Fezza Inviato 2 Aprile 2018 Segnala Inviato 2 Aprile 2018 10 ore fa, Thorgar ha scritto: Comunque sì, tutto è iniziato con il rock 'n' roll... Se gente come Elvis non avesse shakerato il bacino, non saremmo arrivati sicuramente al metal, visto che tra le due cose c'è un filo invisibile molto forte.. Dissento fortemente Ascolta il minuto 0:13. E poi.. Non devo aggiungere niente
Nerelyn Inviato 2 Aprile 2018 Segnala Inviato 2 Aprile 2018 1 ora fa, Fezza ha scritto: Dissento fortemente Ascolta il minuto 0:13. E poi.. Non devo aggiungere niente Concordo xD Molta musica metal ha influenze della classica.
Thorgar Inviato 2 Aprile 2018 Autore Segnala Inviato 2 Aprile 2018 Io parlavo di un filo concettuale, non musicale.. Parlavo del concetto di ribellarsi contro qualcosa, che lo si faccia shakerando il bacino o inneggiando al demonio.. La ribellione era il filo invisibile, non che la band x è stata influenzata dalla musica y o viceversa.. Lo so anch'io che Elvis non ha influenzato il metal, musicalmente parlando..
Nerelyn Inviato 2 Aprile 2018 Segnala Inviato 2 Aprile 2018 3 ore fa, Thorgar ha scritto: Io parlavo di un filo concettuale, non musicale.. Parlavo del concetto di ribellarsi contro qualcosa, che lo si faccia shakerando il bacino o inneggiando al demonio.. La ribellione era il filo invisibile, non che la band x è stata influenzata dalla musica y o viceversa.. Lo so anch'io che Elvis non ha influenzato il metal, musicalmente parlando.. Yep sono d'accordo, considera che Beethoven (giusto per fare uno dei nomi più mainstream) era un ribelle o alternativo della sua epoca. E' stato considerato un personaggio alquanto bizzarro e particolare considerando gli usi e costumi dell'epoca.
Thorgar Inviato 2 Aprile 2018 Autore Segnala Inviato 2 Aprile 2018 30 minuti fa, Nerelyn ha scritto: Yep sono d'accordo, considera che Beethoven (giusto per fare uno dei nomi più mainstream) era un ribelle o alternativo della sua epoca. E' stato considerato un personaggio alquanto bizzarro e particolare considerando gli usi e costumi dell'epoca. Ho letto anch'io notizie di questo tipo sul buon vecchio Ludwig. Però trovo un po' eccessivo, vederlo come una figura che ha portato allo sdoganamento di certi modi di pensare e di fare. E non riesco a vederlo come qualcuno, che sia stato il simbolo di una rivoluzione.. Anche i poeti maledetti per fare un altro esempio, come stile di vita sono stati gli antenati dei rockers (sesso, droga e poesia, perché il rock n roll non c'era ancora.. ). Ma non li vedo di nuovo, come un punto di rottura.. Purtroppo o per fortuna Elvis è riuscito a diventare un simbolo, perché era già stata inventata quella scatola chiamata televisione e con essa si è espansa a macchia d'olio, quella cosa comunemente definita cultura di massa. O forse è proprio la tv che l'ha inventata. Elvis è stato un simbolo della cultura di massa. Per questo ha rotto gli argini. E per questo penso che nella storia della musica, sia da lui in poi che certi atteggiamenti hanno un filo conduttore piuttosto forte, ma faccio fatica a considerare Beethoven, uno che ha cambiato le regole della società. Poi se vogliamo dire che Beethoven artisticamente parlando, gioca in un campionato che Elvis può solo guardare con il binocolo, sono d'accordo. Ma le masse sono cambiate, in seguito alle icone della cultura di massa, per l'appunto. 1
Fezza Inviato 3 Aprile 2018 Segnala Inviato 3 Aprile 2018 Credo che Elvis non abbia fatto nulla di che se non essere ciò che il tempo voleva che fosse Credo inoltre che chi ha "rotto" gli argini non possa essere stato scoperto nel periodo di rottura. Piuttosto invece si riconosce postumo, con l'evoluzione della cultura e la caduta dei preconcetti legati a quel particolare periodo storico. Nel secondo dopoguerra (dal primo voglio astenermi) e a partire da esso, c'è stata una velocizzazione di ciò che ho scritto prima, con la conseguenza che bastano ormai qualche decina d'anni per definire qualcuno come "artista di rottura". Ciò può essere vero ma è anche forzato nei termini di definizione per svariati motivi, tipo la mancanza di testimonianze dirette che ai giorni nostri invece abbiamo con le varie interviste e registrazioni. I Pink Floyd li considero di rottura, ma anche no. Il "flow" di quel tempo era quello, hanno preso tutto ciò che potevano "calarsi" e han fatto della psichedelìa un'arte sonora. C'è però da dire che sono stati i precursori più conosciuti dai quali in tantissimi hanno preso spunto, quindi tornando al "ma anche no" direi che sono sì di rottura perchè effettivamente maestri summi di una particolare branca musicale ma anche in sincrono con l'evoluzione dei tempi Non so se sono riuscito a spiegarmi, la mia analisi sugli elementi di "rottura" è un'analisi che lega a doppio filo l'artista e la cultura del tempo nel quale è vissuto l'artista stesso
Thorgar Inviato 7 Aprile 2018 Autore Segnala Inviato 7 Aprile 2018 @Fezza scusa se ti rispondo solo oggi, ma ho avuto una settimana piena e il poco tempo che avevo, l'ho usato per non sparire dai pbf dove gioco.. Anche io penso, che Elvis non abbia fatto nulla di che e come te, penso che fosse solo l'incarnazione di quello, che il suo tempo voleva che fosse. Io stavo parlando di Elvis come di un fenomeno di cultura di massa, come ho detto prima. Dal punto di vista musicale quasi faccio fatica a calcolarlo, se devo essere sincero.. Anche io reputo, che chi rompe davvero gli argini, sia riconoscibile solo a posteriori. Però su Elvis, mi sembra di poter dire a posteriori, che qualcosa abbia rotto. Ma è solo il mio punto di vista. Poi che lo abbia fatto volontariamente, o come un prodotto da vendere, è un altro discorso. Anche il punk noi lo percepiamo come un moto di ribellione verso la società, ma per paradosso è stato quasi inventato a tavolino da Vivienne Westwood, che era una stilista. Nel senso che la moda del punk, legata al modo di vestire, inizialmente venne elaborata quasi totalmente da una stilista. Che ai miei occhi, è la cosa meno punk che possa esserci. Ma poi il fenomeno ha preso piede e il punk è diventato anche altro. Il 03/04/2018 alle 10:27, Fezza ha scritto: Nel secondo dopoguerra (dal primo voglio astenermi) e a partire da esso, c'è stata una velocizzazione di ciò che ho scritto prima, con la conseguenza che bastano ormai qualche decina d'anni per definire qualcuno come "artista di rottura". Ciò può essere vero ma è anche forzato nei termini di definizione per svariati motivi, tipo la mancanza di testimonianze dirette che ai giorni nostri invece abbiamo con le varie interviste e registrazioni. Qua concordo su tutta la linea. Ma penso che abbiamo comunque abbastanza dati, da poter farci un'idea, di come fossero le cose e capire se comunque determinati atteggiamenti fossero in controtendenza o no. Fotografia, televisione etc stavano già prendendo largamente piede, quindi come fonti non brancoliamo totalmente nel buio.. Concordo però con te, che oggi le cose vanno fin troppo in fretta e penso personalmente che più ci si avvicina ai giorni nostri, più il concetto di artista e di punto di rottura siano semplicemente abusate. Il 03/04/2018 alle 10:27, Fezza ha scritto: I Pink Floyd li considero di rottura, ma anche no. Il "flow" di quel tempo era quello, hanno preso tutto ciò che potevano "calarsi" e han fatto della psichedelìa un'arte sonora. C'è però da dire che sono stati i precursori più conosciuti dai quali in tantissimi hanno preso spunto, quindi tornando al "ma anche no" direi che sono sì di rottura perchè effettivamente maestri summi di una particolare branca musicale ma anche in sincrono con l'evoluzione dei tempi Qui però reputo che stiamo tornando a parlare solo di musica e non di impatto sulla cultura di massa, giusto?? Comunque concordo con quello che stai dicendo, totalmente. Il 03/04/2018 alle 10:27, Fezza ha scritto: Non so se sono riuscito a spiegarmi, la mia analisi sugli elementi di "rottura" è un'analisi che lega a doppio filo l'artista e la cultura del tempo nel quale è vissuto l'artista stesso In realtà si, penso e spero di averti capito abbastanza. E come ho detto prima, penso che secondo me si dovrebbe tenere conto dei due fattori: il campo musicale e quello di cosa ha simboleggiato il musicista in questione. Alcuni hanno innovato in entrambi i campi, alcuni in solo in uno dei due, alcuni in nessuno.
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