freppi Inviato 15 Novembre 2007 Segnala Inviato 15 Novembre 2007 Ahriman indietreggiò di un passo e, afferrando celermente il suo fidato arco, incoccò una freccia puntando al coperchio della scatola, nel caso fosse uscito qualche cosa di ... ehm ... maligno, o quantomeno aggressivo. [azione preparata: se esce fuori dalla scatola un mostro o una creatura che prova ad attaccarci, gli pianto una freccia in testa, sempre che ne abbia una]
Aramil Mailo Inviato 15 Novembre 2007 Autore Segnala Inviato 15 Novembre 2007 Nella stanza della taverna, l'atmosfera si fece tesa! Jakill, dopo aver evocato su se stesso delle protezioni magiche, si apprestò ad aprire lo scrigno. Anche i suoi compagni si misero in guardia. Ahriman, addirittura, incoccò una freccia per difendersi dai pericoli che lo scrigno poteva celare. Jakill armeggiò col lucchetto, riuscendo, grazie alle capacità acquisite in passato, a far scattare la serratura. Una volta tolto dallo scrigno, lentamente e con attenzione, alzò il coperchio per visionare il contenuto. Ecco, all'interno dello scrigno era contenuto un calice. Era d'oro, ben decorato, con alcuni strani simboli poco chiari e la persistente aura magica, con un quella sottile presenza malvagia. A parte questa semplice descrizione fisica, non c'è modo per i quattro avventurieri di saperne di più su quel calice, con le loro sole forze e conoscenze. x tutti Spoiler: Vi risparmio inutili post con "faccio un check di conoscenze X" o "lancio l'incantesimo Y". Nel caso voleste farle ugualmente per arricchire il racconto, fate pure!! Così l'interpretazione ne guadagna, ma sappiate già che non andranno a buon fine!!! Avrete però di che scrivere per arricchire il tutto!!!
MIK Inviato 17 Novembre 2007 Segnala Inviato 17 Novembre 2007 Un calice! Solo un calice. Ahriman puoi anche abbassare l'arco. Il paladino osservò per un pò il calice d'oro, cercando di ricollegarlo a qualche sua conoscenza di leggende e storia, ma senza esito. Osservò i simboli incisi nel calice, ma anche quelli, non gli riportarono alla mente nulla. Probabilmente era una lingua che non conosceva, o forse, non significavano proprio nulla. Decise però di ricopiarli su un foglio per poter fare poi ricerche in seguito. Stette molto attento a non toccare il calice... quella leggera aura malvagia non gli piaceva, e per il momento non voleva correre rischi inutili. Rivolto ai suoi amici chiese: Ragazzi... voi avete la minima idea di cosa sia? Possibile che Besson mercanteggiasse simili oggetti... magici e malvagi? [se, magari con una prova di conoscenze arcane, credo che non sia pericoloso ricopiare le incisioni del calice su un foglio, lo faccio.]
Aramil Mailo Inviato 23 Novembre 2007 Autore Segnala Inviato 23 Novembre 2007 [se, magari con una prova di conoscenze arcane, credo che non sia pericoloso ricopiare le incisioni del calice su un foglio, lo faccio.] Il paladino, dopo essersi assicurato che l'operazione non fosse pericolosa, appoggiando il calice sulla cassapanca e munendosi di carta e pennino, ricopiò le incisioni e le strane scritte con scrupolo. Ripetè l'operazione alcune volte, finché raggiunse un risultato soddisfacente. Per compiere il tutto, impiegò diversi minuti.
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