ce la vedemmo molto brutta con una famiglia di gatti di palude che non volerva mollarci, ma alla fine arrivammo alla Grande Piana di BiancoGiardino. Salutandoci mi fece l’onore di un inchino e mi consegnó uno dei papiri arrotolati: “Wilfrido, io Magister Gillian Whitewhisper vi devo la mia vita. Qualora vi rechiate nelle Terre dell’Impero portatevi dietro questo Salvacondotto e mostratelo in caso di necessità: vi aprirà molte porte..”

...era la prima volta che mi imbattevo in un Magister. Peccato che tempo dopo quello stesso Salvacondotto mi precluse le porte della mia famiglia...

Senza cautela nè trepidazione alcuna decido d’ingraziarmi i favori di un Magister in difficoltà. Ho buone speranze: quel ragazzo deve essere particolarmente pericoloso per scagliarsi contro un mago dell’Accademia, e il Templare non sembra proteggerlo. 

Con la maestria ottenuta attaverso il duro accolitato presso l’Arcidruida, eseguo in una manciata di secondi la mia specialità, il Trja-noon: una doppia trasmutazione in movimento. Rinuncio all’Essenza del Gabbiano, mi lancio contro la finestra e accolgo il Giaguaro in me. 

Con un fragore immenso la finestra implode per l’impatto e mi ritrovo sulle mie quattro zampe preferite nel grande salone rosso porpora - proprio come quei fiori letali -. La mia comparsa ha paralizzato tutti gli ospiti: posso sentire l’odore della paura, e del fumo, e delle candele e .. del sangue. Identifico la mia preda che ancora mi fissa e con un elegante balzo poderoso mi lancio contro il ragazzo. Ora, a terra, soccombe sotto il mio peso. E lo mordo in testa.

 

 

Spoiler

accolgo il Giaguaro: mutaforma con 8 prendo 2 prese  4+2+2SAG ( arrampicarsi, atterrare, demolizione del cranio* ) 

mi lancio contro il ragazzo, e lo mordo in testa: le due prese. 

* @Crees si era convenuto che il giaguaro non desse morte per asfissia ma per demolizione del cranio, ricordi? ho dato per scontato che valessero ancora le mosse che avevi assegnato precedentemente alla stessa forma.

Ho interrotto la narrazione perchè non vorrei strafare come mio solito, e poi so che l’Arvil influisce sulle trasformazioni e ho consumato tutte le prese, per cui ora W tornerà più o meno elfo, Arvil permettendo. E non dimentichiamo che in sala c’è anche Ansell Il grande in videoconferenza dall’aldilà. Se non va bene quello che ho narrato, lo correggo ovviamente.

 

ps: nel mio intervento ci sono due citazioni, una è palese, l’altra è più nascosta...chi le riconosce vince un’antitossina di wilfrido

BBCodeno: 2 4

 

Modificato da luisfromitaly
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8 ore fa, Crees ha scritto:

Khalya, Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - Castelfranco, Quartiere dei GIardini, Villa del Marchese - Ora del pasto serale

Un gesto di pace contro la forza bruta di un mostro, uno di quelli non nati, ma generati dalla paura, dalla violenza e dalla manipolazione. Solamente una paladina della Signora della Compassione avrebbe potuto osare tanto e riuscire. Il tuo cuore si gonfia di gioia, la prima forse, in quella giornata di sangue e morte, quando negli occhi della montagna riconosci lo sguardo familiare di un uomo che si risveglia da un incubo, frastornato ed incredulo. La sedia gli casca di mano, disarmato dal potere della luce, non si oppone neanche mentre lo sorpassi in direzione dell'aguzzino che lo teneva schiavo come di spire di serpente, stretto fino a soffocare e a dimenticare il fanciullo che era quando preso da uno degli orfanotrofi come ce ne sono tanti nel sud. La tua spada affonda nello stomaco di Mellario che cade dalle scale come sasso e che mentre gli arrivi sopra decisa a bloccarlo ti sorprende. Ride sguaiatamente il folle Marchese, con la bocca orribilmente schiacciata contro il pavimento e la ferita che gli hai inferto che vomita sangue e vi imbratta entrambi. Senti il suo corpo farsi molle e rilassarsi sotto il tuo peso, mentre con destrezza innaturale scivola via oltre la soglia della stanza inferiore come un ratto o come un serpe che striscia. La stanza che si apre dopo un breve corridoio che fa una curva ad U, portandoti di fatto sotto la sala dove eravate un attimo fa, e' governata da ombre e mobili coperti da teli grigi e polverosi. L'unica fonte di luce proviene da un piedistallo al suo centro, dove una pietra grossa come un pugno brilla di verde. Sulle pareti, imbrattate di simboli non molto dissimili da quelli rinvenuti al porto, si aprono in alto alcune finestrelle da cui potrebbe passare un bambino forse, che affacciano direttamente sulla strada fuori dalla villa. Il Marchese potrebbe essere nascosto ovunque o forse essere scappato. Che cosa fai?

 

Khalya, paladina di Yvet Lorne

Varcata la soglia, mi inoltro con circospezione per un paio di passi.
Sento distintamente lo scalpitio della lotta al piano di sopra, ma ormai non posso tornare indietro.
Non posso farmi sfuggire Mellario.
‘Sir Daleor perdonami, e che gli dei ti proteggano…’

Il bagliore della gemma al centro, proietta una ragnatela di luci ed ombre, ipnotica e verdastra. Tuttavia troppo flebile per rivelarmi il nascondiglio del mio rivale.
Accendo una torcia. Mi si accappona la pelle quando si palesano, ancor più distinte sui muri, le sacrileghe iscrizioni.
Ma in quella stanza tutto è inquietante. Anche le finestrelle sopraelevate che si intervallano, sembrano tanti occhi puntati su di me.

Temo che con la sua metamorfosi “serpentina”, il marchese si sia infilato in una di quelle per svignarsela.
Ma è solo una possibilità. Non trarrò conclusioni affrettate: l’ho trafitto allo stomaco, seguirò la sua scia di sangue.
Così, ovattando ogni passo, mi fermo, trattengo il respiro, tendo le orecchie e faccio luce negli anfratti.
Sopra, sotto, dietro: tutto scruto, tutto esamino, e soprattutto invoco il consiglio di mia Madre, affinché palesi il male ai miei occhi.

Ma di una cosa sono certa: dalla carneficina al porto ho imparato che se un luogo manifesta quei segni di sangue, va epurato col fuoco.
Il prima possibile.
E così sia, ma se devo incenerire tutto, è insensato sprecare eventuali risorse utili alla mia missione, alla mia chiesa, o anche come risarcimento alle famiglie delle vittime di stamattina.
‘Vediamo cosa nascondi marchese…’
Spada nella destra, torcia nella sinistra, mi tengo pronta e tiro via uno dei teli grigi.
Scopro un armadio di mogano, anch’esso intarsiato con dei simboli esoterici. Lo apro e lo ispeziono con cura. Dopodiché appicco il fuoco alla sua base con la torcia, e passo al prossimo… finché non trovo una qualche traccia di Mellario che, per quanto mi riguarda, saprebbe infilarsi dentro uno di quelli come una astuta e viscida biscia.
 

 


“Accendo una torcia”
Tolgo un Attrezzo da Avventuriero (ora 4/5).

---

“Tutto scruto, tutto esamino”

Discernere Realtà: 2 +5 +1(SAG) = 8;
Domanda:
- Cosa qua è utile o di valore per me?

---

“invoco il consiglio di mia Madre, affinché palesi il male ai miei occhi.”

Mossa razziale del Paladino:
“Quando preghi in cerca di consiglio, anche per un istante, e chiedi: «Che cosa qui è malvagio?» il GM te lo dirà onestamente”

---

In generale dimmi se trovo qualcosa di utile (o di potenzialmente) da raccogliere, finché ho possibilità di rovistare nei mobili. Dopo aver finito con uno, appicco il fuoco alla sua base e mi sposto su un altro.


Se invece trovo tracce di Mellario, chessò, tracce di sangue, do la priorità a lui.

Modificato da Marco NdC
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Shank, ladro umano. 

Avendo funzionato più del previsto, lascio i due alle spalle mentre,  in una manciata di secondi, arrivo all'ingresso del vicolo più vicino a me. 

Entrando nel vicolo, salto un paio di botti lasciate in mezzo alla strada e supero un paio di vecchietti che, seduti su di uno scalino, ricordano la loro vita passata, mi guardano con aria perplessa. 

Subito dopo il vicolo ha una svolta a sinistra e nel svoltare, mi guardo dietro per vedere se gli inseguitori mi sono dietro o meno 

Bene, ho guadagnato qualche secondo.. A questo punto non dovrei avere più problemi. 

Con la mia mente indirizzata ai due energumeni non noto di essere appena entrato in un vicolo cieco. 

Una casa enorme si erge davanti a me, con le finestre sprangate ed un portone di legno, probabilmente di noce, come unico ingresso. 

Accidenti!! Ci mancava anche questa!!! 

Do un calcio al portone preso dalla rabbia anche se non fa alcun cenno di cedimento. 

«Ho capito!» dico con tono accusatorio guardando verso l'alto

«Ce l'hai con me!! Che c'è? Non apprezzi il mio stile di vita?» 

Tornando alla realtà, noto di non aver ricevuto risposta e, guardandola bene, mi sembra che sia stata abbandonata da tempo. 

Dopp un rapido sguardo intorno,  per controllare che non ci sia nessuno, afferro il mio zaino da dietro le spalle e ci frugo dentro, cercando i miei fidati grimandelli. 

«Fammi sbrigare va!! Se mi va bene ho una sola possibilità prima che mi raggiungano» 

In una decina di secondi e con una facilità quasi lo facessi da tutta una vita, riesco ad allineare i blocchetti della serratura e con un movimento altrettanto fluido e dolce giro il polso in senso orario fino a sentire il tanto atteso *clack*

«Ci siamo!» 

Do un ultimo sguardo alle mie spalle e apro il portone. 

Spoiler

Scassinare

3 4 + 2 = 9

Non sia mai uscisse un 10 eh? 😭

Non so se i grimandelli rientrano negli attrezzi dell'avventuriero ma sul sito non li avevo trovati quindi non so. 

 

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